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Colle Santo Stefano, Ortucchio (AQ): analisi spaziale del complesso ceramico

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Academic year: 2021

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(1)Indice Capitolo 1 - Introduzione al sito 1.1 Informazioni sul sito. 2. 1.2 Le strutture identificate. 4. 1.3 Cronologia. 6. 1.4 Caratteri del complesso vascolare e confronti. 7. Capitolo 2 - Analisi dei reperti ceramici 2.1 Impostazione, organizzazione e obiettivi del lavoro di tesi. 9. 2.2 Metodologia di studio. 11. 2.3 Note sulla terminologia. 12. 2.4 Note sulla decorazione. 15. 2.5 Analisi quantitativa. 19. Capitolo 3 - Distribuzione 3.1 Forme ceramiche. 24. 3.2 Decorazioni. 47. 3.2 Distribuzione spaziale. 54. Capitolo 4 - Conclusioni Considerazioni sul complesso ceramico. 60. Bibliografia. 83. Tavole. 88. 1.

(2) CAPITOLO 1- INTRODUZIONE AL SITO 1.1 Informazioni sul sito L’abitato di Colle Santo Stefano è situato in località Pozzo di Forfora, nell’area sud orientale del Fucino (Radi 2001), un antico bacino lacustre di origine tettonica prosciugato definitivamente nel 1868. Attualmente è un’area piana costituita da sedimenti fini depositati dal lago che lo occupava.. Figura 1: veduta della piana del Fucino. Il sito è stato scoperto dal proprietario del terreno, nonché appassionato locale, O. Ventura, e reso noto da U.Irti, membro dell’Archeoclub della Marsica (Irti 1988): si trova a 670 m s.l.m. (Carta IGM F.152 IV NE Gioia dei Marsi).. Figura 2: Particolare carta IGM 1:25.000, Gioia dei Marsi, 152 IV NE. 2.

(3) Figura 3: rilievi che racchiudono la piana del Fucino (foto Fabbri C.). Le indagini sistematiche, assegnate al Dipartimento di Scienze Archeologiche dell’Università di Pisa e condotte negli anni 1988-93 e 1997-2006, hanno interessato complessivamente un’area di circa 230 mq, portando alla luce un deposito archeologico che occupa un avvallamento in pendenza da sud a nord e che presenta, quindi, uno spessore che varia da 20 cm a oltre 90 cm (Radi e Danese 2003). Questo deposito è apparso sostanzialmente omogeneo poiché formato di terreno argillolimoso di colore grigio scuro frammisto a notevoli quantità di materia organica, probabilmente vegetale, e a pietre di dimensioni medie e piccole; lo strato sterile su cui poggia è costituito dalle “ghiaie di Boscito” (Giraudi 1988).. Figura 4: il sito in corso di scavo (foto Fabbri C.). 3.

(4) 1.2 Le strutture identificate Partendo dalla base del deposito sono state riconosciute una serie di superfici di frequentazione, alcune delle quali meglio definibili grazie alla presenza di strutture nettamente identificabili: - una superficie più antica (a quota -185-/160) costituita da un substrato di ghiaie fini su cui è stato steso artificialmente uno strato di limo lacustre bianco-giallo, indurito dal riscaldamento; è esteso circa 50 mq ed ha un piano a contorno sub rettangolare nel quale sono stati infissi fittamente ciottoli arrotondati di piccole-medie dimensioni. Presenta nel margine Est una buca di palo; - una superficie intermedia, in cui vi è una canaletta scavata a partire da quota -135, nella parte inferiore del deposito, fino alle ghiaie di substrato: è lunga 15 metri, larga 30/50 cm, profonda 50 cm ed è orientata Est-Ovest. A nord di questa struttura si trovano una fossa riempita di terreno carbonioso coperto di frammenti di grandi macine, identificata come focolare, una struttura circolare circondata da pietre, contenente un vasetto zoomorfo (Radi 1991) e un’alta concentrazione di materiali, tra cui risultano abbondanti resti di faune; - una superficie più recente composta da un’area di combustione in limo cotto dal fuoco e da resti sparsi di un battuto in terracotta, lisciato e indurito dal riscaldamento; il tutto molto disturbato per il fatto che si trova a quota -100 e che l’area è stata intaccata da lavori di aratura che hanno sconvolto la parte superiore del deposito. Le analisi sedimentologiche hanno precisato che il deposito è omogeneo e non vi sono riconoscibili episodi che attestino interruzioni nella frequentazione, suggerendo una sedimentazione rapida e continua (Radi et alii 2001).. 4.

(5) Figura 5: planimetria generale dello scavo con l’indicazione di superfici di frequentazione e di elementi strutturali. 5.

(6) 1.3 Cronologia Le datazioni al radiocarbonio1, realizzate su campioni di carbone provenienti da vari tagli e quadrati del deposito, indicano una durata dell’abitato non superiore ai quattro secoli. La datazione più recente risulta essere 6575 ± 80, fornita dal campione Rome 468, e concorda con la serie di date ottenute per altri siti come Villaggio Leopardi, Maddalena di Muccia, Marcianese, Grotta Continenza (taglio 20), considerate inizialmente le più antiche, riferite al primo Neolitico nel versante medio adriatico (Skeates, Whitehouse 1994). La datazione più antica risulta quella del 6843 ± 40 BP (campione LT60A) e concorda con il sito limitrofo di Rio Tana, sempre nel Fucino (6860 BP). Queste evidenze hanno suggerito una neolitizzazione precoce del territorio interno dell’Abruzzo rispetto a quanto si pensasse. È stata quindi proposta l’ipotesi dell’esistenza di due direttrici principali di spostamento di genti dalla Puglia e dalla Basilicata, una lungo la costa adriatica e l’altra attraverso strade interne della transumanza (Cazzella 2000): quest’ultima attraverso le vallate appenniniche dovrebbe essere la via percorsa più anticamente.. Figura 6: range di datazioni radiocarboniche per il sito di Santo Stefano. 1. Le datazioni sono state effettuate con spettrometria di massa ad alta risoluzione (AMS) presso il CeDaD. dell’Università di Lecce e il Laboratorio di radiocarbonio dell’Università La Sapienza.. 6.

(7) 1.4 Caratteri del complesso vascolare e confronti È stato possibile istituire dei confronti tra questo sito e altre realtà del Neolitico della penisola sulla base del materiale ceramico rinvenuto nello scavo. Si tratta di ceramiche di impasto di tre tipi principali: grossolano, semifine e fine. La maggior parte dei reperti è frammentaria ed è quindi difficile riconoscere il profilo delle forme vascolari, presenti sia in morfologia semplice (scodelle troncoconiche e a calotta di sfera, tazze emisferiche e vasi profondi cilindrici e ovoidali) che composta (olle con collo, vasi a fiasco e ciotole carenate). Son presenti le basi piane distinte e non, quelle a tacco, assenti quelle a piede. Riscontrate maggiormente bugne coniche, anse a nastro e protomi antropomorfe. La decorazione è presente in percentuali modeste, al contrario delle regioni meridionali, da cui però eredita alcune caratteristiche peculiari, come l’impiego della conchiglia dentellata per le impressioni, il motivo del rocker e le protomi antropomorfe, elementi che trovano confronto nei siti costieri della regione abruzzese: Marcianese (Geniola 1982), Fontanelle e Tricalle (Ducci et al. 1986-87).. Figura 7: frammenti con decorazioni a rocker dentellato e liscio (Fabbri et alii, 2011). Figura 8: frammenti con decorazioni a sequenze e micro rocker (Fabbri et alii, 2011). 7.

(8) Altrettanto frequente è l’incisione, sia su pasta molle che a durezza cuoio, per ottenere temi decorativi propriamente locali quali tratti in file coprenti o linee parallele a Chevron e a zigzag. È attestata anche la tecnica cromatica su pasta a durezza cuoio, realizzata con l’applicazione di colore bruno (linee parallele e a Chevron) o a negativo, soprattutto per i motivi a linee parallele a zigzag, che trova confronti a Grotta Continenza (Barra et al. 1989-90) e La Marmotta (Fugazzola Delpino et alii, 1993). Impressione e incisione sono talvolta associate su uno stesso vaso a formare motivi complessi, come bande campite a tratteggio, bande a Chevron o triangoli, mentre la doppia tecnica impressione-cromatica si identifica nell’incrostazione di colore all’interno di sequenze.. Figura 9: frammenti con decorazione coprente incisa (Fabbri et alii, 2011). Figura 10: frammenti con decorazione coprente impressa (Fabbri et alii, 2011). 8.

(9) CAPITOLO 2 - ANALISI DEI REPERTI CERAMICI 2.1 Impostazione, organizzazione e obiettivi del lavoro di tesi Il presente lavoro è iniziato con la schedatura di materiale ceramico inedito (scavi 19901991) utilizzando un database Access creato appositamente per l’archiviazione dei dati riguardanti i reperti ceramici da Santo Stefano (Fabbri, 2006). Successivamente si è concentrato sull’analisi spaziale dei motivi decorativi e delle forme ceramiche. Per avere risultati più significativi si è pensato di unire i dati estrapolati da precedenti lavori di tesi inerenti zone di scavo contigue (anni 1988-1993)2. Il fine è quello di un confronto con la più organicamente studiata area di scavo degli anni 1997-2005 con l’obiettivo di integrare la situazione lì individuata. Quindi, dell’area esaminata, vengono prima presentate valutazioni quantitative generali (frammenti diagnostici e non diagnostici, tipologie ceramiche, tipologie e sintassi decorative). L’attenzione si rivolge poi a quello che sarà il criterio-guida dell’analisi spaziale, ossia la decorazione, insieme alle sue variabili “decorazione semplice e multipla”, “tecniche decorative” ed “elementi decorativi”. Dall’associazione di questi dati si tenta di risalire a una distribuzione dei frammenti ceramici sia verticale che orizzontale, per riuscire a comprendere cosa accade nell’area nel tempo e nello spazio, in particolare in relazione alla cd.“canaletta”3 (Fabbri et alii, 2011), uno degli elementi strutturali di più dibattuta interpretazione.. 2. I dati relativi al materiale ceramico proveniente dall’area “vecchia” di Santo Stefano sono stati oggetto. di schedatura da parte di studenti del Laboratorio di Preistoria e dei seguenti lavori di tesi: Pigorini N., 2010; Lucarelli E., 2007; Bartalini M,, 2006; Minichiello R. 2005. 3. La canaletta testimonia una nuova pianificazione dello spazio abitato, che si espande rispetto all’area. dell’acciottolato, ormai obliterato. Per i dati di scavo essa è interpretabile come una fondazione destinata ad alloggiare una struttura in elevato, forse una recinzione, che sembra delimitare l’area nord del sito (vedi l’andamento curvilineo con la concavità rivolta verso nord). Al momento del suo impianto, dunque, nell’abitato sembrano essere presenti due aree distinte, una circoscritta dal recinto e un’altra esterna ad esso, destinate probabilmente ad attività diverse.. 9.

(10) L’area di scavo presa in considerazione riguarda il settore N-E dello scavo, esterno e marginale all’acciottolato, oltre a un tratto della canaletta: in particolare si tratta dei quadrati F-O 22-28, per un totale di 56 mq. Il metodo d’indagine utilizzato in questa zona (campagne di scavo dal 1988 al 1993) prevedeva la rimozione di terreno per successivi decapages, generalmente indicati come taglio 1a (considerato un’unica unità stratigrafica data l’omogeneità del deposito) e il rilevamento in pianta di ogni oggetto, a cui erano assegnati un numero progressivo di riferimento e una quota, in modo da consentire la costruzione della posizione di ogni reperto 4.. Figura 11: in evidenza il settore di scavo preso in esame 4. Successivamente, nella campagne di scavo condotte dal 1997 al 2005, dato il notevole incremento della. profondità del deposito (che risultava ancora omogeneo nella composizione granulometrica e sedimentologica), si decise di dividere il deposito in tagli artificiali di 5 cm; ai reperti messi in pianta fu assegnato quadrato e numero del taglio artificiale di provenienza.. 10.

(11) 2.2 Metodologia di studio Lo studio del materiale ceramico si basa sull’osservazione delle caratteristiche intrinseche dei reperti, con particolare attenzione all’impasto. Ai fini di analisi qualitative e statistiche sul materiale ceramico proveniente dal sito di Santo Stefano è quindi risultato necessario distinguere e catalogare separatamente e diversamente frammenti “diagnostici” e “non diagnostici”, costituenti, questi ultimi, la stragrande maggioranza dei frammenti ceramici raccolti e siglati durante le varie campagne di scavo. I “diagnostici” sono tutti quei frammenti che possono essere identificativi di una forma o essere ricondotti ad una parte specifica del vaso (orli, punti di inflessione, elementi di prensione, basi) oppure frammenti decorati; per questi frammenti sono stati rilevati misure, quota, trattamento superfici e colore, descrizione del profilo, della parte e della forma del recipiente, descrizione tecnica decorativa (strumento utilizzato, elemento stilistico e sintassi del decoro). Per “elementi non diagnostici” si intendono invece tutti i frammenti di parete privi di una qualsiasi caratteristica esclusiva; questi sono stati divisi per classi d’impasto e in quattro gruppi dimensionali: il primo gruppo comprende i frammenti le cui misure sono inferiori a 3 cm, il secondo gruppo comprende i frammenti da 3 a 6 cm, il terzo da 6 a 10 cm, il quarto comprende i frammenti superiori a 10 cm.. 11.

(12) 2.3 Note sulla terminologia FRAMMENTI DIAGNOSTICI Per i frammenti diagnostici si è tentato di risalire alla tipologia del recipiente di riferimento, e quando non possibile, quantomeno alla più generica forma. Il primo parametro di identificazione prende in esame il profilo del recipiente: se nel profilo della parete non ci sono punti di discontinuità si avrà una forma SEMPLICE; al contrario se nel profilo della parete sono presenti punti di inflessione e/o di intersezione si avrà una forma COMPOSTA. Il secondo parametro classifica le forme in aperte o chiuse: nel primo caso il diametro massimo è quello dell’imboccatura, nel secondo caso si ha invece un restringimento sopra il diametro massimo. Il terzo parametro consiste nel riferire ciascuna parte del recipiente ad uno o a più solidi geometrici elementari: sfera e segmenti di sfera, cono e segmenti di cono, ellisse, cilindro, ovoide. Per quanto riguarda l’attribuzione tipologica5 funzionale è stato seguito questo criterio: Forme Semplici 1. scodella: recipiente medio-basso6, aperto e base comunemente sorretta da un cercine; in questo gruppo rientrano anche grandi forme più profonde a pareti troncoconiche genericamente definite scodelloni; 2. orcio: forma da aperta a chiusa, profonda e di dimensioni medio-grandi;. 5. La terminologia adottata per lo studio della ceramica prende spunto da quanto stabilito al Congresso. tenuto a Lido di Camaiore nel 1998 “Criteri di nomenclatura e di terminologia inerente alla definizione delle forme vascolari del neo-eneolitico e del bronzo-ferro”, dal quale è uscito un compromesso generale per l’uso di una terminologia univoca nelle varie culture del Neolitico italiano, nel nostro caso della cultura a Ceramica Impressa medio-adriatica (Grifoni Cremonesi et al. 1999; Radi, Verola 1999). 6. Il parametro della profondità è, nel nostro caso, estremamente raro poiché, data l’alta frammentarietà,. non sempre è possibile risalire alle dimensioni reali del recipiente.. 12.

(13) 3. tazza: recipiente da aperto a chiuso, medio-basso, con diametro all’imboccatura uguale o di poco superiore al diametro del corpo e della base, a volte è presente un elemento di presa; 4. piatto: recipiente aperto molto basso (quasi piano) con imboccatura anche molto ampia. Forme Composte 5. ciotola carenata: recipiente di medie e piccole dimensioni, largo e medio-basso, senza elementi di presa, formato da due vasche separate da una carena a spigolo vivo o arrotondato; 6. olla: recipiente con profilo sinuoso formato da corpo panciuto e da basso collo o orlo distinto, leggermente estroflesso; 7. vaso a fiasco: recipiente con lungo e stretto collo connesso al corpo dalla spalla.. 1) forme semplici aperte basse: 1a. emisferiche; 1b. troncoconiche molto aperte. 13.

(14) 2) forme semplici aperte profonde: 2a. troncoconiche; 2b. cilindriche; 2c. ovoidali. 3) forme semplici chiuse: 3a. globulari. 4) forme composte chiuse: 4a. vasi a fiasco; 4b. olle Figura 12: Forme vascolari (disegno C.Fabbri, inedito) 14.

(15) 2.4 Note sulla decorazione Tecniche decorative Le tecniche decorative riscontrate sono l’impressione, l’incisione, e l’utilizzo di sostanze coloranti. La decorazione impressa è ottenuta mediante pressione di un oggetto in modo perpendicolare o obliquo sulla superficie che può essere ancora molle o già ad un certo grado di essiccazione. Nel primo caso l’impressione è caratterizzata da margini netti a volte contornati da rilievi laterali più o meno evidente di argilla; nel secondo caso i margini dell’impressione si presentano leggermente frastagliati. L’impressione può essere ottenuta per semplice pressione, formando un’impronta uniforme, oppure mediante rotazione o oscillazione dello strumento così da ottenere una serie di motivi o un motivo continuo con andamento a zig-zag. L’oggetto utilizzato per l’impressione può essere uno strumento vero e proprio in qualsiasi materiale (osso, legno, selce, conchiglia), a volte riconoscibile dall’impronta, oppure possono essere utilizzate le punte delle dita o singolarmente (unghiata e polpastrello) o opposte in modo da formare un rilievo centrale (pizzicato) La decorazione incisa è ottenuta mediante trascinamento di uno strumento sulla superficie dell’argilla molle o secca, quindi talvolta si possono riconoscere un punto d’impatto e uno di uscita. In base allo strumento usato variano la larghezza e la sezione dell’incisione, quest’ultima può essere a “U” se lo strumento utilizzato ha la punta arrotondata (es. punteruolo in osso), oppure a “V” se lo strumento è a punta tagliente (es. frammento di selce). La decorazione cromatica prevede in generale l’utilizzo di sostanze coloranti, per lo più ocra rossa, carbone, pigmento a base di calcite, ma anche giochi di colore dovuti a tecniche particolari di trattamento superficiale e particolari condizioni dell’ambiente di cottura. Il colore può essere steso, diluito, mediante strumento (tipo pennello) e allora si parlerà di decorazione dipinta, oppure può essere inserito all’interno delle solcature ottenute tramite impressione o incisione, in questo caso il colore ha una consistenza più pastosa e si parlerà di “incrostazione”.. 15.

(16) Infine si ha il procedimento “a negativo”: si tratta di un particolare sistema che prevede la stesura di una specie di maschera che copre delle zone tenute a risparmio e lascia scoperte le zone da colorare; a volte il colore manca e l’effetto chiaro/scuro è dato dalla parziale ossidazione o riduzione delle zone lasciate a risparmio. La quarta e ultima tecnica considerata è quella plastica: si ottiene per applicazione di elementi di argilla alla parete del recipiente allo stato molle.. Elementi decorativi Gli elementi che possiamo trovare nella decorazione impressa sono: •. punto: ottenuto per pressione semplice di uno strumento appuntito;. •. ovale: ottenuto per pressione semplice di uno strumento a punta arrotondata o per impressione digitale;. •. segmento: ottenuto per pressione semplice di un margine rettilineo di uno strumento;. •. linea: ottenuta per pressione continua del margine rettilineo di uno strumento (serie di segmenti longitudinali contigui);. •. tratto arcuato: ottenuto per pressione del margine curvo di uno strumento, o per pressione digitale;. •. tratto sinuoso: ottenuto per pressione di un margine sinuoso di uno strumento (es. frammento di grande conchiglia);. •. rocker: ottenuto per oscillazione a zig-zag del margine dentellato o liscio di una conchiglia;. •. microrocker: ottenuto allo stesso modo del rocker, forse con uno strumento diverso dalla conchiglia, ma di larghezza inferiore a 5 mm;. •. pseudo-rocker: ottenuto per oscillazione molto stretta del margine rettilineo di uno strumento;. •. sequenza: ottenuta per pressione continua o per rotazione di uno strumento.. 16.

(17) Gli elementi propri della decorazione incisa sono: • segmento: sono presenti il punto di inizio e il punto di fine; • linea: quando il taglio è continuo.. Gli elementi utilizzati nella decorazione cromatica sono: • segmento: sono presenti il punto di inizio e il punto di fine; • linea: quando la decorazione è continua; • tratto arcuato: semicerchi di varie dimensioni di cui a volte è possibile vedere il punto. di inizio e il punto di fine. La decorazione plastica consiste in:: • cordoni allungati • bugne più o meno grandi e associate ad altri elementi.. Sintassi decorativa In base alla presenza o meno dell’associazione di elementi diversi, o dell’associazione di tecniche decorative diverse, si possono avere motivi sintattici diversificati. Motivo coprente: motivo ripetuto per tutto o gran parte del recipiente. Motivo organizzato: motivo distribuito in modo da lasciare a risparmio delle zone ben definite. Nel primo caso si ha l’utilizzo di elementi di tipo tradizionale (linee, segmenti, tratti eseguiti a incisione o impressione oppure elementi digitali) ordinati in motivi semplici oppure senza un ordine preciso. La terminologia utilizzata per questa tipologia di motivi è la seguente: •. elemento isolato, che non fornisce indicazioni sul motivo;. •. elementi paralleli, si tratta di pochi (2-3) elementi disposti parallelamente tra loro e. anche in questo caso il motivo non è riconoscibile; •. elementi perpendicolari, si tratta di due elementi disposti ortogonalmente tra loro,. probabilmente riferibili o a bande o a reticoli; •. elementi sparsi, sono elementi disposti in modo disordinato su tutta la superficie;. •. fila, serie di numerosi elementi disposti parallelamente tra di loro; 17.

(18) •. file parallele, serie di file di elementi disposti paralleli;. •. zig-zag, serie di elementi obliqui disposti in modo alternato;. •. chevron, gli elementi sono disposti a lisca di pesce, dove il vertice può essere chiuso o. leggermente aperto; Nel caso della sintassi organizzata, per la maggior parte dei casi ottenuta con elementi tipicamente riferibili alla cerchia della ceramica impressa meridionale, si ha l’associazione di elementi diversi ordinati in modo complesso che possono essere ottenuti con la stessa tecnica oppure con l’associazione di due o più tecniche. La terminologia utilizzata per la definizione di tali motivi complessi è la seguente: •. fascio, insieme di elementi o file di elementi che possono essere isoorientati o. diversamente orientati comunque alternati a zone a risparmio •. reticolo, serie di linee disposte ortogonalmente tra loro.. •. banda, è formata da due linee parallele incise che racchiudono una serie di elementi in. genere posti parallelamente tra di loro; •. banda angolare, quando le linee della banda formano un angolo;. •. bande a chevron, serie di bande angolari;. •. bande parallele. •. bande perpendicolari. •. motivo triangolare, si tratta di triangoli a linee incise campiti da altri elementi paralleli. (es. microrocker, sequenze, segmenti sottili, ecc.) •. motivo geometrico, motivo articolato variamente composto da fasci o elementi singoli. variamente disporsi (es. fasci incidenti, motivi arboriformi, ecc.) Inoltre possiamo avere una sintassi di tipo organizzato con motivi più semplici eseguiti in zone particolari del recipiente (es. impressioni digitali nel punto di inflessione di un vaso a fiasco) alternati a zone a risparmio; in questo caso la terminologia per la definizione è la stessa di quella indicata per la sintassi coprente: elemento isolato, elementi paralleli, fila, ecc.. 18.

(19) 2.5 Analisi quantitativa Nel complesso ceramico preso in esame in questa sede, in totale 13.826 reperti, i frammenti diagnostici rappresentano circa il 18% .. Grafico 1: frammenti diagnostici e non diagnostici. FORME VASCOLARI Tra questi il totale delle tipologie vascolari riconosciute (312 pezzi) ammonta al 12%, a scapito dell’88% di frammenti non riconducibili ad alcuna specifica “famiglia” tipologica (2230 pezzi). In particolare i 312 frammenti in esame sono riconducibili alle seguenti tipologie ceramiche:. Grafico 2: distribuzione delle tipologie ceramiche. 19.

(20) Inoltre, quasi il 7% dei 312 frammenti riconducibili a specifiche tipologie vascolari è decorato.. Grafico 3: tipi ceramici decorati e non decorati. Questi 23 esemplari ceramici decorati (fiasco: 3 frammenti; orcio: 3; scodella: 5; tazza: 6; olla: 5; ciotola:1) sono un campione che, seppur nella esiguità, rispecchia la prevalenza numerica di determinate tipologie di vasi, confermando, ad esempio, che ciotola e piatto sono le meno presenti tra le forme vascolari riconosciute.. DECORAZIONE La decorazione è presente su 882 dei 2542 frammenti diagnostici, vale a dire all’incirca sul 35% dei diagnostici.. Grafico 4: diagnostici decorati e non decorati. 20.

(21) La decorazione prevalente è su pasta molle piuttosto che su pasta secca: la tecnica più adoperata è infatti quella dell’incisione su pasta molle (ca.59%) seguita dall’impressione su pasta molle (ca.33%); impressione a pasta secca e incisione a pasta secca si attestano rispettivamente al 4,8% e al 2,5%.. Grafico 5: tecniche decorative (tot.846 pezzi con decorazione semplice). Di 882 frammenti decorati, il 4,1% presenta decorazione multipla.. Grafico 6: decorazioni multiple e semplici In questi 36 frammenti le associazioni tra decorazioni sono le seguenti:. •. impressione a pasta secca + incisione a pasta secca su 18 frammenti;. •. impressione a pasta molle + incisione a pasta molle su 9 frammenti;. •. incisione a pasta secca + impressione a pasta secca su 4 frammenti;. 21.

(22) Le seguenti associazioni compaiono ognuna su 1 frammento: •. incisione a pasta secca + incisione a pasta secca;. •. impressione a pasta secca + cromatica;. •. impressione a pasta molle + cromatica;. •. impressione a pasta secca + incisione a pasta secca + cromatica;. •. impressione a pasta molle + incisione a pasta molle + cromatica.. La maggior parte dei frammenti decorati (84%) ha una sintassi decorativa riconoscibile, contro il 17% di frammenti su cui non è stato possibile riconoscerne una. Per il ca.61% dei frammenti si tratta di una sintassi coprente; per il ca.22%, invece, è organizzata.. Grafico 7: Percentuali sintassi decorativa. Gli elementi sintattici della decorazione coprente sono costituiti in modo preponderante da “fila” ed “elementi sparsi”, attestati intorno al 30%. Tra il 20% e il 15% seguono “file parallele” ed “elementi paralleli”. Tra lo 0,5% e l’1% sono invece i restanti elementi: “elemento isolato”: 7 frammenti; “fascio”: 5 frammenti; “ zig zag”: 2 frammenti; “file perpendicolari”: 1 frammento.. 22.

(23) Grafico 8: distribuzione sintassi coprente. La netta prevalenza dei motivi sintattici organizzati è detenuta dalla “banda”, e, subito a seguire, intorno al 20%, da ”elemento isolato”. Mediamente rappresentati risultano “elementi paralleli”,”fasci” e “fila”, intorno al 10%. Dal 5% in giù tutti i rimanenti.. Grafico 9: distribuzione sintassi organizzata. 23.

(24) CAPITOLO 3 - DISTRIBUZIONE 3.1 Forme ceramiche Si è cercato di individuare una relazione tra la distribuzione spaziale orizzontale delle forme ceramiche riconoscibili (fiasco, olla, orcio, tazza, scodella, ciotola, piatto) e la “canaletta” in quanto struttura principale presente nell’area di scavo qui presa in esame. Per ciascuna forma ceramica sono state elaborate delle carte di distribuzione planimetrica, ad eccezione del piatto, data la sua presenza come unicum nel quadrato I22. Non sono stati riportati sulle piante, per mancanza di dati sulla loro collocazione, i seguenti frammenti appartenenti a differenti esemplari: -. 1 frammento di olla provenienti da terreno rimosso;. -. 2 frammenti di orcio: 1 da rimosso e 1 priva di dati sul quadrato di rinvenimento;. -. 3 frammenti di tazza provenienti da terreno rimosso;. -. 3 frammenti di scodella: 1 da rimosso e 2 prive di dati sul quadrato di rinvenimento;. La variazione di colore del quadrato indica la presenza di più esemplari, i pallini colorati indicano la presenza di una forma decorata (con distinzione tra motivo tradizionale e motivo meridionale). Dalle singole planimetrie sembra che i frammenti coprano in maniera preponderante le file di quadrati 22, 23 e 24. Si evince inoltre che la loro distribuzione è generalmente sottorappresentata a sud della “canaletta”, mentre a nord se ne ha una maggiore concentrazione. Stessa cosa vale per la decorazione: è presente su forme rinvenute a nord della canaletta, ad eccezione di un’olla, di un orcio e di un fiasco rinvenuti invece a sud. La decorazione preminente per tazza e scodella è l’incisione; per gli altri tipi è l’impressione. Riassumendo gli esemplari sono così suddivisi: FIASCO 29 OLLA 48 ORCIO 64 TAZZA 53 SCODELLA 94 CIOTOLA 12 24.

(25) FIASCO (29) Non ci sono esemplari rinvenuti più a fondo della quota -170. Da questa quota fino a ca. quota -100 il numero dei fiaschi sembra equamente distribuito verticalmente: ma fino a quota -140 gli esemplari si trovano quasi tutti a ridosso della canaletta, in file che non vanno mai oltre la 25; a quote più superficiali sono sparsi in maniera più uniforme sull’area indagata. I quadrati N23 e O23 sono quelli in cui sono stati rinvenuti più fiaschi, a quote diverse. Il fiasco è forgiato in impasto F1 solo per 6 esemplari, mentre è l’unica tipologia ceramica che presenta la netta prevalenza dell’impasto G1b: l’impasto F1 si trova fino a quota -140; l’impasto G1b si trova compreso all’incirca tra le quote -130 e -100. OLLA (48) Due soli esemplari, in H e I 22, a quote intorno a - 175. 13 se ne trovano tra le quote -170 e -155. Da questa quota fino a ca. quota -130 gli esemplari paiono equamente dispersi verticalmente. Solamente tra le quote -130 e -105 ca.se ne nota un certo addensamento più a ridosso della canaletta. Pochi esemplari in file 26 e 27. È la tipologia ceramica che presenta più esemplari in impasto F3 (più antichi), però la maggior parte delle olle è fatta sia in impasto G1che in F1. L’unico impasto che sembra più recente è, come per il fiasco, il G1b. ORCIO (64) Gli esemplari di orcio aumentano ininterrottamente da quota -175 ca. (dove ne sono presenti due) fino a quota -100. Di questi, 11 sono a sud, e ciò avviene in particolare da quota -150. A partire all’incirca da quota -140 si delineano due aree distinte di distribuzione spaziale che comprendono le file 22 e 23 e le file 26 e 27; nelle file 24 e 25 non c’è nulla, a parte un esemplare a quote più superficiali (-105). Sembra quasi il contrario di quanto avviene intorno alle quote -174 e -165, dove la fila con più esemplari era la 24. L’orcio è la tipologia ceramica in cui nettamente prevale l’impasto F1, che però sembra prevalere a partire da quota -140. L’impasto per il quale è evidente l’associazione con quote più recenti è nuovamente il G1b.. 25.

(26) TAZZA (53) Esemplari rinvenuti piuttosto sparsi sull’area in esame, sia orizzontalmente che verticalmente: è tra le più presenti a quote più antiche (intorno a -175) e se ne ha una netta prevalenza tra le quote -170 e -140. La maggior parte delle tazze è fatta equamente in impasti G1a ed F1. L’impasto SF1 è quello più frequente a quote più antiche. SCODELLA (94) È la tipologia ceramica più diffusa, a tutte le quote. Subisce una contrazione quantitativa intorno alle quote -140 -130, ma in misura minore rispetto alle altre tipologie vascolari. La maggioranza si dispone a Nord della canaletta su quasi tutta l’area in esame. Nelle quote più superficiali (da -140 a -110 ca.) ci è una concentrazione di esemplari nelle file 22 e 23. Gli impasti prevalenti sono quelli SF1 (quello prevalente alle quote più antiche) ed F1 (sempre rappresentato). CIOTOLA (12) Sono stati rinvenuti 13 esemplari, tutti provenienti da quote più superficiali (a partire da 140). Una sola da quota -165. La maggior parte delle ciotole è fatta equamente in impasti G1ed F1.. 26.

(27) RIASSUMENDO Da ogni pianta relativa a una tipologia ceramica ne sono state quindi ricavate altre che prendono in esame la distribuzione degli esemplari in rapporto alle quote di rinvenimento. E, in base all’analisi su compiuta, è stato possibile identificare i seguenti intervalli di quote: 1. Blocco 1 (quote 185-171) 2. Blocco 2 (quote 170-156) 3. Blocco 3 (quote 155-141) 4. Blocco 4 (quote 140-131) 5. Blocco 5 (quote 130-100) • Blocco 1 (quote -185-171); 22 frammenti Non abbiamo esemplari di fiasco e ciotola ritrovati a queste quote. Ce ne sono invece 2 di olla, 2 di orcio, 5 di tazza e 13 di scodella. Tutti sono stati rinvenuti in quadrati a Nord della canaletta (1 sola scodella a Sud), e nei quadrati più distanti da essa (G,H,I), e mai oltre la fila 25. • Blocco 2 (quote -170 -156): 59 frammenti Fiasco 6; olla 13; orcio 7; tazza 13; scodella 19; ciotola 1. I frammenti di scodella provengono da tutta l’area a Nord della canaletta. Un esemplare a Sud della canaletta per fiasco e olla; 2 per orcio; 4 per tazza. La dispersione è piuttosto larga, tranne per fiasco e orcio, rinvenuti in prossimità della canaletta. • Blocco 3 (quote – 155 -141): 64 frammenti Fiasco 6; olla 8; orcio 13; tazza 11; scodella 23; ciotola 3. Da queste quote iniziano a essere più numerosi gli esemplari rinvenuti a Sud della canaletta (fiasco 1; olla 2; orcio 4; tazza 2; scodella 2; ciotola 1). Si nota una dispersione simile per frammenti di orcio e scodella, sparsi sulle file 22 e 23, a Nord. I frammenti di olla e tazza non sono molti nei quadrati più lontani dalla canaletta.. 27.

(28) • Blocco 4 (quote -140 -131): 53 frammenti Fiasco 6; olla 8; orcio 16; tazza 8; scodella 11; ciotola 4. Esemplari rinvenuti a Sud della canaletta: (fiasco 1; olla 1; orcio 4; tazza 1; scodella 2; ciotola 1). Si nota una dispersione simile per frammenti di olla, orcio e scodella, sparsi sulle file 22 e 23, a Nord. I frammenti di scodella però sono soprattutto nei quadrati più vicini alla canaletta. • Blocco 5 (quote -130 -100): 69 frammenti Fiasco 7; olla 8; orcio 22; tazza 9; scodella 19; ciotola 4. Esemplari rinvenuti a Sud della canaletta: (fiasco 2; olla 1; orcio 2; tazza 2; scodella 8; ciotola 14). Si nota una dispersione simile per frammenti di olla, orcio, scodella e tazza, sparsi sulle file 22 e 23, a Nord. I frammenti di scodella e tazza però si trovano in prevalenza nei quadrati più vicini alla canaletta.. 28.

(29) DECORAZIONE Nelle piante di distribuzione sono indicati anche i frammenti decorati, di cui, qui di seguito, sono elencate le caratteristiche nel dettaglio. Fiasco: 3 impressioni QUAD. IMPASTO. SINTASSI. QUOTA. STRUMENTO. DECORAZIONE. G24. SF1. COPRENTE. 169. PUNZONE. TRIANGOLO. L27. GIb. ORGANIZZATA. 135. PUNZONE. SEQUENZA. L22. G1a. ORGANIZZATA. 134. DIGITALE. OVALE. Olla: 4 impressioni QUAD. IMPASTO. SINTASSI. QUOTA. STRUMENTO. DECORAZIONE. L27. SF1. ORGANIZZATA. 150. PUNZONE. TRIANGOLO. M22. F2a. ORGANIZZATA. 147. PUNZONE. SEQUENZA. L24. SF1. ORGANIZZATA. 138. PUNZONE. SEGMENTO. L24. F3. ORGANIZZATA. 122. PUNZONE. SEQUENZA. 140. PUNZONE. MICROROCKER. Olla: 1 impressione+incisione M24. F1. ORGANIZZATA. Orcio: 2 impressioni QUAD. IMPASTO. SINTASSI. QUOTA. STRUMENTO. DECORAZIONE. M24. SF1. COPRENTE. 171. PUNZONE. SEGMENTO. O24. SF1. COPRENTE. 163. DIGITALE. TRATTOARCUATO. Tazza: 1 impressione QUAD. IMPASTO. SINTASSI. QUOTA. STRUMENTO. DECORAZIONE. N22. SF1. ORGANIZZATA. 125. PUNZONE. LINEA. G23. SF1. COPRENTE. 171. DIGITALE. EL.PARALLELI. 4 incisioni QUAD. IMPASTO. SINTASSI. QUOTA. DECORAZIONE. I24. G1a. COPRENTE. 172. FILE PARALLELE. 29.

(30) O23. GIa. COPRENTE. 166. FILA. O22. F1. COPRENTE. 156. FASCIO. H27. G1b. ORGANIZZATA. 122. ELEMENTI PARALLELI. Scodella: 3 impressioni QUAD. IMPASTO SINTASSI. QUOTA. STRUMENTO DECORAZIONE. I22. SF1. COPRENTE. 174. PUNZONE. SEGMENTO. I26. F1. COPRENTE. 135. DIGITALE. TRATTO ARCUATO. 2 incisioni QUAD. IMPASTO. SINTASSI. QUOTA. DECORAZIONE. N26. SF1. COPRENTE. 156. FILE PARALLELE. N26. SF1. ORGANIZZATA. 140. FASCI. 170. PUNZONE. Scodella: 1 impressione+incisione L22. SF1. ORGANIZZATA. MICROROCKER. Ciotola: 1 impressione QUAD. IMPASTO. SINTASSI. QUOTA. STRUMENTO. DECORAZIONE. M22. SF1. ORGANIZZATA. 118. CONCHIGLIA. LINEA. 30.

(31) 31.

(32) 32.

(33) 33.

(34) 34.

(35) 35.

(36) 36.

(37) 37.

(38) 38.

(39) 39.

(40) 40.

(41) 41.

(42) 42.

(43) 43.

(44) 44.

(45) 45.

(46) 46.

(47) 3.2 Decorazioni Si è voluta esaminare anche la distribuzione spaziale dei frammenti decorati in relazione alla “canaletta”, simultaneamente in maniera verticale e orizzontale. Si è dunque reso necessario disegnare quattro sezioni-campione distinte, fedeli ai dati ricavati dalle piante di scavo, in ognuna delle quali fosse presente anche la canaletta7. In base alla quadrettatura delle piante si è deciso di scegliere le sezioni al confine tra due file successive di quadrati, ognuna rivolta verso nord, ad eccezione di HIL 27, che sfrutta la stessa sezione di NMLIH 26 rivolta però verso Sud. Lo scopo del lavoro è stato quello di rappresentare graficamente in una singola sezione la proiezione dei pezzi rinvenuti negli interi quadrati a nord (o a sud nel caso della fila 27) della sezione stessa. Le sezioni individuate sono le seguenti: 1.. O N M L 23. 2.. O N M L 24. 3.. O N M L I 25. 4.. N M L I H 26. 5.. H I L 27. Figura 13: In evidenza le sezioni prese in esame. 7. La linea marcata presente nelle sezioni indica la quota in cui la presenza della canaletta è stata. riconosciuta in maniera evidente, ma noi sappiamo che doveva iniziare intorno ai 15-20 cm più su.. 47.

(48) Ciascuna sezione è stata disegnata su carta millimetrata, trasportata in un programma di modellazione bidimensionale (AutoCad), e i reperti proiettati sono stati disposti tramite programma di grafica (Corel Draw). La disposizione fedele dei reperti è stata possibile grazie al confronto con le singole piante di scavo, che hanno permesso di collocare i pezzi non solo all’esatta profondità ma anche secondo la giusta dispersione spaziale8. La scelta dei pezzi da proiettare in sezione è ricaduta sui “diagnostici decorati” dal momento che si è ritenuta la decorazione il criterio più sensato per una ricostruzione spazio-temporale dei reperti e quindi della vita dell’abitato. La distinzione basilare messa in evidenza in ogni sezione è quella tra sintassi coprente e organizzata (tralasciando la sintassi “non riconoscibile”), e, per l’impressione, viene specificato anche lo strumento. IMPRESSIONE COPRENTE. PASTA MOLLE (101). PASTA SECCA (1). CONCHIGLIA. 10. DIGITALE. 13. PUNZONE. 78. 1. PASTA MOLLE (26). PASTA SECCA(21). CONCHIGLIA. 7. 2. DIGITALE. 0. PUNZONE. 19. 19. PASTA MOLLE (27). PASTA SECCA(3). IMPRESSIONE ORGANIZZATA. IMPRESSIONE N.R. CONCHIGLIA. 3. DIGITALE. 5. PUNZONE. 19. 3. INCISIONE COPRENTE. PASTA MOLLE (161). PASTA SECCA(3). INCISIONE ORGANIZZATA. PASTA MOLLE (19). PASTA SECCA (0). INCISIONE N.R.. PASTA MOLLE (59). PASTA SECCA (7). 8. Ciò è stato possibile grazie all’indicazione del numero progressivo di riferimento e della quota assegnati ad ogni oggetto. proveniente dal taglio Ia (scavi 1988-1993).. 48.

(49) I parametri successivi di cui si è tenuto conto si focalizzano su “elemento decorativo” per quanto riguarda l’impressione e su “sintassi decorativa”per quanto riguarda l’incisione. A) IMPRESSIONE COPRENTE ELEMENTO DECORATIVO IMPRESSIONE. TRATTO. TRATTO. SINUOSO. ARCUATO. 0. 3. 2. 1. 0. 0. 10. 7. 4. 8. 9. OVALE. SEGMENTO. TRIANGOLO. PUNTO. CONCHIGLIA(10). 0. 5. 0. DIGITALE (14). 3. 0. PUNZONE (78). 8. 42. COPRENTE. Gli elementi decorativi nella sintassi coprente si dispongono sul recipiente ceramico come di seguito:. tratto sinuoso  file parallele . 2. tratto arcuato  file parallele . 11 . elementi sparsi . 4. 21 .  . elementi paralleli . 2.  . fila . 3   . ovale . file parallele . 6. triangolo . elementi sparsi . 5 . 11 . elementi sparsi . 4. 8 . elemento isolato . 1 .  . fila . 1.  . file parallele . 2 . punto . file parallele . 2. segmento . file parallele . 7. 4 . fila . 1. 47 . elementi sparsi . 9.  . elementi sparsi . 1.  . fila .  . file perpendicolari . 1.  . elementi paralleli . 3.  . fascio . 1.  .               9 . elementi sparsi . 7 . elementi paralleli . 1 . fila . 4 . 26. 49.

(50) B). IMPRESSIONE ORGANIZZATA. ELEMENTO DECORATIVO IMPRESSIONE. MICRO-. PSEUDO-. ELEMENTI. ROCKER. ROCKER. COMPLESSI. 6. 2. 0. 0. 0. 0. 0. 0. 0. 13. 1. 16. 0. 7. SEQUENZA. ROCKER. CONCHIGLIA (9). 1. DIGITALE (0) PUNZONE (37). ORGANIZZATA. Gli elementi decorativi nella sintassi organizzata si dispongono sul recipiente ceramico come di seguito:. microrocker  fila . 1. sequenza . file parallele . 2. 18 . motivo geometrico . 1. 15 . fascio . 2.  . banda . 8.  . banda angolare . 2.  . elemento isolato . 4.  . elemento isolato . 6.  . bande parallele . 2.  . elementi paralleli . 1.  . elementi paralleli . 1.  . file parallele . 1.  . elementi perpendicolari . 1.  . fila elementi obliqui . 1. rocker . banda . 2. elementi complessi  chevron . 1.   7 . elemento isolato . 2. 7 . fascio . 1.  . elementi paralleli . 2.  . fila . 3.  . reticolo . 1.  . motivo geometrico . 1.  . file parallele . 1. 50.

(51) C) INCISIONE COPRENTE E ORGANIZZATA SINTASSI DECORATIVA. Grafico 10: distribuzione sintassi incisione coprente. Grafico 11: distribuzione sintassi incisione organizzata. Gli elementi decorativi pertinenti all’incisione, organizzata o coprente che sia, consistono tutti in “linea” e “segmento”, con due casi di “tratto arcuato”, rispettivamente uno nell’incisione coprente e uno in quella organizzata.. 51.

(52) Riassumendo, sulla base di questi dati per ognuna delle 4 sezioni individuate ne sono state create altre, così ripartite: 1. IMPRESSIONE COPRENTE 2. IMPRESSIONE ORGANIZZATA9 3. IMPRESSIONE (COPRENTE E ORGANIZZATA) 4. IMPRESSIONE (COPRENTE E ORGANIZZATA)/IMPASTO 5. INCISIONE COPRENTE 6. INCISIONE ORGANIZZATA 7. INCISIONE (COPRENTE E ORGANIZZATA) 8. INCISIONE (COPRENTE E ORGANIZZATA)/IMPASTO La legenda relativa alle sezioni con impressione riporta la distinzione tra: • SINTASSI COPRENTE/SINTASSI ORGANIZZATA • TIPO: DIGITALE/STRUMENTALE • STRUMENTO: CONCHIGLIA/PUNZONE • IMPASTO: FINE/SEMIFNE/GROSSOLANO Nella sezione “IMPRESSIONE ORGANIZZATA” si è ritenuto di aggiungere anche: • ELEMENTI DECORATIVI: ORGANIZZATI/COMPLESSI10 Si intende con ELEMENTI ORGANIZZATI gli elementi di derivazione meridionale: rocker (dentellato e liscio); microrocker, pseudo rocker; sequenza. Per ELEMENTI COMPLESSI11, invece, si intendono gli elementi tradizionali: punto; ovale; segmento; triangolo; tratto arcuato; tratto sinuoso.. 9. In linea con la tendenza valida per l’intero abitato, i frammenti a sintassi organizzata sono molto meno in. confronto a quelli con sintassi coprente; le incisioni a sintassi organizzata sono meno della metà delle impressioni a sintassi organizzata (41 contro 105). Inoltre non si hanno impressioni digitali a sintassi organizzata (eccetto un esemplare dal quadrato L22). 10. La stessa distinzione non sussiste per l’impressione coprente, che annovera tra i suoi ELEMENTI. DECORATIVI unicamente quelli COMPLESSI. 11. Esistono solo pochi motivi sintattici complessi ad impressione organizzata.. 52.

(53) La legenda relativa alle sezioni con incisione riporta la distinzione tra: • SINTASSI COPRENTE/SINTASSI ORGANIZZATA • IMPASTO: FINE/SEMIFNE/GROSSOLANO • SINTASSI DECORATIVA: a) INCISIONE COPRENTE: MOTIVI SPARSI/MOTIVI ORDINATI/MOTIVI NON RICONOSCIBILI Si intende con MOTIVI SPARSI: elementi sparsi; Per MOTIVI ORDINATI: fila e file parallele; Per MOTIVI NON RICONOSCIBILI: elementi paralleli. Sono stati esclusi gli “elementi isolati”. b) INCISIONE ORGANIZZATA: MOTIVI SPARSI/MOTIVI ORDINATI Si intende con MOTIVI SPARSI: elementi sparsi; elementi paralleli; fila. Per MOTIVI ORDINATI: banda; chevron, fascio; motivi geometrici (che comprendono anche “motivo triangolare”, “reticolo” e”scaletta”). Le immagini nelle pagine successive riportano la distribuzione dei frammenti alle esatte quote e posizioni di rinvenimento. Sull’asse delle ordinate è riportata la profondità del deposito archeologico, espressa per linee di 5cm. Nella sezione è riportata anche parte dello sterile, a quote più profonde di -170. Come si potrà notare, la canaletta intercetta lo sterile. La linea marcata rappresenta il piano in cui è stata riconosciuta in maniera sicura la presenza della canaletta.La linea tratteggiata sta ad indicare, in maniera molto schematica, la profondità supposta del reale impianto della canaletta. I simboli riportati al di sotto della linea di base dell’immagine stanno ad identificare quei pezzi per i quali non si dispone di numero di riferimento e quindi di quota, ma di cui si conosce solamente il quadrato di appartenenza. Alcuni simboli, in diverse sezioni, sono evidenziati di giallo: stanno ad indicare i frammenti realmente trovati nella canaletta. Si ricordi che gli altri simboli, non evidenziati di giallo, che appaiono nella canaletta, sono la proiezione di frammenti che in realtà si trovano a Nord della stessa. 53.

(54) 3.2 Distribuzione spaziale LETTURA PER SEZIONI O N M L 23 Per questa sezione non abbiamo dati relativi alla zona a sud della canaletta. Impressione coprente: 24 (21 punzone + 1 conchiglia + 2 imp.digitale) Impressione organizzata: 7 • 5 punzone (1 sequenza + 4 microrocker) • 2 conchiglia (entrambe a rocker) Incisione coprente: 36 (21 motivo ordinato + 13 motivo sparso + 2 motivo n.r.) Incisione organizzata: 2 (1 motivo ordinato + 1 motivo sparso) Totale motivi incisi “ordinati”: 22. Non si nota impasto preferenziale. Quello che si può notare è una concentrazione maggiore di “incisioni” in prossimità della canaletta, soprattutto nel quadrato N; la maggior parte viene dai tagli compresi tra le quote -160 e -155. L’unica più superficiale è una delle due “organizzata”, a quota -145. Le impressioni sono equamente sparse nei vari quadrati e comprese tra le quote -170 e -155. Sporadici i pezzi nei 30 cm di deposito superiori. Gli impasti sono equamente suddivisi tra incisioni ed impressioni: incisione: 11 grossolano/13 semifine/11 fine impressione: 11 grossolano/12 semifine/8 fine O N M L 24 In questa sezione la canaletta occupa i due quadrati centrali (M ed N). Impressione coprente: 34 (24 punzone + 4 conchiglia + 6 imp.digitale) Impressione organizzata: 15 • 14 punzone (3 sequenza + 9 microrocker + 1 rocker) • 1 conchiglia (sequenza) Incisione coprente: 47 (27 motivo ordinato + 14 motivi sparso + 4 motivo n.r. + 1 zig-zag + 1 fascio) Incisione organizzata: 3 (1 motivo ordinato + 2 motivo sparso) Totale motivi incisi “ordinati”: 28. Lieve preferenza per l’impasto fine. 54.

(55) Le impressioni si dispongono sia a Nord che a Sud della canaletta, con un accentuarsi nei quadrati più lontani da questa (O a Sud, L a Nord). Vi è una particolare concentrazione delle incisioni a Nord della canaletta, nel quadrato M. I frammenti decorati si trovano prevalentemente nel deposito tra quota -170 e -155, seguiti da un numero di frammenti compreso tra le quote -150 e -135. 3 frammenti sono nei 5 cm superiori. Si osserva la tendenza a una risalita dei frammenti decorati a quote più superficiali. man mano che ci si sposta nei quadrati a Nord della canaletta; infatti i. frammenti a Sud sono quelli a profondità maggiore. Gli impasti sono così suddivisi tra incisioni ed impressioni: incisione: 16 grossolano/11semifine/21 fine impressione: 9 grossolano/19 semifine/21 fine O N M L I 25 Questa sezione comprende il quadrato L, con la canaletta, un quadrato a Nord e tre quadrati a Sud. Impressione coprente: 18 (15 punzone + 2 conchiglia + 1 digitale) Impressione organizzata: 15 • 12 punzone (4 elementi complessi + 6 sequenza + 2 microrocker) • 3 conchiglia (1 rocker + 2 microrocker) Incisione coprente: 25 (9 motivo ordinato + 7 motivo sparso + 8 motivo n.r+ 1 zig-zag + 1 fascio). Incisione organizzata: 3 (1 motivo ordinato + 2 motivo sparso). Totale motivi incisi “ordinati”: 10. Non si nota impasto preferenziale. Si nota un relativo addensamento di frammenti decorati a impressione nelle vicinanze della canaletta; quelli ad incisione sono piuttosto equamente distribuiti. I frammenti decorati ad incisione si trovano prevalentemente nel deposito tra le quote -170 e -155, rispettivamente da Nord della canaletta (I, L, M) verso Sud (N, O). Stessa tendenza alla risalita dei frammenti decorati verso quote più superficiali nei quadrati a Nord della canaletta si osserva per i decorati a impressione, concentrati nelle quote -170 -155 a Sud e, a Nord, tra -155 e -140. Gli impasti sono così suddivisi tra incisioni ed impressioni: incisione: 8 grossolano/11semifine/11 fine 55.

(56) impressione: 10 grossolano/9 semifine/14 fine N M L I H 26 Questa sezione comprende il quadrato I, con la canaletta, un quadrato a Nord e tre quadrati a Sud. Impressione coprente: 18 (13 punzone + 1 conchiglia + 4 imp.digitale) Impressione organizzata: 6 • 4 punzone (2 sequenza + 1 rocker + 1 microrocker) • 2 conchiglia (2 rocker) Incisione coprente: 26 (4 motivo ordinati + 4 motivi sparsi + 18 motivi n.r.) Incisione organizzata: 5 (4 motivo ordinato + 1 motivo sparso) Totale motivi incisi “ordinati”: 8. Preferenza per l’impasto fine. Quello che si può notare è una distribuzione sostanzialmente uniforme dello scarso numero di impressioni e, al contrario, una sorta di concentrazione delle “incisioni” nel quadrato della canaletta e a Nord di questa (I e H). I frammenti decorati si trovano prevalentemente da quota -160 a quota -140. a Sud della canaletta le impressioni sono comprese tra quota -160 e -145 (N, M); mentre a Nord sono concentrate in soli 5 cm, tra -165 -160. Gli impasti sono così suddivisi tra incisioni ed impressioni: incisione: 7 grossolano/8semifine/16 fine impressione: 12 grossolano/5 semifine/7 fine H I L 27 Questa sezione comprende il quadrato I, con la canaletta, un quadrato a Nord e uno a Sud. Impressione coprente: 8 (5 punzone + 3 conchiglia) Impressione organizzata: 3 punzoni (1 sequenza + 2 elementi complessi) Incisione coprente: 25 (5 motivo ordinato + 6 motivo sparso + 14 motivo n.r.) Incisione organizzata: 5 (3 motivo ordinato + 2 motivo sparso) Totale motivi incisi “ordinati”: 8. Preferenza per l’impasto fine. Quello che si può notare è un disporsi dello scarso numero di impressioni tra due blocchi di quote: le impressioni organizzate sono tra quota -135 e -130 (una a -150); le impressioni coprenti tutte tra -125 e -110. 56.

(57) I frammenti ad incisione si distribuiscono in particolare a Nord della canaletta (I,L). Quelle più superficiali si trovano in H; quelle comprese tra le quote -145 e -130 sono in L; quelle più profonde sono in I, da quota -155 a -140. Gli impasti sono così suddivisi tra incisioni ed impressioni: incisione: 14 grossolano/14 fine impressione: 6 grossolano/2 semifine/3 fine. LETTURA PER QUOTE Anche per l’analisi spaziale dei frammenti decorati si è tenuto conto degli intervalli di quote individuati per la distribuzione delle forme ceramiche. • Blocco 1 (quote 185-171) • Blocco 2 (quote 170-156) • Blocco 3 (quote 155-141) • Blocco 4 (quote 140-131) • Blocco 5 (quote 130-100) Si può così suddividere la presenza di frammenti decorati nei vari blocchi stratigrafici nelle sezioni prese in considerazione. Si noti l’assenza di frammenti decorati nel primo blocco e la netta prevalenza, invece, nel secondo blocco di quote.. 57.

(58) Tra questi le tecniche decorative sono così ripartite: incisioni (123) e impressioni (99):. I frammenti decorati a sintassi coprente 177 I frammenti decorati a sintassi organizzata 47. Blocco 1 (quote 185-171) Sporadici frammenti nella zona con deposito a potenza maggiore, a N-O della canaletta. Blocco 2 (quote 170-156) I frammenti decorati delle sezioni 23, 24 e 25 iniziano da quota -170. Sezione 23: si tratta di sole impressioni, seguite dalla incisioni che compaiono da quota -160; sezione 24: si tratta sia di incisioni che di impressioni; sezione 25: incisioni e impressioni a Sud della canaletta. 58.

(59) Da quota -165 iniziano le impressioni della sezione 26, a Nord della canaletta; da quota -160 iniziano anche a Sud della stessa e compaiono le incisioni sia a Sud che a Nord. Blocco 3 (quote 155-141) Continuano poche impressioni nella sezione 23, mentre scompaiono le incisioni. Sezione 24: dopo un breve intervallo sterile di 5 cm, riprendono impressioni ed incisioni da quota -155, esaurendosi a quota -140. Sezione 25: proseguono incisioni ed impressioni ma non più a Nord della canaletta, bensì a Sud. Nella sezione 26 continuano le incisioni e le impressioni, quest’ultime però a Sud della canaletta e non più a nord. Iniziano le incisioni della sezione 27, a Sud della canaletta, nei quadrati I ed L: in L a partire da quota -145; in I si esauriscono in questo blocco. Blocco 4 (quote 140-131) Persistono poche impressioni della sezione 24, che qui si esauriscono. Nessuna informazione per le sezioni 25 e 26. Proseguono le incisioni di L 27, e si esauriscono a quota -130. Qui si concentrano le impressioni organizzate della sezione 27, che successivamente scompaiono. Blocco 5 (quote 130-100) Iniziano le incisioni in H 27, il quadrato a Nord della canaletta, e da quota -125, nell’intera sezione 27, coesistono con le impressioni organizzata (che hanno sostituito quelle coprenti precedenti). Da quota -120 (fino a circa -110) riprendono in modo fievole le incisioni della sezione 26 e le impressioni della sezione 25, entrambe scomparse nel blocco 4. Questi dati estrapolati dall’analisi delle sezioni sono in linea con quanto accade su tutta l’area in esame, al di fuori delle singole sezioni.. 59.

(60) CAPITOLO 4 - CONCLUSIONI CONSIDERAZIONI SUL COMPLESSO CERAMICO La più alta concentrazione di frammenti decorati è compresa tra le quote -160 e -140 (blocco 1 e 2). In corrispondenza del blocco 3 (quote -155 -140) si riscontra un’assenza generalizzata di decorazioni, se si eccettuano alcune impressioni nella fila 24 e nella fila 27. La maggior parte dei frammenti decorati si concentra a Nord della canaletta, dove generalmente sono più profondi rispetto ai frammenti a Sud della stessa. Deposito più consistente e di maggiore potenza si osserva nelle file 23, 24 e 25, dove troviamo il numero più consistente di frammenti rinvenuti a profondità maggiori (da quota -170). Man mano che ci spostiamo verso i limiti dell’abitato le quote risalgono: nella fila 27 i primi frammenti decorati son presenti a partire da quota -155. La superficialità delle quote alla fila 27 collima con la morfologia “a conca” del sito; oppure può essere indicativa di una risistemazione, contemporanea alla fase più recente dell’acciottolato, che ha obliterato la fase più antica (della quale mancano i dati). Benché le “impressioni” siano molto meno rispetto alle “incisioni”, se ne trovano proporzionalmente di più a quote maggiori; vengono poi superate da un maggior numero di incisioni, soprattutto a partire da quota -155. Inversione di tendenza si verifica nella fila 27, dove le più antiche sono le incisioni, seguite dalle impressioni a sintassi organizzata solamente a quota -135 e da impressioni a sintassi coprente a partire da quota -125. Gli elementi di derivazione meridionale (rocker, microrocker, sequenza) costituiscono in quest’area circa il 10% delle decorazioni e si trovano compresi tra quota -170 e quota -150. Alcuni si trovano però anche a quote superiori, trattandosi per 1/7 di impressioni a punzone e per 1/5 di impressioni a conchiglia. Queste ultime sono associate in prevalenza a frammenti in impasto fine; sono distribuite sia a Nord che a Sud della canaletta, in particolare nelle file di quadrati centrali all’area. Le impressioni ad elementi decorativi tradizionali (punto, ovale, segmento, linea, tratto arcuato, tratto sinuoso) compaiono e si esauriscono in prevalenza nel blocco 4 (quote -140 -130), quando l’elemento di derivazione meridionale ha pressoché esaurito la sua presenza. 60.

(61) Nei blocchi superiori i motivi tradizionali ovviamente proseguono, ma associati alla tecnica dell’incisione, la stessa a cui sono associati sia alle quote inferiori che superiori al blocco 4 (-140 -130). Incisioni organizzate sono in numero scarso e non sembra esserci un nesso tra quota e sintassi ordinata (banda; chevron, fascio; motivi geometrici) e sparsa (elementi sparsi; elementi paralleli; fila). Sembra invece che l’incisione coprente prediliga una sintassi decorativa ordinata (fila e file parallele) a quote più antiche, quando è contemporanea delle impressioni organizzate, quasi a emularne l’ordine decorativo. Da quota -150 ca. aumentano gli elementi sparsi. Le incisioni coprenti sono le più antiche ma non pare esserci una distribuzione in relazione alla canaletta che dipenda dalla sintassi decorativa. Per quanto riguarda gli impasti, nel blocco 2 (quote -170 -155) si nota un utilizzo piuttosto bilanciato tra gli impasti F1, SF1 e G1a, seppur con una leggera prevalenza di quest’ultima. Tutte e tre gli impasti subiscono una contrazione a partire dal blocco 3 (quote -155-140), in particolare l’SF1 che non sembra sopravvivere in maniera significativa nei blocchi superiori. L’unico che sopravvive con un maggior numero di esemplari è l’F1. Anche l’impasto F2a, associato per metà a incisioni, e per metà a impressioni di motivi meridionali, si trova in particolare nel blocco 2 (quote -170 -155) e poi diminuisce nel tempo. L’unico impasto associato esclusivamente a decorazione a sintassi organizzata è l’F3 (tutte impressioni, una sola incisione); anch’esso si trova perlopiù nel blocco 2 (-170 -155), è associato quasi esclusivamente agli elementi decorativi di tradizione meridionale. L’impasto più associato alla decorazione organizzata è, dunque, quello fine (in tutte le sue sottoclassi). L’impasto più associato alla decorazione coprente è l’SF1, seguito da F1. Dalla quota -140 fa la sua comparsa l’impasto G1b, che cresce in particolare nei blocchi 4 (-140 -130) e 5 (-130 -100), ma in numero non consistente.. 61.

(62) RIASSUMENDO Dalla distribuzione per quote del materiale decorato e dall’intersezione con i dati emersi dalla distribuzione planimetrica, sia delle decorazioni che delle forme, possono trarsi i seguenti elementi: ‐. quote -185-170: gli esemplari più antichi sono stati individuati nei quadrati a Nord dell’area in esame, in particolare a Nord della canaletta e da essa distanziati. ‐. quote -170 -155: più tardi comincia ad esserci maggiore frequentazione anche a Sud della canaletta. ‐. a partire da quota -150: motivi e sintassi “ordinata” lasciano il posto a decori ”sparsi”; contrazione forte di elementi decorativi di tradizione meridionale. ‐. quota -140 -130, evidente momento di cesura: diminuisce il numero degli esemplari ceramici decorati; l’unica tecnica decorativa presente è l’impressione, che viene sperimentata anche per la decorazione ad elementi tradizionali (sempre fatta ad incisione).. ‐. Da quota -130: l’impasto che sopravvive in maniera più consistente è l’F1. ‐. Quote -120 -110: pochi i resti di frequentazione; debole ripresa delle decorazioni, con prevalenza di incisioni e revival di elementi di tradizione meridionale meridionali (H28, F25, L24, N22). Ciò conferma quanto ipotizzato nei precedenti studi sul sito di Colle Santo Stefano a proposito del passaggio da una prima fase abitativa (quella corrispondente alla messa in opera dell’acciottolato) a una nuova pianificazione dello spazio (testimoniata dall’apertura della canaletta), che oblitera l’acciottolato e si espande. Le modificazioni che interessano la produzione ceramica, infatti, possono essere interpretate come assestamenti e specializzazioni (Radi et alii 2001), ovvero come l’indizio del nuovo assetto culturale che accompagna la ristrutturazione del villaggio.. 62.

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(83) Bibliografia BARRA A., GRIFONI CREMONESI R., MALLEGNI F., PIANCASTELLI M., VITIELLO A., WILKENS B. 1989-1990, La Grotta Continenza di Trasacco. I livelli a ceramiche in RSP XLII, pp. 31-100. BORZATTI VON LOWENSTEN E. 1962, Scavi nella Grotta San Nicola nel Bacino del Fucino in RSP XVII, pp. 205-222. CASTIGLIONI E., ROTTOLI M. 2003, Nuovi dati archeobotanici per la preistoria dell’Abruzzo in Atti IIPP XXXVI pp. 657-662. CAZZELLA A. 2000, Il processo di neolitizzazione nell’Italia centro-orientale, Società Preistoria e Protostoria Friuli-Venezia Giulia, Quaderno 8, pp. 101-113. CREMONESI G., TOZZI C. 1987, Il Neolitico dell’Abruzzo in Atti IIPP XXVI, vol. I, pp.239-249. D’ERCOLE V., FESTUCCIA S., REMOTI E. 2001, I siti neolitici di Rio Tana a Lecce dei Marsi e di S. Orante a Ortucchio: relazione preliminare di scavo in Atti del II convegno di Archeologia ”Il Fucino e le aree limitrofe nell’antichità” (Celano 1999), pp. 82-87. DUCCI S., PERAZZI P. 1987, Tricalle (CH), Fontanelle (PE): nuovi aspetti del neolitico abruzzese a ceramica impressa in Atti IIPP XXVI, pp. 645-654. FABBRI C., PETRINELLI PANNOCCHIA C., RADI G. 2011, Colle Santo Stefano di Ortucchio (AQ). Evoluzione della ceramica e dell’industria litica scheggiata a confronto in Atti del terzo convegno di Archeologia ”Il Fucino e le aree limitrofe nell’antichità” (Avezzano 2009), pp. 119-131. FABBRI C. 2006, L’insediamento di Colle Santo Stefano (Bacino del Fucino, AQ): studio tipologico e tecnologico della ceramica. 83.

(84) FUGAZZOLA DELPINO M. A., D’EUGENIO G., PESSINA A. 1993, La Marmotta (Anguillara Sabazia, RM). Scavi 1989. Un abitato perilacustre di età neolitica in Bullettini di Paletnologia Italiana, vol. 84, II, pp. 181-204. GENIOLA A. 1982, Marcianese. Il villaggio Rossi, entità del neolitico medio arcaico abruzzese. Rapporto di scavo. GIRAUDI C. 1988, Evoluzione geologica della piena del Fucino (Abruzzo) negli ultimi 30000 anni. Il Quaternario 1, pp.131-159. GRIFONI CREMONESI R., PERAZZI P., RADI G., SARTI L., TOZZI C., UCELLI GNESUTTA P., VEROLA M., VOLANTE N., ZAMAGNI B., 1999: Facies neolitiche dell’Italia centrale del versante adriatico e meridionale in COCCHI GENICK (a cura di) Atti del Congresso “Criteri di nomenclatura e di terminologia inerente alla definizione delle forme vascolari del Neo-Eneolitico e dell’Età del bronzo”, vol.1., pp.63-123. GRIFONI CREMONESI R. 2003, Il Neolitico dell’Abruzzo in Atti IIPP XXXVI, pp. 127143. GRIFONI CREMONESI R. 2002, Grotta Sant’Angelo (Abruzzo), in FUGAZZOLA DELPINO M.A., PESSINA A., TINÈ V. (a cura di), Le ceramiche impresse nel Neolitico antico. Italia e Mediterraneo, studi di Paletnologia, pp. 485-498. GRIFONI CREMONESI R. 2002, Grotta dei Piccioni (Abruzzo). in FUGAZZOLA. DELPINO M.A., PESSINA A., TINÈ V. (a cura di) Le ceramiche impresse nel Neolitico antico. Italia e Mediterraneo, studi di Paletnologia, pp. 499-507. GRIFONI CREMONESI R. 2002, Grotta Continenza (Abruzzo) in FUGAZZOLA DELPINO M.A., PESSINA A., TINÈ V. (a cura di) Le ceramiche impresse nel Neolitico antico. Italia e Mediterraneo, studi di Paletnologia, pp. 527-535.. 84.

(85) GRIFONI CREMONESI R. 1998, Il Neolitico antico nella fascia peninsulare adriatica in PESSINA A., MUSCIO G. (a cura di) Settemila anni fa il primo pane. Ambienti e culture delle società neolitiche, pp.59-69. IRTI U. 1988, Testimonianze preistoriche e protostoriche nell’area preparco della Marsica. Ricognizioni di superficie, in Atti del primo convegno Nazionale di Archeologia Il territorio del Parco nazionale d’Abruzzo nell’antichità, pp. 27-44. PESSINA A. 2002, La facies a ceramica impressa dell’area medio-adriatica in FUGAZZOLA DELPINO M.A., PESSINA A., TINÈ V. (a cura di) Le ceramiche impresse del Neolitico Antico. Italia e Mediterraneo, Studi di Paletnologia, pp. 117-129. PESSINA A. 1991, Nuovi dati dall’insediamento neolitico di Paterno in Atti del primo convegno di Archeologia ”Il Fucino e le aree limitrofe nell’antichità” (Avezzano 1989), pp. 122-133. PIGNOCCHI G., SILVESTRINI M. 2002, Ripabianca di Monterado (Marche) in FUGAZZOLA DELPINO M.A., PESSINA A., TINÈ V. (a cura di). Le ceramiche. impresse del Neolitico Antico. Italia e Mediterraneo, Studi di Paletnologia, pp. 469-478. RADI G. 2003, Colle Santo Stefano. Abruzzo in FUGAZZOLA DELPINO M.A., PESSINA A., TINÈ V. (a cura di) Le ceramiche impresse nel Neolitico antico. Italia e Mediterraneo, Studi di Paletnologia, pp. 255-264. RADI G. 1995, Osservazioni sulla ceramica impressa abruzzese e marchigiana, in Miscellanea in memoria di G. Cremonesi, pp. 129-156. RADI G. 1991, Il villaggio neolitico di Colle Santo Stefano (Ortucchio) in Atti del primo convegno di Archeologia ”Il Fucino e le aree limitrofe nell’antichità” (Avezzano 1989), pp. 111-121. RADI G., DANESE E. 2003, L’abitato di Colle Santo Stefano di Ortucchio (AQ) in Atti IIPP XXXVI, pp.145-161. 85.

(86) RADI G., BOSCHIAN G., CALANI L., PISTOIA A. R., ZAMAGNI B. 2001, Nuovi dati dal villaggio a ceramica impressa di Colle Santo Stefano in Atti del II convegno di Archeologia ”Il Fucino e le aree limitrofe nell’antichità” (Celano 1999), pp. 70-81. RADI G., VEROLA M. L. 1996, Torre Sabea, Trasano, Ripatetta, Santo Stefano. La cultura materiale. La ceramica in Atti Seminario Internazionale Forme e tempi della neolitizzazione in Italia meridionale e in Sicilia, tomo I, pp.255-264. SILVESTRINI M., PIGNOCCHI G. 2002, Maddalena di Muccia (Marche) in FUGAZZOLA DELPINO M.A., PESSINA A., TINÈ V. (a cura di) Le ceramiche impresse nel Neolitico antico. Italia e Mediterraneo, Studi di Paletnologia, pp. 479-484. SKEATES R., WHITEHOUSE R. 1994, Radiocarbon dating and italian prehistory in Accordia, vol.3, Archeological Monographs of the British school at Rome. DELPINO, PESSINA A., TINÈ V., (a cura di) Le ceramiche impresse nel Neolitico antico. Italia e Mediterraneo, Studi di Paletnologia, pp. 342-350.. 86.

(87) TAVOLE (campagne di scavo 1990-1991). Pezzo 10774: sequenza di impressioni con conchiglia. Pezzo 10523: sequenza di impressioni sotto l’orlo. Pezzo 10652: orlo con bugnette coniche. 87.

(88) Pezzo 10737: parete con ansa a nastro. Pezzo 10739: orlo non distinto-bugna conica. Pezzo 10740: orlo non distinto. 88.

(89) Pezzo 10503: bugna ellittica con perforazione. Pezzo 10732: base non distinta. Pezzo 10714: base a tacco. 89.

(90) Pezzo 10780: base a tacco. 90.

(91)

Figura

Figura 1: veduta della piana del Fucino
Figura 6: range di datazioni radiocarboniche per il sito di Santo Stefano
Figura 8: frammenti con decorazioni a sequenze e micro rocker (Fabbri et alii, 2011)
Figura 9: frammenti con decorazione coprente incisa (Fabbri et alii, 2011)
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