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Esigenze dell'utenza nel processo di fattibilità per lo sviluppo di modelli abitativi di SH

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Academic year: 2021

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ESIGENZE DELL’UTENZA NEL PROCESSO DI FATTIBILITÀ PER LO

SVI-LUPPO DI MODELLI ABITATIVI DI SH

Giuseppina Foti

Roberta Chirico

The objective is to simplify and focus the actions of intervention on the existing feasibility stage refers to the construction of the logical framework compatible choices, where you can trace a path of revision of the decision-making process and its essential steps to build an adequate knowledge of the nature of the problem (functional, social, technological), which act through the selection and sharing sustainable scenarios with seniority (building, user, context). In this context, the experience of research has produced a tool/model to support the feasibility study in defining guidelines for the recovery of public and social housing, to fit into a three-year program of works.

00. Addizioni in copertura in due edifici residenziali co-munali a Cinisello Balsamo, Milano

Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria

Dipartimento Architettura e Territorio d’ArTe

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Introduzione

La trasformazione della preesistenza diviene un tema preferenziale di ricerca che offre occasio-ni di sperimentazione, motivate da una impre-scindibile esigenza di carattere ambientale. Il contributo è stato calibrato, sin dalle premesse disciplinari, a formulare un quadro significativo e aggiornato, in particolare sul segmento dell’edili-zia residendell’edili-ziale pubblica e sociale, partendo dalla scelta dei contenuti, dalle esperienze europee e dai casi studio italiani analizzati. Particolare at-tenzione è stata posta nell’assumere definizioni e direttive già esistenti in letteratura, ricostituen-do uno scenario che consente di riflettere sulle contaminazioni e ibridazioni del costruito, con una serie di considerazioni riguardo alle teorie e alle pratiche del recupero dell’esistente e delle sue parti materiali, storiche, morfologiche e tec-nologiche. La ricerca ha inteso dimostrare come la tecnologia dell’architettura, attraverso la mes-sa a punto di una metodologia appropriata, sia in grado di aprirsi al dialogo, al confronto con altri mondi, riuscendo ad aggiornare il proprio statuto rispetto ai nuovi temi ed alle nuove istanze della società e del mondo contemporaneo. Di conse-guenza il lavoro ha ricercato e delineato nuo-ve proceduralità per mettere in atto internuo-venti caratterizzati da un approccio più sostenibile e più rispondente ai rapidi cambiamenti di ordine culturale e sociale a cui le città stanno andando incontro. Attraverso la lettura dell’edificio, le ad-dizioni di volume, variamente declinate e inter-pretate, possono tradursi da occasioni isolate e non regolamentate, in una strategia adattabile e ripetibile nell’ambito dei processi di rigenera-zione urbana. Tale modalità è il risultato dell’e-splorazione di significative esperienze condotte nel campo dell’innovazione e sperimentazione di sistemi di prefabbricazione leggera, in cui il con-trollo del fattore ambientale consente di poter operare micro interventi di trasformazione ad-dizionale sul sistema edificio-alloggio per miglio-rarne le prestazioni e quindi promuovere azioni di retrofit tecnologico ed energetico. Il lavoro quindi, oltre a contribuire ad un trasferimento di

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da riqualificare, con la conseguente proposta di schede di fattibilità dell’intervento trasformati-vo, che ha come destinatario principale la pub-blica amministrazione, proprietaria del bene. Lo scopo è di suggerire orientamenti tipologico-pro-gettuali e soluzioni tecnologiche adottabili nelle operazioni di definizione dell’intervento, in cui assume particolare significato l’insieme d’infor-mazioni necessarie alle decisioni sul progetto e all’avvio della fase realizzativa. Il prodotto della ricerca è un utile supporto sia per un’analitica e sistematica raccolta dei dati sulle condizioni del contesto, e quindi dell’oggetto specifico, sia per orientare, suggerire in fase di previsione degli scenari schede di valutazione più rispondenti alle esigenze dell’utenza.

Metodologia della ricerca

Metodologicamente, la sperimentazione si è con-traddistinta nell’acquisizione e classificazione di

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edifici residenziali pubblici. È’ da segnalare che la strutturazione in schede analitico-propositive delle varie classificazioni documentali agevola molto la comprensione delle tematiche trattate, e facilita la messa a sistema delle informazioni, del-le fonti e dei riferimenti. La sedel-lezione e compara-zione di realizzazioni contemporanee in contesti analoghi e con strategia di rigenerazione per ad-dizione, ha consentito di realizzare un innovativo repertorio di casi studio, un contenitore virtuoso capace di poter innescare processi di valorizza-zione consentendo di raggiungere nuovi obiettivi di qualità (fig.1).

Prodotto della ricerca

Ai tradizionali obiettivi di manutenzione, risana-mento della struttura esistente, tipici di un ap-proccio di tipo conservativo, emergono nuove finalità legate alla sostenibilità del progetto che incidono in modo significativo sulla definizione delle azioni progettuali connesse al soddisfaci-mento dei nuovi bisogni: il migliorasoddisfaci-mento delle condizioni ambientali, il controllo della domanda energetica, l’incremento delle dotazioni tecniche, ecc..

Le maggiori modificazioni sulla ERS che si pos-sono rilevare negli ultimi dieci anni, fanno rife-rimento all’introduzione di elementi capaci di influire sul comportamento termico-energetico dell’edificio rispondendo alle richieste espresse con soluzioni di carattere tecnologico e presta-zionale: l’efficienza degli apparati impiantistici, la tenuta dei sistemi di chiusura, l’inserimento di elementi di schermatura, il raggiungimento dell’edificio di standard di qualità e sostenibilità adeguati alla normativa, la revisione dello spazio distributivo dell’alloggio (ad esempio in funzione di un nuovo modello di abitazione, flessibile nel tempo e adattabile a diverse utenze, ecc.) hanno di fatto ampliato il quadro esigenziale di nuovi requisiti nelle varie fasi progettuali, sottolinean-do ancora di più, l’importanza di quella analitica, complessa per le implicazioni e le ricadute nella definizione delle azioni progettuali, comprese le soluzioni da adottare in termini di compatibilità apparati disponibili, costruendo

contestualmen-te una procedura d’indagine articolata in quattro macro-fasi:

1. Inquadramento e analisi dello stato dell’arte (processualità sistemica dell’intervento di tra-sformazione)

2. Definizione dell’ambito di applicazione 3. Costruzione del metodo e indirizzi progettuali 4. Fase conclusiva del percorso e possibili svilup-pi applicativi.

La ricerca ha operato a livello della conoscenza attraverso la scomposizione del problema in wor-king packages, ognuno strutturato secondo un obiettivo riferito alla rispettiva domanda di ricer-ca individuata, agli strumenti e ai mezzi utilizzati (bibliografia ragionata, parole chiave, selezione di progetti realizzati in Europa, riferimenti norma-tivi, dati ISTAT, CENSIS, atti di convegni, web,…). La metodologia proposta è articolata secondo un processo interscalare, che parte dalla lettura cri-tica sul tema delle contaminazioni ed ibridazioni, dall’edilizia residenziale pubblica al social housing nella sua visione globale, e che ha investito anche l’analisi di esperienze internazionali nelle sue ri-cadute locali e più specifiche relative al livello del contesto-edificio. Il quadro finale della ricerca suddiviso in sottotemi e obiettivi specifici in for-ma di task analysis, ha facilitato la gestione dei dati ricavati, potendoli sistematizzare e rielabo-rare in chiave critica. Il primo sottotema è riferito alle contaminazioni e ibridazioni nell’architettu-ra, partendo dalla domanda di come orientare le strategie di rigenerazione; il secondo indaga il campo della ricerca, della committenza, del mon-do della produzione e delle risposte imprendito-riali, nonché dei materiali e prodotti innovativi; il terzo individua la possibilità di implementazione e trasferimento della conoscenza di un reperto-rio tassonomico significativo per un modello di lettura dell’edifico utile allo SdF nel processo di recupero; il quarto ed ultimo sottotema si riferi-sce a possibili sviluppi e applicazioni del risultato nel contesto italiano e delle ricadute in ambito normativo-progettuale. Lo strumento operativo, conclusivo del percorso metodologico, contiene

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1. Anagrafe dell’edifico

Le informazioni sono fondamentali per la sua ri-conoscibilità, e rappresentative della sua storia evolutiva: proprietà immobiliare, stato di con-servazione delle strutture, destinazione d’uso, dati quartiere/edifico (tipo edilizio, dimensioni, mix funzionali, altre attività presenti). Lo scopo è quello di ricostruire il percorso di utilizzazione del manufatto in relazione alle necessità e quindi capire le eventuali trasformazioni/evoluzioni pre-senti (cronologia delle ibridazioni) per valutare il grado di trasformabilità.

2. Diagnosi e verifica dei sistemi strutturali e funzio-nali

La valutazione delle diagnosi eseguita attraverso rilievi metrici e materici, fa riferimento alle in-formazioni relative alla verifica della struttura in relazione alla risposta dell’azione sismica e all’e-ventuale aumento di carico; all’assetto distribu-tivo-funzionale del singolo alloggio o dell’intero blocco in relazione alle esigenze dell’utenza; allo stato di degrado dell’involucro rispetto alle criti-cità presenti; alle dotazioni impiantistiche e del-le reti di distribuzione connesse compresi i vani tecnici. L’incrocio delle informazioni dello stato di fatto (lettura delle stratificazioni) può essere un ulteriore strumento per vagliare la diagnosi e po-ter operare una valutazione anche sul rapporto edificio/agenti esterni. I dati ricavati sono anche quelli relativi agli aspetti di esposizione, orienta-zione, e ai dati climatici del contesto.

3. Scomposizione dell’edificio per classi di elementi tecnici

Ulteriore livello di lettura della diagnosi è quel-lo relativo alle strutture portanti, alle chiusure, alle partizioni interne ed esterne, alle opere di finitura, agli impianti di fornitura e servizi, ana-lizzati rispetto alla cronologia delle ibridazioni, alle tecnologie e materiali utilizzati, agli eventuali interventi di recupero e alle criticità presenti. La scomposizione del sistema edilizio in classi di elementi tecnici consente di poter individua-re per ciascuna classe lo stato di problematicità presente e di poter procedere in modo mirato e adeguato nella fase successiva, alla risoluzione delle strategie di trasformazione compatibili con l’esistente.

nerazione urbana analizzati, è la complessità dei soggetti coinvolti del processo decisionale e dei rispettivi strumenti utilizzati per la progettazione e la gestione delle risorse nell’attuare l’interven-to trasformativo.

La sperimentazione: il modello applicativo Rispetto al tema trattato, lo strumento, compo-sto da un numero di dieci schede e corredato da guida alla compilazione, è il risultato di un contri-buto sperimentale che esamina criticamente il quadro esigenziale, così come previsto dalle di-sposizioni preliminari per la programmazione dei lavori. Più nel dettaglio, questo strumento affian-ca lo SdF (cfr. D.P.R. 207/2010,art.14-punto e) formalizzando i bisogni e le esigenze dell’utenza rispetto al contesto sociale, ambientale e tecno-logico, garantendo un’informazione ad alto valo-re aggiunto per le amministrazioni locali, conte-nuta nelle schede, in forma di parametri specifici indicativi per la valutazione delle opportunità di rigenerazione dell’edificio, quali: l’integrazione e le dotazioni di servizi di quartiere; il grado di trasformabilità dell’edificio; l’offerta abitativa; la tipologia di utenza; l’evoluzione dei modelli d’u-so; la flessibilità delle soluzioni prefabbricate da adottare, ecc.

Lo strumento è articolato in schede organiz-zate e strutturate in tre aree tematiche che ri-mandano, per contenuti ed approccio, ad alcuni orientamenti utili alla definizione di linee guida per una corretta gestione dei dati nella fase della fattibilità tecnologica. In particolare, il primo pas-so richiede un’adeguata lettura dell’edificio nelle sue parti, attraverso l’Identificazione e il quadro conoscitivo (area tematica 1): le informazioni riguardano l’anagrafe; il rilievo e l’analisi degli aspetti geometrici, spaziali, architettonici, am-bientali, materici e tecnologici; la conoscenza del-la genesi del manufatto e delle sue stratificazioni (contaminazioni, ibridazioni); oltre alla verifica dello stato delle prestazioni residue e delle po-tenzialità strutturali e funzionali. La selezione dei dati identificativi e la successiva sistematizzazio-ne degli stessi, è stata sviluppata, in cinque schede di lettura che ne ricostruiscono l’identità attraver-so la sistematizzazione delle informazioni:

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delle azioni progettuali (area tematica 2), le in-formazioni vengono analizzate qualitativamente attribuendo il giusto peso ai diversi aspetti: so-ciali, progettuali, tecnici ed economici. E’ questa la fase più complessa nella quale il dato diviene un indicatore di compatibilità con l’esistente, tra-mite la valutazione delle esigenze emergenti, e del grado di trasformabilità dell’intervento, della stima e del quadro economico per la realizzazio-ne di ciascuna proposta, della scelta del dettaglio tecnologico e dell’analisi finanziaria. In particola-re, le cinque schede di analisi sono articolate con contenuti riferiti a:

1. Matrice degli scenari

Dopo aver acquisito e valutato le informazioni circa la conoscenza dello stato di fatto, utili a de-finire le esigenze e le potenzialità di trasformabi-lità, si delineano, per ogni tipologia di intervento individuata, una serie di indicatori che influenza-no la scelta degli scenari finali, tra cui il numero degli attori coinvolti, i costi ipotetici, i tempi di re-alizzazione dell’intervento. Scopo è quello di of-frire maggiori elementi di valutazione di ciascuna ipotesi progettuale individuando punti di forza e di debolezza.

2. Compatibilità dell’intervento con l’esistente

I contenuti riguardano l’adeguata rispondenza non solo all’aspetto morfo-tipologico ma soprat-tutto alle norme e ai regolamenti di carattere edilizio, urbanistico, paesaggistico e ambientale (conformità della soluzione rispetto al PRG e alle varianti, alle prescrizioni derivanti da piani o programmi, e da regolamenti comunali, vincoli e altre normative). Considerazioni che portano ad ottenere una selezione delle diverse strategie individuate e delle conseguenti tipologie trasfor-mative più sostenibili. Le verifiche sono relative ai limiti imposti dalle norme, indicando le eventuali misure di mitigazione degli impatti rispetto all’a-dozione delle relative soluzioni. La rispondenza a questi aspetti determina un risultato progettua-le che incide notevolmente sulla qualità finaprogettua-le e quindi, sulla qualità dell’abitare.

3. Fattibilità finanziaria e stima dei costi

La quantificazione dell’utile economico è

connes-4. Evoluzione dei modelli d’uso

Viene eseguito un approfondimento in rapporto all’utenza e alle superfetazioni presenti sull’in-volucro, nell’alloggio e nel contesto edilizio, per poter individuare le reali esigenze su cui inter-venire. Obiettivo principale è quello di mettere a sistema l’evoluzione/trasformazione del manu-fatto in rapporto alle azioni compiute dall’utenza nell’utilizzo dello spazio funzionale. Ogni modifi-cazione addizionale e non, è significativa di un bi-sogno a cui si è cercato di dare risposta e, quindi, una corretta analisi delle esigenze espresse nel tempo è un dato utile per riflettere sulle eventua-li modificazioni.

5. Quadro esigenziale

La schematizzazione delle informazioni in forma matriciale agevola l’identificazione e la proposta emergente. La lettura orizzontale viene effet-tuata partendo dalla individuazione delle critici-tà (riduzione del fabbisogno di energia primaria per riscaldamento, fruibilità degli spazi esterni con quelli privati, personalizzazione dell’alloggio, tutela della privacy, incremento degli standard qualitativi) seguita dalla proposta della strategia da adottare (dotazione di sistemi di involucro o di elementi di captazione attiva e passiva dell’ener-gia, connessioni tra lo spazio privato dell’alloggio con quello pertinenziale, maggiore flessibilità funzionale e distributiva dell’abitazione, comfort visivo e acustico), e dalla soluzione applicata (otti-mizzazione dell’interfaccia tra i microambienti in-terni e i fattori bioclimatici esin-terni, attraverso la creazione di un involucro addizionale: bow-win-dows, logge, serre solari, brise-soleil, reti e gri-gliati metallici). La lettura in verticale restituisce in elenco tutti i problemi riscontrati, quali: am-pliamento e flessibilità dello spazio abitazione; funzionalità, attrattività, sicurezza (delle strut-ture e degli utenti), benessere (comfort visivo, acustico e termo-igrometrico con contenimento dei consumi energetici ed idrici); accessibilità verificata attraverso la rispondenza dei percorsi orizzontali e verticali; aspetto dell’edificio rispet-to al tipo edilizio, alla morfologia urbana e all’in-serimento di attrezzature collettive all’interno

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ze dell’utenza, e quindi prevedendo diverse pos-sibilità di intervento per bandi di gara o appalti. I differenti contenuti trattati in questa ricerca hanno, inoltre, aperto nuovi scenari e nuovi temi che potrebbero essere ulteriormente sviscerati in progetti futuri, tra i quali: la definizione di li-nee guida specifiche; la costruzione di opportuni processi decisionali e partecipativi dei cittadini; la sperimentazione di soluzioni innovative addi-zionali attraverso l’impiego di componenti edilizi; l’avvio di percorsi di innovazione rivolti a brevetti, start-up sulla tematica trattata, oltre ad una serie di relazioni con imprese che vogliano innovare il proprio prodotto rispetto a questi temi; nuovi orizzonti di mercato tramite l’ottimizzazione di progetto, produzione e assemblaggio; la realiz-zazione di software-demo indicativa di possibili soluzioni tipologico-addizionali adeguate all’edi-ficio, corredato da un repertorio di esperienze realizzate. Le future linee di ricerca, confermano il carattere distintivo e flessibile del metodo e dello strumento proposto che, anche se work in progress, va acquisendo sempre più maggiore completezza e validità.

Le parti scritte dell’introduzione, della metodologia, del prodotto della ricerca e delle conclusioni sono attribuite a Giuseppina Foti, la sperimentazione:il modello applicativo è di Roberta Chirico.

al ciclo di vita utile, e del conseguente computo delle stesse opere. Nella scheda, articolata in for-ma tabellare, sono esaminati indicatori relativi al costo di costruzione (euro/mq) quali le opere edi-lizie, gli impianti, le finiture da eseguire, e al costo parametrico di realizzazione. L’esemplificazione del modello di valutazione dei costi in funzione della spesa ha lo scopo di completare il quadro delle soluzioni indicate nella definizione degli scenari compatibili.

4. Dettaglio Tecnologico

Si riferisce alla scelta del sistema costruttivo e alla rappresentazione di nodi tecnologici e con-giunzioni addizionali con l’esistente. Sezioni spe-cifiche sono dedicate all’indicazione statica della struttura addizionale (se bidimensionale o volu-metrica, se isolata, indipendente o dipendente), alla scelta dei materiali utilizzati (legno, acciaio, ecc.), alla corretta posa in opera del sistema co-struttivo, alla gestione e organizzazione del can-tiere.

5. Sostenibilità dell’intervento e cronoprogramma dei lavori

Analisi finanziaria relativa alla fase di realizza-zione del progetto (indicarealizza-zione del finanziamen-to, numero dei soggetti coinvolti, quota di spesa comune), e a quella di esercizio. La presenza di questo elaborato consente di poter prospetta-re un piano finanziario dell’opera che permette di valutare i vantaggi o gli svantaggi economici dell’intervento e delle eventuali spese di gestione e manutenzione.

Conclusioni

La validazione del processo rappresenta il passo conclusivo del percorso di ricerca eseguito anche attraverso la comparazione con progetti di rige-nerazione selezionati per il loro grado di com-patibilità e sostenibilità delle soluzioni adottate rispetto all’esistente (figg. 2, 3, 4) Le applicazioni dello strumento, coadiuvate da programmi di ri-cerca e sperimentazioni, possono essere collau-date all’interno degli uffici tecnici comunali per la realizzazione di un database aggiornato sugli interventi dell’edilizia sociale presenti nel terri-torio e sul monitoraggio degli stessi valutando le eventuali trasformazioni in rapporto alle

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esigen-02. Recupero per abitazioni del podere Caselunghe a Siena trasformato in social housing

03. Riabilitazione dell’involucro di un edificio di edilizia sociale a Parigi, foto di Luc Boegly

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