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Editoriale n°10

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Academic year: 2021

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CINERGIE

il cinema e le altre arti

Cinergie, il cinema e le altre arti Cinergie uscita n°10 novembre 2016 | ISSN 2280-9481

EDITORIALE

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Siamo particolarmente orgogliosi di questo numero 10. I motivi per esserlo dovranno ovviamente essere vagliati dai lettori e dalla comunità scientifi ca di riferimento, tuttavia ne esploriamo almeno le premesse. Anzitutto, ci fa piacere (leggendo il nuovo regolamento Anvur sulle riviste di fascia A) che diff usione e accessibilità siano sottolineate come precondizioni necessarie. È una battaglia, quella dell’open access, che continua ad apparirci importante e sensata, e che da ormai alcuni anni portiamo avanti orgoglio-samente. Ciò non toglie che continui ad essere impervio sostenere le spese delle riviste scientifi che, ancorché pubblicate su web: fondi personali di ricerca (quando non veri e propri “auto-funding” redazio-nali), risicate risorse dipartimentali, rimasugli di budget per altre attività, e così via. L’instabilità editoriale sembra essere la natura insopprimibile delle pubblicazioni scientifi che non bibliometriche. Ma – appunto – Cinergie continua, numero dopo numero, semestre dopo semestre, con la sua vocazione di rivista

open in tutte i sensi, non essendoci alcuna “scuderia” preferenziale per ciò che riguarda contributori,

re-visori, interlocutori accademici – oltre che independent researchers, quali si trovano ad essere in questi anni molti dottori di ricerca in attesa di una sede che li ospiti.

Il secondo motivo di orgoglio è più concreto. Lo speciale di questo numero, che speriamo incontri all’e-sterno lo stesso entusiasmo che ha procurato alla redazione, è curato da due giovani e preparatissimi ricercatori (Giorgio Avezzù e Giuseppe Fidotta), a dimostrazione di una qualità particolarmente alta degli studiosi che si stanno aff acciando ora (non solo sul piano nazionale) sul proscenio delle discipline del cinema e dei media. In particolare, il monografi co verte sul rapporto tra cinema e geografi a. Cito dall’in-troduzione di Avezzù e Fidotta: “Qualcosa accomuna l’uno e l’altra: l’obiettivo di descrivere, dare un certo senso al mondo rappresentandolo per immagini, dargli forma, archiviarlo, e renderlo visibile nella sua interezza, appropriabile in termini intellettuali, se non proprio materiali”.

Ecco, mentre tutto intorno a noi cambia – certamente non serve elencare gli sconvolgimenti geopolitici degli ultimi mesi – il cinema continua a declinarsi come luogo sensibile di elaborazioni immaginarie, mi-surazione del mondo, messa a prova dei simboli, problematizzazione del visibile. Anche la ricerca (che nel suo piccolo Cinergie cerca di interpretare con proprie specifi cità) si trova integralmente sottoposta alle spinte e controspinte delle ideologie contemporanee, agli ampliamenti e alle riduzioni del mondo rappresentato, alla globalizzazione culturale e ai ponti levatoi continuamente alzati e abbassati nei con-fronti degli altri continenti scientifi ci.

Siamo qui anche per comprendere il mondo in cui viviamo. Nel nostro piccolo.

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