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Circuiti mutuamente accoppiati

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

Schede di Elettrotecnica

Corso di Elettrotecnica 1 - Cod. 9200 N

Diploma Universitario Teledidattico in

Ingegneria Informatica ed Automatica

Polo Tecnologico di Alessandria

A cura di Luca FERRARIS

Scheda N° 15

(2)

Si parla di circuiti magneticamente accoppiati quando l’accoppiamento tra 2 maglie avviene attraverso un campo magnetico.

La corrente variabile i1 genera un flusso magnetico ϕ1;

una parte di ϕ1 si concatena solo con l’avvolgimento 1

(ϕ11), il restante flusso si concatena anche con

l’avvolgimento 2 (ϕ12).

Nell’avvolgimento 2 viene quindi indotta una tensione v2:

v N d

dt

2 = 2⋅ ϕ12 ;

poiché ϕ12 è legato alla corrente i1, v2 sarà proporzionale alla rapidità di variazione di i1:

v M di dt

2 = ⋅ 1, dove M è denominata mutua induttanza fra i due avvolgimenti.

In definitiva si ottiene: v N d dt M di dt 2= 2⋅ 12 = ⋅ 1 ϕ

L’accoppiamento mutuo è simmetrico rispetto ai due avvolgimenti, e risultati analoghi si ottengono facendo circolare una corrente variabile i2 nell’avvolgimento 2.

Le equazioni generali per due circuiti mutuamente accoppiati sono le seguenti:

v L di dt M di dt v L di dt M di dt 1 1 1 2 2 2 2 1 = ⋅ ± ⋅ = ⋅ ± ⋅      

Le tensioni dovute a mutua induttanza possono essere di segno uguale o opposto a quelle di auto induttanza a seconda del senso di avvolgimento delle spire. Per definirne i segni esatti si deve applicare la regola della “mano destra” per ciascuno degli avvolgimenti percorsi da corrente, e verificare se i flussi (definiti dalla direzione del “pollice”) sono tra loro concordi (segno “+”) o discordi (segno “-”).

Su ciascun avvolgimento viene segnato un punto (•) in corrispondenza ai terminali che presentano la stessa polarità quando si tenga conto della sola mutua induzione; a questo punto, quando entrambe le correnti entrano (o escono) da due avvolgimenti accoppiati attraverso i terminali contrassegnati con punti, i segni dei termini di mutua induttanza M sono identici a quelli di auto induttanza L.

Pertanto, fissando le convenzioni di segno degli utilizzatori ai morsetti contrassegnati con il pallino • si ottengono le seguenti equazioni:

v L di dt M di dt v L di M di 1 1 1 2 2 2 2 1 = ⋅ + ⋅ = ⋅ + ⋅       N1 v1 i1 N2 v2 i2 ϕ11 ϕ12 L2 v2 i2 L1 v1 i1 M L2 v2 i2 L1 v1 i1

(3)

E

SERCIZIO

15.1

Valutare l’impedenza Z per i bipoli in figura.

L1 M L2 L1 M L2 a) b) Bipolo a): r r r r r r V j L I j M I V j M I j L I 1 1 1 2 2 1 2 2 = ⋅ + ⋅ = ⋅ + ⋅     ω ω ω ω ma r r r r r r r r r I I I V j L I j M I V j M I j L I = = − ⇒ = ⋅ − ⋅ = ⋅ − ⋅     1 2 1 1 2 2 ω ω ω ω

(

)

r r r r V=V1−V2 =jω⋅ L1−M− +M L2 ⋅I ⇒ ⇒ Zeq =jω⋅

(

L1+L2−2M

)

Bipolo b): r r r r r r V j L I j M I V j M I j L I 1 1 1 2 2 1 2 2 = ⋅ + ⋅ = ⋅ + ⋅     ω ω ω ω ma r r r r r I I I V V = − = −     ⇒ 1 2 1 2

(

) (

)

r r r r r r r r V1= −V2 ⇒ L1I1+MI2 = −MI1−L2I2 ⇒ L1+M I1+ L2+M I2 =0

(

)

(

)

(

)

(

(

)

)

r r r r r r r r I I I M I I M I I M M I 1 2 2 2 0 2 2 = + ⇒ + + + + = ⇒ = − + + + ⋅ L L L L L 1 2 1 1 2

(

)

(

)

(

(

)

)

r r r r r r r r r r r V V I MI I I MI I M I I M M I = = + = + + = + + = − + + + ⋅ 1 1 2 2 2 2 2 2 L L L L L L L L 1 1 1 1 1 1 1 2 ⇒

(

)

(

)

Zeq = ⋅ − + + j L L M L L M ω 1 2 2 1 2 2

L

1

M

v

2

L

2

i

2

v

1

i

1

i

v

L1 M L2 v2 i2 v1 i1 i v

(4)

Determinare V ed r rI all’ingresso.

• X1 = 25 Ω

• X2 = 40 Ω

• XM = 10 Ω

Equazioni di accoppiamento magnetico:

r r r r r r V j L I j M I V j M I j L I 1 1 1 2 2 1 2 2 = ⋅ + ⋅ = ⋅ + ⋅     ω ω ω ω S= Vu ⋅Iu = ⇒   1000 VA sen = 0,6 cos = 0,8 ϕ ϕ

Ponendo rIu sull’asse reale si ha: r

Vu =80+ ⋅j 60 V

Dalla maglia del circuito di destra:

(

)

r r r

V2 =Vu+ ⋅ =R Iu 580+ ⋅j 60 V

Dalla 2a equazione di accoppiamento magnetico:

(

)

r r r r I I V j X I j XM j = = − ⋅ ⋅ = − ⋅ 1 2 2 2 46 58 A Quindi:

(

)

r r r r r r V=V1+ ⋅ = ⋅R I j X I1 − ⋅j XM uI + ⋅ =R I 1910+ ⋅j 470 V X1 v i 10 Ω X2 50 Ω XM Vu =100 V Iu =10 A Q = 600 VAr X1 v1 i1 10 Ω X2 v2 i2 50 Ω XM v1 i1 Vu =100 V Iu =10 A

(5)

E

SERCIZIO

15.3

Determinare P e Q erogate dal generatore sinusoidale E:

• E = 10 V

• XM = 1 Ω

• R = XC = XL = 2 Ω

Equazioni di accoppiamento magnetico: v j i j i v j i j i 1 1 2 2 1 2 2 2 = ⋅ + ⋅ = ⋅ + ⋅    (1) (2) Vincoli circuitali:

(

)

v v i j X v j i i i i C 1 2 2 2 2 1 2 2 = + ⋅ − ⋅ = − ⋅ = +    (3) (4) Dalla eq. (3): v1=v2− ⋅ = ⋅j2 i2 j i1 (5) Dalla eq. (1):

(

)

v1= ⋅j i1=j2⋅ + ⋅ −i1 j i i1 ⇒ i = 0

Perciò dal generatore non viene prelevata alcuna potenza.

C R L E I + L L M C R L E I + L L v1 v2 i2 i1 M

(6)

Determinare la corrente nel condensatore C.

• E = 10 V

• XM = 1 Ω

• R = XC = XL = 2 Ω

Equazione di equilibrio al nodo: I1=I2+I3

[

]

(

)

[

]

[

(

)

]

[

]

[

(

)

]

V j LI MI MI j L M I V j LI MI MI j L M I MI V j LI MI MI j L M I MI 1 1 2 3 1 2 2 1 3 2 3 3 3 1 2 3 2 2 2 = ⋅ + + = + = ⋅ + + = + + = ⋅ + + = + +       ω ω ω ω ω ω VC =X IC 3 r E =Vr1+Vr3+VrC+ ⋅ =R Ir1

(

)

(

)

= jω⋅ +L M Ir1+jω⋅ +L M Ir3+2MIr2−jX ICr3+ ⋅ =R Ir1

(

)

(

)

= +2 j I5 r2+ +2 j I4 r3 r E =Vr1+Vr2+ ⋅ =R Ir1

(

)

(

)

= jω⋅ +L M I1+jω⋅ +L M I2+2MI3+ ⋅ =R I1

(

)

(

)

= +2 j I6 r2+ +2 j I5r3

(

)

(

)

(

)

(

)

10 2 5 2 4 10 2 6 2 5 2 3 2 3 = + + + = + + +     j I j I j I j I r r r r da cui: r I3= ⋅j 10 A C R L E + L L M M M C R L E + L L V2 I2 V 3 I3 I1 V1 VC

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