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L’uso nei chengyu nella didattica della lingua cinese L2.

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Academic year: 2021

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Corso di Laurea magistrale

in

Lingue e civiltà dell'Asia e dell'Africa

Mediterranea

Tesi di Laurea

L’uso dei chengyu nella didattica del cinese L2

Relatore

Ch. Prof. Franco Gatti

Laureanda

Elisa Geanesi Matricola 863852

Anno Accademico

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2 前言 我论文的主题是《成语在对外汉语的运用在对外汉语以及教学》。它的研究方 向不仅是在对外汉语中成语的地位,还有现在的教学策略。我想了解的是,现在的情 况可不可以改进。此外,我想了解外国学生在学习成语时的最大的困难和偏误。我选 这个主题是因为在我的学习过程中成语总是吸引我,但是非常可惜,关于成语美丽的 故事并不是我的学习课题/学习内容。 我对成语有很大的兴趣,特别是因为成语能够让 我们认识过去的(历史)故事,还能让学生提高自己的汉语水平。 本文第一部分的目标是给成语一个简短的定义,并解释成语跟我们熟悉的词语 有什么区别。在武占坤等的《现代汉语词汇概要》里说到成语是“一种固定词组,是精 炼、生动的修辞性词组的词文化。它的典型特征是定形定义、言简意赅、四言成语、 风格典雅”。我也想介绍言语、俗语、格言、歇后语和惯用语的最重要的特点。 以后在这之后,我想介绍一些成语在对外汉语教学中拥有重要地位的理由。研 究者认为他们的文化价值为其中一个非常重要的理由。其实成语构成了一条特别重要 的语言和文化桥梁。运用成语的故事和文化意义,可以让学生们了解中国的历史和思 想。另外,电视节目、报纸、文章都包含成语,不认识成语的话,学生们可能会遇到 看不懂的困难。 最后,成语包含中文的修辞, 它们的学习会帮助汉语学生了解这方面 的运用。 在第三部分里,我想了解成语在对外汉语教学的地位和现在成语教学的情况。 众所周知, 成语是中文宝中之宝,无论是作为母语,还是作为第二语言,汉语的学习 过程中始终伴随着成语的学习。不过, 它们的地位在对外汉语教学中却不高。在中文 里成语是不可胜数的,在台湾的《成语词典》中成语多达三万多个。1998 年出版的 《现代汉语语法信息词典详解》中包含 6970 个成语。可是,按汉语水平考试的要求, 外国学生必须知道的成语只有一百多。这也是如果他们通过第六级汉语水平考试,能 够获得的最高水平。 汉语学生面对成语的时候有一种矛盾的心理:“兴趣+ 难题”。他们对成语既感兴 趣,又怕成语的学习太困难。其实,他们国家的文化和中国的常常有很大的区别, 不 能够让他们领悟成语的深层意义。 除了文化的原因,成语的语法也构成一个很大的困

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3 难, 因为他们是固定词组,有自己的语法规则。其实,成语能作形容词、名字、副 词、动词等等。不学习的话没有机会知道。现在的成语教学用的例子太少,没有把这 些生词降级再梳理。这些教材让学生仅仅靠翻译学习成语,不让他们了解他们成语的 运用。我同意这个看法,因为有时候,我认识一个成语,可是不会用让我很尴尬。 第五部分的重点是汉语学生在成语运用中的偏误。作者把它们分为三种:对成 语的语法意义不理解,从而使用时出现语法错误; 对成语语义不理解或理解不确切而造 成的偏误; 随意乱拆成语造成的偏误。但是有人认为其实有四种:汉语学生汉语成语的 习得偏误从总体上可以分为形式偏误、语义偏误、句法偏误和语用偏误等 4 种类型, 其中数量最多的是语义偏误。语义偏误又可细分为: 语义理解偏误( 多是字面义与引申 义的距离过大) 、语义组配偏误( 多是缺乏语感所致)。 最后我们来看对外成语教学该如何改进,分析一些策略。目前成语教学靠“字“本 为理论,意思是讲课的时候先把成语里的汉字讲好,然后了解成语的意思和故事。一 些作者认为,最好的策略是靠成语里的文化,先把它们的故事讲给学生,然后再给一 些例子。 我还想了解初级汉语学生是否可以学习成语。 因为学生通常在中高级汉语中开 始学习成语,学习一种全新的内容,可能有儿困难。 以下文章让我们来看什么成语适 合初级学生的水平。 希望我的这篇论文,分析过现在对外汉语成语教学之后 ,能为今后的成语教学 策略提供一些帮助和一些改善的意见。

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Indice

Introduzione ...5

1. Definire un chengyu ...6

2. L’importanza dell’insegnamento dei chengyu ...8

3. Lo stato attuale dell’insegnamento ... 15

4. Le maggiori difficoltà affrontate dagli studenti ... 17

5. Gli errori commessi dagli studenti nell’utilizzo dei chengyu... 19

5.1. Errori nella semantica ... 19

5.2. Errori nella sintassi ... 21

5.3 Errori nell’utilizzo all’interno della lingua ... 22

6. Miglioramenti applicabili alla didattica attuale e strategie di insegnamento ... 24

6.1 A che livello iniziare a inserire i chengyu... 29

Conclusione ... 31

Bibliografia ... 32

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Introduzione

I chengyu costituiscono una componente importante e distintiva della lingua cinese. Essi possono essere paragonati ad altre forme idiomatiche presenti in altre lingue, ma alcune lorocaratteristiche, quali la derivazione dalla cultura classica e una struttura fissa a quattro caratteri, fatto salvo qualche eccezione, conferiscono loro un’unicità che li contraddistingue. Leggendo un giornale in lingua o guardando programmi televisivi popolari è difficile non imbattersi in quelli che vengono definiti da alcuni come “essenza della lingua cinese”1, eppure essi sono molto spesso oggetto di negligenza nell’insegnamento del cinese L2/LS. Ne è un esempio il fatto che nei programmi in preparazione all’HSK (汉语水平考试 Hànyǔ shuǐpíng

kǎoshì), esame che costituisce un punto di riferimento per la conoscenza della lingua cinese in

tutto il mondo, essi occupino una minima parte del vocabolario richiesto. Infatti, ne lo

“Hanyu Shuiping Cihui yu Hanzi Dengji Dagan” (Profilo generale di vocabolario e caratteri

cinesi per vari livelli), proposto dallo Hanban per l’esame HSK, sono contenuti 8822 vocaboli ed espressioni, tra cui solamente 146 sono chengyu, la cui maggior parte per il livello

avanzato (HSK 1: 0; HSK 2: 1; HSK 3,4: 18; HSK 5,6: 127). In “Hanyu Shuiping Kaoshi

Dagan” (Profilo generale dell’esame HSK) vengono proposte 5168 espressioni e vocaboli di

uso comune, e solo 16 chengyu.2 Questo è in contraddizione con 6790 voci riportate nel “The

Grammatical Knowledge-Base of Contemporary Chinese: A Complete Specification”,

pubblicato nel 1998 dall’ Institute of Computational Linguistics della Peking University (ICL)3. Questa tesi si pone come obbiettivo il trovare una possibile origine per questo diverso approccio ai chengyu e il proporre delle possibili soluzioni per includerli maggiormente nell’insegnamento della lingua. Tramite l’analisi di articoli specialistici si delineerà un profilo dell’insegnamento dei chengyu nella didattica del cinese L2/LS, partendo dai motivi per cui essi siano necessari, analizzando anche le maggiori difficoltà affrontate dagli studenti stranieri. Per concludere verranno prese in analisi nuove tecniche che potrebbero essere introdotte nell’insegnamento dei chengyu e che potrebbero favorire la loro integrazione nell’insegnamento del cinese L2/LS

1 Tan, Kun 谭坤, “Lun Chengyu de Wenhua Gongneng” 论成语的文化功能 (Le funzionalità culturali dei chengyu), Journal of Changzhou Institute of Technology, 28, 3, 2010, p.p. 61-63

2 Zhang, Changbao 张长宝, “Duiwai Hanyu Changyu Jiaoxue yu Xide Yanjiu Zongshu” 对外汉语成语教学与 习得研究综述 (Ricerca sull’acquisizione dei chengyu nell’insegnamento del cinese agli stranieri), Journal of Changqing education college, 126, 2, 2013,

3 Wang, Lei; Yu, Shiwen, “Construction of a Chinese Idiom Knowledge Base and Its Applications”, Proceedings of the Multiword Expressions: From Theory to Applications (MWE 2010), pag. 11, 2010

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1. Definire un chengyu

Il termine chengyu compare per la prima volta nel 文心雕龙 Wenxin Diaolong come “成辞”chengci, nella dinastia Tang comparve il termine “成语” chengyu, o anche “成言”

chengyan. In epoca Song viene introdotto il termine “全语” quanyu, che verrà usato insieme

a“成语” chengyu in epoca Yuan, Ming e Qing.

Nonostante esso venga tradotto come forma idiomatica o frase fatta, è bene indicare che il termine chengyu utilizzato in questa tesi indica un tipo unico di frase fatta, definito da Shen Juan come: “Una frase fatta a struttura fissa, usata abitualmente attraverso i secoli, dalla forma invariabile e completa nel significato, con riferimenti alla letteratura classica.”4 Questo viene specificato in quanto nella lingua cinese i chengyu sono solo una parte, per quanto importante, delle forme idiomatichepresenti, chiamate shuyu. All’interno di esse sono presenti appunto altri tipi di forme idiomatiche quali:

- I yanyu, che derivano dalla lingua vernacolare e che si avvicinano di più alla concezione italiana di proverbio, un esempio di yanyu è dato dalla frase山中无老 虎, 猴子陈大王 (Shānzhōng wú lǎohǔ, hóuzi chén dàwáng, letteralmente, quando la tigre non è in montagna, le scimmie incoronano il loro re) che si trasmette nella lingua italiana come il proverbio “quando il gatto non c’è, i topi ballano”

- I suyu, frasi largamente usate nella lingua parlata, il cui significato spesso si discosta dal significato dei suoi componenti, un esempio di suyu è la frase 吃豆腐(Chī dòufu letteralmente: “mangiare del tofu”) che però indica un flirt o il prendersi libertà con una donna.

- I geyan, che consistono in massime prese dai classici

- I xiehouyu, forme idiomatiche allegoriche divise in due parti, spesso utilizzati riportando solo la prima, ne è un esempio 哑巴吃黄连, 有苦难言(Yǎbā chī

huánglián yǒu kǔnàn yán letteralmente: “un muto mangia erbe amare, e soffre perché

non può parlare”) traducibile come “soffrire in silenzio”.

4 Shen, Juan 沈娟, “Duiwai Hanyu Jiaoxue zhong de Chengyu Jiaoxue” 对外汉语教学中的成语教学 (L’insegnamento dei

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7

- I guanyongyu, simili ai suyu, esprimono anch’essi una metafora sotto forma di una frase spesso di tre o quattro caratteri. 5

Negli articoli presi in analisi vengono fornite molte definizioni simili, che possono essere condensate nel punto di vista di Chu Hsia-Wu, che le riassume in consenso generale, struttura, semantica, funzione grammaticale ed origini. Secondo l’autore, è nel consenso generale che un chengyu sia “An old espression, prevailed in society for a long period of time”. Strutturalmente, un chengyu è una frase fatta, solitamente espressa in quattro caratteri, con costruzioni variabili. I costituenti di un chengyu sono fissi, non possono essere cambiati o scambiati con altri elementi. Dal punto di vista semantico, il significato dimolti chengyu può essere dedotto dal significato dei suoi componenti, a volte però il significato complessivo assume un valore metaforico ed è quindi difficile da comprendere basandosi unicamente sui caratteri. Un chengyu agisce linguisticamente come un lessema e dal punto di vista

grammaticale esso può ricoprire la funzione di soggetto, oggetto, verbo, aggettivo, avverbio, locuzione avverbiale, e complemento avverbiale. I chengyu traggono le loro origini

prevalentemente da fonti classiche, miti e leggende, discostandosi dai yanyu che discendono prevalentemente dalla lingua vernacolare. 6

5 Rohsenow, John S. “ABC Dictionary of Chinese Proverbs (Yanyu)” University of Hawaii Press, 2003 p.p. viii, ix

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2. L’importanza dell’insegnamento dei chengyu

Al fine di evidenziare l’importanza dei chengyu all’interno dell’insegnamento della lingua a stranieri, è fondamentale ricordare come essi siano un elemento cardine della lingua cinese sotto diversi punti di vista. Dal punto di vista culturale, essi, derivando da aneddoti storici, miti e leggende, costituiscono quelle che molti definiscono una cristallizzazione della cultura cinese7. Mo Pengling li definisce come dei fossili viventi, paragonandoli a quello che costituiscono i ginkgo e le sequoie per le piante.8 Ritenerli solo come un prodotto del passato sarebbe una definizione erronea, in quanto come fa notare Tan Kun, ogni epoca storica ha prodotto dei chengyu, basti pensare a “che cento fiori fioriscano, che cento scuole gareggino” di Mao Zedong, lui stesso autore di molti chengyu9. Oltre a questo, non bisogna trascurare il fatto che, una volta raggiunti alti livelli, la conoscenza dei chengyu, dato il loro largo uso negli articoli accademici, giornali e programmi televisivi, diventa indispensabile al fine di poter ottenere una buona comprensione d’insieme. La mancata conoscenza di un chengyu, o se quantomeno esso abbia una connotazione positiva o negativa, può spesso creare confusione nello studente, o in un lettore impreparato.

Nei testi analizzati sono emerse varie ragioni importanti per cui l’insegnamento dei

chengyu dovrebbe ricoprire una parte importante nell’insegnamento del cinese L2/LS. Chen

Yongrong, nel suo articolo, ne cita tre: essi possono costituire un via per il miglioramento della lingua per gli studenti; possono allargare i loro orizzonti, migliorare le loro capacità nel relazionarsi in lingua, nella lettura e nella scrittura; infine possono costituire un punto di contatto con la cultura cinese. 10 Hongbo sostiene nel suo articolo che l’uso frequente dei

chengyu va in diretta contraddizione con la poca importanza che viene loro attribuita

nell’insegnamento del cinese L2 LS. Egli, oltre a fornire spunti di miglioramento che verranno meglio affrontati in seguito, riporta che di 8822 parole ed espressioni inserite nel “Hanyu shuiping cihui yu hanzi dengji dagan” (sillabo per le competenze linguistiche della lingua cinese) solo 146 sono chengyu, e nelle 5168 riportate ne lo “hanyu shuiping kaoshi

dagan” (linee guida per l’HSK) solo 16. L’autore sostiene che, data la loro frequenza di

7 Ling, Mengyao 凌梦瑶, “Duiwai Hanyu Chengyu Jiaoxue zhong de Wenhua Yinsu” 对外汉语成语教学中的文化因素

(Fattori culturali nell’insegnamento dei chengyu a stranieri), Xinxi Jilu Cailiao 信息记录材料, 18, 3, 2017, p.p. 124-125

8 Mo, Pengling 莫彭龄, “Shilun Chengyu de Wenhua Yanjiu”试论成语的文化研究 (Sullo studio culturale dei chengyu),

Journal of Yangzhou University, 4, 3, 2000, p.p. 38-43

9 Tan, Kun 谭坤, “Lun Chengyu de Wenhua Gongneng” 论成语的文化功能 (Le funzionalità culturali dei chengyu), Journal

of Changzhou Institute of Technology, 28, 3, 2010, p.p. 61-63

10 Chen, Yongrong陈永蓉, “Duiwai Hanyu Chengyu Jiaoxue Tanwei” 对外汉语成语教学探微 (Digressione

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utilizzo nella lingua scritta, un insegnamento che non tiene conto dei chengyu costituirà inevitabilmente un ostacolo per gli studenti stranieri.11

Li Huilin nel suo articolo argomenta il fatto che i chengyu non possano mancare dai testi scritti e dalle conversazioni in cinese e che il loro insegnamento favorirebbe lo sviluppo del lessico, non solo fornendo agli studenti nuovi vocaboli, ma anche un’ottima forma di ginnastica per esercitare sempre le proprie conoscenze. Inoltre, fornendo un esempio di figure retoriche, essi contribuirebbero ad un miglioramento delle competenze linguistiche. L’autrice fornisce come esempi per la metafora i chengyu:

“孔武有力”(kǒngwǔyǒulì, lett. “coraggioso e forte”; “erculeo”) ,

“口碑载道” (kǒubēizàidào, lett. “le acclamazioni riempiono le strade”, indica una popolarità diffusa)

“可歌可泣” (kěgēkěqì lett. “si può cantare e si può piangere” indica un qualcosa di felice e tragico allo stesso tempo)

“龙飞凤舞” (lóngfēifèngwǔ lett. “draghi volanti e fenici danzanti” indica una calligrafia corsiva molto appariscente)

Per la personificazione:

“狼狈为奸” (lángbèiwéijiān lett. “i cattivi collaborano” far comunella)

“狐朋狗友” (húpénggǒuyǒu lett. “i compari volpe e cane” indica una brutta compagnia) “呆若木鸡” (dāiruòmùjī lett. “stare come un pollo di legno” indica una reazione esterrefatta) “兔死狐悲” (tùsǐhúbēi lett. “se il coniglio, la volpe è in lutto” indica il provare compassione per la morte di un proprio pari)

“心猿意马” (xīnyuányìmǎ lett. “avere il cuore di una scimmia vivace e la mente di un cavallo al galoppo” indica una persona avventurosa ed incontrollabile, capricciosa)

Per l’iperbole

“一字千金” (yīzìqiānjīn lett. “un carattere vale mille pezzi d’oro” si usa per elogiare un’opera scritta)

“挥汗如雨” (huīhànrúyǔ lett. “il sudore scende come pioggia” vuol dire grondare sudore)

11 Hong, Bo 洪波, “Duiwai Hanyu Chengyu Jiaoxue Tanlun” 对外汉语成语教学探论 (Sull’insegnamento di chengyu a

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“易如反掌” (yìrúfǎnzhǎng lett. “facile come girare la mano” indica qualcosa di molto semplice)

“挥金如土” (huījīnrútǔ lett. “gettare soldi come fossero terra” vuol dire avere le mani bucate)

L’autrice elenca inoltre antitesi, metonimia, domanda retorica e comparazione come altre figure retoriche frequenti nei chengyu; con questi esempi l’autrice sostiene che,

esponendo gli studenti di fronte alle figure retoriche contenute nei chengyu, si facilita l’apprendimento delle stesse. L’insegnamento di queste forme idiomatiche amplierebbe dunque gli orizzonti dell’insegnamento del cinese L2 e la loro integrazione costituirebbe soprattutto un vantaggio dal punto di vista pratico.12

Ling Mengyao nel suo articolo evidenzia l’importanza dei chengyu nella cultura nazionale, in quanto essi costituiscono un riflesso della lingua cinese, e al tempo spesso la incitano al progresso. L’autrice sostiene che nell’insegnamento del cinese L2 LS, sia

necessario insegnare i fattori culturali impliciti della lingua, e che i chengyu siano perfetti per lo scopo in quanto “cristallizzazione della cultura cinese”. Un esempio può essere costituito dal chengyu “安土重迁” (āntǔzhòngqiān essere restii a lasciare il proprio paese), questo fa riferimento al vivere nel paese natio e alla reticenza nell’abbandonarlo, evidenziando l’importanza della famiglia. Ciò è in diretta connessione, secondo l’autrice, con la cultura agricola che è stata propria della Cina per migliaia di anni. Questi fattori culturali vanno affrontati nella spiegazione del chengyu. Si dimostra dello stesso avviso anche Chen Yinan, che apre il suo articolo dicendo che i chengyu possono ricoprire la funzione di ponte tra la lingua e la cultura. Questo è un punto di vista condiviso da molti studiosi.13

Zhang Changbao, nel suo articolo rimarca anche il numero di chengyu presenti nella lingua cinese come ulteriore fattore di importanza. Infatti, rifacendosi alla ricerca di Tang Qiyu afferma:

“Il “Shiyong Chengyu Shouce” (Manuale dei Chengyu) di Chang Xiaofan include circa 10.000

chengyu; lo “Hanyu Chengyu Cidian” (Dizionario dei Chengyu della Lingua Cinese) redatto da Li

12 Li, Huiling 李慧玲, “Duiwai Hanyu Chengyu Jiaoxue Celve Yanjiu” 对外汉语成语教学策略研究

(Ricerca sulle strategie di insegnamento dei chengyu a stranieri), Wenjiao Ziliao 文教资料, 20, 2017, p.p. 33-34, 39

13 Ling, Mengyao 凌梦瑶, “Duiwai Hanyu Chengyu Jiaoxue zhong de Wenhua Yinsu” 对外汉语成语

教学中的文化因素 (Fattori culturali nell’insegnamento dei chengyu a stranieri), Xinxi Jilu Cailiao 信息记录材料, 18, 3, 2017, p.p. 124-125

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Yihua in collaborazione con altri autori, ne conta 10.158; lo “Hanyu Chengyu Dacidian” (Grande Dizionario dei Chengyu della Lingua Cinese), pubblicato dalla Henan Press, ne contiene più di 17.000; il “Zhongguo Chengyu Dacidian” (Grande Dizionario dei Chengyu Cinesi), pubblicato dalla Shanghai Dictionary Press, più di 18.000; il “Zhongguo Chengyu Fenlei Cidian” (Dizionario analogico dei Chengyu Cinesi), che ha come redattore principale Han Shengzhi, arriva a ben 20.000. La Taiwan Sanhe Press, con “Chengyu Cidian” (Collezione di Chengyu), pubblicato nel 1987, supera tutti gli altri con ben 30.000 chengyu, per fare un esempio, ne figurano ben 1386 che inizino con la parola “一” (yī), ovvero “uno”.”14

Tan Kun nel suo articolo sostiene che i chengyu costituiscano l’essenza della lingua cinese, un tesoro della cultura nazionale, ed un modo originale di esprimere i propri pensieri e le proprie opinioni. Essi sono stati creati in Cina nel corso di un lungo processo

comunicativo, riflettono le caratteristiche della lingua cinese e sono ricche di nozioni storiche e culturali. Giocano un ruolo importante nel tramandare la cultura, nelle comunicazioni interpersonali, egli divide poi le funzionalità culturali dei chengyu in tre categorie: cognitive, educative ed innovative. Inoltre, egli sostiene che la struttura fissa a quattro caratteri si conformi bene con la fonetica e le regole grammaticali della lingua cinese, nonché alla sua estetica. La loro armonia, il ritmo deciso, la facilità di memorizzazione, negli anni in cui sono stati raffinati li hanno resi quasi la quintessenza della lingua cinese. I chengyu riflettono lo sviluppo della cultura tradizionale cinese e contengono una filosofia ricca e profonda. Anch’egli afferma che essi possono essere visti come dei fossili viventi della lingua e della cultura, coprendo una pletora di aspetti della tradizione come, ad esempio, cibo,

abbigliamento, etichetta, usi e costumi o leggi. Un dizionario di chengyu ricopre il ruolo di enciclopedia condensata, fornendo una piattaforma da cui capire e conoscere la cultura cinese. Ne sono un esempio alcuni elementi tradizionali ricorrenti come drago e fenice , come ad esempio “龙飞凤舞” , visto in precedenza, o il monte 泰 Tai, che ricorre più di ogni altro monte (es. “泰山北斗”, “稳如泰山”, “重于泰山”, “泰山梁木”, “泰山压顶”, “泰山压卵”, “有眼不识泰山”). Partendo dalla saggezza e cultura contenuta nei chengyu, è possibile trarne un modello di riferimento per la società odierna.

I chengyu sono una parte importante del cinese moderno, un importante strumento di comunicazione per le persone, che contiene molte nozioni dal punto di vista storico e

culturale. Un buon bagaglio di chengyu non solo contribuirebbe ad arricchire la conoscenza, e

14 Zhang, Changbao 张长宝, “Duiwai Hanyu Changyu Jiaoxue yu Xide Yanjiu Zongshu” 对外汉语成

语教学与习得研究综述 (Ricerca sull’acquisizione dei chengyu nell’insegnamento del cinese agli stranieri), Journal of Changqing education college, 126, 2, 2013, p.p. 145-146

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migliorare le abilità di scrittura ma anche allenare le capacità cognitive e relazionali. Imparare i chengyu costituisce un modo importante per gli studenti di migliorare le proprie abilità di comunicazione, conoscenza della storia e della cultura, e per sentire la bellezza della retorica cinese. Da questo punto di vista, uno dei maggiori punti di forza dei chengyu è quello

educativo. Molti chengyu hanno un messaggio educativo positivo, e i valori tradizionali cinesi sono riflessi nei chengyu. Un esempio può essere dato dal chengyu “自强不息” (zìqiángbùxī, “impegnarsi costantemente per migliorarsi) che incarna la tenacia nell’iniziativa personale. Secondo l’autore, è necessario analizzare a fondo il loro valore educativo insostituibile.

I chengyu sono anche un mezzo per portare avanti un’educazione completa e attività didattiche che puntino a migliorare la conoscenza linguistica dell’allievo.

Bisogna inoltre considerare che la lingua non resta invariata attraverso i secoli. Così come lo sviluppo della lingua anche i chengyu seguono un continuo processo di rinnovo, ogni periodo storico ne vedrà sparire alcuni e ne creerà di nuovi. Questo è un fattore che

contribuisce al fascino di queste forme idiomatiche, che attingono da moltissime fonti nella loro nascita, come eventi storici, fiabe, miti e leggende e poesie di poeti antichi. Come è già stato menzionato però, ogni epoca crea dei nuovi chengyu, per cui relegarli unicamente al passato sarebbe sbagliato. Personalità importanti nel corso della storia cinese hanno creato molti chengyu, un esempio per il passato potrebbe essere Su Dongpo, che ne lo Qianchibifu usa: "凭虚御风” (píngxūyùfēng “muoversi nell’aria cavalcando le nuvole”) , "遗世独立” (yíshìdúlì “lasciare il mondo terreno”), "羽化登仙” (yǔhuàdēngxiān, “ascendere e divenire immortali”), "如泣如诉” (rúqìrúsù “ rif. ad una musica: toccante”) , "余音袅袅” (yúyīn

niǎoniǎo “la musica continuò a permeare l’aria anche dopo la fine dell’esibizione”) ", "不绝

如缕” (bùjuérúlǚ molto precario), "沧海一粟" (cānghǎiyīsù “una goccia nell’oceano”) "用之 不竭” (yòngzhībùjié “le risorse sulla terra non sono infinite”). Mentre in epoche più recenti un esempio è costituito da Mao Zedong che ha creato chengyu quali: "百花齐放, 百家争鸣” (bǎihuāqífàng, bǎijiāzhēngmíng, “che cento fiori fioriscano, che cento scuole gareggino”) "古 为今用, 洋为中用" (gǔwéijīnyòng, yángwéizhōngyòng “che il passato serva il presente, che ciò che è straniero serva la Cina”) "推陈出新" (tuīchénchūxīn “cacciare il vecchio per trovare il nuovo”) , “只争朝夕” (zhǐzhēngzhāoxī “fare buon uso del proprio tempo”). I nuovi

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chengyu, oltre ad arricchire il linguaggio, hanno anche la funzione di creare un ponte con il

cinese classico. 15

Mo Pengling riferisce che gli studi odierni sui chengyu si concentrino prevalentemente sugli attributi linguistici dei chengyu, ovvero forma, fonetica, significato ed utilizzo. Spesso la ricerca dell’origine della forma idiomatica viene effettuata per puro scopo di ricerca, mentre viene trascurata l’importante componente culturale contenuta in essa. Questo meccanismo si riflette nei dizionari di chengyu, spesso unica fonte a cui lo studente può attingere. Essi infatti si soffermano sulle caratteristiche linguistiche, favorendo la quantità sulla qualità. Tutto ciò influenza la percezione dei chengyu, che vengono poi visti solo come una risorsa linguistica, ma come detto già in precedenza, essi possono essere molto di più.

I chengyu riflettono infatti una relazione stretta tra lingua e cultura, e questa

osservazione può portare ad un’evoluzione del loro studio, che non si limiterebbe puramente al lato teorico, ma anche pratico. 16

Chen Yongrong nel suo articolo ritiene che la conoscenza dei chengyu costituisca per lo studente straniero “un’importante finestra sulla cultura e sulla mentalità del popolo cinese”, oltre a contenere un grande potenziale per il miglioramento del livello linguistico dello

studente. 17

Da un punto di vista puramente pragmatico, la conoscenza dei chengyu viene richiesta nel certificato HSK, sebbene essi, come è stato visto in precedenza, costituiscano una minima percentuale del vocabolario di preparazione. Questo è quanto detto da Zhao Siwei nel suo articolo.18 Infatti, un insegnamento povero di chengyu potrebbe mettere a repentaglio le possibilità di ottenere un buon punteggio in quello che ad oggi è uno degli obiettivi principali per chi studia cinese. L’autrice sostiene inoltre che uno studio più approfondito dei chengyu migliorerebbe la capacità degli studenti di esprimersi in lingua, oltre a fornire un ponte per la comunicazione culturale. Un esempio usato molto spesso dai vari autori è il differire delle metafore riferite agli animali nelle forme idiomatiche dei vari paesi. Il drago per esempio può avere una connotazione negativa nella cultura occidentale, mentre nella cultura orientale ne ha

15 Tan, Kun 谭坤, “Lun Chengyu de Wenhua Gongneng” 论成语的文化功能 (Le funzionalità culturali dei chengyu), Journal of Changzhou Institute of Technology, 28, 3, 2010, p.p. 61-63.

16 Mo, Pengling 莫彭龄, “Shilun Chengyu de Wenhua Yanjiu”试论成语的文化研究 (Sullo studio culturale dei chengyu),

Journal of Yangzhou University, 4, 3, 2000, p.p. 38-41

17 Chen, Yongrong陈永蓉, “Duiwai Hanyu Chengyu Jiaoxue Tanwei” 对外汉语成语教学探微 (Digressione

sull’insegnamento dei chengyu a stranieri), Time Education, 8, 2015, p.p. 71

18 Zhao, Siwei赵思维, “Hanyu Chengyu zai Duiwai Hanyu Jiaoxue zhong de Zhongyao Yiyi” 汉语成语在对外汉语教学中

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al contrario una positiva, così come la volpe, che nella cultura occidentale indica furbizia ed intelligenza, in quella cinese ha invece connotazioni negative.

Un altro motivo portato in causa dall’autrice non riguarda tipicamente gli studenti stranieri, quanto più gli studenti cinesi nati all’estero. La conoscenza dei chengyu

costituirebbe infatti un legame con una cultura con cui non sono a stretto contatto.

Cheng Ning nel suo articolo sostiene che l’uso dei chengyu in classe possa favorire lo sviluppo del lessico degli studenti. Infatti, oltre a metodi generalmente utilizzati per lo studio classico dei vocaboli, come traduzione, comparazione con sinonimi e contrari e

l’interpretazione di nuove parole con l’ausilio di parole già acquisite, i chengyu possono essere affrontati in classe anche con altre tecniche più interattive come ad esempio la drammatizzazione. Questo può contribuire ad aumentare la partecipazione degli studenti in classe ed esercitarsi nella produzione orale, servendosi dei chengyu per comunicare in maniera concisa e accurata.19

19 Cheng, Ning 成宁, “Tantao Hanyu Chengyu Xide zai Duiwai Hanyu Jiaoxue zhong de Zuoyong” 探讨汉语成语习得在

对外汉语教学中的作用 (Indagine sul ruolo dell’acquisizione dei chengyu nell’insegnamento del cinese come lingua straniera), Yuwen Xuekan, 1, 2006, p. 125.

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3. Lo stato attuale dell’insegnamento

Stando all’articolo di Zhou Qing e Wang Meiling, il modo in cui viene affrontato l’insegnamento dei chengyu dimostra delle mancanze. Infatti, esso si è focalizzato molto sullo studio comparativo delle forme idiomatiche cinesi e di altri paesi, mentre trascura le regole dell’insegnamento e dell’apprendimento dei chengyu (niente virgola) e manca di una guida specifica per l’insegnamento. Sono questi svantaggi a creare poi degli errori nell’uso dei

chengyu da parte degli studenti.

L’insegnamento di una lingua dovrebbe essere basato su degli standard linguistici appropriati. Le lingue indo-europee si basano su strutture di soggetto-predicato e alla base della lingua vi è la parola. Trovare uno standard di riferimento per l’insegnamento della lingua cinese è sempre stato oggetto di controversie. Dal primo libro di grammatica della lingua cinese, il “mashi wentong”, che è il prodotto dello studio della lingua cinese con riferimenti alla grammatica indoeuropea, è derivata una concezione dell’insegnamento che adottava come standard di riferimento la parola. In seguito, vennero anche introdotti i concetti di insegnamento basato su proposizioni, su morfemi e sul carattere. La mancanza di un chiaro standard di riferimento si riflette nell’insegnamento dei chengyu, che manca di una base solida da cui svilupparsi.

Nei libri di testo per il cinese a livello intermedio o avanzato, i chengyu vengono spesso inseriti come: “Chengyu- (parte del discorso) – pinyin- traduzione”, come ad esempio:

养生之道 (名)yǎnɡshēnɡ zhīdào the way to preserve one’s health

questo metodo sintetico non è sufficiente, secondo le autrici, in quanto prima di tutto una definizione da dizionario per i chengyu potrebbe essere controproducente, poiché potrebbe favorire un transfer negativo. Alla base di questo ragionamento vi è la presenza di una traduzione che rimanderebbe lo studente a cercare un collegamento con le sue conoscenze pregresse nell’ambito della sua lingua madre. La ricerca di tale confronto pregiudicherebbe quindi il corretto apprendimento e successivo uso del chengyu. La scelta di questo metodo è probabilmente dovuta al fatto che rende molto più semplice la spiegazione, ma lascia fuori aspetti importanti del chengyu come sfumature di significato, e rende gli studenti troppo dipendenti dalla loro lingua madre. Senza contare che anche la traduzione dei chengyu

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rappresenta di per sé una sfida, in quanto non sempre si riesce a trasmettere appieno il loro significato per via della loro natura complessa.

Sempre nei libri di testo viene riscontrata un’altra problematica, i chengyu ricoprono spesso il ruolo di mere voci di vocabolario, senza che abbiano una parte dedicata ad istruzioni su come utilizzarli ed eventuali suggerimenti, prevenendo sempre gli studenti da un utilizzo corretto.

Nell’ambito del cinese L2, durante l’insegnamento in classe l’insegnante spesso si limita ad esporre il chengyu con una frase di esempio, a volte senza soffermarsi sui caratteri che lo compongono. In più, nonostante sia innegabile che molti insegnanti abbiano capacità linguistiche molto sviluppate per le lingue straniere, non sempre questo avviene. La mancanza di un punto di contatto da un punto di vista linguistico tra l’insegnante e lo studente crea ulteriori problemi.

Allo stato attuale delle cose lo studente si limita a segnare il chengyu con la traduzione accanto, favorendone un apprendimento passivo. 20

Chen Yinan concorda sul fatto che gli insegnanti non forniscano abbastanza informazioni per l’uso corretto dei chengyu affrontati in classe. Ella afferma inoltre che il basarsi sul carattere come standard di riferimento danneggi ulteriormente l’apprendimento, in quanto non sempre lo studio dei singoli caratteri che compongono il chengyu permette di comprendere il significato del chengyu in sé. 21

Du Jiaxing nel suo articolo evidenzia come, sebbene negli ultimi anni ci siano stati dei miglioramenti, nell’insegnamento siano presenti ancora alcune lacune nella ricerca dei

chengyu in sé e nella semantica. In più, la ricerca al riguardo ad oggi è frammentaria, i metodi

per l’insegnamento non sono ancora sistematizzati e mancano proposte per un nuovo metodo innovativo.22

20 Zhou, Qing; Wang, Meiling 周青,王美玲, “Dangqian Duiwai Hanyu Chengyu Jiaoxue de Biduan he Fangfa Gexin” 当

前对外汉语成语教学的弊端和方法革新 (Gli svantaggi e le innovazioni nell’insegnamento dei chengyu a stranieri) Journal of Hunan University of Science and Engineering, 30, 6, 2009, p.p. 162-163

21 Chen, Yinan陈轶楠, “Duiwai Hanyu Jiaoxue zhong de Hanyu Chengyu Jiaoxu” 对外汉语教学中的汉语成语教学

(L’insegnamento dei chengyu all’interno della didattica del cinese come lingua straniera), Chinese and Foreign Entrepeneurs, 27, 2016, p. 178

22 Du, Jiaxing杜家幸, “Duiwai Hanyu Chengyu Jiaoxue Yanjiu Shuping” 对外汉语成语教学研究述评(Revisione

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4. Le maggiori difficoltà affrontate dagli studenti

Dagli studi di Zhou Qing e Wang Meiling è emerso che gli studenti provano emozioni contrastanti nei confronti dei chengyu, ovvero si sentono attratti da essi, ma allo stesso tempo si sentono intimiditi dall’alto grado di difficoltà presente nell’apprendimento.23

Quello dell’insegnamento dei chengyu è una parte complicata dell’insegnamento del cinese come seconda lingua. Per l’apprendimento di questo elemento linguistico viene solitamente promosso il sistema del carattere come punto di riferimento, che però spesso comporta il mancato raggiungimento dei risultati sperati, oltre che a influenzare la

comprensione e la capacità di utilizzo degli studenti. In classe gli insegnanti enfatizzano le connotazioni dei chengyu fornendo anche frasi di esempio, ma non forniscono abbastanza dati sulle differenze e le similitudini tra i vari chengyu, oltre al non fornire un numero

sufficientemente ampio di esempi.24

La natura stessa del chengyu, che comporta spesso l’unione di quattro parole per arrivare ad un’espressione dal significato metaforico, può presentarsi come un ostacolo per gli studenti. Ad esempio, il chengyu 高山流水, che preso alla lettera significherebbe “alte

montagne e acque correnti”, ad uno studente potrebbe suggerire l’idea di un paesaggio

scenografico, mentre, andando ad indagare più approfonditamente sull’origine del chengyu, si nota come esso derivi dalla storia di Yu Boya e Zhong Ziqi. Nel racconto Yu Boya, maestro del qin, suona per Zhong ziqi. Se Yu Boya eseguiva brani che avevano come tematica le alte montagne, Zhong Ziqi commentava dicendo quanto fossero maestose quelle montagne, se invece suonava avendo come tema le acque correnti, l’altro rispondeva dicendo quanto scorressero impetuose le acque del fiume. I due erano legati da una profonda amicizia e per questi motivi il chengyu 高山流水 può indicare una musica sublime o una profonda amicizia.

23

Zhou, Qing; Wang, Meiling 周青,王美玲, “Liuxuesheng Yunyong Chengyu Pianwu Juyu ji Fenxi” 留学生运用成语偏 误举隅及分析 (Analisi degli Errori Comunemente Commessi da Stranieri nell’uso dei Chengyu), Hunan Institute of

Humanities, Science and Technology Journal, 2, 2009, p.p. 74-76

24

Chen, Yinan陈轶楠, “Duiwai Hanyu Jiaoxue zhong de Hanyu Chengyu Jiaoxu” 对外汉语教学中的汉语成语教学

(L’insegnamento dei chengyu all’interno della didattica del cinese come lingua straniera), Chinese and Foreign

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Saper usare un chengyu, come è già stato visto in precedenza, non è un’impresa facile. Questo non è certo reso più semplice dalle moltissime sfumature di significato che essi

possono assumere, assieme a dei contesti di utilizzo che, se confusi, possono dare origine a errori nel processo comunicativo.

Un’altra problematica riguardante i chengyu è rappresentata dal fatto che la maggior parte del materiale sui chengyu, al fine dell’ottenimento di un’uniformità di utilizzo, è in inglese. Per gli studenti di madrelingua diversa dall’inglese, o che non abbiano una conoscenza abbastanza avanzata da poter comprendere testi settoriali in questa lingua, si presenta quindi il rischio di un doppio transfer negativo e una successiva confusione dovuta alla mancanza di un corrispettivo nella propria lingua madre.

Gli studenti si trovano anche di fronte ad un background culturale completamente diverso dal loro, che quindi rende loro difficile la comprensione dei chengyu.

In più la maggior parte del lavoro teorico sui chengyu è indirizzata a studenti madrelingua, così come molti dizionari di chengyu, rendendo ulteriormente difficile l’approccio a questo argomento da parte di studenti non madrelingua, in particolare se principianti.

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5. Gli errori commessi dagli studenti nell’utilizzo dei chengyu

Gli autori degli articoli presi in esame sono concordi nel suddividere le categorie di errori commessi in: errori nella semantica, sintassi e nell’utilizzo del chengyu in sé, oltre ad errori nella scrittura del chengyu. Come indicato da Zheng Linan nel suo articolo infatti, anche quest’ultima costituisce una tipologia di errore ricorrente e quindi da tenere in

considerazione. Questa tipologia di errore deriva da somiglianze tra i caratteri e omofonie. Ad esempio, 不假思索 (Bùjiǎsīsuǒ), che indica un’azione compiuta senza pensare, non può essere scritta come 不加思索 (Bùjiāsīsuǒ).25Un’eccezione è costituita dal parere di Shi Jian, che ritiene che gli errori commessi dagli studenti stranieri possano essere suddivisi in quattro categorie: errori di forma, errori di semantica, errori di sintassi ed errori nell’utilizzo. Tra questi quelli derivati dalla semantica sono i più numerosi. Andando a vedere i fattori che contribuiscono a questi errori, i principali derivano dalla natura complessa dello chengyu, da un transfer negativo dalla lingua madre, analogie eccessive ed alcuni fattori indotti presenti nei materiali e nel metodo dell’insegnamento. Vista la differenza minima, gli errori verranno suddivisi nelle tre categorie citate all’inizio.

5.1. Errori nella semantica

Chen Yinan indica che gli errori commessi nel campo della semantica possono essere a loro volta suddivisi in due tipologie di errore: prendere una parte del chengyu e interpretarne il significato come quello del chengyu stesso, e prenderne il significato troppo alla lettera.

Un esempio del primo caso può essere dato dal chengyu 一团和气 (Yītuánhéqì) che indicava in principio un comportamento affabile e gentile, mentre adesso indica una persona che mette l’armonia con le persone che lo circondano al di sopra dei principi. Uno studente di cinese, conoscendo il significato della parola 和气 (héqì), che da solo indica un sentimento di amicizia o un comportamento mite, tende spesso a prendere una parte per il tutto e dare anche a 一团和气 lo stesso significato.

Nel secondo caso il significato effettivo viene confuso con quello letterale. Questo tipo di errore deriva da una mancanza di conoscenza del significato metaforico espresso dal

25 Zheng, Linan 郑立南, “Cong Xuesheng Pianwu Jiaodu Tantao Duiwai Hanyu zhong de Chengyu Jiaoxue” 从学生偏误角度

探讨对外汉语中的成语教学 (Esplorare l'insegnamento dei chengyu nell'insegnamento del cinese come lingua straniera dal punto di vista degli errori degli studenti), Science & Technology Information, 27, 2018, p.178

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chengyu. L’autrice introduce un esempio, ovvero 登堂入室 (Dēngtángrùshì). Questo chengyu, che letteralmente significa attraversare la sala per entrare nella stanza, indica il

raggiungimento di un livello più alto, spesso in riferimento allo studio o al lavoro. Il significato di questa espressione però non sempre è noto allo studente, che tende a identificarlo semplicemente con il significato più diretto e immediato di “entrare in una stanza”.26 Questo è già stato visto in precedenza con l’esempio 高山流水(Gāoshānliúshuǐ), proposto da Zheng Linan, ed è dato da una mancanza di conoscenza delle fonti storiche. 27

Hongbo aggiunge che un altro tipo di errore avviene quando gli studenti si affidano a caratteri che ritengono di conoscere all’interno del chengyu per coglierne il significato. Ad esempio, nel chengyu 鲜为人知 (Xiǎnwéirénzhī, che significa conosciuto a pochi) gli studenti tendono a riconoscere 鲜 xiān da 新鲜 xīnxiān, ovvero freschezza, e di conseguenza tendono ad associarlo a questo significato. Gli studenti traducono poi il chengyu basandosi su questa loro conoscenza preliminare, ottenendo quindi come traduzione “appena accaduto” mentre 鲜

xiǎn in questo caso significa “molto pochi” il significato effettivo dell’espressione sarebbe

“conosciuto a pochi”. 28

Zhou Qing e Wang Meiling hanno condotto un’analisi sulle cause degli errori

nell’insegnamento e nell’apprendimento dei chengyu, indicando come i fattori principali siano derivati da una mancata comprensione a livello semantico. Nell’analizzare le cause che

possono portare ad un uso erroneo dei chengyu da parte degli studenti stranieri, fanno notare come la causa scatenante sia un approccio solo parziale alle forme idiomatiche da parte degli studenti, che si limitano a studiare a memoria il significato del chengyu senza incorporare un contesto. Questo studio statico e monodimensionale può essere ritenuto uno fra i maggiori fattori contribuenti al problema.29

26 Chen, Yinan陈轶楠, “Duiwai Hanyu Jiaoxue zhong de Hanyu Chengyu Jiaoxu” 对外汉语教学中的汉语成语教学

(L’insegnamento dei chengyu all’interno della didattica del cinese come lingua straniera), Chinese and Foreign Entrepeneurs, 27, 2016, p.p. 178-179.

27 Zheng, Linan郑立南, “Cong Xuesheng Pianwu Jiaodu Tantao Duiwai Hanyu zhong de Chengyu Jiaoxue” 从学生偏误角

度探讨对外汉语中的成语教学 (Esplorare l'insegnamento dei chengyu nell'insegnamento del cinese come lingua straniera dal punto di vista degli errori degli studenti), Science & Technology Information, 27, 2018, p.178

28 Hong, Bo 洪波, “Duiwai Hanyu Chengyu Jiaoxue Tanlun” 对外汉语成语教学探论 (Sull’insegnamento di chengyu a

studenti stranieri), Zhongshan Daxue Xuebao Luncong, 23, 2, 2003, p.p. 297-300.

29 Zhou, Qing; Wang, Meiling 周青,王美玲, “Liuxuesheng Yunyong Chengyu Pianwu Juyu ji Fenxi” 留学生运用成语偏

误举隅及分析 (Analisi degli Errori Comunemente Commessi da Stranieri nell’uso dei Chengyu), Hunan Institute of Humanities, Science and Technology Journal, 2, 2009, p.p. 74-76

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5.2. Errori nella sintassi

Gli studenti non possono limitarsi alla comprensione del significato dei chengyu. Infatti, essi devono avere anche una buona conoscenza di come metterli in uso all’interno di una frase. Per esempio, la frase 层出不穷的出现 risulta in una ripetizione in quanto 出现 vuol dire emergere, e层出不穷 indica l’emergere in un flusso continuo. I chengyu “漠不关 心” (mòbùguānxīn “essere indifferenti”) e “评头论足” (píngtóulùnzú “essere puntigliosi”)non possono essere seguiti dal complemento oggetto, per cui la frase

“漠不关心别人”

Mòbùguānxīn biérén

Essere indifferenti verso gli altri

risulta sbagliata. Se vi fosse l’intenzione di inserire un oggetto bisognerebbe scrivere

“对别人漠不关心."30

Duì biérén mòbùguānxīn

Essere indifferenti verso gli altri

Zheng Linan fa rientrare in questa categoria anche chengyu che hanno una loro collocazione e che spesso presentano errore nell’utilizzo, ad esempio il chengyu 相敬如宾 (Xiāngjìngrúbīn), che indica un rapporto di reciproco rispetto tra marito e moglie e che spesso viene utilizzato per indicare un rapporto di rispetto tra amici, o tra padre e figlio.31

I chengyu hanno un loro contesto, e una struttura fissa, queste due particolarità sono spesso ignorate dagli studenti e ciò dà vita a diversi errori.

30

31 Zheng, Linan 郑立南, “Cong Xuesheng Pianwu Jiaodu Tantao Duiwai Hanyu zhong de Chengyu Jiaoxue” 从学 生偏误角度探讨对外汉语中的成语教学 (Esplorare l'insegnamento dei chengyu nell'insegnamento del cinese come lingua straniera dal punto di vista degli errori degli studenti), Science & Technology Information, 27, 2018, p.179

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Zhang Yongfang, oltre a concordare con gli errori menzionati in precedenza, fa notare come molti studenti, nell’inserire il chengyu in una frase, abbiano difficoltà nell’abbinamento con le particelle ausiliari “的”(de),“地”(de) e “得”(de). Infatti, spesso non viene inserito, come nella frase:

“桌子上的五颜六色菜都让我们流口水。”

“Zhuōzi shàng de wǔyánliùsè cài dōu ràng wǒmen liú kǒushuǐ.”

Il cibo variopinto sul tavolo ci faceva venire l’acquolina.

Oppure vengono scambiati come nella frase:

“在商店里有不计其数地东西。”

“Zài shāngdiàn li yǒu bùjìqíshù de dōngxī”

Nel negozio ci sono talmente tante cose da non poterle contare.

dove doveva esserci “的” al posto di “地”. L’autore fa notare come gli errori nello scambio delle tre particelle non siano proporzionati, infatti è raro che “得” venga usato in sostituzione di un’altra particella, in quanto gli studenti lo utilizzano già raramente. L’autore prova a dare tre spiegazioni a questo fenomeno. Nella prima l’errore viene attribuito ad una tendenza a confondere le tre particelle nell’apprendimento delle strutture collegate; nella seconda viene ipotizzato che, dato che i vocaboli in cinese non sempre necessitano di queste particelle quando vengono usate con funzione avverbiale, gli studenti non le ritengano necessarie per i

chengyu; nella terza ragione viene ipotizzato una mancanza di chiarezza sull’argomento

durante la spiegazione da parte dell’insegnante. L’autore fa anche notare come vengano commessi degli errori nell’uso delle particelle “着” zhe e “了” le in abbinamento ai

chengyu.32

5.3 Errori nell’utilizzo all’interno della lingua

Il chengyu presentano moltissime sfumature di significato e, come già detto in

precedenza, hanno connotazioni negative, positive o neutre. Ciò influenza chiaramente il loro utilizzo, e non sempre viene colto dagli studenti. Si piò prendere come esempio il chengyu 道 貌岸然 (dàomào'ànrán), che indica una persona bigotta e moralista ed ha una denotazione

32 Zhang, Yongfang 张永芳, “Waiguo Liuxuesheng Shiyong Hanyu Chengyu de Pianwu Fenxi” 外国留学生使 用汉语成语的偏误分析 (Analisi degli errori commessi dagli studenti stranieri nello studio dei chengyu) Applied Linguistics, 3, 1999, p. 28

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dispregiativa. Visto che 道貌 dàomào indica un comportamento serio e 岸然 ànrán uno orgoglioso, che singolarmente non comportano obbligatoriamente una connotazione negativa, spesso la parte derogatoria del termine viene persa e viene semplicemente usato per indicare una persona seria.

Zhen Linan apporta alcuni esempi per questa tipologia di errore. Le frasi: “不择手段的认真学习”

“Bùzéshǒuduàn de rènzhēn xuéxí”

Studiare diligentemente con le buone o con le cattive. “小偷在偷窃时用心良苦”

“Xiǎotōu zài tōuqiè shí yòngxīn liáng kǔ”

Il ladro al momento del furto aveva ponderato con cura. “小学生不耻下问”

“Xiǎoxuéshēng bùchǐxiàwèn”

I piccoli studenti non hanno paura a chiedere aiuto a chi è sotto di loro.

contengono tutte degli errori. Infatti, “不择手段” (Bùzéshǒuduàn, “con le buone o con le cattive”), viene usato in senso negativo, mentre “用心良苦” (yòngxīn liáng kǔ “ponderare onestamente”) ha connotazioni positive e “不耻下问” (bùchǐxiàwèn)viene usata per indicare qualcuno che ha un certo tipo di esperienza e un certo status ma non ha problemi a chiedere ad un subordinato.

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6. Miglioramenti applicabili alla didattica attuale e strategie di

insegnamento

Nel suo articolo Chen Yinan suggerisce che un maggiore uso della lingua cinese in classe per la spiegazione dei chengyu favorirebbe l’associazione della spiegazione in lingua con il chengyu, oltre a un migliore uso della lingua da parte degli studenti. Ella identifica il basarsi sul carattere come punto di riferimento come uno dei problemi dell’insegnamento. Al contrario, diversi studi hanno dimostrato come in un ambiente di apprendimento naturale sia adulti sia bambini rispondano meglio ad un apprendimento secondo strutture fisse o semi-fisse, che l’autrice definisce “placche”. Una volta appreso un gran numero di placche, lo studente può formulare delle ipotesi sul funzionamento della lingua e ricavarne delle regole. Tale meccanismo si potrebbe applicare all’insegnamento dei chengyu, e potrebbe facilitare una corretta acquisizione di quest’ultimi oltre a migliorarne l’uso nel contesto, portando gli studenti dal capire il chengyu ad usare il chengyu. Nonostante la teoria a placche possa essere considerata valida per promuovere un effettivo meccanismo di apprendimento, l’autrice nell’articolo presenta, in aggiunta a questa teoria, un altro metodo che però finisce per cadere in contraddizione con quanto affermato precedentemente.33 Infatti l’autrice propone di spiegare in classe le varie componenti del chengyu per poi arrivare ad un significato complessivo. Questo altro non è che la teoria del carattere criticata in precedenza. Infatti, andando a vedere l’articolo di Zhang Changbao, focalizzato appunto su questa teoria, possiamo vedere che:

“La “Teoria del carattere come standard di riferimento” venne introdotta da Xu Tongqiang negli anni ’90, e sostiene il cinese come lingua semantica e il carattere come unità fondamentale della lingua cinese, la cui particolarità risiede nell’associazione tra sillaba e concetto. […] Questo articolo propone quindi l’insegnamento del chengyu basato sulla teoria del carattere, ovvero di utilizzare l’analisi dei singoli caratteri che compongono i chengyu come punto di partenza per il loro

insegnamento, basandosi su stile, pronuncia e significato degli stessi, come si posizionano nel profilo

33 Chen, Yinan 陈轶楠, “Duiwai Hanyu Jiaoxue zhong de Hanyu Chengyu Jiaoxu” 对外汉语教学中的汉语成语教学

(L’insegnamento dei chengyu all’interno della didattica del cinese come lingua straniera), Chinese and Foreign

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generale dei caratteri e altre correlazioni del carattere, fino ad arrivare allo studio dei contenuti del

chengyu sul piano culturale ed infine gli utilizzi del chengyu.”34

Zheng Linan nel suo articolo propone vari metodi per migliorare l’insegnamento dei

chengyu. Inizialmente gli insegnanti dovrebbero adottare il giusto metodo di azione nei

confronti degli errori commessi dagli stranieri che, considerando le differenze culturali e le altre problematiche affrontate in precedenza, saranno inevitabili. Con un giusto atteggiamento però è possibile guidare al meglio lo studente nel suo processo di apprendimento, che è basato sul formulare ipotesi basate sulla lingua e poi cercare conferma delle suddette. Solo

comprendendo appieno il proprio errore diventa possibile per lo studente formulare un’ipotesi corretta che lo porti verso il giusto utilizzo. Sempre per lo stesso motivo è necessario guidare gli studenti verso il giusto concetto per l’utilizzo del chengyu appreso, ed eventuali restrizioni nello stesso, mirando alla problematica delle rigide regole dei chengyu e portando ad un corretto utilizzo nella sintassi della frase. Ciò deve essere portato a termine mostrando agli studenti le collocazioni e riassumendole per garantire loro una corretta comprensione. In ultimo, l’autrice propone un’analisi comparativa degli errori possibili da condurre in classe. Attraverso questo procedimento è possibile per lo studente avere una comprensione più approfondita dell’errore e delle sue cause, evitandolo in futuro.35

Zhou Qing e Wang Meiling, nel loro articolo propongono delle metodologie che porterebbero ad un miglioramento nell’insegnamento. La prima consiste nello spiegare i singoli caratteri che compongono il chengyu. Di fatto, sebbene il suo significato non sia dato sempre dalla somma dei suoi elementi, non vuol dire che quest’ultimi debbano essere

ignorati. Infatti “I caratteri sono un’ideografia, e spiccano nella loro individualità”. La seconda si riferisce a forma, suono e significato dei caratteri che costituiscono tutti

componenti indipendenti. La didattica del cinese dovrebbe partire dalle basi per cui bisogna iniziare dal singolo carattere. Questo è uno dei fondamenti della teoria del carattere come standard di riferimento. I chengyu sono costituiti principalmente da morfemi indipendenti

34 Zhang, Changbao 张长宝, “Duiwai Hanyu Changyu Jiaoxue yu Xide Yanjiu Zongshu” 对外汉语成语教学与习得研

究综述 (Ricerca sull’acquisizione dei chengyu nell’insegnamento del cinese agli stranieri), Journal of Changqing

education college, 126, 2, 2013, p. 147

35 Zheng, Linan郑立南, “Cong Xuesheng Pianwu Jiaodu Tantao Duiwai Hanyu zhong de Chengyu Jiaoxue” 从学生偏误角

度探讨对外汉语中的成语教学 (Esplorare l'insegnamento dei chengyu nell'insegnamento del cinese come lingua straniera dal punto di vista degli errori degli studenti), Science & Technology Information, 27, 2018, p.p. 178-179.

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come ad esempio 口是心非 (kǒushìxīnfēi lett. Bocca sì cuore no, ipocrisia). In altre parole, nei chengyu ogni carattere corrisponde ad un significato, il che provvede condizioni

favorevoli per la loro spiegazione. Nonostante il significato effettivo del chengyu non

corrisponda sempre alla somma dei suoi componenti è vero anche che esso derivi da metafore ed estensioni di significato basate su di essi. Un altro metodo suggerito dalle autrici consiste nel rendere partecipi gli studenti nella storia alla base dell’origine del chengyu. Infatti molti significati metaforici potranno diventare chiari allo studente una volta conosciuta la fonte. Spesso queste storie derivano da leggende o eventi storici, rendendo più facile suscitare l’interesse degli studenti.36

Ling Mengyao nel suo articolo propone alcune strategie da implementare nell’insegnamento dei chengyu, focalizzandosi prevalentemente su quello che compone l’aspetto culturale degli stessi Infatti l’autrice propone di svolgere in classe alcune attività come, ad esempio la narrazione delle storie che riguardano i chengyu , discussioni in gruppo su quest’ultime o, in aggiunta la messa in scena di alcune delle suddette storie, oltre che delle comparazioni tra alcune storie presenti nella cultura degli studenti e quelle presenti nei

chengyu.

Zhou Zhonghua, ponendosi come obbiettivo la risoluzione dei problemi menzionati in precedenza, propone innanzitutto una buona pianificazione con lo scopo di ottenere un

efficace inserimento dei chengyu nel materiale di studio, ovviamente mantenendo un grado di difficoltà in correlazione al livello e al programma affrontato. L’autore pone come punto di partenza i chengyu caratterizzati da pochi tratti e da una semantica semplice, suggerendo di muoversi gradualmente verso livelli più difficili. Questo approccio è cruciale soprattutto perché la scrittura costituisce uno degli elementi di maggiore difficoltà per gli studenti principianti, per cui l’introduzione di chengyu di facile scrittura potrebbe dimostrarsi la strategia migliore per l’avvicinamento degli studenti a questa importante forma idiomatica della lingua cinese. Secondariamente, egli sostiene lo svolgimento in classe di un’analisi della semantica più approfondita, oltre che un’analisi delle sue sfumature, per favorire un uso migliore ed appropriato nel contesto. In ultimo, egli propone di cercare un punto di contatto tra le diverse culture, mettendo da parte le differenze. Secondo l’autore, lo studio del cinese

36 Zhou, Qing; Wang, Meiling 周青,王美玲, “Dangqian Duiwai Hanyu Chengyu Jiaoxue de Biduan he Fangfa Gexin”

当前对外汉语成语教学的弊端和方法革新 (Gli svantaggi e le innovazioni nell’insegnamento dei chengyu a stranieri)

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come seconda lingua non deve costituire un obbligo ad abbandonare completamente la propria lingua e cultura, ma un’occasione per uno scambio culturale, poiché un completo annullamento della propria cultura per fare spazio a quella cinese potrebbe addirittura essere controproducente ai fini dell’apprendimento.

Alcuni studiosi sostengono il metodo diretto per l’insegnamento della lingua, soprattutto a livelli bassi durante l’insegnamento di parole sconosciute. L’insegnamento si può basare su linguaggio del corpo, immagini, canzoni e altri input multimediali. Questo metodo può essere implementato nell’insegnamento dei chengyu durante le lezioni in aula. Comparati ai vocaboli comuni, i chengyu hanno forme e contenuto proprie, il che rende necessaria la creazione di una didattica che si distingua da quella per i vocaboli comuni.

Xia Liping, dopo aver condotto ricerche sullo studio ed insegnamento dei chengyu dal punto di vista della pronuncia, strutturale, semantico e storico, propone metodi specifici per l’insegnamento dei chengyu, ovvero un metodo diretto di ascolto e conversazione, che preveda esercizi su struttura e pronuncia, un metodo della traduzione e metodo sulla comparazione spontanea che si basano sul decifrare il chengyu, un metodo cognitivo per l’applicazione delle strutture particolari, e infine un metodo multimediale per la parte storico culturale. Nel suo articolo l’autrice non utilizza la teoria del carattere in maniera esplicita, ma si può notare come essa emerga comunque più volte.37

Shen Juan dopo aver analizzato i problemi che possono sorgere a livello semantico, sottolinea che nello spiegare i componenti di un chengyu, è importante non perdere di vista il significato generale, piuttosto che concentrarsi sul significato dei singoli caratteri. 38

Sulla base delle analisi delle caratteristiche generali dei chengyu, Wang Li ha

individuato tre difficoltà principali che gli studenti stranieri incontrano: il loro significato, la loro funzione grammaticale e la loro collocazione. Nel suo articolo propone un “metodo comunicativo” come guida per un nuovo modus operandi nell’insegnamento di queste forme idiomatiche. Un “insegnamento situazionale”, questo metodo avrebbe due aspetti: materiali

37 Zhang, Changbao 张长宝, “Duiwai Hanyu Changyu Jiaoxue yu Xide Yanjiu Zongshu” 对外汉语成语教学与习得研究综

述 (Ricerca sull’acquisizione dei chengyu nell’insegnamento del cinese agli stranieri), Journal of Changqing education college, 126, 2, 2013, p. 147

38 Shen, Juan沈娟, “Duiwai Hanyu Jiaoxue zhong de Chengyu Jiaoxue” 对外汉语教学中的成语教学 (L’insegnamento dei

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multimediali sui chengyu, e prove comunicative in classe. Ciò costituisce un modello di unione tra metodi tradizionali ed innovativi per l’insegnamento in aula.39

Mo Pengling propone un metodo di insegnamento basato sui chengyu, costruito su tre prospettive. “X nel chengyu”, “il chengyu in X” e “chengyu e X”. Esso, sebbene sia stato proposto per studenti madrelingua, contiene comunque delle nozioni interessanti applicabili anche in classi di studenti stranieri di livello avanzato che vogliano approfondire la loro conoscenza dei chengyu.

Nella prima prospettiva l’autore propone di guardare gli elementi contenuti nei

chengyu da un punto di vista culturale. Essi sono infatti ricchi di nozioni anche solo che a

partire dalle componenti linguistiche quali la fonetica, il lessico, la grammatica e la retorica. Prendendo come esempio la grammatica contenuta in queste forme idiomatiche, ci viene offerta una finestra sulla grammatica del cinese classico. Oltre a questo, come è già stato menzionato in precedenza, si potrebbe prendere in considerazione ciò che è citato nel

chengyu, quali animali, luoghi, piante e personaggi. In breve, il modello di “X nel chengyu”

fornisce una analisi comprensiva e approfondita dei vari componenti del chengyu. Nel modello “chengyu in X” viene svolto un lavoro sull’origine del chengyu, lavorando soprattutto su fonti storiche importanti, quali Mencio e Confucio, o ancora su chengyu contenuti in poesie. In ultimo, la prospettiva “X e il chengyu” presenta delle similitudini con le prime due, focalizzandosi però sul rapporto tra i chengyu e la lingua cinese. 40

Cheng Ning propone anch’egli una classificazione dei chengyu, basandosi sul fatto che spesso la loro quantità possa risultare intimidatoria per lo studente e che spesso gli studenti li associno strettamente alla lingua scritta. Una prima divisione può essere fatta tra chengyu comunemente usati e in disuso. In seguito, si potrebbe applicare un’ulteriore divisione tra

chengyu usati prettamente nella lingua parlata, chengyu generici e chengyu usati solo nella

lingua scritta. Pochi chengyu rientrano nella prima categorizzazione, e alcuni esempi possono

39 Wang, Li王丽, “Qingjing Tiyan – Lun Duiwai Hanyu Chengyu Ketang Jiaoxue 情境体验——论对外汉语成语课堂教学

(Esperienza sul campo: discutendo l’insegnamento dei chengyu a stranieri in aula) Anhui Wenxue, 8, 2009, p.p. 267-268.

40 Mo, Pengling 莫彭龄, “Shilun Chengyu de Wenhua Yanjiu”试论成语的文化研究 (Sullo studio culturale dei

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essere 一来二去(yīlái'èrqù “nel corso del tempo”), 乱七八糟(luànqībāzāo “un gran disordine”), 胡说八道(húshuōbādào “parlare a sproposito”). Dato che l’obiettivo primario dell’insegnamento del cinese a stranieri punta ad uno sviluppo più completo possibile delle abilità comunicative dello studente, esso dovrebbe anche includere i chengyu per la lingua scritta e orale, nonostante essi siano minori di quelli generici. Questi ultimi costituirebbero comunque il focus principale della didattica dei chengyu, che per essere svolta al meglio necessiterebbe di ulteriori suddivisioni. Una andrebbe svolta in base alla loro funzione come parte del discorso, per facilitare poi il loro utilizzo all’interno di una frase. Un secondo tipo di divisione dovrebbe basarsi sull’origine della semantica del chengyu. È già stato visto come spesso la derivazione culturale dei chengyu li renda di difficile comprensione a studenti con un background culturale completamente diverso da quello cinese. Questa divisione dovrebbe tenere conto di ciò, suddividendo in chengyu tra quelli con fondamenti culturali familiari agli studenti e altri che possano avvicinarlo a concetti a loro ancora sconosciuti.41

6.1 A che livello iniziare a inserire i chengyu

Pan Xianjun identifica in chengyu come una parte di lessico introducibile solo a livello intermedio o avanzato. Secondo l’autore, infatti, una prematura esposizione ai chengyu

potrebbe pregiudicare l’apprendimento della lingua cinese in sé.

Guo Shenglin e Liu Shun hanno condotto un’indagine con l’obbiettivo di determinare se fosse possibile inserire i chengyu già ad un livello base di cinese. Le due autrici, dopo aver preso in analisi svariati libri di testo, precedentemente suddivisi in livelli, hanno individuato settantacinque chengyu proposti a livello base, alcuni con frequenza maggiore di altri. In seguito, coinvolgendo sia studenti cinesi sia stranieri frequentanti l’università normale di Nanchino, hanno condotto un sondaggio per decretare quali fossero effettivamente

introducibili ad un livello base. Nonostante i chengyu scelti dagli studenti cinesi superassero in quantità quelli scelti dagli stranieri, ne è comunque emerso che, secondo gli studenti, è possibile introdurre un buon numero di chengyu. In aggiunta alle precedenti ricerche, le autrici hanno anche preso in analisi i pareri di quarantuno docenti con almeno un anno di

41 Cheng, Ning 成宁, “Tantao Hanyu Chengyu Xide zai Duiwai Hanyu Jiaoxue zhong de

Zuoyong” 探讨汉语成语习得在对外汉语教学中的作用 (Indagine sul ruolo dell’acquisizione dei chengyu nell’insegnamento del cinese come lingua straniera), Yuwen Xuekan, 1, 2006, p. 125.

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esperienza nell’insegnamento a principianti, ponendo a quest’ultimi due domande, una riguardante la quantità di chengyu insegnabili, mentre l’altra a proposito di quali tra questi fossero appropriati per questo specifico stato di apprendimento. Sebbene con una

maggioranza ridotta, gli insegnanti hanno indicato che dieci chengyu dovrebbe essere il numero massimo introducibile in questa fase dell’apprendimento. Al contrario, nella ricerca svolta precedentemente assieme agli studenti, quest’ultimi avevano indicato come quaranta il numero massimo di chengyu a cui sarebbe stato opportuno introdurli. Lo studio si è concluso determinando che i chengyu possono effettivamente essere inseriti ad un livello base e che il loro numero può variare da dieci a venti. Le autrici inoltre suggeriscono alcuni esempi dei

chengyu più adatti allo scopo:

一路顺风 yīlù shùnfēng “Buon viaggio”

万事如意 wànshì rúyì a “Che tutti i tuoi sogni si realizzino” 男女老少 nánnǚ lǎoshào “Gente di ogni tipo”

成千上万 chéng qiān shàng wàn “Migliaia e decine di migliaia” 五颜六色 wǔyánliùsè “Variopinto”

名胜古迹 míngshèng gǔjī “Luoghi di interesse storico e culturale” 春暖花开 chūnnuǎnhuākāi “La primavera arriva e sbocciano i fiori” 各式各样 gèshìgèyàng “Di ogni tipo”

一心一意 yīxīnyīyì “Con il cuore e l’anima” 大吃一惊 dàchīyījīng “Essere molto sorpresi” 丰富多彩 fēngfù duōcǎi “Ricco e vario” 讨价还价 tǎojiàhuánjià “Contrattare”

千千万万 qiān qiān wàn wàn “Migliaia e migliaia; innumerevoli” 乱七八糟 luànqībāzāo “Un grande disordine”

酸甜苦辣 suāntiánkǔlà “Le gioie e i dolori della vita” 不知不觉 bùzhī bù jué “Incosciamente”

数一数二 shǔyīshǔ'èr “Essere uno dei migliori” 一干二净 yīgānèrjìng “Completamente; a fondo”

望子成龙 wàngzǐchénglóng “Augurarsi il meglio per i propri figli” 应有尽有 yīngyǒujìnyǒu “Avere tutto quello che si possa desiderare” 自由自在 zìyóuzìzài “Spensierato”

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Conclusione

Nella seguente tesi sono stati analizzati vari punti dell’insegnamento dei chengyu all’interno dell’insegnamento del cinese L2/LS, andando a denotare come esso possa costituire una valida aggiunta alla normale didattica e come possa fungere da aiuto agli studenti nel loro percorso educativo. Sarebbe opportuno considerare in futuro un inserimento già a partire da un livello base, al fine di facilitare l’acquisizione di questa difficile, ma preziosa, parte della lingua cinese. Uno studio degli affascinanti racconti racchiusi in queste perle da quattro caratteri potrebbe portare gli studenti ancora più vicino alla cultura del paese che stanno studiando, motivandoli ad interessarsi di più e alimentando così la componente del piacere, che è ciò che dovrebbe guidare l’apprendimento di una lingua straniera. Un focus maggiore su di essi garantirebbe il raggiungimento di livelli elevati della lingua cinese, che non sarebbe possibile raggiungere senza una conoscenza dei chengyu. Si vuole concludere la seguente tesi augurandosi che i chengyu vengano riconosciuti di più all’interno della didattica della lingua cinese, e che essi possano essere apprezzati dagli studenti.

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