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Codice Citra Vini, Volti, Valori Strategie di marketing e comunicazione in una grande realtà vitivinicola

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Academic year: 2021

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CODICE CITRA

Vini, Volti, Valori

Strategie di marketing e comunicazione in

una grande realtà vitivinicola

Master Universitario di I livello Vini Italiani e mercati mondiali IV Edizione

Anno Accademico

2018/19

Autore

Lorenza Fonzi

Tutor Scientifico

Eloisa Cristiani

Tutor Aziendale –

nome azienda

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Codice Citra

L'Abruzzo Fieri del nostro Abruzzo, è nella natura autentica che ci immedesimiamo, tanto amata e descritta da Gabriele D'Annunzio, ora nostro patrimonio culturale.

È alla natura che dedichiamo il nostro lavoro, alla capacità giorno dopo giorno di difendere e conservare un grande territorio, di saperlo valorizzare ed esportarlo nelle migliori tavole di tutto il mondo.

È alla natura che dedichiamo il nostro lavoro, alla capacità giorno

dopo giorno di difendere e conservare un grande territorio, di

saperlo valorizzare

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INDICE GENERALE

1. Introduzione………. . pag 4 2. Obiettivi dello stage………. . pag 5 3. Codice Citra: ………... . pag 6 3.1 La storia………..…... pag 6 3.2 Perché il nome Citra………... .. pag 7 3.3 Perché Codice……….. . pag 8 3.4 I valori………. .. pag 8 3.5 I volti……….. .. pag 9 3.6 I vigneti……….. .. pag 9 3.6.1 I vitigni autoctoni………... pag10 4. Introduzione al mercato del vino e al marketing vitivinicolo………...pag12 5.Attività svolte in azienda……….. pag13 5.1 Ricerca di mercato per il restyling di etichette di spumante……… pag13 5.2 Gestione canale social………... pag15 5.3 Accoglienza clienti………... pag16 5.4 Scrittura di articoli per il giornalino ed il sito aziendale………...pag17 5.5 Report su eventi aziendali………..pag19 5.6 Stesura del calendario 2020………....pag19 5.7 Revisione ed aggiornamento dei libri di ricette………...pag20 6. Risultati ottenuti e conclusioni………....pag21 7. Sitografia………...pag23

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1. Introduzione

Il vino italiano è sicuramente diventato il portabandiera del Made in Italy nel mondo, con le imprese vinicole italiane, in prevalenza di origine agricola, che sono riuscite a migliorare la qualità del prodotto, sforzandosi anche di comunicarlo meglio.

Durante il periodo di stage formativo trascorso presso l’azienda Codice Citra ho avuto modo di svolgere diverse attività nell’ambito del settore marketing e comunicazione che sono fondamentali per la valorizzazione e promozione dei prodotti del nostro territorio. Grazie all’interazione con gli operatori del settore e con la dottoressa Simona D’Alicarnasso, tutor aziendale, mi sono dedicata ad effettuare ricerche di mercato per un progetto riguardante il restyling di etichette di spumanti partendo dallo spumante in generale per poi focalizzarmi sul canale della GDO e sugli spumanti autoctoni che si stanno diffondendo sempre di più: il tutto realizzando una presentazione in Power Point discussa in seguito con la direzione. Altre attività sono state: la stesura di un articolo sull’andamento della vendemmia accompagnato dai relativi premi ricevuti dall’azienda per le varie tipologie di vini per l’edizione “Autunno 2019” del giornalino aziendale, assistenza alle visite guidate di visitatori americani in azienda con relativo supporto alle degustazioni tenutesi in seguito, revisione ed aggiornamento dei libri sulle ricette dei vignaioli in collaborazione con la RED Academy, gestione dei principali canali social (Facebook principalmente con la creazione di eventi, post, piano editoriale e ricerca di hashtag adatti a seconda della tipologia di contenuto), supporto per gestione eventi, la stesura del calendario aziendale 2020 sviluppando diverse tematiche, articolo riguardante la sostenibilità ambientale per l’edizione “Inverno 2019”del giornalino aziendale, articoli per la sezione news sia del sito di Codice Citra sia per la pagina di Casal Thaulero, ricerca di idee per il periodo natalizio e stesura di report riguardanti eventi in Cina e Russia avvenuti nel corso dell’anno.

Nelle conclusioni dell’elaborato verranno espresse le considerazioni personali insieme agli obiettivi raggiunti durante la mia permanenza in azienda che ha soddisfatto a pieno quelle che erano le mie aspettative.

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2. Obiettivi dello stage

Il progetto di stage interessa un piano operativo di marketing a supporto del business aziendale (rafforzamento e consolidamento dei brand aziendali: Codice Citra, Casal Thaulero e Ferzo Wines). Le seguenti attività consistono in:

• Analisi strategica dei maggiori brand nei mercati di riferimento (Italia ed Estero): analisi dei trends, analisi dei target, analisi del packaging, analisi del tipo di comunicazione della concorrenza, analisi dei bisogni dei consumatori in merito al packaging

• Analisi della concorrenza e benchmark sulle tecnologie e prodotti da essi utilizzati

• Promozione della gamma prodotti: identificare potenziali applicazioni d’uso della gamma di vini definita, strumenti di comunicazione per la promozione, ricerca di immagini da banca dati su web

• Supporto al lancio di un nuovo prodotto: preparazione piano di lancio e presentazioni, strumenti di comunicazione, tabella piano di azioni per singola applicazione e paese, realizzazione piano di comunicazione per promozione verso clienti

• Supporto per gestione eventi

• Aggiornamento e funzionalità dei siti web

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3. CODICE CITRA

3.1 La storia

Codice Citra è stata fondata nel 1973 ed è la più grande realtà vitivinicola abruzzese. Ingloba nove cantine tutte situate nella provincia di Chieti, in un territorio dove vengono prodotti il Montepulciano d'Abruzzo e il Trebbiano d'Abruzzo. Chieti è, infatti, la seconda provincia italiana e di gran lunga la prima in Abruzzo per la quantità di uva raccolta.

L’azienda ha l’obiettivo di unire le più importanti realtà vitivinicole della provincia di Chieti per selezionare e valorizzare la migliore produzione enologica da un unico punto di vista: la qualità.

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3.2 Perché il nome Citra

La parola Citra è un avverbio latino, nome di uno dei due Principati in cui risultava suddiviso l’Abruzzo nelle carte geografiche del Regno dei Borbone e dello Stato Pontificio, risalenti a prima dell'Unità d'Italia. Il nome Citra, che identifica l’area nel quale sono locate le nove cooperative associate, è pieno di significati infatti manifesta il forte legame con il territorio e rimanda a un'antica sapienza vitivinicola di cui non sono note le origini risalenti ad un tempo molto lontano. A seguire è riportata una mappa dove sono indicate tutte le nove cantine associate.

www.citra.it

1) Cantina Coltivatori Diretti –Tollo

2) Cantina Sincarpa – Torrevecchia Teatina 3) Progresso Agricolo – Crecchio

4) Cantina Paglieta – Paglieta 5) Cantina San Zefferino – Ortona 6) Cantina Eredi Legonziano – Lanciano 7) Cantina Rinascita Lancianese – Lanciano 8) Cantina San Giacomo Rocca San Giovanni 9) Cantina San Nicola – Pollutri

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3.3 Perché Codice

Il termine codice è stato coniato successivamente ed in esso sono racchiusi quattro significati: Codice genetico ovvero tramandare la tradizione della vigna di padre in figlio.

Codice etico nel lavorare nel rispetto dell’ambiente, delle persone e delle tradizioni. Codice relazionale innato nel collaborare e nel condividere i valori.

Codice produttivo che consiste nel dare la giusta importanza ai vitigni autoctoni.

3.4 I Valori

Per la comunità formata da più di 3000 vignaioli i valori rappresentano una cosa fondamentale. Il tutto è fondato sia sulla cooperazione, poiché, a differenza delle altre realtà che pensano solamente a massimizzare il profitto, la cooperativa ha come scopo principale quello di soddisfare i bisogni dei rispettivi soci dividendo i ricavi nel caso in cui ci fossero, sia sul lavoro rispettando sempre l’ambiente e le persone che ne fanno parte in modo da considerasi come una grande famiglia. I valori in questione su cui si basa l’azienda sono i seguenti:

Auto Responsabilità: “Se dai a ognuno una fetta di torta, ne avrai ancora più di quanto te ne serva”.

Eguaglianza: “Ogni essere umano sulla terra ha uguali diritti di soddisfare il suo proprio potenziale”.

Equità: “C’è un vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti.”

Democrazia: “L’amore della democrazia è quello dell’uguaglianza.”

Autosufficienza: “Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno.”

Solidarietà: “Non c’è esercizio migliore per il cuore che stendere la mano e aiutare gli altri ad alzarsi.”

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3.5 I Volti

I “volti” che fanno parte di questa grande realtà e che ogni anno partecipano alla vendemmia sono più di 12000. Il viticoltore così si sente parte di un progetto che pian piano produce i suoi frutti. I soci sono circa 3.000 quindi parliamo di ben 6.000 braccia che tramite la loro passione rappresentano il tesoro più prezioso. Col susseguirsi delle generazioni si tramandano le tecniche, le tradizioni che passano di padre in figlio. Con l’alternarsi delle stagioni i viticoltori, anno dopo anno, possono gioire dei frutti del loro lavoro.

3.6 I vigneti

I vigneti appartenenti all’azienda coprono circa 6000 ettari distribuiti in un territorio molto ampio che comprende quasi tutta la provincia di Chieti, esteso per circa 80-90 km e verso l’entroterra a 40 km dal mare. Le viti hanno la fortuna di crescere tra la Majella, il Gran Sasso e l’Adriatico per poter godere al meglio di territori e microclimi differenti, con escursioni termiche favorevoli allo sviluppo della vite. Infatti, grazie alle correnti delle montagne e alla brezza del mare, le uve assumono caratteristiche chimiche e aromatiche diverse, ma fondamentali per l’originalità dei vini.

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3.6.1 I vitigni autoctoni

Montepulciano: Nato nella Valle Peligna, si caratterizza per l’uva a bacca nera. Il vitigno si

presenta con grappoli di media grandezza a forma cilindrica e abbastanza compatti. Il Montepulciano ha risultati diversi a seconda del terroir dove viene coltivato, ma comunque sempre di buona fattura e spesso straordinaria eleganza. I vini sono sempre di un bel rubino scuro e fitto, con gamme olfattive ben fruttate alla ciliegia, sfumate da speziature dolci di canne e noce moscata con chiusure tostate alla mandorla. Al palato risulta sempre morbido grazie a dei tannini generosi ma non austeri. Bella struttura, solida grazie ad un corpo pieno e aromatico, ancora richiamando i frutti rossi della marasca e delle prugne, spesso sfumate dalle fragoline e le more.

www.citra.it

Trebbiano: È un vino ottenuto dalle uve del Bombino bianco, chiamato localmente Trebbiano d’Abruzzo. Il nome Bombino è forse dovuto alla forma dei suoi grappoli, a braccia aperte come un bambino, mentre il nome Trebbiano ha origine nella dicitura “Trebulanum” utilizzata da Plinio il Vecchio nella sua opera “NaturalisHistoria”. Il vitigno, originario della zona di Caserta, sarebbe poi arrivato in Abruzzo. I vini sono di colore dorato, tipicamente asciutti con un delicato bouquet e un'idratazione rinfrescante e croccante. Oggi il Trebbiano d’Abruzzo è un vino DOP prodotto nelle quattro province abruzzesi.

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Pecorino: È un vitigno autoctono e di antiche origini del medio Adriatico, a bacca bianca. La leggenda vuole che il nome sia di provenienza pastorale: Pecorino, il vino dei pastori. Altre bizzarre teorie ipotizzano la somiglianza dei grappoli alla testa di una pecora, o immaginano le pecore particolarmente ghiotte delle sue dolci uve. A contendersi la scoperta di questo vitigno sono le Marche e l’Abruzzo, ovvero le regioni dove viene maggiormente prodotto. Il Pecorino dà un vino di struttura notevole, dotato di profumi molto marcati e netti, con una prevalenza di quelli erbacei.

www.citra.it

Passerina: Denominazione di Origine/ Indicazione Geografica. L’uva passerina è resistente e produttiva. Storicamente era chiamata pagadebito, o anche scacciadebito, perché essendo di alta qualità era molto redditizia e veniva data a garanzia dei prestiti da parte dei contadini. Offre vini di colore giallo-oro immediatamente piacevoli e al contempo con caratteristiche aromatiche e gustative proprie.

www.citra.it

Cococciola: Tipico della provincia di Chieti. La Cococciola è un raro vitigno autoctono, prima usato solo come uva da taglio per donare freschezza e acidità ad altre tipologie, oggi vinificato in purezza. Si tratta di uva bianca con grappolo cilindrico di media dimensione piuttosto compatto.

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4. Introduzione al mercato del vino e al marketing vitivinicolo

Il marketing è un processo che coinvolge un insieme di azioni coerenti, che vengono compiute in un arco più o meno lungo di tempo e che possono essere cambiate e adattate in quel momento quando è necessario. Questi azioni devono essere volte ad attrarre l’interesse dei consumatori facendo la ricerca del mercato, offrendo l’eccellenza dei propri prodotti, analizzando la domanda, il comportamento del consumatore in relazione al vino, la segmentazione del mercato, cercando di posizionare e differenziare il proprio prodotto in base alla richiesta dei clienti. A monte, devono essere studiate tutte le strategie di prodotto, dal formato della bottiglia, all’etichetta, alla capsula e al tappo. Inoltre, devono essere considerate tutte le strategie di prezzo per il vino, determinate in base alla struttura dei costi, ai consumatori e alla concorrenza. È necessario pensare anche al sistema di sconti e promozioni da utilizzare nei vari periodi dell’anno per attirare l’interesse dei consumatori. Inoltre, devono essere prese in considerazione tutte le strategie distributive del prodotto come ad esempio: vendita all’ingrosso, al dettaglio oppure la vendita diretta. Vendita attraverso varie enoteche e dettaglianti, oppure attraverso il canale Ho.Re.Ca.. Grazie alla tecnologia gli E-commerce offrono nuove opportunità di vendita. Inoltre va analizzata la possibilità di esportazione dei propri prodotto all’estero. Ed infine devono essere valutate tutte le strategie di promozione e comunicazione, che aiutano a raggiungere i propri obiettivi, utilizzando il messaggio pubblicitario mirato, il materiale promozionale accattivante e partecipando ai concorsi importanti che vengono organizzati nelle varie fiere nazionali e internazionali. Il mercato del vino è uno dei settori più importanti del Made in Italy e, già da tempo, fa da traino a tutto il settore dell’agroalimentare. Il nostro Paese si caratterizza per una frammentazione molto elevata della produzione (sia per il numero di aziende che di vitigni) e una limitata presenza di grandi gruppi. Ciò rende particolarmente complesso emergere rispetto alla massa di marchi e tipologie. Al tempo stesso, si sta riscontrando da decenni un calo dei consumi domestici (fenomeno normale, se si considera la maturità del mercato nostrano), che rende sempre più interessante puntare su mercati consolidati ma in crescita, come Regno Unito e Stati Uniti, e su mercati emergenti, come Cina, Russia e Brasile. In un contesto come quello attuale, diventa quindi più che mai indispensabile, per chi opera in questo settore, dotarsi di strumenti utili, sfruttando i nuovi media, per poter affrontare il mercato nel modo più efficace possibile, in modo che anche a una piccola azienda vitivinicola possa guadagnarsi una sua visibilità senza l’ausilio, un tempo indispensabile, di guide del vino, e ponendosi in modo professionale agli occhi del consumatore italiano, ma anche di importatori e consumatori stranieri. Di seguito viene riportata una frase del grande Picasso che esprime al meglio la nostra realtà attuale:

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“I nostri obiettivi possono essere raggiunti soltanto attraverso una buona

pianificazione nella quale dobbiamo assolutamente credere e in base alla

quale dobbiamo agire.”

Pablo Picasso

5. Attività svolte in azienda

5.1 Ricerca di mercato per il restyling di packaging di spumanti

Il mio primo incarico è stato quello di effettuare una dettagliata ricerca sul packaging di spumanti attualmente presenti nel mercato italiano, focalizzandomi, in particolare, sul canale della GDO. L’azienda sentiva l’esigenza di conferire uno stile moderno ma che, nello stesso tempo, conservasse un profilo classico non distaccandosi completamente da quella che è sempre stata la propria immagine. Ho iniziato analizzando l’andamento del mercato nell’anno 2019 prestando particolare attenzione all’incremento della vendita degli spumanti, alla differenza di prezzo tra Metodo Classico e Metodo Martinotti, ai volumi venduti sia nel primo che nel secondo semestre dell’anno differenziando tra Metodo Classico, Charmat Secchi e Charmat dolci.

Dalla ricerca è emerso che il Prosecco è lo spumante in assoluto più venduto ma negli ultimi anni si sta diffondendo un maggiore interesse verso gli spumanti autoctoni: il 93% degli italiani è, infatti, disposto a bere spumanti alternativi prodotti con vitigni autoctoni, meglio se Doc, e che il 76% di loro sono disposti anche a spendere di più per questi prodotti. A seguire si è illustrato un quadro generale su quella che è la situazione attuale basandosi sulle 5 W: Who, What, When, Where, Why. Who: I più fedeli e migliori consumatori di bollicine appartengono alla fascia fra i 35 e i 45 anni, mentre c’è una leggera crescita nella terza età. Il punto debole degli spumanti sono invece i consumatori più giovani che prediligono birra e bevande spiritose.

What: Il consumatore chiede più bollicine secche e brut indipendentemente dal metodo di produzione, per scelta alimentare, per tipo, momento e luogo di consumo.

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14 When: Il consumo è concentrato nelle occasioni speciali: circa il 53% delle bottiglie è stappato a fine anno e nelle festività. Ciò nonostante, si nota una tendenza al livellamento del consumo, che ormai si distribuisce su tutto l'anno.

Where: G.D.O. Italia

Why: E’ sempre più importante l’aspetto conviviale nel consumo, un calice di bollicine fa socialità, rappresenta uno stile e un modo di proporsi.

I consumatori si dimostrano sempre più attenti a ciò che trovano sullo scaffale e dall’indagine effettuata tre sono le caratteristiche che uno spumante deve avere per essere definito “alternativo” al classico Prosecco:

➢ Zona di Produzione Circoscritta ➢ Appartenenza ad una Denominazione ➢ Produzione da Vitigni Autoctoni

Inoltre c’è sempre più attenzione al benessere ed alla salute quindi si guarda maggiormente ciò che è biologico, biodinamico, naturale, sostenibile. Ulteriormente cominciano ad avere una citazione (poco più dell’1% ma c’è) l’indicazione di calorie e nutrienti. Senza trascurare il fatto che l’attitudine più generale del consumatore è ormai sempre più indirizzata a leggere con attenzione gli ingredienti dei prodotti che compra (73,3%).

Successivamente c’è stato un focus sulle varie attività di restyling effettuate da altre aziende del settore spumantistico per avere un quadro generale su quella che era la situazione attuale osservando non solo le etichette ma anche l’evoluzione che ha avuto la bottiglia partendo da una forma più snella fino ad arrivare alla ben nota Champagnotta specificando anche le motivazioni che hanno portato a questo notevole cambiamento. Poi si è fatto un piccolo approfondimento sull’esportazione dello spumante nel mondo mettendo in evidenza che il 15% dell’export dei vini italiani riguarda gli spumanti autoctoni.

Tutto questo percorso ha portato alla conclusione sulle strategie da adottare per un corretto restyling del packaging ovvero che sia consono ad evolvere il brand in sintonia con il target di consumatori (35-45 anni):

PROFILO CLASSICO: elegante, d’impatto, comunicare solidità

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Gestione canali social

Per quanto riguarda l’aspetto della comunicazione digitale, ho partecipato alla gestione della pagina Facebook con l’obiettivo di mantenere viva l’interazione con il pubblico tramite la stesura di un piano editoriale sviluppando varie tematiche coerenti sia con gli eventi commerciali in corso in questi mesi e con i vari premi ricevuti dall’azienda ma anche argomenti che si distaccassero dalla realtà aziendale e che risultassero in qualche modo innovativi e divertenti. Per la selezione degli argomenti mi è stata lasciata una certa libertà, impegnandomi anche nella ricerca di hashtag adatti in base al contenuto scelto ed il tutto alla fine è stato visionato dalla tutor aziendale. Un lavoro interessante è stato lo sviluppo di uno storytelling legato alla linea Palio che ha visto il nascere di una storia tra i personaggi presenti sulle varie etichette delle bottiglie.

Oltre ad aver partecipato alla stesura del piano editoriale sono stata coinvolta anche nell’organizzazione dell’appuntamento “Ferzo On The Road” per blogger e fotoamatori tramite la creazione dell’evento su Facebook, realizzazione di materiale e creazione di post a riguardo. Nell’edizione di quest’anno il percorso ha interessato il territorio lancianese per poi proseguire a Paglieta con il fantastico panorama dei “vigneti in collina” e la destinazione finale è stata Arielli all’interno di un “vigneto pedemontano” con la splendida cornice della Majella. A fine tragitto è stato organizzato un simpatico picnic in vigna aperto a tutti con cestino e telo per rilassarsi all’ombra dei vigneti. Il tutto accompagnato da tanta musica, danze popolari e buon vino per passare una domenica all’insegna dell’allegria e della spensieratezza.

L’approccio al social scelto da Codice Citra si propone di essere amichevole ma discreto per quanto riguarda il tono di voce, i contenuti, e non vuol essere né banale né auto-celebrativo, in ciò distinguendosi dalla maggioranza dei competitor locali. La frequenza di invio è nella media 1 post a settimana a prescindere dalle premiazioni ed eventi che si svolgono in contemporanea.

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5.3 Accoglienza clienti

Codice Citra è sempre disponibile per accogliere clienti e visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Le visite guidate in azienda sono considerate un vero e proprio investimento ed una splendida opportunità per acquisire nuovi clienti. Oltre a quelle organizzate per importatori, distributori, durante il periodo di permanenza in azienda ho avuto modo di assistere a diverse visite condotte sia in inglese dalla mia tutor Simona D’Alicarnasso che in quell’occasione ha fatto da guida per un gruppo proveniente dall’Australia, sia da parte degli enologi che hanno approfondito maggiormente le tematiche un po’ più tecniche relative al processo di vinificazione. In ogni caso si cerca di trasmettere il massimo di informazioni rilevanti per il visitatore. Ho avuto diverse volte l’opportunità di partecipare tra i visitatori, per acquisire le informazioni e lo stile legato all’azienda e successivamente ho dato il mio supporto nelle degustazioni, condotte principalmente dall’enologo, che concludevano la visita guidata.

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5.4 Scrittura di articoli per il giornalino ed il sito aziendale

Un altro compito che mi è stato assegnato è stata la stesura di due articoli per il giornalino aziendale: il primo, per l’edizione Autunno 2019, riguarda l’andamento della vendemmia dove ho dovuto ripercorre le varie stagioni da un punto di vista meteorologico che hanno portato al raggiungimento del livello di qualità di quest’anno che è stato notevole ma con una diminuzione della quantità dell’11%. Per l’annata 2019 in Abruzzo la stima delle varie associazioni di categoria prevede una produzione media di circa 3 milioni di ettolitri di vino di cui almeno un milione a denominazione di origine, per un totale di circa 18mila aziende vitivinicole attive su una superficie complessiva di circa 30mila ettari. Nel complesso una buona annata per i vini DOC abruzzesi e le previsioni sulla qualità risultano essere molto incoraggianti. Il secondo articolo, per l’edizione Inverno 2019, riguarda forse una delle tematiche più chiacchierate degli ultimi anni: la sostenibilità ambientale vista, nel nostro caso, nel settore enologico. La parte iniziale dell’articolo descrive cosa s’intende con la parola sostenibilità e quali sono i tre pilastri, così definiti, che servono a rendere lo sviluppo sostenibile: aspetti ambientali, economici e sociali.

Sostenibilità ambientale: viene utilizzata riferendosi in modo specifico agli ecosistemi. Gli esseri umani tendono a salvaguardare l’ambiente naturale che li circonda e per fare questo e preservarlo nel tempo bisogna utilizzare le risorse primarie, riciclare i rifiuti e ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, nell’acqua e nel suolo.

Sostenibilità economica: si concentra sulle risorse di base che forniscono contributi fisici, rinnovabili o non ai processi di produzione. Un’impresa vitivinicola, quindi, è economicamente sostenibile se i ricavi ottenuti dalla vendita sono sufficienti a coprire i costi di produzione e a ripagare tutti i fattori produttivi impiegati. L’impresa può trarre profitto economico dalla riduzione dei costi e dall’accesso a finanziamenti e contributi nazionali o europei.

Sostenibilità sociale: Rappresenta la capacità di garantire le condizioni di benessere umano, quali sicurezza, salute ed istruzione senza discriminazione di classe sociale, genere, luogo di vita degli individui. La sostenibilità sociale riguarda anche il mantenimento di tradizioni e culture, promuovendo al contempo l’integrazione tra civiltà differenti. Nel settore vitivinicolo si declina nell’attenzione alle risorse umane in particolare per quanto riguarda l’attenzione alla salute e la formazione. Anche la formazione riveste un ruolo fondamentale in un mercato dinamico e in evoluzione come è quello vitivinicolo.

Quello, tra tutti, che ci riguarda più da vicino è l’aspetto ambientale che ingloba al suo interno vari fattori come l’impronta di carbonio o carbon footprint, la gestione delle risorse idriche, la gestione

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18 del suolo, l’efficienza energetica e il packaging. Per ogni punto analizzato è stata spiegata la soluzione per ridurre il più possibile l’impatto sull’ambiente.

Dopo aver fatto un quadro più generico della sostenibilità un inserto è stato dedicato in particolare a ciò che riguarda l’azienda da vicino con dati e percentuali più specifici. Sempre rimanendo sul tema mi sono occupata della stesura di altri articoli più brevi per la sezione news dei siti di Codice Citra e Casal Thaulero riguardanti la partecipazione di entrambe le aziende al wine2wine a Verona, lo spumante Fenaroli che ha conquistato un riconoscimento al VinowaySparkleSelection 2019, la partecipazione al Pescara Wine Festival dove Codice Citra ha vinto tre premi, la partecipazione al Merano Wine Festival e l’appuntamento con il FLA descrivendo in particolare un evento con Cristiana Lauro, autrice del libro “Il metodo Easywine - Impara il vino in poche mosse”, sponsorizzato da Casal Thaulero.

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5.5 Report su eventi aziendali

Un report aziendale costituisce un’importante forma di comunicazione per riassumere tutti quegli avvenimenti e cambiamenti che hanno coinvolto una data azienda in un dato periodo. Generalmente ogni anno l’azienda realizza un report relativo alle attività svolte e all’andamento produttivo ed economico in generale. Il corpo principale di testo del report serve a presentare in dettaglio, a delineare e ad analizzare tutte le informazioni che il documento mira a trasmettere alla sua audience. Al contrario di una e-mail, un report contiene una grande quantità di informazioni e generalmente si presenta sotto forma di un documento composto da più cartelle. Pertanto tutti i contenuti devono essere ben evidenziati e organizzati in maniera logica, in modo che il ricevente possa trovare facilmente le informazioni per lui più significative e orientarsi tra i vari contenuti. Nel mio caso ho avuto modo di supportare la tutor aziendale con la stesura di report riguardanti eventi svolti sia in Cina che in Russia. Le tipologie in questione riguardavano incoming aziendali, winetasting, gala dinner e fiere e per ogni tipo ho dovuto seguire un modello prestabilito di report. Mi sono avvalsa anche della collaborazione dell’export manager per reperire materiale e foto in modo da poter svolgerne al meglio la stesura.

5.6 Stesura del calendario 2020

Nonostante l’assalto del digitale, il calendario cartaceo resiste e continua ad essere insostituibile e per questo motivo, per un’azienda il calendario è uno strumento promozionale unico e vantaggioso: può rappresentarci e ricordare, per tutto un anno, chi siamo e come lavoriamo. Non ci sono strumenti promozionali che verranno guardati così spesso e per così tanto tempo come i calendari aziendali. Dal punto di vista del marketing, il calendario soddisfa due aspetti fondamentali: è utile e gradevole; unisce un’utilità di funzione ad una bellezza della forma, ovviamente sempre che si investa nella sua progettazione. Il calendario aziendale è un regalo gradito, che viene spedito nel periodo di Natale, rafforzando l’idea nel destinatario che lo abbiate a cuore in un periodo di festa. L’idea era quella di puntare su una tematica che riguardasse da vicino la nostra regione senza distaccarci da quelle che sono le nostre tradizioni. Infatti gli argomenti sviluppati sono stati quelli riguardanti i gioielli abruzzesi, le tradizioni popolari in diversi paesi abruzzesi (tematica scelta alla fine), le donne abruzzesi che hanno trovato un posto nel mondo, i vari artisti tra cui il più celebre di tutti è Gabriele d’Annunzio e le nove terre che rappresentano le nove aziende associate a Citra. Ogni tematica è stata svolta in modo approfondito effettuando accurate ricerche sul web che mi hanno permesso di conoscere anche cose nuove sulla mia regione d’origine.

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5.7 Revisione ed aggiornamento dei libri di ricette

L’azienda, negli anni precedenti, ha realizzato dei ricettari dedicati ai primi piatti, secondi piatti e dolci della cucina tipica abruzzese le cui ricette sono state messe gentilmente a disposizione dai rispettivi soci. Ad ogni ricetta è stato abbinato un vino della cantina. Il mio lavoro è stato quello di revisionare ad una ad una le ricette sia dei primi che dei secondi per correggere eventuali errori di battitura commessi precedentemente, evidenziare il tipo di cottura, la presenza o meno di lattosio ed uova ed eventualmente sostituire il tipo di vino abbinato con un altro poiché non più in produzione. Inoltre mi sono occupata, laddove fosse possibile, di ridurre la lunghezza della preparazione di alcune ricette ritenuta troppo prolissa.

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6. Risultati ottenuti e conclusioni

Grazie alla Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna ho avuto l’ occasione importante di svolgere uno stage curriculare come parte integrante del percorso di studio universitario. Questo mi ha permesso di venire a contatto diretto con una realtà importante del mondo vitivinicolo e con il sistema di gestione e l’organizzazione dell’azienda Codice Citra, che si trova nel territorio del Chietino, ad Ortona in particolare, la mia città.

Alla luce della gamma di attività svolte durante le oltre 450 ore di tirocinio, i risultati ottenuti a livello di crescita personale e professionale sono molteplici. Questa esperienza mi ha reso più flessibile e capace di portare avanti più progetti contemporaneamente. Un approccio di questo tipo può risultare difficile, e stancante, all’inizio. Può sembrare un metodo senza uno scopo ben definito: alla fine della giornata si ha la sensazione che ci si sia occupati di tutto e niente; in realtà, una volta preso il ritmo, una volta entrati nell’ottica e apprese le dinamiche, tutto acquisisce maggiore senso. Essendo la prima volta che lavoro nel campo marketing è stato tutto nuovo per me avendo una formazione più tecnica ed incentrata maggiormente sulla produzione. La posso considerare una sfida a tutti gli effetti che mi ha permesso di svolgere dei lavori che non avrei mai pensato di fare dopo una laurea in enologia ovvero la stesura di articoli redatti dopo scrupolose ricerche su internet, report, revisionare libri di cucina, creare un vero e proprio storytelling partendo da personaggi rappresentati sulle etichette di una linea dell’azienda chiamata Palio e farli interagire tra di loro facendo un passo indietro nel tempo e proiettandomi nel Medioevo in cui questa manifestazione (tutt’ora conosciuta) ha avuto origine. La parte più interessante è forse quella con cui mi sono dovuta confrontare sin da subito: una ricerca di mercato molto approfondita che ha portato, alla fine, alla realizzazione di nuove etichette per una linea di spumanti. Dopo aver terminato il progetto ed aver creato una rappresentazione in Power Point ho avuto anche il piacere di esporla alla direzione che ha valutato successivamente il da farsi in base alle idee proposte. Questa tipologia di lavoro mi ha permesso di entrare sin da subito nel vivo di ciò che può essere definito con la parola “marketing,” ovvero un ramo dell’economia che si occupa dello studio e descrizione di un mercato di riferimento, ed in generale dell'analisi dell'interazione del mercato e degli utenti di un'impresa. E’ esattamente quello che ho fatto.

Aver avuto una visione dell’azienda a 360 gradi mi ha reso consapevole della complessità della gestione aziendale, dell’importanza di avere un team solido e affiatato per affrontare le difficoltà e gli imprevisti (che sono all’ordine del giorno). Inoltre grazie anche alla redazione e traduzione (in inglese) di alcune schede tecniche aziendali, ho potuto mettere alla prova le mie conoscenze in

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22 ambito linguistico e svilupparle ulteriormente studiando a fondo i termini specifici del linguaggio vitivinicolo, maniere per rendere effettivamente efficace la comunicazione dei vari brand aziendali, senza tralasciare alcun dettaglio o sfumatura.

I problemi in azienda sorgono ogni giorno, sono sempre diversi, accomunati da un unico fattore: la necessità di risolverli. Risolverli alle volte può essere incredibilmente semplice, ma suggerire la propria idea e la propria soluzione non è mai la scelta più facile o la più giusta. Ascoltare, capire, interpretare, mediare le esigenze di più parti coinvolte nello stesso progetto è un compito arduo, specialmente quando si ha a che fare con un prodotto speciale come quello vitivinicolo.

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7. Sitografia

https://www.citra.it/it https://dta.santannapisa.it/ http://www.dbt.univr.it/documenti/OccorrenzaIns/matdid/matdid752793.PDF https://books.google.it https://www.pixartprinting.it/blog

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