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(1)

Tecnologie di produzione di prodotti cerealicoli

funzionali

(2)

I CEREALI

I cereali, con circa 500 generi e

più di 5000 specie,

appartengono alla famiglia delle

Graminacee e da migliaia di anni

costituiscono la base

dell’alimentazione umana.

La loro domesticazione ha coinciso con la nascita dell'agricoltura in tutte le parti del mondo:

•frumento in medio oriente, •riso nel Sud-Est asiatico, •mais in Sud America, •sorgo in Africa.

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•prodotti che per potere calorico, contenuto proteico, lipidico, sali minerali e vitamine sono adatti per l’alimentazione umana •prodotti secchi facilmente trasportabili e conservabili,

idonei a costituire scorte alimentari

•conferiscono proprietà funzionali alle preparazioni alimentari di cui fanno parte.

(5)

I cereali, costituiscono l'alimento principale per la maggior parte

della popolazione del pianeta, fornendo circa la metà delle

(6)

I CEREALI: diffusione

Quantità procapite di cereali impiegati

nell’alimentazione umana

Mondo

Italia

Frumento

66.0

144.2

Riso

53.3

5.9

Mais

17.1

4.0

Orzo

0.9

0.4

Altri

9.4

0.5

Totale

146.7

155.0

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RISO (Oryza sativa L.)

Cariossidi brillanti o parboiled Estrazione di amido

I CEREALI: usi principali

MAIS (Zea mays L.)

Produzione di farina e fiocchi

Produzione di snack (es. popcorn) Estrazione di amido (destrine e maltosio)

Estrazione della frazione oleosa del germe

Alimentazione animale

SEGALE (Secale cereale L.)

Produzione di farina da pane Alimentazione animale

AVENA ( Avena sativa L.)

Produzione di farina (porridge) e fiocchi Usi cosmetici

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ORZO (Hordeaum vulgare L.)

Cariossidi brillanti o perlate Produzione di fiocchi

Produzione di orzo maltato (germinazione) Industria birraia

Farina di malto per prodotti da forno

I CEREALI: usi principali

FRUMENTO (Triticum turgidum sub. Durum, Triticum aestivum L.

Produzione di farina (anche maltata) e semola

Pane, pasta, prodotti da forno, fiocchi, cous cous, bulgur (turco) Cariossidi decorticate o parboiled

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Composizione chimica della cariosside di

Frumento

ENDOSPERMA AMILIFERO: granuli di amido STRATO ALEURONICO: proteine, grassi, minerali, vitamine, zuccheri

GERME: lipidi, tiamina, riboflavina, proteine, acido pantotenico, niacina

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COMPONENTI NUTRIZIONALI

LIPIDI

Contenuti in quantità comprese tra l’1,5 e il 2%. Sono presenti quasi esclusivamente nel germe.

Prevalentemente si tratta di gliceridi esterificati ad acidi grassi insaturi (80-84%) e saturi

SALI MINERALI

Contenuti in quantità comprese tra l’1,5 e il 2%. Sono situati nella parte esterna della cariosside.

Quelli maggiormente rappresentati sono Fosfato di Mg e K. Il fosforo è inoltre presente come fitati, noti per la loro capacità di diminuire la biodisponibilità di alcuni minerali.

I cereali contengono inoltre tracce di ferro, rame e zinco.

Anche il selenio può essere presente in concentrazioni apprezzabili se il cereale è stato coltivato in terreni particolarmente ricchi di questo minerale.

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VITAMINE

La cariosside di grano contiene notevoli quantità di alcune vitamine come B1, B2, niacina acido pantotenico, acido folico, biotina, tocoferoli. Invece è completamente privo di vitamine C e D. Anche queste sono localizzate quasi tutte negli strati esterni del seme per cui si perdono durante la macinazione

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Flagella, 2006

Sostanze bioattive nel grano

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Glutine

È un complesso proteico viscoelastico costituito da un insieme eterogeneo di gliadine e glutenine, associate da legami covalenti (disolfuro) e legami non covalenti (idrogeno, ionici), nonché da interazioni idrofobiche.

È costituito per il 785% da proteine, 7% da lipidi, 10% amido e 5-8% acqua. Nella cariosside di frumento o nella semola/farina il complesso visco-elastico del glutine non è presente; si forma solo in seguito all’idratazione della semola/farina e alla formazione dell’impasto e si ottiene per successiva lisciviazione (lavaggio con acqua) dell’impasto stesso. Le caratteristiche del glutine sono di grande importanza per la trasformazione tecnologica del frumento e per la destinazione d’uso dei semilavorati (semole/farine)

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Glutenin

Starch granule

water

Gluten

Gliadin

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Gliadine

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“l’insieme degli aspetti e delle caratteristiche di un prodotto o di un servizio che si riveli in grado di soddisfare le esigenze dichiarate o implicite” (norma ISO 9000)

Che cos’è la qualità?

produttore trasformatore deposito trasportatore distributore consumatore

LA QUALITA’ DEI CEREALI

La qualità può essere definita prendendo in considerazione una serie di differenti parametri: chimici, fisici, microbiologici, tecnologici, reologici e sensoriali.

(30)

Il concetto di qualità col passare degli anni ha subito una

profonda evoluzione, grazie, soprattutto alla presa di coscienza

da parte dei consumatori stessi, della sua importanza.

Il consumatore richiede per caratterizzare un prodotto, oltre i

tipici parametri oggettivi rappresentati dalla dimensione, forma,

pezzatura, forma, colore, ecc, anche altri parametri quali: la

salubrità, i requisiti nutrizionali, il gusto, l'aroma, ecc.

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Qualità igenico-sanitaria

Assenza di sostanze tossiche contaminanti, di tipo chimico o microbico, che possono arrecare danno alla salute.

Sicurezza alimentare ossia la garanzia che un alimento non causerà danno

dopo che e stato preparato e/o consumato secondo l'uso a cui esso e destinato (Codex Alimentarius)

Qualità nutrizionale

L'aspetto nutrizionale si identifica con il contenuto di principi nutritivi come glucidi, lipidi, proteine, vitamine, fibra e sostanze minerali.

(32)

Qualità tecnologica

Panificabilità e pastificabilità nei frumenti duri e teneri

La qualità molitoria è collegata alla RESA in macinazione

La qualità pastificatoria o panificatoria, cioè la qualità

tecnologica, è collegata alle proprietà dell’impasto

(33)

PASTA Quality • Cooking Value • Appearance • Safety “Agronomic” Quality • Yield • Adaptability • Disease / Stress Resistance “Technological” Quality • Gluten Quality • Protein Content • Yellow Color • Black Tips “Milling” Quality • Test Weight • Moisture • Ash Content “Commercial” Quality • Kernel Defects • Foreign Matter • Foreign Seeds

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Temperatura dell’impasto (max 48 °C) e durata

dell’impastamento 20-25 min. (corretta formazione del

glutine).

Se la T impasto supera i 60-70 °C il glutine si denatura e

non è più lavorabile. Raffreddamento con camicia

d’acqua.

(37)

1. Evaporazione dell’acqua e ridistribuzione del glutine. I

componenti che si erano idratati e ora rilasciano acqua

sono l’amido e il glutine.

Il glutine ha una capacità ritentiva maggiore per cui l’acqua

viene ceduta dapprima dall’amido (da quello superficiale e

poi da quello interno che migra verso l’esterno) e poi dal

glutine (che infine migra anch’esso verso l’esterno

avvolgendo l’amido).

(38)

Corpo plastico: si deforma e mantiene la nuova forma

(impasto in estrusione)

Corpo elastico: si deforma ma tende a ritornare al suo

stato iniziale per cui si determinano tensioni interne che,

se superano l’elasticità, possono causare rotture

(39)

La pasta all’uscita della trafila ha un’umidità del 31-32% e

si presenta come un corpo plastico.

Ciò significa che tollera bene un trattamento anche

drastico (elevate T) e supera la contrazione di volume

senza problemi. Ciò coincide con la pre-essiccazione.

Quando raggiunge un umidità del 20% circa diventa un

corpo elastico. Ciò si verifica alla fine della

pre-essicazione. Da quel momento occorre controllare

l’evaporazione con maggiore cautela.

(40)

Fino a qualche anno fa si eseguiva l’essiccamento a 50-55 °C per

12-28h, detto a “bassa temperatura-LT”.

Oggi la tendenza prevalente è quella di condurre il processo con T

max 70-85°C per 8-12h, con la T più elevata di solito durante la

pre-essiccazione (HT).

Sono state proposte tecnologie di essiccamento ad “altissime

temperature (THT)” con T da 95 a 120°C.

Vantaggi:

Denaturazione totale del glutine (a T pasta > 70°C), con incremento della tenuta alla cottura e diminuzione della collosità.

Svantaggi:

Gelatinizzazione dell’amido i cui granuli si rigonfiano provocando la rottura del reticolo glutininico con scarsa tenuta alla cottura.

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-Sono anche detti miglioranti dell’impasto perché

determinano un aumento della forza dell’impasto

(adatti a farine deboli).

-Hanno azione ossidante e apportano gruppi SH.

-Acido ascorbico, cisteina, solfito o bisolfito di

sodio

(48)

-E’ anche prevista l’aggiunta di glutine secco

“vitale” cioè ricavato da isolamento da farine e

successivo essiccamento a T tali da evitarne la

denaturazione e la conseguente perdita di

funzionalità (capacità di reidratazione ed

elasticità).

(49)

-Biologica:

-Non biologica:

-Lievito industriale

-Lievito naturale

-Lievitazione chimica

-Lievitazione fisica

(50)

-L’acido lattico conferisce maggiore elasticità all’impasto.

-L’acido acetico rende la maglia glutinica più corta e più

rigida.

-Il rapporto ottimale tra l’acido lattico e acetico

nell’impasto acido è 3:1. Per mantenere tale rapporto

occorre controllare che la T non sia troppo bassa.

(51)

-Le condizioni necessarie per una elevata percentuale

di acido lattico ed una bassa percentuale di acido

acetico sono:

-Temperatura 35°C;

-Quantità lievito madre 20%;

-Basse ceneri;

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-E’ l’operazione tramite la quale il pane assume una

forma stabile e tutte le caratteristiche organolettiche

tipiche.

-Temperatura: 200-270°C

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-Fino a 40-45°C: intensificazione della fermentazione ed

attività enzimatica; aumento del volume per dilatazione

termica dei gas.

-65-80°C: inizio coagulazione del glutine; inattivazione

enzimi.

-100°C: gelatinizzazione amido e completa coagulazione

del glutine.

-120-140°C: destrinizzazione dell’amido e completa

disidratazione della superficie, che solidifica.

-140-150 °C: caramellizzazione completa degli zuccheri.

-150-200°C: formazione del colore bruno e di sostanze

dotate di aroma.

(54)

-Dal momento in cui il pane esce dal forno e si raffredda,

inizia

un

processo

di

irrigidimento

dell’amido

gelatinizzato

(cristallizzazione),

fenomeno

detto

retrogradazione dell’amido.

-Il grado di gelatinizzazione e successiva retrogradazione

dipende dalla presenza di altre macromolecole in grado

di legare l’acqua e di rallentare il fenomeno.

(55)

-La retrogradazione consiste in un irrigidimento della

struttura dell’amido dovuto ad un avvicinamento

reciproco delle molecole di amilosio e amilopectina

con formazione di legami H (cristallizzazione).

-Entro certi limiti, il riscaldamento a T>60°C permette

un temporaneo recupero di croccantezza grazie alla

rottura di legami consentendo il ritorno alla forma

amorfa.

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PRODOTTI CEREALICOLI

FUNZIONALI

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CONCETTO DI «WHOLE GRAIN» COME

«NATURAL FUNCTIONAL FOOD

American Association of Cereal Chemists (AACC)

«Whole grain shall consist of the intact, ground, cracked or

flaked caryopsis, whose principal anatomical components- the

starchy endosperm, germ and bran- are present in the same

relative proportions as they exist in the intact caryopsis»

US Food and Drug Administration (FDA)

«Whole grain include cereal grains that consist of the intact,

ground, cracked or flaked caryopsis, whose principal

anatomical components- the starchy endosperm, germ and

bran- are present in the same relative proportions as they

exist in the intact caryopsis»

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Nella nuova configurazione della piramide alimentare i cereali raffinati passerebbero dalla base al vertice e, quindi, da un consumo plurigiornaliero ad un’assunzione saltuaria di poche volte a settimana. Alla base della

piramide rimarrebbero esclusivamente i prodotti derivati da cereali integrali.

Il frumento si presta perfettamente ad essere lavorato sia per ottenere ingredienti ricchi in composti bioattivi che per lo sviluppo di

alimenti funzionali, in quanto contiene

numerosi composti bioattivi, presenti perlopiù negli strati epriferici della cariosside.

Per i suddetti motivi i prodotti a base di cereali integrali risultano

particolarmente adatti per veicolare composti con proprietà bioattive (phytochemicals) per la produzione di «functional foods».

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La tecnologia migliore per ottenere dalla cariosside dei cereali ingredienti ricchi in composti bioattivi è quella classica del FRAZIONAMENTO e RICOMBINAZIONE

LE TECNOLOGIE DI FRAZIONEMENTO

E RICOMBINAZIONE

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LE TECNOLOGIE DI FRAZIONEMENTO

E RICOMBINAZIONE

Le principali tecnologie di frazionamento/ricombinazione che possono essere applicate ai cereali per la separazione o concentrazione o arricchimento di composti bioattivi sfruttano la

diversa localizzazione nella cariosside, le differenti caratteristiche granulometriche e densitometriche degli sfarinati, il differente stato fisico e/o la diversa affinità con i fluidi supercritici.

Alcuni esempi di queste tecnologie sono: - Perlatura (abrasione, debranning)

- Macinazione e setacciatura

- Separazione e classificazione ad aria (turboseparazione) - Spremitura a freddo

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LE TECNOLOGIE DI FRAZIONEMENTO

E RICOMBINAZIONE

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Un recente simposio dell’American Society of Nutrition (2011) e

numerosi lavori scientifici hanno evidenziato che l’assunzione di cereali

integrali ha benefici multipli sullo stato di salute:

1. Riduzione dei fattori di rischio di patologie cardiovascolari, quali

colesterolo totale e LDL, pressione arteriosa (J. Medicial Food, 2011)

2. Riduzione del rischio di diabete e della glicemia post-prandiale

(Diabetologia, 2011; J. Nutr. Metab., 2012)

3. Riduzione del rischio di tumori (Cancer Causes Control., 2011

4. Effetto di riduzione della percentuale di massa grassa

5. Effetto positivo sulla salute gastrointestinale

LE EVIDENZE SUGLI EFFETTI BENEFICI

DI CEREALI INTEGRALI

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Cereali che

contengono glutine

• Frumento

• Orzo

• Segale

• Farro

• Triticale

Cereali che non

contengono glutine

• Riso

• Granturco/Mais

• Soia

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PASTA CON AGGIUNTA DI FIBRA

Le FIBRE sono dei componenti presenti negli alimenti vegetali che non «nutrono» ma che esplicano funzioni benefiche per il nostro organismo

Esse comprendono una frazione solubile e una insolubile.

Funzioni della fibra:

- Tendono a fissare acqua formando un gel viscoso e producono un rallentato svuotamento gastrico

- Interferiscono con l’assorbimento di nutrienti essenziali

- Ritardano e riducono il picco glicemico post-prandiale

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• «dietary fiber» consist of nondigestible carbohydrates

and lignin that are intrinsic and intact in plants.

• «added fiber» consist of isolated, nondigestible

carbohydrates that have beneficial physiological effects

in humans.

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