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Struttura della distribuzione.ppt — Agraria

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(1)

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e

L’ultima fase della

supply chain

, l’anello

terminale del ciclo di vita di ogni prodotto

(2)

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Distribuzione commerciale

L’ultima fase (

last not least

) della

supply

chain

, frequentemente condiziona e

(3)

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Distribuzione:

caratteristiche e funzioni

Una fase indispensabile della

supply chain

, funzioni

essenziali di intermediazione

(ingrosso e dettaglio)

tra

produzione e consumo per una maggiore efficienza

• Ridurre le

disparità commerciali

:

la differenza

tra le quantità economicamente prodotte e le quantità

richieste al consumo

• Aumentare

l’utilità di tempo e di luogo

:

disponbilità di prodotti quando e dove richiesti

• Ridurre le

disparità di assortimento

:

la

differenza tra la varietà che può essere economicamente

prodotta e la varietà richiesta al consumo

• Ridurre il

rischio di impresa

:

assorbendo le

variazioni di domanda

(4)

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Distribuzione: l’evoluzione

Per molto tempo la distribuzione è stata

caratterizzata da:

Ridotte dimensioni

delle imprese, a

carattere essenzialmente familiare

• Prevalente

funzione logistica

• Scarsa incidenza sulle

politiche industriali

• Scarsa incidenza sulle

abitudini di consumo

Una situazione opposta a quella

dell’attuale MODERNA DISTRIBUZIONE

(5)

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Distribuzione: l’evoluzione

I principali fattori caratterizzanti la

distribuzione in Europa:

• L’internazionalizzazione delle imprese

La concentrazione delle imprese in

gruppi sempre più grandi

La moltiplicazione delle formule

commerciali

E’ previsto che questi fenomeni

proseguiranno.

Si stima che le prime 5 imprese controlleranno

presto il 30% dell’intero mercato.

(6)

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Distribuzione: l’evoluzione

Le principali tendenze della domanda di

servizi commerciali:

Maggiori servizi logistici

– parcheggi, casse

veloci, consegne a domicilio

One stop shopping

– concentrazione

degli acquisti

Price promotion

– sconti ai possessori di

carte di fedeltà

Tecnologia

- self scanning, video interattivi,

internet shopping

(7)

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Distribuzione: l’evoluzione

Le principali forme di innovazione:

Secondaria/concept/assortimento

di categorie merceologiche, reparto piatti

pronti, reparto mono-biporzione, vini,…

Innovazione primaria/format/strutturale

ubicazione, superficie, parcheggio, casse e

addetti, tipologie di reparto

Terziaria/marca/insegna

Leva Merchandising

(lay out, attrezzature)

, Leva

(8)

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Distribuzione: l’evoluzione

Sono state molte le tappe importanti del cambiamento:

Nel 1916

a Menphis Clarence Saunders apre il

Piggly Wiggly Store

, inventando

il libero servizio

• Negli stessi anni in USA, la

stazione di servizio

comincia a vendere giornali e sigarette; nasce il

Convenience Store………. Nuovi formati….

• ALDI (D) inventa l’

HARD

DISCOUNT

• SAYSBURY (UK) introduce le marche commerciali

• Negli anni ’70 CARREFOUR (F) inventa l’

IPERMERCATO

• Negli anni ’90 WALL MART (USA) impone i tags

RFID

…… Supermecati, Superette, Shopping Centre…

(9)

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Distribuzione: l’evoluzione

La crescita dimensionale delle imprese di

distribuzione (dalla

piccola

alla

grande

distribuzione) è solo un aspetto (non il più

importante) dell’evoluzione del sistema

distributivo. La premessa per un maggiore

potere

contrattuale

delle aziende distributive nei

confronti della

produzione industriale

e per lo

sviluppo di

formati e strategie

che hanno

implicazioni fortissime per i

consumatori

Nel nostro Paese, per molto tempo, evoluzione

più lenta ed incerta rispetto al panorama

(10)

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Distribuzione: l’evoluzione

La Grande Distribuzione (GD):

costituita da grandi

imprese, suddivise in succursali e unità operative

(PdV) che vendono al dettaglio, per lo più a

libero

servizio

La Grande Distribuzione Organizzata (GDO):

associazioni tra imprese che condividono spazi e

servizi

La Piccola Distribuzione Organizzata:

ne fanno

parte sopratutto piccoli punti vendita con sede

fissa (o ambulante) e a conduzione generalmente

familiare (

commercio tradizionale

)

(11)

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Distribuzione: l’evoluzione

Il settore della

grande

distribuzione

organizzata

è

cresciuto in dimensioni ed importanza e

l’accresciuta concorrenza interna (

come già

successo nell’industria

) ha determinato una ricerca

di efficienza, di economie di scala, di vantaggi

competitivi che si traducono in forme e strategie

(12)

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Distribuzione: l’evoluzione

• Moltiplicazione di formule commerciali

• Differenziazione delle insegne

• Ricerca di nuovo valore aggiunto = marche

commerciali

• Ricerca di nuove aree di mercato = non food

• Internazionalizzazione delle imprese e degli

approvvigionamenti

• Politiche di fidelizzazione

(13)

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Distribuzione: la descrizione

(sistematica)

Suddivisione in chiave logistica

della supply chain

PRODUZIONE

INGROSSO

DETTAGLIO

CONSUMO

Canale diretto Canale indiretto ad uno stadio Canale indiretto ad uno stadio Spacci aziendali Factory outlet

(14)

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PRODUZIONE

R&S

MARKETING

LOGISTICA

(DISTRIBUZIONE FISICA)

DISTRIBUZIONE

COMMERCIALE

Distribuzione: la descrizione

Suddivisione in chiave funzionale

IN

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S

T

R

IA

COMMERCIO

tradizionale

(15)

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PRODUZIONE

R&S

MARKETING

LOGISTICA

(DISTRIBUZIONE FISICA)

DISTRIBUZIONE

COMMERCIALE

Distribuzione: la descrizione

Suddivisione in chiave funzionale

IN

D

U

S

T

R

IA

COMMERCIO

moderno

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PRODUZIONE

R&S

MARKETING

LOGISTICA

(DISTRIBUZIONE FISICA)

DISTRIBUZIONE

COMMERCIALE

Distribuzione: la descrizione

Suddivisione in chiave funzionale

IN

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C

O

M

M

E

R

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re

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o

ri

a

le

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PRODU

ZIONE

R&S

MARKETING

LOGISTICA

(DISTRIBUZIONE FISICA)

DISTRIBUZIONE

COMMERCIALE

Distribuzione: la descrizione

Suddivisione in chiave funzionale

IN

D

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M

E

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a

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(18)

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La distribuzione del pane

(19)

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La distribuzione del pane

(20)

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e

La distribuzione del pane

(21)

CONSUMO

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Grossista intermediazione dettaglio

privati

cooperative

associazionismo

Distribuzione: la descrizione

(sistematica)

PRODUZIONE

(22)

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Distribuzione: la descrizione

(sistematica)

Suddivisione per tipo di impresa

IMPRESA

PRIVATA

SISTEMA

COOPERATIVO

ASSOCIAZIONISMO

Sorte come figure contrapposte all’impresa capitalistica, le società cooperative si sono a poco a poco avvicinate a quest’ultime.

Nell’impresa cooperativa si deve

conciliare il concetto di impresa, con lo scopo mutualistico che la caratterizza

•Unioni Volontarie

(dettaglianti e grossisti)

•Gruppi d’acquisto

(tra dettaglianti e tra consumatori)

•Franchising

(affiliante e affiliato)

Il Franchisor fornisce al franchisee il diritto esclusivo di commercializzare i propri prodotti, oltre a servizi complementari, dietro ilpagamento di una quota di affilizazione ed una % sulle vendite

(23)

CONSUMO

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Grossista intermediazione dettaglio

Distribuzione: la descrizione

(sistematica)

PRODUZIONE

(24)

A cosa serve l’intermediazione

commerciale?

A

B

C

D

Quattro produttori vendono direttamente a sei dettaglianti

1

2

3

4

5

6

4 Produttori 6 Dettaglianti/ consumatori 4 * 6 = 24 transazioni

Ora ciascuno di questi produttori usa lo stesso grossista

A

B

C

D

1

2

3

4

5

6

4 Produttori 6 Dettaglianti/ consumatori 4 + 6 = 10 transazioni GROSSISTA/DETTAGLIANTE da www.egiunical.it - www.michelecostabile.it

(25)

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Distribuzione: la descrizione

(sistematica)

Suddivisione per formato della

distribuzione all’

ingrosso

Tradizionale

Cash and Carry

Centrali d’acquisto

Centri distributivi

Distribuisce a richiesta, con mezzi

propri, con pagamenti dilazionati, circa 48000 esercizi commerciali all’ingrosso

………. ………

1022 Caffè, the, spezie, cacao

2031 Zucchero, cioccolato,

dolciumi

3775 Lattiero caseari, uova, oli

3993 Carne e salumeria 14314 Frutta e ortaggi 5879 Despecializzato

(26)

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Distribuzione: la descrizione

(sistematica)

Suddivisione per formato della

distribuzione all’

ingrosso

Tradizionale

Cash and Carry

Centrali d’acquisto

Centri distributivi

Libero servizio, pagamento in contanti, trend stabile 266 268 270 272 274 276 278 280 282 284 286 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003

(27)

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Distribuzione: la descrizione

(sistematica)

Le insegne

ADIS del

moderno

commercio

all’ingrosso

ADIS (Associazione Distribuzione Ingrosso a Self-Service)

Riunisce le aziende che operano con magazzini all’ingrosso a libero servizio (Cash & Carry).Il settore costituisce ancora oggi un importante punto di riferimento per il piccolo dettaglio e ha un peso sempre crescente per il settore HORECA (hotel, ristoranti, catering) , convivenze e comunità

(28)

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Distribuzione: la descrizione

(sistematica)

Suddivisione per formato della

distribuzione all’

ingrosso

Tradizionale

Cash and Carry

Centrali d’acquisto

Centri distributivi

E' una società che seleziona e mette a stock gli articoli

acquistati per conto di più negozi. Servizi e prodotti a ristoratori, mense, fast food…

Grossista di UV e di altre forme di distribuzione

(29)

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Distribuzione: la descrizione

(sistematica)

Suddivisione per formato della

distribuzione al

dettaglio (retailers)

Ambulantato

PdV tradizionale

Discount*

PdV specializzato

Piccolo dettaglio, Dettaglio tradizionale, Distribuzione autonoma, Esercizi di vicinato Dettaglio moderno, Distribuzione organizzata, GDO, Commercio imprenditoriale

Commercio su aree pubbliche (su posteggi, itinerante). 156 539 licenze nel 2004.

E’ disciplinato dal D.Lgs. 31.3.1998 n. 114, titolo X, artt. 27-30, meglio noto come Decreto Bersani, 0 20000 40000 60000 80000 100000 120000 140000 160000 180000 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

(30)

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Distribuzione: la descrizione

(sistematica)

Ambulantato, commercio su aree pubbliche

Oltre 140.000 gli operatori professionali; oltre 450.000 gli addetti fra titolari, familiari, collaboratori, dipendenti

oltre 1.000 i mercati giornalieri nei comuni capoluogo; oltre 8.000 i mercati periodici (settimanali, quindicinali, mensili); oltre 3.000 le fiere

e le sagre locali

+/- 25 miliardi di Euro di volume di affari; 14/16% la quota dei consumi

finali commercializzati; 17/20% sul totale punti vendita del commercio al dettaglio; 3.531.000 m2 di superficie di vendita:

 960.000 m2 di alimentare

 1.871.000 m2 di vestiario e calzature

 700.000 m2 di generi vari

Circa 22/23 milioni i consumatori che almeno una volta a settimana frequentano i mercati e vi

(31)

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Distribuzione: la descrizione

(sistematica)

Ambulantato, commercio su aree pubbliche

Quote di mercato

0

10

20

30

40

50

60

70

Or

to

fru

tta

Pe

sc

e

Sa

lu

m

i e

fo

rm

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Al

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i

Al

tri

% min % max

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Numero Posteggi Alimentari Posteggi No Food Totale Posteggi nord 501 18170 26077 45247 centro 339 8694 15416 24110 sud 137 4742 6987 11729 isole 88 3285 5184 8469 I talia 1065 34891 53664 88555

Distribuzione: la descrizione

(sistematica)

Ambulantato, commercio su aree pubbliche

(33)

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Distribuzione: la descrizione

(sistematica)

Suddivisione per formato della

distribuzione al

dettaglio (retailers)

Ambulantato

PdV tradizionale

Discount*

PdV specializzato

Piccolo dettaglio, Dettaglio tradizionale, Distribuzione autonoma, Esercizi di vicinato Dettaglio moderno, Distribuzione organizzata, GDO, Commercio imprenditoriale

Organizzati su base familiare, servizio

personale, servizi complementari, modesto trend negativo (specie Food), bassa

(34)

Sede/Unita locale TOTALE

Esercizi

Specializzazione

Carburanti 23223

Non specializzati 4577

Non specializzati prevalenza alimentare 82912 Non specializzati prevalenza non alimentare 8739

Frutta e verdura 23042

Carne e prodotti a base di carne 38050 Pesci, crostacei, molluschi 8220 Pane, pasticceria, dolciumi 13228 Bevande (vini, olii, birra ed altre) 4630 Tabacco e altri generi di monopolio 25859 Altri esercizi specializzati alimentari 21274

Farmacie 17120

Articoli medicali e ortopedici 4224 Cosmetici e articoli di profumeria 22859 Prodotti tessili e biancheria 26495 Abbigliamento e accessori, pellicceria 116867 Calzature e articoli in cuoio 26282 Mobili, casalinghi, illuminazione 50329 Elettrodomestici radio-TV dischi strum. musicali 19878 Ferramenta vernici giardinaggio sanitari 38192 Libri, giornali, cartoleria 44158 Altri esercizi specializzati non alimentari 130048

Articoli di seconda mano 4000

TOTALE 754206

Distribuzione:

la descrizione

Dettaglio

tradizionale,

commercio autonomo

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e

Dati Italia 2004 Fonte Ministeriale

(35)

82912 23042 38050 8220 13228 4630 21274

Non specializzati prevalenza alimentare

Frutta e verdura Carne e prodotti a base di

carne

Pesci, crostacei, molluschi Pane, pasticceria, dolciumi Bevande (vini, olii, birra ed

altre)

Altri esercizi specializzati alimentari

Distribuzione: la descrizione

Dettaglio tradizionale, commercio autonomo

TOTALE = 191 356

1 PdV x 300

abitanti

(36)

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Distribuzione: la descrizione

Dettaglio Tradizionale e Imprenditoriale per superficie,

non solo FOOD

N° PdV per classi di superficie (m2)

299403

243868

162461

25008

10137

11666

851

542

270

N.S. 1 - 50 51-150 151-250 251-400 401-1500 1501-2500 2501-5000 OLTRE 5000

(37)

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Superficie totale di vendita

(m2) per classi di superficie

0

7766683

13662476

4943525

3368805

9283751

1736387

1877350

2410752

N.S.

1 - 50

51-150

151-250

251-400

401-1500

1501-2500

2501-5000

OLTRE 5000

Distribuzione: la descrizione

Dettaglio Tradizionale e Imprenditoriale per superficie,

non solo FOOD

(38)

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Distribuzione: la descrizione

(sistematica)

Suddivisione per formato della

distribuzione al

dettaglio (retailers)

Ambulantato

PdV tradizionale

Discount*

PdV specializzato

Piccolo dettaglio, Dettaglio tradizionale, Distribuzione autonoma, Esercizi di vicinato Dettaglio moderno, Distribuzione organizzata, GDO, Commercio imprenditoriale

Forma di PdV tradizionale che si caratterizza per il basso prezzo, l’assortimento non

costante e servizi spartani. Tipicamente “drogherie” * Vecchia denominazione, superata nell’uso (Discount GDO)

(39)

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Distribuzione: la descrizione

(sistematica)

Suddivisione per formato della

distribuzione al

dettaglio (retailers)

Ambulantato

PdV tradizionale

Discount*

PdV specializzato

Piccolo dettaglio, Dettaglio tradizionale, Distribuzione autonoma, Esercizi di vicinato Dettaglio moderno, Distribuzione organizzata, GDO, Commercio imprenditoriale

Forma di PdV tradizionale che si specializza per una categoria alimentare. Forme di

contrasto alla GD “despecializzata”

(40)

Fin dal 1830 in Francia i cosidetti Magasins de Nouvautés

rappresentarono il passaggio tra il commercio tradizionale e la formula

del grande magazzino.

La data di nascita del grande magazzino, tuttavia, è fatta coincidere con

l'apertura del rinnovato Bon Marché a Parigi nel 1869, seguito a ruota

dall'apertura dei magazzini Louvre.

Questo primato è, peraltro, contestato da molti che lo attribuiscono

all'americano Macy (che aprì a New York nel decennio successivo) in

quanto l'ampiezza delle linee merceologiche offerte da Macy giustifica, a

prescindere dalla data di apertura, la definizione di grande magazzino.

Per quanto riguarda il Supermercato, la sua nascita è fatta coincidere con

l'apertura del primo punto vendita della King Kullen negli Stati Uniti nel

1930.

Per quanto riguarda, infine l'Ipermercato, il caso più emblematico è quello

del gruppo francese Leclerc che ha sempre tentato di introdurre nuove

merceologie nei suoi punti vendita spesso "forzando" al ribasso

(41)

In the Piggly Wiggly plan, customers entered the store through turnstiles and walked through four aisles to view the store’s 605 items sold in packages and organized into departments. They selected their goods as they continued through the maze to a cashier. Instantly, packaging and brand recognition

became important to companies and consumers. Without self-service,

modern branded packaged goods would not exist.

Piggly Wiggly was the first store to:

•provide checkout stands.

•price mark every item in the store. •feature a full line of nationally

advertised brands.

•use refrigerated cases to keep

produce fresher longer.

•required employees to wear uniforms. •design and use patented fixtures and

equipment throughout the store.

•franchise independent grocers to

operate under the self-service method of food merchandising.

The concept of the "Self-Serving Store" was patented by Saunders in 1917. (U.S. Patent

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