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Academic year: 2021

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(1)

INTRODUZIONE

Oggetti matematici

Prima di affrontare nello specchio la meccanica dei fluidi occorre introdurre alcuni strumenti matematici che risulteranno essere estremamente utili:

β€’ Campo scalare = numero scalare che puΓ² variare nello spazio e nel tempo π‘Ž = π‘Ž(π‘₯, 𝑦, 𝑧, 𝑑) = π‘Ž(π‘₯1, π‘₯2, π‘₯3, 𝑑)

β€’ Vettore = Γ¨ composto da 3 scalari

π‘Žβƒ— = π‘ŽΜ… = (π‘Žπ‘₯, π‘Žπ‘¦, π‘Žπ‘§) = (π‘Ž1, π‘Ž2, π‘Ž3) = [π‘Ž1 π‘Ž2 π‘Ž3]

Il vettore Γ¨ caratterizzato da:

a. Modulo = indica la lunghezza del vettore. DI seguito scriviamo l’espressione del modulo di un vettore e sottolineiamo come questa possa essere compattata mediante la notazione indiciale o di Einstein secondo cui si dΓ  per scontato la sommatoria ogni volta che si presentano due indici uguali:

|π‘ŽΜ…| = βˆšπ‘Žπ‘₯2+ π‘Žπ‘¦2+ π‘Žπ‘§2= βˆšπ‘Žπ‘₯π‘Žπ‘₯+ π‘Žπ‘¦π‘Žπ‘¦+ π‘Žπ‘§π‘Žπ‘§= βˆšβˆ‘ π‘Žπ‘–π‘– 3

𝑖=1

= βˆšπ‘Žπ‘–π‘–

b. Direzione = Γ¨ nota se Γ¨ noto un angolo nel piano, o due angoli nello spazio: tan πœ— =π‘Žπ‘¦

π‘Žπ‘₯

c. Verso = orientamento Γ¨ noto dai segni delle componenti scalari

β€’ Versori = particolari tipi di vettori che hanno modulo unitario. L’informazione fondamentale che forniscono dunque non Γ¨ la lunghezza, che Γ¨ unitaria, ma Γ¨ il verso e la direzione. I versori vengono spesso usati per identificare verso e direzione degli assi cartesiani:

𝑖̂ = 𝑖̂ 1 𝑗̂ = 𝑖̂ 2 π‘˜Μ‚ = 𝑖̂ 3

Introducendo questo strumento matematico Γ¨ possibile riscrivere il vettore π‘ŽΜ… come: π‘ŽΜ… = π‘Žπ‘₯𝑖̂ + π‘Žπ‘¦π‘—Μ‚ + π‘Žπ‘§π‘˜Μ‚ = π‘Ž1𝑖̂ + π‘Ž1 1𝑖̂ + π‘Ž2 1𝑖̂ = π‘Ž3 𝑖𝑖̂ 𝑖

β€’ Tensore di ordine 𝑛 = oggetto caratterizzato da 3𝑛 componenti scalari.

Tensore di ordine 0 β†’ 1 componente scalare Tensore di ordine 1 β†’ 3 componenti scalari Tensore di ordine 2 β†’ 9 componenti scalari Generalmente verranno utilizzati tensore di ordine 2:

π‘ŽΜΏ = [ π‘Žπ‘₯π‘₯ π‘Žπ‘₯𝑦 π‘Žπ‘₯𝑧 π‘Žπ‘¦π‘₯ π‘Žπ‘¦π‘¦ π‘Žπ‘¦π‘§ π‘Žπ‘§π‘₯ π‘Žπ‘§π‘¦ π‘Žπ‘§π‘§ ] = [ π‘Ž11 π‘Ž12 π‘Ž13 π‘Ž21 π‘Ž22 π‘Ž23 π‘Ž31 π‘Ž32 π‘Ž33 ] = (π‘ŽΜΏ)𝑖𝑗 = π‘Žπ‘–π‘—

Gli elementi della matrice si leggono nel seguente modo: π‘Žπ‘₯π‘₯ componente x del vettore π‘ŽΜ…Μ…Μ… π‘₯

dunque notiamo che le righe della matrice sono vettori: 1Β° riga β†’ vettore π‘ŽΜ…Μ…Μ… π‘₯

(2)

3Β° riga β†’ vettore π‘ŽΜ…Μ…Μ… 𝑧

Possiamo quindi concludere che un tensore di ordine 2 Γ¨ si caratterizzato da 9 elementi scalari ma questi possono essere anche visti come 3 vettori. Gli elementi sulla diagonale prendono il nome di elementi diagonali, sono 3, mentre gli elementi fuori dalla diagonale, che sono 6, sono chiamati termini rettangolari o extra diagonali.

β€’ Campi tensoriali = oggetto caratterizzato da 3𝑛 componenti scalari che sono in realtΓ  campi

scalari e quindi variano nello spazio e nel tempo

Operazioni con oggetti matematici

Analizziamo ora le operazioni che Γ¨ possibile effettuare con gli oggetti matematici sopra descritti:

β€’ Operazioni tra vettori:

βˆ’ Prodotto scalare (βˆ™) = fornisce uno scalare e gode della proprietΓ  commutativa π‘ŽΜ… βˆ™ 𝑏̅ = π‘Žπ‘₯𝑏π‘₯+ π‘Žπ‘¦π‘π‘¦+ π‘Žπ‘§π‘π‘§= π‘Žπ‘–π‘π‘–

Permette di riscrivere il modulo di π‘ŽΜ… come: |π‘ŽΜ…| = βˆšπ‘Žπ‘–π‘π‘– = βˆšπ‘ŽΜ…π‘ŽΜ…

βˆ’ Prodotto vettoriale (Γ—) = fornisce un vettore e non gode della proprietΓ  commutativa π‘ŽΜ… Γ— 𝑏̅ = |

𝑖̂ 𝑗̂ π‘˜Μ‚ π‘Žπ‘₯ π‘Žπ‘¦ π‘Žπ‘§

𝑏π‘₯ 𝑏𝑦 𝑏𝑧

| = 𝑖̂(π‘Žπ‘¦π‘π‘§βˆ’ π‘Žπ‘§π‘π‘¦) βˆ’ 𝑗̂(π‘Žπ‘₯π‘π‘§βˆ’ π‘Žπ‘§π‘π‘₯) + π‘˜Μ‚(π‘Žπ‘₯π‘π‘¦βˆ’ 𝑏π‘₯π‘Žπ‘¦)

βˆ’ Prodotto tensoriale( ) = fornisce un tensore π‘ŽΜ…π‘Μ… = [ π‘Žπ‘₯ π‘Žπ‘¦ π‘Žπ‘§ ] [𝑏π‘₯ 𝑏𝑦 𝑏𝑧] = [ π‘Žπ‘₯𝑏π‘₯ π‘Žπ‘₯𝑏𝑦 π‘Žπ‘₯𝑏𝑧 π‘Žπ‘¦π‘π‘₯ π‘Žπ‘¦π‘π‘¦ π‘Žπ‘¦π‘π‘§ π‘Žπ‘§π‘π‘₯ π‘Žπ‘§π‘π‘¦ π‘Žπ‘§π‘π‘§ ] = (π‘ŽΜ…π‘Μ…)𝑖𝑗= π‘Žπ‘–π‘π‘—

β€’ Tra vettori e tensori:

βˆ’ Prodotto misto (βˆ™) = fornisce un vettore π‘ŽΜ… βˆ™ 𝑏̿ = [ π‘Žπ‘₯ π‘Žπ‘¦ π‘Žπ‘§ ] [ 𝑏π‘₯π‘₯ 𝑏π‘₯𝑦 𝑏π‘₯𝑧 𝑏𝑦π‘₯ 𝑏𝑦𝑦 𝑏𝑦𝑧 𝑏𝑧π‘₯ 𝑏𝑧𝑦 𝑏𝑧𝑧 ] = = [π‘Žπ‘₯𝑏π‘₯π‘₯+ π‘Žπ‘¦π‘π‘¦π‘₯+ π‘Žπ‘₯𝑏𝑧π‘₯ π‘Žπ‘₯𝑏π‘₯𝑦+ π‘Žπ‘¦π‘π‘¦π‘¦+ π‘Žπ‘§π‘π‘§π‘¦ π‘Žπ‘₯𝑏π‘₯𝑧+ π‘Žπ‘¦π‘π‘¦π‘§+ π‘Žπ‘§π‘π‘§π‘§] = = π‘Žπ‘–π‘π‘–π‘—π‘–Μ‚π‘—

Operatore Nabla

L’operatore nabla βˆ‡ Γ¨ formalmente un vettore di componenti derivate parziali dello spazio. In quanto operatore non ha significato a meno che non operi su qualcosa:

βˆ‡ = (πœ• πœ•π‘₯, πœ• πœ•π‘¦, πœ• πœ•π‘§) = πœ• πœ•π‘₯𝑖̂ + πœ• πœ•π‘¦π‘—Μ‚ + πœ• πœ•π‘§π‘˜Μ‚ Le operazioni che Γ¨ possibile effettuare con questo operatore sono:

βˆ’ Divergenza di un vettore = prodotto scalare tra operatore nabla e vettore. Fornisce uno scalare

𝑑𝑖𝑣(π‘ŽΜ…) = βˆ‡π‘ŽΜ… =πœ•π‘Žπ‘– πœ•π‘₯𝑖

(3)

βˆ’ Rotore di un vettore = prodotto vettoriale tra operatore nabla e vettore. Fornisce un vettore π‘Ÿπ‘œπ‘‘(π‘ŽΜ…) = βˆ‡ Γ— π‘ŽΜ… = || 𝑖̂ 𝑗̂ π‘˜Μ‚ πœ• πœ•π‘₯ πœ• πœ•π‘¦ πœ• πœ•π‘§ π‘Žπ‘₯ π‘Žπ‘¦ π‘Žπ‘§ ||

βˆ’ Gradiente di un vettore = prodotto tensoriale tra operatore nabla e vettore. Fornisce un tensore π‘”π‘Ÿπ‘Žπ‘‘(π‘ŽΜ…) = βˆ‡π‘ŽΜ… = [ πœ• πœ•π‘₯ πœ• πœ•π‘¦ πœ• πœ•π‘§] [π‘Žπ‘₯ π‘Žπ‘¦ π‘Žπ‘§] = [ πœ•π‘Žπ‘₯ πœ•π‘₯ πœ•π‘Žπ‘¦ πœ•π‘₯ πœ•π‘Žπ‘§ πœ•π‘₯ πœ•π‘Žπ‘₯ πœ•π‘¦ πœ•π‘Žπ‘¦ πœ•π‘¦ πœ•π‘Žπ‘§ πœ•π‘¦ πœ•π‘Žπ‘₯ πœ•π‘§ πœ•π‘Žπ‘¦ πœ•π‘§ πœ•π‘Žπ‘§ πœ•π‘§ ] βˆ’ Divergenza di un versore = prodotto misto tra operatore nabla e tensore

𝑑𝑖𝑣(π‘ŽΜΏ) = βˆ‡π‘ŽΜΏ = [πœ• πœ•π‘₯ πœ• πœ•π‘¦ πœ• πœ•π‘§] [ π‘Žπ‘₯π‘₯ π‘Žπ‘₯𝑦 π‘Žπ‘₯𝑧 π‘Žπ‘¦π‘₯ π‘Žπ‘¦π‘¦ π‘Žπ‘¦π‘§ π‘Žπ‘§π‘₯ π‘Žπ‘§π‘¦ π‘Žπ‘§π‘§ ] =πœ•π‘Žπ‘–π‘— πœ•π‘₯𝑖 𝑖̂𝑗

In generale possiamo affermare che la divergenza fa scendere di livello, mentre il gradiente fa alzare di livello

Livello

Tensore Vettore Scalare

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