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Seguono i risultati emersi dallo studio tecno-tipologico dei supporti.
11.2 PIAN DI CERRETO
Dal sito neolitico di Pian di Cerreto provengono 33 manufatti in arenaria locale riconducibili ad utilizzi diversi a seconda delle tracce d’uso riscontrate sulle loro superfici.
Fra i manufatti attivi si trovano 3 macinelli, 9 lisciatoi, 5 lastrine, e 3 percussori; tra quelli passivi 13 macine e 1 ciottolo tipo Quebrà cocò (De Beaune 1989) (Fig. 149).
Tra i macinelli, 2 sono costituiti da ciottoli di medie dimensioni dalla forma ellissoidale e margini regolari con superfici d’uso lisce e convesse.
Di incerta interpretazione è un grosso ciottolo, morfologicamente inadatto alla funzione di macinello e troppo piccolo per ricondurlo ad una macina.
Sono inoltre presenti 9 ciottoli con superfici attive descritti come lisciatoi: si tratta di strumenti di piccole e medie dimensioni, di forma ellissoidale che presentano una o due superfici ben lisciate. In alcuni casi sono evidenti strie parallele tra loro ma perpendicolari all’asse dello strumento e spigoli vivi tra le superfici utilizzate e i margini del ciottolo.
Un reperto presenta tracce di piccoli colpi circoscritti sulla superficie lisciata del ciottolo che fanno ipotizzare un utilizzo secondario dell’oggetto.
Le lastrine si presentano in frammenti di arenaria di forma irregolare: due sono caratterizzate da superfici concave, mentre una si contraddistingue per la presenza di ampie scanalature e strie percorrenti il supporto nella stessa direzione, forse un polissoir.
I percussori sono 3, ricavati da piccoli ciottoli. Uno di essi presenta tracce di percussione intensa su entrambe le estremità e sui lati lunghi, peraltro leggermente concavi per l’uso. Potrebbe trattarsi di uno strumento polifunzionale destinato a frantumare e poi polverizzare sostanze, alimentari e non. Gli altri due sono interessati da tracce di percussione su una sola delle estremità.
Capitolo 11 – L’industria litica non scheggiata in arenaria
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Tra i manufatti passivi vi sono 13 frammenti di macine dai margini regolarizzati, sezione pianoconvessa, superfici lisciate e in alcuni casi picchiettate; la forma è, nella maggior parte dei casi, ellissoidale. Due di essi, di minori dimensioni rispetto alla media, potrebbero essere interpretati come macinelli.
Dall’osservazione di tali manufatti è emerso che le superfici d’uso sono per la maggior parte piane e solo in 2 casi concave (macine insellate). In 2 reperti sono state riscontrate rispettivamente strie d’uso parallele all’asse maggiore dello strumento e a fasci polidirezionali.
Un ciottolo di medie dimensioni di forma subrettangolare presenta due singolari cuppelle, profonde e regolari, su entrambe le facce che, sulla base di confronti etnografici, è stato interpretato come un probabile piano di appoggio per rompere, ad esempio, il guscio di alcuni alimenti, come nocciole e ghiande.
L’insieme risulta quindi ben rappresentato da varie tipologie di strumento.
Fig. 149 – Macinello, Quebrà Cocò, Macinello-lisciatoio da Pian di Cerreto