Riassunto:
Il mesotelioma maligno è una neoplasia che origina dal mesotelio, sottile epitelio presente a livello di molte cavità sierose dell’organismo. In particolare, il mesotelioma pleurico maligno (MPM), che colpisce il mesotelio delle pleure, membrane di rivestimento dei polmoni, è la tipologia più diffusa. Il principale fattore di rischio è l’esposizione, spesso in luogo di lavoro, alle fibre di asbesto, materiale largamente utilizzato anche in Italia nel campo dell’Industria, dell’Edilizia e dei Trasporti fino al divieto di impiego per legge, risalente al 1992. La lunga latenza del mesotelioma, che va dai 10 ai 20 anni giustifica il fatto che ad oggi il tasso di incidenza del MPM sia in aumento e, secondo studi, sia destinato a raggiungere il suo picco massimo nei prossimi 15 anni. A causa della bassa specificità dei primi sintomi, che sono facilmente interpretabili come segnali di patologie più comuni e meno gravi, la diagnosi arriva spesso quando la neoplasia è in uno stadio già avanzato, con poche possibilità di trattamento. Appare quindi fondamentale concentrare gli studi sull’individuare biomarkers in grado di permettere una diagnosi precoce della malattia. Questo lavoro di tesi ha avuto come obiettivo quello di fare un’analisi comparativa, utilizzando un approccio proteomico, del profilo di espressione proteica di una linea cellulare di mesotelioma pleurico maligno, la NCI-H2052, e di una linea di controllo, MET-5A. Lo studio, oltre a definire le differenze di espressione di proteine cellulari e suggerire quindi l’attivazione di pathways caratteristici della linea tumorale, ha avuto anche lo scopo di valutare le differenze nel contenuto proteico del secretoma delle due linee cellulari. Questo aspetto può dare indicazioni su quello che è il diverso comportamento della linea di mesotelioma maligno che attraverso il secretoma promuove la proliferazione e l’invasività.