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Il trasporto automobilistico di lunga distanza (editorial)

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Academic year: 2021

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RIVISTA DI ECONOMIA E POLITICA DEI TRASPORTI

(2017), n° 1, articolo 1, ISSN 2282-6599

R I V I S T A

D I E C O N O M I A

E P O L I T I C A

D E I T R A S P O R T I

I S S N 2 2 8 2 - 6 5 9 9

Anno 2019

Numero 1

R.E.PO.T

Rivista Scientifica della Società

Italiana di Economia dei Trasporti e della

Logistica

(2)

Il trasporto automobilistico di lunga distanza Pagina | 1

Il trasporto automobilistico di lunga distanza

Paolo Beria

1

1

Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU), Politecnico di Milano, Via Bonardi 3, 20133, Italia

In questo special issue, il primo della nuova serie di REPoT, sono raccolti cinque interessanti contributi sul tema delle autolinee di lunga percorrenza in Italia e in Europa. Si tratta di un fenomeno la cui estensione e visibilità è aumentata esponenzialmente in tempi relativamente recenti grazie al successo della liberalizzazione del mercato, ma che in alcuni paesi, tra cui certamente l’Italia, ha una lunghissima tradizione imprenditoriale che ha garantito dal dopoguerra la mobilità di lunga percorrenza ad ampie porzioni di territorio.

Gli articoli, tutti di stretta attualità, toccano gli aspetti più rilevanti del fenomeno. Bombolini e Maggi (2019) introducono il tema fornendo il quadro della liberalizzazione e dello sviluppo del mercato in Gran Bretagna, Germania, Francia ed Italia. Un fatto prevedibile nel medio termine, ma che è accaduto con un’estrema velocità, è quello della rapidissima concentrazione attorno a poche imprese di grandi dimensioni. Sebbene simili, tuttavia, gli esiti nei vari paesi sono ancora piuttosto diversi, soprattutto a causa dei diversi livelli di partenza del mercato.

Il secondo contributo, di Bertolin e Tolentino (2019), racconta nel dettaglio il caso italiano, descrivendone la diversa geografia pre- e post-liberalizzazione e fornendo un quadro dell’andamento dei prezzi in oltre due anni di competizione tra imprese storiche e aggressivi newcomer.

Il terzo contributo, di Bergantino, Intini e Larosa (2019) entra ancora più in profondità sul tema tariffario, andando a studiare gli effetti della concorrenza intramodale e intermodale sull’importante mercato Sud-Nord Italia. Qui si può vedere come il newcomer tende ad avere prezzi medi inferiori rispetto agli incumbent, ma molto più dispersi con l’intento di massimizzare riempimenti e ricavi. Inoltre, viene documentata la dipendenza dei prezzi degli autobus dall’esistenza di alternative modali, quali treno ed aereo.

Il quarto contributo proviene dal mondo dell’industria (Calise, Ladogana, Garofani, 2019), ed è dunque particolarmente interessante nel descrivere “da dentro” il settore in uno dei suoi aspetti più problematici e meno noti: quello delle autorizzazioni. Guardando a tre paesi – Italia, Germania e Francia – in cui la penetrazione nel mercato è stata per certi aspetti simile, vengono evidenziate quelle che invece sono le grandi differenze a livello burocratico-amministrativo. La complessità, o meno, di tali procedure presenta un’inevitabile ripercussione sui prezzi e sulla rapidità di adeguamento dell’offerta alla domanda, con prevedibili conseguenze per gli utenti.

L’ultimo contributo di Guihery (2019) racconta l’evoluzione dei mercati francese e tedesco in termini strutturali, dando ancora una volta conto del fenomeno di concentrazione, ma sollevando il tema delle perdite di esercizio. Vi è infatti evidenza che il mercato è in questa fase influenzato da una parte dalle perdite degli operatori e dall’altra dalla presenza soprattutto in Francia di capitali pubblici capaci di influenzare le dinamiche di mercato. La domanda che resta dunque ancora irrisolta è quella sull’effettiva stabilità nel lungo periodo di questo assetto, del livello di offerta e di prezzo.

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