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Lezioni di storia subalpina

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Academic year: 2021

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(4) PREFAZIONE. Correvano già parecchi anni che nella Università di i. Torino. io. sponeva, secondo. le. mie. principii della eloquenza italiana,. debili forze,. quando, in oc-. casione di offerire alla Maestà di Carlo Alberto la. mia consueta orazione annuale, mi aperse timo. Re. la. sua intenzione. di letteratura italiana. che in giunta. ,. uno ne. che. altri sei. più ragione del. al corso. facessi altresì di storia. subalpina. Quale io rimanessi a lascio. quell'ot-. sì fatto. annunzio,. pensi; conciossiachè con assai. Bembo. io. stimava questa impresa.

(5) VI. la. più. lettere, sì. ». che abbiano. difficile. per cagion dello. tutti. che bisogna aver. stile,. dotto e puro e molto ricco, e. >. buone. gli studi delle. per la prudenza,. sì. non è. ». che è fondamento. ». chiesta tanto per avventura nelle altre scritture. ». E. poi « io era assai rimoto da quella vita e da quelle. ». azion pubbliche, che sono in gran parte materia. ». della istoria.. ». scrivere, alle quali ho alle volte posto. >x. dato alcuna opera, mai non ebbi pure un pensiero. ». di volere scrivere istorie. » Per questi e troppi. .;. .. alle. istorie, e. oltrachè in tante maniere dello. mano. motivi, senza. Re. che sarebbe stata irreverenza. ,. e senza aderirvi. del tutto, che sarebbe stata temerità, poiché dire sì. mal sapeva,. richiesi. dal. Re. e dire. un no non osava,. che tempo. Passò. in fatto. non. io. altro. un anno e tornato ,. ,. ed. a fargli l'antica risposta. Così. io. giunse allo scorcio dell 844, quando. il. Re, scri-. r vendo da Genova a Mons. Pasio, che era sopra. cose degli studi,. gli. segnamento della di. un. col consueto tributo, egli a rinnovarmi l'an-. tico discorso si. e. oppormi all'onorevol desiderio del. altri. ,. ri-. manifestò. il. suo volere che. le. l'in-. storia piemontese nella Università. Torino più non. si. dovesse indugiare. Di questo.

(6) vir. volere di Carlo Alberto il. mio; e però. ognun può credere che. ne' corti intervalli,. l'altra mia cattedra, io cercai di. men male. occupar. la. feci. che mi concedeva. pormi. in condizione di. nuova; raccolsi. libri di storici 1. e cronisti, feci annotazioni ed. estratti,. i. mi parve. fatto bastevole. cominciare il. 10. dì. aver. di. le. mie. fatti. provvisione per in-. lezioni, io le apersi. aprile dell'anno. della R. Università,. i. recai su. doveva narrare; e quando. luoghi medesimi,. cui. mi. 1845. solennemente. nel Teatro di fisica. cui banchi e gradi erano. tutti. da un frequente uditorio occupati. Non negherò che quel mio proemiale discorso fosse con grande attenzione e benignità di animi ricevuto, massimamente. per quella professione di sincerità storico della. giorno. ;. Monarchia. e di cui nel. minciava a dare. mia. sincerità. qualcun. derna. le. ^. che. di Savoia, facea sin. i. da quel. mio discorso medesimo già copruove. Se non che di quella. parve che non rimanesse. di coloro,. futuro. io,. satisfatto. quali vorrebbono che della. istoria dir si potesse. ciò. mo-. che già Fontanelle. dicea dell'antica, che essa è una favola concertata,. Ne questa mala. ma. satisfazione ritenne. dentro di se,. la esalò fuori, e sopra tutto in alti luoghi. ,. dove.

(7) Vili. non tardò a portare di. una. annichilare. creata. suoi frutti. i. ;. instituzione che. e di farmi scender per. ,. cattedra. ove pur. ,. basti. s'. si trattò. era a pena. sempre da quella. non avea che. fatto. che. ,. salire. ;. e poiché. Fuorno, cherendea vano, con l'autorità del senno e del grado, quel pernicioso disegno; poiché l'uomo,. che manteneva. nuova cattedra. la. nuovo professore. alla cattedra;. che governava allora tolse. i. all'università, e. poiché l'uomo in. nostri studi,. a quei benemerito reggimento ;. dirne. il. nome:. egli è. il. fine,. da vari anni. io. il. si. posso a sicurtà. marchese Cesare. Alfieri.. Narrato, come s'introducesse in Torino. il. pub-. blico insegnamento della patria istoria, narrerò ora. come. abbia stimato di esercitarlo. Se Re Carlo. io. Alberto. mosso. (. sonaggio. al. ,. quale. zione che basti ste carte,. ,. e. perchè. istimò di affidare. qualcuno. cui. nome non. lo porto il. pazienza. un. illustre. per-. non professerò mai obbliga-. io il. consigli di. sopra. d'. iscrivo su. que-. impresso nel cuore) non. di que' molti eruditi. di critica e fatti le. da. forse. detto insegnamento a ,. che con tanta finezza. indagini accrescono di nuovi. patrie istorie, o di più sicura e vivida luce. illustrali. gli antichi. ,. ma. bensì lo volle. affidato. al.

(8) professore della italiana eloquenza; io conobbi di tratto,. che non tanto doveva con. latare. i. confini delle storie. le. mie. lezioni di-. medesime, quanto. fonderne la notizia, e soprattutto instillarne. il. dif-. gusto. e inspirarne l'amore; conobbi che io doveva svestire il. mio insegnamento. di quella. di quell'austerità, e. secchezza, che sin qui la fu principal cagione perchè la. piemontese. istoria fosse ai. Piemontesi medesimi. ornai gradita ornai nota; conobbi, che. me. risparmiare a. io. stesso la noia di ricorrere alle. non sempre amabili della nostra. fonti. non dovea. istoria,. ma. che quella noia ben dovea fare ogni sforzo per risparmiarla. che della. miei cortesi uditori; conobbi. a'. insomma. lavori degli eruditi rallegrar dovea co' fiori. i. mia. arte, e che io,. povero insegnator di elo-. quenza, a nulla dovea più attendere che a fare un corso di storia eloquente.. Ma il. altro è. il. conoscere ciò che. poter affermare di averlo. era lo scopo. ,. fatto.. si. Io. che re Carlo Alberto. dee fare,. altro. ho detto qua! si. propose con. la instituzione della cattedra di storia patria nel-. l'Ateneo torinese, di averlo nelle. ma. mie. troppo son lontano dal credere. lezioni raggiunto. Tuttavia, se..

(9) 1. mercè uditori. ne miei. di esse, io sarò arrivato a svegliare il. desiderio e. il. bisogno di ricorrere a quelle. più copiose fonti della storia piemontese, che male avrei saputo racchiudere in quella breve ora che alle. mie lezioni è concessa; se. dimesticarli co' più splendidi. medesima,. sì. meno l'uomo. che. gli. io sarò. arrivato a. di questa istoria. fatti. abbia sempre in pronto, non. di stato pe' suoi consigli, che. lette-. il. rato e l'artefice per le sue invenzioni; se sarò soprattutto arrivato a svegliare ne' Piemontesi. ma. eziandio in chi piemontese non è,. di riverenza e di affetto verso. non. solo,. un sentimento. un paese che. fu. sem-. pre consolato dalle più maschie e generose virtù, e verso. una. curò in. real dinastia che di quest'esso paese pro-. tutti. i. tempi la potenza e la gloria; se, dico,. lutto ciò sarò arrivato. a conseguire, ciò basterà io. credo, perchè senza. ombra. persuadere a lezioni. me. stesso. ,. di pretensione. che l'opera. di. possa. queste mie. non fu né vana, né ingrata.. Cessi Iddio, che con questo magnificare. che può rendere la eloquenza. i. servigi,. alla storia, io disco-. nosca o attenui quelli che alla storia medesima rende la erudizione.. Se non che mentre. io. dichiaro. i. grandi.

(10) meriti sti. che hanno con. ,. uomini. escono mai. ,. gli. di. continuo avvol-. archivi ^ di là. non. senza la scoperta di qualche recondito. documento o. il. che. io vorrei. biblioteche e. le. e con la patria que-. ed acuti, che. diligenti. gendosi fra. gli studi. tesoro di qualche peregrina notizia;. tantin di merito,. non disconoscessero quel. altresì. essi. che pur hanno coloro, che delle. lor fatiche giovandosi, e a queste gli. ornamenti della. propria arie aggiungendo, son cagione di renderle via più divolgate e proficue,. chia accusa, che. si. Che pur troppo. fa all'Italia,. opere erudite e profonde. difetto di. non già ,. ma. è vecdi patir. bensì. d' in-. gegni che quella tanta dottrina rendan popolare e piacevole.. nuove vie. Or. se è bello, nel nostro caso,. alla scienza de' fatti,. l'aprir. non parmi men bello. lo. sgombrar quella via dalle spine e dai. la. fanno aspra e impedita, e qua e là gittandovi. qualche fiore, invogliare entrarvi. ,. ma. non l'abbian. Ma tori la. altresì. i. sassi,. che. più schivi non pure ad. a non levarsi da essa. ,. sin. che. fornita.. se io feci ogni opera per cessare da' miei udi-. noia che. si. ritrae dalla lettura di tanti cro-. nisti, di tanti storici, di tanti scrittori,. un più che.

(11) XII. l'altro,. ma. non pur severi,. spesso ispidi e ingrati;. niuno però pensi che questa noia. me. risparmiare a. stesso. io. abbia voluto. che se non. ;. sono. tutti io. giunto ne pur adesso a conoscerli, ed eziandio conoscendoli, non di consultare. almeno. si. ,. commodo. che de' principali. mio prò; che se. i. lor. vedranno appiè di ogni facciata, a. ciò. non. fui recato, fatti. ben posso dire. ;. ebbi notizia e. io. nomi non. dei. avrei avuto agio e. tutti. feci. solo dalla notorietà dell'universale. che narro. ,. ma. altresì dalla necessità in cui. sarei stato di ripetere, quasi a ogni faccia,. E. simi nomi.. però quando. io. avrò detto. ,. mede-. i. una volta. per sempre, che fedele scorta in queste mie lezioni. mi furono let, il. Cronisti,. i. il. San Tommaso,. Costa di Beauregard, il. Litta,. il. Cibrario,. il. i. Gril-. bene-. meriti Accademici di Torino e di Savoia ne' volumi delle loro. memorie. questi scrittori. il. ecc., io avrò saldato con tutti. mio debito. di riconoscenza e giu-. stizia,. ancor che raro o non mai s'incontri nelle mie. lezioni. il. lor. nome; godendo con. sì fatta. confessione. di passar per copista, anzi che, omettendola, passar. per plagiario, secondo quel detto di Cicerone: psìsti. multa. ,. si fateris. :. vel si negas. ,. Sum-. subripuisti.. Ma.

(12) XIII. fra tutti gli scrittori delle patrie cose. varono grandemente. in. ,. che mi gio-. questa mia opera, di uno. debbo fare onorato e speciale ricordo il. cav. Casimiro Promis, bibliotecario di S.M.,. fu tanto paziente e cortese. da rivedere. le. dico. io. ;. il. quale. bozze di. questo libro, notandovi quelle infedeltà e quegli ?. scorsi. pur. ,. ne quali mi faceva incappare talvolta non. la fretta. non pure. la. con cui debbo. allestire le. mie. mìa inesperienza medesima. sorta di studi. ,. ma. lezioni,. in questa. altresì le abitudini di un' antica. giovinezza, esercitata,. come. tutte le gioventù ita-. liane, ai voli e agli estri di studi troppo diversi.. Forse qualcuno avrebbe desiderato che. che narrar sempre, come fanno alla. gli. mia narrazione intrecciato quelle. antichi, avessi. considerazioni,. vuoi morali, vuoi economiche, vuoi politiche. abbondano. i. storico. Ma. ,. una scienza,. la sto-. che. lasciando stare, che primo ufficio dello ,. lasciando stare, che quando. i. fatti. sia di narrare. ;. sono con lucidezza. e sincerità esposti, molte riflessioni ,. di cui. assai meglio. ho sempre stimato che quello. sparmiarsi. ,. moderni e per virtù delle quali. ria è divenuta oggi. un'arte.. io, anzi. può. l'autor ri-. perchè un discreto lettore sa troppo bene.

(13) XIV. farle. da se; lasciando. stare. che. in questo. mare. e politiche considerazioni spesso. filosofiche. medesimi. così. rimangono. affogati,. di. fatti. i. e direi quasi. smarriti, che ciò che esser dovrebbe parte princi-. un. pale di una storia, a pena n' è. che ove pur non. stare,. in questa. nuova foggia. si. episodio. tacciano. i. ;. lasciando. fatti, essi. però,. di storie, si traggon di forza a. sostenere e favorire, non più gl'interessi eterni del. vero,. ma. bensì quel sistema d'idee, che lo scrittore. ha concetto nell'animo, ancor prima la. penna; ciò. fesso che. di stringer-. tutto, dico, lasciando stare; io. con-. a svezzarmi di queste perpetue consi-. derazioni, che tanti libri di storia trasformano oggi in. veri. economia e. trattati di. conferì quella sentenza. dove dice che. «. di. politica,. assai. che incontrai nel Botta. un uomo. la. genio inventivo ne. di. scommodo. pagine. ». può. ». giorno. ». è tanto vasto. ». gallozzole di sapone (soggiunge quel Livio della. ». nostra età), le quali per ben colorite che siano,. ». se ne. io. credo che. senza. fare ,. perchè ,. il. dell'. soffio. ». al. immaginazione. che termini non ha.. vanno con un il. campo. cento. Ma. sono. Alla qual sentenza. Botta fosse anche recato dall'esempio.

(14) XV degl'Italiani. medesimi,. opere narrando. i. fatti. ,. i. quali in distinte e diverse. o su'. fatti. medesimi specu-. lando, troppo mostrarono che questi due generi di. composizione e di studio non voglion tra loro con-. come operaron,. Machia-. fondersi;. sì. velli e. Parata, che quando voller narrare, scris-. il. sero istorie, e. culare. quando. fra gli altri,. voller sulle narrate cose spe-. scrissero discorsi e trattati. ,. il. che formano. ,. anche oggidì l'ammirazione del mondo. Bensì considerando come giù, per loro. s'. un arcano ordine. annodano , che. che un. effetto,. i. me. moderni. un complemento,. ne venne. spondenza tra. provvidenza, così fra. di. fatti. esplicazion degli antichi, io. pre che. avvenimenti di quag-. gli. il. non. altro. non. o, se. non sono allro,. lasciai di notare,. una. sem-. destro, questa arcana corri-. i fatti. antichi e. non che piemontese,. italiana;. i. moderni della. storia,. onde sono frequenti. allusioni alle cose de' nostri giorni,. nella chiusa delle mie lezioni, sì. le. massimamente. come quella. parte di. esse, che è deputata a far sull'animo di chi le ascolta. una impression più gagliarda e durevole. tantopiù. mi parve. furono fecondi di. di sì. dover fare. ,. che. i. Il. che. nostri giorni. straordinarii e subiti e maravi-.

(15) XVI. gliosi accidenti. che chi. ,. animo rimemorando scorsi anni,. ma. ,. li. non. va oggi con gli. secoli; qual se. lo sbigottito. par già che sian tra-. un misterioso vapore. incalzasse gli avvenimenti per la strada dei tempi, sì. come. il. vapore. di. Watt sospinge. numerosi con-. i. vogli per le strade di ferro. Oltre che io. trascurare. il. grande vantaggio. non poteva. che deriva per. ,. tutti. noi da questo riscontrare le passate età con la nostra;. quello cioè di far che. ammaestramento. memori. gli errori degli. ai nipoti. ,. avi servano di. e più spesso ancora gl'im-. o sonnacchiosi nipoti. si. temprino. operose degli avi. Quali siano state in le virtù. indigene del Piemonte, quali. alle virtù. tutti. i. tempi. le vie,. che. Principe e popolo tennero costantemente per esser forti e felici^. Carlo Alberto, tanto versato nelle pa-. trie storie, lo. sapeva meglio d'ogni altro; e ben mei. mostrò in uno di que' benigni colloqui, che tivavano. tutti. cuori. i. ,. quando mi. disse. :. gli cat-. Si arricordi. di mostrare nel suo corso di storia, che noi. sempre Guelfi; mostrare che. meglio ancora. il. che era un dirmi. fummo sempre :. Si arricordi. :. fummo. Si arricordi di. italiani e cattolici;. che la sua. storia. e. debbe. avvivarsi del sentimento religioso e nazionale, se.

(16) XVII. vuol essere storico, non pur giusto,. non v'ha condizion più. trista. ma vero. Or. se. per uno scrittore, che. quella di alimentare dentro di se pensieri ed. affetti,. che sono opposti a que' del governo cui pur debbe obbedire immagini ognuno quanto invece ;. io. dovessi. esultare al vedermi raccomandato e quasi inculcato. Re. dal. quel duplice sentimento, che governò sem^. pre la mia vita di cittadino e la mia profession di scrittore. ;. immagini ognuno se. io fossi lieto di. mantenere ad un tempo medesimo. mio animo, e. del se. incarnando nelle. Re,. role quasi del. a. me. stesso. obbedienza. la. mie. al. lezioni. i. independenza. mio Principe; e. desiderii e le pa-. io fossi tutto lieto. Ecco quello che. :. la. poter. io. di poter dire. sento.. Il. Guelfismo di Carlo Alberto, nel quale tutta. qual. com-. pendiasi, per cosi dir, la sua vita, io volli ricordare in. questo luogo, a fine di mostrare se siano fedeli. alla. memoria. di Carlo. Alberto, di questo principe. tanto religioso e tanto italiano. amici di questa. Italia,. e che. sempre d'esser. si. gloriò. ;. se possan dirsi veri. che spesso tentò d'esser libera, cattolica. ;. si. quei che. rinegano la nazionale independenza per sostenere la fede, e sì. quegli altri, che per difendere la. li-.

(17) XVII l. berta scrollai! l'altare e offendono di questo. numero, che. il. sacerdote.. Ma. causa della libertà e della. alla. fede riesce tanto fatale, non eran già quelli vie più assodare questo duplice sentimento zioni della storia e la scorta de'fatti. ,. ,. che. con. per-. le le-. non lasciaron. di. circondare frequenti e benevoli la novella mia catte-. dra. e fra. ;. sì. m' è bello dare il primo. cortesi uditori. luogo in queste carte, come Tavea già nella scuola, a quelle eulte e amabili donne, che nel corso di questo. anno 1851 vollero con esempio nuovo. nella nostra. Università assister fedeli alle mie lezioni di storia patria, e conferire. derle. meno. con. le grazie del loro aspetto. austere, e quindi più popolari.. popolarità della patria istoria, che era in. sidera di Carlo Alberto. che. egli. ne. e che fu cagion. ,. a ren-. La quale. cima. a'. de-. non ultima. instituisse un'apposita cattedra,. niuno. negherà, che massimamente dal gentil sesso non possa essere procacciata. Nel che mi entra malleva-. dore un illustre Piemontese, che pre con riverenza,. ma. senza tenerezza;. dico. io. rando. egli in fatto,. tempo. favoriti in. che il. come. io. altri. ricorderà sem-. non posso nominare. conte Napione. Conside-. gli studi storici fossero. un. Piemonte dalle due Reggenti Maria.

(18) XIX. Cristina e. Giovanna Batista. «. ;. quanto sarebbe desi-. ». derabile (egli dice) che. ». comuni. ». diffuse insensibilmente in tutta la nazione. ste. rendessero. si. al gentil sesso. per esser da questo. le cognizioni storiche,. !. Que-. ». parole di un uomo, che tanto conobbe e che tanto. illustrò. il. suo Piemonte, bisogna credere, che, se non. fossero in certa guisa indovinate da quelle cor-. lette. ,. tesi,. che dell'amabile loro presenza decorando. lezioni di storia, conferirono, io. loro. esempio. ,. le. mie. penso, perchè,. al. benignamente fossero ricevute anche. dal sesso più forte. Voglia Iddio che questa benignità le. accompagni ora che dalla umbratile scuola escono. alla. pubblica luce. fortunati di. ignorati o. !. E mentre. me, accrescono. mal. noti, e. altri. ,. più dotti e più. nostri annali di fatti. i. ne hanno splendida gloria;. mo-. voglia Iddio che io ottenga quella, assai più. desta, di render più diffusi e più cari. conosciuti!. almen. di. Che. questo. del maestro. se anche ciò il. lettore:. non argomenti. mi. i. fatti. prego. fia tolto,. che dalla poca la. poca. nuovo ramo d'insegnamento; ne. utilità di. frodi. il. abilità. questo. re Carlo. Alberto della lode e del merito di questa sua tuzione. ,. perciò che a. me. fallì la. dottrina e. gno da renderla piò onorata e proficua.. già. l'. insti-. inge-.

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(20) PROEMIO. LEZIONI DI STORIA PATRIA NELLA REGIA UNIVERSITÀ. recitalo. il. dì. DI. TORINO. 40 aprile della. 1845..

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(22) Al. vedere qual nuova cattedra oggi ascendo, qua!. nuovo. ufficio. taluno,. una. mai. citta ,. a esercitar m'apparecchio, v'avrà forse. quale. il. d' infra. maraviglierà seco stesso, che in. come questa, abbondevole, più che. uomini. di. si. tutti. periti negli studi storici. siasi dato. sì. ,. altra. solo a. che ritenuto sin qui dal dovere e dal genio ne riti. campi. delle lettere,. mal. ,. il. quale di. 1. fio-. forse saprei oggi intra-. prendere l'austero cammin della. cuno qui fosse. me. me,. grave incarico; a. me. storia.. Ma. se al-. e del novello. mio. magistero recar volesse cosi fatta opinione, voi sareste di. i. primi, o signori, a farlo accorto e convinto. questo, non so s'io debba dirlo pregiudicio od. inganno; poiché è inganno e pregiudicio grandissimo quel darsi a credere, che storia ed eloquenza siano fra loro. nimiche, quando non v'ha studi, che più. di questi siano fra loro. da un vincolo quasi. di. pa-. rentado congiunti. Leggiamo in fatto in Plutarco.

(23) che Catone per divenire eloquente. non meno studiò. ,. Demostene che Tucidide; e come che maggior vantaggio traesse dal primo. che dedusse. ,. E. dall'altro.. non fu però picciolo quello certo a. cognazione. sì fatta. della storia con la eloquenza avean rivolto l'animo i. moderatori. Ateneo, allorché statuirono,. di questo. che quella generosa gioventù alle. quale. la. ,. educa. vi si. eleganze greche e latine, fosse altresì nella stor. ria di quegli antichi popoli esercitata.. poiché. la. eloquenza. teratura di. ,. di ragione;. questa viva parte della. un popolo,. let-. non essendo che una. altro. un. sincera espressione e. E. morali. ritratto fedele delle. e politiche condizioni di questo popolo istesso altro essendo. un grande. scrittore, fuori. presentante della sua nazione. ,. dire, del suo secolo, al quale egli la legge,. verla. non. ,. cosi. il. di. come una scuola. ,. un popolo spesso. della sua letteratura;. documento. vano. di. quel. modo che. i. d'invenzione per. di. eloquenza. ragione e. stretto. il. il. spieghino le alterazioni. ci. come. le vi-. i. cantici del poeta ser-. alle narrazioni dello storico. ,. in. racconti dello storico sono fonte il. eloquenza e poesia la. per. impone. abbia perpetua necessita della storia; come. cende. rap-. fui. che più sovente non debba da esso rice-. ognun vede. ;. che. Y interprete. ne. ;. poeta; si. come. di tante. opere di. trovi quindi nella sola istoria. commento. ;. come. in. somma. sia così. vincolo, che insieme congiunge eloquenza.

(24) due. e poesia, che ove o all'una o all'altra di queste facoltà limitar. si. sì. ,. nostri studi. i. ,. e questa. si. dovesse con ninna dependenza. fatta. trattazione riuscir potrebbe per. o quella trattar dall'altra. dovessero. ma. molte parti lodevole,. rimarrebbe pur sempre. incompiuta. La qual verità in niuno scrittore e in. nessun libro apparisce più evidente, che nel poema dell' Alighieri. rappresenta. ;. il. quale con tale verità e vivezza ci. le condizioni. morali e politiche d'Italia. suo secolo, tanto famoso e tanto agitato,. in quel. che mal direbbe. conoscere. di. il. poema dantesco. chi si facesse a percorrerlo senza la fiaccola della storia; e. età chi. mal direbbe. di. conoscere. la storia di quella. facesse a studiarla senza la scorta di quel. si. poema.. Non pure adunque con altresì. con. la. i. Latini. Italiani, tutto ciò. artefice. ,. C 1 ),. opere. ,. il. ma le-. vero, che storia dissero. e tuttavia dicono. i. ben parlanti. che è invenzione di scrittore o di. ancor che spesso nella storia non abbia al-. cun fondamento; e (2 ). grave eloquenza. immaginosa poesia è intimamente. gata la storia; tanto è. un tempo. la. il. Vico in varii luoghi delle sue. ha mostrato, come. rono per gran tempo, che. una cosa medesima; detto essere la storia. e. istoria e poesia. la diversa espressione di. prima. di lui Quintiliano. una quasi. Dionigi di Àlicarnasso. non fu-. « nel. sciolta poesia. avea (3 ). ;. e. paragonare Tucidide.

(25) 6 ». con Erodoto,. ». dell'altro. componimenti. i. dell'uno e. istoriali. nomina elegantissime poesie. (. 4 ). ». Del. quale Erodoto volendo lodare Ermogene la soave favella. ne adduce per cagione Tessersi. ,. generalmente della poetica elocuzione. comio. rivolto. cantasti. (fiX. allo. stesso Erodoto:. E perchè. (. 5). egli valuto. onde. ;. Salve, o tu che. della poetica elocuzione è pre-. gio principale l'armonia. ,. non. fa maraviglia. si. il. sì ne'. negli storici, dagli uni pigli e dagli altri. mostrarne la. l'autorità degli esempli per. raccomandarne Il. se. ,. sopraddetto critico di Alicarnasso, trovandola poeti, e. l'en-. utilità, e. w. osservanza C7 ).. la. qual necessario vincolo della poesia. storia meglio. con la. ancora fu dimostrato dalla ingegnosa. mitologia; mitologia, di cui può ridere a sua posta il. moderno senno. ,. che essa. ci. renderà pur sempre. testimonianza ed immagine del senno antico. Ora la mitologia, facendo le. Muse. che altro volle mai insegnarci. che. la. memoria nota. che. li. debbon cantare?. non per. e la. il. le. non può. ;. io. non che que'. Sì,. ,. ,. fatti,. Muse. veramente cantare; e. quando scolpirono. mano. la. Musa. la celerà,. fuori che per mostrare. far senza del canto,. senza di quelle doti poesia. se. posero nell'una. plettro nell'altra. storia. ,. e conserva, sono poi le. altro gli antichi,. della storia ( 8 ),. Mnemosine,. figliuole di. o. ,. che. almeno. che proprie sono della celeste. dico l'armonia delle parole. ,. il. moto dei.

(26) calor degli. Poiché. o signori. racconti e. il. quando. parlo di affinità fra la eloquenza e la. io. affetti.. non intendo parlare. storia, io già. ,. di quella storia,. che è laborioso studio dell'erudito, o digiuna narrazion del cronista. mio con rico. ;. no. perchè. ,. faccia ragione al. si. dire, troppo importa, che con l'autorità, anzi. parole di Pietro Verri, l'antiquario dallo sto-. le si. distingua.. primo. « Il. sviluppare la verità di. ». ne omette alcuno. ». babilità che. ». privata famiglia, e dispone in ordine. tutti gli. antichi fatti, e. quand'abbia soltanto. ,. debba un giorno. servire. ». simo magazzino di memorie;. ». glie dalla serie de' fatti antichi. vastis-. collega, e presenta quindi al. e caratteristici,. ». cilmente nella memoria, dilettevoli ed. ». templarsi ( 9 ). ». li. a stamparsi fa-. di pitture atte. utili. a con-. questa è per appunto la storia,. di cui intendo parlare; storia. non iscarna, non pal-. non gelata, come è quella che aduna documenti. o compila memorie;. ma. gliarda, che entrando, si. un. importanti. soli. i. lettore. lida,. pro-. secondo trasce-. il. ». E. la. non. anche a una. ». un seguito. cerca di. (egli dice). ». storia viva,. come. animosa, ga-. l'antico profeta,. dove. giaccion le reliquie di tanti imperi, le ceneri di. tanti eroi,. nuova. li. suscita da' lor sepolcri,. li. vita, e traendoli davanti ai posteri. chiama a ,. li. sotto-. pone a nuovo giudicio; storia, che dalle memorie lasciateci. da. diligenti. compilatori. ,. da'. documenti.

(27) ,,. da. raccolti tinte. per colorire que' quadri. ,. così posso. deduce. infaticabili eruditi,. dove. ,. esprimermi) delle nazioni e. le. necessarie. le fattezze. (. se. sono. de' secoli. con non minore fedeltà che vivezza rappresentate ( 10 ).. Ma come. la storia possa lodevolmente. adempiere. questa, che io stimo la più importante parte del suo. ministero,. ra. 11 C. io certo noi so vedere.. Ben veggo, che queste. come furono. introdotte nella reggia. figlie di. Giove,. paterna,. come. non già. di vani canti,. furono accolte nel concilio dei. ma bensì. fecero echeggiar quelle volte origin del. mondo. e. ,. cantato avendo e la. ;. nascimento de' Numi. il. sano qual destino riserbi contro di. Che se. lui.. Muse. le. mio. dire. ,. di quel. Mosè, che. antico poeta del. appo. 12 (. il. i. al. il. mondo. ;. i. più antico storico e io. io. non. memorabile esempio. il. più. non so chi vorrà screi. popoli della terra. primi storici furono. poesia non fu altro che. ;. da Dio medesimo per-. fu inspirato. costante fallo di tutti quali. mo-. non acquisterà fede. ),. perchè invenzion de' mitografl. chè fosse ad un tempo. dere. avvi-. ci. a chi osa cozzare. canto di questa Teogonia. il. non vorrà arrendersi. so chi. cielo. il. e la. ,. antiche inspirarono a Esiodo, e le. derne a Vincenzio Monti al. Numi,. di splendide istorie. guerra de' Titani, che fulminati e dispersi,. che. nar-. cioè, adornar ciò che. e avvivar ciò che scrive, senza l'aiuto delle. ),. Muse,. come possa,. storia ( 13 ). i. ;. poeti, e la. prima. del che baste-.

(28) rebbe a fornirmi. prove quel poema latino su. le. Valtario, che diede materia di sì maraviglioso rac-. conto al più antico e famoso de' nostri cronisti ( 14 ); se prova ancor più solenne. divino dell'Àllighieri. dovrebbe. ,. me. non. la desse. il. poema. quale, meglio che poema,. il. dirsi l'archivio storico di quella età. ,. nel. quale a prova s'incontrano e la sincerità che non. sempre osservan sempre. i. gli storici,. e. il. calore che infondon. poeti. Cresciuta poi la italica civiltà, e se-. condo che. ampliavano. le diverse facoltà. poesia. fini, divisi gli ufficii de' diversi scrittori, se la. rispettò la giurisdizion della istoria, ciò. che molti de' nostri. non. fatti storici. poeticamente a descrivere molti. de' nostri storici. però. queir austero. (. 15. );. si. ciò. con-. lor. i. non. tolse,. prendessero. non. che. tolse. non fossero anche poeti; e. intelletto. Machiavello. del. se. dettò in prosa le Fiorentine Storie, scrisse in verso i. Decennali; e fa de' primi. quell'angelo di Costanzo, che. lirici. ci. del cinquecento. diede una. sì. lodata. Storia di Napoli ( 16 ); e cantò con eleganza Tibulliana di. amore quel. Savioli,. nali della sua patria. (. che dovea poi scrivere 17. );. quell'inclito triumvirato. del Botta ( 18 ), onde talia,. ne fu straniero. gli. alle. An-. Muse. del Denina, del Teni velli,. venne tanta luce. alla storia d'I-. e tanta gloria al nativo Piemonte; e se per. poetica virtù non brillò quel prodigioso. Muratori. ,. uomo. del. questo vero padre della storia italiana del.

(29) C. 10. medio evo. ;. opere. tali. ci. lasciò sopra materie di. eloquenza e di gusto, che dalle buie estetiche de' nostri giorni. non. Perchè non. le. veggo ancora oscurate. (. 19 ).. fa maraviglia, che, tolta la storia dalle 1. ruvide mani de cronisti ( 20 ). uomini ad ogni eleganza. ,. e venuta a quelle di. di studi educati, questi la. riducessero a quella forma, che dalla indole della lor nazione e. modo. da quella del loro ingegno era. in certo. richiesta. Sì, videro quegli eccellenti scrittori,. che ad un popolo, com'è rogare. il. l'italiano, destinato a sur-. per gusto. latino per sapienza e. un popolo,. il. lora che. latino imperio. il. forma storica. che ad. ;. quale seguitò a dirsi latino, anche al-. si. non era più; non. conveniva, fuori quella, che. i. altra. Latini. portarono a tanta eccellenza, e che lor fruttò tanto grido; a quella forma, che rendè illustre per tutti i. tempi. il. nome. di Tito Livio, scrittore così magnifico. nelle sue descrizioni. nelle sue narrazioni così evi-. ,. dente, così eloquente nelle sue arringhe, che quel. moderno. istorico,. era di giudicarlo lo. ,. il. quale più di ogni altro degno. perchè più di ogni. seppe, Carlo Botta. di esso. una. raffrontare. il. 21. ),. quando. diritta sentenza,. non. altro. emulare. volle recare su altro fece,. che. latino storico col latino oratore, la cui. grandezza, la quale pure un. sì. immenso spazio com-. prende, crede tuttavia, che non sia da uguagliarsi. a quella del padovano Scrittore;. il. quale (continua.

(30) 11. men. egli) se vissuto fosse in età. avrebbe prodotto in. Roma. vile e corrotta,. quei miracoli, che colla. sonora sua voce produsse Tirleo in Grecia; dal che si. vede, che quinci un oratore, quindi un poeta. danno. vera misura di uno storico. la. ,. ci. qual fu Tito. Livio.. All'esempio adunque di liana storia fu sempre,. si. solenne maestro la ita-. non che sparsa. di sapienza. politica, di vera e calda eloquenza avvivata;. apparisce massimamente in quelle concioni delle quali, dice,. profondo politico,. non già un inane il. Mably, non. vi. retore,. che. il. senza. ,. ma un. avrà mai storia,. che ad un tempo istruisca e ricrei^); concioni, nelle quali. nostri più illustri Italiani spesero tale copia. i. di elocuzione, tal. di affetti. nervo di raziocina, e. non saprei. parole. ,. veemenza ,. io. in quali altri libri la eloquenza italiana,. quella eloquenza che di pensieri. non per. tal. che ove quelle concioni non fossero. ,. 23 ). si dovesse cercare (. si. Ma. nutre, non di. queste concioni. altro trapassarono negli storici greci,. essi ne' migliori storici. che venner. di poi, se. e da. non. perchè le avean trovate in Omero; in quell'Omero,. che maestro in serlo i. anche. tutto alla Grecia,. in questo.. poeti moderni. scrittori di storia il. Voltaire. ,. il. non potea non es-. E come Omero. non lasciarono. una salutare. in antico, cosi. di esercitare sugli. influenza; testimonio. quale leggendo la epopea spagnuola.

(31) 12. VAmmana. a fine di poterne parlare nel suo Di-. ,. scorso sulla poesia epica, fornir. poema riche. come. (. scrive. il. Villemain. per ritrarre al vivo. E non. si ). vide da quel. molte. tinte iste-. compagni di Pizarro.. i. me-. è forse la storia, che registrando quelle. Duca. morabili parole del la tua religione. di Guisa al suo assassino:. f insegna ad uccidermi. ,. mia a. la. perdonarti; inspirò al Voltaire medesimo uno de' più sublimi il. tratti delle. Voltaire,. il. sue tragedie ( 24 )?. quale considerando. vi sia nella storia,. zarra idea (dròle d'idée) per. hanno. che. la necessità. fatto delle. la. chiama). biz-. capo, cioè che que. il. tragedie, posson gittare. dell'interesse nella nostra secca e. Mézerai. è appunto. come in un dramma, esposizione,. nodo e sviluppo, aveva una (com'ei. soli, che. Ed. barbara istoria ( 25 ).. Daniel m'annoiano; e ciò nasce perchè. e. E. passioni non sanno né muoverle né dipingerle. ,. perchè da Mézerai e dal volle Luigi. il. le. forse. p. Daniel si sentiva annoiato,. grande (quel Luigi, che per la protezione. degl' ingegni meritò di dare. il. affidar l'incarico di scrivere gli. nome. al. suo secolo. ). avvenimenti del suo. regno, non già ad un severo critico e ad un freddo erudito. ,. ma. bensì a. uno. scrittor di satire. ,. e a. un. compositor di tragedie, com'eran Boileau e Ratine; e. come che nulla su. lasciato, vi. ciò. ne l'uno, nò. l'altro ci. non è da credersi che l'uno e. sarebbono a maraviglia. riusciti; del. abbian. l'altro. non. che mi rende.

(32) 13. malleveria quella Storia di Portoreale il. religioso Ratine, e. derava « come. che. che scrisse. ,. severo Boileau consi-. il. pezzo d'istoria più perfetto, che. il. » abbia la Francia nella sua lingua ( 26 X ». conobbe più del Gibbon quanto importi la lezione de' poeti, sì. poeti latini, e. come. scrive. lesse,. li. tutti lesse. Villemain. il. ». queir attenzione e con quella sagacità. ». svelavano lo storico. ». cosa. ». delle usanze, a cercare. ». la istoria. ». Ed. nello scetticismo colo, smarrito. fede, che Ch'egli. si. il. ,. costumi. insomma. ,. «. con. che già. singolarità. le. nella letteratura. oh! cosi non avesse. Gibbon. il. anzi nella incredulità del suo se-. frutto di quell'entusiasmo e di quella. comunica. non avrebbe. veri, che gli fa. ,. i. occupalo a studiare ogni. ,. le particolarità de'. ,. niuno. allo storico. che. colui,. Ma. il. in noi dalla lezion de' poeti!. allora meritato. giusti. i. rimpro-. Villemain, per la sua freddezza. nel raccontare e descrivere gli esordi di quel Cri-. stianesimo, che rigenerò tutto. drammatica. che la fedeltà storica certi cità. il. in questo caso altro ;. uiondo.. la. fedeltà. non sarebbe. giacche troppo è vero. stata ,. che. avvenimenti basta narrarli nella loro sempliper mantenervi tutta la loro poesia.. Or questo. inspirarsi. a'. poeti per derivare. storia splendor di concetti e di stile. carsi a render. vaga e ornata. ,. alla. questo affati-. la storia,. a che altro. poi tende fuori che a renderla popolare?. La qual.

(33) i. !. popolarità se oggi. si. cerca introdurre nelle più ri-. come. gide scienze, affinchè più non siano, dietro. patrimonio de'. ,. dotti. soli. e pascolo di tutte le classi; io. non. anche. la storia;. occupazione. non so perchè a queste. debba desiderare che. si. sibile. ma. ,. ad-. in. renda oggi acces-. si. massimamente, che non. la. giudica più instituita per solo ammaestramento. si. dei re. ché. ma. ,. altresì. per istruzione dei popoli.. E. poi-. popolo vive principalmente d'immaginazione. il. ognun vede necessita. e di affetto;. nella storia di. tener sempre deste queste due facoltà > e di ricorrer. perciò alla eloquenza, che sola può indurre la vi-. vezza delle immagini e. il. calor degli affetti in quelle. stesse, che più ne sembran lontane. Che se la. opere. storia è detta rità, voi. da Cicerone (De. ben vedete, come. orat. n.) luce di. competerebbe. le si. male questa lode, se mentre, tende a rischiarare le cose,. al. al. Ma. par della luce, at-. pari poi della luce,. vivificare. non. quenza. pertiene codesto ufficio, di. si. le sapesse.. ve-. assai. perchè alla sola elo-. qua viene. l'altro. detto di Cicerone che ufficio sia del grande oratore lo. scriver la storia (Ivi, e. 12).. che poteva aver Varia. di. La qual sentenza,. un paradosso,. fu dal Bossuet. convertita in realtà; da quel Bossuet, che rinno-. vando ci. igii. ,. anzi. avanzando sul cristiano pulpito. della eloquenza greca e romana,. da esso per dedicarsi alla storia. ,. i. pro-. quando scese. così. ne serbò.

(34) la. maestà e. lo. splendore, che quel suo Discorso sulla. storia universale fu dello dal suo biografo,. Bausset. la. ,. il. card». più magnifica espressione dell'eloquenza. 1 trasferita nella istoria^ ). Sì, all'oratore principal-. mente. appartiene così arduo e nobile ufficio; al-. si. l'oratore,. che può solo delineare. il. morale carattere. de' personaggi, che s'introducono nella storia, con. quella forza e verità di tinte, con che. il. pennello. ritrae le naturali sembianze; all'oratore, che nella. descrizione di assedii, di battaglie, di morti. una crudele evidenza, che. tal. mette. noi crediamo di aver quelle. scene in sugli occhi; all'oratore, che tale infonde calore nelle sue potenti concioni, da non maravigliare più. che. interi popoli. abbian potuto ora com-. muoversi ed ora quotarsi pur solo.. E. che. la storia, aiutata. alla. con. voce di un artificii. tali. uomo dalla. eloquenza, riesca veramente popolare, ben lo spe-. rimentò Erodoto, che di essi la propria,. ebbe. la. artificii. pura satisfazione. avendo giovato veder pen-. di. dente alla lettura delle sue storie la più colta e inge-. gnosa nazione del mondo, qual fu derla pendente fra. i. la greca; e di. dove concorrevano a pruova. tutte le eccellenze e. virtù per lottare di merito e contrastarsi la. Allor che adunque al. ve-. clamori di que' giuochi olimpici,. il. nostro ottimo. palma. Re. 28 ).. affidava. pubblico insegnatore della italiana eloquenza. il. novello insegnamento di questa non ultima parte.

(35) 16. non pure. della italiana storia; egli. intendeva di render servigio,. quenza rendeva. ma. agli studi storici. a quelli della elo-. più splendido omaggio; stimando. il. che la sola eloquenza potesse essere acconcia ad avvivar de' suoi. si. seppe. Ma. si. volle leggere,. perchè da pochi. scrivere ( 29 X. se tale fu l'intendimento del nostro Re, e se. meno. esso onora non. che. pagine di quella storia, che. spiriti le. da pochi. sin qui. gli studi. la. mente che l'ha concetto,. dell'eloquenza, che lo debbono effet-. tuare; ah! perchè mai questo generoso proposito. dovea trovare un impedimento oggi. vi. in. parla? Perchè insegnando. quel desso io alla. gioventù subalpina la nobile arte del dire, a quest'arte. che. lei di. medesima non posso porgermi esempio. Perchè insomma attendendo a altri,. ,. generosa. non sono. ripetere col. io stesso. fare. eloquente?. Guichenon( 30), che. eloquenti. Ma. « sarei. ?. gli. se io posso il. più pro-. ». sontuoso degli uomini, ricusando di confessare,. ». che un. ». troppo maggiore del mio; e che se v'ha cosa che. si alto. soggetto richiederebbe. mia temerità, questa è. un ingegno. mia ob-. ». scusar debba. ». bedienza; » assai più del Guichenon ( 31 ) io posso. la. la. accertarvi, o signori, che se alle lezioni di storia. patria, che oggi per il. me. s'incominciano, mancherà. pregio della eloquenza. pregio massimo di ogni. ,. non mancherà. scritto, la verità. Sì,. loro. il. questa.

(36) 17 verità, che inspirata a me da una patria, famosa per la lealtà e per la fede ( 32 ), governa già da gran. tempo. come. la. mia voce come maestro,. scrittore; questa verità,. guida nell'annuale tributo al la. mio Principe. mia mente,. se. (. 33 ). ;. e la. che è. di laudi. mia penna. mia. la costante. che render debbo. immaginate se non reggerà. non inspirerà. la. mia voce. nel rian-. dar che farò tempi antichi e principi trapassati.. E. poiché a questa verità non. molare. i. dubita oggi d'im-. si. più splendidi fantasmi della nostra mente,. le più soavi illusioni del nostro. di questa inesorabile verità. si. cuore; se alla luce. dissipò. il. prestigio di. quel Guglielmo Teli e di quel Giovanni da Procida,. a cui una gloriosa tradizione attribuiva di aver francato. come non avrò sempre che. da straniero giogo. io ricorso. si tratti. rata virtù, o di stizia?. Che se. di que'. pomposi. il. la patria. la storia fu decorata titoli ài. te,. ingiu-. da Marco Tullio. testimonio de' tempi, e. mae-. non so qual testimonio vorrebbe. stra quella che rizzasse cattedra di. storia,. 34 );. o di rivendicare qualche igno-. esser quello che deponesse la falsità, e qual. la verità. C. a questa medesima verità,. ammendare qualche solenne. stra della vita; io. merito. debba esser compagna. menzogna.. mae-. E. che. indivisibile della. che debba dalla storia, quasi da nativa fon-. procedere, lo mostra la ombrosa sollecitudine. de' prepotenti conquistatori. ,. onde involare. a'. popoli.

(37) f8. soggiogati. documenti della passata loro grandezza;. i. bene avvisando. ,. che solo dal ricordar quali furono. può nascer. ne' vinti lo sconforto. quali sono. e che male. ;. pendenza, se non. Che. la storia. si. ebbe a provare. gli effetti di. una. e se pur. Napione). di quello. sia. i. giuristi. la luce. rando. si. alle. la. adoperava. che far. si. in ciò (dice. il. soglia da' privati, che ,. a consulta ( 35 ).. che balza da' segreti archi vii falli. ,. la. altri. guar-. principi. luce che. gli. o gli accusa delle loro ingiu-. questa incommoda luce non il. ;. fervide istanze degli. renda ingrata o temuta ad. avverte de' loro. menti. o tardare al-. ,. documenti, onde. pure che l'ombroso sospetto o. dinga politica. stizie;. man-. di far copia altrui delle domestiche scritture. chiamano. Ma. non. dovea poi ricevere cotanta luce. concedevano. non altrimenti. eruditi,. prima. istoria. si. inde-. questa diffidenza ge-. delicata politica. la pubblicazione di que'. piemontese. tolta la. monarchia di Savoia non mai. carono ne pur tra noi per impedire. meno,. tedio di veder. il. tentasse di toglier loro persin. si. se nella. losa; ragioni però di. ed. sarebbe lor. si. la. temerà. altri-. nostro Re, Carlo Alberto; ond'è che incuo-. egli ogni. generazione di studi, e in pruova. del real suo favore affidandone a. governo ( 36 ); niuno studio sarà da. si. degne mani. lui. il. con più per-. 37 severante larghezza protetto di quel della storia C );. niuno, più che quel della storia, sarà tra noi con.

(38) 19. instancabile zelo da chiarissimi. Ora. il. da una parte e. favorir. uomini. coltivato.. coltivare dall'altra. il. con tanta ardenza di animi e con tanta copia di efgli studi storici. fetti. non è che un fare emer-. altro. ,. ger da essi intera e limpida quella verità. ,. che fu igno-. sin qui o troppo leggiermente cerca, o troppo. miniosamente taciuta; è un dissipare. le ingrate. neb-. la cieca. igno-. adunarono intorno ad essa. bie, che. ranza e la non. meno. cieca passione. su più sacri loro interessi. comanda;. un mostrare. è. sì. perchè. gli. un tener. li. rispettino. ,. la. desti. sì. chi. i. li-. agli uni e agli altri. miti de' lor diritti perchè de' lor doveri. è. ;. chi obbedisce e. somma. adempiano. Vera adunque. vuol esser la storia, per meritar questo titolo; e. perchè. la verità. è pericolo. sempre. è abbiezione. dirla; quindi viene. il. tiene la onesta franchezza,. solo,. ma. onde. il. il. tacerla, spesso. pregio, in che. da' Piemontesi. anche da chi piemontese non è,. istoria si scrive; franchezza,. la. si. non. nostra. che tanto è lunge dal. rincrescere all'ottimo nostro Re, che appo lui quegli. men. è più in grazia, che è. timido amico del vero( 38 ).. Perchè vedete, o signori, come ria. ,. non che a. governa, se di. voi. al. ma. io farei. grave ingiu-. generoso Principe che ne. in quelle lezioni,. alcun mio ufficio,. reali. ,. che non già per. per sola obbedienza. effetto a'. suoi. comandi, m'apparecchio a recitare da questa. cattedra. ,. se. in. quelle lezioni. ;. dico. ;. non polendo.

(39) ,. 20. riuscire eloquente. ,. io. non ponessi ogni cura per ap-. E. parire ed esser verace.. che. verace, io vi fo sacramento,. sarò; e mentre m'esalterò. lo. riandare. meco. cinsero quasi di luminosa aureola la lor. non sarà già che lenzio ligne. i. cui. io lasci in. troppo diversi. fatti,. si. la. i. per cui, quasi per mas'infosca.. impera. il. sicuro. atti. i. i. miseri Mondoviti, mossi. da un balzello non meno indebito (40 );. si. di Pianezza,. riempieron di carnificine e di scandali. solitarie valli degl'infelici Valdesi. iniqua fraude, per cui la. Onde che. modo di conoscere. non tacerò Yindiscreto zelo del marchese per cui. si-. bisogni esplorare de' popoli C 39 ); non tacerò. qual mole di guai percosse a indebiti. vile. soppressione degli Stati generali, per. tolse a chi. voleri, e. memoria. un pauroso e. ombre, quella serena luce. non tacerò. stesso nel. gloriose geste de' nostri principi, che. le. mano che. non tacerò. il. si. (. 41 );. non tacerò. le. la. gravò di più iniqui ferri. scrisse la storia civile di Napoli. bando, che furono. astretti. (. 42 ). ;. a togliere. dal nativo Piemonte molti nobili ingegni, onde tras-. migrò. allo straniero tanta parte della nostra dottrina. e della gloria nostra C 43 ). ;. indegna morte, onde. buon. vita,. tutta. il. Ma. Tenivelli chiuse. la. una. spesa nello studio di quella storia, che. mai non avrebbe creduto. nome. non tacerò finalmente. nella più. se la verità. di. dover registrare. bruna pagina non consiste. de' suoi. il. suo. volumi ( 44 \. solo nel noverar gli.

(40) 2i. errori de' regnanti e de' popoli,. ma altresì. nel render. dovuta giustizia alle virtù degli uni e degli. la. che per amore di essa, non tacerò. io,. lagrimevoli. Come. sentarvi nel più sincero lor. lume. ,. ;. ma. spiegare dinanzi l'amplissima tela. delle sue eccellenze e virtù!. reale progenie. pochi,. questa patria ( 45 ); come sarò poi. torti di. di potervi. lieto. i. altri. ove nò pur uno. sarò lieto di prele s'. imprese. di. una. incontra di que'. crudeli politici e di que' felici tiranni, onde le schiatte. dei Medici, dei Visconti, dei Borgia rimasero eter-. namente infamate! Come sarò mie venture che «. si. lezioni. una. lieto di offerire nelle. irrefragabile. pruova di. legge nello Spirilo della storia del Ferrand. :. che nessuna casa sovrana ha prodotto così lunga. ». e continuata serie di grandi uomini,. ». real di Savoia! ». So che ne' suoi esordi scarsa d'illustri. fatti,. la. che. cioli Stati,. si. piemontese. facean l'un. il. ;. so che. transalpini. ,. i. la casa. istoria. è. Piemonte in pic-. l'altro la. conti di Savoia vi sostenevano. parti. come. e però povera d'interesse;. so che da principio diviso era. i. ciò,. guerra, ne. sempre. le. prime. maggiori loro dominii erano allor. e che que' dominii medesimi caddero. di poi alla Francia o. all'. Elvezia ;. sì. che se. di. qua. dalle alpi la piemontese istoria per molti secoli è. contenuta in angusti limiti, di là dalle alpi dee oggi percorrere un. campo che più non. è nostro.. E. questa.

(41) ,. medesima. istoria. quanto più. la. contemporanea. mose pe'loro. ci. dovrà riuscire pal-. verremo paragonando con. lida e scarna, se noi la. repubbliche, fa-. di tante italiane. per. traffichi e. le loro ricchezze;. con. quella di tanti ducati, di tanti municipii, di tante città, già sin d'allora fiorenti. e per arti!. Ma. secoli, vuoti. per noi. fatti, brilla. per armi, per iscienza. lasciando stare che anche in que' d'illustri. pur sempre. memorie. lo spirito cavalleresco e re-. che intimando giostre o. ligioso de' nostri Principi,. fondando badie, passando. i. mari. al. un. luoghi santi o alla liberazione di. giunto, davan cosi. i. e di splendidi. conquisto de' infelice. con-. primi esempli di quella pietà. come su ferme. e di quel valore, su cui,. basi,. dovea. poi crescere la monarchia di Savoia, riverita dagli cielo ( 46 ). uomini e benedetta dai che che. le antiche i. cronache. lasciando stare. ;. di Savoia, queste. benemeriti nostri eruditi. cronache,. vanno oggi togliendo. dalla polvere e dall'oblio, ridondano di avvenimenti,. or singolari colti, tati. (. ,. or piacevoli. che dalla tradizione rac-. ,. non potranno mai 47 ). dalla storia essere rifiu^. lasciando stare. ;. politica del. Piemonte. ,. ,. che ove taccia la storia. parleranno. i. chiostri. con. gli. studi de' lor cenobiti, le scuole con le opere de'lor. maestri, le chiese con le virtù de'lor santi; tutto ciò. ,. dico. ,. lasciando stare. degnamente. ;. per conoscere e apprezzar. la storia della nostra patria,. non guar-.

(42) n diamo come principia,. diamo quali furono. i. ma come. nostri Principi. non consideriamo qual bero un tempo,. ma. procede; non guar-. ma. ,. quali sono. ;. preponderanza eb-. politica. quale l'hanno oggidì; e da poi. che ciò avremo considerato. ,. mano. rechiamoci in. le. storie delle altre parti d'Italia, e raffrontandole con la nostra fatto. ,. sono. prirono. vediamo quale ite. di esse prevalga.. in-. quelle famose repubbliche, che rico-. mari delle lor vele, e riempirono. i. Dove. de' lor trionfi?. mondo. il. Dove que' Comuni, che valsero un 1. giorno a inforsare la potenza de' Cesari? Dove que. marchesi e que' duchi, che resero. sì. armi e. Ahimè! che. sì. magnifiche. le loro sedi?. disparvero queste italiche signorie così. il. passo al fortunato straniero. dersi sulle loro mine.. Ma. ;. al. ,. che riguardando. ,. tutte. sgomberando. e questo è. ,. le loro. che venne a se-. fra quelle ruine. trono italiano rimase in piedi. sabaudo. ,. temute. non potè. un. trono. il. Botta. temperarsi dal dire « che è certo e del tutto ». raviglioso ... che questa casa. to. sasi,. {. solo. il. di Savoia. ). mames-. per così dire, a cavallo delle alpi, abbia. ». saputo mantenervisi, ad onta di tante tempeste,. ». e malgrado di tante guerre, tra due case più po-. to. tenti di lei, dico di quelle di. a dire) mi pare uno de'. ». Questo (continua. ». fenomeni più curiosi, che. ». e pare miracolo.. egli. Francia e d'Austria.. La casa. ci. siano nella storia,. di Savoia è. proprio.

(43) 24 ». sull'alpi. E ben tuati. come. la quercia di Virgilio (Lettere). ». meritavano. i. Reali di Savoia di essere eccet-. da quello sterminio che involse. italiani. ,. poiché furono essi. causa d'Italia. si. soli. i. tutti. che. ,. mantennero sempre. troni. i. alla sacra. Che. fedeli.. se. parvero favorir da prima quella parte imperiale, sulla quale. nuovi Latini aveano. i. fatto. assegnamento. per recuperare l'antica loro potenza e la smarrita lor gloria;. mento. come s'accorsero che. di que' Cesari. non era già. potente,. ma. schiava;. come videro per. stella di. quel. segreto intendi-. di. render. l'Italia. imbelle, non già independente. Romano. ,. ma. loro opera impallidir la. Pontificato. ,. che sarà sempre. la tutela e l'orgoglio delle genti italiane;. come. vi-. dero annodarsi quella lega lombarda, che pugnando. per la libertà e per la fede, valse a crollare sul capo di. Federigo la male assunta corona;. di. Savoia, che pure scendean da una stirpe, che. essi,. Reali. i. questa corona istessa seppe contendere alla dege-. nere prole di Carlo Magno. (. 48. ),. non più. tarono sulla parte che doveano abbracciare. accostarono a quella. ,. costanti. ,. e in. ;. peri-. essi si. che italiana essendo. naturalmente propria di loro. verane. si ;. ,. ancora che pel loro. affetto. causa popolar dell'Italia, vedessero rovesciarsi loro stati quella colluvie di mali le straniere. ,. era. quella persealla su'. che accompagnano. armi, massime allora che son perdenti..

(44) 25. E quando. posato. ,. il. bollor delle parti. l'equilibrio politico dell'Europa, i. ebbero un'altra volta. nostri Principi corona e titol di re. collocati essi. ;. fra gelose potenze, le quali si disputaron la. dominazione. d' Italia. ,. così. e fermato. ,. si. gran tempo. guidarono essi in. quelle pretensioni, in quelle nimistà, in quelle guerre,. che all'uno e. all'altro straniero. ingrandirsi. ben seppero ingrandir se medesimi. ,. vietando. il. soverchio ;. e fondar così un nobile stato, che fiorente dentro e riverito. e di. fuori. spiriti. ,. ,. e soprattutto italiano d' instituzioni. dovea aver. sì. gran parte non che nelle ,. glorie, nelle speranze d'Italia.. Perchè vedete. ,. che se a. me. forse. mal. si. conve-. niva l'odierno magistero, perchè piemontese non. sono. ,. a. italiano.. della. me E. Fede,. si. conveniva pur sempre. però io, che dopo di nulla. il. ,. perchè sono. dono inestimabile. più Dio ringrazio, che di avermi. data per seconda patria l'Italia; io, che tutta sento la felicita di vivere fra italiane genti. a scettro italiano;. io,. ,. di obbedire. che ben so quali obblighi im-. pongano a un pubblico insegnatore questo. cielo. questo terren, questo popolo; io, dico, non vorrò. perdere. il. prezioso vantaggio, che. ha. la. piemon-. tese istoria sopra quella di tante altre parti d'Italia, il. vantaggio, cioè, di esser di continuo avvivata,. senza che. me. ne incolga biasmo o pericolo, dal sen-. timento italiano. Bello adunque sarà per voi e per. me.

(45) 26. venir celebrando una serie. il. ci. d'illustri fatti. appartengono come domestica gloria. zional patrimonio. ,. che. lutti. come na-. ,. più bello le azioni rimemorar di. ;. que' Principi, che dovean col valore e col senno fon-. dare un reame, in cui tutto parla d'italiana gloria,. un reame, che mal noto a. tutto spira italiana virtù;. quelle molli arti e a que' i. facili studi,. che dirozzando. popoli, spesso gli snervano, non fu mai straniero. a quelle armi, che. temuti. ;. un reame. i. popoli stessi fan vigorosi e. che non avendo mai salutata. ,. sul trono la empietà e la lascivia. ,. vide partir dalla. reggia e radicarsi in ogni ordine di cittadini quella religion soda e que' severi costumi, che tanto con-. feriscono alla conservazion degli stati; fine,. che non per. altro si. in-. direbbe posto alla entrata. di questa Italia acquisti. un. nobile concetto lo stranier che la visita, serbi. un. d'Italia, se. non perchè. un reame. Ben so,. prezioso ricordo lo stranier che la lascia.. che fu giorno, in cui interrompendosi. paterna. la. successione de' nostri Principi, la serie delle nostre glorie nazionali parve in certa guisa interrotta; e fu. quel giorno, che delle. il. Francese,. il. quale colla. felicità. armi avea occupato. le altre parti d'Italia, fece. Ma. non temete, che se Dio. pur serva. la nostra.. mette a pruova. la fedeltà de' suoi popoli,. essere quella pruova,. ma. dura può. non eterna. Vedete. pel non lontano Mediterraneo, veleggiare. un. voi là,. naviglio,.

(46) m che favorir sembrano a prova docili flutti? il. Oh! è quel. le. naviglio,. aure propizie e. che. in se. i. racchiude. diuturno segno delle speranze e dei voti di ogni. buon Piemontese; è quel naviglio, che. amor riconduce quella. al vostro. reale progenie, che sola. può. Piemonte. Levate adunque. e vuole render felice. il. al cielo quella fronte,. che più. allo stranier. non. s'in-. curva, levate al cielo quelle mani, che più lo stranier le. non inceppa, e. al. Dio, che lassù abita, rendete. più vive azioni di grazia, perchè racquistando. stri principi,. i. vo-. avete racquistato una patria, e racqui-. stando la patria, racquistato avete una storia,.

(47) ANNOTAZIONI. (1) Forse in questo senso va preso quel luogo di Orazio:. amaras Porrecto iugulo historias. Debbo. a Nicolò. Tommaseo. ,. captivus ut. audit.. ,. Sat. i,, 3, v. 89. l'avermi fatto accorto. questo. di. passo. (2) Tal è quello del suo trattato : denlis (pars post., cap. vii.), dove a. De. constantia iurispru-. provare che storia altro. non era. in antico che poesia, reca due luoghi dell'Odissea: ubi Alcinous Ulyssi , postquam suos errores ex, » posuit, dicit, eum uti musicum, sive poetarti suam historiam >i enarrasse; alterum, ubi Eumaeus, Ulyssis subulcus, refert ». alterum. n ». Penelopi erronem (Ulyssem nempe fictum pauperem senem) suorum historiam malorum sibi uti cantorem sive poè'tam. ì). describisse. ». ». men solutum. ,. (3) « Historiam esse ,. proximam. ,. poési, et. quodam modo car-. observat Quinctil. Instit. orat.. l'Heineccio: Fundamenta. siili cultioris.. Pars.. i.. , ,. x.. Così. ». t.. cap. n.. ,. 57.. Mascardi, Arte istorica ì f. 551 e a f. 564 torna a citare Dionigi di Alicarnasso , che loda come principale dote dello stile di Tucidide poèticam quamdam verborum structuram, ut vel e dice di Erodoto , che ita suam orationem instituit optimaepoesi solutam orationem similem faciat. Lo stesso Tacito, questo severo istorico della imperiale tirannide , non abbonì dalle locuzioni poetiche; e il Mascardi ( 1. e, f. 563) ne cita che per temerità di locuzioni e d'immagini conun luogo tende con uno analogo di Stazio. (5) Dictione poetica usus est universe. Mascardi, 1. e. (6) V. il libro citato nella seguente nota a f. 119. (7) V. il suo Discorso - Della collocazione delle parole - tradotto e illustrato insieme con le altre cose di Dionigi di Alicarnasso da quel nobile ingegno di Nicolò Tommaseo. (Venezia 1843, 8°). (8) V. Noèl , Dictionnaire de la fable , all'articolo Clio. (9) Prefazione alla Storia di Milano. (10) Riguardava a questa parte importantissima della storia il Villemain allorché nel suo Cours de littèrature scriveva qui se compose à la fois de queste parole « l'imagination » vivacité et de sensibilité, cette imagination qui voit ce qui » n'est pas devant ses yeux , qui est touchée de ce qu'elle (4). ;. ,. ,. ,. ,. :. ,.

(48) 29 n'a pas senti elle-mème, est une qualité nécessaire du grand » historien; et Pon peut dire en ce sens qu'il a besoin d'ètre » poète non seulement pour è tre éloquent mais pour ètre ». ,. » vrai. «. (11) Dico adornare, poco curandomi della obbiezione di coloro , i quali dicono che chi orna mente « come se l'ornare » ( dice il Botta nella sua prefazione alla continuazione del » Guicciardini) non fosse innato nella natura dell'uomo » Non ogni ornamento ( continua quel grande scrittore ) è » biacca ingannatrice. Se non lo credete , comandate alle » vostre donne di tor via dalle loro fronti le vezzose » ciocche , che tanto crescono loro bellezza , e mettete giù )> voi stessi le colonne de' vostri tempi e le cornici delle vo» stre case barbari che siete. » ,. '(12) V. la Teogonia di Esiodo e la Musogonia di Vincenzo Monti. Del primo poema posso ora citare un'elegante traduzione in verso sciolto, lavoro di un mio antico uditore, il prof. Domenico Capellina essa uscì dalla Stamp. Reale di Torino l'anno 1849. (13) Che i primi storici delle più illustri nazioni siano stati i poeti lo mostra il Vico nel libro il. della sua Scienza Nuova , a f. 238 ( ediz. del Ferrari), citando in proposito l'autorità di Tacito e di Giusto Lipsio , rispetto a' Germani antichi e agli Americani, a cui aggiunge i Persiani e i Chinesi il che ne dà « un forte argomento di congetturare lo stesso di tutte » l' altre barbare nazioni cosi antiche come moderne. » Ciò conferma nel lib. ni., dove dice, a f. 476, che « i poeti 3> dovetter essere i primi storici delle nazioni; » e a f. 480 » che la storia umana si cominciò a scrivere da' poeti. » A rafforzare la sentenza del Vico vengono opportune le canquali « non si occupavano zoni degli Scaldi e dei Bardi i » per lo più che di eternare coi loro ritmi canori i fatti reali » della storia del loro paese e dei loro tempi. » Così il cav. Graberg di Hemsò a f.3 del suo Saggio storico siigli Scaldi; de' cui poemi più particolarmente parlando, egli dice, a f. 14, che essi « formarono per moltissimo tempo tutta la storia dei » popoli settentrionali, e tutto quello che vogliamo sapere » anco in oggi degli annali della Scandinavia prima del» l'anno 1000, conviene cavarlo dalle cronache islandesi e » scandinave , che ci hanno conservato varii frammenti di » quelli antichi poemi. » (14) V. IValtharius poema saeculi decimi ex recensione cod. R. B. bruxellensis. Aug. Taurin. 1848, 8°. Il dotto editore è il cav. Luigi Provana. Il cronista, che tolse da quel poema le notizie di Valtario per inserirle nel suo racconto, è quello della Novalesa. (15) Lasciando stare il poema latino De proeliis Thusciae. —. ;. ;. ,. ,. ,. ,.

(49) 30 di frate Ranieri Granci , inserito nella grande raccolta del Muratori, ricorderò, perchè di recente pubblicazione, il Cedrus Libarti, poemetto storico in terza rima di fra Benetto da Fiorenza , il quale ( come nota e prova in un suo dotto avvertimento il chiariss. p. Vincenzo Marchese ) nella importanza storica vince le antiche e le moderne Vite del Savonarola ; e sì che v'è quella assai copiosa del p. Barzanti. Anche il Piemonte vanta un poeta storico in Galeotto dei marchesi del Carretto, il quale scrisse in ottava rima la Cronica de gl'ili.™* principi et ex. mi marchesi de Monferrato in sino a questi tempi ( cioè all'anno 1493 a li 15 agosto). Una copia in nitida lettera di questo poema è nella biblioteca del Re. (16) Basti per tutti V elogio che ne fa il Denina , dicendolo non men grave e giudizioso, che elegante ed è altresì il Denina, che parlando del co. Boiardo, nota, che avendo egli dato « sì alto principio alla poesia epica e romanzesca, » sembra altresì che cercasse di gettare i fondamenti della » storia, traducendo Erodoto, che ne è riguardato il padre. )» (17) Annali bolognesi. Bassano, 1784-1795, in-4°, To. 6. (18) Il Denina scrisse un'Epistola in verso sciolto a Francesco Zanotti, e La Sibilla Teutonica, poema ditirambico, ristampata l'una nel To. in., l'altro nel To. iv. delle Vicende della letteratura ; oltre alla Russiade poema in X. canti, ma però scritto, come il Telemaco e i Martiri, in prosa. Il Tecome dicesi , di circostanza , e nivelli stampò varie poesie va per molte mani il sonetto che scrisse un'ora prima che andasse a morte. Finalmente del Botta è più nolo che letto il poema Camillo , o Veia conquistata, stampalo la prima volta a Parigi del 1815, e ristampato a Torino dal Pomba del 1833. In grazia di ciò , il eh. prof. Vallauri diede luogo a questi tre illustri storici piemontesi nella sua Storia della poesia in Piemonte (Torino, 1841, in-8° , To. 2°). (19) Alludo specialmente all'opera del Muratori - Della perfetta poesia italiana, nella quale tutte le grandi e ardue questioni del bello, del vero, della imitazione, del gusto, ecc., sono trattate con quella così nella poesia come nelle arti profondità di vedute e con quella semplicità di linguaggio , che formavano il proprio carattere di uno scrittore, il quale fu un miracolo di dottrina e modestia. (20) Ciò però s'intenda con discrezione; perchè io non so qual prosatore italiano de' nostri giorni non si glorerebbe di avere la schietta etfìcacia di un Dino Compagni. (21) V. la sua prefazione alla continuazione del Guicciardini. (22) Jamais il n'y aura d'histoire a la fois instructive et agrccèle sans harangues. Essayez de les supprimer dans Thucydide et vous n'aurez qu'unc histoire sans ame. Mably , de ;. .. ,. ,. ,. ,. l'art d'écrirc Phistoire.. .. ..

(50) 31 (23) Di questa asserzione, che qualcuno troverà forse avventata , ho per sostegno un illustre scrittore de' nostri giorni 5 Pier Giordani , il quale dice apertamente in quella sua lettera a Gino Capponi che l 'eloquenza sinora ci è mancata. (24) Lo dice Voltaire medesimo nella sua Correspondence « Il me parait que ces paroles du due Francois de Guise 7 :. i. ». que. j'ai. employées dans. la. bouche de Gusman: Ta. religion. fenseigne a ni' assassinerà et la mienne à te pardonner , ont » toujours excité Padmiration. » I versi, che il Voltaire pone sulle morienti labbra di Gusmano nell 'Alzira y non sono che una splendida parafrasi di quelle sublimi parole. Anche Racine ( il figlio ) parlando della tragedia del padre - Britannico « que de vers heureux ( dice ) , et combien d'expressions » énergiques prises dans Tacite Ce passage du pané» gyrique de Trajan par Pline: Insulas, quae modo senatorum , » jfim delatorum turba compleverat , etc. a fourni ces deux » beaux vers Les dèserts autrefois peuplés de sènateurs Ne sont plus habilés que par leurs dclateurs. » (25) Lo tornò a dire in un altro luogo della sua Corres«. pondence J'ai toujours pensé que Phistoire demande le » mème art que la tragedie, une exposition , un nceud , un » dénouement, et qu'il est nécessaire de présenter tellement » toutes les fìgures du tableau, qu'elles fassent valoir le prin» cipal personnage , sans ail'ecter jamais Penvie de le faire ». :. !. .. .. .. .. :. :. » valoir. ». (26) Racine provava col suo esempio ciò che stabiliva per principio: « Il laut (egli dice) que Phistorien ait quelque » chose de poète dans les pensées, surtout lorsqu'il viendra » à décrire une bataille, des armées qui se vont choquer , » des vaisseaux prèts à combattre c'est alors, qu'il a besoin , » pour ainsi dire , d'un vent poétique , qui enfle les voiles » et fasse grossir la mer. » (27) Ed è pure il Bausset, che dice: « Quel poète a mis » plus de poesie dans ses vers que Bossuet en a mis dans ses » oraisons funèbres , et dans son Discours sur Phistoire uni» verselle ? » (28) V. Luciano, Eusebio, Plutarco, citati in questo proposito dal Barthelemy nel e. 65 del suo Foyage d'Anacharsis. (29) Il Napione nel suo Discorso intorno la storia del Piemonte, si duole che manchi la sua patria di una storia, che giovandosi de' copiosi materiali delle antiche, ma emendandone la forma arida e disadorna , sia tale da porsi in mano di ogni colta persona , f. 207 e da cui e donzelle e giovani donne setiza fatica, anzi con diletto, imparar potessero la storia delle nostre contrade Allora sì necessarie cognizioni da esse jiassar potrebbero mediante la prima educazion puerile nelle .. .. .. ;. ;. .. .. ..

(51) ,. 32 tenere menti de* fanciulli, e vi. si imprimerebbero altamente, f. 181. Così scriveva il Napione sul cadere dello scorso secolo. Anche il march. Costa di Beauregard dice che i Piemontesi sont ,. dégoutès de la lire (la storia piemontese) dans des rédactions incomplettes et dépourvues de ciarle, d'ordre et de critique. È inutile avvertire che dopo quel tempo vennero in luce fra noi tali opere istoriche che resero men fondate quelle lagnanze ed accuse. (30) Nella lettera dedicatoria della sua Histoire gènèalogique. de la Royale Maison de Savoie a Madama Reale Cristina di Francia. (31) «... il maggior difetto (del Guichenon ) si è l'aversi » riscontri, che non si pregiasse troppo di far professione di » sincerità, avendo in certa occasione confidato a un amico, » secondo che assicura il Tesauro, contemporaneo scrittore » che poco premeva a lui della verità della storia , purché » sussistesse l'annua pensione. Può egli mai cadere in uno j> storico (conchiude l'onesto co. Napione) pensiero di questo » più indegno ? » ( Ib. f. 208. ) (32) Nei paesi veneti è fatta ornai proverbiale la fede dalmata, sì come in un altro senso è nota per tutto il mondo la fede punica. Questa loro fede la provarono i Dalmati specialmente nella caduta della veneziana repubblica 5 quelli che tutti sanno com'eran deliberati a salvarla , erano in Italia quelli poi ch'erano rimasti in Dalmazia ed essa noi volle non si dedicarono al lor novello signore, Pimperadore d'Austria , se prima non seppellirono le bandiere di San Marco con una specie di funebre rito, che si celebrò ne' luoghi più conspicui di quel reame. Il Moschini recò nel I.° tomo (f. 241 in nota ) della sua Letteratura veneziana del secolo xvm. il discorso che recitò in quella dolorosa occasione il capo del popolo di Perasto; ed io recherò qui la lettera, che il colonnello Paravia scriveva in quella occasione da Zara a suo fratello in Venezia, e che pur si lesse in un libro da me scritto e stampato ne' più dolorosi giorni della mia vita: Tributo di pietà filiale aduna amorosissima madre (Venezia, 1840, in-4° ). Mentre con la ristampa di quella lettera il mio cuore si compiace di ravvivar la memoria dell'onorando mio padre, si avrà in essa un nuovo documento di quel leale e generoso atfetto, che nutriva la Dalmazia per un decrepito e corrotto governo, che lo meritava sì poco. Zara, 2 luglio 1797. ,. ,. ;. « Vi significo che abbiamo cambiato sovrano. Il giorno dei 30 decorso verso sera è giunto in porto un corpo di » 1000 Austriaci circa con un sergente maggiore, ed il sus-. ». ». seguente giorno presero possesso della piazza. Dacché esisto.

(52) 33 ». » » ». » » » ». » » ». non mi ricordo. di avere provato giornata più terribile particolarmente al momento , che ammainate furono le venete insegne , e inalberate le imperiali. La funzione si eseguì con la maggior riverenza e cotanto lugubre solennità. Tutta la nostra truppa fu schierata sull'armi nella piazza detta dei Signori ove si trovavano gli uffiziali tutti di ogni grado, cominciando dal generale. Al giunger delle insegne dalla cittadella e marina , portate dagli aiutanti , con la scorta di distaccamenti coperti da' sergenti maggiori di brigata , il generale Stratico fece un discorso de' più da due colonnelli furono commoventi. Dietro allo stesso ,. ,. ,. ,. » portati. i. vessilli nella cattedrale. accompagnati dal corpo. ,. » degli uffiziali e dalla truppa. Giunti al tempio , furono » consegnati a due canonici , che li riposero sopra l'altare » maggiore , indi , cantato il Te Deum , furono , non solo. ma da un immenso popolo baciali. Essi saranno appesi nella chiesa medesima sin che dal tempo che fu accompagnala » saranno consunti. Tale funzione » dallo sparo dell'artiglieria, rattristò non solo noi militari, » dal nostro ceto. ,. ». ,. ,. » e questi abitanti ». ci. ,. siamo meritati. ma i. persino. gli stessi. maggiori elogi.. Austriaci, da' quali. ». (33) L'autore allude alle orazioni in lode di S. M. il Re Carlo Alberto, che per cagione del suo ufficio egli cominciò a recitare nella R. Università di Torino l'anno 1836. (34) Tutti sanno le obbiezioni suscitate sul fatto di Guglielmo Teli , che uccidendo Ermanno Gessler, liberò l'Elvezia obbiezioni di cui si tocca dal suo più crudele oppressore nella nota (233) apposta alla f. 232, To. 2.° àeWHistoire de la Confédèration Suisse de Jean de Muller (Paris, 1837, in-8°)„ Quanto a Giovanni da Procida, a questo eroe de' vespri siciliani, v. la lodata opera di Michele Amari: Un periodo delle ,. ,. Istorie Siciliane del secolo xiii.,. dove. al e. v. e vi.,. e neli'a^-. pendice prova, che Gio. da Procida potè bensì con altri esuli siciliani avere infiammalo in Spagna Pietro d'Arragona a recuperar la Sicilia, ma che egli non fu presente, e però non fu autore de' vespri siciliani , i quali scoppiarono non già per le arti del Procida o di chi è altri ma bensì per effetto di quella mala signoria, che sempre accora - Li popoli soggetti; sì come canta il nostro divino poeta (Parad. vili. 73), che in quelle parole addusse le vere cause di quasi tutte le rivoluzioni dei popoli. (35) Discorso intorno alla Storia del Piemonte, § 2, f. 174 dell'edizione di Torino, 1791. ,. ,. ,. (36) Si allude all'ili.**» sig. march, d. Cesare Alfieri di Sostegno, reggente il Magistrato della Riforma degli studi, ecc. il quale insieme co' Membri del suddetto ecc. » Magistrato, 1. 3.

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