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Fitoplasmi negli impianti di more

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Academic year: 2021

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TERRA

TRENTINA

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DIFESA/PICCOLI FRUTTI

Segnalazione rivolta ai coltivatori trentini di piccoli frutti

Si forniscono notizie della nuova malattia e si

propongono le immagini dei sintomi da essa

provocati con preghiera di segnalare ai tecnici del

CAT (vedere indirizzo in box) casi simili o sospetti

con indicazioni che serviranno per completare il

quadro conoscitivo della situazione.

FITOPLASMI NEGLI IMPIANTI

DI MORE

FITOPLASMI NEGLI IMPIANTI

DI MORE

n di CICCOTTI ANNAMARIA* ALBERTO GRASSI*

CARLO POGGI POLLINI** FEDERICA TERLIZZI** M.ELISABETTA VINDIMIAN*

* Istituto Agrario S. Michele all’Adige ** DISTA, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali, via F. Re 8, Università di Bologna

el corso della primave-ra di quest’anno in al-cune località della pro-vincia di Trento sono state segnalate piante dimora coltivata (Rubus

fruti-cosus) con vegetazione e

fio-ritura anomala provenienti da impianti di media e giovane età. Un impianto situato nella valle dell’Adige, in particola-re, ha mostrato sintomi molto accentuati con danni evidenti sulla produzione in piante del-la cultivar “Lochness”.

I sintomi sui fiori erano sempre presenti e molto ap-pariscenti: i petali avevano colore verde ( = virescenza) (fig.1) e spesso gli organi fio-rali quali sepali, petali e pistil-li erano trasformati in struttu-re simili a foglie ( = fillodia) (fig.2), divenendo completa-mente deformati e spesso al-lungati ed affastellati come sco-pe. Da fiori così degenerati ri-sultava impossibile una norma-le fruttificazione, con grave danno per la produzione (fig.3). Un altro sintomo nota-to nelle piante sinnota-tomatiche era l’eccessiva proliferazione dei polloni che si sviluppavano sottili e deboli, spesso cloroti-ci, tanto da conferire alla pianta un’aspetto generale meno

vi-goroso, rispetto alle piante sane circostanti (fig.4).

Sintomi simili sono stati inol-tre riscontrati, anche se solo sal-tuariamente, in altri impianti su piante di Rubus spinosa (cv To-pee)

I sintomi riscontrati sono si-mili a quelli causati dal fitopla-sma del rachitismo del rovo (Ru-bus Stunt), un procariote che in-fetta le più importanti cultivars di lampone (Rubus idaeus), di mora coltivata e selvatica e al-tre specie del genere Rubus, dif-fuso in tutti i paesi in cui que-ste specie sono coltivate. Speri-mentalmente, la malattia è stata trasmessa anche a piante di fra-gola.

Alcune varietà sembrano più suscettibili di altre, facendo sup-porre una diversa resistenza al fitoplasma o al vettore. Il

fito-plasma agente di questa malat-tia è trasmesso in maniera per-sistente da cicaline,

principal-mente appartenenti al genere

Macropsis; in Europa

soprattut-to M. fuscula. Prove di trasmis-sione hanno dimostrato però come anche altre cicaline, come ad esempio lo sputacchino,

Phi-laenus spumarius, sono

risulta-te essere in grado di trasmetrisulta-te- trasmette-re l’agente patogeno.

In Italia la malattia è nota

dalla fine degli anni settanta, ma è stata segnalata solo spo-radicamente, per lo più su rovi spontanei; la gravità e la fre-quenza anomala delle piante sintomatiche da noi riscontra-te ci hanno così spinto a veri-ficare la causa dell’affezione. Il ritrovamento recente di altri fitoplasmi, trasmessi probabil-mente da altre cicaline, in In-ghilterra sul genere Rubus ci ha inoltre spinto ad identifica-re con esattezza l’agente pato-geno.

Sono state così prelevate parti di pianta dai campioni sintomatici e da altri senza sin-tomi che sono stati analizzati in laboratorio mediante:

a) osservazione di sezioni sottili di parti della piante rac-colte, colorate con il fluorocro-mo DAPI, al microscopio otti-co a fluorescenza;

b) diagnosi specifica del tipo di fitoplasma presente me-diante la tecnica della reazio-ne a catena della polimerasi (PCR).

Con la prima tecnica è stato possibile accertare che i cam-pioni sintomatici in esame era-no effettivamente infetti da un’elevata quantità di fitoplasma. L’utilizzo della PCR ha inve-ce permesso di identificare con

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DIFESA/PICCOLI FRUTTI

esattezza il fitoplasma come l’agente del rachitismo del rovo. Come purtroppo noto da tempo, le malattie causate da fitoplasmi possono essere peri-colose e possono determinare gravi danni alla produzione. In questa fase non si è in grado di definire il livello di diffusione della malattia e determinare se l’infezione sia dovuta a materia-le recentemente importato o alla trasmissione mediante cicaline da rovi infetti spontanei vicini

alle coltivazioni, in quanto man-cano ancora notizie certe sulla presenza, probabile, e sulla dif-fusione di Macropsis fuscula nel-la nostra provincia.

È chiaro che le possibilità di risanamento degli impianti sono strettamente collegate a questo e alla presenza-diffusio-ne del/i vettore/i: se l’infezio-ne è recente e se il vettore non è presente in quantità cospi-cua, le possibilità di estensio-ne della malattia sono

ristret-o v i t a n i m o N e-mail Sede Telefonofisso telefonomobile o r d n a S i c n o C sandro.conci@ismaa.it Pergine 0461/531279 335/7440189 o r d n a s s e l A o t u t n o r F alessandro.frontuto@ismaa.it Pergine 0461/531279 335/7440186 o l o a P i l l e r o i M paolo.miorelil@ismaa.it Sarche 0461/564328 335/7440192 e d i v a D r e z i a f o r P davide.profaizer@ismaa.it Revò 0463/432549 335/7867496

te; se invece l’infezione è pre-sente nei rovi spontanei e se l’insetto è presente in elevata quantità, le possibilità di con-tenere un andamento epidemi-co sono limitate. Fra questi estremi esistono naturalmente tutte le ipotesi intermedie.

Oltre all’osservazione delle cicaline presenti negli impian-ti, è quindi importante la se-gnalazione dei casi sospetti che andrà fatta al Centro di Assi-stenza Tecnica (C.A.T.)

Indirizzi tecnici C.A.T. Colture Minori

Fig.1 I Petali sono verdi (virescenza) Fig.2 Sepali trasformati in foglie (fillodia)

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