• Non ci sono risultati.

La questione antropologica interpella la democrazia

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "La questione antropologica interpella la democrazia"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

28 Luglio 2009

Newsletter di Scienza & Vita n° 27

CARITAS IN VERITATE 2 / Lo sguardo del giurista

LA QUESTIONE ANTROPOLOGICA INTERPELLA LA DEMOCRAZIA

di Luciano Eusebi*

L’

enciclica Caritas in veritate colloca la bioetica entro l’ambito, che le è proprio, della premura complessiva manifestata dalla Chiesa per la questione antropologica, ovvero – in altra ottica – per un’affermazione autentica del concetto di democrazia. Non vi può essere, in questo senso, un interesse per i problemi bioetici scisso da quello per la giustizia sociale, economica, internazionale. Come non vi può essere un interesse per i poveri che prescinda da quello per la vita umana in ogni sua condizione.

Simile punto di vista corrisponde, del resto, alla stessa acquisizione più profonda dei sistemi giuridici moderni, che hanno sottratto il riconoscimento dei diritti fondamentali al giudizio sulle capacità o sulle qualità riscontrabili in un dato individuo nell’una o nell’altra fase della sua vita e lo hanno ricondotto, piuttosto, al mero sussistere di quest’ultima. Da ciò dipende l’eguaglianza degli esseri umani, vale a dire la configurabilità di rapporti intersoggettivi effettivamente ispirati alla nozione di democrazia: la quale, prima di ogni ulteriore caratteristica, richiede che ognuno nella società, anche il più debole, conti. Quel che è proprio dell’umano si esprime attraverso il corpo. La realtà umana, nei suoi profili biologici e meta-biologici, è infatti unitaria. Da quando e fino a quando va svolgendosi una vita appartenente alla specie umana è in gioco, pertanto, la presenza dell’umano e della sua dignità. Si potrà trattare di una vita segnata dalla malattia,

dall’indigenza o, perfino, dalla colpa: ma essa resterà sempre tale da identificare un «tu», cioè un portatore di esigenze relazionali proprie della comunità umana. Così che, ove il comportamento verso un individuo umano manchi di corrispondere alle suddette esigenze, non ne deriva solo una deprivazione per il medesimo, ma anche una non realizzazione esistenziale per chi avrebbe potuto agire umanamente e non l’ha fatto.

Già a una mera considerazione empirica, peraltro, l’essere umano non si produce «da se stesso» (n. 74). Ciascuno si ritrova in vita: in una vita che procede per forza propria. In nessun momento dà impulso alla sua vita, ma può solo salvaguardarla. L’esistenza ha, intrinsecamente, la natura di un dono, che si perpetua, senza origine umana, rendendo non conforme a umanità l’idea di un dominio tecnico sulle caratteristiche esistenziali di un altro individuo, e il cui momento generativo è posto, non a caso, nell’ambito di una

relazione personale orientata all’amore.

Ma vi è un altro aspetto da non trascurare: «in ogni conoscenza e in ogni atto d’amore – così afferma Benedetto XVI – l’anima dell’uomo sperimenta un di più che assomiglia molto a un dono ricevuto» e che «non si spiega con la semplice materia» (n. 77). Ciò rimanda

(2)

all’esperienza etica, ovvero alla capacità di riconoscere, oltre alle leggi immodificabili della natura, anche «una legge naturale» capace di offrire criteri all’esercizio della capacità tipica degli esseri umani di perseguire mete sempre nuove: così che l’uomo trova la sua grandezza nell’attitudine a cogliere il bene (n. 75). Ciò, tuttavia, rimanda altresì alla dimensione spirituale, cioè alla coscienza di una soggettività non identificabile con la materia, tale per cui si deve ammettere che «lo sviluppo dell’uomo e dei popoli dipende anche dalla soluzione di problemi di carattere spirituale» (n. 76). In radice, si tratta, secondo l’enciclica, di scongiurare la chiusura alla trascendenza, posto che «la razionalità del fare tecnico centrato su se stesso si dimostra, però, irrazionale, perché comporta un rifiuto deciso del senso e del valore»: quel senso e quel valore che trovano la loro fonte nella «Ragione creatrice» divina, così da risultarne ribadita l’alleanza di fede e ragione per rispondere ai problemi che assillano l’umanità (n. 74).

Nel quadro delineato l’enciclica indica come filo conduttore dei maggiori rischi per il futuro in materia bioetica, quanto alla tutela della dignità umana, il diffondersi di una «concezione materiale e meccanicistica della vita»: concezione che apre al «dominio» su di essa sia attraverso la pratica da tempo diffusa dell’aborto, sia attraverso la prospettiva, già in nuce, di una «sistematica pianificazione eugenetica delle nascite» e il radicarsi di una vera e propria «mens eutanasica» (n. 75); profili cui si affianca la riflessione, in parte nuova, sui rischi del riduzionismo psicologico e neurologico (n. 76).

Si tratta di richiami che assumono il grave significato di un monito profetico, non già in nome della tutela di esigenze puramente religiose, ma come espressione di quel medesimo ruolo che la Chiesa assume quando alza la sua voce sui temi tradizionali della dottrina sociale, a salvaguardia esclusiva, nei confronti di tutti gli interessi in gioco, della dignità dei più deboli. «Stupisce – osserva con amarezza Benedetto XVI – la selettività arbitraria di quanto oggi viene proposto come degno di rispetto. Pronti a scandalizzarsi per cose marginali, molti sembrano tollerare ingiustizie inaudite. Mentre i poveri del mondo

bussano ancora alle porte dell’opulenza, il mondo ricco rischia di non sentire più quei colpi alla sua porta, per una coscienza ormai incapace di riconoscere l’umano» (n. 75).

*Ordinario di diritto penale, Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza, consigliere Scienza & Vita

Riferimenti

Documenti correlati

Questa dinamica della conoscenza, intesa come rivelarsi, svelarsi della verità oggettiva alla ragione umana, è importante per l’acquisizione del sapere antropologico

Massimo Luciani - professore ordinario dell’Università La Sapienza Roma Ernesto Lupo - consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari dell'amministrazione della

trasmessi all’Italia dalla Germania per reati di lieve entità o comunque “bagatellari” (i cd. “mini-m.a.e.”) e su altre disarmonie riscontrabili nella prassi delle

Alla luce della tendenza del regime penitenziario europeo, della giurisprudenza dei giudici di Strasburgo e dell’esperienza comparatistica, è possibile concludere che l’affettività

According to our results, the link between summer climate and tree growth during the last six decades at rear-edge populations in the MB can be largely explained by the main

Cohen, Minneapolis: Minnesota University Press, 2013; Material Ecocriticism, edited by Serenella Iovino and Serpil Oppermann, Bloomington: Indiana University Press, 2014;

For this reason, the current inclination to flood risk was assessed by means of a freeware software designed to perform one-dimensional (1D) hydraulic modelling for a full network

La strategia europea è di produrre, tramite il finanziamento europeo alla ricerca e all’innovazione, il massimo impatto in termini di crescita sociale ed economica intelligente,