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Le nuove emergenze agli Incontri Fitoiatrici

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Academic year: 2021

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di eventi organizzati nel 2017 per ce-lebrare i primi 15 anni di attività del Centro di competenza dell’Universi-tà di Torino.

Lamberto Vallarino Gancia, membro del Consiglio scientifi co di Agroinnova, e Guido Cerrato della Camera di com-mercio di Torino hanno sottolineato l’importanza crescente dell’innovazio-ne tecnologica e il ruolo determinan-te della ricerca a favore dello sviluppo del settore agroalimentare, fi ore all’oc-chiello del made in Italy.

Nella prima relazione della giorna-ta sono sgiorna-tati illustrati i nuovi orien-tamenti della ricerca in patologia ve-getale alla luce del «Piano strategico nazionale per lo sviluppo del sistema biologico», pubblicato il 22 aprile 2016. Matteo Lorito, dell’Università di Napo-li, ha presentato opportunità e critici-tà, obiettivi e azioni del Piano.

Nel sistema biologico nazionale un ruolo chiave è svolto dai bioagrofar-maci. Il costo stimato di registrazione per un agente di lotta biologica micro-bico (860.000 euro) è il 60% di quello per un principio chimico (1,4 milioni di euro), ma il peso dei costi di regi-strazione, relativamente alle vendite, è molto più elevato per un prodotto

biologico. Dal punto di vista dell’inno-vazione tecnologica, i nuovi sistemi di selezione degli antagonisti sono guida-ti dallo studio delle interazioni anche con tecniche genetiche e molecolari (analisi del genoma, del proteoma e del metaboloma) e nuove tecnologie sono a disposizione per ottenere ibri-di microbici potenziati.

Problematiche emergenti

Sebastiano Barbagallo dell’Universi-tà di Catania ha offerto un’ampia pano-ramica sulle problematiche entomolo-giche emergenti in Italia meridionale, soffermandosi in particolare su Dro-sophila suzukii nel comparto frutticolo, aleurodidi, cocciniglie e afi di di origine alloctona sugli agrumi, di Tuta absoluta sulle colture orticole e del punteruolo rosso delle palme.

La sua relazione è stata seguita dalla descrizione delle problematiche cau-sate da tre insetti esotici nel comparto frutticolo in Italia settentrionale: Dro-sophila suzukii, Halyomorpha halys e Po-pillia japonica. Luciana Tavella, dell’U-niversità di Torino, ha evidenziato che, pur trattandosi di specie differenti, la lotta chimica risulta diffi coltosa e non risolutiva, per cui mezzi di lotta al-ternativi, tra cui l’impiego delle reti escludi-insetto o di antagonisti natu-rali, mostrano prospettive d’impiego più interessanti.

La preoccupante diffusione della re-sistenza agli erbicidi nelle infestanti di varie colture è stata oggetto della relazione di Aldo Ferrero dell’Univer-sità di Torino. La resistenza è un fe-nomeno in espansione, presente con particolare gravità nel settore risicolo, determinato da specifi che condizioni colturali, tra cui la forte pressione se-lettiva sulle malerbe e dal simile mo-do d’azione dei diserbanti. Il

fenome-Le nuove emergenze

agli Incontri Fitoiatrici

I

nsetti esotici, diserbo, micotossine e malattie fogliari: questi alcuni dei temi affrontati agli Incontri Fi-toiatrici svoltisi a Torino il 22 mar-zo scorso al Centro congressi Torino Incontra e organizzati da Agroinnova - Università di Torino. L’evento scien-tifi co è stato presieduto e guidato da Angelo Garibaldi, professore emerito di patologia vegetale.

I saluti iniziali sono stati portati da Maria Lodovica Gullino, direttrice di Agroinnova e nuovo presidente della Società italiana di patologia vegetale, che ha presentato gli Incontri Fitoia-trici come il primo di una lunga serie

A TORINO L’EDIZIONE NUMERO 32 DELL’EVENTO

Un folto pubblico

di addetti ai lavori,

tecnici e studenti

ha partecipato

all’incontro

organizzato

da Agroinnova -

Università di Torino

Lamberto Vallarino Gancia, tra Maria Lodovica Gullino e Angelo Garibaldi

La relazione di Sebastiano Barbagallo

EVENTI CONVEGNI

66

L’Informatore Agrario •13/2017

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no interessa parecchie malerbe, tra cui Echinochloa spp., le ciperacee, le ali-smatacee e il riso crodo, nei riguardi degli inibitori di acetolattato-sintasi (ALS) e di acetil-coenzima A-carbos-silasi (ACCasi).

Davide Spadaro dell’Università di Torino ha presentato i risultati del mo-nitoraggio effettuato su castagne per rilevare micotossine e funghi produt-tori. Un elevato livello di funghi poten-ziali produttori di afl atossine è stato rilevato su castagne fresche, secche e farina di castagne. Tali funghi, già presenti in campo o nei molini di lavo-razione delle castagne, si sviluppano durante la conservazione della farina di castagne. Alcune pratiche preven-tive, tra cui la raccolta tempestiva, la pulizia degli ambienti di lavorazione e una rapida essiccazione, possono ri-durre notevolmente il rischio di con-taminazione.

Infi ne, uno sguardo alle nuove ma-lattie fogliari di orticole da foglia è stato proposto da Maria Lodovica Gul-lino, che ha fornito indicazioni sull’e-pidemiologia di: Fusarium equiseti su lattuga e rucola selvatica, Myrothecium verrucaria su spinacio, Myrothecium ro-ridum su valerianella e Allophoma tro-pica su lattuga. Alcuni dei patogeni alieni sono tipici dei Paesi tropicali e sono favoriti da elevate temperatu-re e da una btemperatu-reve bagnatura foglia-re. L’innalzamento delle temperature atmosferiche, tipico dei cambiamenti climatici in atto, rappresenta uno dei fattori responsabili della diffusione di questi nuovi parassiti fogliari.

Appuntamento

a settembre

Gli oltre 30 poster, presentati e di-scussi in sala in una sessione dedica-ta, hanno riguardato aggiornamenti sulle tecniche di difesa delle colture ortofl orofrutticole da parassiti e pato-geni, sulle strategie di prevenzione e contenimento di micotossine, oltre a nuove segnalazioni di parassiti e pato-geni su colture ornamentali e fl oricole.

La giornata molto intensa ha per-messo l’incontro e lo scambio di opi-nioni di oltre 150 professori, giovani ricercatori e studenti.

La prossima edizione degli Incontri Fitoiatrici si svolgerà a Sanremo il 21 settembre 2017.

Per eventuali richieste di copie degli atti è possibile scrivere all’organizza-zione: ileana.manaresi@unito.it D.S.

ti – è un progetto unico che riunisce tutta la fi liera di produzione in un so-lo evento, come succede in Francia per Vinitech o Sitevi. La ricetta è partire da una corretta interpretazione della tradizione, concentrando l’attenzione su due nodi cruciali della fi liera viti-vinicola: le conseguenze del cambia-mento climatico e le attese del consu-matore. Per esempio il miglioramento della vite, grazie alla decriptazione del genoma, ha aperto una nuova era per l’ottenimento di vitigni resistenti alle malattie crittogamiche».

«L’attenzione che l’appuntamento ha da subito riscosso confermano la dina-micità di Pordenone Fiere e la centralità dell’intera fi liera vitivinicola regionale» ha osservato l’assessore regionale alle risorse agricole, Cristiano Shaurli, in-tervenendo alla presentazione.

Luca Bianchi, capo dipartimento del Ministero delle politiche agricole ali-mentari e forestali e Vincenzo De Luca, direttore generale per la promozione del sistema Paese del Ministero degli affari esteri hanno evidenziato che so-no state le peculiarità di Rive a indur-re l’amministrazione a contribuiindur-re alla manifestazione. In particolare Bianchi ha spiegato: «abbiamo detto sì a un’altra fi era del cibo perché questa è un’idea originale in quanto va oltre la fi liera».

«Il futuro della viticoltura italiana si gioca nell’applicazione concreta dei ri-sultati della ricerca scientifi ca che ci consente di reagire ai rischi dei muta-menti climatici e, nel contempo, di dare garanzie al consumatore sulla salubri-tà dei prodotti alimentari» ha dichiara-to Attilio Scienza, professore ordinario dell’Università di Milano. L.M.

Per ulteriori informazioni:

www.exporive.it

Rive: dalla barbatella

alla bottiglia

È

stata presentata lo scorso 3 aprile nella sede romana della Regione Friuli Venezia Giulia la prima edizione di Ri-ve, rassegna internazionale di viticoltu-ra ed enologia in progviticoltu-ramma alla Fie-ra di Pordenone dal 12 al 14 dicembre.

«L’innovazione genetica e la viticol-tura di precisione saranno tra i temi al centro della manifestazione» spie-gano gli organizzatori.

«Rive – ha spiegato Pietro Piccinetti, amministratore delegato di Pordenone Fiere – è un evento verticale che par-te dalla pianta della vipar-te, la barbapar-tella, e dalla sua coltivazione, passando da macchinari, prodotti chimici, attrezza-ture per arrivare fi no in cantina, attra-verso presse, vinifi catori, tini, botti, lie-viti e altri prodotti per la fermentazio-ne, l’imbottigliamento e l’etichettatura».

«Questo – ha sottolineato

Piccinet-●

LA VITE E IL VINO A PORDENONE DAL 12 AL 14 DICEMBRE

A fi ne anno

la Fiera di Pordenone

ospiterà una nuova

manifestazione

dedicata alla fi liera

vitivinicola in tutti

i suoi settori,

dal vigneto

alla cantina

EVENTI CONVEGNI

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13/2017• L’Informatore Agrario © 2017 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l.

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