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LACAN: non cedere sul tuo desiderio!

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Academic year: 2021

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(1)

J. LACAN

Non cedere sul tuo desiderio!

(2)

RITORNARE A FREUD

L’inconscio non è passione irrazionale,

sentimento o frangia oscura che accompagna la

nostra percezione del mondo

L’inconscio non è oscurità inaccessibile della

psiche. L’inconscio non è un sottosuolo della

ragione.

L’inconscio è ragione dotata di una grammatica

propria

C’è un’altra ragione che chiede di essere

riconosciuta che spossessa l’io dei suoi poteri, lo

obbliga ad ascoltare una ragione diversa rispetto

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(3)

OLTRE IL

ROMANTICISMO

L’inconscio di Freud non è il sentimento che

travalica l’angustia della ragioni.

L’inconscio non rivela la classica opposizione tra

ragione e sentimento (romanticismo)

Nuova conflittualità: ragione dell’io e le sue

esigenze di controllo e di adattamento

all’esistente e una ragione dell’inconscio che

non si rassegna ad una vita piegata al

socialmente stabilito.

C’è una divisione che attraversa la ragione stessa

che deve essere difesa.

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NUOVI PERSONAGGI IN

SCENA

La psicoanalisi riconoscere valore agli elementi più infimi della

vita psichica come nuovi significanti del soggetto

Nuovi personaggi sulla scena della ragione: Lapsus pronto a sorprendere la parola dell’io;L’apparente incuria e sbadataggine

L’atto mancato (dimenticanza)Il grande affresco dei sogni

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NESSUNA CONFORMITA’

DELL’IO ALL’ESISTENTE

L’inconscio lacaniano è:

-linguaggio

-intenzionalità che si manifesta come irriducibile

alla coscienza consapevole e calcolante

-progetto, azione orientata ad un fine

-desiderio eccentrico. Non espellere questa

istanza, ma riconoscila.

“Nessuna ortopedia dell’Io

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UN SAPERE TROPPO

PERICOLOSO

L’inconscio è sapere che la coscienza ignora, rifiuta e

respinge allontanandolo da se stessa perché è un sapere che può rivelarsi “troppo” per il soggetto: orrendo,

malsano, troppo scabroso, vergognoso

In questo senso, per Lacan, l’incontro con l’inconscio è

incontro con il nostro desiderio più nascosto

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E L’IO?

Lacan recupera la lezione di Freud sul narcisismo

Narcisismo indica il rapporto del soggetto con la propria

immagine ideale o meglio la funzione che l’immagine

ideale di sé svolge nella formazione del soggetto

L’io si forma attraverso immagini, attraverso

l’assorbimento identificatorio delle immagini dell’altro (immagine del proprio corpo, immagine dei propri

genitori)

L’immagine ideale di sé ha un potere di cattura, di

trasformazione, di risucchio, di plasmazione

dell’immagine dell’altro sul soggetto

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L’IO CIPOLLA

Nell’identificazione con l’immagine ideale di sé, il

soggetto è totalmente aspirato dall’immagine.

Alienazione: una riduzione del soggetto nell’altro che è

altro da sé.

L’io cipolla: “l’io è un oggetto fatto come una cipolla, lo

si potrebbe pelare e si troverebbero delle identificazioni successive che lo hanno costituito”.

Sintesi: l’io non è la sostanza del soggetto perché l’io

stesso non ha una sostanzialità propria perché si disfa in una molteplicità di identificazioni. Non c’è un cuore della cipolla, ma solo stratificazioni di identificazioni

successive. L’io non è soggetto, ma oggetto costituito da una serie di aggregazioni di identificazioni

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UN CONCETTO

LACANIANO:

LO STADIO DELLO

SPECCHIO

L’esperienza dello specchio definisce un momento essenziale

dello sviluppo psichico del bambino.

Stadio dello specchio: riconoscere la propria identità

attraverso l’individuazione della propria immagine che la funzione dello specchio rende possibile.

Il bambino può vedersi nell’immagine speculare può

riconoscersi come è nell’immagine dell’altro che lo specchio

gli restituisce.

Lo specchio produce uno sdoppiamento del soggetto

Il soggetto può oggettivarsi nell’immagine speculare, nell’altro

da sé, al fine di potersi riconoscere in una alterità (alienazione)

che lo identifica. In una esteriorità che lo definisce.

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UNA DISCORDANZA

PRIMORDIALE

Riconoscermi in un’immagine: la nascita del soggetto come ioL’io nasce narciso. La funzione genetica dell’immagine. Il

fascino dell’immagine cattura il soggetto e lo definisce su una linea di finzione,misconoscimento, di illusione.

L’immagine, infatti, è totalmente altro. Non è reale.

L’unificazione del soggetto tramite un’immagine speculare

crea una “discordanza primordiale”. L’io si virtualizza, arriva troppo in anticipo, rispetto alle condizioni reali di esistenza dell’io.

Dissociazione, lacerazione originale: l’immagine lo identifica e

contemporaneamente lo dissocia. Lo scarto tra l’al di qua

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PER LACAN IL

SOGGETTO È ALTRO

Lo stadio dello specchio ci suggerisce che:

il soggetto non è l’individuo, non consiste in se stesso e

non sta su di sé, ma è transindividuale perché assorbe nel suo essere le immagini (parole, ideali, storie)

dell’Altro.

L’io non è altro che una molteplicità di identificazioni

con l’altro da sè (padre, madre, maestro, amante, ecc).

Es. mentre parlo mi accorgo che un certo gesto della mia

mano o un certo tono riprendono il mio docente di filosofia all’università. Io sono nell’altro

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PER UNA NUOVA

RESPONSABILITA’:

SII LEALE CON IL

TUO DESIDERIO

L’inconscio è il luogo di iscrizione del desiderioIl desiderio dell’inconscio:

è indistruttibile e sorge dalle tue prime esperienze di soddisfazione

non può essere addomesticato, misurato, esorcizzato, governato w w w .a re te -c o n su le n za filo so fic a .it - A lb e rto R iz zi

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CHI VERAMENTE DESIDERA

QUANDO IO DESIDERO?

“ L’unica colpa di un soggetto è quella di cedere sul proprio

desiderio”.

Abbandona le immagini e scava nei tuoi desideriLa clinica lacaniana:

- non è ortopedia dell’io

- non è conformismo alla realtà

- aiutare ad assumere con lealtà il proprio desiderio

-separarsi dalle aspettative dell’altro. Sono io che desidero o semplicemente desidero ciò che l’altro desidera da me?

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