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Preparazione e caratterizzazione di sorbenti per la cattura della CO2

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Academic year: 2021

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(1)  TÄÄt Å|t ytÅ|zÄ|t x t Åx áàxááÉ.

(2) Introduzione   . INTRODUZIONE .   L’obiettivo e la struttura della tesi    Durante i secoli XX e XXI, con l’avvento della rivoluzione industriale, l’uomo ha introdotto  un  rilevante  elemento  che  va  ad  influire  direttamente  sull’effetto  serra  e  ne  aumenta  l’azione: l’immissione  in atmosfera di anidride  carbonica (CO2),  dovuta  alla combustione  degli idrocarburi; circa la metà della CO2 prodotta viene riassorbita in breve tempo dagli  oceani  e  dai  processi  di  fotosintesi  dei  vegetali,  l’altra  parte  staziona  in  atmosfera  per  diversi decenni, cosicché la sua concentrazione subisce un progressivo incremento.  Questa  problematica  obbliga  la  tecnologia  ad  indirizzarsi  verso  lʹabbattimento  degli  inquinanti, qualora si usino tecnologie convenzionali che fanno uso di combustibili fossili  e  che  rendono  praticamente  inevitabile  l’emissione  di  CO2  in  ogni  processo  di  combustione. Tuttavia, per unire la necessità di ridurre l’impatto ambientale mantenendo  elevate  le  efficienze  degli  impianti,  le  maggiori  industrie  nel  settore  della  Power  Generation stanno focalizzando la ricerca verso sistemi di rimozione della CO2 prodotta.  Tra  le  tecnologie  attuali  di  rimozione  da  gas  di  scarico  di  vario  tipo  (nell’industria  prevalentemente), molte di queste non sono adatte per poter agire, cioè per poter catturare  tale gas, ad alta temperatura. La separazione dell’anidride carbonica ad alta temperatura è  l’obiettivo  principale  di  questo  lavoro,  risultando  essere  uno  scopo  da  perseguire  per  rendere  favorevole  l’applicazione  in  molti  contesti  industriali,  specie  ai  processi  di  combustione degli impianti di potenza. In particolare verrà effettuato lo studio di sorbenti  solidi  da  impiegare  ad  alta  temperatura,  testando  prima  l’effettiva  capacità  di  assorbimento della CO2 in condizioni di elevata concentrazione, passando poi a simulare  delle condizioni più aderenti a certe realtà (effluenti di turbogas) caratterizzate da flussi a  più  bassa  concentrazione  di  CO2.  L’applicazione  industriale  cui  si  è  fatto  riferimento  è .  . I.

(3) Introduzione    quella  dello  scarico  di  gas  esausti  da  turbogas;  la  concentrazione  dell’anidride  carbonica  da  rimuovere  dall’effluente,  in  tale  applicazione,  non  supera  mai  il  5‐7%  vol.  con  le  percentuali restanti spartite tra azoto e ossigeno (residuo), nonché acqua e in minima parte  inquinanti.  Oltre  all’aspetto  “composizione  dei  fumi”  risulta  fondamentale  (per  aspetti  cinetici e termodinamici) il fattore “temperatura dei fumi”, variabile in un ampio spettro e,  sempre in riferimento al nostro ambito di studio, oscillante tra i 450°C e i 750°C circa. La  motivazione fondamentale che spinge verso lo studio di questi sorbenti, impiegati ad alta  temperatura, è essenzialmente un fattore economico dovuto alla possibilità di effettuare la  rimozione dell’inquinante senza necessità di raffreddare i fumi (costi di scambio termico).  Con  un  requisito  ulteriore  da  richiedere  ai  sorbenti,  cioè  quello  della  rigenerabilità  (effettuabile a temperature di poco superiori alla temperatura ottimale per l’assorbimento),  si riescono potenzialmente ad ottenere flussi concentrati e caldi di CO2 che possono essere  direttamente impiegati nei processi in cui tale gas costituisce un reagente chimico (ad es.  produzione  di  metanolo),  oppure  inviati  ad  un  sistema  di  sequestro,  cioè  di  cattura  permanente (“CO2 sequestration”).  In questo lavoro di tesi, dopo un’approfondita ricerca bibliografica, sono stati individuati  dei  materiali  solidi  rigenerabili  da  utilizzare  per  la  rimozione  post‐combustione  dell’anidride  carbonica  prodotta  da  impianti  turbogas.  L’attività  sperimentale  che  ne  è  derivata,  svolta  in  collaborazione  con  la  GE  OIL  &  GAS‐Nuovo  Pignone  S.p.a.,  è  stata  necessaria per individuare le caratteristiche del materiale, il suo comportamento in fase di  adsorbimento  e  desorbimento,  e  per  operare  eventuali  modifiche  per  migliorarne  l’efficienza.  I materiali testati sono stati lo zirconato di litio (Li2ZrO3) e l’ortosilicato di litio (Li4SiO4).  La tesi è strutturata come segue:  •. Nel primo capitolo viene citato il problema della CO2 come emissione dannosa per  il  potenziamento  dell’”effetto  serra”,  accennando  inoltre  alle  politiche  internazionali attuali per cercare di limitare tale impatto (protocollo di Kyoto). . •. Nel  secondo  capitolo  vengono  citati  gli  attuali  processi  di  cattura  della  CO2  e  la  tecnica  della  CO2  sequestration,  attualmente  studiata  in  parallelo  come  possibile  destinazione della CO2. . •. Nel  terzo  capitolo  si  focalizza  il  problema  della  cattura  della  CO2  per  mezzo  di  sorbenti  solidi  rigenerabili  da  utilizzare  ad  alta  temperatura  e,  in  particolare,  si  analizza  il  campo  di  applicazione  degli  stessi  per  le  finalità  richieste,  ossia  per  lo  studio della cattura della CO2  da scarichi di turbogas. Viene presentata inoltre una .  . II.

(4) Introduzione    breve  rassegna  sulle  attuali  applicazioni  di  tali  sorbenti,  anche  se  non  esplicitamente  utilizzati  per  la  cattura  da  scarichi  di  turbogas  (per  es.  impiego  in  purificazioni di correnti di idrogeno gassoso contenenti CO2).   •. Nel  quarto  capitolo  si  passano  in  rassegna  i  materiali  e  i  metodi  del  lavoro  sperimentale;  vengono  presentati  i  sorbenti  oggetto  dello  studio,  i  metodi  di  preparazione  e  di  analisi  nonché  le  descrizioni  delle  apparecchiature  usate  per  lo  studio sperimentale. . •. Nel  quinto  capitolo  vengono  invece  presentati  i  risultati  sperimentali  con  i  commenti ed i confronti tra i sorbenti testati nelle varie condizioni di prova. . •. Nel sesto capitolo vengono enunciate le conclusioni e gli sviluppi futuri del lavoro  della presente tesi. .  .  . III.

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