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Giorgio Chiosso, Libri di scuola e mercato editoriale. Dal primo Ottocento alla Riforma Gentile, Milano, Franco Angeli, 2013

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Giorgio Chiosso, Libri di

scuola e mercato editoriale. Dal primo Ottocento alla Riforma Gentile, Milano, Franco

Angeli, 2013, 223 p., (Studi e ricer-che di storia dell’editoria; 61), isbn 978-88-204-2174-8, € 25.

Giorgio Chiosso, ordinario di dagogia Generale e Storia della Pe-dagogia all’Università degli Studi di Torino, si interessa da diversi anni di storia dell’editoria scolastica tra Otto e Novecento in Italia, a dimostrazio-ne, se ce ne fosse bisogno, che una disciplina (in questo caso la Peda-gogia) si studia e si analizza anche e soprattutto attraverso i suoi strumenti didattici (i manuali scolastici) e lo stu-dio dell’evoluzione di questi.

Nel fare ciò lo studioso prende in considerazione tutte le scuole – ele-mentari, licei, ginnasi, istituti profes-sionali, privati e pubblici, religiosi e laici, analizzandone a loro volta l’evo-luzione – e i libri adottati, manuali in senso stretto ma anche libri di letture (le cosiddette letture amene) e tutti quegli strumenti didattici accessori come le cartine geografiche, i planeta-ri gli strumenti da laboratoplaneta-rio.

Il libro di scuola non è per lo stu-dioso però soltanto uno strumento educativo ad uso dei maestri e degli insegnanti delle scuole ma anche un prezioso testimone storico (un docu-mento) che veicola «non solo nozioni preordinate (una materia presentata in funzione di un livello scolastico), ma anche modi di pensare, stili di vita, visioni del mondo, in una

paro-la l’idea di educazione propria di una società.» (Introduzione, p. 9).

La storia dell’editoria scolastica in Italia dal primo Ottocento alla riforma di Gentile del 1923 di cui C. si occupa in questa pubblicazione, è occasione per indagare la triplice fisionomia del libro scolastico: «come strumento di-dattico e nei suoi rapporti con la vita scolastica, ma anche come “oggetto economico” soggetto alle regole del mercato e come “oggetto politico e culturale” in quanto documento di una temperie sociale e culturale e ri-flesso di orientamenti governativi e norme regolamentari rispetto a cui non è, ma neppure potrebbe essere estraneo.» (Introduzione, p. 13).

Lo sviluppo dell’indagine prende in considerazione questi tre aspetti i quali ciascuno concorrono a delinea-re compiutamente la storia del libro di scuola in Italia tra mercato edito-riale, programmi ministeriali ed esi-genze educative e da cui emerge uno splendido spaccato della vita cultura-le, politica ed economica italiana del periodo considerato.

Il lavoro di C. è a sua volta un pro-dotto editoriale di alta cultura ad uso universitario, forse destinato all’uso universitario (un manuale a sua vol-ta), nel senso di un testo che definisce una disciplina (storia dell’editoria per

la scuola), ne propone gli strumenti

d’indagine (i libri stessi, i programmi, le disposizioni e le diverse indagini ministeriali, i cataloghi dei diversi edi-tori), ne elenca la bibliografia e pro-spetta nuovi piani di sviluppo.

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