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Forme linguaggi e strategie nella comunicazione per l'alzheimer - Caterina Luciani

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Academic year: 2021

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FORME, LINGUAGGI E STRATEGIE NELLA

COMUNICAZIONE PER L’ALZHEIMER

Il morbo di Alzheimer è un processo degenerativo che distrugge lentamente e progressivamente le cellule del cervello. Colpisce la memoria e le funzioni mentali, non escludendo problemi come la confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-tem-porale.

La malattia colpisce sia persone al di sotto dei 65 anni di età che persone al di sopra dei 65 anni.

Dal rapporto mondiale Alzheimer 2012 risulta che: 1 – lo stigma e l’esclusione sociale sono i principali ostacoli per le persone con demenza e coloro che le assistono. Lo denunciano il 75% dei malati e il 64% dei familiari. Il 40% dei malati riferiscono di essere evitati o trattati in modo diverso.

2 – Quasi una persona con demenza su quattro (24%) nasconde la propria diagnosi a causa dello stigma che circonda la malattia.

3 – Il 40% dei malati riferisce di non sentirsi accettato nella vita di tutti i giorni. Sorprende che quasi due persone su tre con demenza e i loro familiari ritengono che ci sia una fondamentale incompren-sione della demenza nei loro paesi.

4 – Circa la metà degli intervistati indica l’educazione e la consapevolezza come una priorità importantissi-ma

Dall’analisi dei principali linguaggi effettuati sulle diverse campagne prese in esame si può rilevare come uno degli aspetti centrali legati alla comunicazione sia quello della gestione delle emozioni.

Qual è il linguaggio migliore per raggiungere i target della comunicazione sociale? Come ottenere la massima efficacia? è preferibile utilizzare toni positivi o colpire con immagini forti e drammatiche?

La comunicazione sociale, realizzata secondo logiche professionali, contribuisce a creare, senza dubbio, un legame forte con il proprio pubblico e a stabilire un rapporto di fiducia capace di favorire il dialogo, l’ascolto e, in ultima analisi, l’efficacia dei messaggi.

Alois Alzheimer

psichiatra e neuropatologo tedesco.

L’Alzheimer rappresenta il punto finale, l’espressi-one di un impoverimento ontologico estremo che, con la perdita della memoria ci porta al limite dell’umano.

Secondo uno studio promosso da Alzheimer’s Desease International (ADI), le persone affette da demenza nel mondo sono 24,3 milioni; 4,6 milioni di nuovi malati l’anno.

Qual è l’essere di un essere passato?

Esempi di campagne di sensibilizzazione europee sull’Alzheimer

France Alzheimer - Union Nationale des Associations France

Alzheimer forschung - Deutsche

Federazione Alzheimer Italia

unicam scuola di architettura e design

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STRATEGIA DI COMUNICAZIONE

Quale problema la comunicazione è chiamata a risolvere?

Gli obiettivi prefissati da raggiungere mirano a destare l’attenzione ed il punto di vista ontologico della società verso la persona affetta d al morbo di Alzheimer, affinchè essa non si trovi ad affrontare problemi come l’abbandono, la vergogna, l’esclusione dal nucleo sociale e la privazione dei diritti dello stesso, avendo ancora una propria identità, quale uomo ed essere vivente, ed essendo, dunque, ancora “persona” e non solo “paziente”.

Scopo della campagna di sensibilizzazione per l’Alzheimer

Attraverso un accurato e cospicuo raccolto di informazioni riguardanti la malattia di Alzheimer, la campagna “IosonoAlzheimer” tende a farsi conoscere e a realizzare i propri obiettivi tramite esposizioni grafiche, quali manifesti, opuscoli

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ALZHEIMER CAMPAGNE

MONDIALI AUDIOVISIVI

HOME FORUM REGISTRATI

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HOME FORUM REGISTRATI

Cos’è l’Alzheimer?

Il morbo di Alzheimer è un processo degenerativo che distrugge lentamente e progressivamente le cellule del cervello. Colpisce la memoria e le funzioni mentali, non escludendo problemi come la confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale. La malattia colpisce sia persone al di sotto dei 65 anni di età che persone al di sopra dei 65 anni.

Crea un nuovo malato ogni 7 secondi e il numero è destinato a raddoppiare.

Secondo uno studio promosso da Alzheimer’s Desease International (ADI), le persone affette da demenza nel mondo sono 24,3 milioni; 4,6 milioni di nuovi malati l’anno. Dal rapporto mondiale Alzheimer 2012 risulta che: 1 – lo stigma e l’esclusione sociale sono i principali ostacoli per le persone con demenza e coloro che le assistono. Lo denunciano il 75% dei malati e il 64% dei familiari. Il 40% dei malati riferiscono di essere evitati o trattati in modo diverso. 2 – Quasi una persona con demenza su quattro (24%) nasconde la propria diagnosi a causa dello stigma che circonda la malattia.

3 – Il 40% dei malati riferisce di non sentirsi accettato nella vita di tutti i giorni. Sorprende che quasi due persone su tre con demenza e i loro familiari ritengono che ci sia una fondamentale incomprensione della demenza nei loro paesi. 4 – Circa la metà degli intervistati indica l’educazione e la consapevolezza come una priorità importantissima

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