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Guarda Intervento in occasione della presentazione del volume Scritti di storia giuridica di Gian Paolo Massetto

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Academic year: 2021

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Italian Review of Legal History, 4 (2018), n. 10, pag. 1-3. Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 227/2015

Contatti: via Festa del Perdono 7 - 20122 Milano - segreteria.irlh@unimi.it 1

INTERVENTO IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DEL VOLUME:

Scritti di storia giuridica di Gian Paolo Massetto

Antonio Padoa-Schioppa

Emerito dell’Università degli Studi di Milano antonio.padoaschioppa@unimi.it

La presentazione degli scritti di Gian Paolo Massetto, in un’aula gremita di questa nostra università, è un’occasione bella e festosa per diverse ra-gioni. L’autore, che è per me un caro amico e un caro collega da tanti de-cenni, è una persona molto particolare. Nel panorama del mondo accade-mico direi che è una figura anomala, che spicca per la sua diversità rispetto a tendenze che sono comuni, starei per dire normali, nella realtà universi-taria, non solo italiana.

Perché dico questo? Perché Gian Paolo è privo, in misura estrema (non arrivo a dire patologica) delle doti di autopromozione che sono consuete nella nostra cerchia. Non si è mai fatto avanti, non rivendica la paternità di molte sue indagini innovative, è privo di quella dose di vanità che quasi tut-ti possediamo, arriva al punto da non diffondere neppure i suoi scrittut-ti. E qui sta una ragione molto valida per averli ora ripubblicati.

Ma neppure questo è stato facile, perché lui ha opposto resistenze, che solo la determinazione di noi promotori è riuscita a superare. Non abbiamo inteso ragioni.

Il baricentro dell’opera di Gian Paolo Massetto è costituito dal diritto comune, in particolare, e in prevalenza, il diritto comune civile maturo, quello dei secoli dal XIV al XVII. La sua conoscenza delle fonti in questa fo-resta immane di scritti è eccezionale: commentari, repetitiones, trattati,

decisiones, consilia. Direi che egli è oggi il maggior conoscitore della

produ-zione a stampa di una lunga stagione del diritto italiano ed europeo.

Sin dalla tesi di laurea sul deposito necessario, della quale ricordo bene la lunga gestazione, egli non si è accontentato di un manipolo di fonti. C’era sempre qualcosa d’altro da andare a vedere. La dinamica normale per la quale è il professore che segue la tesi (io ero allora assistente) ad in-vitare il laureando ad approfondire, nel nostro caso era invertita: era lui che non si accontentava, mentre il docente lo sollecitava a chiudere.

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ANTONIO PADOA-SCHIOPPA

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Italian Review of Legal History, 4 (2018), n. 10, pag. 1-3. Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 227/2015

Contatti: via Festa del Perdono 7 - 20122 Milano - segreteria.irlh@unimi.it 2

Nel corso degli anni e dei decenni Gian Paolo ha affrontato una pluralità di temi trattati dai giuristi del diritto comune. I cari colleghi relatori che hanno accettato di essere qui oggi si soffermeranno su ciascuno di essi. Mi limito a ricordare che il diritto penale e il processo penale sono stati campi di elezione delle sue ricerche storiche. E si noti che nei due volumi ora pubblicati non sono ricompresi né il fondamentale saggio sui reati nel-l’opera di Giulio Claro né la monografia sullo stesso Claro pretore a Cremo-na, opera della quale ricordo bene la tormentata genesi alla vigilia del con-corso che lo vide vincitore di cattedra. Di questa eminente figura di giurista Massetto è il massimo conoscitore.

Non meno importanti sono gli scritti dedicati alla storia del diritto civile e della procedura, che pure verranno illustrati tra breve. Scritti sul deposi-to, sulla buona fede, sulla rappresentanza negoziale, sulla responsabilità contrattuale, sulla responsabilità extracontrattuale, sul lucro dotale, sulla sentenza. Ogni volta, lo spettro delle fonti dottrinali e giurisprudenziali pre-se in esame è larghissimo. Anche la prassi non gli sfugge di certo. Basti ri-cordare lo scritto sui contratti in Rolandino dei Passeggeri e quello sulla giurisprudenza settecentesca del Senato milanese.

Vi sono però altri fronti sui quali Gain Paolo ha lavorato. Il primo è costi-tuito da due corposi saggi sull’alto medioevo, relativi agli atti negoziali e al-lo studio del diritto nella Lombardia dell’XI secoal-lo. Il secondo fronte è quel-lo della nuova stagione delle dottrine sul diritto penale. A Beccaria Masset-to ha dedicaMasset-to cinque saggi, inclusivi delle dottrine economiche del grande milanese, per un complesso di circa 400 pagine. Ha inoltre studiato a fondo il pensiero penalistico di Melchiorre Gioia e di Carlo Cattaneo.

Oggi le regole (più che discutibili) in vigore per i concorsi universitari co-stringono non di rado i candidati a trasformare quello che dovrebbe essere un articolo in una monografia, che è un genere letterario ben diverso. Nel caso di Gian Paolo Massetto è avvenuto spesso l’inverso: egli ha pubblicato in forma di lungo articolo ricerche le quali senza sforzo avrebbero potuto comparire nella forma di altrettante monografie.

Non mi soffermo sull’attività didattica di Gian Paolo, ma va pur detto che il suo impegno in tanti anni – prima a Pavia, poi a Milano – è stato sempre esemplare.

Per concludere. Questa è un’occasione di festa, in una università (non mi riferisco certo solo alla nostra) che ragioni di festa di questi tempi ne ha

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ANTONIO PADOA-SCHIOPPA

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Italian Review of Legal History, 4 (2018), n. 10, pag. 1-3. Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 227/2015

Contatti: via Festa del Perdono 7 - 20122 Milano - segreteria@irlh.unimi.it 3

ben poche. E la presenza di tanti studenti, di tanti ricercatori e di tanti col-leghi anche venuti da lontano è il segno della gratitudine che dobbiamo a Gian Paolo Massetto per quanto egli ha dato, con lo stile che gli è proprio - ma anche, permettetemi di dirlo, per quanto egli darà ancora - alla scienza e all’insegnamento universitario.

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