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Il nuovo mercato delle polizze vita

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Academic year: 2021

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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PISA Dipartimento di Economia e Management

Corso di Laurea Magistrale in Banca, Finanza Aziendale e Mercati Finanziari

IL NUOVO MERCATO DELLE POLIZZE VITA

Relatore: Chiar.mo Prof. Emanuele Vannucci

Candidato: Michela Del Ponte Matricola: 524401

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INDICE

INTRODUZIONE pag 7

1- GENERALI ITALIA S.p.A pag 11 1.1 CHI SONO

1.2 COSA FANNO

1.3 MISSIONE, VALORI E STRATEGIA 1.4 STORIA

2- GESTIONE SEPARATA pag 25 2.1 GESAV

2.2 RISPAV

2.3 DIFFERENZE GESAV - RISPAV

3- POLIZZE DI CAPITALIZZAZIONE pag 41 3.1 VALORE FUTURO

3.2 DATI STORICI

3.3 VALORE FUTURO EVOLUTION 3.4 DATI STORICI

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4- ANALISI STATISTICA DEI DATI pag 73 4.1 DATI STORICI GESTIONI SEPARATE 4.2 DATI STORICI VALORE FUTURO 4.3 MEDIA, VARIANZA 4.4 SIMULAZIONE MONTECARLO 5- CONCLUSIONI pag 95 TABELLE pag 99 GRAFICI pag 100 FONTI

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INTRODUZIONE

La tesi che segna la conclusione del mio percorso di studi universitario prende spunto dalla crescente attenzione e diffusione sul mercato di una nuova

generazione di soluzioni per l’investimento.

Fermi restando la conferma dei canali distributivi e l’insorgere di nuovi proponenti regolamentati anche i prodotti assicurativi si stanno evolvendo o stanno subendo delle modifiche obbligate.

In conseguenza della crisi economica le Banche Centrali hanno inaugurato una stagione fortemente ribassista dei tassi e quindi una politica monetaria

estremamente accomodante con forti iniezioni di capitale.

Una volta che i tassi ufficiali sono stati portati a zero ciò ha determinato una discesa dei rendimenti su tutto il segmento obbligazionario del mercato: titoli di stato, obbligazioni corporate etc.

Tutto il segmento obbligazionario ha subito una discesa dei rendimenti e il

contraltare di questa situazione è che i risparmiatori si trovano disorientati perché se fino ad esempio a 5 anni fa nella tempesta dello spread dei titoli sovrani e quindi con il timore che gli stati potessero anche fallire, i governi degli stati più deboli avevano visto i loro rendimenti alzarsi alle stelle: il nostro Bot a un anno al 6% nel 2011, Btp a 10 anni al 7%; oggi si ritrovano in una situazione di difficoltà nel trovare rendimento rispetto al passato e questo è un trend che è in fase di discesa da più di quarant’anni salvo il picco che si è verificato nel corso del novembre del 2011.

Nel momento stesso in cui vengono a mancare le fonti di rendimento tradizionale a cui il risparmiatore italiano era mediamente abituato, considerando che a livello macro la suddivisione delle attività finanziarie delle famiglie come risulta da Banca di Italia la parte preponderante è costituita da liquidità e obbligazioni, per cui il risparmiatore si trova difronte a queste due classi di attività che oggi non

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Considerando che il risparmiatore si deve affidare a una persona di riferimento che sappia guidarlo in questo difficile ambiente ha posto gli operatori di mercato nella grave situazione di trovare altre fonti di rendimento.

Le banche, venendo a mancare la loro principale fonte di reddito derivante dalla tradizionale attività bancaria data dalla differenza fra tassi attivi e passivi, devono necessariamente intraprendere altre attività alcune anche di tipo speculativo. Le banche tedesche hanno alzato tantissimo il leverage , si sono lanciate in operazioni finanziarie pericolose con derivati e altri strumenti; le banche italiane che hanno invece una leva finanziaria molto più bassa rispetto ad altre banche europee hanno il problema dei non performing loans (crediti non restituiti), naturalmente la crisi economica ha ulteriormente ridotto la possibilità per le aziende e per le famiglie di pagare i debiti, infatti sui circa duemila miliardi di sofferenze a livello europeo l’ Italia ne fa una buona parte sono circa 300miliardi di npl.

Per le compagnie di assicurazione questo trend decrescente ha significato una difficoltà.

Le gestioni separate non sono più in grado di autosostenersi promettendo ai clienti prestazioni che i nuovi tassi e le nuove obbligazioni sia statali che primarie di privati non permettono di essere mantenute.

E’ vero che le gestioni separate ragionando a costo storico possono

disinteressarsi del prezzo quotidiano dei titoli, in quanto il prezzo può assumere evidenza o quando il gestore decide di vendere il titolo o quando il titolo giunge a scadenza ma nel durante il fatto che il prezzo salga o scenda nella gestione separata è quasi indifferente, in quanto deriva la sua fonte principale di

rendimento dalle cedole, dagli eventuali dividendi delle azioni in portafoglio e dalle plusvalenze o minusvalenze di negoziazione, però solo quando il gestore decide di vendere un titolo si materializza la plusvalenza che va a incrementare la performance cedolare o la minusvalenza che va a deprimerla.

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consistente; le Compagnie come Generali, Allianz, Axa, Zurich ecc hanno in pancia titoli molto vecchi quindi possono permettersi di tenere aperto questo canale per dare al risparmiatore un rendimento che oggi è assolutamente fuori mercato.

Fino a quando però questa situazione sarà sostenibile?

Considerando che ci sono dei vincoli contrattuali in termini di garanzie minime molto vecchie che devono essere rispettati (come rendimento minimo garantito 4%), quanto ancora è sostenibile tenere aperte queste tipologie di strumenti?. Allianz e Reale hanno deciso di chiudere le gestioni separate, Allianz ha anche proposto a possibili acquirenti di acquistare gli Asset delle gestioni separate. Generali e altre Compagnie hanno manifestato ad oggi la decisione di mantenere aperto questo tipo di situazione ma sempre meno stand alone e sempre più mixato insieme a qualcos’altro.

Oggi l’azienda che ha 10.000 di euro da investire, non può farlo solo in gestione separata ma la deve mixare con altre situazioni che vadano a intercettare il mercato finanziario e quindi si devono accollare una situazione di rischio; il risparmiatore non sa però che paradossalmente oggi il mercato azionario se opportunamente approcciato con le giuste competenze e con la giusta diversificazione potrebbe essere anche meno rischioso del mondo obbligazionario.

Si coniuga quindi una soluzione che pur nella sicurezza, tranquillità tipica della gestione separata si coglie opportunità di rendimento in più nel mondo del mercato finanziario azionario.

Generali ha studiato da 3 anni a questa parte la soluzione che si chiama Valore Futuro e che ha lo scopo di realizzare il binomio tra rendimento e rischio contenuto.

L’obiettivo di questo lavoro sarà quello di analizzare il nuovo mercato delle polizze vita di Generali Spa.

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La mia analisi partirà dalla presentazione della più grande compagnia di assicurazioni: Generali Italia Spa.

Il secondo capitolo verterà sulla gestione separata più importante in Italia per capitalizzazione e per società di gestione la Gesav di Generali; inoltre verrà descritta un’altra tipologia di gestioni separata: Rispav.

Il terzo capitolo, fulcro centrale della mia tesi, riguarda la nascita e lo sviluppo delle polizze vita di capitalizzazione, per Generali Valore Futuro e Valore Futuro Evolution.

Il quarto capitolo presenta un’analisi statistica dei dati inerenti i rendimenti delle gestioni separate e di valore futuro. L’analisi porterà al calcolo di: media,

varianza ed infine verrà svolta una simulazione montecarlo sui dati dei rendimenti delle gestioni separate da porre a confronto.

La mission della tesi sarà pertanto quella di illustrare il nuovo mercato delle polizze vita di Generali, spiegando i motivi di tale evoluzioni e confrontando le gestioni separate con le polizze di capitalizzazione.

Tale confronto sarà evidenziato anche dall’analisi statistica dei dati.

Concluderò l’elaborato con le mie valutazioni personali inerente il lavoro svolto e la situazione attuale.

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1- GENERALI ITALIA SPA

CHI SONO

Il primo capitolo della mia tesi è dedicato alla presentazione di Generali Italia Spa.

Generali è una delle più grandi realtà mondiali dell’industria assicurativa, un settore strategico e di grande rilevanza per la crescita, lo sviluppo e il welfare delle nuove società.

In quasi 200 anni di storia hanno costruito un gruppo multinazionale presente in oltre 60 Paesi con 430 società e quasi 76 mila dipendenti.

Negli ultimi anni hanno attuato un complesso ridisegno strategico, che ha portato a una focalizzazione sul loro core business, alla maggiore disciplina nella

gestione del patrimonio e con una governance più semplice e trasparente. È un turnaround che ha aperto una fase nuova, basata su modelli di business più efficienti, strategie commerciali innovative e su un brand più forte e globale. La forte vocazione internazionale caratterizza Generali dalle origini e rappresenta uno dei suoi maggiori punti di forza. La diversificazione geografica è bilanciata tra paesi maturi come Italia, Germania e Francia, mercati ad elevata prospettiva di crescita (Est Europa) e Paesi emergenti, sia in Asia sia nei paesi del Centro-Sud America.

In particolare, sono al primo posto tra gli operatori in Italia, hanno conquistato il secondo posto in Germania, mentre in Francia si posizionano al settimo posto nel vita (con il 4,8%) e al 6° nei danni (con il 5,2%).

Nell’Europa centro-orientale la presenza di Generali è più diversificata, che complessivamente rappresenta il 5% dei premi del Gruppo e il 9% del risultato

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Ha una forte presenza in Asia, in particolare in Cina, India e Indonesia, con obiettivi di ulteriore crescita e sviluppo commerciale.

Generali Italia è un’azienda giovane che vanta origini antiche e la sua storia, lunga due secoli, l’ha designata come primo player nazionale.

La Compagnia nasce nel 2013 come risultato della fusione di cinque realtà assicurative italiane esistenti nel Gruppo Generali, ognuna con una storia importante e lunga alle spalle: Toro Assicurazioni, Ina Assitalia, Lloyd Italico, Augusta e le attività italiane di Assicurazioni Generali.

Nel 2013 sono partiti con una realtà che contava 10 brand, 7 compagnie, un’offerta di 270 prodotti, 3 piattaforme con 280 applicativi e due società di servizio.

Oggi hanno raggiunto un nuovo assetto con 3 compagnie assicurative e 3 rispettivi brand (Generali, Alleanza, Genertel), un’offerta completa e lineare composta da 70 prodotti, una filiera operativa specializzata su un’unica

piattaforma e la specializzazione dei 5 poli geografici Mogliano Veneto (Vita e Imprese), Torino (Auto), Milano (Liquidazione Sinistri) e Roma (retail non auto e istituzioni).

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COSA FANNO

L’attività comprende il ramo vita (polizze di risparmio e protezione della famiglia, polizze unit-linked e piani complessi per le multinazionali), e il

ramo danni (dalle coperture mass market come la RC auto, abitazione, infortuni e salute sino alle sofisticate coperture per rischi commerciali e industriali),

entrambi con grandi prospettive di sviluppo.

Sono protagonisti nel settore retail e, nel corso del tempo, hanno rafforzato la loro posizione nel settore delle imprese, dalle piccole alle medie fino alle grandi multinazionali, proponendosi come riferimento per le diverse esigenze

assicurative.

Operano attraverso una strategia multicanale per soddisfare tutte le differenti esigenze della clientela.

Alla rete proprietaria internazionale di agenti e promotori finanziari, hanno affiancato broker, bancassurance e canali diretti (internet e telefono) dove hanno conquistato la leadership a livello europeo.

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MISSIONE, VALORI E STRATEGIA

La vision:

 Actively: Essere proattivi e protagonisti nel migliorare la vita delle persone, attraverso soluzioni assicurative specifiche.

 Protect: Dedicarsi al vero ruolo dell’assicurazione: la gestione e la mitigazione dei rischi per le persone e per le istituzioni.

 Enhance: Generali si impegna anche a creare valore.

 People: importanza del futuro e della vita dei nostri clienti e delle nostre persone.  Lives: Ricchezza e sicurezza, consulenza e servizio contribuiscono allo stile di vita

dalle persone nel lungo termine.

La mission:

 First choice: Un’azione immediata identifica la migliore offerta sul mercato, sulla base di benefici e vantaggi chiari.

 Delivering: Assicurano il raggiungimento del risultato, lavorando con impegno per fornire la migliore performance possibile.

 Relevant: Sanno anticipare e soddisfare un'esigenza, cogliere un’opportunità. Personalizziamo le soluzioni in base ai bisogni e alle consuetudini dei clienti, affinché ne riconoscano il valore.

 Accessible: Un'offerta semplice, prima di tutto. Facile da trovare, capire e utilizzare. Sempre disponibile, a un costo competitivo.

 Insurance Solutions: Soluzioni assicurative integrate e personalizzate di protezione, consulenza e servizio.

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La strategia:

La nuova strategia di Generali si fonda su sei punti essenziali:

 Migliorare l’esperienza dei clienti, rispondendo alle loro esigenze in termini di maggiore trasparenza, flessibilità, personalizzazione e innovazione, in tutte le fasi del rapporto con loro

 Garantire più efficacia ed efficienza ai distributori, da sempre un punto di forza, fornendo nuovi strumenti e servizi, impostando nuovi modelli di gestione della relazione con il cliente, anche attraverso la multicanalità

 Ideare offerte più semplici e intelligenti in tutte le linee di business, sviluppando prodotti e servizi flessibili, connessi, personalizzabili, di semplice e immediata comprensione da parte del cliente. La protezione non si limita alla gestione del sinistro ma comprende la prevenzione, il wellness, il mantenimento del benessere nel lungo periodo

 Diventare più agili ed efficaci, con un modello operativo più flessibile applicato totalmente, sia nella relazione con il cliente sia all’interno del Gruppo,

rispettando le linee guida basate su disciplina, semplicità e focus

 Aprire all’innovazione tecnologica, di prodotti, servizi, processi. Tramite la creazione di un centro di eccellenza dedicato al tema dell’analisi avanzata dei dati, e attraverso la partnership con player chiave in settori diversi

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STORIA

La Imperial Regia Privilegiata Compagnia di Assicurazioni Generali Austro-Italiche è stata fondata nella città di Trieste il 26 dicembre 1831.

Il suo simbolo fu quindi l'aquila asburgica essendo Trieste austriaca dal 1882 al 1918.

La divisione di Venezia adottò invece per il mercato italiano il Leone di San Marco.

Il gruppo è cresciuto dal 1831 fino a diventare una delle principali compagnie assicurative europee, mantenendo lo spirito internazionale che l’ha caratterizzato fino dalla nascita.

Il primo presidente delle Generali fu Giovanni Cristoforo Ritter de Zahony. A Trieste viene istituita la Direzione Generale , a Venezia la Direzione Veneta. Nel 1835 a seguito di un contrasto con il consultore legale, Giovanni Battista de Rosmini, il presidente si dimette. La carica rimarrà vacante a lungo e sarà poi abolita, fino al 1909.

Nei primi dieci anni Generali apre agenzie in tutti gli stati italiani, nei maggiori centri dell’Impero, da Vienna a Pest e nei principali porti d’Europa.

La frammentazione della penisola in tanti diversi stati rallenta o addirittura blocca lo sviluppo di Generali, a cui spesso viene impedito di operare. I moti del ’48 coinvolgono non solo Milano ma anche Venezia.

Proprio qui nasce la Repubblica di San Marco e molti esponenti Generali aderiscono alla causa.

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In seguito alle insurrezioni, il nome della Compagnia perde l’aggettivo Austro-Italiche e diventa Assicurazioni Generali e l’aquila si prepara a lasciare il posto al leone.

Dal 1833 al 1848 logo doppia aquila.

Dopo l'insurrezione che ha portato alla costituzione della Repubblica di Venezia, la società rimuove "austro-italiche" dal suo nome al fine di riflettere meglio la sua identità italiana, adottando il Leone di San Marco, come simbolo per la sua attività italiana.

Nel 1855 Generali stabilisce un fondo pensione per proteggere e salvaguardare le famiglie dei dipendenti deceduti, è l’inizio del benessere dei lavoratori.

Nell’arco del decennio l’utile medio registra un aumento del 50%, portando la Compagnia in cima al mercato assicurativo austro-ungarico. E il capitale sociale viene raddoppiato.

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Nel 1870 presa Roma, la costruzione della nazione può dirsi realizzata. E proprio a Roma la rivista l’Assicurazione mette le Generali con sede a Venezia al primo posto sul mercato italiano.

La politica di crescita della Compagnia identifica nuovi sbocchi verso il bacino del Mediterraneo e verso i porti delle Americhe e del lontano Oriente.

Nell’anno del cinquantenario, la compagnia sceglie il leone “andante a destra” per sostituire e unificare le diverse versioni fino ad allora utilizzate. Il logo verrà utilizzato fino agli inizi del Novecento, quando si ritornerà alla raffigurazione classica, volta a sinistra.

Nel 1893 in anticipo sui tempi, Generali lancia la più longeva delle riviste aziendali d’Italia, il Bollettino. Un modo per tenere coeso il gruppo e i suoi uomini.

1896 nascono nuove compagnie specializzate, come l’Anonima Infortuni, che acquisisce tutto il portafoglio della casa madre.

Dopo una pausa di quasi 75 anni Generali nomina un nuovo presidente. È Marco Besso.

L’entrata in guerra dell’Italia blocca la crescita della Compagnia su entrambi i fronti. I sospetti vengono da Vienna ma anche da Roma.

Il Governo italiano rilascia a Generali il certificato di nazionalità, che permette alla direzione speciale di Roma di operare senza limiti nel 1916.

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Dopo Caporetto gli austriaci invadono il Veneto. Generali decide di trasferire a Roma gli uffici direzionali ancora attivi a Venezia, mentre Vienna continua a operare per il centro Europa.

1919: la prima guerra mondiale è finita. Per la prima volta la Compagnia

convoca l’Assemblea Generale degli Azionisti in una Trieste finalmente italiana. 1920: Edgardo Morpurgo diventa presidente al posto di Marco Besso, morto improvvisamente.

Otto direzioni estere, oltre 60 succursali e agenzie in 30 paesi, sedici compagnie collegate o controllate in Europa. Questa la realtà della Compagnia presente in 4 continenti negli anni venti del 900.

La Compagnia compie un secolo e festeggia lo storico traguardo a Roma e a Trieste. Anche i conti di questi anni contribuiscono al clima di festa: fondi di garanzia per un miliardo e mezzo di lire, capitale sociale di 60 milioni.

Lo sviluppo continua: 29 controllate in Europa, 4 nelle Americhe, 2 in Africa, una in Asia. Nuovi investimenti immobiliari, con un patrimonio totale di 700 milioni di lire.

Nel primo secolo di attività, le Assicurazioni Generali si consolidarono e si espansero anche grazie alla presenza determinante di azionisti e dirigenti di origine ebrea, dai Morpurgo ai Maurogonato, dai Levi ai Treves de' Bonfili.

Proprio un Morpurgo fu presidente nel 1938 e fu invitato a dimettersi ancor prima delle, peraltro imminenti, "leggi razziali", in occasione della visita di Benito Mussolini a Trieste. Il suo successore Gino Baroncinii, fascista ma moderato ed intelligente, guidò il gruppo nei difficilissimi anni che videro la guerra, le occupazioni tedesca, jugoslava e poi l'amministrazione britannica-americana del Territorio Libero di Trieste, seguite dall'esproprio delle succursali nei paesi dell'Est.

Un periodo nefasto quello della seconda guerra mondiale Le leggi razziali colpiscono gli italiani di origine ebraica ma anche la Compagnia: il presidente Edgardo Morpurgo lascia a favore di Giuseppe Volpi di Misurata. E molti dirigenti e impiegati vengono aiutati a cambiare collocazione o a migrare

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A termine della guerra se nell’Europa centro orientale Generali perde tutto, a causa delle nazionalizzazioni e requisizioni, riesce però a consolidarsi in Europa occidentale e a aprirsi verso il Sud e Nord America.

Negli anni sessanta in Europa inizia un periodo di crescita della raccolta premi con un tasso annuo del 15%, mentre anche i nuovi mercati del Giappone, Australia e America Latina dimostrano tutta la loro dinamicità.

1966 Generali e Aetna Life & Casualty stringono un accordo di cooperazione importante.

La company americana è il più grande gruppo assicurativo multiramo della nazione.

1971 con il mutare delle politiche di mercato la raffigurazione tradizionale del leone marciano non è più consona al gusto dei tempi e alle moderne forme espressive.

Il leone subisce un processo di revisione e stilizzazione che porta all’attuale marchio, che rilegge in veste grafica rinnovata lo storico simbolo aziendale, al quale viene abbinato il logotipo Generali.

A 80 anni Cesare Merzagora divenuto presidente nel 1968, violoncellista e scultore per passione, come annunciato lascia la presidenza; con lui Generali ha affrontato gli anni della crisi economica e delle recessione, uscendone più solida.

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Inizio anni 80 nascono in questi anni la polizza vita rivalutabile Gesav, i fondi GenerComit e la prima polizza in euroscudi. In particolare a colpire è il successo di Gesav, che rivitalizza il settore vita.

1989 diventa operativo il nuovo centro direzionale di Mogliano Veneto, nel quale vengono accentrate le operazioni sul mercato italiano, precedentemente ripartite tra la Direzione Veneta e quella di Milano.

Nel 1988 Generali sbarca in Francia acquistando parte di Compagnie du Midi. Nel 1989 Generali diventa azionista del gruppo francese AXA Midi (nata per riunire le partecipazioni nel settore assicurativo di AXA e di Compagnie du Midi). La partecipazione si esercita grazie al possesso del 40% di Società di

Partecipazioni AxaGenerali a sua volta azionista di AXA con il 40% circa. Nel 1990 AXA Midi si fonde in AXA S.A.S. con Generali sempre azionista con il 40% del capitale sociale della holding di controllo del gruppo francese.

Negli anni ’90 il marchio di Gruppo viene rielaborato in forma più moderna e graficamente adatta a garantire una migliore identificazione. La dicitura “Gruppo Generali” viene declinata in varie lingue, tra le quali inglese, francese, tedesco e spagnolo.

La Compagnia si rafforza in Spagna, siglando l’accordo con il Banco Central Hispanoamericano che porta alla costituzione della Generali España Holding in

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1998 nasce la Banca Generali, progettata per offrire ai clienti della Compagnia servizi bancari innovativi e convenienti, sfruttando la forza nascente della rete.

Generali conclude con successo l’acquisizione di Ina e rafforza così la posizione al vertice in Italia conquistando anche il primo posto nel mercato vita in Europa (1999-2000).

Parte il piano strategico per il triennio 2003-2005 – il primo piano industriale nella storia del Gruppo – i cui obiettivi vengono pienamente raggiunti: +28% di raccolta premi e +67% di utile consolidato.

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2004 Generali adotta il Codice etico del Gruppo, che eleva al rango di norme i principi che da sempre vengono considerati irrinunciabili, come correttezza e onestà, imparzialità, professionalità e valorizzazione delle persone.

Alla fine del 2006 il Gruppo è presente in dieci paesi dell’Europa centro-orientale. L’anno successivo viene siglato un accordo con il Gruppo Ppf per costituire una joint venture che si posiziona tra i maggiori operatori in quell’area. Nel 2010 le Assicurazioni Generali, secondo la rivista Fortune 500, si sono posizionate al terzo posto in scala globale dopo AXA e ING Group per volumi d'affari gestiti. La presenza capillare in Italia ed i grandi investimenti effettuati all'estero hanno giocato favorevolmente nella crisi finanziaria mondiale del 2008, rendendo Assicurazioni Generali uno dei gruppi assicurativi più efficienti e saldi nel mondo; inoltre la capitalizzazione di borsa, al prezzo indicativo di 15 euro, rende la compagnia tra le prime al mondo per valorizzazione.

Il Consiglio di Amministrazione nomina Group Ceo Mario Greco, per avviare, grazie alla sua esperienza, una nuova fase di crescita del Gruppo intenzionato a ritrovare la sua posizione storica di leader.

2014-2015 per definire il nuovo sistema culturale e rafforzare l’identità di Generali vengono individuati vision, mission e valori chiari e coerenti. Anche il logo aziendale viene ridisegnato: il leone alato sarà da ora unico per tutto il Gruppo mondiale.

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Il piano di dismissione degli asset non-core raggiunge il suo obiettivo con un anno di anticipo. Intanto le acquisizioni strategiche rafforzano il Gruppo nell’importante mercato dell’Europa centro-orientale.

Fanno parte del gruppo Generali:

 Generali Italia S.p.A. nata il 1º luglio 2013 dalla incorporazione del ramo

assicurativo italiano di Generali in INA Assitalia S.p.A e conseguente cambio di denominazione. Dal 31 dicembre 2013 comprende anche Toro

Assicurazioni Lloyd Italico e Augusta Assicurazioni  Alleanza Assicurazioni  Europ Assistance  Generali Deutschland  Genertel  Genertellife  Banca Generali

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2- GESTIONE SEPARATA

La Gestione Separata è un fondo appositamente creato dalla Compagnia assicurativa che viene gestito separatamente rispetto a tutte le attività della Compagnia.

Nella Gestione vengono investiti i capitali dei clienti che sottoscrivono

una Polizza Vita tradizionale, la tipologia di prodotti generalmente definita di "Ramo I".

È un patrimonio separato da ogni altro patrimonio della Compagnia: quindi, qualsiasi cosa succeda, nessuno potrà toccare i capitali delle Gestioni Separate ovvero il denaro che le costituisce può essere incassato solo dai clienti che vi hanno investito.

Per Generali Italia Spa la gestione separata più importante per capitalizzazione e società di gestione è la Gesav.

In questo capitolo della tesi presenterò la Gestione separata Gesav e la Gestione separata Rispav in quanto sono quelle che fanno parte della composizione delle nuove polizze vita Valore Futuro e Valore Futuro Evolution.

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GESAV

La Gestione separata Gesav, costituita nel 1979, è la prima Gestione separata rivalutabile del mercato italiano.

Gesav vanta un track record e una storicità di rendimenti unici. La dimensione e la composizione della Gesav consente:

• un’ampia diversificazione degli investimenti;

• livelli minimi dei rischi collegati ai singoli titoli in portafoglio; • un adeguato turnover del portafoglio e dell’attività di trading.

La Società, nella gestione del portafoglio, attua una politica d’investimento prudente orientata verso titoli di tipo obbligazionario che mira a massimizzare il rendimento nel medio e lungo termine mantenendo costante un basso livello di rischiosità del portafoglio e perseguendo la stabilità dei rendimenti nel corso del tempo.

La scelta degli investimenti è determinata sulla base della struttura degli impegni assunti nell’ambito dei contratti assicurativi collegati alla gestione e dall’analisi degli scenari economici e dei mercati di investimento. Nel breve termine, e nel rispetto di tali criteri, è comunque possibile cogliere eventuali opportunità di rendimento.

Le principali tipologie di investimento sono: obbligazionario, immobiliare e azionario; l’investimento potrà anche essere indiretto attraverso l’utilizzo di OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio, tra cui ad esempio i fondi comuni di investimento) armonizzati.

Investimenti Obbligazionari: L’investimento in titoli obbligazionari,

prevalentemente con rating investment grade, punta ad una diversificazione per settori, emittenti, scadenze, e a garantire un adeguato grado di liquidabilità. In questo ambito sono ricompresi anche strumenti di investimento di breve e brevissimo termine quali depositi bancari, pronti contro termine o fondi monetari. (limite massimo investimento 100%).

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Investimenti Azionari: Gli investimenti in strumenti finanziari di tipo azionario sono effettuati prevalentemente in titoli quotati nei mercati ufficiali o

regolamentati, riconosciuti e regolarmente operanti. La selezione dei

singoli titoli azionari è basata sia sull’analisi di dati macroeconomici (tra i quali ciclo economico, andamento dei tassi di interesse e delle valute, politiche monetarie e fiscali) sia sullo studio dei fondamentali delle singole società (dati reddituali, potenzialità di crescita e posizionamento sul mercato).

(limite massimo investimento 35%)

Investimenti Immobiliari: La gestione degli investimenti comprenderà attività del comparto immobiliare, incluse le azioni e le quote di società del medesimo

settore. (limite massimo investimento 40%).

Altri Strumenti Finanziari (limite massimo investimento 10%).

Grafico 1

48.99%

32.23% 10.76%

6.29% 1.73%

GESAV: ASSET ALLOCATION

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Si tratta dunque di una soluzione molto appetibile per i clienti con totale

avversione al rischio, in quanto il risultato reale dell’investimento è decisamente superiore a investimenti alternativi con emittenti di stesso rating o rating

inferiore a Generali.

Nel grafico seguente si vede come investire 100 euro in Gesav rende quasi il 6% di più che investire in titoli di stato italiani con rating non superiore a quello di Generali.

Rendimento Gesav: 3,50% – Trattenuto: 1,4% – Tasso di riscatto: 1% Rendimento titoli di stato: fonte Sole 24 Ore 22/7/2016

Grafico 2 98.07 100.13 102.23 104.38 107.62 99.82 99.9 100.09 100.6 101.66 92.00 € 94.00 € 96.00 € 98.00 € 100.00 € 102.00 € 104.00 € 106.00 € 108.00 € 110.00 € A N N O 1 A N N O 2 A N N O 3 A N N O 4 A N N O 5

INVESTIRE 100 EURO

Gesav Rendimento titoli di Stato

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Le caratteristiche legate alla struttura e alla dimensione della Gesav consentono di realizzare prodotti con diversi livelli e modelli di garanzia.

I contratti collegati alla Gesav possono prevedere, a seconda delle

specifiche caratteristiche del prodotto, sia il meccanismo di consolidamento dei rendimenti conseguiti annualmente (gli incrementi di

valore vengono capitalizzati, sono sempre garantiti al Cliente e non possono essere ridotti da eventuali minori rendimenti nel futuro) sia l’adeguamento annuo dei risultati (le variazioni di valore sono capitalizzate, senza però consolidare nel durante, salva la garanzia a scadenza o in caso di morte).

La filosofia di gestione tende a massimizzare i rendimenti nel medio-lungo termine, con un costante monitoraggio del profilo di rischio/rendimento dei portafogli, attraverso un processo volto a:

 analizzare le variabili macroeconomiche per le decisioni di asset allocation;  diversificare attentamente gli investimenti;

 mantenere un adeguato turnover del portafoglio e dell’attività di trading;  cogliere, per la componente obbligazionaria, differenziali di rendimento

sulla curva dei tassi di interesse offerti dai titoli corporate rispetto ai titoli governativi, sempre nel rispetto della durata degli impegni delle passività;

 selezionare singoli titoli azionari basandosi sia sull’analisi di dati macroeconomici (ciclo economico, andamento dei tassi di interesse e delle valute, politiche monetarie e _scali) sia sullo studio dei fondamentali delle singole società (dati reddituali, potenzialità di crescita e

posizionamento sul mercato), privilegiando comunque l’investimento in

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L’elevata consistenza patrimoniale è garanzia di solidità economica ed è tale da consentire ampi margini di operatività nella gestione e nella diversificazione del portafoglio.

Grafico 3

Il valore delle attività della Gestione separata non potrà essere inferiore alle riserve matematiche, costituite dall’Impresa, al fine di adempiere agli obblighi contrattuali derivanti dai contratti le cui prestazioni sono rivalutabili in base ai rendimenti realizzati dalla gestione stessa.

Sulla Gestione separata possono gravare unicamente le spese relative all’attività di verifica contabile effettuata dalla società di revisione e quelle effettivamente sostenute per l’acquisto e la vendita delle attività della Gestione separata. Non sono consentite altre forme di prelievo, in qualsiasi modo effettuate.

Il periodo di osservazione per la determinazione del tasso medio di rendimento decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno.

0.00 € 5,000.00 € 10,000.00 € 15,000.00 € 20,000.00 € 25,000.00 € 30,000.00 € 35,000.00 € 40,000.00 € 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Patrimonio gestito al 31/12/2015: 36.213,51 milioni di euro

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Il rendimento della Gestione separata beneficia di eventuali utili derivanti dalla retrocessione di commissioni o di altri proventi ricevuti dalla Società in virtù di accordi con soggetti terzi riconducibili al patrimonio della Gestione separata.

Il tasso medio di rendimento della Gestione separata, relativo al periodo di osservazione annuale, è determinato rapportando il risultato finanziario della Gestione separata alla giacenza media delle attività della Gestione separata stessa. Analogamente, al termine di ogni mese, viene determinato il tasso medio di rendimento realizzato nei dodici mesi precedenti.

Il valore di iscrizione nel libro mastro di una attività di nuova acquisizione è pari al prezzo di acquisto. Il risultato finanziario della Gestione separata è costituito dai proventi finanziari di competenza conseguiti dalla gestione stessa,

comprensivi degli scarti di emissione e di negoziazione di competenza, dagli utili realizzati e dalle perdite sofferte nel periodo di osservazione oltre che degli utili e dei proventi. Il risultato finanziario è calcolato al netto delle spese effettivamente sostenute ed al lordo delle ritenute di acconto fiscale.

Gli utili e le perdite da realizzo sono determinati con riferimento al valore di iscrizione delle corrispondenti attività nel libro mastro della Gestione separata.

La giacenza media delle attività della Gestione separata è pari alla somma della giacenza media nel periodo di osservazione dei depositi in numerario, degli investimenti e di ogni altra attività della Gestione separata.

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GESAV: performance

ANNO RENDIMENTI NETTI RENDIMENTO MEDIO TITOLI

DI STATO INFLAZIONE 2003 5,01% 3,73% 2,50% 2004 5,26% 3,59% 2,00% 2005 4,97% 3,16% 1,70% 2006 5,03% 3,86% 2,00% 2007 4,40% 4,41% 1,70% 2008 4,41% 4,46% 3,23% 2009 4,41% 3,54% 0,75% 2010 4,20% 3,35% 1,55% 2011 4,31% 3,89% 2,73% 2012 4,04% 4,64% 2,97% 2013 4,02% 3,35% 1,17% 2014 3,86% 2,08% 0,21% 2015 3,81% 1,19% -0,17% Tabella 1 Grafico 4

I rendimenti al netto dei prelievi disciplinati dalle condizioni di assicurazione sono relativi al periodo gennaio-dicembre e sono applicati alle rivalutazioni del mese di marzo immediatamente successivo.

2.50% 2.00% 1.70% 2.00% 1.70% 3.23% 0.75% 1.55% 2.73% 2.97% 1.17% 0.21% 3.73% 3.59% 3.16% 3.86% 4.41% 4.46% 3.54% 3.35% 3.89% 4.64% 3.35% 2.08% 1.19% 5.01% 5.26% 4.97% 5.03% 4.40% 4.41% 4.41% 4.20% 4.31% 4.04% 4.02% 3.86% 3.81% ANNO 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 GESAV

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La possibilità di “monitorare” mensilmente l’andamento dei tassi di rendimento conseguiti dalla Gesav consente al Cliente una costante valutazione dei risultati del proprio investimento.

Rendimenti annui riferiti al mese di ricorrenza dei contratti dell’ultimo anno.

Grafico 5

il rendimento indicato deve intendersi al lordo dei prelievi che la compagnia effettua in conformità alle specifiche condizioni di polizza (aliquota di recessione, minimo trattenuto, tasso tecnico).

La Gestione separata è annualmente sottoposta a certificazione da parte di una società di revisione iscritta nell’apposito registro previsto dalla normativa vigente.

La Gestione separata è denominata in Euro. 3.76% 3.79% 3.81% 3.78% 3.76% 3.81% 3.81% 3.78% 3.81% 3.78% 3.75% 3.74% 3.74% 3.70% 3.72% 3.74% 3.76% 3.78% 3.80% 3.82% Gesav rendimento lordo

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RISPAV

La Gestione separata Rispav, costituita nel maggio 1981, è una Gestione separata storica del Gruppo Generali.

Rispav vanta un track record e una storicità di rendimenti importanti.

La gestione si caratterizza per: • stabilità dei rendimenti;

• livelli minimi dei rischi collegati ai singoli titoli in portafoglio; • un adeguato turnover del portafoglio e dell’attività di trading.

La Società, nella gestione del portafoglio, attua una politica di investimento prudente orientata verso titoli mobiliari di tipo obbligazionario che mira a massimizzare il rendimento nel medio e lungo periodo mantenendo

costantemente un basso livello di rischiosità del portafoglio e perseguendo la stabilità dei rendimenti nel corso del tempo.

La scelta degli investimenti è determinata sulla base della struttura degli impegni assunti nell’ambito dei contratti assicurativi collegati alla gestione e dall’analisi degli scenari economici e dei mercati di investimento. Nel breve termine e nel rispetto di tali criteri è comunque possibile cogliere eventuali opportunità di rendimento.

Le principali tipologie di investimento in cui vengono canalizzate risorse sono: obbligazionario, immobiliare e azionario; l’investimento potrà anche essere indiretto attraverso l’utilizzo di OICR armonizzati.

Nella gestione degli investimenti, la Società si attiene ai seguenti limiti: investimenti obbligazionari: massimo 100%

investimenti immobiliari: massimo 40% investimenti azionari: massimo 35%

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Grafico a torta Rispav Asset Allocation

Grafico 6

La filosofia di gestione tende a massimizzare i rendimenti nel medio-lungo termine, con un costante monitoraggio del profilo di rischio/rendimento dei portafogli, attraverso un processo volto a:

 analizzare le variabili macroeconomiche per le decisioni di asset allocation;

 diversificare attentamente gli investimenti;

 mantenere un adeguato turnover del portafoglio e dell’attività di trading;

 Per la componente obbligazionaria la gestione diversifica opportunamente tra titoli corporate e titoli governativi sfruttando le opportunità che si presentano nei differenziali di rendimento sulla curva dei tassi di interesse, sempre nel rispetto

60.61% 24.52%

2.83%

11.55% 0.49% Rispav: Asset Allocation

titoli di stato corporate azioni fondi comuni altro

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 La gestione azionaria si basa sull’analisi di dati macroeconomici (ciclo economico, andamento dei tassi di interesse e delle valute, politiche monetarie e _scali) e sullo studio dei fondamentali delle

singole società (dati reddituali, potenzialità di crescita e posizionamento sul mercato), privilegiando comunque l’investimento in

titoli ad elevata solidità e in grado di generare dividendi costanti tali da garantire redditività corrente alla Gestione.

Rispav: consistenza patrimoniale

Risulta 13 volte inferiore a quella di Gesav.

Grafico 7 0.00 € 500.00 € 1,000.00 € 1,500.00 € 2,000.00 € 2,500.00 € 3,000.00 € 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Patrimonio gestito al 31/12/2015: 2.625,21 milioni di euro

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I rendimenti di Rispav si mantengono costanti intorno al 4% nel corso degli anni, mentre quelli di Gesav sono più altalenanti.

Rispav: performance

ANNO RENDIMENTI NETTI RENDIMENTO MEDIO TITOLI

DI STATO INFLAZIONE 2005 4,30% 3,16% 1,70% 2006 4,58% 3,86% 2,00% 2007 5,06% 4,41% 1,70% 2008 4,61% 4,46% 3,23% 2009 4,57% 3,54% 0,75% 2010 4,44% 3,35% 1,55% 2011 4,35% 3,89% 2,73% 2012 4,30% 4,64% 2,97% 2013 4,32% 3,35% 1,17% 2014 4,31% 2,08% 0,21% 2015 4,24% 1,19% -0,17% Tabella 2 Grafico 8

I rendimenti al netto dei prelievi disciplinati dalle condizioni di assicurazione sono relativi al periodo gennaio-dicembre e sono applicati alle 4.30% 4.58% 5.06% 4.61% 4.57% 4.44% 4.35% 4.30% 4.32% 4.31% 4.24% 3.16% 3.86% 4.41% 4.46% 3.54% 3.35% 3.89% 4.64% 3.35% 2.08% 1.19% 1.70% 2.00% 1.70% 3.23% 0.75% 1.55% 2.73% 2.97% 1.17% 0.21% -0.17% -1.00% 0.00% 1.00% 2.00% 3.00% 4.00% 5.00% 6.00% 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 RISPAV

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RISPAV:

Rendimenti annui riferiti al mese di ricorrenza dei contratti dell’ultimo anno.

Grafico 9

il rendimento indicato deve intendersi al lordo dei prelievi che la compagnia effettua in conformità alle specifiche condizioni di polizza (aliquota di recessione, minimo trattenuto, tasso tecnico).

La Gestione separata è annualmente sottoposta a certificazione da parte di una società di revisione iscritta nell’apposito registro previsto dalla normativa vigente.

La Gestione separata è denominata in Euro. 4.03% 4.19% 4.30% 4.31% 4.29% 4.29% 4.24% 4.22% 4.36% 4.41% 4.37% 4.37% 4.36% 3.80% 3.90% 4.00% 4.10% 4.20% 4.30% 4.40% 4.50% RISPAV

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DIFFERENZE GESAV – RISPAV

Si tratta in entrambi i casi di Gestioni Separate assicurative ma Gesav nasce in casa Generali mentre Rispav è nata in casa ex Toro.

Gesav

Costituita nel 1979, la sua filosofia di gestione mira a massimizzare i rendimenti nel medio lungo termine con un costante monitoraggio del rischio attraverso l'analisi delle variabili macro economiche per le decisioni di asset allocation, una attenta diversificazione ed un adeguato turn over di portafoglio.

Al 31 12 2015 il patrimonio gestito ammontava a circa 36 miliardi di euro. Questa elevata consistenza patrimoniale è garanzia di stabilità e solidità. A livello di performance la gestione è stata sempre in grado di generare una redditività superiore al rendimento titoli di Stato e all'inflazione (Yield 2015: 3,78%).

Al 31 marzo scorso il portafoglio era costituito da Titoli di Stato per il 49%, da corporate Bond per il 32%, da oicr per il 13% e da azioni per il 5%.

Rispav

Costituita nel 1981 ha un patrimonio di circa 2,5 miliardi di euro.

Questa più contenuta consistenza permette una maggiore dinamicità gestionale che ha permesso di ottenere nel 2015 un rendimento superiore al 4% (4,24%). A livello di asset allocation il portafoglio è composto da Titoli governativi per il 60%, da obbligazioni societarie per il 25%, da oicr per il 12% e da azioni per il 3%.

(40)
(41)

3- POLIZZE CAPITALIZZAZIONE

VALORE FUTURO

Il trend obbligazionario decrescente dell’ultimo periodo ha portato banche e compagnie di assicurazione ha ricercare nuove soluzioni di profitto.

In uno scenario di tassi bassi, infatti la ricerca dei risultati nell’investimento si persegue con la diversificazione e la gestione protetta del rischio.

Le gestioni separate delle compagnie non sono più in grado di autosostenersi, se non mixate con qualcos’altro.

In questo capitolo presenterò la soluzione adottata da Generali ovvero l’introduzione di un prodotto innovativo quale Valore Futuro.

Scelgo di parlare della compagnia Generali Italia Spa in quanto in Italia la sua gestione separata è la più importante per capitalizzazione e per società di gestione.

Valore Futuro è una polizza di assicurazione a vita intera multiramo a premio unico e premi unici aggiuntivi.

Il prodotto è articolato su due componenti, una parte investita in gestione

separata e una parte direttamente in una linea multicomparto di OICR, combinate tra loro.

Valore Futuro è spinto da due motori: la parte gestione separata e la parte mercati.

GENERALI ITALIA BANCA GENERALI Gestione Separata Linee Multicomparto

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La parte gestione separata è gestita da Generali, la parte finanziaria invece da Banca Generali la quale ha comunque stipulato accordi di gestione con società terze.

Per quanto riguarda la parte azionaria Banca Generali ha stipulato accordi di collocamento con le società di gestione, BG confeziona quelle linee di gestione ricercando fondi di queste società di gestione.

Gli attivi di questi fondi hanno una diversificazione di secondo livello (fondi di fondi), si hanno quindi migliaia di titoli in portafoglio, il motivo del multi

manager è dettato dal fatto che ciascuna società di gestione ha delle peculiarità su certi mercati.

Il cliente sceglie la linea multi comparto, BG sceglie all’interno della linea quali fondi prendere.

Le linee di gestione sono tre: una linea azionaria internazionale, una linea europea e una sui mercati emergenti.

Premesso che si intende per:

 Capitale protetto: il premio versato, al netto di diritti e cifra fissa.

 Periodo traguardo: l’intervallo di tempo al termine del quale l’investimento in gestione separata dovrebbe essere pari al capitale protetto. Il periodo traguardo varia, a seconda della scelta del contraente all’emissione, tra 10 anni e 15 anni;  Valore del contratto: la somma delle due componenti:

 valore in gestione separata: il capitale complessivamente assicurato (tenuto conto di tutti gli eventuali investimenti e disinvestimenti), rivalutato in pro-rata sulla base dell’ultimo rendimento disponibile;

 valore in comparti: il controvalore delle quote assicurate (tenuto conto di tutti gli

eventuali investimenti, disinvestimenti e modifiche di allocazione intervenute), al giorno di riferimento.

E’soluzione assicurativa multiramo in quanto combina ramo primo: gestione separata e ramo terzo: unit, con protezione del capitale che non significa garanzia di capitale: la compagnia si impegna solo per la parte inizialmente investita in

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l’obiettivo a una certa epoca futura di ridarti i tuoi soldi, non è un impegno ma adotto tecniche gestionali volte a.

La suddivisione tra gestione separata e comparti avviene all’emissione del contratto e in occasione di ciascun versamento aggiuntivo determinando la parte di premio per gestione e, per differenza, la rimanente parte di premio impiegata per acquistare direttamente i comparti che compongono la linea di investimento scelta.

La Compagnia si riserva di modificare nel tempo l’offerta delle Linee in funzione delle opportunità di mercato.

In funzione degli scenari di mercato, con comunicazione ai contraenti, la Compagnia può variare l’allocazione dell’investimento attraverso la modifica:  del tasso obiettivo;

 della ripartizione tra i diversi OICR che compongono la linea o la sostituzione degli stessi (riassetto automatico della Linea di investimento);

Dopo 8 mesi dalla decorrenza e successivamente ogni quattro mesi, oppure in occasione di variazioni, automatiche o a richiesta, di asset allocation del contatto e di modifica del capitale protetto, è previsto un meccanismo di allocazione automatica della prestazione tra le due componenti del contratto con l’obiettivo di mantenere in gestione separata un investimento pari al capitale protetto scontato al 3,5% (tasso obbiettivo) per il periodo che intercorre tra la data traguardo e la data di remix.

L’eventuale valore residuo, derivante dalla differenza tra la rivalutazione ed il tasso obbiettivo, sarà interamente investito nei comparti di OICR collegati dai quali saranno prelevati i costi.

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In occasione di qualsiasi remix qualora il valore del contratto risulti almeno del 10% superiore al capitale protetto, avverrà un ribilanciamento automatico delle due componenti in modo che il capitale protetto venga aggiornato, ponendolo pari al valore del contratto, con conseguente modifica dell’allocazione degli investimenti (tra gestione separata ed OICR).

La modifica del capitale protetto può essere richiesta anche dal contraente, una volta all’anno, in caso di variazioni del valore del contratto inferiori al 10%. In caso di morte e, a partire dal termine del periodo traguardo, anche in caso di riscatto, l’importo liquidato non può essere inferiore alla somma dei premi investiti in gestione separata, al netto di diritti e cifra fissa.

Ad ogni anniversario della data di decorrenza, le componenti in gestione sono rivalutate con il rendimento annuo conseguito dalla gestione separata nel periodo di riferimento costituito dai dodici mesi precedenti il secondo mese anteriore a quello della ricorrenza annuale del contratto (mese dell’operazione in caso di rivalutazioni in pro rata). La rivalutazione può essere negativa.

Il contraente può trasferire totalmente le quote assicurate da una linea

multicomparto ad un’altra, purché sia trascorso almeno un anno dalla stipula del contratto.

Il Contraente, trascorso almeno un anno, può richiedere il riscatto totale o parziale. L'importo di riscatto totale, determinato attraverso un’operazione di remix, è pari al valore del contratto alla data di richiesta.

Quindi primo obiettivo della polizza è proteggere il capitale e lo fa tramite questo meccanismo gestionale di remix periodico ogni 4 mesi e di incremento del

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Esempio con un traguardo a 10 anni

Linea di protezione = Andamento multi comparto =

100%

0%

Inizio investimento Raggiungimento Traguardo

Grafico 10

Altre caratteristiche

 Età: Minima all’ingresso: 18 anni Massima all’ingresso: 80 anni  Durata: Il contratto è a vita intera.

 Fiscalità: Liquidazioni in caso di morte a persona fisica: esenti da imposta sulle successioni e, per la sola parte derivante da coperture di rischio demografico, dall’IRPEF; liquidazioni in caso di riscatto: il trattamento fiscale degli OICR è equiparata a quello delle gestioni separate e dei fondi interni. Per la componente investita in OICR dei contratti multiramo è dovuta l’imposta di bollo, da

calcolarsi annualmente e da versarsi al momento della liquidazione.

70,89% Gesav 100% Gesav 29,11% Multi comparto % Multi comparto

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Obiettivi Orizzonte temporale protezione X investimento risparmio previdenza Profilo di rischio

basso medio-basso medio medio-alto alto

OICR X X

GESAV X

Il profilo di rischio dei fondi si determina in base alla seguente tabella:

volatilità delle quote nel comparto

negli ultimi 3 anni Profilo di rischio

Oltre 20% Molto alto

Tra 14% e 20% Alto

Tra 8% e 14% Medio alto

Tra 3% e 8% Medio

Tra 0% e 3% Medio basso

Tabella 3

Complessivamente si può dire sia un investimento ad alto rischio.

Valore Futuro si caratterizza per una ripartizione e un grado rischio variabili, in funzione del periodo traguardo scelto dal contraente e indicato nel documento di polizza, che determina le componenti da investire in gestione separata e in una linea di investimento multicomparto di OICR.

breve medio

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La polizza prevede che una parte della prestazione assicurata sia espressa in quote di uno o più OICR, il cui valore dipende dalle oscillazioni di prezzo degli strumenti finanziari di cui le quote sono rappresentazione.

I rischi derivanti dall’oscillazione del valore delle quote ai fini della determinazione delle prestazioni assicurative sono totalmente a carico del contraente e sono i seguenti:

rischio connesso alla variazione del prezzo: il prezzo di ciascun strumento finanziario dipende dalle caratteristiche peculiari della società emittente, dall’andamento dei mercati di riferimento, e può variare in modo più o meno accentuato a seconda della sua natura. In linea generale, la variazione del prezzo delle azioni è connessa alle prospettive reddituali delle società emittenti e può essere tale da comportare la riduzione o addirittura la perdita del capitale investito, mentre il valore delle obbligazioni è influenzato dall’andamento dei tassi di interesse di mercato e dalle valutazioni della capacità del soggetto emittente di far fronte al pagamento degli interessi dovuti e al rimborso del capitale di debito a scadenza;

rischio connesso alla liquidità: la liquidità degli strumenti finanziari, ossia la loro attitudine a trasformarsi prontamente in moneta senza perdita di valore, dipende dalle caratteristiche del mercato in cui gli stessi sono trattati. In generale i titoli trattati su mercati regolamentati sono più liquidi e, quindi, meno rischiosi, in quanto più facilmente smobilizzabili dei titoli non trattati su detti mercati. L’assenza di una quotazione ufficiale rende inoltre complesso l’apprezzamento del valore effettivo del titolo, la cui determinazione può essere rimessa a valutazioni discrezionali;

rischio connesso alla valuta di denominazione: per l’investimento in strumenti finanziari denominati in una valuta diversa da quella in cui è denominato il fondo, occorre tenere presente la variabilità del rapporto di cambio tra la valuta di riferimento del fondo e la valuta estera in cui sono denominati gli

investimenti;

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essere regolati con ridotti livelli di garanzia e protezione agli investitori. Sono poi da considerarsi i rischi connessi alla situazione politico-finanziaria del Paese di appartenenza degli enti emittenti.

Riporto nel seguito, a titolo esemplificativo, la misura percentuale della parte di premio investita nelle componenti sopra citate alle varie ricorrenze annuali, in funzione del periodo traguardo e di un’ipotesi di tasso obbiettivo pari al 3,5%.

Anni mancanti traguardo %GS %LINEA 15 59,69% 40,31% 14 61,78% 38,22% 13 63,94% 36,06% 12 66,18% 33,82% 11 68,49% 31,51% 10 70,89% 29,11% 9 73,37% 26,63% 8 75,94% 24,06% 7 78,60% 21,40% 6 81,35% 18,65% 5 84,20% 15,80% 4 87,14% 12,86% 3 90,19% 9,81% 2 93,35% 6,65% 1 96,62% 3,38% 0 100,00% 0,00% Tabella 4

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ESEMPIO

Si vuole investire 10.000 euro. Si ragiona in 2 modi:

 in termini di orizzonte temporale cioè io voglio la mia protezione di capitale tra 10-11-12 anni

 in base al mio profilo di rischio e al mio orizzonte temporale di riferimento l’esposizione che voglio ai mercati azionari può essere del 30-31-32% , dalla formula matematica dello sconto se si vuole avere 10.000euro protetti per 15 anni allora si deve scontare questi 10.000 euro ad oggi ad un tasso che si chiama nel contratto tasso obbiettivo ed è del 3.5% annuo affinché scontati i 10.000euro finali ad oggi mi dicano quanti soldi devo mettere oggi in Gesav in modo che capitalizzati al 3.5% annuo composto alla fine tornino i 10.000, nell’ipotesi10 anni è 70% Gesav e 30% mercati azionari.

 Formula sconto composto V=C(1+i)^(-t)

Consideriamo:

a. il tasso di rendimento minimo garantito contrattualmente cioè 3,5%;

b. una ipotesi di rendimento annuo costante stabilito dall’IVASS e pari, al momento di redazione del presente progetto, al 4%.

c. una ipotesi di rendimento annuo costante stabilito dall’IVASS e pari, al momento di redazione del presente progetto, al 2%.

Ogni 4 mesi la compagnia vede quanti soldi ci sono in Gesav.

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Ipotizzando un rendimento finanziario del 4% e un tasso obiettivo del 3,50%, nel corso del periodo traguardo la componente di rivalutazione eccedente il tasso obiettivo è trasferita nei comparti.

VF mantiene in Gesav sempre e solo la quantità di denaro strettamente necessaria per fare in modo che nella capitalizzazione a 3.5% si abbia l’obiettivo del

traguardo di protezione.

Se invece Gesav dovesse fare il 2% ho meno soldi per raggiungere l’obiettivo della protezione quindi quello che manca viene preso dalla parte azionaria e messo in Gesav.

Il rendimento del contratto è dato da almeno il 3.5% più l’extra eventuale rendimento di Gesav per cui se fa il 4% questo 0.5% mi viene riconosciuto e il rendimento della parte finanziaria.

Garantiti 7000 ovvero quanto investito inizialmente in Gesav e protetti 10.000. Il fine è arrivare al traguardo con 10.000 più rendimenti parte azionaria.

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ESEMPLIFICAZIONE PRESTAZIONI

A) TASSO DI RENDIMENTO MINIMO GARANTITO

In caso di decesso dell’assicurato e, a partire dal termine del periodo traguardo, anche in caso di riscatto è garantito un importo pari alla somma dei premi per gestione separata, tenendo conto di eventuali variazioni conseguenti alla modifica del capitale protetto.

DATI:

a) Età massima assicurato: 80 anni b) Durata periodo traguardo: 15 anni c) Premio unico: 10,160,00 euro d) Diritti di emissione: 10.000 euro e) Cifra fissa: 150,00 euro

f) Capitale assicurato iniziale: 5968,66 euro

anni trascorsi prestazione caso morte riscatto

1 5.968,91 2 5.968,91 3 5.968,91 4 5.968,91 5 5.968,91 6 5.968,91 7 5.968,91 8 5.968,91 9 5.968,91 10 5.968,91 11 5.968,91 12 5.968,91 13 5.968,91 14 5.968,91 15 5.968,91 5.968,91 Tabella 5

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B)IPOTESI DI RENDIMENTO FINANZIARIO

DATI:

a) Tasso obbiettivo: 3.5%

b) Ipotesi rendimento annuo costante: 4% c) Età massima assicurato: 80 anni

d) Durata periodo traguardo: 15 anni e) Premio unico: 10,160,00 euro f) Diritti di emissione: 10.000 euro g) Cifra fissa: 150,00 euro

h) Capitale assicurato iniziale: 5.968,91 euro i) Prestazione caso morte iniziale: 5.968,91 euro

anni trascorsi prestazione caso morte riscatto

1 6.177,82 6.177,82 2 6.394,04 6.394,04 3 6.617,83 6.617,83 4 6.849,46 6.849,46 5 7.089,19 7.089,19 6 7.337,31 7.337,31 7 7.594,12 7.594,12 8 7.859,91 7.859,91 9 8.135,01 8.135,01 10 8.419,73 8.419,73 11 8.714,42 8.714,42 12 9.019,43 9.019,43 13 9.335,11 9.335,11 14 9.661,84 9.661,84 15 10.000,00 10.000,00 Tabella 6

(*)I valori devono intendersi calcolati alla fine dell’annualità assicurativa e sono riportati al lordo delle imposte di legge.

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C)IPOTESI DI RENDIMENTO FINANZIARIO

DATI:

a) Tasso obbiettivo: 3.5%

b) Ipotesi rendimento annuo costante: 2% c) Età massima assicurato: 80 anni

d) Durata periodo traguardo: 15 anni e) Premio unico: 10,160,00 euro f) Diritti di emissione: 10.000 euro g) Cifra fissa: 150,00 euro

h) Capitale assicurato iniziale: 5.968,91 euro i) Prestazione caso morte iniziale: 5.968,91 euro

anni trascorsi prestazione caso morte riscatto

1 6.088,28 6.088,28 2 6.210,05 6.210,05 3 6.334,25 6.334,25 4 6.460,94 6.460,94 5 6.590,15 6.590,15 6 6.721,96 6.721,96 7 6.856,40 6.856,40 8 6.993,52 6.993,52 9 7.133,40 7.133,40 10 7.276,06 7.276,06 11 7.421,58 7.421,58 12 7.570,02 7.570,02 13 7.721,42 7.721,42 14 7.875,84 7.875,84 15 8.033,36 8.033,36 Tabella 7

(*)I valori devono intendersi calcolati alla fine dell’annualità assicurativa e sono riportati al lordo delle imposte di legge.

(54)

DATI STORICI

ILLUSTRAZIONE RENDIMENTI GESTIONE SEPARATA

Tasso di rendimento realizzato dalla gestione separata GESAV, negli ultimi 6 anni ed il corrispondente tasso di rendimento minimo riconosciuto agli assicurati. I dati sono confrontati con il tasso di rendimento medio dei titoli di Stato e delle obbligazioni e con l'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di impiegati e operai. Anno Rendimento realizzato dalla gestione separata Rendimento minimo riconosciuto assicurati Rendimento medio dei titoli di

stato Inflazione 2010 4,20% 4,20% 3,35% 1,55% 2011 4,31% 4,31% 4,89% 2,73% 2012 4,04% 4,04% 4,64% 2,97% 2013 4,02% 4,02% 3,35% 1,17% 2014 3,86% 3,86% 2,08% 0,21% 2015 3,81% 3,81% 1,19% -0,17% Tabella 8

Grafico rendimenti annui riferiti al mese di ricorrenza dei contratti dell’ultimo anno.

3.76% 3.79% 3.81% 3.78% 3.76% 3.81% 3.81% 3.78% 3.81% 3.78% 3.75% 3.74% 3.74% 3.70% 3.72% 3.74% 3.76% 3.78% 3.80% 3.82% Gesav

(55)

RENDIMENTO MEDIO ANNUO MERCATI AZIONARI DAL 2006 AL 2016

Grafico 12

Il grafico riporta il rendimento medio annuo composto che il risparmiatore avrebbe ottenuto investendo nei mercati finanziari mondiali negli ultimi 10 anni. Sono stati considerati i seguenti indici: S&P500 per le azioni degli Stati Uniti; Morgan Stanley C.I. Emerging Markets per le azioni dei mercati emergenti; MSCI World per le azioni mondiali; MSCI Europa per le azioni europee; i rendimenti a scadenza calcolati dalla Banca d’Italia sulla base dei prezzi tel quel quotati alla Borsa Italiana per i BTP; il rendimento della prima asta annuale per i BOT; l’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati per l’inflazione italiana.

Tutti gli indici sono in valuta locale al lordo dell’imposizione fiscale,

dell’inflazione e delle commissioni; gli indici azionari considerano i dividendpi

0.00% 0.50% 1.00% 1.50% 2.00% 2.50% 3.00% 3.50% 4.00% 4.50% 5.00% 5.50% 6.00% 6.50% 7.00% 7.50% 8.00% 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

RENDIMENTO MEDIO ANNUO

INFLAZIONE BOT EUROPA BTP MONDO EM MKT USA

7,3% 6,1% 4,6% 4,0% 3,3% 1,9% 1,6%

(56)

Come si evince dal grafico i rendimenti medi annui che si sarebbero ottenuti sono i seguenti:

 7,3% se si fosse investito in azioni Usa pari a una performance complessiva del 105,2%. Investendo 100 unita ne avrei avute 205,2.  6,1% se si fosse investito in azioni dei Paesi emergenti pari a una

performance complessiva del 84,2%. Investendo 100 ne avrei avute 184,2.  4,6% se si fosse investito in azioni mondiali pari a una performance

complessiva del 58,9%. Investendo 100 unita ne avrei avute 158,9.  4,0% se si fosse investito in BTP pari a una performance complessiva del

50,0%. Investendo 100 unita ne avrei avute 150,0.

 3,3% se si fosse investito in azioni europee pari a una performance complessiva del 40,0%. Investendo 100 unita ne avrei avuto 140,0.

 1,9% se si fosse investito in BOT pari a una performance complessiva del 21,6%. Investendo 100 unita ne avrei avuto 121,6.

Nello stesso periodo l’inflazione media annua è stata pari al 1,6%.

Investendo su un orizzonte temporale sufficientemente lungo si è indifferenti alle oscillazioni di breve periodo delle Borse e si riescono ad ottenere elevati

rendimenti medi annui, superiori a quelli offerti dai mercati obbligazionari. Tutti i mercati azionari hanno evidenziato una performance positiva.

Investendo in Valore Futuro il risparmiatore ha pertanto la possibilità di avere un rendimento stabile dato dalla Gestione Separata, Gesav, e di conseguire risultati positivi anche nella parte azionaria in quanto il mercato azionario nel lungo periodo è tendenzialmente a rialzo ed è ininfluente dalle oscillazioni annuali e dalla maggiore volatilità, quindi il rischio si riduce.

La volatilità, in un orizzonte decennale, non scompare anche se risulta molto più smorzata rispetto alle esorbitanti variazioni annue, in quanto nel breve periodo i mercati azionari sono dominati dai comportamenti speculativi e dalla

instabile psicologia della massa degli investitori, nel lungo periodo invece

emerge un altro valore guida: il valore fondamentale dei titoli azionari, dato dalla capacità di ogni azienda di generare utili e, in ultima istanza, dividendi in un arco

(57)

INVESTIRE NEL LUNGO PERIODO

Azioni Azioni Azioni 50% Gesav 50% Gesav 50% Gesav 70% Gesav 70% Gesav 70%Gesav Periodo

Investimento Mondiali Europee Emergenti 50% Mondo 50%Europa 50% Em 30% Mondo 30% Europa 30% Em

5anni

10anni

15anni

Periodo di osservazione 1990-2016

 Periodi con performance positiva  Periodi con performance negativa

Grafico 13

Una serie infinita di studi e ricerche effettuate in tutto il mondo dimostrano che l’investimento azionario è vincente nel lungo periodo. Nel lungo periodo

l’investimento in azioni compensa le perdite di breve periodo, riduce il rischio e presenta un rendimento maggiore rispetto ai bond.

(58)

percentuali e con le 3 linee differenti, qual è la percentuale di finestre temporali di 5,10 e 15 anni in cui nel periodo 1990-2016 l’investimento in azioni ha garantito un rendimento positivo.

Da un altro punto di vista il grafico mostra qual è la probabilità di uscire vincenti (o di accusare perdite) da un investimento azionario avendo come lasso

temporale di permanenza in Borsa 5, 10 e 15 anni.

Il risparmiatore che avesse investito in azioni mondiali nel periodo 1990-2016 per 5, 10 o 15 anni avrebbe ottenuto una performance positiva rispettivamente nel 63,5%, 81,5% e 100% dei casi; se invece avesse investito il proprio capitale in azioni europee nel periodo 1990-2016 per 5, 10 o 15 anni avrebbe ottenuto una performance positiva rispettivamente nel 63,9%, 74,5% e 89,6% dei casi; ancora se avesse investito il proprio capitale in azioni dei paesi emergenti nel periodo 1990-2016 per 5, 10 o 15 anni avrebbe ottenuto una performance positiva rispettivamente nel 87,8%, 100% e 100% dei casi.

Ancora meglio l’investitore avrebbe fatto se avesse investito in un portafoglio composto per metà da Gesav e per metà in azioni: in questo caso infatti avrebbe ottenuto sempre una performance positiva se la durata dell’investimento fosse stata pari almeno a 10 anni.

Questo periodo si ridurrebbe a 5 anni in caso di proporzione 70% Gesav e 30% azionario (Valore Futuro).

(59)

ILLUSTRAZIONE RENDIMENTI DI ALCUNI FONDI

Rendimento storico realizzato negli ultimi 3 e 5 anni dagli OICR a cui possono essere collegate le prestazioni assicurative.

Il dato è confrontato ove previsto con quello di un parametro di riferimento, benchmark. Il benchmark è un indice comparabile, in termini di composizione e di rischiosità, agli obiettivi di investimento attribuiti alla gestione di un fondo e a cui si può fare riferimento per confrontare il risultato di gestione.

Riporto i dati esclusivamente per gli OICR per i quali sono disponibili i dati storici di almeno 2 annualità solari intere.

Le predette informazioni sono integrate con indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di impiegati ed operai.

Tabella 9

OICR 2014 Benchmark

2014 2015

Benchmark 2015 BG SELECTION AFRICA AND MIDDLE

EAST EQUITIES DX 9,93% N.P -15,01% N.P BG SELECTION GLOBAL DYNAMIC

DX 13,64% 3,77% 8,42% 6,90%

BG SELECTION GREATER CHINA

EQUITIES DX 35,08% N.P 4,55% N.P

BG SELECTION HSBC EMERGING

MARKETS SOLUTION DX 10,48% N.P -6,38% N.P BG SELECTION INDIA AND SOUTH

EAST ASIA EQUITIES DX 23,03% N.P 4,27% N.P BG SELECTION INVESCO ASIA

GLOBAL OPPORTUTINIES DX 22,69% 15.93% 8,39% -0.98% BG SELECTION INVESCO EUROPE

EQUITIES DX 4,33% 3.93% 10,24% 7,22% BG SELECTION MORGAN STANLEY

NORTH AMERICA EQUITIES 19,95% 25.31% 11,30% 9,67% BG SELECTION NEXT 11 EQUITIES DX 14,23% N.P -5,75% N.P

BG SELECTION PICTET WORLD

(60)

LA VOLATILITA’ DELLE ASSET CLASS DAL 2006 AL 2016

Grafico 14

Il grafico riporta la volatilità, deviazione standard, annuale a dieci anni delle diverse asset class. La volatilità è un indice che misura la rischiosità

dell’investimento. Nel grafico misura la possibile oscillazione annuale dell’investimento rispetto al suo rendimento medio annuo.

Esempio: l’indice MSCI Emerging Markets ha ottenuto nel periodo 2006-2016 una performance complessiva del 84,2% corrispondente a un rendimento medio annuo del 6,1% ed una volatilità annua del 17,5%; ciò significa che annualmente chi avesse investito nell’indice dei mercati emergenti avrebbe ottenuto un

rendimento compreso tra un minimo del 6,1% - 17,5% = -11,4% e un massimo del 6,1% + 17,5% = +23,6%.

L’evidenza storica degli ultimi 10 anni dimostra che investire in maniera

diversificata, in un portafoglio composto da azioni dei diversi mercati mondiali e da una componente di gestione separata consentirà di ridurre sensibilmente la rischiosità dell’investimento stesso.

La volatilità della gestione separata Gesav è stata praticamente nulla, nonostante il suo portafoglio sia composto prevalentemente da titoli a reddito fisso quali i

23.80% 19.80% 17.50% 16.90% 14.90% 5.60% 0.50% 7% 0% 5% 10% 15% 20% 25% V O LA TI LI M ED IA A N N U A VOLATILITà 10 ANNI TITOLO ENI COMIT ITALIA MSCI EM MKT MSCI EUROPA MSCI WORLD BTP GESAV VALORE FUTURO

(61)

DATI STORICI DI RISCHIO OICR

Si riporta di seguito la volatilità dichiarata ex ante e quella rilevata per gli OICR e benchmark degli ultimi 2 anni

Tabella 10 OICR Volatilità ex ante 2014 Volatilità ex post 2014 Volatilità benchmark Volatilità ex ante 2015 Volatilità ex post 2015 Volatilità benchmark BG SELECTION AFRICA AND MIDDLE

EAST EQUITIES DX 11,23% 10,26% N.P 11,45% 12,63% N.P BG SELECTION GLOBAL DYNAMIC DX 11,99% 10,81% 11,50% 12,86% 14,56% 17,12% BG SELECTION GREATER CHINA EQUITIES DX 12,74% 12,22% N.P 17,25% 23,84% N.P BG SELECTION HSBC EMERGING MARKETS SOLUTION DX 7,63% 10,47% N.P 10,61% 16,05% N.P BG SELECTION INDIA AND SOUTH EAST ASIA EQUITIES DX 12,02% 11,16% N.P 13,80% 20,26% N.P BG SELECTION INVESCO ASIA GLOBAL OPPORTUTINIES DX 9,41% 10,01% 11,93% 15,32% 20,53% 22,12% BG SELECTION INVESCO EUROPE EQUITIES DX 10,40% 10,46% 12,17% 9,70% 14,35% 18,12% BG SELECTION MORGAN STANLEY NORTH AMERICA EQUITIES 12,53% 11,65% 12,31% 13,09% 16,72% 18,73% BG SELECTION NEXT 11 EQUITIES DX 10,94% 10,93% N.P 12,86% 17,39% N.P BG SELECTION

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