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G.M. Anselmi, L. Chines, Leggere i classici italiani, un’antologia, a cura di V. Bernardi, A. Di Franco, A. Severi, Pàtron Editore, Bologna 2019 : [recensione]

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Sinestesieonline

PERIODICO QUADRIMESTRALE DI STUDI SULLA LETTERATURA E LE ARTI SUPPLEMENTO DELLA RIVISTA «SINESTESIE»

ISSN 2280-6849

Sinestesieonline - n. 27 - a. VIII - Settembre 2019

www.rivistasinestesie.it

Giovanni Genna

Recensione

G.M. ANSELMI, L. CHINES, Leggere i classici italiani, un’antologia, a cura di V. Bernardi, A. Di Franco, A. Severi, Pàtron Editore, Bologna 2019.

Nel rispetto di un canone letterario ormai pienamente consolidato, la nuova antologia della letteratura italiana, Leggere i classici italiani, di Gian Mario Anselmi e Loredana Chines, edita da Pàtron nel maggio del 2019, cerca di trovare il suo posto all’interno di un panorama culturale profondamente condizionato dal restringimento degli ‘spazi letterari’. Già nelle scuole, infatti, docenti e alunni si trovano a fare i conti con la diminuzione dei tempi dello studio, dovuta, per esempio, al coinvolgimento nei vari progetti che, tanto nella scuola secondaria di primo grado quanto in quella di secondo grado, sono ormai preminenti, mentre nelle Università italiane, soprattutto durante il percorso di laurea triennale, i programmi e gli approfondimenti subiscono delle drastiche riduzioni, dovendo invece fare i conti con dei percorsi di formazione sempre più variegati e multidisciplinari, che poco spazio lasciano ai tradizionali insegnamenti di letteratura.

Assunto il contesto generale, per gli autori del volume esiste un altro problema a cui l’antologia cerca in qualche modo di trovare una soluzione: l’impossibilità di far leggere integralmente agli studenti almeno alcune delle opere chiave della nostra tradizione letteraria. Pur con la consapevolezza di non poter risolvere attraverso l’antologia quest’annosa problematica, l’intento degli autori diventa quello di avvicinare i lettori alla conoscenza dei classici, ponendo al centro di questo itinerario sui sentieri della letteratura italiana innanzituttoil contenuto, esposto in maniera sintetica ma non per questo sommaria, utilizzando (e qui sta la grande originalità di questo volume) fonti primarie, come quelle d’archivio, così da proporre agli studenti non più semplici testi da memorizzare, bensì materiali da interpretare in prima persona, facendoli così passare da uno status di discenti a uno di veri e propri studiosi del materiale letterario.

Per raggiungere tale scopo, ogni profilo autoriale si apre con una brevissima introduzione, nella quale sono contenuti accenni sulla poetica dell’autore e sul testo presentato, il quale, dopo essere stato riportato integralmente, è poi corredato da un’analisi tradizionale, e si chiude con i due paragrafi finali: La volontà

dell’autore nella materialità del testo, dove lo studente viene accompagnato nella concretezza materiale del

testo grazie all’ausilio di strumenti sia tradizionali, come quelli filologici, retorici, metrici, sia nuovi, ad esempio quelli figurativi che spesso mostrano ai giovani lettori materiali come le carte autografe, e La

circolazione e la fortuna del testo, in cui sono forniti spunti di approfondimento critico agli studenti

interessati, che poi è il vero scopo dei curatori.

Il volume è impreziosito infine da un lodevole saggio conclusivo di Gian Mario Anselmi intitolato

L’infinito narrare di oggi, nel quale l’autore traccia una panoramica sulla proliferazione delle forme di

narrazione che, nella realtà contemporanea, grazie ai vecchi e nuovi media, riescono a coinvolgere un numero sempre maggiore di pubblico: in questa prospettiva uno degli aspetti più interessanti evidenziati da Anselmi non può che essere il connubio tra l’opera d’arte e la sua trasposizione cinematografica e televisiva, di cui è emblematico il caso di Game of Thrones, vero e proprio fenomeno popolare del XXI secolo. Al centro di quest’infinito «gioco della narrazione», come lo definisce Anselmi, non può che risiedere la ‘potenza immaginativa’, che, da Dante a Tolkien e oltre, rappresenta la base per la creazione di qualsiasi opera letteraria, ragion per cui proprio la potenza immaginativa della narrazione pare essere un buon filo conduttore sul quale provare a leggere questa nuova antologia.

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