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La chiesa e il convento di Santa Chiara. Committenza artistica, vita religiosa, progettualità politica nella Napoli di Roberto d’Angiò e Sancia di Maiorca

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Academic year: 2021

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CENTRO INTERUNIVERSITARIO

PER LA STORIA DELLE CITTÀ CAMPANE NEL MEDIOEVO Quaderni

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Centro interuniversitario per la storia

delle città campane nel Medioevo

Direttore Francesco Aceto

Comitato scientifico Irene Bragantini, Marianna Pignata, Francesco Senatore (se-gretario), Giuliana Vitale, Giovanni Vitolo, Claudia Vultaggio Redazione della collana “Quaderni”: per questo volume, Stefano D’Ovidio ed Elisabetta Scirocco

Direzione del Centro e redazione della collana: Università degli studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Studi Umanistici, via Marina 33, 80133 Napoli, tel. 081 25 36 303; e-mail: vitolo@unina.it; frasenat@unina.it. Sito del centro: www.cittacampane.it.

Il Centro interuniversitario per la storia delle città campane nel Medioevo, nato nel 2000 come emanazione dell’Università di Napoli Federico II, dell’Università di Napoli “L’Orien-tale” e della Seconda Università di Napoli, promuove la ricerca sulle città campane nel Medioevo: un Medioevo lungo, compreso tra la tarda Antichità e la prima Età moderna, durante il quale i centri urbani della Campania svolsero sul piano economico, sociale, politico, religioso, culturale e artistico un ruolo che merita un’attenzione maggiore di quella che è stata finora ad essi riservata.

Il Centro opera su piani diversi: - edizioni di fonti;

- produzione di strumenti di lavoro, quali dizionari e repertori; - seminari e convegni su tematiche relative alla storia urbana.

Questo volume si pubblica con il contributo del Ministero dell’Università e della Ricer-ca nell’ambito del progetto di ricerRicer-ca di rilevante interesse nazionale “Linguaggi e cultu-re politiche nell’Italia del Rinascimento” (PRIN 2004, coordinatocultu-re nazionale Giuseppe Petralia).

In copertina: Napoli, S. Chiara, altare maggiore, part. con lo stemma di Sancia di Maiorca (foto Lucio Terracciano)

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LA CHIESA E IL CONVENTO

DI SANTA CHIARA

Committenza artistica, vita religiosa e progettualità politica nella Napoli di Roberto d’Angiò e Sancia di Maiorca

a cura di

F

RANCESCO

A

CETO

, S

TEFANO

D’O

VIDIO ED

E

LISABETTA

S

CIROCCO

(4)

© 2014 by LAVEGLIACARLONE s.a.s. Via Guicciardini 31 – 84091 Battipaglia tel/fax 0828.342527; e-mail: lavegliaeditore@yahoo.it

sito internet: www.lavegliacarlone.it

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PREFAZIONE

La chiesa e il monastero di S. Chiara sono senza dubbio uno dei monumenti napoletani più noti e visitati. La mole imponente dell’edificio, che da oltre sette secoli contrassegna con il suo inconfondibile profilo il paesaggio della città, le memorie storiche e artistiche che vi si addensano, non ultimo il ricordo delle devastazioni belliche (immortalato finanche negli struggenti versi di una celebre canzone napoletana), lo rendono una tappa fondamentale nell’itinerario, fisico e ideale, alla scoperta di Napoli e della sua storia plurisecolare. Eppure, al di là della fortuna goduta nell’immaginario collettivo di napoletani e turisti, S. Chiara resta ancora poco esplorata dagli studi specialistici. Basti confrontare i pochi contributi pubblicati sulla chiesa e sul monastero nel corso dell’ultimo decennio con le ben più cospicue iniziative editoriali destinate nello stesso periodo ad altri monumenti d’età angioina, come la Cattedrale e le chiese di S. Lorenzo Maggio-re, S. Domenico Maggiore e S. Maria Donnaregina Vecchia, che annoverano più di una monografia, raccolte di saggi in volumi collettanei e numerosi articoli apparsi su riviste internazionali. Per S. Chiara, invece, oltre all’utile guida pub-blicata nel 1995 a cura delle allora soprintendenze per i Beni Archeologici, Am-bientali, Architettonici, Artistici e Storici di Napoli, si deve risalire agli ancora poco sfruttati studi dei padri francescani Tomaso Gallino (1963) e Gaudenzio Dell’Aja (1980) o addirittura alla monografia di Aldo De Rinaldis, edita nel 1920, per ritrovare un volume interamente dedicato al monumento.

Lungi dal poter colmare da solo tale lacuna, questo libro nasce con l’intento di approfondire alcune questioni cruciali concernenti la fondazione, l’allestimen-to e la funzione di S. Chiara in età angioina, raccogliendo saggi di un gruppo di studiosi chiamati a confrontarsi sull’argomento nel corso di un convegno dal titolo Committenza artistica, vita religiosa e progettualità politica nella Na-poli di Roberto d’Angiò e Sancia di Maiorca. La chiesa e il monastero di S. Chiara (Napoli, Complesso Museale di S. Chiara, 28-30 aprile 2011). I contribu-ti presentacontribu-ti in quella sede sono stacontribu-ti ulteriormente sviluppacontribu-ti dagli autori, giun-gendo in qualche caso a ricerche del tutto originali, anche in seguito alle rifles-sioni scaturite dall’incontro, che mirava, da un lato, a presentare il monumento nel più vasto contesto storico, religioso e artistico della Napoli tardomedievale, dall’altro a soffermarsi su alcuni specifici nuclei tematici – committenza, signifi-cati ideologici e destinazioni d’uso –, facendo dialogare tra loro opinioni e punti di vista diversi secondo la più aggiornata metodologia interdisciplinare.

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A problematiche di carattere storico e religioso sono dedicati i saggi di Rosalba Di Meglio e Mario Gaglione che, già pubblicati nel frattempo in altra sede, sono stati inclusi nel volume per offrire al lettore un quadro articolato delle finalità della committenza, dettate da opportunità politiche, motivazioni spirituali ed esi-genze di celebrazione dinastica. In questa prospettiva s’inserisce il saggio di Giuliana Vitale, che allarga l’orizzonte alla città e alla corte, soffermandosi sulla funzione di polo liturgico e cerimoniale svolta da S. Chiara in età angioina e aragonese. I saggi di Adrian Susan Hoch e di Julian Gardner introducono alla sezione storico-artistica con contributi dedicati, rispettivamente, all’immagine e alla figura storica di Sancia di Maiorca, committente con Roberto d’Angiò del complesso conventuale, e ai modelli italiani ed europei di S. Chiara, intesa so-prattutto quale luogo privilegiato dell’autorappresentazione regale, smentendo, entrambi, molti luoghi comuni addensatisi nel tempo attorno al monumento e ai suoi committenti. Sull’allestimento liturgico e funerario del presbiterio, dominato dalla ‘tomba-altare’ del fondatore Roberto d’Angiò, e sulla percezione di que-st’ultima attraverso i secoli, si concentrano i saggi di Paola Vitolo, Stefano D’Ovi-dio ed Elisabetta Scirocco, cui si affianca il saggio di Luciana Mocciola sull’ulti-mo sull’ulti-monumento regale eretto nella tribuna di S. Chiara, il sepolcro di Clemenza e Agnese d’Angiò-Durazzo. Ad altri luoghi della chiesa e del complesso francescano sono rivolti i saggi di Alessandra Rullo sulla distribuzione delle sepolture nobiliari, esaminata al confronto con le chiese mendicanti di S. Lorenzo Maggiore e S. Domenico Maggiore, e di Vinni Lucherini sulla configurazione e decorazione pittorica della Sala Capitolare e del Refettorio del poco indagato convento dei frati minori (oggi sede delle clarisse), che aggiungono ulteriori tasselli alla com-prensione della articolata topografia sacra di S. Chiara.

Ai Frati Minori di S. Chiara e a tutto il personale del Complesso Museale va il nostro ringraziamento per aver messo a disposizione la sede del convegno e per aver agevolato la realizzazione di una campagna fotografica ad hoc, esegui-ta a cura di Lucio Terracciano.

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