• Non ci sono risultati.

Qualche altra luce sull'Alto Medio Evo

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Qualche altra luce sull'Alto Medio Evo"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

Qualche altra luce sull' Alto Medio Evo

La Rivista di Storia dell' agricoltura che, nel mese di maggio del 1964, aveva vivamente lodato il pensiero di dedicare la « Settimana di studi sull'Alto Medio Evo », nell'aprile del 1965, all'agricoltura e al m o n d o rurale in occidente, è lietissima, adesso, di riconoscere l'importanza del contributo che studiosi di altre nazioni e italiani h a n n o p o r t a t o alla migliore conoscenza della nostra civiltà europea, che fu, essenzialmente, civiltà agraria.

Luce dalla tecnica

La S e t t i m a n a di studi spoletina h a sentito con particolare interessamento l'utilità di conoscere le s t r u t t u r e e le localizza-zioni della vita agraria alto-medievale, valendosi di mezzi tecnici nuovi (o poco u s a t i ) e sorprendenti nella loro applicazione e scoperta, come lo scavo archeologico, dopo che la fotografìa aerea,

di cui ha parlato con speciale evidenza documentaria il gene-rale Schmiedt, abbia rivelato l'esistenza di un m o n d o sotter-raneo che ha valore di sicuro documento di vita agricola passata. Naturalmente, toccherà al documento scritto interpretare e porre in giusta luce di tempo e di azione la scoperta archeologica. E' un fatto però, che l'intesa fra questi tre mezzi tecnici, fotografia, scavo e documento scritto, apre un nuovo m o d o di studiare e illuminare realtà, tempo e spirito.

E a proposito di questa luce nuova che può scaturire dalla scientifica collaborazione comparativa, mi pare che a Spoleto sia emersa anche quest'altra suggestiva ipotesi di lavoro : che l'attività e l'intelligenza dell'uomo alto-medievale può trovare particolare espressione nella conoscenza più completa di t u t t a la tecnica culturale. Mi pare che l'abbia confermato, e a m o d o di esempio, lo studio della tecnica viticola e, in genere, della tecnica della coltivazione.

(2)

o del bifolco o del m a n d r i a n o siamo più facilmente, e giusta-mente, portati a vedere quell'età come particolarmente gravata di fatica e abbuiata di miseria fisica e spirituale. Eppure, se, oltre a queste creature umane, si ferma l'attenzione sulla neces-saria e diffusa capacità del vignaiolo (come dell'artigiano della pietra) siamo portati a vedere quel buio popolare come rischia-rato, di tanto in tanto, da fuochi di speciale intelligenza e di vivacità.

Veramente, qualche aspetto nuovo si può trovare nella cono-scenza più completa della tecnica agraria. Letteratura francese e spagnola già ne h a n n o accennato con particolare evidenza.

Luce dall'economia e dal diritto

A Spoleto è stato anche osservato che nell'alto Medio-Evo il lavoro manuale della persona, se non può accampare pretese di specifica rivalutazione sociale, riceve pure da fatti e idee nuove, di derivazione cosidetta barbarica, riconoscimento di mag-gior valore economico e giuridico. Per esempio, la « melioratio » compiuta dal c o n d u t t o r e di un fondo altrui non rimase ad arric-chire il dominio diretto m a si distinse e si salvò, a favore del lavoratore, nell'istituto del dominio utile. E si può aggiungere che la « melioratio » sembra apparire comunque compensata, an-che se non distinta e fissata sulla realtà di uno specifico diritto. Un c o n t r a t t o del 766 stabilisce che in forma di pagamento pecu-niario debba essere compensato il « quantum vinea meliorata valuerit ».

Non solo. Un documento lucchese informa che un rilevante interesse economico dell'alto medio evo si risolve con una isti-tuzione che Arrigo Serpieri, non molti anni fa, si augurava affer-m a t a e riconosciuta dalla legge affer-m o d e r n a sui nuovi contratti di affitto a lungo termine. Egli sosteneva che, per rendere giusto e produttivo il c o n t r a t t o di affitto, bisognava dare tranquillità e incoraggiamento bonificatorio all'affittuario sia con la lun-ghezza del tempo destinato al lavoro e al profitto sia con la sicurezza che ogni miglioramento sarebbe stato valutato dalla competenza ed equità di un giudizio arbitrale. E d è proprio quello che il documento lucchese del 1174 assicura già ricono-sciuto dalla legge quando informa che, allo scadere dei termini contrattuali, stabiliti in 25 anni, « benefici eventuali sarebbero

(3)

Qualche altra luce sull'Alto Medio Evo 141

stati compensati a stima e giudizio di lavoratori ». Anzi, questa n o r m a lucchese apparisce anche più favorevole al c o n d u t t o r e in q u a n t o precisa che il giudizio dovrà essere quello di « labora-tores », anche se scelti di comune accordo.

Luce dall'umanità della storia agraria

Anche l'agricoltura di tipo medievale, di per sé, fonte pri-m a r i a di inforpri-mazione storica tepri-mporale, proprio oggi deve en-trare ad arricchire il patrimonio della nostra cultura perché, pro-prio oggi, un certo chiaro-scuro della storia si fa profondo e marcatissimo.

Se la storia è scienza di cambiamenti, con particolare diffi-coltà si fa la storia quando un certo volto reale, come quello agrario, sembra apparire fermo nel tempo. E, in certo senso, è vero ; m a si può aggiungere che compito dello storico è anche quello di rilevare quale fu lo spirito che, nei fatti e nelle idee, l'uomo rivelò nella varia vicenda politico-economica perché l'inte-resse e l e m e n t a r m e n t e u m a n o rimane perenne e diventa cultura : se non temessi di apparire ingenuo, direi che diventa bontà.

La cosa apparisce di particolarissima evidenza proprio oggi perché in questi anni noi assistiamo veramente al t r a m o n t o di quella che fu civiltà manuale, artigiana dell'agricoltura. Per esempio, anche nella coltivazione della vite l'unico atto, r i m a s t o ancora, m a per breve tempo, alla cura della m a n o è quello della coglitura del grappolo. Ogni operazione è, e deve, ormai essere riservata alla macchina perché soltanto nell'opera della tecnica scientifica e dell'atto meccanico è possibile trovare la conve-nienza economica.

L'opera d i r e t t a m e n t e ed esclusivamente m a n u a l e si deve spengere. Ma questa costatazione comporta l'opportunità, la ne-cessità di conoscere sempre meglio, per salvare nella m e m o r i a e conservare nel ricordo, nel rispetto, nella stima tutti quelli che furono i mezzi tecnici di cui potè servirsi l'uomo di ieri ; i calcoli, o non calcoli, economici che egli fece o n o n fece e quello che fu il suo impegno di fatica, di intelligenza, di proble-m a t i c a personale e faproble-miliare.

Certo, oggi noi dobbiamo scegliere e preferire scienza e mac-china che, quadruplicando la produzione e riducendo ad un q u a r t o la fatica u m a n a , assicurano il movimento della vita attuale

(4)

; m a non dobbiamo dimenticare di che qualità fu l'opera, per esempio, dell'uomo e della donna che di un poggio roccioso, calante a picco sul m a r e di Bagnara Calabra, fecero un mirabile vigneto. Ma con quale lavoro e con quale intelligenza e passione ! E con quale familiare e politica necessità !

Così la storiografia soddisfa la nostra sete di sapere e salva nel ricordo i valori dell'uomo : la nostra perenne, buona ric-chezza.

Consiglio ai giovani

Infine, se mi è lecito dare un consiglio ai giovani che si preparano allo studio storico dell'agricoltura e degli agricoltori (Volpe), vorrei ricordare che un pensiero comprensivo ed orien-tatore nel metodo potrebbe essere questo : Poiché è l'uomo che, in un certo sistema giuridico e politico, lavora con una certa tecnica, per la sua utilità economica e spirituale bisogna non separare mai lo spirito e il mezzo umanistico dalla conoscenza della specifica tecnica e dalla legge perché sia ben compreso come e perché l'uomo possa e debba m i r a r e alla sua utilità.

Una scienza illumina l'altra, con rigore di interdipendenza, per una più aperta comprensione delle cose e dell'uomo.

Ildebrando Imberciadori Università di Cagliari

Riferimenti

Documenti correlati

Poi lo scarto, l’acquisizione di un distacco: se il legame con la tradizione risulta piuttosto evidente, non fosse per una lingua raf- finatissima che procedendo da Dante e

Viceversa il conduttore non può cedere il contratto di affitto a un’altra persona – e quindi consentire a quest’ultima di vivere nell’appartamento pagando i relativi canoni –

Distretto Socio Sanitario - Ex Ospedale di Schio Via Camillo de Lellis, 1

I Dirigenti Scolastici delle scuole di destinazione del personale trasferito devono comunicare l’avvenuta assunzione di servizio all’Ufficio Scolastico Territoriale

I dati tecnici possono subire variazioni dovute alla continua evoluzione della tecnologia LED.. I dati tecnici possono subire variazioni dovute alla continua evoluzione della

In questi 6 anni il cantiere ha lanciato 8 nuovi modelli di barche a vela, introducendo la linea Grand Soleil Long Cruise, é entrato nel segmento motore con il

Usare colori scuri e appariscenti per gli oggetti decorativi più piccoli non solo completa il quadro generale, ma aiuta anche a far brillare ancora di più i colori più chiari..

Quindi l’uomo più virile che Rachel avesse mai visto nella sua vita era un attaccabrighe.. Una cosa positiva