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Roccapesta, analisi di una eccellenza in Maremma

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Academic year: 2021

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in collaborazione con

Roccapesta, analisi di una eccellenza in Maremma

Autore

Dott. Andrea Bartolini

Tutor Scientifico

Dott. Alessandro Balducci

Tutor Aziendale

Azienda Agricola Roccapesta

Dott. Alberto Tanzini.

Master Universitario di I livello Vini Italiani e mercati mondiali V Edizione

Anno Accademico

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Sommario

Descrizione dell’azienda... 3

Brevi cenni sul disciplinare Morellino di Scansano d.o.c.g... 7

Mercato e distribuzione dei vini aziendali. ... 9

Il Covid 19 e le sue ripercussioni sul mercato del vino... 11

La Terrazza di Roccapesta, ideazione format e promozione. ... 13

Analisi swot dell’azienda. ... 17

Punti di forza: ... 18 Punti di debolezza: ... 19 Opportunità: ... 20 Minacce: ... 21 Conclusioni: ... 22 Ringraziamenti ... 24 Sitografia ... 25 Articoli on-line: ... 25

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Descrizione dell’azienda.

Figura 1. L'ingresso dell'azienda agricola Roccapesta.

L’azienda agricola Roccapesta nasce nel 2004 quando l’attuale proprietario, Sig. Alberto Tanzini, innamoratosi della Maremma decide di acquistare quella che era una piccola realtà con una, seppur storica, unica vigna.

Da subito la nuova proprietà inizia un lungo lavoro di ampliamento dei propri vigneti piantando in modo quasi esclusivo Sangiovese, in venti cloni differenti, e completando il proprio panorama ampelografico con piccole parcelle di Ciliegiolo, Syrah, Alicante e Petit Verdot, varietà che andranno, in blend con il Sangiovese, a comporre i vini aziendali. Una menzione particolare merita la vigna di sangiovese denominata “Calestaia” impiantata nel 1974, storicità che la rende una delle più vecchie vigne all’interno del

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disciplinare del Morellino di Scansano d.o.c.g. e da cui si ottiene il Cru aziendale, realizzato solo con le uve proveniente da suddetta vigna chiamato appunto “Calestaia”. Altra particolarità e la coltivazione di una piccola parcella della varietà denominata Pugnitello, vitigno autoctono toscano recuperato da uno studio dell’Università di Firenze che viene vinificato in purezza.

Ad oggi l’azienda dispone di 25 ettari di vigneto da cui si ricavano circa 110000 bottiglie per anno con un rapporto tra potenziale produttivo e bottiglie prodotte del 40% e di 10 ettari di oliveti che permetteranno nei prossimi anni anche la produzione di olio.

Questa percentuale di riduzione è dovuta alla politica aziendale di ricerca di un’altissima qualità, politica che influenza tutto il ciclo produttivo dal lavoro in vigna e selezione delle uve dopo l’invaiatura, al processo di fermentazione a coperchio aperto e rimontaggi prolungati fino ad arrivare alla fase di invecchiamento in cui si utilizzano botti di dimensione più grande rispetto alla barrique, largamente usata in questo territorio, e per tempi mediamente più lunghi rispetto a quelli previsti dal disciplinare.

Questa costante ricerca di qualità ha portato da un lato l’azienda a ricavarsi un ruolo di tutto rispetto nel panorama del Morellino come dimostrano i premi ricevuti nel corso degli anni, i giudizi degli esperti e la risposta del mercato, ma dall’altro lo sforzo economico ed organizzativo è stato incentrato sull’impianto di nuovi vigneti e attrezzature lasciando un po' in secondo piano la parte relativa all’accoglienza.

Questa altissima ricerca della qualità ha portato negli anni anche a dover compiere scelte non facili, sia sul punto di vista economico che produttivo come la mancata produzione di vino per l’anno 2017, motivata da una non eccellente qualità delle uve dovuta ad una stagione estremamente calda.

L’azienda si trova su una collina a circa 300 metri s.l.m. il che la rende una delle aziende più alte del territorio del Morellino di Scansano e dispone di vigneti su entrambi i lati della collina, così da avere vigneti che guardano verso il Monte Amiata e il lago di Bolsena e vigneti rivolti verso il mare e l’Isola del Giglio, vicinanza al mare che si fa sentire nei vini aziendali grazie ad una piacevole sapidità.

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Questa esposizione permette una perfetta maturazione delle uve sulle quale influisce la presenza di un costante vento pomeridiano che rinfresca un po' ma che nelle estati molto calde e siccitose rischia di asciugare troppo i grappoli.

I vini prodotti dall’azienda sono esclusivamente rossi e sono:

• Masca: doc Maremma Toscana Rosso (80% Sangiovese, 10% Syrah, 10% Petit Verdot) affinato per 9 mesi in cemento e 6 mesi in bottiglia. È il vino di ingresso, taglio internazionale e perfetto per un aperitivo e venduto al prezzo finale di € 9. • Ribeo: Morellino di Scansano docg (93% Sangiovese, 7% Alicante) affinato per un 12 mesi in cemento e per 6 mesi in bottiglia. Vincitore 3 bicchieri Gambero Rosso nell’annata 2015, il gusto della semplicità con un’ottima bevibilità, venduto al prezzo finale di € 11.50.

• ROCCAPESTA: Morellino di Scansano docg (96% Sangiovese, 4% Ciliegiolo) affinato per 12 mesi in botti di varie dimensioni e 12 mesi in bottiglia . Vino con un ottimo potenziale di invecchiamento e venduto al prezzo finale di € 16.50 • ROCCAPESTA RISERVA: Morellino di Scansano Riserva docg (96%

Sangiovese, 4% ciliegiolo) affinato per 18 mesi in botti di legno e 18 mesi in bottiglia. Premiato con l’annata 2016 con i Tre bicchieri Gambero Rosso nel 2020 e venduto al prezzo finale di € 23.50

• CALESTAIA: Morellino di Scansano Riserva docg (100% Sangiovese da vigneto storico) affinato per 24 mesi in botti di rovere e 36 mesi in bottiglia. Premiato da Gambero Rosso, Slow Wine, A.i.s. e venduto al prezzo finale di € 34.

• PUGNITELLO: IGT Toscana (100% Pugnitello) affinato per 12 mesi in botti di legno e per 12 mesi in bottiglia e venduto al prezzo finale di € 34.

La sfida personale del proprietario dell’azienda è dimostrare che è possibile andando contro la tradizione territoriale del Morellino che ha sempre visto, a parte poche aziende,

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prevalere la quantità sulla qualità, produrre vini a base di sangiovese di alta qualità in Maremma.

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Brevi cenni sul disciplinare Morellino di Scansano d.o.c.g.

Figura 2. Mappa territoriale Morellino di Scansano docg.

Il ritrovamento di attrezzi destinati alla coltivazione ed alla potatura nel sito archeologico di epoca etrusca di Ghiaccioforte ci indica con certezza che la vite veniva coltivata nel territorio in epoca molto antica e sicuramente pre-romana.

Coltivazione che è continuata per tutto il periodo in cui governanti e feudatari sentirono il bisogno di emanare regolamenti per la concessione delle terre e regole atte a proteggere le coltivazioni.

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Colpita come gran parte dell’Europa dall’invasione della fillossera, la coltivazione della vita riprese fino ad arrivare al 1978, anno in cui il “Morellino di Scansano” viene dichiarato vino a denominazione di origine controllata. (d.o.c)

Guadagnato il diritto di fregiarsi del marchio d.o.c.g. a partire dalla vendemmia 2007, la denominazione ricalca l’estensione territoriale della precedente d.o.c come si può vedere dalla mappa sovrastante e la coltivazione e la vinificazione sono ammessi in tutto il territorio della fascia collinare della provincia di Grosseto e specificatamente nei comuni di Scansano, Campagnatico, Grosseto, Magliano in Toscana, Manciano, Roccalbenga e Semproniano.

Il processo di vinificazione delle uve deve obbligatoriamente svolgersi all’interno del territorio della d.o.c.g come anche la fase di imbottigliamento con l’eccezione delle aziende che storicamente e prima del passaggio a d.o.c.g imbottigliavano i propri vini al di fuori dei confini del disciplinare.

La densità di impianto non deve essere inferiore a 4000 ceppi per ettaro con una resa massimo di 90 quintali. Le tipologie di allevamento consentite sono quelle usate tradizionalmente nella zona, su tutte il cordone speronato. Si può ricorrere all’irrigazione di emergenza solo in annate particolarmente siccitose.

Per potersi fregiare del titolo di Morellino di Scansano d.o.c.g., i vini devono essere prodotti con almeno l’85% di Sangiovese e per il restante 15% sono ammessi vitigni come il ciliegiolo, canaiolo e malvasia la cui coltivazione è storica in Toscana più altri vitigni come alicante, merlot ed altri internazionali ormai comunemente coltivati in Toscana. Il disciplinare non precisa il tempo minimo di invecchiamento ne il contenitore in cui deve essere svolto per potersi fregiare del marchio d.o.c.g ma solo l’obbligatorietà di non uscire sul mercato prima del 1° Marzo dell’anno successivo alla vendemmia

La menzione di Morellino di Scansano d.o.c.g. Riserva si può usare per vini che hanno svolto un invecchiamento di almeno due anni di cui uno in botti di legno, per la d .o.c.g. è fatta obbligatoria solamente la messa in vendita a partire dal 1° marzo dell’anno successivo alla vendemmia.

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Mercato e distribuzione dei vini aziendali.

L’azienda commercia i propri vini principalmente nel mercato italiano ed esclusivamente sul canale ho.re.ca, con un rapporto del 70% nel mercato nazionale e 30% nel mercato estero.

La percentuale di vendite nel mercato estero è cosi ripartita: 35% di esportazione verso la Russia, 20% Svizzera, 20% Germania, 5% Regno Unito, 5% Belgio, 5% Canada, 3% New York e il resto distribuito tra Olanda, Danimarca, Francia ed altri.

L’intenzione aziendale ed uno degli obiettivi del periodo di stage è quello di ampliare questi mercati, abbiamo cercato dei nuovi possibili distributori in modo particolare per il mercato tedesco, nel quale l’azienda è già inserita da alcuni ma in cui vorrebbe aumentare la sua presenza.

Non essendo legata a nessun importatore con contratti di tipo esclusivo, ho ricercato tramite il database on line https://wine.databdn.com/ dei nuovi possibili importatori e distributori.

Sfortunatamente il periodo del mio stage è stato caratterizzato dalla presenza a livello mondiale del Virus Covid-19 che ha influenzato pesantemente il mercato sia a livello nazionale che internazionale e che ha comportato grandi difficoltà nel riuscire ad instaurare delle relazioni con soggetti operanti in mercati di cui n on è facile prevedere i futuri sviluppi e che nel momento in cui scrivo sono vicini all’essere in una fase di stallo.

Il range di riferimento per la clientela dell’azienda è una fascia di età dai 40 ai 65 anni di età, persone di medio alta cultura e con professioni ed disponibilità economica che gli permetta di avere una possibilità di spesa medio alta.

Sul territorio nazionale, i vini aziendali vengono distribuiti in esclusiva dalla “F.lli Pellegrini” distribuzione ben inserita nel mercato e che riesce a coprire tutto il territorio nazionale.

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Da un lato questa scelta garantisce una migliore diffusione sul territorio nazionale e permette al cliente finale del canale ho.re.ca la possibilità di acquisto di quantità non troppo elevate ma dall’altro riduce i margini di libertà aziendali di mercato e possibilità di mettere in piedi campagne di marketing e promozioni particolari e mirate.

Basandomi su una valutazione di costi benefici ritengo che sia la scelta giusta in questa fase della vita aziendale.

Sul mercato italiano è inoltre presente con i propri vini nei maggiori shop on -line come Tannico e Destination Gusto e in alcuni shop che cercano di differenziare la propria offerta, un esempio su tutti il sito Vigneron.wine, che prevede l’acquisto da parte del cliente finale di vini che rimarranno in cantina per il periodo ottimale di invecchiamento nelle migliori condizioni possibili e saranno poi spediti al cliente una volta raggiunta la perfetta maturazione.

Dispone inoltre di un proprio e-commerce che si appoggia ad un servizio offerto dalla piattaforma Tannico

Durante la mia esperienza di stage mi sono occupato di relazionarmi con i siti di e -commerce come Tannico, Destination Gusto, Vigneron.wine , fornendo loro tutta la documentazione necessaria all’inserimento ed alla gestione dei vini dell’azienda.

In particolare, mi sono occupato della gestione delle giacenze, dell’aggiornamento delle referenze disponibili, preparazione delle descrizioni aziendali e dei vini, ordini e spedizioni.

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Il Covid 19 e le sue ripercussioni sul mercato del vino.

Il 2020, sperando non accada lo stesso anche per il 2021, sarà sicuramente ricordato come l’anno della pandemia globale da Covid-19.

Un virus ad alta diffusione che ha costretto la popolazione mondiale a rivedere e modificare aspetti e comportamenti che sono naturali nella nostra vita quotidiana. Epidemia che ha colpito oltre alla sfera della nostra vita sociale anche il sistema economico mondiale e di conseguenza il nostro settore interesse: il mondo Vitivinicolo e tutte le sue derivazioni.

Gli effetti sembrano essere devastanti, con previsioni di perdita di fatturato per il 2020 di circa 2 miliardi di euro con un calo rispetto al 2019 del 20 -25%.

E pensare che ad inizio anno avevamo avuto un incoraggiante +14.5% di export di vini italiani che si è però tramutato in una perdita del 9% nel semestre marzo-agosto secondo i dati diffusi dall’osservatorio del vino-nonisma e che rappresenta il peggior dato degli ultimi 30 anni.

A farci compagnia in questa situazione ci sono sicuramente gli altri paesi grandi produttori come la Francia, seconda produttrice al mondo per volumi ma nettamente prima per valore che denuncia una perdita del 28% con u n picco del 42% inerente al comparto degli spumanti.

A cosa è dovuto questo crollo delle vendite?

Come dicevo il virus ci ha costretto ad adottare misure di distanziamento sociali tali per cui si è resa impossibile l’organizzazione di grandi eventi come Vinitaly e Prowein, solo per citare le due maggiori fiere a livello europeo e di conseguenza anche fiere e manifestazioni minori in cui si verificava una grande affluenza di pubblico arrivando fino al blocco totale anche di eventi con una minore affluenza di pubblico come degustazioni e presentazione di nuovi prodotti in presenza.

I periodi di lock down con la conseguente chiusura delle attività ricettive e di ristorazione ha decretato il crollo ed il blocco del mercato Ho.Re.Ca, mercato che ad oggi, novembre 2020, si trova bloccato nuovamente per l’istituzione di un nuovo lock down dopo un periodo estivo in cui il meccanismo era riuscito a rimettersi, seppure debolmente, in moto.

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Un altro fattore che influenza molto le strategie di produttori e distributori è l’incertezza sul futuro, non abbiamo ancora chiaro se e quando questa situazione finirà e con quali conseguenze.

Altro dato di fondamentale importanza è stata la quasi totale assenza dell’enoturismo straniero, presenza che era per alcune regioni italiane una importante fonte di reddito per le aziende vitivinicole; nella mia personale esperienza presso l’Azienda Agricola Roccapesta posso asserire di una maggior presenza di turismo italiano ma di un enorme calo delle presenze straniere.

Il vino è espressione e veicolo di convivialità, si pensi alle degustazioni, cene, aperitivi ma anche ai corsi Sommelier e che non può basarsi solo su un consumo di tipo domestico, seppur per un periodo relativamente breve.

La situazione attuale ha visto nascere nuovi modi d i vendere ma anche di vivere e raccontare il vino, da inizio anno abbiamo assistito ad un incremento del e -commerce del 102% e della vendita in volume nella G.D.O del 9%, con una fluttuazione del prezzo medio che ha subito una contrazione di circa il 3% nel periodo successivo al primo lock down per poi rialzarsi dello stesso valore durante i mesi estivi.

Le aziende produttrici e distributrici dal canto loro hanno cercato di non perdere il contatto con la loro clientela (ristoratori, enotecari ma anche semplici appassionati) tramite webinar, degustazioni, presentazioni di nuovi vini ed annate in streaming. Questa situazione ha ribadito come anche nel mondo del vino sia fondamentale la comunicazione e la presenza on line, mi sento quindi di dire che le aziende che avevano strutturato prima della pandemia un sistema di comunicazione e di vendita con i propri clienti e potenziali tali come siti internet ben strutturati, comunicazione social ed e-commerce si siano trovate in vantaggio rispetto a chi non aveva intrapreso quella strada. Vantaggi che se definitivamente acquisiti porranno queste aziende in una posizione favorevole anche nel momento di un augurato ritorno alla normalità.

In ultimo aggiungo che ovviamente questa situazione che si è venuta a creare ha influenzato i nostri periodi di stage presso aziende vitivinicole e/o legate ad esse.

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La Terrazza di Roccapesta, ideazione format e promozione.

Uno degli obiettivi dello stage presso l’azienda era quello di analizzare e possibilmente migliorare l’offerta di accoglienza fornita dalla cantina, nell’ambito di questo progetto è nata “La Terrazza di Roccapesta”.

Si tratta fisicamente di una terrazza che si affaccia sui vigneti e che gode di una vista che arriva fino al promontorio dell’Argentario.

In team con il proprietario e con l’enologa aziendale abbiamo strutturato un piano di creazione e gestione di questo spazio destinato all’accoglienza della clientela nell’attesa che venga completata la parte della cantina in cui è prevista la realizzazione di una sala degustazione dedicata.

L’intenzione della proprietà è creare uno spazio in cui poter accogliere sia i clienti che arrivano in azienda per una esperienza di degustazione e visita guidata sia quelli che vogliono esclusivamente bere un buon bicchiere di vino non per forza legato ad una esperienza di degustazione guidata.

Per prima cosa abbiamo deciso che cosa volessimo offrire e come, per avere un metro di giudizio delle nostre scelte abbiamo fatto un confronto con le realtà presenti nel territorio che già offrono un qualcosa di simile, per cercare un allineamento dei prezzi e dei servizi che possiamo offrire.

Abbiamo quindi formulato diverse offerte che variano dalla degustazione dei vini aziendali accompagnata da alcuni assaggi di prodotti locali alla degustazione verticale di vecchie annate fino ad arrivare alla possibilità di acquistare semplicemente un calice di vino immersi nella pace e nella bellezza del territorio che circonda l’azienda.

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Figura 3. Logo creato per La Terrazza

Il passo successivo è stato quello di pensare e programmare una campagna di promozione con contenuti video e organizzare eventi di presentazione del nuovo spazio appena concepito.

Abbiamo stipulato una collaborazione con Filippo Bartolotta, noto divulgatore di vino, realizzando con lui vari video di presentazione dei vini aziendali e della Terrazza con l’abbinamento di alcuni piatti preparati dalla Chef Valeria Piccini del ristorante “Caino” di Montemerano.

La nostra intenzione era quella di organizzare eventi promozionali, ci siamo sfortunatamente dovuti adeguare alle norme di distanziamento sociale imposte dalla situazione attuale dovendo quindi ripiegare su eventi quali cene, di minore grandezza e con ospiti selezionati in base al loro potenziale divulgativo dell’azienda, come giornalisti ed esperti di vino di Grosseto, ristoratori e proprietari di attività recettive turistiche nelle nostre vicinanze.

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Figura 4. Esempio di cena degustazione nella Terrazza di Roccapesta.

In questa ottica abbiamo organizzato una degustazione verticale di varie an nate di “Roccapesta” Morellino di Scansano docg, guidata dal delegato AIS di Grosseto Antonio Stelli a cui hanno partecipato giornalisti della provincia di Grosseto che hanno il focus del loro scrivere sulla promozione territoriale.

Per quanto riguarda la parte di accoglienza turistica l’azienda offriva già varie esperienze di visita e degustazione, nel tentativo di migliorare l’affluenza di visite in un anno complicato, sono stato incaricato di prendere contatto con le attività ricettive quali resort, agriturismi e alberghi situati nelle vicinanze della cantina con l’obiettivo di presentare l’azienda e ove possibile stabilire un rapporto di collaborazione, alla fine della stagione abbiamo riscontrato una buona affluenza di visitatori inviati dalle strutture a cui ci eravamo rivolti, segno di un buon lavoro di comunicazione aziendale sul territorio.

Per cercare di mantenere i rapporti con i clienti dell’azienda abbiamo inoltre organizzato, sulla piattaforma zoom, delle degustazioni on-line, sempre guidate dal delegato AIS di

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Grosseto Antonio Stelli con la partecipazione del proprietario dell’azienda Alberto Tanzini, del consulente enologo Giuseppe Gorelli.

In questo caso mi sono occupato nei giorni precedenti della preparazione della mail in collaborazione con Ginevra Espositi, enologa aziendale, in cui davamo indicazioni ai clienti sul corretto svolgimento della degustazione, della creazione della stanza, dell’invio degli inviti e il giorno della degustazione di moderare la stessa.

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Analisi swot dell’azienda.

Prima di entrare nel particolare dell’analisi aziendale vorrei descrivere alcuni aspetti che mi hanno permesso di svolgere la suddetta analisi in quello che ritengo il miglior modo possibile.

Come prima cosa indicherei il fatto che l’Azienda Agricola Roccapesta è una struttura relativamente piccola, non dispone di uffici destinati esclusivamente ad un compito aziendale, al momento del mio stage la gestione di tutta l’azienda ricadeva completamente sul proprietario che si occupava praticamente di tutti gli aspetti organizzativi, gestionali, produttivi e promozionali.

Oltre a lui era presente una enologa aziendale che si occupava, oltre al proprio lavoro di enologa appunto, anche della parte di comunicazione social.

Erano poi presenti altri soggetti che si occupavano della gestione delle vigne e del lavoro vero e proprio in cantina.

Questo numero limitato di persone mi ha permesso di avere un punto di vista previlegiato su tutto quello che riguarda la commercializzazione e la promozione aziendale, che unite alla mia, comunque importante, esperienza di imprenditore nel settore dell’accoglienza e del turismo mi hanno permesso di elaborare la seguente analisi aziendale.

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Strenghts

• Reputazione Brand sul mercato • Posizione Geografica

• Dinamica familiare • Idea di sviluppo futuro

• Ambiente in cui è situata la cantina • Centralità del proprietario.

Weakness

• Strada di acceso

• Assenza sala degustazione

• Organizzazione aziendale accoglienza • Centralità del Proprietario

• Mancanza strategia social e siti obsoleti • Competitor disciplinare

• Appetibilità disciplinare mercato estero

Opportunities

• Crescita valore brand • Punto di riferimento zona • Sviluppo social e siti aziendali • Salto di qualità aziendale

Creazione comunicazione aziendale

Threats

• Fattori esterni come il covid-19 • Centralità del proprietario • Crescita zone vitivinicole vicine

Figura 5. Schema s.w.o.t dell'azienda.

Punti di forza:

L’azienda grazie ad una costante ricerca della qualità si è sicuramente guadagnata una ottima reputazione da parte degli addetti al settore vitivinicolo, rafforzata dai premi ottenuti negli anni come i Tre bicchieri Gambero Rosso, i 4 tralci Ais, la menzio ne di grande vino slow wine solo per citarne alcuni; reputazione che a mio giudizio sarà in grado di mantenere e aumentare nei prossimi anni vista la filosofia aziendale di ricercare sempre la miglior qualità possibile e di non voler aumentare troppo la produzione. Ottime le collaborazioni e le buone relazioni con aziende vicine come Montauto e Tenuta

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Argentaia. La ricerca e il mantenimento di una dimensione relativamente piccola in cui avvengono ancora processi manuali è rappresentato dalla capsula in gomm alacca che viene applicata manualmente ad ogni bottiglia prodotta.

La posizione geografica risulta ottimale con la vicinanza al mare e a località di forte interesse turistico come l’Argentario, le terme di Saturnia, Capalbio e Punta Ala che sono solo i nomi più importanti di una zona, la Maremma, che sta assistendo ad una forte crescita del turismo.

L’azienda ha ancora una gestione di tipo “familiare” poche persone che si occupano di più cose, dall’etichettatura e gomma-laccatura delle bottiglie alle visite guidate, questo secondo me fa percepire al cliente ancora un valore di artigianalità.

La posizione della cantina è ottimale, sulla cima di una collina e lontano da strade trafficate, il che le permette di essere immersa nel silenzio e nella vegetazione, quindi un luogo molto suggestivo.

Il proprietario ha una visione molto chiara su come sviluppare l’azienda nel prossimo futuro e la sua persona riveste un ruolo cruciale e visibile, l’azienda si identifica nella figura del proprietario.

Punti di debolezza:

La strada di accesso all’azienda è una strada bianca della lunghezza di circa 1 chilometro, tipica delle zone interne della Toscana, il problema di questa strada rispetto alle altre è che ha una forte pendenza, quindi dopo ogni pioggia si creano profondi solchi nel terreno. Alcuni visitatori, come successo durante il mio periodo di stage, sono restii a percorrerla e quindi raggiungere l’azienda.

Un altro problema riscontrato è la mancanza di una vera e propria sala di degustazione. In questo momento le degustazioni vengono effettuate in una sala che durante la vendemmia diventa zona di conferimento e selezione delle uve rendendo impossibile svolgere una degustazione. L’alternativa è costituita dalla terrazza con gli ombrelloni, ma sfortunatamente ogni giorno è presente il vento di una certa intensità che rende difficile l’apertura degli stessi. Inoltre, non esiste un vero e proprio format per l’accoglienza, i

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competitor hanno pacchetti con degustazioni anche di prodotti locali; per un certo periodo ci siamo attrezzati per offrire un servizio simile, però non avendo uno schema preciso, al variare della persona che effettuava la visita/degustazione la stessa poteva poteva subire dei cambiamenti significativi.

Il fatto che il proprietario sia presente e si occupi di tutto l’aspetto della gestione da un lato rientra nei punti di forza, ma dall’altro a mio giudizio è anche un fattore di debolezza. Questa centralità potrebbe essere indice di una situazione in cui si rischia di iniziare a delineare alcuni progetti che poi vengono lasciati in sospeso o rimandati per l’impossibilità di sviluppare tutti i progetti e le idee.

Sicuramente una cosa da rivedere sono i siti internet aziendali (www.roccapesta.it / www.roccapesta.store) che risultano obsoleti sia nella forma che nei contenuti oltre ad una comunicazione social fatta, quel poco, in modo molto amatoriale e senza un preciso format che permetta di riconoscere subito l’azienda nell’oceano dei contenuti presenti sui social media.

Il Morellino di Scansano è un vino che in G.D.O si trova a prezzi mediamente bassi a cui altri vini non arrivano, in più il disciplinare non prevede nessun tipo di invecchiamento minimo per il Morellino di Scansano d.o.c.g, ma solo per la riserva. Questi due fattori potrebbero influenzare il mercato di chi produce puntando sulla qualità, soprattutto nei riguardi di consumatori meno esperti.

Opportunità:

Sicuramente l’azienda ha la possibilità di continuare nel processo di crescita qualitativo che ha intrapreso affermando ancora di più il ruolo di riferimento territoriale che sta piano piano acquisendo.

Con la fine dei lavori di ampliamento diverrà una struttura molto più elegante e in grado di attrarre un maggior numero di visitatori. Nel mondo sappiamo quanto è importante la comunicazione social, quindi l’azienda potrebbe cogliere l’occasione per cambiare la propria strategia, sia come siti internet che come canali social e potrebbe cogliere l’occasione appunto di inserire all’interno del proprio organico una figura che si occupi

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in modo continuativo della creazione e della gestione dei contenuti per le pagine aziendali sulle varie piattaforme.

Tutto questo potrà permettere all’azienda di fare un salto di qualità in tutto quello che riguarda l’accoglienza e il valore percepito del marchio.

Minacce:

Impossibile non nominare in questa sezione della s.w.o.t il Covid-19 e quindi tutti i possibili fattori esterni che prima di questa epidemia non crede vamo potessero influenzare in modo così netto l’economia di ogni tipo di azienda.

Anche nelle minacce mi sento di inserire la centralità del proprietario per il rischio di non riuscire a fare tutte le attività di cui l’azienda in questa sua fase ha bisogno.

La posizione geografica è molto favorevole, però la d.o.c.g Morellino di Scansano si trova compresa tra grandi zone territoriali come Montalcino, Chianti, Montepulciano e zone di forte ascesa come Bolgheri, il rischio è che la zona possa tendere a diventare una zona di minor appetibilità per il consumatore, soprattutto quello meno esperto.

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Conclusioni:

La strada intrapresa da Roccapesta è una di sicuro successo, continuando in questa ricerca della qualità e una volta completata la costruzione della struttura della cantina, l’azienda entrerà sicuramente nelle cinque cantine più interessanti del comprensorio della Maremma.

Secondo me l’idea sul dove voler andare è molto chiara e precisa, quello che non è proprio definito a mio modo di vedere è il “come vogliamo andarci”.

Ho il timore che nel momento del salto qualitativo che ripeto, a mio giudizio avverrà, la struttura organizzativa si troverà impreparata ad accoglierlo con grande fatica almeno iniziale per recuperare.

Questo mio timore è dovuto come già ho esplicitato nell’analisi s.w.o.t all’accentramento di tutte le funzione aziendali nelle mani di una sola persona, quindi credo che la s oluzione sia creare un team di poche persone ma con ruoli precisi che accompagnino l’azienda in questa crescita, team che sia in grado di ideare e sviluppare progetti e mosse commerciali, cosi da arrivare al momento della conclusione dei lavori e di tutte le parti della cantina con una struttura interna già in grado di funzionare autonomamente.

Per quanto riguarda la mia esperienza di stage ritengo di poter affermare che è stata molto influenzata dalla presenza del virus covid-19.

Abbiamo sviluppato idee riguardanti l’accoglienza e la promozione ma non è stato possibile realizzarli praticamente. Tutto il materiale ideato e realizzato è stato messo da parte nella speranza di poter essere usato per la prossima stagione. Questa ha rappresentato un anno 0 e di prova.

Nel mercato italiano l’essere legato in esclusiva ad un distributore ha molto limitato le possibilità di vendita e di promozione e per quanto riguarda il mercato straniero, alla fine del mio stage ancora era influenzato da forti paure e perplessità per il futuro.

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Abbiamo avuto contatti con vari paesi europei come Germania, Svizzera, Olanda in cui i possibili importatori ci hanno risposto con l’impossibilità di intraprendere una collaborazione in questo momento.

Per quanto riguarda la parte delle fiere di settore, dopo che sono state praticamente annullate tutte nel corso del 2020, c’è molta incertezza sulla fattibilità di eventi come Vinitaly o ProWine, sarebbe stato quindi inutile programmare e progettare partecipazione e stand senza avere la certezza della realizzazione della fiera stessa.

Quindi anche tutti gli aspetti che erano inerenti al mio stage, quali la modernizzazione del sito internet e della comunicazione sono stati rimandati al prossimo anno.

È stata una esperienza molto interessante e formativa anche se molto limitata dalla situazione attuale.

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Ringraziamenti

Ringrazio ovviamente il Sig. Alberto Tanzini per la possibilità che mi ha dato di svolgere lo stage in un periodo difficile e per la sua disponibilità. Spero di essere stato utile all’azienda e di essere riuscito a dare qualche utile suggerimento.

Ringrazio inoltre l’enologa aziendale Ginevra Espositi per la sua disponibilità nei miei confronti.

Resto dispiaciuto perché per il particolare momento in cui ho svolto il mio stage non credo di essere riuscito a comunicare tutto quello che avrei voluto.

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Sitografia

Sito web: www.roccapesta.it

Sito web: www.roccapesta.store

Sito web: https://wine.databdn.com/

Sito web: https://www.consorziomorellino.it/

Articoli on-line:

https://www.ilsole24ore.com/art/effetto-covid-vino-fumo-2-miliardi-euro-il-41percento-aziende-vendite-10percento-ADC46JT https://www.agricultura.it/2020/07/30/effetto-covid-sul-vino-mercato-italia-2020-al-giro-di-boa-segna-9-vendite-gdo-e-102-nelle-commerce/ https://www.civiltadelbere.com/gli-effetti-del-covid-sulla-promozione-internazionale-del-vino/

Figura

Figura 1. L'ingresso dell'azienda agricola Roccapesta.
Figura 2. Mappa territoriale Morellino di Scansano docg.
Figura 3. Logo creato per La Terrazza
Figura 4. Esempio di cena degustazione nella Terrazza di Roccapesta.
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