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ANTROTERAPIA. ASPETTI GENERALI E SUA GEOGRAFIA TERMALE NELL'ITALIA CENTRO-SETTENTRIONALE

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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PISA

FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA

SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN IDROLOGIA MEDICA

DIRETTORE CHIAR.MO Prof. FABIO MONZANI

Tesi di SPECIALIZZAZIONE:

"ANTROTERAPIA. ASPETTI GENERALI E SUA GEOGRAFIA TERMALE NELL’ITALIA CENTRO-SETTENTRIONALE”

Relatore

Prof. FRANCESCO RUSSO

Candidato

FLORANA MENENDEZ CAMPORREDONDO

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R I N G R A Z I A M E N T I

Al Prof. F. Russo

per avermi caparbiamente coinvolto nel mondo delle cure termali, per la sua preziosa collaborazione ed immensa pazienza in questi magnifici anni nei quali sono ritornata nei banchi e non in cattedra.

A mio marito, il quale mi ha

sostenuto e accompagnato, nel vero senso del termine, in questa mia nuova esperienza medica.

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- I -

INDICE

INTRODUZIONE Pag. 1

INDICAZIONI E MECCANISMO D’AZIONE Pag. 4

EFFETTI COLLATERALI Pag. 13

CONTROINDICAZIONI Pag. 13

GEOGRAFIA TERMALE: Grotte calde dell’Italia

centro-settentrionale Pag. 14

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INTRODUZIONE

Si intende per antroterapia l'utilizzazione terapeutica di particolari microclimi confinati, caldi o freddi, umidi o secchi, che in natura sono presenti in cavità, naturali o artificiali, scavate nella roccia.

Queste cavità, dette antri o caverne, o grotte, o spelonche, possono derivare sia da fenomeni naturali (processi vulcanici, carsici o tellurici) che da cause artificiali (gallerie di miniere}.

L’antroterapia calda si effettua in grotte che hanno la caratteristica di una temperatura sufficiente a provocare una risposta diaforetica nel curando. Il gradiente termico della grotta può essere garantito dalla presenza di sorgenti calde che sgorgano all’interno della grotta stessa oppure da speciali condizioni geotermiche tale da consentire un riscaldamento ambientale senza presenza di acque calde. In questo ultimo caso il microclima interno è povero di vapore acqueo e le grotte prendono il nome di “stufe” (1) (2).

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- 2 -

Nella tabella seguente sintetizziamo le metodologie antroterapiche, indicando con il termine di SPELONCHE gli antri freddi nei quali si attua la Speleoterapia, con il termine di GROTTE gli antri caldo-umidi e con il termine di STUFE gli antri caratterizzati dall’avere una temperatura caldo—secca. Freddi Spelonche(Speleoterapia) Antri (Antroterapia) Umidi (grotte) Caldi Secchi (stufe)

All’interno delle grotte e delle stufe viene a sussistere un particolare microclima, dovuto alla combinazione di numerosi fattori (temperatura dell’acqua e sua composizione chimica, tasso di umidità, composizione degli eventuali gas termali, composizione della roccia, grado di ionizzazione dell’aria) a cui vengono esposti i soggetti a trattare (2).

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Al calore sono attribuiti effetti decontratturanti ed analgesici a livello dell’apparato osteoartromuscolare. Inoltre l’antroterapia costituisce un trattamento effettivo delle affezioni reumatiche ed articolari ed è utile tra l’altro nelle cure delle malattie delle vie respiratorie.

Soltanto ambienti molto caldi, capaci comunque di indurre una intensa sudorazione, sono impiegati nel nostro Paese per scopi terapeutici, mentre sono completamente neglette le tecniche speleoterapiche con antri freddi.

Le temperature effettive delle grotte e delle stufe oscilla entro margini notevoli (20 — 100°C).

Per la cura, tuttavia, vengono utilizzate temperature comprese fra 31-43°C per quanto concerne le grotte umide e fra 50-70°C per le stufe. E' nota infatti la migliore tolleranza del caldo "secco" rispetto al caldo umido, per le diverse possibilità di eliminazione del sudore. Le temperature di utilizzo delle spelonche oscilla tra 8,5 e 10,5°C (2).

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INDICAZIONI E MECCANISMO D'AZIONE

L’antroterapia sfrutta il calore naturale per il trattamento di affezioni di prevalente interesse reumo-artropatico. La Speleoterapia è invece rivolta essenzialmente alla cura di pneumopatie ostruttive croniche.

Il bioclima della grotta incide su diversi settori dell'organismo, con effetti che possono essere distinti in immediati e tardivi. I fenomeni immediati riguardano la sudorazione, con conseguenti oscillazioni ponderali, le modificazioni della diuresi, la ventilazione polmonare e le intense risposte vasomotorie, che comportano variazioni termiche cutanee e variazioni pressorie. I fenomeni tardivi concernono alcuni metabolismi quali soprattutto il metabolismo idrico-salino e quello purinico.

Modificazioni della temperatura cutanea

Le variazioni epitermiche indotte dalla temperatura ambientale assumono particolare rilievo nelle grotte caldo-

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umide dove, al fattore termico, si associa il fattore “umidità atmosferica”.

Durante l’antroterapia la temperatura cutanea aumenta per la vasodilatazione locale (arteriole preterminali) evidenziabile con la pletismografia, immediatamente dopo l’arrivo dei pazienti in grotta. Queste modificazioni si evidenziano soprattutto nelle zone cutanee più periferiche (mani e piedi) mentre è più scarso l'interessamento al tronco ed al capo(21,22).

Sudorazione ad oscillazioni ponderali

Il risultato più vistoso che si ottiene durante l'antroterapia é la copiosa sudorazione. Infatti, durante la seduta, il paziente può perdere fino a due litri di sudore, quantità che molto difficilmente si ottiene con altre metodiche di cura(10). Secondo studi eseguiti nella grotta Giusti di Monsummano(7), la sudorazione aumenta progressivamente dal terzo fino al dodicesimo giorno di cura ed é più abbondante negli obesi.

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Queste perdite però, anche le più cospicue, vengono reintegrate a distanza di 24-48 ore dalla seduta, in parte per la contrazione della diuresi, in parte per meccanismi fisiologici ancora ignoti.

Studi svolti dalla Scuola Pisana nella grotta di Bagni di Lucca, su una casistica di 12 pazienti è risultato che: 9 hanno mantenuto lo stesso peso mentre gli altri 3 l’hanno addirittura aumentato.

Modificazioni della pressione arteriosa

Da osservazioni su pazienti sottoposti ad antroterapia caldo–umida presso la grotta Giusti di Monsummano, immediatamente dopo la seduta in grotta è stata riferita una caduta della pressione arteriosa sia sistolica che diastolica, più evidente nei soggetti ipertesi.

Tuttavia come già visto per il peso corporeo, il ritorno a valori di partenza risulta in genere abbastanza

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rapido e, solo in alcuni soggetti ipertesi, si è visto che l’abbassamento ha avuto la tendenza a stabilizzarsi per un certo periodo (2-3 giorni) anche dopo la fine del ciclo di cura(6,10).

Per spiegare i casi nei quali i valori pressori si sono mantenuti al di sotto dei livelli di partenza anche a distanza di qualche giorno dalla cessazione della cura, si possono invocare le perdite elettrolitiche quotidianamente (16)(9)

indotte alla sudorazione profusa (anche se gli elettroliti ematici non subiscono variazioni tra inizio e fine cura)(9).

Modificazioni della diuresi

L’antroterapia induce una contrazione della diuresi che si aggira sul 20% in meno rispetto ai valori di partenza ed un aumento della concentrazione urinaria che si sposta su valori oscillanti fra 1024 – 1027(13).

Non è risultato però alcun rapporto sicuro e diretto fra la quantità di sudore eliminato ed il volume urinario.

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La diuresi, infatti, rimane invariata, malgrado il progressivo aumento della sudorazione nel corso della cura (8)(17)(19)

.

Questo fenomeno è spiegato col fatto che il paziente possa assumere con la respirazione, in ambiente umido, una notevole quantità d’acqua. Questo “carico idrico respiratorio” risulterebbe estremamente importante nella cura di alcune affezioni respiratorie come, ad esempio le tracheobronchiti secche caratterizzate da essudato vischioso, in cui è opportuno idratare il paziente.

Modificazioni della ventilazione polmonare

L’antroterapia induce un aumento del volume respiratorio e questo sembra legato alla ricchezza di CO2 nel bioclima della grotta, che stimola, come è noto, i centri respiratori(11).

Dalla Scuola Pisana sono stati eseguiti degli studi sull’effetto della grotta Giusti nella bronchite asmatica

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cronica e nell’enfisema. A tale scopo è stato scelto un gruppo di pazienti di età compresa tra i 45 e i 60 anni che avevano in comune i seguenti sintomi: ridotta espansibilità degli emitoraci, iperfonesi, F.V.T ipotrasmesso, M.V. ridotto, con rantoli a piccole e medie bolle e dispnea da sforzo. In tutti i pazienti si è verificata, a partire dal 4° fino al 10° giorno di cura, abbondantissima espettorazione e alla quindicesima giornata i curandi hanno presentato un notevole miglioramento della sintomatologia soggettiva ed obiettiva. Anche i valori del V.E.M.S., controllati tramite spirometria, hanno mostrato notevole miglioramento con dati medi iniziali di 0,5, intermedi di 2,1-2,8 terminali di 3,9-4,2.

Tali effetti sarebbero da ascrivere alle caratteristiche microclimatiche della grotta: elevata concentrazione della CO2 (oscillante tra 0,002 e 0,003106 g./l), tasso di umidità prossimo alla saturazione, presenza di ioni come Ca, Mg, Na, Cl presenti in concentrazione nell’acqua del Limbo, alle dosi di 8,7325 millim./l, 7,46869 millim./l, 7,9166 millim./l e costituenti anche l’aerosol della grotta

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in simili proporzioni. Calabrese e Scarlini avevano studiato già, nel 1953, la risposta all’antroterapia (Grotta Sudatoria di Acquasanta) in 186 pazienti affetti da bronchite cronica, bronchite asmatica e asma bronchiale, ottenendo brillanti risultati soprattutto nell’asma bronchiale pura(4). I pazienti affetti da asma bronchiale presi in esame furono 51; 31 uomini (di età compresa tra i 13 e i 68 anni) e 20 donne (tra i 18 e i 63 anni) ed i risultati furono i seguenti:

“Su 51 casi, uno solo ha subito peggioramento con il netto rapporto con la terapia inalatoria; 6 casi sono rimasti stazionari; tutti i restanti sono migliorati (8 in grado lieve, 23 in grado notevole e 13 con remissione completa dei sintomi)”(4).

Questi risultati sono da ascrivere alle caratteristiche bioclimatiche della grotta sudatoria di Acquasanta, con particolare riferimento al vapore acqueo (1,980% in 100 vol.), all’idrogeno solforato(0,014% in 100

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vol.) ed alla radioattività (Val. di 2,39 U.M./l nell’acqua della sorgente)(3).

Modificazioni metaboliche

Secondo esperienze condotte su pazienti sottoposti ad antroterapia nella grotta Giusti di Monsummano l’eliminazione dell’acido urico avviene sia attraverso il sudore che con le urine. L’escrezione sudorale di acido urico si mantiene abbastanza elevata per tutto il periodo di cura, mentre l’uricuria presenta i valori più elevati in corrispondenza della 3a giornata, per poi ridursi alla fine del ciclo di cura, a valori inferiori a quelli di partenza (18).

Le variazioni dell’uricemia sembrano dovute al fatto che il trattamento diaforetico mobilizza l’acido urico, trasferendolo dai tessuti al sangue. In questo modo è spiegabile l’iniziale innalzamento dell’uricemia (come avviene con l’uso di farmaci uricosurici) e la sua

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riduzione al termine del ciclo di cura. Per quel che riguarda le modificazioni degli elettroliti ematici, durante l’antroterapia caldo-umida, è stato constatato che i valori della natremia, kaliemia e cloruremia risultano invariati e ciò malgrado la notevole perdita di elettroliti attraverso il sudore(9) .

Contrastanti sono i dati relativi alle variazioni della formula leucocitaria. Autori spagnoli riferiscono, in corso di cure con bagni di vapore, un aumento dei neutrofili e dei monociti con diminuzione di linfociti ed eosinofili(15), mentre la letteratura italiana riferisce soltanto una moderata linfocitosi.

Infine, risultati ottenuti da una ricerca presso le terme di BAGNI DI LUCCA nel 1981, hanno evidenziato, in corso di antroterapia, la progressiva diminuzione dell’azotemia e scarse modificazioni della glicemia, colesterolemia, trigliceridemia e lipemia totale(13).

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EFFETTI COLLATERALI

Durante l’antroterapia il paziente è completamente “immerso” nel mezzo di cura e questo, psicologicamente, comporta, specie nei soggetti neurolabili, senso di soffocamento, claustrofobia e astenia(21).

CONTROINDICAZIONI

L’intensità dello stimolo controindica nettamente le cure ad arteriosclerotici, ipertesi scompensati, cardiopatici, soggetti defedati, claustrofobici, gastritici per ipocloridria(21)(22).

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G E O G R A F I A T E R M A L E

GROTTE CALDE DELL’ITALIA CENTRO – SETTENTRIONALE

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ACQUASANTA TERME

Le Terme di Acquasanta, situate in provincia di Ascoli Piceno e ubicate a 400 metri s.l.m. lungo il corso del fiume Tronto, sono note perché gli antichi romani di ritorno dopo le cruenti battaglie sostavano ad Acquasanta per curare le ferite riportate sul luogo allora chiamato “Ad Acquas” dove le cospicue acque curative che vi sgorgano venivano usate per ritemprarsi e curarsi. Da allora, le acque sono state usate per le cure ed hanno permesso il sorgere dello stabilimento di cura “Terme di Acquasanta” sorto intorno alla grotta sudatoria(20).

La grotta è formata da una galleria lunga 95m., orizzontale, all’estremità di questa grotta è situata la sorgente termale, che ha una portata giornaliera di quindici milioni di litri. L’acqua sgorga ad una temperatura di circa 38°C, da cui defluisce verso la piscina attrezzata per la balneoterapia.

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quest’acqua tra le solfureo-radioattive isotermali e controlli ripetuti a distanza di tempo hanno stabilito la costanza di dette caratteristiche. Velardi nel marzo del 1921 raccolse i seguenti dati microclimatici:

Tabella n° 1(3)

Ossigeno 20,240% in 100 volumi Azoto 70,640% Argon 0,840% Anidrite carbonica 0,086% Vapore acqueo 1,980% Idrogeno solforato 0,014%

Attualmente classificate tra le sulfuree salse, sono indicate per le affezioni dell’apparato respiratorio, della sordità rinogena e per tutte le patologie otoiatriche e reumoartropatiche.

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BAGNI DI LUCCA

Conosciuta fin dal Medioevo per le virtù terapeutiche delle loro sorgenti termali, dopo la rivoluzione francese assunsero un ruolo di primo piano nel panorama nazionale ed internazionale non solo come località termale, ma soprattutto come fulcro di vita mondana.

La stazione termale in provincia di Lucca è situata lungo la valle della Lima poco a monte della confluenza col fiume Serchio (Bagni di Lucca)(20).

Il nucleo centrale del complesso idrotermale di Bagni di Lucca è situato nello stabilimento Jean Varraud.

In questo stabilimento hanno sede due grotte naturali a vapore (Grotta Grande e Grotta Paolina) all’interno delle quali sgorga l’acqua di numerose sorgenti. Tra queste, la più importante è quella del Doccione, sia per la portata (2375 litri orari) sia perché è la più la calda (54°C). L’acqua di queste sorgenti, che presenta una radioattività variabile fino a 21 U.M., secondo le ultime analisi svolte dal Prof. Mazzanti può essere definita “Acqua solfato-

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bicarbonato-calcica” modicamente clorurato-sodica, dallo straordinario potere curativo e rigenerante.

Delle due grotte la principale, lunga circa 20 metri e larga 2 metri, la temperatura oscilla tra 43 e 47°C e l’umidità relativa è prossima alla saturazione.

La grotta più piccola, adiacente alla prima, è utilizzata per bagni a vapore singoli a diversa termalità: 38-39°C fino a 41-43°C.

Ideali per la cura della pelle, le artropatie, per il rilassamento e le depurazioni.

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BAGNI DI VITERBO

Nella stazione termale situata nel comune di Viterbo, a 4 Km dalla città, ci sono stabilimenti di cura molto noti. Il bacino idrominerale e idrotermale di Viterbo è uno dei più copiosi d’Italia. E’ costituito da vari sorgenti per lo più ipertermali del tipo solfato-bicarbonato-alcalino-terroso, debolmente solfuree e con tracce di elementi radioattivi.

Vero fiore all’occhiello dello stabilimento delle Terme dei Papi è la suggestiva grotta naturale caldo – umida, efficace e polivalente strumento di cura in ambiente termale, con aria satura di vapore acqueo ed una temperatura che si aggira sui 45°C.

La grotta, delle dimensioni di circa 5 metri x 3, presenta sul lato opposto a quello d’ingresso una grossa massa di stalattiti create dal perenne flusso dell’acqua sorgiva.

Queste acque scaturiscono ad elevata temperatura di modo che l’ambiente si satura facilmente di vapori ricchi

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d’idrogeno solforato, rendendo la grotta un inalatorio solfureo naturale(5).

BAGNO DI ROMAGNA

Bagno di Romagna è un centro termale posto a 500 metri s.l.m. nell’alta valle del Savio a 59 km da Forlì(20).

L’offerta termale di Bagno di Romagna è fra le più ampie in Italia grazie ai vari tipi d’acqua che sgorgano e alla elevata tecnologia dei suoi 3 stabilimenti (Terme Sant’Agnese, Euro Terme, Terme Roseo). Lo stabilimento Euro Terme in cui si trovano le grotte artificiali è ubicato sulla riva destra del Savio. In esso viene convogliata l’acqua della fonte S. Agnese soprastante lo stabilimento. L’acqua è una bicarbonato-alcalino-solfurea che scaturisce ad una temperatura di 45°C rendendo l’ambiente saturo di vapore.

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insieme a svariate tecniche di applicazione (fanghi, grotte, bagni, piscine termali), che permettono la cura di numerosi disturbi.

BATTAGLIA TERME

Situata al margine dei Colli Euganei, a pochi km da Padova, si trova la stazione termale Battaglia Terme (stazione Terme Euganee)(20).

Le sorgenti del Bacino Euganeo sono numerosissime, sono salso-bromo-iodiche ipertermali e radioattive. La grotta a vapore naturale della zona si trova a Battaglia ed è situata ai piedi del Colle S. Elena sul versante sud-est ed in essa sgorgano, da numerose fissurazioni, le acque calde minerali, che si riuniscono nel pavimento in vari rivoli, salso-bromo-iodiche altamente radioattive, che scaturiscono ad una temperatura di circa 70°C.

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circa 3°C tra il punto a temperatura più bassa (prossimo all’ingresso) e quello a temperatura più elevata, il cosiddetto Inferno.

Caratteristica è la formazione di particolari muffe che trovano in questo ambiente le condizioni ottimali per il loro sviluppo e che conferiscono alle pareti una colorazione che va dal rosso, al verde, al grigio nelle loro varie sfumature (14).

BORMIO

In provincia di Sondrio, posto in un’ampia e verde conca dell’Alta Valtellina ad un’altitudine di m. 1225 s.l.m.(20), si trova ubicata questa stazione di villeggiatura e di sport invernali. Presso lo stabilimento di cura “Bagni Vecchi”, sorto sulle vestigia delle antiche terme romane, è ubicata la grotta S. Martino, alimentata dall’omonima sorgente d’acqua termale, solfato-bicarbonato-

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alcalina-terrosa, radioattiva, che ha una portata di 250 l/min.

La grotta sudatoria di San Martino, a vapore naturale, è un bagno turco naturale, un percorso disintossicante che si sviluppa lungo due gallerie scavate nella roccia per oltre 50m. Essa si articola in due ambienti ben distinti: una sala attrezzata per l’antroterapia e una piscina che serve da deposito dell’acqua termale.

Nelle vicinanze della sorgente l’aria è satura di vapore acqueo e la temperatura oscilla intorno ai 45°C.

FONTECCHIO

Note fin dall’età romana rappresentano oggi un punto di riferimento essenziale per la cura e la riabilitazione di svariate patologie. A 3 km da Città di Castello, si trova questo centro termale Umbro, posto sulla sinistra del torrente Scatorbia ad un’altitudine di 300 metri s.l.m.

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Lo stabilimento termale con fango e bagni sulfurei ha una grotta artificiale a vapore e con una sorgente d’acqua mediominerale bicarbonato-alcalino-solfurea fredda che ha una temperatura di 16°C. L’acqua viene fatta zampillare in una fontanella posta al centro della grotta dopo essere stata riscaldata, per cui l’aria si satura di vapore acqueo e raggiunge una temperatura di circa 40°C .

I pazienti soggiornano in grotta e poi passano nel tepidario (temperatura di circa 35°C) comunicante, a sua volta con docce. In questo stabilimento termale la grotta viene sempre inserita in un ciclo di cure per la riabilitazione fisica che prevede, inoltre, la piscina, i fanghi, i massaggi e vari tipi di cure fisiche per la rieducazione motoria.

MONSUMMANO TERME

Situato ai piedi di un caratteristico poggio roccioso (Monte di Monsummano), all’interno della provincia di

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Pistoia, noto e frequentato soprattutto per la presenza di due grotte termali, quali la Grotta Giusti e la Grotta Parlanti, le quali la rendono uno dei centri di Antroterapia più rinomati in Europa .

GROTTA PARLANTI

La Grotta Parlanti, è ubicata nell’abitato di Monsummano, è un’ampia caverna che è stata scavata nel cuore del monte di Monsummano, e vi si accede tramite una galleria anch’essa scavata nella roccia. L’acqua, del tipo bicarbonato-solfato-calcica, proviene da una sorgente posta 150 metri al di sopra della grotta e raggiunge la cavità mediante un piccolo condotto sotterraneo.

L’acqua scorre sul fondo della grotta dove raggiunge l’altezza di circa 1 metro e ivi sprigiona i suoi vapori che, passando attraverso il pavimento costituito da una griglia di lamiera, saturano l’ambiente. La temperatura interna, costante nelle diverse stagioni dell’anno, si

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aggira intorno ai 32°C ed il tasso di umidità oscilla tra 80 e 90%. Nei locali dello stabilimento, sono sistemate docce per il massaggio idrico e camerini di reazione dove, a richiesta, viene effettuata la massoterapia.

GROTTA GIUSTI

La grotta Giusti è certamente la più importante tra le grotte calde italiane sia per le dimensioni, 167 metri, sia per la ricchezza dell’ipogeo, sia per le sue antiche tradizioni. L’ingresso alla grotta, che fa parte dello stabilimento termale sortogli intorno, è stato attrezzato con bagni e docce. La biforcazione di destra conduce in quella parte della cavità che è stata denominata Paradiso per la temperatura di appena 25°C.

Se da vestibolo si devia invece verso sinistra si giunge, attraverso un’angusta galleria, ad una sala dal soffitto concrezionato dove il sentiero si biforca. Se da questo crocicchio discendiamo lungo il braccio di sinistra

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si arriva ad una piazzola sospesa sopra un lago. Questo lago (del Limbo) ha una lunghezza di 41 metri, una larghezza di 24 metri ed una profondità massima di 12 metri (6)

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BIBLIOGRAFIA

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Medico pratico e medico condotto, volo 4, fase. 2; 1953

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sudatoria” (1950-53). 5) CALAMITA V. “Antroterapia”

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6) COCCIA L. "Variazioni della pressione arteriosa in JACOVELLA G. artropatici in corso di fango ed

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10) MARTINETTI R. "Antroterapia caldo-umida e modifica- MAGRINI D. zioni della pressione arteriosa" Atti NARCETTI L. Soc. Ugolino Montecatini Terme,1965

11) MARTINETTI R. "Modificazioni del volume respiratorio NARCETTI L. durante l' antroterapia caldo-umida"

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12) MARTINETTI R. "La grotta Giusti di Monsummano" Il cenacolo, Firenze, 1968.

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14) RAVENNI A. "La grotta sudatoria del Colle S. Elena BITOZZI A. e la sua importanza nel completamento

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15) SAN MARTIN "Modification de la formule leucocytaire BACALCOA chez les arthrosiques par les bains de DE ARMIJO vapeur"

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16) SCALABRINO L. "Azione combinata della terapia termale SCARDIGLI G. idropinica con acque cloruro-sodiche ipertoniche e della terapia sudatoria nell'ipertensione arteriosa" Setto Med. 42, 180, 1954.

17) SCARDIGLI G. "Considerazioni cliniche in tema di terapia sudatoria"

Clin. Term. VII, 1,19/23, 1954.

18) SCARDIGLI G. "Metabolismo dell'acido urico in pa-

SCALABRINO L. zienti sottoposti a cure termali in Grotte naturali caldo-umide"

Clin. Term. 3, 157, 1953.

19) SEEGMI.LLERJ.E. "Use of the newer uricosurie agent GRAYEZEL A.I. in the management of gout"

J.A.M.A. 173, 1076, 1960.

20) TOURING CLUB "Stazioni termali in Italia ed altri ITALIANO luoghi di cura”

Ed. Garzanti, Milano, 1982.

21) ZANCAN L. "Risposte dell'organismo umano al calore durante il trattamento terapeutico con

fanghi, grotte umide e secche, sabbie del mare”

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