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Nuovi profili professionali: il tutor o facilitatore

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Academic year: 2021

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Bibelot, 21 (2015) n. 3

Nuovi profili professionali: il

tutor o facilitatore

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IRENE BUGGIANI

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Si è appena concluso il Corso di formazione, organizzato dalla sezione Toscana, “Formazio-ne 2.0 e profili professionali: problematiche attuali e prospettive future”, in cui è stata pre-sentata la nuova tipologia di formazione pro-fessionale, con particolare attenzione al con-cetto di credito formativo e di formazione cer-tificata. Nell'ambito della giornata sono state illustrate le principali caratteristiche dei vari modelli formativi maggiormente in uso, pun-tando l’attenzione sul concetto di “formazione permanente”, indicata dalla recente Legge n. 4 del gennaio 2013.

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Tale iniziativa è stata organizzata per coloro che considerano la formazione come un tema centrale nel percorso di crescita individuale e collettiva oltre a quelle figure che si occupano di organizzare l’aggiornamento e la formazio-ne certificata.

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Tutor-Facilitatore

Con questo percorso formativo si è conclusa la mia prima esperienza di tutor-facilitatore, trat-tandosi di un corso in modalita mista presenza/ distanza. Un’esperienza diversa dalle altre che ho avuto, legate all'ambiente bibliotecario e che hanno riguardato prestazioni tradizionali, come lo svolgimento di servizi front office, prestito e ricerca, svolto durante il tirocinio curricolare, nell'ambito della Laurea triennale di scienze dei Beni Culturali e seguita succes-sivamente dall’esperienza di studente part-time.

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Il mio ruolo di tutor è avvenuto in contempo-ranea alla mia partecipazione al corso universi-tario di “Tecnologie per la formazione a di-stanza”, nel quale vengono mostrate le poten-zialità delle nuove tecnologie per la didattica, un corso che sto frequentando all'interno della

mia laurea magistrale di Scienze dei beni cultu-rali. Il corso AIB sulla formazione, dunque, si è rivelato particolarmente prezioso, in quanto mi ha dato la possibilità di sperimentare concre-tamente i principi teorici studiati, applicandoli sulla piattaforma Moodle-AIB, all’interno delle comunità virtuali che si sono create.

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La funzioni di facilitatore può essere equipara-ta a quella di un istruttore-online, con i compi-ti fondamentali di aiutare gli studencompi-ti a intera-gire con l'ambiente di apprendimento in rete, oltre a quello di far comprendere loro gli obiet-tivi da raggiungere, alla fine del corso o negli step intermedi.

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Altro aspetto rilevante del mio ruolo è legato all’aiuto nella pianificazione senza prendere una particolare posizione all'interno della di-scussione, a favore dei singoli corsisti, oltre ad aiutarli nella riflessione sulle attività svolte e sui compiti da portare a termine.

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Questo incarico si è rivelato complesso e ha richiesto un impegno e una presenza continua sulla piattaforma, per avere una visione ininter-rotta e completa del lavoro degli studenti, por-tandomi a riflettere sull'importanza e sulla ne-cessità di una formazione specifica, riguardan-te in particolare quelle comperiguardan-tenze e abilità legate alla creazione di un ambiente di appren-dimento ricco e costruttivo, in cui i corsisti si sono potuti sentire a loro agio e hanno potuto collaborare per la creazione di ottimi progetti.

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Spero che questa esperienza possa ripetersi e possa sempre più affinare le mie competenze sia didattiche che comunicative e sociali, nella convinzione che questo nuovo ruolo professio-nale possa costituire un’effettiva possibilità per coloro che come la sottoscritta escono da un Corso di laurea come quello dei Beni culturali che non ha saputo, fino ad oggi, offrire suffi-cienti sbocchi lavorativi

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