www.ulss.tv.it
SINTESI DELLE CONCLUSIONI, RICADUTE APPLICATIVE E PROSPETTIVE PER ULTERIORI STUDI
dott. Roberto Agnesi dott.ssa Michela Veronese
SPISAL ULSS 9 SPISAL ULSS 16
Padova 19-novembre-2014
Ricerca finalizzata 2009 – Ministero della Salute
«PREVENTION OF WORK INJURIES. EVALUATING THE EFFECTIVENESS OF SAFETY INTERVENTIONS CARRIED OUT BY OCCUPATIONAL HEALTH SERVICES OF LOCAL HEALTH AUTHORITIES IN THE WHOLE VENETO REGION (NORTHEASTERN ITALY) FROM 2001 TO 2007»
Gli interventi
Un primo risultato è la valutazione dell’
appropriatezza
degli interventi;l’assenza di randomizzazione è un difetto sul piano scientifico ma, ai fini della vigilanza e della prevenzione, si rileva un
risultato positivo; infatti:
La differenza di incidenza di infortuni fra casi e controlli
evidenzia
che gli interventi di vigilanza sono stati
eseguiti nelle situazioni di maggior rischio
e che la pianificazione regionale per priorità era attuata in Veneto prima che divenisse di attualità con gli indirizzi di livello nazionaleprevisti dal DLgs 81/08; indica inoltre che le ASL hanno
efficacemente attuato i criteri di programmazione, intervenendo ove era più opportuno e necessario.
Gli interventi
La copertura sul
sottoinsieme delle aziende più rilevanti
per i problemi di sicurezza era già superiore al 5%
previsto oggi sull’insieme delle aziende di tutti i settori
produttivi anche se all’epoca la copertura totale era
inferiore
;senza entrare nel merito di quale sia la percentuale di copertura più efficace, su cui per ora non vi sono dati oggettivi e su cui questo studio non fornisce risposte, si dovrà valutare se un obiettivo numerico indiscriminato non sia controproducente. L’evidenza che c’è un rapporto inverso fra copertura con
ispezioni e percentuale di interventi con riscontro di violazioni e completezza dell’intervento, dovrebbe far riflettere sul carico di lavoro per operatore che in Veneto è uno dei più alti tra le
regioni che hanno raggiunto l’obiettivo del 5% previsto dal DPCM 17/12/2007.
La riduzione degli infortuni per effetto DIRETTO
La riduzione degli infortuni gravi, più di quella
degli infortuni totali, deve essere presa in
considerazione come risultato positivo per non
incorrere nel rischio di valutare positivamente
l’effetto della sottonotifica dei casi lievi. Nelle
situazioni dove la consistenza numerica del
campione lo consentiva, la riduzione è risultata
significativa in un momento storico in cui
nella generalità delle aziende diminuivano
soprattutto i casi lievi.
Approfondimenti ulteriori
Si rilevano differenze di efficacia delle diverse
tipologie d’intervento ma sono anche diverse le
aziende (tassi) oggetto di intervento
(esempio IF e IS).
L’intervento di ispezione (d’iniziativa) va ripensato in
funzione delle caratteristiche di sicurezza
dell’azienda?
Cioè, lo stesso modello d’intervento, anche
limitandosi alla pura vigilanza, va bene per tutte le
situazioni ?
IL NUMERO DI SANZIONI SULLE MACCHINE indica
che si trova quello che si cerca ?
Nuove prospettive di
studio
(agevolate dal software gestionale SPISAL)
Ciò che è successo dopo il 2007 apre la strada a nuovi quesiti su:
a. Efficacia del DLgs 81/08 che ha modificato ampiamente il contesto normativo e incrementato le sanzioni per le aziende.
b. Efficacia della copertura delle aziende con il controllo su una percentuale più alta di interventi rispetto a quella degli anni precedenti per effetto del DPCM 17/12/2007.
c. Effetti della crisi economica, sia sulla reale sicurezza in azienda sia sui dati rilevati (denuncia infortuni e sottonotifica, lavoro nero, lavoro grigio, cassa integrazione etc.)
d. Effetti delle trasformazioni del mondo produttivo e dei rapporti di lavoro con spostamento degli occupati dal rapporto dipendente a tempo indeterminato verso altre forme.
e. Effetti dei provvedimenti attuativi del DLgs 81/08 che hanno ridisegnato gli obblighi formativi dei lavoratori, dei dirigenti, dei preposti e dei datori di lavoro.
www.ulss.tv.it