TERRA
TRENTINA
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DIFESA/PICCOLI FRUTTI
Segnalazione rivolta ai coltivatori trentini di piccoli frutti
Si forniscono notizie della nuova malattia e si
propongono le immagini dei sintomi da essa
provocati con preghiera di segnalare ai tecnici del
CAT (vedere indirizzo in box) casi simili o sospetti
con indicazioni che serviranno per completare il
quadro conoscitivo della situazione.
FITOPLASMI NEGLI IMPIANTI
DI MORE
FITOPLASMI NEGLI IMPIANTI
DI MORE
n di CICCOTTI ANNAMARIA* ALBERTO GRASSI*
CARLO POGGI POLLINI** FEDERICA TERLIZZI** M.ELISABETTA VINDIMIAN*
* Istituto Agrario S. Michele allAdige ** DISTA, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali, via F. Re 8, Università di Bologna
el corso della primave-ra di questanno in al-cune località della pro-vincia di Trento sono state segnalate piante dimora coltivata (Rubus
fruti-cosus) con vegetazione e
fio-ritura anomala provenienti da impianti di media e giovane età. Un impianto situato nella valle dellAdige, in particola-re, ha mostrato sintomi molto accentuati con danni evidenti sulla produzione in piante del-la cultivar Lochness.
I sintomi sui fiori erano sempre presenti e molto ap-pariscenti: i petali avevano colore verde ( = virescenza) (fig.1) e spesso gli organi fio-rali quali sepali, petali e pistil-li erano trasformati in struttu-re simili a foglie ( = fillodia) (fig.2), divenendo completa-mente deformati e spesso al-lungati ed affastellati come sco-pe. Da fiori così degenerati ri-sultava impossibile una norma-le fruttificazione, con grave danno per la produzione (fig.3). Un altro sintomo nota-to nelle piante sinnota-tomatiche era leccessiva proliferazione dei polloni che si sviluppavano sottili e deboli, spesso cloroti-ci, tanto da conferire alla pianta unaspetto generale meno
vi-goroso, rispetto alle piante sane circostanti (fig.4).
Sintomi simili sono stati inol-tre riscontrati, anche se solo sal-tuariamente, in altri impianti su piante di Rubus spinosa (cv To-pee)
I sintomi riscontrati sono si-mili a quelli causati dal fitopla-sma del rachitismo del rovo (Ru-bus Stunt), un procariote che in-fetta le più importanti cultivars di lampone (Rubus idaeus), di mora coltivata e selvatica e al-tre specie del genere Rubus, dif-fuso in tutti i paesi in cui que-ste specie sono coltivate. Speri-mentalmente, la malattia è stata trasmessa anche a piante di fra-gola.
Alcune varietà sembrano più suscettibili di altre, facendo sup-porre una diversa resistenza al fitoplasma o al vettore. Il
fito-plasma agente di questa malat-tia è trasmesso in maniera per-sistente da cicaline,
principal-mente appartenenti al genere
Macropsis; in Europa
soprattut-to M. fuscula. Prove di trasmis-sione hanno dimostrato però come anche altre cicaline, come ad esempio lo sputacchino,
Phi-laenus spumarius, sono
risulta-te essere in grado di trasmetrisulta-te- trasmette-re lagente patogeno.
In Italia la malattia è nota
dalla fine degli anni settanta, ma è stata segnalata solo spo-radicamente, per lo più su rovi spontanei; la gravità e la fre-quenza anomala delle piante sintomatiche da noi riscontra-te ci hanno così spinto a veri-ficare la causa dellaffezione. Il ritrovamento recente di altri fitoplasmi, trasmessi probabil-mente da altre cicaline, in In-ghilterra sul genere Rubus ci ha inoltre spinto ad identifica-re con esattezza lagente pato-geno.
Sono state così prelevate parti di pianta dai campioni sintomatici e da altri senza sin-tomi che sono stati analizzati in laboratorio mediante:
a) osservazione di sezioni sottili di parti della piante rac-colte, colorate con il fluorocro-mo DAPI, al microscopio otti-co a fluorescenza;
b) diagnosi specifica del tipo di fitoplasma presente me-diante la tecnica della reazio-ne a catena della polimerasi (PCR).
Con la prima tecnica è stato possibile accertare che i cam-pioni sintomatici in esame era-no effettivamente infetti da unelevata quantità di fitoplasma. Lutilizzo della PCR ha inve-ce permesso di identificare con
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esattezza il fitoplasma come lagente del rachitismo del rovo. Come purtroppo noto da tempo, le malattie causate da fitoplasmi possono essere peri-colose e possono determinare gravi danni alla produzione. In questa fase non si è in grado di definire il livello di diffusione della malattia e determinare se linfezione sia dovuta a materia-le recentemente importato o alla trasmissione mediante cicaline da rovi infetti spontanei vicini
alle coltivazioni, in quanto man-cano ancora notizie certe sulla presenza, probabile, e sulla dif-fusione di Macropsis fuscula nel-la nostra provincia.
È chiaro che le possibilità di risanamento degli impianti sono strettamente collegate a questo e alla presenza-diffusio-ne del/i vettore/i: se linfezio-ne è recente e se il vettore non è presente in quantità cospi-cua, le possibilità di estensio-ne della malattia sono
ristret-o v i t a n i m o N e-mail Sede Telefonofisso telefonomobile o r d n a S i c n o C sandro.conci@ismaa.it Pergine 0461/531279 335/7440189 o r d n a s s e l A o t u t n o r F alessandro.frontuto@ismaa.it Pergine 0461/531279 335/7440186 o l o a P i l l e r o i M paolo.miorelil@ismaa.it Sarche 0461/564328 335/7440192 e d i v a D r e z i a f o r P davide.profaizer@ismaa.it Revò 0463/432549 335/7867496
te; se invece linfezione è pre-sente nei rovi spontanei e se linsetto è presente in elevata quantità, le possibilità di con-tenere un andamento epidemi-co sono limitate. Fra questi estremi esistono naturalmente tutte le ipotesi intermedie.
Oltre allosservazione delle cicaline presenti negli impian-ti, è quindi importante la se-gnalazione dei casi sospetti che andrà fatta al Centro di Assi-stenza Tecnica (C.A.T.)
Indirizzi tecnici C.A.T. Colture Minori
Fig.1 I Petali sono verdi (virescenza) Fig.2 Sepali trasformati in foglie (fillodia)