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Antonella Arioli (2013). Questa adolescenza ti sarà utile. La ricerca di senso come risorsa per la vita. Milano: FrancoAngeli

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encyclopaideia XVIII (39), 137-138, 2014, ISSN 1825-8670

DOI:10.6092/issn.1825-8670/4563

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a cura di | Ed.

Elisabetta Biffi

Antonella Arioli (2013). Antonella Arioli (2013). Antonella Arioli (2013).

Antonella Arioli (2013).

Questa adolescenza ti sarà utile. La ricerca di senso come risorsa per la

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vita

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. Milano: FrancoAngeli. Milano: FrancoAngeli . Milano: FrancoAngeli. Milano: FrancoAngeli

“Noi siamo infinito” recita il fortunato titolo di un film del 2012 sulla vita di tre ragazzi che si affacciano sui tormenti e sulle possibilità dell’adolescenza. L’infinito che portano in dote questi teenagers travalica la razionalità per una ricerca di sé e dell’altro senza compromessi.

L’adolescenza, si sa, è un fenomeno dai molti significati. Solitamente viene intesa in senso anagrafico: come una fase della vita che passa e va, con un inizio e una fine. Ma questa è solo

una

delle possibili maniere di rappresentarla. L’adolescenza, infatti, è anche

un peculiare modo di essere

permeato da cruciali interrogativi esistenziali e dal bisogno di ricercare un senso nella vita. Esigenza, questa, che riguarda la parte più profonda dell’essere umano e che, pertanto, non dovrebbe esaurirsi mai.

A partire da questa convinzione, Antonella Arioli propone una lettura dell’adolescenza che, oltre ad evidenziarne la ricchezza di complessità e contraddizioni, ne mette in luce la qualità di

postura

esistenziale

, attraversata da un sentimento di

inquietudine creativa

grazie al quale ogni individuo continuamente si forma e di trasforma. E questo a prescindere dall’età, in quanto l’adolescente non è strettamente il giovane quanto, piuttosto,

il ricercatore di senso per eccellenza

, “colui che incarna – si legge nel testo – la tensione dinamica verso qualcosa o qualcuno” (p. 113).

Il volume non assolve soltanto ad un intento apologetico nei confronti dell’adolescenza, bensì riconosce e consegna a questa età una valenza paradigmatica. Al di là degli schemi evolutivi e delle sue peculiarità psicologiche e comportamentali, l’adolescenza non rappresenta il ‘non ancora’ dell’adultità o il ‘non più dell’infanzia’, ma si costituisce come modo di accogliere e interpretare la vita. L’adolescenza, anziché essere qualcosa da accantonare, da cui guardarsi con sospetto o paura, costituisce un’importante

risorsa

per vivere in modo significativo. La sfida, sostiene l’Autrice, sta proprio nel coltivare, lungo l’arco della vita, l’

atteggiamento adolescenziale della ricerca di senso

: nel mantenere la voglia di domandarsi il senso delle cose e delle esperienze vissute. Soprattutto, tale sfida chiama in causa l’educazione e la necessità di promuovere e sostenere – nel bambino, nel giovane, nell’adulto ed anche nell’anziano – il desiderio di scorgere e realizzare continuamente dei nuovi significati nelle concrete situazioni dell’esistere. Impresa, questa, certamente non facile né scontata, che richiede l’affinamento costante di attitudini riflessive, di dialogo e di ascolto.

In questa prospettiva è una precisa dimensione dell’adolescenza – e non l’adolescenza

tout-court

– a dover essere coltivata dall’educazione: ovvero,

la dimensione esistenziale della ricerca di senso

. In sintesi, il volume propone un punto di vista sull’adolescenza che ne mette in luce non tanto (o non solo) gli aspetti di criticità quanto, piuttosto, l’entusiasmo, la fiducia, la curiosità, l’impegno

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che sono legati all’intuizione e realizzazione di uno scopo nella vita. La proposta esistenziale dell’autrice non si invola, tuttavia, sui sentieri di una vita felice e rassicurante, ma spalanca dinnanzi all’essere umano l’abisso dell’indefinito. La ricerca volge heideggerienamente verso un’autenticità che rappresenta una direzione imperitura e non una meta raggiunta (o raggiungibile) una volta per tutte. L’adolescenza di Arioli, come “l’immaturità” di Demetrio (D. Demetrio,

Elogio dell’immaturità,

Raffaello Cortina, 1998), chiede di essere rispettata e vissuta senza fare sconti alla trepidazione e al sublime che le sono propri.

Pur rivolgendosi ai propri lettori in una dimensione teoretica, che, quindi, travalica i confini del setting educativo, il valore aggiunto del volume si trova nella definizione di alcuni orientamenti esperienziali e metodologici volti a non disperdere l’adolescenza in quanto risorsa: strumenti veri e propri e spunti per – come si legge nel titolo – attraversare l’intera vita in modo significativo.

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