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Infrastrutture per il commercio nell'area del Mercato Centrale di Livorno: valutazione AV e fattibilità geotecnica per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo.

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Academic year: 2021

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(1)UNIVERSITÀ DI PISA Facoltà di Ingegneria. Corso di Laurea in Ingegneria Edile. Tesi di Laurea. Infrastrutture per il commercio nell’area del Mercato Centrale di Livorno: valutazione AV e fattibilità geotecnica per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo. Relatori: Prof. Ing. Pier Luigi Maffei Dott. Ing. Giampaolo Munafò Dott. Ing. Nunziante Squeglia Dott. Ing. Cesare Piero Rini. Candidato: Marco Palazzuoli. Anno Accademico 2004-2005. 1.

(2) Cap. 1 – Parcheggi nel sottosuolo. L’area di intervento. 1.. PARCHEGGI NEL SOTTOSUOLO. L’AREA DI. INTERVENTO.. 1.1. Restituire l’identità ai luoghi della città «La strada è una stanza… La stanza è l’inizio dell’architettura. È il luogo della mente… Le strade di attraversamento, dopo l’avvento dell’automobile hanno perso del tutto la qualità di stanza… Si può cominciare prendendo coscienza di questa perdita e cercando di reintegrare la strada, dove la gente vive, impara, compera e lavora, nel ruolo di stanza comunitaria». (Louis I. Kahn). Il problema di restituire ai luoghi della città, invasi da distese infinite di automobili, la loro identità è sempre più fortemente sentito. Si cerca di riconquistare strade e piazze nate per soddisfare quelle che sono le esigenze primarie dell’uomo: sostare, parlare, camminare. C’è il desiderio di liberare la città da tale invasione, di ridare un assetto organico ad un tessuto viario solitamente antecedente l’automobile e che con essa e le necessità degli automobilisti si scontra e non si adatta. Per la gestione ed una migliore vivibilità delle nostre città, diventano ogni giorno più importanti scelte nodali come ad esempio, impedire l’uso indiscriminato degli spazi liberi occupati da parcheggi a raso, evitare il degrado ambientale provocato dalla sosta di veicoli in luoghi di pregio artistico, storico o paesaggistico. La linea generale seguita dalla maggior parte delle Amministrazioni Comunali offre una soluzione tanto immediata quanto scontata: vietare l'accesso ai veicoli in determinate aree, in modo da restituirle ai pedoni. È comunque un’utopia pensare di poter restituire ad una strada, ad una piazza una dimensione. «umana». senza. provvedimenti a favore della sosta.. 2. contemporaneamente. adottare.

(3) Cap. 1 – Parcheggi nel sottosuolo. L’area di intervento. Una possibilità è quella di realizzare impianti di parcheggio nel sottosuolo; interventi fino ad ora raramente presi in considerazione ritenendoli troppo onerosi e complessi per la molteplicità dei fattori di cui bisogna tener conto nella loro realizzazione: la natura del sottosuolo, la presenza di reti impiantistiche e di urbanizzazione, la vicinanza di edifici preesistenti, i notevoli problemi costituiti dalla prevenzione incendi e dalla necessità della ventilazione forzata. Resta comunque il fatto che gli impianti sotterranei contribuiscono notevolmente a risolvere i gravi problemi del traffico, a ridurre quelli ambientali e soprattutto consentono di recuperare e riqualificare spazi pedonali o verdi della città. È evidente come la progettazione di strutture in ipogeo possa sfruttare, attraverso soluzioni architettoniche adeguate, proprio quegli aspetti tecnici e tecnologici connessi a questo tipo di intervento: aerazione, illuminazione, sicurezza, collegamenti. Inoltre, se l’obiettivo è quello di costruire spazi vivibili, ciò può essere ottenuto progettando il sottosuolo insieme alle parti in superficie, stabilendo rapporti ed interferenze tra le due sfere in modo che l’una qualifichi l’altra. Parcheggi. sotterranei. sono. ipotizzabili. anche. nelle. aree. immediatamente a ridosso dei centri storici: è talvolta possibile utilizzare gli esigui spazi disponibili adiacenti ad essi per collocare quelle attrezzature, costruite e non, di cui la città moderna necessita: centri commerciali, aree destinate ad attività collettive, il tutto integrato con le zone di sosta. Realizzare un parcheggio integrato con altre attrezzature è, infatti, un espediente utile e spesso necessario per rivitalizzare uno spazio, renderlo più sicuro e frequentato. I vari progetti realizzati in Italia ed in varie città europee, sono la prova che l’utilizzo del sottosuolo è un passo reale per decongestionare le città, di cui sono sempre più evidenti limiti e disagi, e per recuperare ambienti più vivibili e a misura d’uomo. Il sottosuolo cessa in tal modo di essere «la cripta funeraria della nostra società» (L. Mumford) e la strada torna ad essere una stanza.. 3.

(4) Cap. 1 – Parcheggi nel sottosuolo. L’area di intervento. È inoltre significativo il ruolo che i parcheggi possono avere nell’ambito di una riflessione sulla città e sul territorio, ruolo che può essere svolto se le aree interessate non sono esclusivamente destinate alla sosta di autoveicoli ma per esempio contengono spazi destinati ad usi commerciali, ricreativi e di incontro, o se fanno parte, insieme ad altri elementi come piazze, percorsi pedonali e ciclabili, di un sistema integrato di aree interagenti, continue e complementari. È il caso del progetto oggetto di questa tesi, sviluppato nell’ambito di uno stage presso l’Unità di Progettazione e Attuazione Lavori del Comune di Livorno: lo studio di strutture in ipogeo destinate sia alla sosta dei veicoli sia ad attività commerciali, il tutto collegando il sistema delle piazze dell’Area Mercatale Naturale del Mercato Centrale di Livorno con percorsi sotterranei per i veicoli e percorsi pedonali in superficie. Appare evidente l’importanza logistica di un’area mercatale di forte tradizione storica inserita nel centro di una città. Le aree mercatali adibite al commercio ambulante sono una realtà molto diffusa e radicata nella nostra cultura. Le grandi infrastrutture commerciali come gli ipermercati non hanno danneggiato in modo sensibile, a differenza di quanto è avvenuto per i negozi, i mercati rionali che continuano a svolgere la loro attività in modo capillare su tutto il perimetro urbano. Il mercato non è infatti peculiarità del centro o della periferia. Si può anzi affermare che con il depauperamento del commercio nelle zone centrali, i mercati sono diventati per queste aree un punto di riferimento indispensabile, e non sarebbe possibile ipotizzare un loro spostamento con l’obiettivo di un concentramento delle attività mercatali in zone a traffico limitato. Ma è altresì vero che l’intorno su cui gravita un mercato rionale è spesso oggetto di forti concentrazioni di traffico. L’attività commerciale genera un flusso vorticoso e continuo di veicoli, situazione sicuramente aggravata dalla presenza. stabile. dei. veicoli. adibiti. al. trasporto. merci. di. approvvigionamento agli ambulanti. In alcune città italiane (vedi Torino) partendo dalle direttive della Legge Tognoli del 24 marzo 1989 sui parcheggi, con varianti al piano 4.

(5) Cap. 1 – Parcheggi nel sottosuolo. L’area di intervento. Regolatore della città (Variante 31 ter), si è cercato di migliorare il problema dell’accessibilità veicolare ai mercati senza però gravare eccessivamente sulle risorse pubbliche, rendendo possibile il diretto coinvolgimento dei privati, ipotizzando di spingere gli stessi commercianti ad assumersi in prima persona, attraverso lo strumento della cooperativa, la progettazione, la costruzione e la gestione di aree di parcheggio integrate. Nati come semplici depositi merci a totale servizio dell’attività commerciale ambulante, i parcheggi mercatali, sono diventati nel tempo strutture polifunzionali adibite a deposito per i commercianti, alla sosta e al parcheggio delle autovetture dei clienti e dei residenti. Quello che distingue i parcheggi mercatali dagli altri parcheggi è la gestione particolare del rapporto pubblico-privato. La già citata Legge Tognoli prevede la possibilità per il Comune (art. 5, comma 1°) di «provvedere alla progettazione ed esecuzione dei lavori, nonché alla gestione del servizio direttamente ovvero mediante concessione di costruzione e gestione con affidamento a società, imprese di costruzione, anche cooperative e loro consorzi». L’obiettivo delle amministrazioni comunali è quindi duplice: da una parte risolvere il problema della congestione che si viene a creare in prossimità delle aree destinate a mercato, dall’altra riqualificare le piazze su cui essi insistono, che spesso, una volta espletate le funzioni commerciali, diventano squallide aree socialmente invivibili e degradate.. 5.

(6) Cap. 1 – Parcheggi nel sottosuolo. L’area di intervento. 1.2. L’area di intervento: la situazione attuale. Ci troviamo di fronte ad una vasta zona urbana che vede come collante tra le diverse attività che vi si svolgono, il fatto di far parte di quella che viene denominata Area Mercatale Naturale. Si tratta di un’area posta in vicinanza del Mercato Centrale; in particolare, le piazze oggetto dello studio sono piazze in cui preminente è l’attività commerciale (mercato della frutta in piazza Cavallotti, mercatino di vario genere in piazza Buontalenti) o di servizio per la sosta (piazza Bernamozegh). Sono piazze interessanti sia per la collocazione urbanistica, ovvero la vicinanza al centro e ai più importanti edifici della città, sia per le attività che vi si svolgono in superficie.. Fig. 1: Sono evidenziate cinque aree: in rosso il Mercato Centrale, in lilla Piazza Buontalenti, in giallo Piazza Cavallotti, in verde Piazza Benamozegh, in celeste il Fosso Reale.. 6.

(7) Cap. 1 – Parcheggi nel sottosuolo. L’area di intervento. Piazza Cavallotti e Piazza Buontalenti sono accomunate per il grande afflusso di persone soprattutto durante la mattina: flusso che congestiona la viabilità e per la sosta selvaggia di autoveicoli e scooter, sia per la presenza dei mezzi di rifornimento. Al termine della mattinata tali piazze perdono completamente ogni connotato di vitalità per trasformarsi in veri e propri ricettacoli di immondizia: lo spettacolo di degrado igienico a cui si assiste dopo la chiusura di un mercato è d’altra parte noto a tutti. Il problema è che questi mercati non sono settimanali ma quotidiani e non solo: in piazza Buontalenti le baracchine che ospitano le attività commerciali (quasi un centinaio), sono fisse, per cui anche a chiusura avvenuta, la piazza è inutilizzabile per la funzione per cui è nata.. Fig.1: Piazza Buontalenti. 7.

(8) Cap. 1 – Parcheggi nel sottosuolo. L’area di intervento. Fig.2: Piazza Buontalenti. A sinistra il Mercato Centrale.. Fig.3: Piazza Buontalenti. Vista nord-est verso via Buontalenti. 8.

(9) Cap. 1 – Parcheggi nel sottosuolo. L’area di intervento. Fig. 4: Piazza Buontalenti. Le baracchine che nascondono la vista del mercato. Fig. 5: Via del Cardinale: collegamento tra piazza Buontalenti e piazza Cavallotti. In tutte le soluzioni progettuali analizzate tale collegamento continua a sussistere anche in ipogeo 9.

(10) Cap. 1 – Parcheggi nel sottosuolo. L’area di intervento. Fig. 7: Piazza Cavallotti in tarda serata al termine delle pulizie La situazione è alquanto differente per piazza Benamozegh: attualmente vi si trova un parcheggio a pagamento a raso. Si tratta di una zona strategica per la sosta, con le potenzialità di un grande bacino di utenza vista la vicinanza del centro della città, la presenza di un notevole numero di attività del terziario e non meno importante, la vicinanza di due importanti luoghi di culto: la Sinagoga ed il Duomo.. Fig. 8: Piazza Benamozegh. Lato nord-ovest 10.

(11) Cap. 1 – Parcheggi nel sottosuolo. L’area di intervento. Fig. 9: Piazza Benamozegh. Lato ovest verso via Crispi. Fig. 10: Piazza Benamozegh. Lato est su via Dario Cassuto. A sinistra si trova il palazzo che ospita la sede delle Poste Centrali.. 11.

(12) Cap. 1 – Parcheggi nel sottosuolo. L’area di intervento. Fig. 11: Piazza Benamozegh. La Sinagoga risulta soffocata dall’asfalto e dalla sosta caotica dei veicoli Preso atto delle forti potenzialità urbanistiche delle aree in esame e dell’importanza del ridare un’identità a questi luoghi urbani, il presente lavoro di tesi nei primi capitoli si pone il problema di valutare, attraverso la metodologia operativa fornita dall’Analisi del Valore, diverse soluzioni progettuali (senza la pretesa di “progetti”) che prevedono la realizzazione in ipogeo di un sistema di parcheggi nelle tre piazze citate e, sempre in sotterraneo (piazza Buontalenti e piazza Cavallotti), la realizzazione di un centro commerciale che possa ospitare le attività attualmente svolte in superficie e la restituzione delle piazze sovrastanti ai pedoni con la previsione della creazione di una zona a verde al di sopra di piazza Benamozegh. Nei capitoli successivi si prendono in considerazione i riferimenti normativi per la progettazione di parcheggi sotterranei, le loro tipologie, il problema geotecnico (per valutarne la fattibilità) e uno studio delle tecnologie necessarie per la progettazione e realizzazione delle strutture sotterranee. Infine, a conclusione, una breve analisi della tecnica del Project Financing, come tecnica di finanziamento possibile per la realizzazione di un intervento di così grande portata. 12.

(13) Cap. 1 – Parcheggi nel sottosuolo. L’area di intervento. 1.3. Cenni storici La città di Livorno, situata in una breve pianura a Sud della foce dell’Arno, viene menzionata per la prima volta in un documento nel 1017. Rimase un modesto borgo di pescatori fino al XVI sec. quando, per l’interramento del Porto Pisano, Cosimo I de’ Medici decise di farne il maggiore porto della Toscana. La decisione di creare il nuovo porto del Granducato di Toscana fu determinante per lo sviluppo dell’abitato. Nel corso del Cinquecento, anche per merito della cosiddetta “Costituzione livornina” (che concedeva agli immigrati, tra cui numerosi Ebrei e Turchi, libertà di residenza, di traffico e di culto, con esenzioni fiscali e amnistie), la città conobbe uno straordinario sviluppo demografico ed urbanistico. Terminato il porto mediceo da Cosimo II(1618), Livorno consolidò la sua già prospera posizione economica, grazie soprattutto al sistema del deposito franco delle merci, diventando cosi un importante emporio internazionale. Furono quindi i primi quattro granduchi a dare impulso ai lavori di ampliamento e fortificazione del borgo tra il 1571 e il 1619. E il risultato, grazie all’opera di grandi architetti come Bernando Buontalenti (che disegnò la forma pentagonale bastionata) e di Giovanni Santi (autore dell’ampliamento detto Venezia Nuova perché ispirato a tecniche costruttive della città lagunare) fu all’altezza delle aspettative: una sorta di “città ideale” che ancora oggi risplende in parte nei quartieri storici nonostante i bombardamenti della guerra abbiano causato gravi danni ai quali l’urbanistica contemporanea non ha saputo porre rimedio. Dopo l’Unità, abolito il porto franco (1868), assunse il ruolo di porto regionale (con un area di influenza che comprende però anche parte dell’Umbria e dell’Emilia Romagna). Gravemente danneggiata nell’ultima guerra, Livorno ha oggi un aspetto prevalentemente moderno, ma l’antico nucleo pentagonale, affacciato al porto mediceo, è ancora riconoscibile. Nel centro storico 13.

(14) Cap. 1 – Parcheggi nel sottosuolo. L’area di intervento. rimangono alcuni antichi edifici di interesse artistico, tra cui il duomo (1518-95, ricostruito dopo i bombardamenti), la Vecchia e la Nuova Fortezza e il monumento detto dei “Quattro Mori (di P. Tasca e P.Bandini), con la statua di Ferdinando I de’ medici, divenuto poi il simbolo della città.. 14.

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