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Palacio Real (Madrid). Biblioteca, Impresos del siglo XVI, [dirección, María Luisa López-Vidriero et al.], Madrid, Editorial Patrimonio Nacional 2014

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Bibliothecae.it, 8 (2019), 1, 344-345 DOI <10.6092/issn.2283-9364/9513> Palacio Real (MadRid). BiBlioteca, Impresos del siglo XVI, [dirección, María Luisa López-Vidriero et al.], Madrid, Editorial Patrimonio Nacional 2014 [i.e. 2015], 3 v. (929, 990, 362 pp.), ill. isBn 9788471205025, isBn 9788471205032, isBn 9788471205049, isBn 9788471205056.

Non si può non iniziare esprimendo piacere e soddisfazione per la bellezza, l’eleganza, e la correttezza dei tre volumi che offrono, in ordine alfabetico di autore, 5845 edizioni cinquecentine possedute dalla Biblioteca Reale conservata nel Palazzo Reale di Madrid. Di tali edizioni, il 32 % spetta alle italiane, seguite dalle spagnole e dalle francesi. Il terzo volume offre un battaglione di ben otto indici con riferimento alle singole edizioni, numerate, e precisamente: per autori (onomastico); per titoli; per materia (ossia per soggetti, discipline comprese); per tipografi, editori, e librai; per luoghi di edizione; per possessori o nomi citati a margine; per legatori; per data di edizione.

Come si vede subito non siamo di fronte ad un catalogo di biblioteca, anche se di un fondo speciale, bensì ad una bibliografia. Lo dimostrano, oltre alla completezza dei titoli e della paginazione, l’evidenza dei fascicoli di stampa, il numero delle colonne, il colophon, la marca tipografica, l’ornamentazione, gli ex-libris, le postille, la scrupolosa descrizione della legatura, le annotazioni manoscritte, e le note inventariali.

Di fronte ad un livello descrittivo di tanta precisione, completezza e scrupolo, restano soltanto alcune perplessità relative ad alcune, poche e piccole, insufficienze... è la quasi perfezione che ci induce ad

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essere scrupolosi, pignoli e critici, e a rilevarle. Dopo aver confrontato il suddetto catalogo con qualche cinquecentina e con il catalogo di Audiffredi, da ritenere a nostro avviso il ‘giudice supremo fra i cataloghi antichi’ (e che chi scrive possiede in quanto fu Direttore, da giovane, della Biblioteca Casanatense) segnaliamo quanto segue:

- i titoli dovevano venir rispettati con più cura. Non potendo mantenere la tipologia dei caratteri – maiuscoli, tondi, corsivi, ecc. – andavano conservate, quando significative, le maiuscolizzazioni delle parole, e possibilmente la punteggiatura delle porzioni testuali;

- non andavano risolti i dittonghi quali, ad esempio æ in ae, o le abbreviazioni atq; sciolta in atq[ue]; non andavano soppressi i punti finali dopo le date;

- non andavano soppresse parti di testo, anche se minime, senza la dovuta segnalazione;

- andava mantenuta notizia della marca tipografica quando esistente sul frontespizio.

C’è un repertorio esemplare – la Bibliotheca Bibliographica di Julius Petzholdt (Leipzig, 1866) – che non è mai caduto in imprecisioni e da tenere come faro, ma nel caso qui esaminato è stato probabilmente il passaggio alla composizione digitale ad imporre alcuni sacrifici grafici come quelli evidenziati.

A parte quanto rilevato, si tratta di un repertorio che esibisce magnificamente il contenuto della suddetta biblioteca, e che, pur non soddisfacendo integralmente ai precetti di una descrizione bibliografica, offre in modo esaustivo e assai soddisfacente la possibilità di percorrere, con varie piste di ricerca, il ricco scenario di una biblioteca selezionata ‘ad usum regum’.

Alla fine non resta che complimentarci con i responsabili di un’impresa tanto elegante quanto precisa e generosa, che ha reso accessibile e disponibile la descrizione dei contenuti letterari, editoriali, storici, e disciplinari delle edizioni del secolo XVI di una grande raccolta libraria spagnola.

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