Tesi di Laurea
UN’EREDITA’ PER IL FUTURO: IL SILOS SOLVAY DI PIER LUIGI NERVI A SAN VINCENZO
STUDIO DI FATTIBILITA’ E PROPOSTA DI RECUPERO
RelatoRi: Candidato: Lorenzo Bianchi
Ing. Marco Giorgio Bevilacqua Prof. Arch. Domenico Taddei Prof. Massimo Rovai
Ph.D. Arch. Caterina Calvani
Il presente lavoro di tesi tratta il tema del recupero e della riqualificazione del Silos Solvay a San Vin-cenzo (LI). Tale opera, mirabile esempio di archeologia industriale, è stata concepita e realizzata tra il 1927 e il 1936, come punto terminale del sistema cava di San Carlo-teleferica-Silos di San Vincenzo, tramite il quale venivano caricati i vagoni dei treni diretti agli stabilimenti di Rosignano Solvay.
La progettazione e la direzione dei lavori delle opere in calcestruzzo armato sono state opera dell'ing. Pier Luigi Nervi, mentre la struttura metallica è stata progettata dalla Società Ceretti & Tanfani, tra i pioneri in Italia dei trasporti su fune.
Il layout è organizzato in 4 fasi, ognuna volta ad analizzare alcune specifiche tematiche ritenute essenziali all’interno di questo percorso.
Nella prima fase è stato realizzato un INQUADRAMENTO URBANISTICO, attraverso un quadro co-noscitivo su base cartografica, mirato ad uno studio su macroscala del territorio comunale e poi nello specifico nell’area di intervento.
Al quadro urbanistico generale fa seguito una seconda fase di STUDIO DEL SILOS, che attraverso un’analisi di fonti bibliografiche ed archivistiche ha permesso di realizzare un rilievo architettonico ed un’indagine conoscitiva approfondita dell’edificio.
Nella terza fase è stata poi affrontata la PROPOSTA DI INTERVENTO, volta ad un recupero funzionale della struttura con destinazioni d’uso compatibili ed attuali, e caratterizzata da un progetto architettonico di massima e di dettaglio mirato ad un recupero non invasivo della struttura, attraverso l’utilizzo di ele-menti modulari e sistemi costruttivi a secco.
Infine nella quarta fase è stato condotto uno STUDIO DI FATTIBILITÀ DEL PROGETTO, con un ipotesi di quadro economico di intervento basato su un’analisi approfondita, mediante computo metrico parametri-co, dei costi di costruzione, manutenzione, gestione e infine dei ricavi previsti dalla proposta di intervento. Alla base dello studio di fattibilità vi è lo sviluppo di un’ipotesi di project financing, strumento ritenuto imprescindibile per approcciarsi ad una struttura come questa affetta da gigantismo; il project financing si basa su un’ipotesi di gestione dell’opera su un arco temporale complessivo di 27 anni, in cui vengono definiti i flussi di cassa, ed un piano degli investimenti per la verifica del miglior equilibrio economico e finanziario dell’opera.
In definitiva, l’obiettivo finale di questo percorso è ri-generare il Silos, condurlo verso una nuova pos-sibile vita, sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico, tramutando le antiche funzioni e facendone un’architettura polivalente al servizio della comunità.