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Quale efficacia degli interventi di prevenzione? Le basi e gli obiettivi della ricerca-SARTO

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Quale efficacia degli interventi di

prevenzione?

Le basi e gli obiettivi della ricerca

Padova, 19 novembre 2014

PRIMI RISULTATI DI VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI DI PREVENZIONE DELLE ASL DEL VENETO NEL

RIDURRE GLI INFORTUNI SUL LAVORO

F. Sarto, ex direttore Dipartimento Prevenzione ULSS 16 Padova R. Agnesi, Spisal ULSS 9 Treviso, coordinatore PREO

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Dall’autonomia territoriale al

coordinamento

(dalla L.R. n.54/82 al D.Lgs. n. 277/91)

• Dal coordinamento volontario degli SPISAL (Servizi di Prevenzione, Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) al

coordinamento regionale

• Rinuncia volontaria ad una parte della propria autonomia in favore di maggiore uniformità e qualità degli interventi

• 1994: Primo benchmarking regionale che

presupponeva una lista di indicatori condivisi di prodotti o output ben definiti (DRGs)

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Dibattito su vigilanza – assistenza –

formazione/informazione

(D.Lgs. N. 626/94 – Piano 2002-2004)

• Piani triennali di prevenzione e vigilanza  dal coordinamento al governo regionale. Vigilanza come mezzo.

• Progetto Lavoro Sicuro (2004):

– Il personale Spisal diventa in grado di attuare l’attività ispettiva non solo per riscontrare violazioni della

normativa ma anche per valutare l’esistenza di Sistemi di Gestione Sicurezza Lavoro (SGSL)

– Uso di check-list su gestione infortuni, gestione DPI, gestione manutenzione, gestione formazione

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Progetto Sistema Informativo

• Scheda dati di attività degli Spisal (nel 2005 contiene 140 indicatori di processo e 35

output!)  report annuale che permette il confronto particolareggiato sulla tipologia di intervento degli Spisal

• Codifica delle linee e dei processi di lavoro:

– intervento di prevenzione e vigilanza (semplice e complesso)

– inchiesta per infortunio (semplice, complesso, con intervista)

– inchiesta per malattia professionale – ispezione in cantiere, ecc.

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Indicatori di risultato di salute

• Primo atlante serie storiche 1988-99 Flussi Inail (DPCM 9 gennaio 1986)

• 10 atlanti regionali con Nuovi Flussi Inail-Regioni (Protocollo di intesa 2002): si constata che esistono alte variabilità nell’incidenza di

infortuni tra i diversi territori (1°Atlante giu 2005)

• Si possono interpretare le incidenze degli infortuni per

territorio, per rischio specifico, per comparto, per azienda, ecc. togliendo i fattori di confondimento

– Accentramenti contributivi

– Infortuni “importati” ed “esportati” – Infortuni in franchigia

– Contratti flessibili e apprendisti – Infortuni in itinere

– Stradali in orario di lavoro

– Lavorazioni a diverso grado di rischio

• Ogni Spisal è in grado di capire come si colloca per indici di incidenza e gravità rispetto alla regione ed agli altri Servizi

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DPCM 17 dicembre 2007

il Coordinamento diventa nazionale

ogni servizio deve ispezionare annualmente il 5% delle aziende del territorio

• La vigilanza diventa l’attività preponderante, si uniformano bruscamente le difformità tra

quote di vigilanza – assistenza – formazione/informazione

• Gli interventi parziali diventano il modus operandi dei servizi

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La vigilanza è per se stessa efficace?

• I cambiamenti in atto, che hanno modificato il modo di intervento dei Servizi, pongono il quesito di evidenziare l’efficacia della vigilanza.

• L’ispezione in azienda porta a un miglioramento della sicurezza e quindi degli infortuni?

• Sono ugualmente incisivi gli interventi parziali come i completi?

• Un’inchiesta per infortunio o per malattia professionale porta a un impatto positivo in azienda?

• L’enorme incremento della vigilanza porterà a un ulteriore miglioramento della salute dei lavoratori? • Le inchieste complesse per infortunio, che “deviano”

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