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L’IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE PER AUMENTARE LA PERCEZIONE DI VALORE

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Academic year: 2021

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Master Universitario di I livello Vini Italiani e Mercati Mondiali

Anno Accademico

2016/17

in collaborazione con

L’

IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE PER AUMENTARE

LA PERCEZIONE DI VALORE

Autore

Mirko Razzini

Tutor Scientifico

Dott. Alessandro Balducci

Tutor Aziendale –

Tenuta di Ghizzano

Dott.ssa Ginevra Venerosi Pesciolini

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2 Sommario

Introduzione ...3

Tenuta di Ghizzano: la storia ...4

Missione e filosofia ...5

Come si alleva la vite ...6

La vendemmia e vinificazione ...6

La maturazione in botti di legno ...7

Clima e Suolo ...8

I vini e l’olio ...8

Il Ghizzano bianco IGT Costa Toscana ...8

Il Ghizzano rosso IGT Costa Toscana ...8

Veneroso DOC Terre di Pisa ...9

Nambrot IGT Costa Toscana ...9

San Germano i.g.t. Passito costa Toscana ...9

Olio Extravergine di Oliva i.g.p. Toscano ... 10

Analisi azienda ... 11

Analisi swot ... 11

I mercati ... 12

Principali mercati esteri ... 12

Vendita per canali italia 2016 ... 12

Obiettivo Tenuta di Ghizzano... 13

Descrizione Tirocinio ... 14

Comunicazione ad personam ... 14

Comunicazione digitale ... 16

Conclusioni ... 18

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3 Introduzione

Il Project work ha ad oggetto i temi e le esperienze affrontate durante questo tirocinio, che a loro volta sono collegati con gli argomenti trattati durante le lezioni del Master in Vini Italiani e Mercati Mondiali.

Il tirocinio, svoltosi presso la Tenuta di Ghizzano, nel periodo compreso tra giugno e settembre per un totale di 450 ore, e prolungato fino alla fine di Novembre, ha avuto il principale scopo di Incrementare la percezione del valore dell’azienda verso il consumatore finale attraverso una promozione più mirata, sia online che ad personam.

Nelle seguenti pagine viene descritta l’azienda, con la sua storia e i suoi prodotti e viene fatta un analisi delle problematiche e dei punti di forza. Infine, vengono analizzate le attività svolte e i risultati ottenuti, concludendo con le considerazioni personali.

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Tenuta di Ghizzano: la storia

La Tenuta di Ghizzano è una delle aziende agricole più antiche del territorio pisano. La famiglia Venerosi Pesciolini arrivò a Ghizzano verso la fine del XIV secolo, ma le sue origini affondano a qualche secolo prima con il fondatore della famiglia, il conte Nambrot, Cavaliere di Carlo Magno vissuto nel IX secolo. La Famiglia Venerosi Pesciolini possiede dunque la Tenuta di Ghizzano da ben 26 generazioni, ma l ‘attività vitivinicola comincia a strutturarsi negli anni 80.

Pioniere dello sviluppo della Tenuta di Ghizzano, oggi tra aziende agricole più antiche ma più innovative del territorio, è stato Pierfrancesco Venerosi Pesciolini, padre di Ginevra, Lisa e Francesca. Innamorato della sua terra e appassionato estimatore della qualità, con i suoi prodotti diede un grande contributo al rinnovamento dell’enologia italiana.

Negli anni ’80, quando il territorio pisano e l’agricoltura, ma soprattutto la viticoltura, era in grande crisi, dove molti confinanti estirparono le vigne o addirittura vendettero le proprie aziende, Pierfrancesco Venerosi Pesciolini, decise di andare in controtendenza e di investire con coraggio nel vigneto e nella cantina per cercare di fare il salto di qualità.

In un contesto ostile dunque, dove la generalizzata sovrapproduzione di uva portava ad ottenere un vino di scarsa qualità e prezzi irrisori, tali da non coprire neppure i costi di produzione, la sfida , fu quella di produrre un vino di qualità, magari in piccole quantità, ma in grado di affrontare il mercato. Con l’aiuto dell’amico Piermario Meletti Cavallari, iniziò una ricerca sulle varietà di Sangiovese autoctone e sperimentò la produzione del Cabernet Sauvignon e del Merlot.

Da questo forte impegno sul territorio nacque con l’annata 1985, Il Veneroso primo vino in bottiglia che, alla sua prima uscita sul mercato, ricevette due bicchieri sulla guida del Gambero Rosso! Porta il nome dell’ antenato Veneroso Venerosi che per primo si diede anima e corpo alla campagna e alla viticoltura. L’intuizione e il coraggio di Pierfrancesco, con molto lavoro e molta passione, sono stati premiati col tempo. Dai vecchi impianti di vigneto degli anni 70 che avevano soltanto 2500 piante a ettaro, siamo gradualmente arrivati ad avere 20 ettari di vigneto per l’85% ripiantato di cui: i primi del 1989 a 4.500 piante/ha, i secondi dal 1999 al 2003 a 6.600 piante e gli ultimi del 2006 a 5.000 piante.

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Tenuta di Ghizzano conta oggi circa 350 ettari di cui 20 a vigneto, 20 a oliveto, 150 ettari a colture cerealicole e 150 tra boschi e pioppete. Dei 20 ettari destinati a vigneto circà la metà è allevata a Sangiovese, 15% Cabernet Sauvignon, 20% Merlot, 5% Petit Verdot, 2% Cabernet Franc, 4% Syrah e 4% Uve bianche locali. Da queste vengono prodotte circa 70.000 bottiglie l’anno fra cui il Veneroso, il Nambrot, Il Ghizzano Rosso e il Ghizzano Bianco, oltre ad un passito, il San Germano e un preziosissimo Olio extravergine di Oliva I.G.P.

Missione e filosofia

La missione è quella di offrire al mercato dei prodotti, contenuti nelle quantità, ma di grandissima qualità, rispettando le espressioni che il vino e l’olio possono dare in questo territorio, senza tradire lo stile, l’eleganza e la ricchezza di profumi di queste dolci colline continuando al contempo a investire in un percorso di viticoltura e agricoltura naturale,

La filosofia aziendale si può riassumere in un motto che viene riportato anche su ogni bottiglia ed è: Quando il frutto della terra proviene da un luogo “in armonia con le forze della natura” ha già in sé la potenzialità di essere “eccellente”. Il rispetto della natura, del luogo che ci ospita e delle persone che ci vivono e lavorano. Così nascono i nostri prodotti. Questo “motto” racchiude sinteticamente i principi che la famiglia Venerosi Pesciolini ha sempre seguito nell’occuparsi della Tenuta di Ghizzano e che ha tramandato di generazione in generazione sin dal 1370.

Dal 2003 si è iniziato il percorso di viticoltura biologica “naturale”, cioè senza l’uso di concimi organici, senza uso di diserbanti, insetticidi e anticrittogamici. Si nutre il terreno con semine di sovescio e altri semi importanti per apporto di sostanze azotate (come ad esempio l’avena o la sulla). Non usando diserbi, si lavora il terreno sotto la fila per controllare le infestanti e ossigenare il terreno.

Dal 2006 si è iniziato a praticare l’agricoltura biodinamica facendo trattamenti con 500 preparato 3 o 4 volte l’anno (in autunno e primavera) e 501 (in prefioritura e post fioritura e ogni qualvolta sembra importante). Dall’anno 2008 Tenuta di Ghizzano è ufficialmente certificata BIOLOGICA dall’ente Certificatore Suolo e Salute (non soltanto i vigneti ma anche olivete e seminativi).

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Come si alleva la vite

Le viti sono allevate per la gran parte a cordone speronato e gestite con una potatura invernale lasciando di solito quattro occhi. Si seminano circa trenta diverse varietà di semi per avere sostanza azotata e per far respirare il terreno. A primavera inoltrata si esegue la scacchiatura e poi in estate si arieggia la parete fogliare togliendo qualche femminella. Non si cima ma s’intrecciano i tralci al 5° filo. Si usa soltanto rame e zolfo a basse concentrazioni per gestire le malattie fungine e il bacillus turingensis solo quando si registra un attacco importante di tignoletta. Si dirada l’uva (vendemmia verde) soltanto quando la pianta lo richiede e cioè quando non ha un equilibrio uva/parete fogliare. A seconda delle annate e delle varietà si decide se e quanta uva togliere da ogni pianta. Se non ritenuto necessario, non viene effettuato diradamento alcuno.

La vendemmia e vinificazione

Di solito s’inizia i primissimi giorni di settembre con il merlot, poi il sangiovese, cabernet sauvignon e cabernet franc e per ultimo il petit verdot. Si assaggia l’uva e con l’aiuto di analisi a campione (degli zuccheri, ph e acidità) si decide quando vendemmiare ciascuna varietà o parcella. Naturalmente si vendemmia a mano in piccole cassette aerate da circa venti chili.

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Una volta che l’uva arriva in cantina, viene trasferita sul tavolo di scelta per supervisionare la sua sanità e integrità e soltanto dopo una attenta cernita viene riversata nella diraspatrice e da lì, senza passare dalla pompa, finisce in piccoli carrelli di acciaio da 2 quintali dove viene “pressata” con i piedi. Sia per la fermentazione alcolica che malolattica non vengono usati lieviti selezionati.

Si esegue il travaso del mosto nei tini senza uso di pompe. La durata della fermentazione va dai sette ai dodici giorni a seconda della varietà e soprattutto dell’annata. Si usano vasche di acciaio, cemento e tini di legno da 30 hl a seconda dello stato e della varietà dell’uva. Per la gestione del cappello si fanno soprattutto follature a mano e qualche delestage se abbiamo particolari problemi di riduzione. Si cerca di non fare rimontaggi (e, in caso, sempre molto brevi) per evitare il più possibile le pompe sul mosto. Si utilizza un sistema di

raffreddamento delle vasche che usiamo soprattutto quando le temperature superano i trenta gradi. Tutti i vini svolgono la fermentazione malolattica e, per quelli selezionati per il Veneroso e Nambrot, si

svolge in legno.

La maturazione in botti di legno

Per la maturazione si usano botticelle di rovere da 225 lt e 500 lt, per un periodo che va dai 16 ai 18 mesi a seconda delle annate. Si usa il legno soltanto come strumento per far evolvere il vino nel tempo, per farlo maturare, senza quindi voler aggiungere tannini di legno. Non si vuole assolutamente che il legno prevalga sul frutto. L’obiettivo, con il Veneroso e Nambrot, è di produrre vini che abbiano longevità ma con la giusta armonia frutto/acidità legno. Per il Veneroso, che è un taglio composto da sangiovese e cabernet sauvignon si è scelto di usare le botticelle da 500 lt invece che barriques, soprattutto per il Sangiovese, e comunque poco legno nuovo

(soltanto). Per il Nambrot, che è un taglio di Merlot, cabernet franc e petit verdot invece si usa la barrique bordolese da 225 lt, di cui solo il 10% sono nuove.

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Clima e Suolo

Ghizzano è un piccolo borgo collinare, a circa 200 metri di altezza, situato sulla Costa Toscana, a 40 km da Livorno e 40 km a sud di Pisa, nella zona detta delle Colline Pisane, a sud-est di Pisa. Il paesaggio è morbido e il clima è dolce perché mitigato dalle arie marine, senza grandi estremi di temperatura e senza grandi rischi di gelate primaverili. Il terreno è un composito molto interessante caratterizzato dalla presenza di argilla, calcare e sabbia in diverse proporzioni. Nei vigneti è molto facile trovare fossili e conchiglie di origine pliocenica a testimonianza della presenza del mare in quell’epoca.

I vini e l’olio

Il Ghizzano bianco IGT Costa Toscana

Nasce per essere un vino di grande bevibilità, semplice ma piacevole, da accompagnare, nelle stagioni primaverili e estive, all’aperitivo o a piatti di pesce sia crudo che bollito. Il 60% viene vinificato in maniera tradizionale pressando le uve e togliendo subito il vino dalle bucce e fermentandolo, sempre con lieviti indigeni, a temperatura di 15/18°, mentre il restante 40% viene lasciato a macerare sulle bucce per 24 ore, assemblando i due vini a fine fermentazione. Le uve impiegate sono Vermentino, trebbiano e malvasia bianca.

Il Ghizzano rosso IGT Costa Toscana

È il vino che “introduce” l’azienda nei wine bar, enoteche e ristoranti di tutto il mondo. È ottenuto da uve Sangiovese con una piccola percentuale di Merlot, provenienti prevalentemente dai vigneti denominati “Santa Maria” e “Il Monte”. La filosofia de ILGHIZZANO è quella di offrire al consumatore un vino fresco, fruttato, di grande bevibilità dove si percepisse la dolcezza del Sangiovese del nostro territorio.

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Veneroso DOC Terre di Pisa

Come già anticipato, è il vino storico dell’azienda e il più rappresentativo. La prima annata di produzione è il 1985 e da allora interpreta, con il suo frutto elegante, maturo e la sua mineralità le caratteristiche del terroir da cui nasce. Prevalentemente da uve Sangiovese con una piccola percentuale di Cabernet Sauvignon, è diventato un punto di riferimento per la zona vitivinicola da cui nasce.

Nambrot IGT Costa Toscana

Il vino di ricerca della Tenuta di Ghizzano. Nasce con l’annata 1996 da uve Merlot e si evolve negli anni come blend insieme al Cabernet Franc e al Petit Verdot dimostrando la potenza, il calore e il carattere che questo territorio può esprimere. Prende il nome dal fondatore della famiglia Venerosi, che si chiamava Nambrot e che visse nell’830.

San Germano i.g.t. Passito costa Toscana

Il vino che rappresenta per l’azienda il rispetto delle tradizioni. Affonda le sue radici nella cultura e nella storia della regione e del borgo di Ghizzano dei secoli scorsi. Ottenuto con le uve Trebbiano, Malvasia bianca e Colombana dei vecchi vigneti è un piacevole vino da dessert. Le uve, vendemmiate a settembre, vengono appese ai graticci per quattro mesi ad asciugare. Dopodiché sono pressate e il succo viene messo in caratelli da 50 e 100 litri dove avviene la fermentazione in ossigenazione. Dopo due anni avviene l’ imbottigliamento.

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Olio Extravergine di Oliva i.g.p. Toscano

L’olio della Tenuta di Ghizzano è ottenuto da olive Frantoio, Razzo, Moraiolo e Leccino raccolte tra la fine di ottobre e la metà di novembre. È caratterizzato da sentori di carciofo ed erba tagliata, leggermente piccante anche se delicato al palato. È adatto quindi ad accompagnare qualsiasi piatto anche di pesce. L’olio proviene da agricoltura Biodinamica.

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Analisi azienda

Analisi swot

Strenghts

 Agricoltura e viticoltura integrate

 Alta Qualità alta del processo produttivo e del prodotto

 Tradizione ma anche innovazione per la qualità

 Autenticità dell’Azienda/Famiglia storica  Certificazione biologica – agricoltura

biodinamica  Brand Toscana

 Vini e Oli sempre premiati dai migliori Advisor del wine and food

 Ottima reputazione dei nostri prodotti negli operatori specializzati

Weakness

 Territorio poco rinomato

 Prodotto poco conosciuto dal consumatore finale

 Valore percepito

 Mancanza di una DOC forte sul territorio

 Mercati esteri poco consolidati

 I vini, ancora “non si vendono ancora da soli”, il consumatore deve essere “accompagnato” all’acquisto dall’ultimo segmento della filiera commerciale (ristoratori, enoteche, dettaglio).

Opportunities

 Crescita del reddito medio pro capite nei paesi emergenti

 Sensibilità dei consumatori ai prodotti bio e sostenibili

 Cultura del vino in espansione nei paese a forte sviluppo (far east)

 30 anni Veneroso, 20 anni Nambrot, nuovo vino

Threats

 Incremento concorrenza mercato bio e biodinamica

 Recessione e/o saturazione mercato nazionale

La tabella mostra i punti di forza, i punti di debolezza, le opportunità e le minacce per la Tenuta di Ghizzano. Per l’anno 2018 si prospettano interessanti opportunità per comunicare agli appassionati la continuità qualitativa della Tenuta. Si festeggierà Il trentennale del Veneroso con la grande annata del 2015 e il ventennale dal Nambrot da celebrarsi con l’uscita del Nambrot 2016 che si prospetta come il 2015 una bellissima annata. Comunicare la continuità qualitativa è utilissimo in quanto aumenta il valore percepito del prodotto e questo può portare a un aumento della marginalità. La continuità qualitativa inoltre può fare la differenza durante questa fase di boom dei vini biologici e biodinamici.

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I mercati

Principali mercati esteri

Negli ultimi 20 anni, Tenuta di Ghizzano, grazie alle capacità della GM Ginevra Venerosi Pesciolini è riuscita a ritagliarsi la propria quota di mercato in molti paesi. Gli stati uniti e L’Europa rappresentano i mercati principali e sono in atto azioni di consolidamento di questi mercati oltre che di ricerca di nuovi partner commerciali per migliorare la distribuzione a livello più regionale. Anche i mercati asiatici cominciano ad assumere la loro importanza. Tenuta di Ghizzano è presente in Giappone, Corea, Tailandia e Hong Kong.

Vendita per canali italia 2016

Anche per il mercato italiano si sta cercando di migliorare la distribuzione, aumentando il numero di distributori a livello regionali e aumentando le vendite direzionali e potenziando le vendite dirette in cantina. 26% 16% 14% 8% 7% 5% 5% 4% 3% 3% 9%

VALORE

USA Svizzera Canada Danimarca Belgio Germania Giappone Hong Kong Francia Austria Altri

58%

42%

anno 2016

Vendite Estero

Vendite Italia

44%

30%

26%

Agenti/

Distributori

Direzionali

Cantina

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Obiettivo Tenuta di Ghizzano

Aumentare la percezione del Brand e dei Prodotti nel consumatore finale per alzare il posizionamento del prodotto (aumentare il PMV).

Azioni già intraprese negli ultimi anni:

 Restyling Etichette e Packaging;

 Restyling Web Site e creazione e-commerce;

 Creare opportunità di co-branding con altre eccellenze del territorio.

Azioni in corso:

 Focus su Comunicazione/Press OFF-LINE e ON-LINE: ad hoc su mercati mirati, su canali specializzati wine, su canali no wine (per promuovere territorio e azienda e arrivare al consumatore finale);

 Potenziare comunicazione WEB e SOCIAL MEDIA;  Organizzazione di EVENTI in azienda

 Partecipazione a fiere internazionali e eventi ad hoc worldwide  Potenziare e-commerce e degustazioni in cantina

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Descrizione Tirocinio

Al fine di poter poi comunicare la filosofia produttiva di Ghizzano e di conseguenza il valore e l’autenticità dei vini prodotti, è stato necessario partecipare attivamente alle operazioni sia in vigna - come scacchiatura, sistemazione manuale della parete fogliare e vendemmia - che in cantina – vinificazione (selezione degli acini, pressatura dell’uva con i piedi, delestage e rimontaggi, pigeage con le mani ecc.)

I compiti svolti, come già detto riguardano principalmente l’ambito della comunicazione, sia ad personam che nell’ ambito digitale

Comunicazione ad personam

1.Tour aziendali e wine tastings durante l’estate, vista la

grande affluenza di turisti stranieri in zona, sono stati gli strumenti per la migliore forma di comunicazione diretta al consumatore, cui segue la formulazione di un database con tutti I contatti per successive comunicazioni attraverso newsletter.

La visita alla Tenuta di Ghizzano consiste in un tour alla villa quattrocentesca e al Giardino all’Italiana della famiglia Venerosi Pesciolini, dove s’illustra la storia della famiglia, per poi proseguire alla visita della torre dalla quale si può godere del panorama a 360 gradi di tutto il territori attorno a Ghizzano e dove si indicano i vigneti e le olivete da cui deriva la produzione di vino e olio e si racconta tutto quello che caratterizza il terroir di Ghizzano come il microclima e la composizione del suolo. Infine, nella cantina Storica d’invecchiamento del Veneroso e Nambrot, si spiega, attraverso la degustazione dei vini, la filosofia di produzione, le tecniche agrarie e di vinificazione che dal 2006 sono impiegate in regime biodinamico.

La degustazione è accompagnata con prodotti locali del territorio e con questi si suggeriscono i diversi tipi di abbinamento con il quale i vini della Tenuta di Ghizzano si esprimono e si valorizzano al meglio.

2. Partecipazione a fiere/eventi-degustazione in Italia e all’estero con il fine di trasmettere al

potenziale partner commerciale o all’appassionato il valore dei prodotti della Tenuta. E’ seguita attività di back office (recall e follow up) – creazione grafica per comunicazione di marketing.

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Fra le partecipazioni a fiere più interessanti si annovera la partecipazione al Vinitaly 2017, che fu la mia prima esperienza nel mondo del vino da comunicatore. Durante l’evento 3 bicchieri del Gambero Rosso ho avuto modo di comunicare la filosofica del vino Nambrot 2013, premiato appunto 3 bicchieri.

Un’altra interessantissima partecipazione è stata presso Il Concerto del vino Italiano, un evento organizzato a Zurigo dal più importante importatore Svizzero. Qui ho avuto modo di comunicare la filosofia della Tenuta di Ghizzano a un pubblico di altissimo livello e in lingua inglese. In più ho potuto e assaggiare vini d’importanti produttori italiani e fare conoscenza con essi.

Durante il Merano wine festival, Tenuta di Ghizzano ha partecipato all’evento Bio&Dinamica, e qui ho esposto la filosofia aziendale a un consumatore molto esigente e appassionato e soprattutto affezionato all’ agricoltura biodinamica. Come a Zurigo, ho avuto modo di assaggiare altri importanti vini italiani con cui si condivide la stessa filosofia di produzione.

3. Affiancamento con agenti della rete di vendita in Italia e all’estero con il fine di allocare i

prodotti nel giusto posto per aumentarne la visibilità verso il nostro target di consumatori.

Nei mesi di ottobre novembre ho affiancato gli agenti di vendita delle province toscane di Massa, Carrara Lucca e Livorno. L’affiancamento ha avuto lo scopo di comunicare, al ristorante\ enoteca con lo stesso target di consumatore nostro, la potenzialità che i vini della Tenuta di Ghizzano potrebbero avere. Gli è stato anche suggerito come proporre i prodotti e come abbinargli al meglio.

Lo stesso scopo ha avuto l’affiancamento con il nuovo importatore in Thailandia. Per una coincidenza, ho approfittato di una vacanza impostata per andare a trovare mia sorella che studia in loco, per fare due giorni di affiancamento con l’agente di vendita del nuovo importatore. Abbiamo visitato insieme diversi importanti ristoranti in Bangkok e ho condotto un training a tutto lo staff di vendita, dove ho illustrato tutta l’azienda attraverso l’utilizzo di materiale informatico. Ho anche spiegato i punti di forza dei vini e ho dato consigli su come proporli. Si è rivelata un’esperienza importante sia per la Tenuta di Ghizzano, sia per il nostro partner commerciale, grazie a quest’attività di consolidamento, sia per me che ho condotto tutto questo.

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Comunicazione digitale

1.Utilizzo dei social media come INSTAGRAM E FACEBOOK hanno rivestito un ruolo importante e si è cercato di trasmettere, attraverso foto e piccoli video, la filosofia di produzione e questo magnifico posto che è Ghizzano:

Le foto postate raffigurano sicuramente le bottiglie di vino allocate in posti di pregio, come ristoranti enoteche ma anche fiere con lo scopo di trasmettere all’instagrammer il nostro posizionamento. Sono state postate anche diverse foto raffiguranti particolari momenti della lavorazione della vite e durante la vinificazione per fare emergere la filosofia produttiva nel modo più trasparente possibile.

Sono state postate anche diverse foto raffiguranti il paesaggio attorno a Ghizzano per promuovere sostanzialmente anche il territorio che ospita la Tenuta.

Le foto postate su Instagram sono state postate anche su facebook. Il migliore risultato in termini di numero di follower raggiunto si è registrato su instagram. A inizio tirocinio si sono registrati 650 followers mentre a fine esperienza 1020. Le foto postate ottengono in media un centinaio di likes e ogni foto è spesso commentata dai winelovers. Un importante risultato è stato anche quello di aver capito che investire qualche decina di euro in promozioni su instagram e fb per avere dei likes in più serve a ben poco. Si è preferito cercare di postare foto interessanti e accattivanti con una cadenza non troppo pressante ma neanche poco attiva.

2.Comunicazioni, attraverso newsletter e comunicazioni informative agli appassionati e ai nostri

partner commerciali.

Si è ricercato di riformare il database dei contatti attraverso l’uso di un programma chiamato mail up che permette anche l’invio di newsletter. Dopo parecchie giornate spese a copiare e incollare i contatti ci si è resi conto che non conveniva usare questo mezzo in quanto troppo macchinoso nella creazione di semplici newsletter.

Le newsletter mandate hanno avuto lo scopo di raccontare l’andamento dell’annata e di annunciare le nuove annate in commercio e di comunicare la nostra presenza in determinate fiere, sia per gli appassionati sia per i nostri partner commerciali.

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3. Studio di massima del club del Nambrot: Mi sono

confrontato con il web master per porre in essere il nuovo wine club della tenuta di Ghizzano. Il Nambrot wine club. Il club ha lo scopo di fidelizzare il cliente attraverso la divulgazione di informazioni riguardanti l’andamento dell’ annata, aggiornamento su annate, assaggi particolari in cantina. Ho eseguito ricerche per carpire idee da poter sviluppare come attività del club e possono essere tantissime: da degustazioni particolari di diverse annate

magari con abbinamenti vino- cibo del territorio, assaggi direttamente dalla botte con spiegazione del wine maker, passeggiate attorno ai vigneti o pedalate in bici attorno a Ghizzano. L’ elemento più importante per avere un wine club che funziona è quello di avere una continuità oltre che proporre interessante eventi e saperli comunicare.

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Conclusioni

L’esperienza presso la Tenuta di Ghizzano è stata sicuramente all’altezza delle aspettative. Sapevo che la diversità delle mansioni, viste le dimensioni dell’azienda, che mi sarebbero state affidate mi avrebbero aiutato a capire che strada percorrere in futuro e cosi è stato.

Le conoscenze acquisite in questi mesi soprattutto nel lato della produzione, mi hanno reso sempre più curioso e affezionato a questo mondo.

Tutte le mansioni affidatemi sono state svolte con il massimo impegno e, per questo mi ritengo soddisfatto dei risultati raggiunti sia per quanto riguarda i social media che per i positivi feedback ricevuti durante le degustazioni.

Durante le fiere, degustazioni cui ho partecipato e soprattutto durante gli affiancamenti che ho fatto, ho capito che la mia strada che avrei dovuto percorrere sarebbe stata quella del Sommelier, un mestiere che più di ogni altro ti permette sempre di imparare e accrescere la propria cultura personale.

La strada che si è aperta è quella di Junior sommelier al Lucknam Park a Bath in Inghilterra, dove sto avendo modo di imparare questo mestiere. Il corso AIS a cui ho partecipato durante il master e tutte le esperienze presso la Tenuta di Ghizzano si stanno rivelando fondamentali per il successo di questa nuova esperienza.

Ringrazio personalmente la Dott.ssa Ginevra Venerosi Pesciolini per avermi permesso questa esperienza, Michele Franci per avermi insegnato come si fa il vino e tutto lo staff della Tenuta per avermi sopportato. Ringrazio il Prof. Alessandro Balducci e il Prof. Piero Tonutti e la Dott.ssa Valentina del Soldato per l’organizzazione del Master e del Tirocinio

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Sitografia

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