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Il Monumento funebre di Giovanni Orelli a Locarno: studiare un'opera dimenticata

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Academic year: 2021

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Il Monumento funebre

di Giovanni Orelli a Locarno

Studiare un’opera dimenticata

Studente: Sheila Candolfi

Relatore: Chiara Lumia

Abstract

Il monumento funebre di Giovanni Orelli a Locarno, ubicato in Piazza S. Francesco, è un edificio medieva-le costruito nel 1347 da Stefano da Velate. L’interesse per questo caso studio è quello di voler conoscere dal punto di vista storico, dei mate-riali, delle tecniche esecutive e dello stato di conservazione, un’opera del territorio locarnese poco nota e da troppo tempo trascurata nonostan-te sia sotto tunonostan-tela cantonale dal 1911.

Svolgimento

Il punto di partenza è stato la realiz-zazione di rilievi geometrici con l’uso della stazione totale, di disegni e fo-to-raddrizzamenti, poiché la docu-mentazione grafica esistente è risul-tata non idonea a svolgere il lavoro. È stata anche necessaria un’accurata raccolta bibliografica di tutte le fonti che parlavano o accennavano al mo-numento per approfondire e cono-scere la storia dell’opera, le sue tra-sformazioni e i restauri precedenti. Anche la ricerca archivistica presso l’archivio dell’UBC di Bellinzona ha

permesso di ottenere informazioni utili, soprattutto su tutte quelle ri-chieste di interventi di conservazio-ne, da parte della famiglia Orelli di Zurigo e poi dal Comune di Locar-no, che per troppi anni sono stati negati all’opera. Le osservazioni in situ, svolte durante vari momenti, in condizioni metereologiche diffe-renti, hanno permesso di conosce-re i materiali costitutivi, le tecniche esecutive e lo stato di conservazio-ne dell’edificio e del dipinto murale realizzato nel 1950 da Ottorino Ol-giati. Sono stati utilizzati anche me-todi microscopici quali: lente d’in-grandimento, lente monoculare e microscopio portatile USB (Dino-Li-te) ed eseguiti dei saggi stratigrafi-ci sull’intradosso del sott’arco della nicchia centrale. Le osservazioni in situ sono state affiancate dall’analisi endoscopica e analisi non-invasive HH-XRF effettuate sul dipinto mu-rale e sui pigmenti.

Conclusioni

In conclusione, i principali fenomeni di degrado riscontrati sul monu-mento sono legati a problemi di risalita capillare, a possibili infiltra-zioni dalla copertura, a cicli di gelo

e disgelo e a infiltrazioni da acqua di rimbalzo. È importante dunque intervenire con la riparazione e il completamento della copertura in piode e, se possibile, la realizzazione di un’intercapedine ai lati del mo-numento, per ridurre le infiltrazioni. Anche una manutenzione regolare aiuterebbe a ridurre i problemi e a valorizzare appieno l’opera. Le in-dagini all’endoscopio hanno confer-mato la presenza del contromuro realizzato da Ottorino Olgiati nel 1950 e mostrato la composizione del fondo originario della nicchia; mentre le indagini HH-XRF hanno riscontrato degli elementi chimici riconducibili a pigmenti moderni. Facciata principale del monumento funebre. Iscrizione su pietra relativa ad autore e data

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