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Arte_di_ottenere_ragione

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

Dall’arte di ottenere ragione di Arthur

Schopenhauer (stesura 1830/1831) ai

principi manageriali di Peter Druker e

Luis A. Allen

(2)

Dialettica Eristica

E’ l’arte di disputare in modo tale da ottenere ragione

(per fas et nefas)

(3)

Dialettica

La dialettica è utile in rapporto all’esercizio, cioè serve ad allenarsi

(4)

Dialettica come Obiettivo

La dialettica, nella comunicazione e nella didattica, rappresenta anch’essa

un obiettivo in quanto prepara al raggiungimento di ciò che ci si aspetta da un individuo o da un

(5)

Peter Drucker, manuale di

managemant

“Chi fa molto lavoro è efficiente ma se trascura l’essenziale non è efficace ,

(6)

Il Manager

Anche per il Manager la

Comunicazione è importante perché gestisce risorse umane ma è anche una risorsa; ha un gruppo ma fa parte di un gruppo lavorando con gruppi di

(7)

Luis A. Allen

Ha elaborato venti “Principi di Management”.

“Un principio è una verità

fondamentale che può influenzare i nuovi avvenimenti nello stesso modo

(8)

Primo Principio

Priorità Operativa

A volte si preferisce fare piuttosto che pensare. Dedicare tempo al

lavoro operativo vuol dire non comunicare, non motivare e non

delegare. I risultati che derivano sono situazioni critiche, scarsa efficienza

(9)

Secondo Principio

Risultati di Management

Una persona, in posizione di responsabilità, tende ad ottenere

risultati più efficaci con la

collaborazione di altri durante lo svolgere della sua attività

manageriale. Dovrebbe essere pagato secondo standard di rendimento

(10)

Terzo Principio

Livelli Organizzativi

Quanto più basso è il livello di

responsabilità del manager, tanto più egli tende ad operare (..e non

pensare!). Tale principio vale anche quando c’è un rapporto di sudditanza

(11)

Quarto Principio

Evoluzione del Gruppo

In un gruppo può regnare

l’insoddisfazione se non viene data l’opportunità di utilizzare talenti e capacità con conseguente apatia e/o

(12)

Quinto Principio

Stabilità della Programmazione

Occorre stabilire piani dettagliati solo se a breve termine. Un piano a lungo

termine non regge e la sua stabilità tende a variare con la sua

“lunghezza”. Gli obiettivi devono essere brevi (da 0 a 6 mesi), medi (da

(13)

Sesto Principio

Azione Positiva

Identificare i risultati finali che

desideriamo raggiungere e muoversi di conseguenza aumentando gli sforzi

(14)

Settimo Principio

Resistenza ai Cambiamenti

Il cambiamento può essere visto come opportunità o come minaccia.

Nel primo caso, oltre ad accettare il cambiamento, si ottengono

performance migliori. Nel secondo caso si rigetta il cambiamento ma si

(15)

Ottavo Principio

Ritorno alle Origini

Accertarsi che i cambiamenti siano capiti e condivisi senza confondere

tutto ciò con la cultura d’azienda e non dire che ciò è naturale perché giustificherebbe il ritorno alle origini.

(16)

Nono Principio

Preferenza

Chiamato a sovrintendere più funzioni è opportuno non dare

preferenze. Potrebbe essere un modo per esprimere una preferenza

(17)

Decimo Principio

Massima Ampiezza

Quanti più uomini si è in grado di dirigere efficacemente tanto meno

sarà il numero di collaboratori necessario per il raggiungimento di

(18)

Undicesimo Principio

Minimi Livelli

Con minore numero di livelli di responsabilità aumenta l’efficienza

(19)

Dodicesimo Principio

Obiettivo

Non ha senso stabilire quale lavoro debba essere fatto e quali decisioni intraprendere se non sono stabiliti i

risultati da raggiungere (obiettivo desiderato).

(20)

Tredicesimo Principio

Responsabilità Completa

Occorre delegare al singolo e non al gruppo (evitare lo “scarico delle responsabilità”), occorre conferire compiti e responsabilità per iscritto,

occorre ritenere responsabile solo il delegato.

(21)

Quattordicesimo Principio

Definizione dei Problemi

Una decisione logica può essere presa solo se viene prima definito il

(22)

“Decisione Efficace”

• Problem Solving (risoluzione del problema) • Problem Finding (ricerca del problema)

• Problem Setting (individuazione del problema)

(23)

Quindicesimo Principio

Delega d’Autorità

E’ il principio di motivare delegando. La motivazione per raggiungere

risultati tende ad aumentare quando alle persone è data l’autorità di

(24)

Sedicesimo Principio

Partecipazione

La possibilità di partecipare alle decisioni riguardanti i risultati

aumenta la motivazione degli uomini. Occorre, però, prestare attenzione alla

manipolazione in agguato (da parte del manager).

(25)

Diciassettesimo Principio

Riconoscimenti dei Meriti

La motivazione per raggiungere i risultati tende ad aumentare quando

agli uomini viene dato un riconoscimento (non solo economico!) per il contributo.

(26)

Diciottesimo Principio

Caratteristiche Future

Il rendimento passato di un individuo tende a delineare le sue caratteristiche

future (manipolazione della formazione?).

(27)

Diciannovesimo Principio

Punto di Controllo

Volendo controllare un’operazione il punto migliore di verifica del

processo è con la persona che, effettivamente, esplica il lavoro.

(28)

Ventesimo Principio

Autocontrollo

La possibilità di controllare la spontaneità delle proprie reazioni, emozioni ed i sentimenti in genere può essere il controllo più efficace.

(29)

I Principi alla base della Gestione per

Obiettivi

La risorsa umana vuole sapere cosa ci si aspetta da lui La risorsa umana vuole partecipare alle decisioni che

influiscono sui suoi risultati

Il suo rendimento è migliore quando può influenzare i risultati

La risorsa umana vuole avere un feedback sul suo modo di operare

Il suo rendimento migliora se il manager dimostra di interessarsi ai risultati

(30)

Come si “impianta” una Gestione per

Obiettivi ?

Elencare compiti, capacità e responsabilità Raggiungere un accordo

Istruire, addestrare e/o formare le risorse umane Preparare obiettivi individuali

Preparare obiettivi di UO (Unità Operativa) Ottenere il consenso sugli obiettivi della U.O.

Attuazione degli obiettivi individuali Attuazione degli obiettivi della U.O.

(31)

Conclusioni

A nessuno piace essere esaminato e, ogni volta che si parla di

reporting

(anche nella

comunicazione, nella didattica e nella formazione), “esplodono” migliaia di

polemiche.

Questo, però, non è un

assioma

perché tutti aspettano la valutazione ma le aspettative sono

rivolte alla positività.

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