• Non ci sono risultati.

Urban Regeneration: un ecoquartiere a San Severino.

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Urban Regeneration: un ecoquartiere a San Severino."

Copied!
9
0
0

Testo completo

(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
(6)

Workshop di Laurea in scienze dell’architettura

Urban rigeneration: un ecoquartiere a San Severino.

A.A 2017/2018

Docente: Michele Talia

Studente: Davide Sardaro

Matricola:102436

(7)

Il terremoto che ha colpito San Severino Marche nel 2016 ha danneggiato principalmente il quartiere periferico “Dell' uvaiolo”. Attraverso il sopralluogo, è parso subito evidente che strutture pubbliche e poli attrattivi quali l’istituto tecnico e il centro parrocchiale, che riunisce gli oratori e i ragazzi di tutte le età, risultano inagibili; altri invece, come la scuola, già demoliti e con ritardi nella ricostruzione. I residenti che hanno perso la propria abitazione, o perché distrutta o perché inaccessibile, sono stati dislocati nelle SAE, a poca distanza dal quartiere danneggiato. Il rischio peggiore è che, con la ricostruzione troppo lenta, si aggravi il fenomeno dello spopolamento dei centri collinari e montani. Tale fenomeno contribuisce a creare una ferita che lentamente lacera al proprio interno le comunità, facendo perdere loro quell'indispensabile senso di identità e appartenenza ai propri luoghi d’origine, che già la sostituzione edilizia degli edifici danneggiati in qualche modo tende a cancellare. Infatti, in opera di ricostruzione, se da un lato è normale e indispensabile cercare di ottimizzare i costi e in qualche modo provare a dare risposte concrete a problematiche costruttive, dall'altro è facile che si perda l’identità dei luoghi e l’impronta identitaria della città stessa. A completare tale scenario, un consistente numero di alloggi vuoti, un'importante crisi economica che abbassa il valore delle case e dei terreni, e l’assenza di servizi per la collettività in quartieri come quello in oggetto, costruiti ante dm 1444 del 2 Aprile 1968. A fronte di queste carenze e delle criticità messe in luce dal terremoto, in prima analisi è stato vagliato il P.R.G vigente, nel quale lo studio sulla città pre-sisma individuava nuove aree edificabili e un’area di espansione per un eco-quartiere.

(8)

La situazione attuale, ben differente da quella analizzata dal piano regolatore generale, ha imposto un nuovo studio dell’esistente e delle prospettive di crescita. La fase più impegnativa è stata quella di uno studio prospettivo degli abitanti insediabili nel quartiere e dei relativi standard, per avere dati dimensionali di base su cui poter lavorare. L’obiettivo è stato quello di limitare l'utilizzo di nuovo suolo e riqualificare invece l'area già urbanizzata, di modo da insediare i nuovi residenti previsti dal Piano senza dilatare l’abitato e potenziando i servizi esistenti. Dunque, l'attenta e simultanea analisi delle tipologie edilizie, delle persone sfollate, del periodo di stratificazione dell’agglomerato urbano, insieme alla dimostrazione dell’assenza di standard, hanno permesso di gettare le basi per un progetto che lavorasse in maniera chirurgica all’interno del tessuto esistente, consolidandolo e favorendone il dialogo con l’ambiente rurale circostante. Inoltre, tali analisi hanno evidenziato quanto il dm 1444 risultasse ormai strumento ostile e complesso per il tema della rigenerazione urbana. Esso, infatti, si fonda su un modello di città espansiva e “conquistatrice” che tendeva, allora giustamente, ad equilibrare gli spazi pubblici con quelli privati nell’assetto dei nuovi quartieri. Si è voluto così introdurre lo standard di ruralità, in discussione in alcune regioni del centro nord, che consente di limitare l’espansione verso l’esterno, favorendo la rigenerazione delle aree interne, migliorate conseguentemente negli spazi e nel valore degli immobili. Nasce da questi presupposti l’eco-quartiere di San Severino. Un impianto organico di spazi pubblici strettamente legati con quelli semi-pubblici e privati, in stretto rapporto con il contesto e con l’ambiente

(9)

rurale, parte importante del sistema economico della città. Gli spazi abbandonati vengono recuperati e riqualificati. Un grande impianto produttivo dismesso a ridosso delle SAE diventa centrale di cogenerazione per il quartiere, ma anche luogo di aggregazione. Il riscaldamento, cosi come le infrastrutture, corrono all’interno di uno smart tunnel sul modello della città dell’Aquila. L'area delle case provvisorie si trasforma in un parco, presso il quale associazioni, artigiani e liberi professionisti possono, ad un costo irrisorio, avere in gestione l’area di una SAE e trasformarla nel proprio laboratorio produttivo, al fine di incentivare il coworking e lo smart-working. In tutto ciò la connessione veloce permette di delocalizzare diverse mansioni, dando la possibilità di poter vivere a dimensione di uomo, senza dover rinunciare alla propria realizzazione professionale. La creazione di una piazza, di spazi semi pubblici e di percorsi che attraversano l’intero quartiere, collegando i poli attrattivi esistenti e quelli progettati, hanno lo scopo di ri-costruire la comunità e renderla partecipe del processo di trasformazione. La volumetria demolita viene ricostruita, lasciando spazio per inserire la cubatura prevista nelle aree di espansione del P.R.G. Le opere di traffic-calming e l’arretramento degli edifici rispetto alla strada tendono ad aumentare la sicurezza stradale. Il progetto si costituisce così non punto di arrivo, ma occasione di studio e ricerca per tutti i contesti che presentano gravi carenze di standard e di qualità degli spazi, con la speranza di fornire supporto alle comunità colpite dal sisma affinchè la ricostruzione non sia solo un fatto meramente materiale ma diventi un laboratorio di sperimentazione.

Riferimenti

Documenti correlati

L’incontro è aperto alla partecipazione di docenti universitari, avvocati, studiosi, studenti, tirocinanti e operatori

Attraverso la questione pregiudiziale posta alla Corte di giustizia e decisa con la sentenza della Seconda Sezione del 14 ottobre 2020 (causa C- 681/18), il giudice

[r]

689 del 1981, attributivi allo stesso della cognizione, senza limiti di valore, sulle opposizioni avverso gli atti di contestazione o di notificazione di violazioni

- per gli scarichi di acque meteoriche convogliate in reti fognarie separate valgono le disposizioni dell'art.4 della DGR 286/2005; inoltre, in sede di rilascio

PERSONE SARÀ NECESSARIO CHE LE AZIENDE SI FACCIANO EFFETTIVAMENTE CONTAMINARE DALLE NUOVE TECNOLOGIE E DAI NUOVI SERVIZI CONIUGANDOLI CON L’ EVOLUZIONE IN

Abstract—Functional diagnosis for complex electronic boards is a time-consuming task that requires big expertise to the diagnosis engineers. In this paper we propose a new engine

- di disporre la pubblicazione integrale del presente provvedimento sui siti istituzionali a cura della Sezione Formazione Professionale... Asse X “Investire