foto di Santi Caleca testo di Alessandro Rocca
Nel centro di Milano,
uN appartamento
tradizionale si trasforma
iN uNo spazio amico,
elegaNte e accoglieNte,
dove si mescolano
liberaMeNte arredi
moderni, parquet bicolori,
accenti Memphis e bifore
priMo '900
progetto di
Michele De Lucchi
con
Giovanna Latis (capoprogetto)
e
Agnieszka Burdajewicz
M
escolare, accogliere,giustapporre, unire… in questo progetto si pratica l’arte dell’ibrido, della coesistenza, della stratificazione ragionata, ma anche aperta alla casualità, che registra lo scorrere degli affetti e delle stagioni. Milano è una città dove l’antico e il moderno si sedimentano in continuità, dove ogni epoca si sovrappone alla precedente lasciandole ben pochi margini di sopravvivenza. Questa vitalità dello spirito milanese si è incarnata, in tutta l’epoca moderna, in una strategia di riproposizione di cose passate, ormai perdute, attraverso modalità contemporanee.
i colori d
ei libri
Il dIvIsIorIo che delImIta Il vano dI Ingresso è trasformato In una lIbrerIa In rovere olIato che, con I suoI angolI smussatI, Introduce In modo fluIdo nello spazIo del soggIorno con le bIfore restaurate; Il sIstema dI IllumInazIone, In tutto l’appartamento, è dI Viabizzuno.
desigN heritage InternI settembre 2012 iNteriors&architecture / 35
amici”. Si è trattato quindi di lavorare su una base consistente di oggetti, libri e arredi importanti, pezzi di modernariato, d’arte e di design contemporaneo, da collocare in una nuova cornice spaziale. “Il progetto non doveva solo piegare l’appartamento alle nuove esigenze ma anche integrare gli arredi che il proprietario conserva e dispone nella nuova casa”. Come spiega Giovanna Latis, il layout si è organizzato, distribuendo in modo molto chiaro le aree del vivere quotidiano: la zona di soggiorno, le stanze notturne e i servizi, ma anche reinventando il disimpegno centrale, ingresso e corridoio.
“Curiosamente è questa infatti la parte che” racconta Giovanna “seppure sia la più ridotta, ci ha
impegnato di più, dove abbiamo disegnato ogni elemento fino al minimo dettaglio”. Lo scopo è stato quello di trasformare uno spazio di utilità in un luogo più importante, una biblioteca passante che raccoglie tutti i libri all’interno di scaffali dal profilo
stondato, che favoriscono il fluire dei percorsi da una stanza all’altra, dall’ingresso al soggiorno. Nel complesso, si tratta di un intervento che nega completamente l’approccio minimalista e che accetta la sfida portata dal contributo di un committente di carattere e di cultura, con idee, passioni e preferenze molto ben definite. Il progetto quindi accetta l’ibridazione degli stili e dei colori e costruisce una cornice accogliente che sembra privilegiare la vita vissuta, la dimensione domestica da condividere con gli ospiti in un’atmosfera carica della personalità degli abitanti. De Lucchi ha messo ordine, negli spazi e nell’immagine complessiva, costruendo una cornice robusta e ben visibile basata soprattutto sui diversi tipi di legno, dai parquet alle muscolose mensole della libreria alle bifore, e alleggerita verso l’alto, con i controsoffitti bianchi appena increspati dagli alloggiamenti dei sistemi di illuminazione indiretta.
Una necessità di ricordare quello che si cancella, e di trasformare l’antico in qualcosa che resti
interessante e adatto all’epoca presente. Lo slancio verso il futuro e la presenza del passato sono così due tratti distintivi, due atout che, nella cultura del progetto (architettura e design), rappresentano spesso le carte migliori della Milano di oggi e forse anche di domani. In questo appartamento ristrutturato da Michele De Lucchi si ritrovano questi temi tipicamente milanesi. L’ambientazione nel cuore della città, tra il castello Sforzesco e Cadorna e alle spalle di palazzo Litta, poneva il problema di mettere mano ad ambienti che, come racconta De Lucchi, “erano rimasti intoccati dagli anni Settanta e ormai senza più carattere”, con una committenza di qualità, “una coppia di collezionisti dal gusto raffinato e discreto abituati a vivere nel verde, circondati di oggetti d’arte e d’affezione da vivere quotidianamente e da condividere con gli
Il soggIorno come cornIce spazIale deI raffInatI arredI dI modernarIato, oggettI d’arte e d’affezIone appartenentI alla collezIone prIvata deI commIttentI.
la sala da pranzo, con tavolo dI modernarIato e sedIe dI famIglIa; tutte le paretI sono tInteggIate In grIgIo chIaro mentre glI InfIssI d’epoca, restauratI, sono In bIanco.
pagIna a fIanco, una veduta complessIva del soggIorno. poltrone con telaIo In faggIo curvato dI alvar aalto (produzIone artek) e, tra le
fInestre, un pezzo unIco destrutturato dI alessandro mendInI. veduta dalla zona notte verso Il dIsImpegno e l’Ingresso. Il parquet a spIna dI pesce In rovere è nuovo, quello a rIquadrI esIstente. Il dIsImpegno è trasformato In una bIblIoteca che dIventa Il cuore dell’appartamento; mobIlI e scaffalature su dIsegno realIzzate da legno più. su dIsegno,
anche tutto l’arredo In colore verde acqua della cucIna-offIce.
settembre 2012 InternI
desigN heritage InternI settembre 2012 MilaNo / 37