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Histopathology as a screening method for the detection of illicit treatment by oestrogens

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Academic year: 2021

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L’istologia come metodo di screening

per il rilievo di trattamento illecito

con estrogeni nei vitelli

RIASSUNTO

Lo scopo di questo studio è la valutazione delle performance del metodo istologico per l’individuazione delle lesioni micro-scopiche indotte dal 17β-estradiolo nelle ghiandole sessuali accessorie dei vitelli da carne al fine di verificarne la possibilità di applicazione come metodo di screening ufficiale ai sensi della decisione 2002/657/CE.

All’analisi microscopica degli organi bersaglio di vitelli sottoposti a trattamento con 17β-estradiolo a basso dosaggio e di anima-li di controllo, eseguita in cieco da due istopatologi veterinari, si rilevavano a carico sia della prostata disseminata che delle ghian-dole bulbo-uretrali degli animali trattati differenze significative nel grading di alcune specifiche lesioni rispetto ai controlli. L’analisi istologica è stata in grado di evidenziare il trattamento anche dopo quindici giorni di sospensione, quando cioè i me-todi chimici applicati sul siero non erano più in grado di riscontrare né la molecola, né i suoi metaboliti.

L’analisi statistica ha individuato valori elevati di sensibilità e specificità dell’analisi (fino a Se = 96,3%, CI95%, 81,03%-99,91%; Sp 86,4%, CI95%, 65,1%-97,1%), suggerendo l’opportunità di implementare l’esperimento al fine di validare il metodo quale tec-nica di screening ufficiale per la ricerca di trattamento illecito con estrogeni nell’ambito del Piano Nazionale Residui.

PAROLE CHIAVE

Istopatologia; vitelli; steroidi anabolizzanti; 17β-estradiolo.

E. BOZZETTA1, M. PEZZOLATO1, C. MAURELLA1, K. VARELLO1, P. CAPRA1, D. MELONI1, C. BELLINO2, L. BORLATTO1, M. CARAMELLI1

1 Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta - Via Bologna, 148

10154 Torino - Italia

2 Facoltà di Medicina Veterinaria, Università di Torino - Via Leonardo Da Vinci, 44

10095 Grugliasco (Torino) - Italia

N

INTRODUZIONE

I controlli ufficiali previsti dal Piano Nazionale Residui (PNR) al fine di effettuare un programma di sorveglianza e di monitoraggio della presenza, negli animali e negli alimen-ti di origine animale, di residui di sostanze chimiche che po-trebbero essere dannose per la salute pubblica, vengono pro-grammati annualmente a livello nazionale e rappresentano un reale momento di prevenzione per la salute del consuma-tore. Negli ultimi anni, però, il numero di non conformità individuato a seguito dei controlli effettuati, che si basano su indagini di tipo chimico, si è attestato ad un valore percen-tuale pari allo 0,2% a fronte di un numero medio di control-li pari a 35.000 l’anno. Dai dati si evince che un piano così vasto comporta per il sistema sanitario un enorme dispendio di risorse finanziarie ed umane non pienamente giustificato dai risultati riscontrati. Tutto ciò porta a credere che le pro-cedure adottate dal PNR siano inadeguate ad evidenziare il problema dei residui ormonali.

Il problema riguarda anche le sostanze ormonali incluse nel-la categoria A del PNR, per le quali le positività rilevate tra-mite controllo chimico effettuato sui liquidi biologici degli animali in allevamento e al macello rientrano nel valore del-lo 0,2%; d’altra parte i dati a disposizione degli organi di controllo conseguenti al sequestro di molecole non autoriz-zate presso gli allevamenti nazionali suggeriscono che il

pro-blema sia di un ordine di grandezza molto più elevato. Per questo motivo numerose tecniche alternative ai metodi chi-mici sono in corso di valutazione da parte della comunità scientifica al fine di proporre un approccio diagnostico utile ad incrementare l’efficacia dei controlli1-2-3-4. In quest’ambito

l’analisi istologica applicata agli organi bersaglio di tratta-mento illecito (ghiandole sessuali accessorie per gli steroidi sessuali, timo per i cortisonici) rappresenta una metodica da tempo conosciuta5-6-7, ma mai soggetta a standardizzazione

ai fini della sua validazione e per conoscerne il rendimento. Tra le sostanze ormonali utilizzate fraudolentemente, il 17 β-estradiolo rappresenta una delle molecole di cui si sospetta an-cora l’utilizzo illecito negli allevamenti, malgrado il suo recen-te divieto assoluto in Europa8ed in Italia9a causa della

carci-nogenicità nell’uomo. Nell’ambito del PNR la ricerca di questa molecola è prevista tramite l’applicazione di analisi di scree-ning con tecniche Enzyme Linked ImmunoSorbent Assay (ELISA), radioimmunoassay (RIA) e di conferma con gas cro-matografia (GC) o crocro-matografia in fase liquida (LC) associate a spettrometria di massa (MS) effettuate sul siero degli anima-li; tuttavia la molecola va incontro a rapida biotrasformazione, che la rende difficilmente identificabile o viene somministrata in associazione ad altre molecole a dosaggi sempre minori, non individuabili dalle tecniche diagnostiche in uso10-11-12.

Lo scopo di questo studio è la valutazione delle performance del metodo istologico per l’individuazione delle lesioni mi-croscopiche indotte dal 17β-estradiolo in vitelli da carne, al fine di verificare la possibilità della sua applicazione come metodo di screening ufficiale ai sensi della decisione 2002/657/CE.

Autore per la corrispondenza:

(2)

■ Inoculo. GRUPPO ESTROGENI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 GRUPPO CONTROLLO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Prelievo sangue h0 h0 h0 h0 (h post inoculo) h6 h6 h6 h6 h24 h48 h12 h12 h12 h12 MATERIALI E METODI

Quarantotto vitelli maschi di razza Frisona, acquistati a po-chi giorni di età, sono stati divisi in due gruppi, omogenei per peso (rilevato mediante pesatura con bilancia elettronica e piattaforma all’arrivo) ed età (desunta dal passaporto), ri-spettivamente di 29 e 19 animali ed allevati in condizioni controllate fino all’età di sei mesi. Ciascun gruppo di anima-li è stato stabulato in un box singolo munito di mangiatoie, abbeveratoio e allattatrice automatica. Per l’intera durata della prova sperimentale una razione giornaliera di mangi-me completo d’allattamangi-mento per vitelli (zoogamma blu spary), non contenente antibiotici, promotori di crescita o altri additivi non-nutrizionali, è stata somministrata quoti-dianamente in rapporto alle esigenze nutrizionali degli ani-mali. Dal 4° mese di vita mais è stato somministrato 2 volte al giorno.

Durante il sesto mese di allevamento il gruppo di 29 animali è stato trattato con 17β-estradiolo con dose individuale di 5 mg/gg somministrata 1 volta alla settimana per un mese per via parenterale; il gruppo di 19 animali è stato mantenuto co-me controllo con somministrazioni individuali di placebo. Durante il trattamento sono stati eseguiti prelievi di sangue mediante vacutainer a 10 animali trattati e a 10 controlli sele-zionati nei due gruppi. I prelievi sono stati eseguiti pre-ino-culo, a 6 e 12 ore dopo ogni trattamento, a 12 e 24 ore dopo l’ultima somministrazione e al macello post stordimento (Ta-bella 1). I campioni sono stati analizzati con una metodica di conferma (LC-MS/MS) conforme a quanto previsto dal PNR e dotata di limite di decisione (CCα) su siero di 40 pg/ml. Le corrette procedure sul benessere animale del presente pia-no di studio sopia-no state controllate e approvate dal Comitato Etico dell’Università di Torino. Gli animali sono stati impie-gati in accordo con la Direttiva 86/609/CEE riguardante la protezione degli animali impiegati per fini sperimentali o al-tri scopi scientifici, recepita in Italia nel D. Lgs n° 116 del 27 gennaio 1992. In conformità con la legislazione corrente è stato impiegato il numero minimo di animali necessario ad ottenere dati scientificamente attendibili. Gli animali sono stati manipolati esclusivamente da un medico veterinario. Dopo 14 giorni dal termine del trattamento tutti gli animali sono stati macellati ad un’età variabile tra sei mesi e mezzo e sette, in numero di 10 al giorno, per cinque giorni

consecu-tivi, presso uno stabilimento industriale riconosciuto CE. Gli animali trattati sono stati inviati al macello senza particolari selezioni, mentre gli animali di controllo sono stati macella-ti il primo ed il quinto giorno al fine di avere valori di riferi-mento nei due tempi di sospensione.

In sede di macellazione sono stati campionati gli organi ber-saglio del trattamento di ciascun animale, rappresentati da prostata disseminata e ghiandole bulbo-uretrali; si è proce-duto alla fissazione dei tessuti in formalina 10% tamponata pH7 e successiva riduzione, processazione, inclusione in pa-raffina per l’allestimento dei preparati istologici. I preparati sono quindi stati sottoposti a colorazione con ematossilina eosina (EE) e sono stati analizzati al microscopio ottico in cieco da due istopatologi veterinari che prima hanno eviden-ziato le lesioni caratteristiche di ciascun organo e quindi hanno associato ad ogni lesione un valore di gravità da 0 a 3 (0 assente; 1 lieve; 2 moderato; 3 grave). Per l’ipersecrezione si è utilizzato un punteggio da 0 a 4 (0 assente; 1 lieve; 2 mo-derato; 3 grave; 4 grave e diffusa).

I dati ottenuti sono stati inseriti in un database e analizzati con Stata 10.1 SE. Si è valutata sia l’accuratezza diagnostica del test istologico, sia se vi fosse una differenza significativa di valutazione tra i preparati istologici degli animali di con-trollo e quelli degli animali trattati utilizzando un test d’ipo-tesi per dati non parametrici (Test U di Mann-Whitney).

RISULTATI

I reperti microscopici rilevati e classificati in base al valore di gravità delle lesioni sono riportati in Tabella 2. Si riassumo-no di seguito i quadri più significativi:

• Prostata - Grave metaplasia a livello dell’uretra prostatica e metaplasia ghiandolare nella maggioranza degli animali trattati (27 su 29) rispetto ai controlli (19), per i quali è sta-ta evidenziasta-ta solo leggera mesta-taplasia dell’epitelio di transi-zione in 5 su 19 animali. Si è inoltre rilevata ipersecretransi-zione abbondante e diffusa in 24 su 29 animali trattati invece che assente o moderata come riscontrato in 3 controlli su 19.

• Ghiandole bulbo-uretrali - Grave metaplasia dei dotti in 27 su 29 animali trattati e da moderata a grave metaplasia ghiandolare di 26 animali trattati invece di epitelio di tran-sizione semplice dei dotti ed epitelio cubico del tessuto

Tabella 1 - Schema dei trattamenti e dei prelievi eseguiti durante il sesto mese di stabulazione.

17β-estradiolo (5 mg/gg)

Prelievo sangue h0 h0 h0 h0

(h post inoculo) h6 h6 h6 h6 h24 h48

(3)

1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 1 0 1 0 0 0 1 0 3 0 1 0 0 2 0 1 0 0 0 1 0 4 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 6 0 0 0 0 1 0 1 0 1 0 0 0 7 0 1 0 0 2 0 0 1 1 0 1 0 8 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 1 0 9 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 10 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 11 1 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 12 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 13 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 14 2 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 15 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 16 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 17 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 1 0 18 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 19 0 1 0 0 2 0 2 0 1 0 1 0 GRUPPO DI CONTROLLO

PROSTATA DISSEMINATA GHIANDOLE BULBO-URETRALI

Uretra Ghiandola Dotti Ghiandola

Iperplasia Metaplasia Iperplasia Metaplasia Secrezione Cisti Iperplasia Metaplasia Iperplasia Metaplasia Secrezione Cisti N.

animale

GRUPPO TRATTATO

PROSTATA DISSEMINATA GHIANDOLE BULBO-URETRALI

Uretra Ghiandola Dotti Ghiandola

Iperplasia Metaplasia Iperplasia Metaplasia Secrezione Cisti Iperplasia Metaplasia Iperplasia Metaplasia Secrezione Cisti Tabella 2 - Tipo e gravità delle lesioni istologiche osservate nella prostata e nelle ghiandole bulbo-uretrali in seguito a trattamento illecito con 17β-estradiolo (in giallo il parametro con maggiore sensibilità e specificità).

1 2 0 0 0 4 0 0 0 0 1 3 1 2 0 2 0 0 3 0 0 0 0 2 2 1 3 0 2 0 1 3 1 0 2 0 3 3 1 4 0 2 0 1 0 0 0 3 1 3 0 0 5 0 2 0 1 1 1 0 2 0 3 1 0 6 0 3 0 2 2 0 0 3 0 3 0 0 7 0 2 0 0 3 1 0 2 0 1 2 0 8 0 3 0 1 3 1 0 2 0 3 1 0 9 0 2 0 1 3 0 0 2 0 3 3 0 10 0 2 0 2 1 0 0 3 0 3 1 0 11 0 3 0 0 2 1 0 2 0 0 0 0 12 0 3 0 1 2 1 0 3 0 2 3 0 13 0 2 0 0 3 1 0 3 0 3 2 0 14 0 2 0 1 2 1 0 3 0 3 1 0 15 0 2 0 2 4 1 0 3 0 3 0 0 16 0 3 0 0 3 1 0 3 0 1 2 0 17 0 3 0 2 4 1 0 3 0 3 3 0 18 0 3 0 2 3 0 0 3 0 3 2 0 19 0 2 0 0 2 0 0 2 0 0 1 0 20 0 1 0 0 1 0 0 2 0 0 1 0 21 0 3 0 2 3 1 0 3 0 3 1 0 22 0 2 0 1 2 0 0 3 0 3 1 0 23 0 2 0 1 3 1 0 3 0 3 1 0 24 0 3 0 1 3 1 0 3 0 3 1 0 25 0 3 0 1 4 1 0 3 0 3 3 1 26 0 3 0 1 1 0 0 3 0 2 1 0 27 0 2 0 0 3 1 0 3 0 3 3 0 28 0 2 0 2 2 0 0 2 0 3 3 0 29 0 2 0 1 2 0 0 3 0 2 1 0 N. animale

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GHIANDOLE BULBO-URETRALI CI 95%

Test U Mann-Whitney Valore minimo Valore massimo

DOTTI Metaplasia p value < 0,0001 Sensibilità 87,10% 70,17% 96,37%

Specificità 88,89% 65,29% 98,62%

Metaplasia p value < 0,0001 Sensibilità 96,30% 81,03% 99,91%

GHIANDOLA Specificità 86,36% 65,09% 97,09%

Secrezione p value = 0,0001 Sensibilità 73,53% 55,64% 87,12%

Specificità 73,33% 44,90% 92,21%

ghiandolare dei controlli. Si è inoltre rilevata ipersecrezio-ne abbondante e diffusa invece che assente o lieve come in 7 controlli (Foto 1).

Differenze significative nel pattern istologico tra trattati e con-trolli sono state rilevate tramite il test U di Mann-Whitney re-lativamente a: metaplasia dell’uretra prostatica, metaplasia, se-crezione e cisti prostatiche; metaplasia dei dotti delle ghiando-le bulbo uretrali e metaplasia e secrezione delghiando-le ghiandoghiando-le bul-bo-uretrali così come schematizzato in Tabella 3.

L’analisi dell’accuratezza del metodo suggerisce valori buoni di specificità e sensibilità per quasi tutti i parametri valutati; la metaplasia delle ghiandole bulbo-uretrali risul-ta essere il parametro più sensibile in quanto ha

dimostra-to un valore di sensibilità pari a 96,3% (CI95%, 81,03%-99,91%) (Tab. 3).

Le indagini chimiche eseguite su siero ottenuto da tutti i pre-lievi di sangue con tecnica LC- MS/MS non hanno eviden-ziato residui della molecola nei prelievi effettuati prima degli inoculi; a 6 ore 8 animali su 10 sono risultati positivi con va-lori compresi tra 80 e 200 pg/ml; a 12 ore dal quarto tratta-mento tutti gli animali sono risultati positivi con valori tra 55 e 220 pg/ml; dopo 24 ore 5 animali su 10 sono risultati positivi con valori tra 43 e 130 pg/ml; a 48 ore solo 3 sogget-ti su 10 risultavano posisogget-tivi con valori tra 48 e 120 pg/ml. I prelievi eseguiti in sede di macellazione sono tutti risultati negativi.

Foto 1A Foto 1B

Foto 1- A: Ghiandola bulbo-uretrale normale con assenza di ipersecrezione (score 0) EE; B: Ghiandola bulbo-uretrale con grave e diffusa metaplasia (score 3) ghiandolare e con ipersecrezione moderata e diffusa (score 2) EE.

PROSTATA CI 95%

Test U Mann-Whitney Valore minimo Valore massimo

Tabella 3 - Valori di sensibilità e specificità dei parametri risultati statisticamente significativi al Test U di Mann-Whitney.

URETRA Metaplasia p value < 0,0001 Sensibilità 82,35% 65,47% 93,24%

Specificità 93,33% 68,05% 99,83%

Metaplasia p value < 0,0001 Sensibilità 95,24% 76,18% 99,88%

Specificità 67,86% 47,65% 84,12%

GHIANDOLA Secrezione p value < 0,0001 Sensibilità 68,29% 51,91% 81,92%

Specificità 87,50% 47,35% 99,68%

Cisti p value = 0,0001 Sensibilità 94,12% 71,31% 99,85%

(5)

DISCUSSIONE

I risultati della ricerca evidenziano come il metodo istologico sia stato in grado di evidenziare l’avvenuto trattamento con 17β-estradiolo anche se somministrato a basso dosaggio. L’os-servazione microscopica ha potuto evidenziarne l’utilizzo ille-cito dopo quindici giorni di sospensione, quando cioè i meto-di ufficiali applicati sul siero non sono più in grado meto-di riscon-trare né la molecola, né i suoi metaboliti. È inoltre importante sottolineare che durante tutto l’esperimento le analisi chimiche eseguite sul siero hanno evidenziato residui nella totalità dei soggetti solo 12 ore dopo il quarto inoculo della molecola, di-mostrando che i prelievi eseguiti da parte del servizio sanitario nazionale negli allevamenti risulterebbero quasi sempre nega-tivi in seguito a somministrazioni a basso dosaggio.

La stabulazione di un gruppo di controllo ha inoltre reso possibile chiarire quali quadri microscopici sono riferibili a condizioni fisiologiche dell’animale, permettendo di ridurre lo spettro di lesioni da considerare ai fini della formulazione di sospetto trattamento. Questo approccio consente da un la-to la standardizzazione dell’espressione dei risultati associati al metodo istologico, riducendo il margine di soggettività na-turalmente implicito nel metodo, dall’altro di valutarne l’ac-curatezza, parametro imprescindibile per la sua applicazione quale metodica di screening ufficiale. Dalla ricerca è quindi emerso come la rilevazione di un’unica lesione, ossia la me-taplasia a carico delle ghiandole bulbo-uretrali, identifichi il trattamento con 17β-estradiolo con elevato grado di affida-bilità, permettendo un’estrema semplificazione dell’inter-pretazione microscopica.

CONCLUSIONI

Il metodo istologico risulta quindi un utile strumento, rapi-do e poco costoso, per individuare in sede di macellazione somministrazioni illecite di una molecola potenzialmente cancerogena.

I dati di accuratezza ottenuti, pur con l’ampio intervallo di confidenza, suggeriscono l’ampliamento dell’esperimento al fine di ottenere una numerosità campionaria utile alla vali-dazione del metodo quale tecnica di screening ai sensi della legislazione vigente.

RINGRAZIAMENTI

La ricerca è stata finanziata dal Ministero della salute (RF-IZP-2006-364645) (RC2007-Rc2008) e della Regione Pie-monte (RFReg 2006).

❚ Histopathology as a screening

method for the detection of illicit treatment by oestrogens

SUMMARY

The aim of the present study is the evaluation of the per-formance of the histological method for the detection of mi-croscopic lesions in sexual accessory glands of veal calves treated with 17β-estradiol for growth promoting purposes; our goal is to verify the possibility of its appliance as an

offi-cial screening technique according to Decision 2002/657/CE. Microscopic examination of target organs of veal calves treated with low-dose 17β-estradiol and of control animals was carried out in blind by two pathologists. Prostate and bulbo-urethral glands from the treated animals distinctly differed from the controls: significant differences in the le-sion score were highlighted in both organs with regard to some specific parameters between the two groups.

This study shows that histopathology could identify illicit treatment by 17β-estradiol 15 days after the last drug ad-ministration, when the official test gave negative results. The preliminary evidence of the high specificity and sensi-tivity values of this analysis (up to Se = 96,3%, CI95%, 81,03%-99,91%; Sp 86,4%, CI95%, 65,1%-97,1%) suggests to complete its validation according to Decision 2002/657/EC. When these performance will be confirmed histopathology could be adopted as an official screening method in the National residue monitoring plan for the de-tection of oestrogenic illicit treatments.

KEY WORDS

Histopathology; veal calves; anabolic steroid; 17β-estradiol.

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