• Non ci sono risultati.

Guarda Premessa

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Guarda Premessa"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

P

reMeSSa

I contributi raccolti in questa sezione monografica I processi di derivazione tra

lingui-stica indoeuropea e linguilingui-stica generale nascono da comunicazioni presentate durante

una giornata di studio dall’omonimo titolo tenutasi il 17 giugno 2019 presso l’Uni-versità degli Studi di Milano e inquadrata all’interno di un progetto di ricerca diretto da chi scrive e finanziato dal Dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici.

L’idea alla base della giornata di studio, il cui titolo riprende volutamente quello di un’analoga iniziativa dedicata alla composizione nominale e svoltasi l’anno preceden-te presso la medesima università, è quella di ‘far dialogare’ sempre di più gli studi di linguistica storica dedicati alle lingue indoeuropee – forti di una tradizione bisecolare e che si pongono all’origine stessa della linguistica come scienza in senso moderno – con le istanze tematiche e metodologiche della linguistica contemporanea. Tale idea non è certo nuova in sé, e certamente si può affermare che la migliore indoeuropeisti-ca, anche nelle sue fasi più antiche, ha sempre avuto una più o meno marcata proiezio-ne verso quella che oggi siamo abituati a chiamare ‘linguistica geproiezio-nerale’ (anche se la stessa dicotomia tra linguistica storica e linguistica generale oggi ha molto meno peso nel dibattito scientifico); tuttavia, in alcuni momenti della storia degli studi di lingui-stica indoeuropea, vi è stata la percezione che essi in qualche modo stessero seguendo un percorso parallelo rispetto all’evoluzione di tutte le altre branche della linguistica: tale percezione è ad esempio ben documentata – anche se forse con un’eccessiva vis

polemica – nell’articolo di W. P. Lehmann del 1977 Indo-European and Theoretical Linguistics. Gli ultimi decenni hanno visto una sempre maggiore consapevolezza, da

parte degli indoeuropeisti, della necessità, direi dell’imprescindibilità, di questo ‘dia-logo’, e la giornata di studi da cui i presenti lavori hanno avuto origine voleva essere un contributo in questa direzione.

In questa prospettiva, l’articolo di chi scrive propone una breve panoramica dello studio dei processi di derivazione, in particolare di derivazione nominale, nell’ambito dell’indoeuropeistica, evidenziando alcune tematiche dove l’interazione tra la prospet-tiva di studio tradizionale e i modelli teorici e interpretativi moderni mostra sia la sua efficacia, sia – a tratti – alcuni punti problematici. Il contributo di Luca Alfieri prende in analisi la categoria lessicale dell’aggettivo in vedico, ponendosi in una prospettiva tipologica, con riferimento all’ampio e articolato dibattito contemporaneo sulla natura più o meno universale delle categorie lessicali e sulle caratteristiche delle loro proie-zioni monoglottiche. Giovandosi del confronto con il latino, lingua dove la categoria ‘Aggettivo’ sviluppa una maggiore autonomia, Alfieri mette bene in evidenza come la linea di demarcazione tra morfologia derivazionale e lessico possa situarsi a livelli differenti pure in lingue che partono dalle stesse ‘premesse’ di filiazione genealogi-ca. Infine, il saggio di Francesca Dell’Oro pone a confronto i suffissi -ιμος del greco e -bilis del latino dal punto di vista dell’espressione di valori modali. L’analisi ampia

(2)

e articolata, profondamente radicata nel quadro del più recente dibattito teorico sulla dimensione della modalità, riconosce per entrambi i suffissi – pur nelle loro differen-ze, soprattutto per quanto riguarda la base di derivazione – una dualità che si traduce in un impiego più ‘morfologico’ e in uno più ‘lessicale’, l’unico che sembra poter at-tivare le letture modali di tipo deontico-valutativo ed epistemico.

Durante i lavori di preparazione di questa sezione monografica di «Acme», la comu-nità scientifica dei glottologi e dei linguisti è stata colpita dalla scomparsa di Romano Lazzeroni, professore emerito di Glottologia e Linguistica all’Università di Pisa, che è stato per anni decano dei glottologi italiani e autorevole punto di riferimento per mol-ti. I suoi studi, tutti nel solco della tradizione dell’indoeuropeistica, sono un esempio insigne di quel dialogo tra la migliore linguistica storica ‘tradizionale’ e le istanze te-oriche e metodologiche della linguistica contemporanea. Per questo motivo, oltre che per la stima e l’affetto per la sua figura scientifica e umana, il Curatore e gli Autori dedicano questa sezione monografica alla memoria di Romano Lazzeroni, nel grato ricordo di colui che molti glottologi e linguisti, direttamente o indirettamente, hanno avuto il privilegio di poter chiamare Maestro.

Francesco Dedè

Riferimenti

Documenti correlati

Il presente libro non può essere integralmente o parzialmente riprodotto, adattato, tradotto o trasmesso in qualsiasi forma e modo e con nessun mezzo (meccanico o elettronico)

• In developed countries, acute non-rheumatic streptococcal myopericarditis is a rare complication of an upper airway infection by streptococcus group A and can mimic acute

In un caso ci sarebbe da aspettarsi un positivo, auspicabile arricchimento delle “forme di cono- scenza”, grazie proprio alla virtuosa integrazione delle due modalità

Significative sono, riguardo alla natura dei confronti fatti ripetutamente da Boschi tra l’uomo e gli animali, le sue osservazioni sul comportamento dell’orango (“orangotano”

Poich´ e st > χ 2 0.05,6 = 12.592, l’ipotesi H 0 di adattamento alla distribuzione di Poisson viene rifiutata: i dati non sono compatibili con l’ipotesi che il numero di

concentrato la maggior parte dei rappresentanti della sua specie nelle città, ossia all’interno di un misero 2,7% di superficie delle terre emerse (con

I condensatori sono dispositivi che immagazzinano energia nella forma di un campo elettrostatico.. Vengono utilizzati quando è necessario rilasciare un grande quantità

Difatti non è più sostenibile l’assunto secondo cui il riquadro di mosaico pavimentale col motivo a onda marina situato a ridosso della fronte esterna della cripta sia