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Le Bentoniti della Sardegna settentrionale: nota: 1.

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Academic year: 2021

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(1)

S1"UDI SASSARESI

Sezione

III

1976

Volume XXIV

ANNALI DELLA FACOLTÀ DI AGRARIA DELLtUNIVERSITÀ DI SASSARI

DIRETTORE: O. SERVAZZI

COMITATO DJ REDAZIONE: M. DATTILO. F. FATICIIENTI • L. lODA. F. MAR.RAS A. MILELLA • P. prCCAKOLO • A. PIETRACAPRINA • K. PROTA • G. KIVOUtA

R. SATrA - C. TESTINI • G. TORRE - A. VODRET

ORGANO Ul!flCIALE

DELLA SOCIETÀ SASSARESE DI SCIENZE MEDICHE E NATURALI

GALLIZZI • SASSARI -1971

I

St. Sasso 111

Agr·1

(2)

Riassunto

Istituto di Mineralogia e Geologia Facoltà di Agraria delrUniversità di Sassari

(Direttore: Prof. A. PIETRACAPR1NA)

GRUBESSI O. • - PASSINO A. M .••

Le Bentonlti della Sardegna settentriona1e

Nota l·

In questa la Nota gli AA. danno comunicazione di alcuni giacimenti

bentonitici del1a Sardegna settentriona1e: l'isola, infatti, per ]e particolari condizioni geolitologiche presenta un notevole interesse, anche a 1ivelto europeo, nel campo de]Je bentoniti.

Lo studio, condotto attraverso analisi chimiche, tecnologiche e diffratto-metriche, è teso a dare una caratterizzazione di ciascun giacimento seguendo nella descrizione criteri di distribuzione geografica. Il quadro relativo ad ogni singolo giacimento è preceduto da un inquadramento geologico della zona e seguito da una valutazione quantitativa utile ai fini di possibile sfrutta-mento del minerale su scala industriale.

Da questa prima nota si può dedurre che. pur riferendosi alla sola Sardegna settentrionale, le possibili riserve di bentonite devono essere stimate in quantità molto interessanti.

Abslract

J n this note the authors re1ate about some deposits of bentonite in the Northem Sardinia.

This island is very interesting in order to bentonites that are among thc most important in Europe.

This work characterises each deposit describing il in geografical situation. Chemical, technologkal and X-ray analysis have been executed.

Each deposit is described in its geo)ogy and va1ued in order to industria1 use of bentonite.

AIl bentonite deposits, that ha ve been studied in this notet are very wide and very interesting in order to quality of bentonite.

• Istituto di )Hneralogia e Petrografia. Università di Roma . •• Istituto di Mineralogia e Geologia. Università di Sassari.

(3)

258

1 ntroduzione

La ricerca oggetto della presente nota si inserisce in un vasto program-ma di studio delle bentoniti della Sardegna intrapreso oraprogram-mai da molti anni dall'Istituto di Mineralogia e Geologia dell'Università di Sassari.

Solo recentemente, per approfondire il tema genetico di queste bentoniti, l'Istituto ha iniziato una collaborazione con l'Istituto di Mineralogia dell'Uni-versità di Roma in particolar modo per ciò che riguarda le indagini con i

raggi X.

La presenza di bentonite in Sardegna era nota da molti decenni special. mente nel settore meridionale dell'Isola ave alcuni giacimenti venivano e vengono coltivati non tanto per il soddisfacimento di un vasto mercato na-zionale ed internana-zionale quanto per le esigenze delle singole società con· cessionarie.

A partire però dal 1960 la richiesta di bentonite è andata sempre più aumentando perchè si è molto allargato il settore di applicazione di queste argille; ne è derivato di conseguenza che la ricerca mineraria di nuovi giaci. menti ha assunto proporzioni decisamente vaste orientandosi verso quelle re· gioni ave motivi geolitologici e giacimentologici presentavano le migliori prospettive.

In questa nota si prendono in considerazione i primi risultati, relativi allo studio di alcuni giacimenti della Sardegna settentrionale, a cui seguiranno ulteriori approfondimenti per completare sia il quadro analitico, sia i pro-blemi riguardanti la minerogenesi.

1:: nostro particolare intendimento, inoltre, completare in un prossimo futuro il quadro giacimentologico dell'intera Sardegna.

Procedintenti e nletodi di analisi

Riassumiamo brevemente i metodi analitici adottati:

~i> Sabbia

La percentuale di sabbia è stata determinata mediante setaccio UNI N° 37 su bentonite essiccata per 2 h a 110°C.

DA, Carbonati

I carbonati sono stati determinati col calcimetro Scheibler su bentonite essiccata per 2 h a I IO"C.

(4)

259

010 Montmorillonite

g

stata determinata col metodo Meyer. 010 Silice libera

g stata determinata mediante estrazione con Na2COJ alloDio a tempe-ratura intorno ai 90-95°C.

pH

Il valore del pH è stato determinato su una dispersione di bentonite in acqua distillata al ,5010.

Perdita d'acqua a I I d)C

t stata determinata dopo essiccazione a 110°C per 2 h.

Capacità di scambio cationico

t stata determinata spettrofotometricamente con iI metodo di Mehlich.

Rigonfiamento

t stato misurato l'aumento in volume. dopo 2 h, di g 2 di bentonite, precedentemente attivata, aggiunti lentamente a 100 cc di acqua distillata.

Limite di liquidità

t stato determinato con l'apparecchio di Atterberg-Casagrande su ben-tonite attivata.

Indice di Enslin

La determinazione della capacità di assorbimento idrico secondo Enslin è stata effettuata nell'omonimo apparecchio su bentonite attivata.

Analisi roentgenogralica

Lo studio della bentonite è stato condotto su frazioni con granuli di diametro compreso tra I e 0,01 II.; si sono eseguite diffrattometrie di ag-gregati orientati tal quali, trattati con glicol etiJenico ed a 550()C, con un difTrattometro Philips a radiazione Cu K%. La frazione 1-0,1 IL si può già considerare un'argiJJa purificata in quanto non compaiono le interferenze dei minerali che l'accompagnano come feldspati, quarzo, calcite, rilevati ad un esame ottico.

Gli aggregati orientati tal quali sono stati preparati lasciando evaporare una sospensione della frazione fine in acqua distiHata con alcune gocce de) la soluzione « ealgon » su un portacampione di vetro. Durante tale operazione la temperatura è stata mantenuta sempre al di sotto dei ,d'C.

(5)

260

Al fine dell'identificazione di tutti i minerali argillosi presenti, gli aggregati orientati sono stati sottoposti sistematcamente ai trattamenti con il glicoletilene (EG) e ad un trattamento termico a 5500 C per 2 h.

Per la presentazione dei vari campioni abbiamo ritenuto utile usare il tipo di scheda ed i monogrammi usati da

J.

Thorez (1975).

Campionatura

I giacimenti da cui sono stati scelti i campioni rappresentativi sono ubicati nelle seguenti località (vedi Fig. I):

OSASSARI

A5

.

-

I Fig. I

OTEMPIO

OOZIERI

.... I

,

,

/

o

10 20 30 I I I

,

I 40 Km. ~==

..

__

c===--__

~~

(6)

261

Denominazione Comune Riferimento cartografico

Pedra de Fogu Uri Tav. Olmedo 192 - I NE 2 Putifigari Putifigari » Villanova M. 193 - IV SO

3 Molasa Ittiri » Ittiri 193 - IV NO

4 Romana Romana » Romana 193 - III NE

5 Ploaghe Ploaghe » Ploaghe 180 - I NO

6 Costa Parad iso Trinità di Agultu » Trinità ] 67 - l NE

Tali giacimenti, ad eccezione del n. I Pedra de Fogu, costituiscono una prima segnalazione.

I campioni, fermo restando il concetto della rappresentatività per ogni giacimento sono stati scelti in base alla loro colorazione che per le bentoniti sarde varia dal bianco al rosa, al verde. al viola e varie tonalità intermedie. Tra quelli studiati, infatti, il solo giacimento di Romana presenta una uniformità di co1ore.

GIACIMENTO DI PEDRA DE FOGU

Descrizione geologica

Il giacimento è situato nel Comune di Uri ed affiora lungo l'incisione che da Monte Sa Figu scende con asse orientato NE-SW verso la S.S. n.

127 Ibis Settentrionale Sarda.

Gli affioramenti di bentonite, moho estesi, interessano una superficie di circa 12 Ha senza soluzione di continuità sul piano orizzontale ma con anda-mento ondulato per quanto riguarda la potenza dell'insieme.

Il corpo mineralizzato ha come formazione diretta i calcari compatti (bianco-avana) del Cretaceo inferiore, viceversa al tetto si notano formazioni detritiche derivanti dallo sgretolamento delle trachi-andesiti pre-clveziane presenti tutto intorno. La bentonite è quasi sempre non uniforme per colore e argiJ1ificazione ed è spesso maculata con relitti, anche se ormai completa-mente argil1ificati, di moduli e c1asli di varie dimensioni. Sono presenti co-stantemente frammenti 1itoidi inalterati ricchi in silice amorfa o a1tri mine-rali ugualmente resistenti a processi alterativi. I letti bentonitici hanno anda-mento stratificato.

(7)

TABLE 1

PEDRA DE

FOGU

I

CODe:

14

M: [

Na - Ca ] M

MINERAL:

Na - Ca -

Mbntmorillonite

o o

diA)

o

d(A)

o

diA)

I oot

dlAl

I 001

RAN6E

RANGE

-i5 .. ~5 AA J 2.5~1 .,10 l''''''' .... >

9

.fL.?O

m

9-6

2,9-2

5.~4 30 ~ 4·48 20

5,9-4

4.09

.,

=r=

,,1.509 20

3,9-3

<

1,9

R=

REFERENCE:

Alietti 1962

R EMARK:

NAnJRALE

... - Cristobalite

(8)

F O R M U L A

I

ca - Na montmorillon!!;j d (A) N EG vs S M w vw vs

s

w vw vs s 550 M w vw 3,3 3,5 3..06

r

.31

20 25 lJlJLJLJì..Jì...JLJ REMARI(

REFERENCE

4.48 20 - 13 -PEDRA DE FOGU 8 9 IO" 2 1314 r,?o 'S ~9 I 1.3 5.61

i

15 10

XEY COOE MONCGR Ne

(9)

264

Caratteristiche tecnico-chimiche

Riportiamo di seguito i risultati ottenuti dalle analisi eseguite sui cam· piani prelevati dal giacimento in esame:

I

Campo n. 8

I

n. 12 n. 14

n.6

Colore verde-rosa rosso rosa bianco

%

Carbonati asso 0,5 l,O asso

%

Sabbia 8,0 8,0 9,0 4. 0 01 Mon tmorilloni te 7°,92 70 ,95 7°,27 72 ,60 IO % Sil1ce libera 28,08 28,05 28,73 27. 24 pH 8,9 8,4 8,5 8,9 % Perdita d'acqua a : 110°C I 23.0 20,0 22,5 25,0 C.E.C. meq/loo g I i 80,0 70,2 80,0 95.0 Rigonfiamento • 20 19 I 24 32 Limite di liquidità • 400 360 360 700 Indice di Enslin • 470 450 45° 680 ì

• I risultati delle prove tecniche (Rigonfiamento, Limite di liquidità. Indice di Enslin) si riferiscono sempre a campioni di bentonite attivati con 3.5% di carbonato di sodio.

Non ci sofIermiamo particolarmente a commentare il giacimento di Pedra de Fogu poichè è l'unico fra quelli da noi presi in considerazione ad essere stato ampliamente studiato nel passato.

I risultati delle nostre analisi tecnico-chimiche e difIrattometriche non possono che confermare 1e buone caratteristiche di questa argilla.

I campioni da noi presi in esame, infatti, hanno tutti alta capacità di scambio cationico, elevata percentuale di montmorillonite e minimo contenuto in carbonati. Alcune caratteristiche tecniche, pur essendo considerevolmente differenti fra i vari campioni. confermano sempre la buona qualità della bentonite: i valori del rigonfiamento e del limite di liquidità del campione n. 8 sono rispettivamente 19 e 360, mentre i corrispondenti valori del cam-pione n. 14 sono 32 e 700.

(10)

265

Analisi ai raggi X

Per quanto riguarda ltanalisi diffrattometrica dei campioni del giacimen-to in esame riportiamo i dati del campione statisticamente più frequente. Non abbiamo ritenuto opportuno, in questa sede, dilungarci su tutte le va-riazioni riscontrate perchè non sufficientemente significative.

Le interferenze sono riportate ne11a Tabella e nel Monogramma n. I e la montmorillonite del giacimento di Pedra de Fogu può essere t in base a quanto proposto da

J.

Thorez, così classificata:

Na-Ca montmorillonite 14M: (Na-Ca)M 14 -+ 17'" IO

GIACIMENTO DI PUTIFIGARI

Descrizione geologica

Questo giacimento è situato in prossimità della strada che unisce la diga del Cuga con l'abitato di Putifigari pochi chilometri prima dell'abitato stesso. Le ricerche fino ad ora svolte hanno interessato un'area di circa 3 Ha.

~ ancora in via di accertamento lo spessore effettivo del banco mi nera-Iizzato e l'estensione areale totale. Ovunque, dopo una copertura di terreno agrario di 30-40 cm, il banco bentonitico si presenta di potenza oscinante

tra i 3,5 e i 4.5 m.

Le rocce affioranti sono trachiandesiti di colore rosso-violaceo ascrivibili al ciclo effusivo pre-elveziano.

Caratteristiche tecnico-chimiche

Riportiamo di seguito i risultati ottenuti dane analisi eseguite sui cam-pioni prelevati dal giacimento di Putifigari:

La bentonite di questo giacimentot anche in base a queste prime analisi. può essere definita di buona qualità. Questo può essere dedotto considerando gli alti valori fra cui oscilla la capacità di scambio cationico 70.0-90,0 mcq/

100 g, Itelevato tenore in montmori1Jonite e l'assenza di carbonati. La

diffe-renza del rigonfiamento e del limite di liquidità fra i due campioni è anche dovu ta a l diverso contenuto in sa b bi a: 7 tO e 5,0% rispettivamente nel

lO e

(11)

TABLE

2 PUTIFIGARI

I

CODE: 14 M : [ Na -

Ca

l

M

J

MINERAL:

Na - Ca - Montmor111onite

o

~

o d CA) o deA) o deA) drA) I 001

RANGE

RANGE

15.22

2.56

.. lO

6

>

9

9-6

2,9-2

S.-IJ, ~o 3 k·l, 9 2,0

5,9-4

J I I I '5.01 50

,

~.501 .. 15

P,9-3

<

1,9

REFERENCE!

Alietti 1962

REMARK!

NAnIRALE

(12)

FORMU L A

I

Ca ... Na montmorillonite

I

d (A) 33 35 4 4,1 ~ N EG vs S '3.07 M w

vw

vs

s

M w

vw

vs

s

.3)9 550 M w vw 25 20

LrLrLn..slJL.rL

REMARK REFERENCE - 18 -PUTIFIGARI 1 ~ , O , , 14 1 20 .l5 '9 ,~.~~ 15 10 5

KEY CODE MONOGR N~

(13)

268

Colore % Carbonati % Sabbia <7'~ 1\1on tmorillonite % Silice libera pH % Perdita d'acqua a IIOOC C.E.C. meq/Ioo g Rigonfiamento • Limite di liquidità Il Indice di Enslin • Analisi ai raggi X Campo n. I mattone asso 7°,0 20 350 450

I

I Campo n. 2 rosa ass. 5,0 79,0 20,5 8,0 22,8 90,0 27 4 25 500 --

~~._--I campioni presi in esame hanno ai raggi X un comportamento presso-chè identico; ne deriva pertanto che il giacimento è statisticamente omogeneo.

Esaminando la Tab. 2 si nota che i valori di dIII.! ottenuti per le mont·

morilloniti del giacimento di Putifigari corrispondono a quelli di una mont-morillonite calcico-sodica e sono simiB a quelli trovati da Alietti e con. (loc. cit.) in una bentonite di Gemmano (Forlì).

L'interferenza a l,50

A.

ci permette di classificarla come diottaedrica. Il

trattamento con glicoletilene fa spostare l'interferenza basale, netta e ben definita a 17,14

A

ma gli ordini basali che seguono sono abbastanza larghi e poco intensi. Il comportamento dei campioni al riscaldamento è concorde con i risultati di Alietti.

A 550°C infatti l'interferenza basa1e scompare e compaiono le interfe-renze tipiche della montmorillonite disidratata a 9,80 • 4,79 - 4t42 - 3,19

A

(Mon. 2).

Sulla base di quanto proposto da

J.

Thorez possiamo pertanto c1assifi· care la montmorillonite di questo giacimento bentonitico come segue: Na-Ca Montmorillonite 14~1: (Na-Ca)M 14"" 17 - IO

(14)

269

GIACIMENTO DI MOLASA

Descrizione geologica

Questo giacimento è ubicato a 4 Km a W-SW dcJrabitato di Ittiri. in località « Molas» (da cui il nome del giacimento) ed è raggiungibile per mezzo di una strada campestre.

L'area interessata dalla mineralizzazione bentonitica si estende, per quanto fino ad ora accertato, per 6-7 Ha. Dal punto di vista geologico l'ambiente litologico caratterizzante la zona è del tutto simile a que]Jo de· scritto in precedenza per Putifigari (trachi-andesiti pre-elveziane) mentre da quello giacimentologico la situazione è differente.

I sondaggi eseguiti infatti hanno ovunque dimostrato la presenza di una irregolarità nell'andamento verticale con potenze oscillanti da I a 6 m e fre-quenti interruzioni nella continuità orizzontale per la presenza di grossi inclusi litoidi.

Caratteristiche tecnico-chimiche

Riportiamo di seguito i risultati delle analisi eseguite sui campioni prelevati dal giacimento di MoJasa:

Campo C"amp. Campo

n. I n. 2 n. 4

Colore rosa mattone rosa-bianco

~~ Carbonati asso asso asso

% Sabbia 4.0 6,0 4,0 ~~ l\.lontmorillonite 71.7 7°,0 74.7 ~~ Silice libera 26.24 29.44 26,0 pH 8,4 8,2 8.3 0/ Perdita d'acqua a ,o IIUoC 21,0 15. 2 25.0 C.E.C. meqj 100 g 92,0 90.0 95,0 Rigonfiamen to • 27 27 31 Limite di liquidità • 45° 400 550 Indice di Enslin • 500 470 600

(15)

TABLE3 MOLASA

I

CODe: 14 M

[

Na - Ca

J

M

MINERAL:

Na - Ca - MOntmorillonite

o o

d (A)

o

deA,

o deAl

I

001

diA)

I

001

RANGE

RANGE

~15.62

,100

,1

2.~"J ~o 6

>

9

9-6

2.9-2

5.01

!o 5

'.1.,9

,,",o

5,9-4

3.06

50

5

t506

-15

3,9-3

<

1,9

REFERENCE:

Alietti 1962

REMARK:

NAruRALE

(16)

F O R M U L A

I

Ca-Na montmorilloniti] d (

A )

'l 3,3 3 . .5 4 4,7 N EG vs S 3.06 M w VW VS

s

w VW VS

s

.3.19 550 M w YW 25 REMARk REFERENCE 20 - 23 -MOLASA 15

la

5

XEV CODE MONOGR NO

(17)

272

L'analogia con il giacimento di Putifigari riscontrata dal punto di vista geologico e difIrattometrico non è pienamente confermata dalle caratteristiche tecniche delle bentoniti di Molasa.

In tutti i campioni infatti si riscontrano dei valori migliori rispetto a quelli di Putifigari: il valore minimo della capacità di scambio cationico è 90 meq/loo g e quello massimo 95;

il

rigonfiamento, il limite di liquidità e l'indice di Enslin presentano valori medi più elevati.

A nalisi ai raggi X

l campioni presi in esame hanno ai raggi X un comportamento presso-chè identico; ne deriva pertanto che il giacimento è statisticamente omo-geneo.

Esaminando la Tab. 3 si nota che i valori del dhkl ottenuti per i cam-pioni di Molasa sono attribuibili ad una montmorillonite calcico-sadica simile a quella studiata da Alietti Ooc. cit.),

L'interferenza a 1,50

A

ci permette di classificarla come una montmoril-lonite' diottaedrica.

Il trattamento con glicoletilene fa spostare l'interferenza basale da 15,62 a 17,14 )l; gli ordini basali che seguono sono larghi e poco intensi al con-trario dell'interferenza basale che è netta "e ben definita.

Il comportamento dei campioni al riscaldamento è normale. A 550°C l'interferenza basale scompare e compaiono le interferenze del1a montmorilA

lonite disidratata a 9,76 - 4,78 - 4.49 - 3,19

A

(Mon. 3).

Questo giacimento è quasi identico a quello di Putifigari, visto in prece· denza, sia come caratteristiche tecniche che fisiche e pertanto lo possiamo classificare come segue:

Na-Ca Montmorillonite 14M: (Na-Ca)M 14 -)o 17 ... IO

GIACI~1ENTO DI ROMANA

Descrizione geologica

Nella zona di Romana e specialmente a S dell'abitato si hanno, oramai note da tempo e da tempo coltvate, diffuse manifestazioni di caolino ovun-que interessate da una copertura di bentonite che a volte affiora a volte è

(18)

TABLE4ROMANA

I

CODE:

14

M

[ Ha - Ca ] M

MIN-ERAL:

Na - Ca - Montmor611onite

D o d (A) o

diA'

D

d(AI

I

001 dfA)

l

001 RANGE

RANGE

{

--i

S.,?

f t f t I

2.49

.. O

I 6 .(5.20

--II<

>

9

9-6

2.9-2

~.9t 30 ~ ~.~9 S

5,9-4

L.o9

..

3.06 !O 5 ~.508 ..&0

3,9-3

<

1,9

REFERENCE:

Alietti 1962

REMARK:

NAruRALE

* -

Cristobalite

(19)

- 28

-FORMULA

I

Ca-Na montmorillonite ] ROlVIANA

d «

A )

.3 , l 3,5 .. ,1 ~ fO Il 12 '3'4 17 ~O ~5 ~9 vs S 3.06 N M W VW VS s

EG

M W

13.39

j~

VW 3..'9 VS

s

550 M w vw ~e

REMARI( XEV CODE MONOGR N'

I

14 ... 17 ... 10

I I

4

I

(20)

275

Abbiamo voluto citare anche questa situazione non tanto per il suo interesse minerario (le analisi giustificheranno tale affermazione) quanto per:-chè rappresentano nella zona un motivo ricorrente e dominante che potrebbe diventare un tema più approfondito di ricerca sia dal punto di vista della quantità, che crediamo notevole. sia dal punto di vista della qu~1ità che potrebbe variare e quindi accrescere l'interesse per una eventuale utiliz-zazione.

Caratteristiche tecnico-chimiche

Riportiamo di seguito i risultati ottenuti dalle analisi eseguite sui cam-pioni prelevati dal giacimento di Romana:

Colore ~.~ Carbonati % Sabbia ~~ Montmorillonite % Silice libera pII % Perdita d'acqua a 110°C C.E.C. meq{Ioo g Rigonfiamento • Limite di liquidità •

r

ndice di Enslin • Campo n. I verde asso 14,0 62,0 33.5 8.5 20.6 12 300 Campo n. 2 verde asso 10,0 22,0 60,0 17 320 .po

Anche da un esame sommario delle risultanze analitiche sopra riportate appare evidente come i campioni da noi presi in considerazione dimostrino una bentonite di qualità piuttosto mediocre. La capacità di scambio caticr nico infatti ha fornito risuhati piuttosto bassi mentre particolarmente a1ta si

è sempre dimostrata la percentuale di sabbia.

Bassi sono anche i valori del rigonfiamento, del limite di liquidità e

(21)

276

Come abbiamo già accennato nella descrizione geologica intendiamo tut-tavia continuare ad estendere le nostre ricerche in questa zona, al fine di verificare queste prime considerazioni suna qualità dell'argilla.

Analisi ai raggi X

Il giacimento di Romana pur non presentando attualmente caratteristi-che tali da poter essere coltivato industrialmente, non poteva essere ignorato nel nostro panorama che ha come fine ultimo un tentativo di ipotesi genetica dei giacimenti bentonitici sardi.

Esaminando la Tab. 4 si nota che i valori dei dhkl di questa montmoril-lonite sono ascrivibili ad una montmorilmontmoril-lonite diottaedrica ca1cico-sodica pa-ragonabile prima e dopo i trattamenti con gIicoletilenico ed a 550°C a quelle di Putifigari e Mo]asa (Mon. 4).

La differenza sostanziale consiste nella presenza, nella montmorillonite di Romana, di una notevole quantità di SiOl non combinata e riconosciuta ai raggi X come cristobalite.

Suna base di quanto proposto da

J.

Thorez possiamo comunque classi-ficare la montmorillonite di questo giacimento come segue:

Na-Ca Montmorillonite 14M: (Na-Ca)M 14'" 17 ... IO

GIACIMENTO DI PLOAGHE

Descrizione geologica

Col nome di « Ploaghe» intendiamo parlare non di un'unica manife-stazione ma di numerosi affioramenti presenti a N-NW del1'abitato (Ploaghe per l'appunto).

Uno di questi si può osservare all'inizio della strada per Chiaramonti, sul lato destro, un altro sempre, sulla medesima strada, a circa .5 Km di distanza da Ploaghe in una piccola incisione sul lato sinistro. L'affioramento più esteso si ha ad E del paese dove il taglio di una nuova strada ha messo in evidenza un b.anco bentonitico esteso per diverse centinaia di metri, per quanto fino ad ora accertato. e potente dai 4 ai 5 metri.

Dal punto di vista geologico tutta l'area a N e ad E di Ploaghe è inte-ressata dalle vulcaniti pre-elveziane tra loro affioranti nei seguenti rapporti

(22)

T ABLE

5

PLOAGHE

I

CODE: 14 M : M

I

MINERAL:

MOntmorillonite

o o d (A' o d(AI o dIA,

I

001 d,A) I

RANGE

RANGE

"Il •. '6

.,00 -1

2.50

-IO

>9

2.~~

"O

9-6

'1.88

40

2-

2.9-2

5.06

50 3 1., •

.50

20

5,9-4

3.11 20

i4

-1.508

.. O

3.06

60 5

3,9-3

< 1,9

REFERENCE:

Rosenquist (1959)

ASTM 13 -

135

REMARK:

NAlURALE

001

6

J

(23)

FORMULAI

14 M ; M

o d (A) 3 N EG vs S M w

vw

vs

s

M w VW vs

s

550 M w vw .106 REMARK 3,3 3,5 3.39 25 REFERENCE

..

r

- 34

-LOCALITA'

" Ploaghe

ti 4,1 S 8 9 '

o

n '2 '3 14 f1 20 25 29 ·,4S6

I

I

l

20 15 10 5

XEY CODE MONDGR NO

(24)

279 stratigrafici: trachidaciti di colore rosso-vinato. spesso di natura porfirica, trachi-andesiti ricche in vetro (ossidiana) di colore rosso scuro e nero con frequenti episodi piroclastici intercalati (questi ultimi più frequentemente in via di argillificazione) ed infine andesiti ad augite e trachi~andesiti a strut-tura porfirica di colore grigio-verdastro.

La zona non è stata ancora studiata dal punto di vista giacimentologico: la nostra impressione è che ci si trovi di fronte ad un-area molto interessante sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo oltre che per le manifesta· zioni rinvenute e campionate anche per la morfologia del paesaggio, a forme arrotondate dolci, tipica di un ambiente argilloso e quindi probabile dimo~

strazione di una diffusa presenza di bentonite.

Caratteristiche tecnico-chimiche

Riportiamo di seguito i risultati ottenuti dalle anaBsi eseguite sui cam-pioni prelevati dal giacimento di Ploaghe:

-,---_ .. ----_. -

---Campo Campo Campo

n. I _.

__

.,---n. 2/A n. 3/B

Colore gia Ilo-verde giallo-verde verde

o;

iO Carbonati asso asso 8,0

% Sabbia 15. 0 14.0 12,0 % Montmorillonite 66,0 7°,4 67. 8 % Silice libera 30 •88 30 ,17 3°,12 pH 8.3 8,7 8.9 01 /0 Perdita d'acqua a 20,6 1100<:: 20,5 18,0 C.E.C. meq!Ioo g 60,0 65,0 65,0 Rigonfiamento

25 22 H)

Limite di liquidità • 37° "po 4°0

(25)

280

I campioni da noi scelti come più rappresentativi fra tutti quelli che sono stati analizzati costituiscono una dimostrazione della discreta qualità dell'argilla. Inoltre questi campioni pur provenendo da differenti affioramenti presentano alcune caratteristiche abbastanza omogenee: la capacità di scam~

bio cationico oscilla infatti intorno ai 60-6, meq/loo g. il tenore in mont-morillonite non presenta marcate differenze e la percentuale della sabbia presente in essi è costantemente alta. Si discosta da queste considerazioni generali l'alto contenuto in carbonati del campione 3/B. Negli altri due cam-pioni infatti i carbonati sono assenti.

Analisi ai raggi X

I campioni presi in esame presentano una sostanziale identicità; ne de-riva pertanto un giacimento statisticamente omogeneo.

Esaminando la Tab. 5 si nota che i valori dei dhkl ottenuti per la mont~

morillonite di Ploaghe corrispondono a quelli della montmorillonite studiata da Rosenquist (1959).

L'interferenza a 1,508

A

ci permette di classificare la montmorillonite d in esame come diottaedrica.

Il trattamento con glicoletilene fa spostare l'interferenza da 14,98

A

a

17,3 I

Jt

Il comportamento dei campioni al riscaldamento segue gli schemi

tradizionali. A "o°C, infatti, l'interferenza a 17,31

A

è scomparsa e com-paiono le tipiche interferenze della montmorillonite disidratata a 9,60 - 4,76

- 3,20 ]l (Mon. 5).

Sulla base di quanto precedentemente detto possiamo pertanto classifi~

care la montmorillonite di questo giacimento bentonitico come segue:

Montmorillonite 14 - 17 ... IO

GIACIMENTO DI COSTA PARADISO

Descrizione geologica

11 giacimento di Costa Paradiso, da tempo noto e coltivato, è ubicato nei pressi della S.S. Sassari-Castelsardo--S. Teresa di Gallura a , Km circa dopo il bivio Isola Rossa-Trinità d'Agultu. Si discosta notevolmente da tutti gli altri giacimenti presi in considerazione per l'ambiente geolitologico in cui

(26)

TABLE

6

COSTA PARADISO l°

I

CODE: 14 M

[ Na - Ca

J

M

MINERAL:

Na - Ca - Montmorillonite

o o

d (Al

o

d(A.

o

d(AI

I

001

diA)

l oot

RANGE

RANGE

( -11..1

~ """" I 2.. 52 .. O 6

>

9

1

~~.28 ..,

...

' ...

9-6

2.9-2

~.O2

30

3 l, ./'3 ./.5

5,9-4

J

3.01

L"

I:

,

vV'

-J.500

20

3.02

3,9-3

<

1.9

REFERENCE:

Alietti 1962

REMARK:

NAnJRALE

(27)

- 40

-F O R M U L A

I

Ca-Na montmorillonite COSTA PARADISO I

vs S 3.01 N M 02 W VW VS S EG M 3.43 W a,41

vw

VS .3J9 S 550 M 4.18 W V REMARK REFERENCE

XEY CODE MONOGR NO

(28)

TABLE6aCOSTA PARADISO Il°

I

CODE:

'14

M

t

Na

l

M

MINERAL:

Na - MOntmorl11onlte

o o

d (A'

o

dtAI

o

deA)

I 001

diA'

l

001

RAN6E

RANGE

i2.94

.fOO

-t

>

9

6.~8

40

2

9-6

2,9-2

5'. ~6 ~O8

k.'3

40

5,9-4

3.83 -lo .3 2.05 ,IO '3.01 60

3,9-3

<

1,9

~.J.

95

... 10 e. REFERENCE:

Alletti 1962

REMARK:

NA'IURALE

(29)

- 42

-FORMULA

I

Na montmorillonite

I

Costa Paradiso II

o d(A) 3 3,3 3.'

..

4,1 S 1 8 9 IO" '2 '3'4 " 20 2529 VS 13 'p1

!,

a94 S N M W

I

4.43 5.16 6.18 vw

i

...

1

I vs Il.5~ S.3tl S EG M

w

5.62 S.4~ 4.22

!

,

vw

!.

.19.~4 VS 3.J S 550 M. w .16 4.45

~

VW

~

25 20 15 10 5 2 ~e

REMARK xev CODe MONOGA N'

I

I

I

I

(30)

285

si trova. Trattasi infatti di un deposito di bentonite alloggiato tra i graniti paleozoici del ciclo ercinico costituenti il bordo Nord.occidentale della Gal-lura. Nelle immediate vicinanze non sono presenti manifestazioni tradizional-mente vulcaniche.

Il giacimento presenta una forma circ01are e non appare una copertura di tetto; la bentonite è affiorante ed è incassata nei graniti prima descritti.

Caratteristiche tecnico-chimiche

Riportiamo di seguito i risultati ottenuti dalle ana1isi eseguite sui cam-pioni prelevati dal giacimento di Costa Paradiso:

Campo Campo Campo Campo

n. 2 n·3 n. 4 n. 5

Colore giallo grigio rosa. rosa

% Carbonati asso asso asso asso

% Sabbia 4.0 4.5 12,2 4,0 % Montmorillonite 75. 8 84,0 68.5 74,8 % Silice libera 21.6 15,0 ]0,2 22.3 pH 7,6 7,7 7,8 7,4 "t% Perdita d'acqua a IIOoC 14.3 14.7 13,0 14·3 C.E.C. meq/loo g 98.0 95.0 55.0 95.0 Rigonfiamento • 39 27 19 31 Limite di liquidità * 675 55° 260 65°

r

ndice di Enslin • ()70 600 33° 650

I campioni di questo giacimento da noi scelti come i più rappresentativi fra quelli analizzati sono tutti una dimostrazione dell'ottima qualità dell'ar-gina. Esaminando i risultati ottenuti dalle analisi eseguile sui campioni n. 2,

3 e , possiamo senza dubbio col1ocare questa bentonite al primo posto fra tutte quelle prese in considerazione in questo lavoro per quanto riguarda ]a sua qualità. Fa eccezione a questo discorso il campione n. 4 che ha, rispetto agli altri. un comportamento anomalo.

(31)

286

Analisi ai raggi X

Come emerge dalla Tab. 6 un gruppo di campioni (n. 2a3-'), che chiame-remo Costa Paradiso l° J è ascrivibile ad una montmorillonite diottaedrica (1.495

A)

calcicoasodica del tipo di quella studiata da Alietti e Collo (loc. cit.). Come emerge dalla Tab. 6 un gruppo di campioni, che chiameremo Costa Paradiso l°, è ascrivibile ad una montmorillonite diottaedrica (1.495

il)

calcico-sadica del tipo di quella studiata da Alietti e ColI. (loc. cit.).

Il trattamento con glicoletilene di quest'ultima fa spostare

il

riflesso ba-sale da 14,28-14,71

A

a 16'0'-16,81

A.

Il comportamento dei campioni al riscaldamento ricalca lo schema tradizionale: 9,76 - 4,78 - 449 - 3,19

At

della montmorillonite disidratata.

In qualche campione di questo tipo è stata notata la presenza di clo-rite (I4C:C).

Da quanto sopra la montmorillonite del giacimento bentonitico di Costa Paradiso l° si può classificare come segue:

N aaCa Montmori1Jonite 14M: (Na-Ca)M

Un altro gruppo di campioni, tra cui il n. 4, che chiameremo Costa Para-diso 2° J è ascrivibile ad una montmoril1onite molto simile a quella sodica

del-l'Appennino descritta da AHetti e Coli. (loc. cit.). I diffrattogrammi su cam-pioni orientati presentano una interferenza (001) a 12,94

A.

che si sposta per trattamento con glicoletilene a 17,'5

A..

Dopo riscaldamento a '50°C le inter-ferenze si spostano a 9,64 - 4,76 - 4,4' - 3,18

A.

:t

importante far rilevare che in questi campioni si sono rinvenute tracce di cloruro di sodio, evidenziabili diffrattometricamente, che permettono di spiegare il comportamento anomalo di questa montmorillonite, probabilmen-te in origine calcico-sodica, ma successivamenprobabilmen-te Na-saturata.

Da quanto sopra esposto questi campioni di montmorillonite del giaci-mento di Costa Paradiso si possono mineralogicamente così classificare:

Na·Montmori 110nite 14M: (Na)M 12-+17:»10

Conclusioni

Le conclusioni che si possono trarre da questo nostro lavoro. dato il

suo carattere di prima nota, investono essenzialmente l'aspetto quaH-quanti-tativo piuttosto che quello minerogenetico. Infatti per quanto riguarda

(32)

l'a-287

spetto quantitativo abbiamo sufficienti elementi per affermare che i giacimenti

considerati~ pur non essendo gli unici esistenti nella provincia di Sassari, sono tutti di vaste proporzioni e di grande interesse economico·industriale. L'aspetto qualitativo, ricavabile sia dalle analisi sui campioni citati sia da quelle eseguite su numerosi altri campioni prelevati e analizzati a titolo di raffronto, è chiaramente positivo poichè, salvo eccezioni (Romana), con-ferma la buona qualità della bentonite presa in considerazione cosl come la sua larga possibilità di impiego nei vari settori delrindustria.

Abbiamo già puntualizzato che il quadro delle analisi chimiche e tecni-che dovrà essere completato successivamente; d'altra parte per questa nota abbiamo scelto uno standard analitico sufficientemente valido per un giudizio sulla qualità della bentonite.

Il discorso minerogenetico traspare dalle considerazioni mineralogiche riportate per ogni giacimento; non abbiamo ritenuto in questa sede doverlo allargare poichè non ancora in possesso di quegli elementi capaci di chiarire

il

problema giacimentologico nel suo insieme nè il conseguente problema genetico.

Tale discorso sarà oggetto certamente della nota conclusiva perchè è nostra intenzione estendere le ricerche specialmente nel campo della inter-dipendenza o meno di rapporti fra roccia incassante, morfologia, idrologia di superficie e profonda.

Gli Autori desiderano ringraziare la Dottoressa 1\1. A. Pulina, dell'lsti· tuto di Mineralogia e Geologia di Sassari per la fattiva coHaborazione nel· l'esecuzione delle analisi tecnico-chimiche.

Gli AA. hanno lavorato in stretta collaborazione nella stesura del 1avoro in particolare:

O. GRUBESSI: ha eseguito ]0 studio diffrattometrico e mineralogico di tutti

i campioni;

A. M. PASSINO: ha eseguito le analisi chimiche e tecniche dei campioni occu-pandosi anche del Jato geo-giacimentologico.

(33)

288

BIBLIOGRAFIA

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