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Studi Piemontesi
Centro Studi Piemontesi
Ca dë Studi Piemontèis
CENTRO STUDI PIEMONTESI
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Studi Piemontesi
rassegna di lettere, storia, arti e varia umanità edita dal Centro Studi Piemontesi. La rivista, a carattere
interdisciplinare, è dedicata allo studio della cultura e della civiltà subalpina, intesa entro coordinate e tangenti
internazionali. Pubblica, di norma, saggi e studi originali, risultati di ricerche e documenti riflettenti vita e civiltà del Piemonte, rubriche e notizie delle iniziative attività problemi pubblicazioni comunque interessanti la Regione nelle sue varie epoche e manifestazioni. Esce in fascicoli semestrali. Comitato scientifico Renata Allìo Alberto Basso Piero Cazzola Anna Cornagliotti Guido Curto Richard Drake Pierangelo Gentile Livia Giacardi An dreina Griseri Corine Maitte Francesco Malaguzzi Isabella Massabò Ricci Aldo A. Mola
Francesco Panero Gian Savino Pene Vidari Pier Massimo Prosio Rosanna Roccia Costanza Roggero Alda Rossebastiano Giovanni Tesio Georges Virlogeux Direttore Rosanna Roccia Responsabile Albina Malerba Segreteria Giulia Pennaroli Consulente grafico Giovanni Brunazzi
Autorizz. Tribunale di Torino n. 2139 del 20 ottobre 1971. Stampa: L’Artistica Savigliano
L’insegna del Centro Studi Piemontesi riprodotta anche in copertina è tratta da una tavola del Recetario de Galieno stampato da Antonio Ranoto a Torino nel MDXXVI.
I testi (su supporto informatico) per pubblicazione – in italiano, francese, inglese o tedesco – in interlinea due e senza correzioni debbono essere inviati al Centro Studi Piemontesi. La collaborazione è aperta agli studiosi.
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GIUSEPPE GARIZZO, David Hume politico e storico, Torino, Einaudi, 1962, pp. 18-25.
La letteratura in piemontese dalle Origini al Settecento, a cura di Giuliano Gasca Quei razza,
Gianrenzo P. Clivio, Dario Pasero, Torino, Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis, 2003, pp. 538.
CITAZIONIARTICOLI:
Autore come per i volumi, titolo in corsivo, titolo della rivista tra virgolette, serie in numeri romani, annata in numeri arabi, anno tra parentesi; pagina o pagine citate; se la rivista è numerata per fascicoli anziché per annate, si dà il numero del fascicolo in arabo prima dell’anno.
GIAN SAVINO PENE VIDARI, Il re Vittorio Emanuele II “assume il titolo di Re d’Italia”, in “Studi
Piemontesi”, XL, 1 (2011), pp. 7-20.
Se si deve citare il capitolo o il saggio inserito in una raccolta, lo si deve considerare come un articolo di rivista, dandolo perciò in corsivo; il titolo del volume o della raccolta di saggi va pure in corsivo preceduto da in.
PERLE RECENSIONI
Autore in tondo normale, titolo in corsivo, città, casa editrice, anno, pagine Giorgio Dell’Arti, Cavour, Venezia, Marsilio, 2011, pp. 474.
La città in tasca. Un secolo di almanacchi Palmaverde dalla collezione di Giuseppe Pichetto, a cura
di Clelia Arnaldi di Balme, Torino, Palazzo Madama-Centro Studi Piemontesi, 2011, pp. 108, ill. Testo non superiore alle DUE cartelle (da 2000 battute).
Per le abbreviazioni vale quanto scritto sopra.
CENTRO STUDI PIEMONTESI
Studi Piemontesi
giugno 2015, vol. XLIV, fasc. 1
Rosanna Roccia 1 Cambiamento nella continuità Saggi e studi
Ilaria Fiumi Sermattei 5 Gli antichi marmi della basilica di San Paolo fuori le mura e
un’idea di Thorvaldsen per il dono di Leone XII a Carlo Felice
Amerigo Caruso 15 “La sana politica è sempre d’accordo con la religione”. Cultura
politica e reti di relazioni dei cattolici conservatori nel Regno di Sardegna 1848-1860
Fulvio Peirone 25 Sanità e igiene a Torino nella seconda metà dell’Ottocento:
l’attività scientifica di Guido Bordoni-Uffreduzzi, batteriologo comunale
Paolo San Martino 37 “L’opera vastissima e geniale” di Gianni Ricci architetto
(1895-1957) e l’eclettismo novecentista torinese
Alda Rossebastiano- 47 Onomastica piemontese Elena Papa- Daniela Cacia
(a cura di)
Note
Arabella Cifani - 71 Molto più che un tavolo. Sir Walter Becker, lo scrittore David
H. Lawrence e l’ambiente artistico torinese del primo Novecento
Luca Pier Giorgio Isella 83 La rocca di Po e il Monte dei Cappuccini documentati nel XV secolo Elena Gianasso 95 La chiesa della Confraternita dello Spirito Santo e il “Campanile
maggiore” di Gassino Torinese (1684-1765)
Pier Massimo Prosio 101 Noterella deamicisiana 2 Arnaldo Di Benedetto 103 “Oreste” di Guglielmo Alberti
Emanuele Miola 109 Per una grammatica del piemontese di oggi: gli aggettivi
dimo-strativi
Francesco Malaguzzi 119 Vicende antiche e recenti della Biblioteca Patetta Piero Gondolo della Riva 123 Il Piemonte sui piatti (addenda 6)
Gabriele Viola 125 Dai “beni comuni” ai “beni della Comunità”. Declino e
“monetiz-zazione” dei beni comuni nelle valli Grana e Stura di Demonte fra i secoli XVII e XIX
Roberto Livraghi 135 Le origini dei Carabinieri Reali in Alessandria (1814-1821) Edoardo Gautier di Confiengo 143 Consoli del Regno di Sardegna e d’Italia a Cipro (1825-1872) e
donazioni di antichità dell’isola
Ritratti e ricordi
Carmen Yenny Melano 153 Antonio Maurizio Valperga (1605-1688), ingegnere architetto al
servizio delle corti di Savoia e di Francia. Note inedite per un profilo biografico
Gustavo Mola di Nomaglio 161 “Aperto a tutti gli orizzonti”. Tommaso Valperga di Caluso
(Tori-no, 20 dicembre 1737-1 aprile 1815). Memoria nel bicentenario della morte
Maria Teresa Reineri 165 Una principessa indiana nella Torino carloalbertina: Giorgiana
Solaroli Dyce Sombre
Saggi e studi
Documenti e ineditiFabio Uliana 177 Un poemetto sulla Sindone (1611) di Francesco Maria Gualterotti Daniele Guernelli 191 Pergamene regali. Inediti miniati di Adolfo Dalbesio (c. 1880) Notiziario bibliografico:
recensioni e segnalazioni 199
Utrecht 1713. I trattati che aprirono le porte d’Italia ai Savoia (A. Merlotti) – Lagrange Matematico Europeo (V. Marchis) – Co-rografia della Città e Provincia di Pinerolo (1800) (R. Roccia) – M.P. Milia, Castelvecchio di Testona (E. Gianasso) – 1864 e Torino non fu più capitale (F. Peirone) – Archivi delle donne in Piemonte. Guida alle fonti (F. Paglieri) – G. Tosi, Della vita d’Emmanuel Filiberto (M.L. Doglio) – F. Bonivard, Croniques de Genève (G. Olivero) – De Paris à Turin. Christine de France duchesse de Savoie (M.V. Cattaneo) – Édifier l’État: politique et culture en Savoie au temps de Christine de France (C. Devoti) – Christine de France et son siècle (C. Devoti) – Tenimenti scomparsi. Commende minori dell’Ordine Mauriziano (L. Palmucci) – Filippo Juvarra, architetto dei Savoia, architetto in Europa (M.V. Cattaneo) – A. Nicolotti, Sindone. Storie e leggende di una reliquia controversa (P. Gentile) – L’Italia e il ‘Militare’. Guerre, nazione, rappresenta-zioni dal Rinascimento alla Repubblica (M. Rabà) – Vercelli fra Tre e Quattrocento (L.C. Gentile) – Mosaico. Asti, Biella e Vercelli tra Quattro e Cinquecento (E. Gianasso) – T. Romano, Vittorio Amedeo di Savoia Re di Sicilia (G. Mola di
Nomaglio) – L. Polo Friz, Lodovico Frapolli. Biografia e carteggio (G. Virlogeux) – I Carabinieri dal Regno di Sardegna
al Regno d’Italia; I Carabinieri del Re (P. Gentile) – P. Gentile, La casa di Camillo Cavour. Storie e oggetti dal Castello di Santena (R. Roccia) – Dall’Università di Torino all’Italia unita. Contributo dei docenti al Risorgimento e all’Unità
(I. Ferrero) – L. Mondo, Questi piemontesi. Profili di scrittori italiani tra Otto e Novecento (G. Tesio) – Stemmario
dei vescovi di Tortona (1221-1996) (G. Mola di Nomaglio) – P. Civalieri, Memorie storiche di Alessandria (1849-1856)
(P. Gentile) – Musei Torino 2011. Da crisi a opportunità. Verso la Nuova Galleria Sabauda (P. San Martino) – Felice
Casorati. Collezioni e mostre tra Europa e Americhe (P. Dragone) – M.L. Reviglio della Veneria, Recherche sui pittori di famiglia. Artisti della nobiltà tra XIX e XX secolo (G.G. Massara) – G. Schialvino, I pittori canavesani. Indagine sull’arte figurativa in Canavese nell’Otto e Novecento (B. Quaranta) – Giovanni Battista Quadrone. Un “iperrealista” nella pittura piemontese dell’Ottocento (F. Quaccia) – F. Hirsch-M. Meneguzzo, Ettore Fico. Nelle collezioni (G. Curto) – M. Piccat, Il laudario di Saluzzo (A. Rossebastiano) – Gelindo. Una tradizione natalizia tra Alessandria e Monferrato (M. Chiesa) –
A. Rossebastiano, Knowledge of French in Piedmont (S.M. Gilardino) – G. Tesio, La poesia ai margini. Novecento tra
lingua e dialetti (F. Prevignano) – Emilio Salgari: sogni e realtà (L. Robbiano) – Miscellanea di storia delle esplorazioni
(L. Robbiano) – N. Costa, Don Bòsch e altre poesie religiose piemontesi (A. Malerba) – B. Dorato, Sël finagi (M. Chiesa) –
Gualtiero Rizzi. Seminario a dieci anni dalla scomparsa (M. Chiesa) – L’Italia a pezzi (M. Chiesa) – A. Brilli, Il grande racconto del viaggio in Italia. Itinerari di ieri per viaggiatori di oggi (R. Roccia) – E. Ballarè, Frazioni e casali intorno a Borgosesia. Architettura e paesaggio (E. Moncalvo) – La cappella di Santa Maria di Missione di Villafranca Piemonte. Un capolavoro del gotico internazionale (G. Mola di Nomaglio) – A. Cifani-F. Monetti-C. Venegoni, Buttigliera Alta. Tesori d’arte e di storia (G. Mola di Nomaglio) – Castello di Rivoli. Guida alla Residenza Sabauda/Guide to the Savoy residence
(G. Pennaroli) – Una montagna viva. Mondo rurale, industria e turismo nelle Valli pinerolesi nei secoli XVII-XX (A. Cantaluppi) – C. Ugo-A. Perosino, Il cimitero ebraico di Alessandria (R. Livraghi) – B. Croce-G. Gentile, Carteggio
(1896-1900) (G. Bergami) – Galisia 1944-2014 (F. Quaccia) – Inchiesta su Gramsci (G. Bergami) – F.F. Frisone, Binario morto. Diario di un pittore internato (G. Bergami) – F. Ferrarotti, La concreta utopia di Adriano Olivetti (F. Quaccia) – E.
Lurgo, La beata Caterina da Racconigi fra santità e stregoneria (F. Quaccia) – M. Ristagno, L’Oratorio della Confraternita
di Santa Maria Maddalena e del Santissimo Crocefisso (E. Zana) – A. Robetto, Riti e tradizioni delle Valli di Lanzo (M.
Chiesa) – E. Tonda, La distinzione intellettuale nelle pagine del carteggio Giulio (1859-1869); A. Musazzo, L’italiano a
Vercelli nel 1561; S. Ghirardo, Vocabolario elettronico dei dialetti del Piemonte (M. Chiesa) – F. Dassano, Ex voto della Grande Guerra nell’eporediese e nelle valli alpine canavesane (F. Quaccia) – Ivrea e dintorni 1914-2014 (F. Quaccia) – Rantantiro. Il Gruppo Pifferi e Tamburi dello Storico Carnevale d’Ivrea (F. Quaccia) – R. Doro, Sonador da Coscrit e da Quintët (F. Quaccia) – La guida del Monferrato (P.M. Prosio) – 150 anni del Liceo classico Cesare Balbo (R. Gendre) – P.
Prunotto, Cronologia sacra delle Chiese di Costigliole d’Asti (R. Gendre) – L. Da Ponte, Storia incredibile ma vera (1833) (M. Chiesa) – Segnalazioni (a cura di M. Chiesa e A. Malerba).
Notizie e asterischi 270
In memoria di Vittorio Fenocchio (A. Malerba) – Ricordo di Giovanni Morello (G. Goria) – La memoria di un secolo di moda (F. Paglieri) – Repertorio Etimologico Piemontese REP – Attività del Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis – Asterischi (a cura di G. Pennaroli).
66
30 L’esito dialettale è largamente
diffuso in area piemontese, si ve-dano anche PONZA 1832, s.v. cravé;
ZALLI 1830, s.v. cravè; GRIBAUDO, SE -GLIE 1972-1975, s.v. cravé.
31 V. B
ELLERO, Glossario
Medioe-vale da Statuti Comunali del Cunee-se, tesi di laurea inedita, Università
di Torino, a.a. 1967/68, s.v.
capreri-us. Si osservi anche la forma chra-ver (de Saluce) «pastore e custode
di capre», registrata nel Charneto di Giovanni Andrea Saluzzo di Ca-stellar tra il 1482 e il 1528, cfr. A. CORNAGLIOTTI, M. PICCAT, Il
«Char-neto di Giovanni Andrea Saluzzo di Castellar 1482-1528»: i perché di una nuova edizione, in «Studi
Piemonte-si», 27 (1998), pp. 81-92.
32 BSSS 69/3, doc. 40. 33 PONTEPRINO 1971/72, cit.
34 C
ACIA 2004/2007, cit.
35 Per i dati del 1387 si veda COL
-LI TIBALDI 2006/2009, cit.
36 S.A. B
ENEDETTO(a cura di),
Li-bri Consiliorum 1342-1349. Trascri-zione e regesto degli Ordinati comu-nali, Torino, Archivio Storico della
Città, 1998, vol. III, p. 37.
37 M. BAIMA(a cura di), Libri
Con-siliorum 1351-1353. Trascrizione e re-gesto degli Ordinati comunali, Torino,
Archivio Storico della Città, 1999, vol. IV, p. 158.
38 M. B
AIMA(a cura di), Libri
Con-siliorum 1372-1375. Trascrizione e re-gesto degli Ordinati comunali, Torino,
Archivio Storico della Città, 2002, vol. VI, p. 308.
CRAVERO 3166 (CN 1905, TO 1138, AT 57, NO 42, AL 15, VC 9)
Appartiene alla serie degli antroponimi indicanti attività o mestiere, nel caso specifico il pastore o guardiano di greggi, in piemontese cravè «capraio e capraro» (DSA30), di cui il
cognome in esame rappresenta l’adattamento italiano. L’esi-to piemontese risale al latino medievale cravarius «caprarum custos» (DC), registrato negli Statuti di Torino del 1360 («De custodiendis bestiis per vaccarios, porcarios et Cravarios»: DC, s.v. cravarius), preceduto dalla forma craverius, presente nel 1293 negli Statuti di Bene Vagienna, in provincia di Cu-neo, ad indicare il custode comunale delle capre31. Alla base
s’individua la voce crava, forma metatetica del latino capram ‘capra’ con evoluzione settentrionale di -p- in sede intervoca-lica in -v- (Rohlfs 1966-1969, § 207), unita al suffisso -arius, divenuto nei documenti piemontesi di epoca medievale -erius.
0 500 1000 1500 2000 2500 CRAVERO TO CN AT AL VC NO
Il cognome raggiunge in Piemonte il rango medio 43. È tipico del Cuneese, dove si colloca al sedicesimo posto per frequenza. Nel Torinese occupa il 47° posto.
La documentazione piemontese restituisce: nel XII seco-lo «Merseco-lo Crauer» a Torino32; nel 1229 «petrus craverius» a
Santhià, nel 1253 «petrus craverius» a Chieri, nel 1282
Crave-rius a Cuneo33; nel XIV secolo numerose attestazioni,
special-mente in provincia di Cuneo (nel 1314 «johannes craverius» a Sommariva del Bosco34; nel 1387 «petrus craverius raymondi»
a Cherasco; nello stesso anno a Bra «johanninus craverius… ja-cobus craverius… germanus craverius… martinus craverius… percivallus craverius… ogerius craverius… petrinus craverius… jacobus craverius… petrus craverius35»), nel Torinese (nel 1342
«Bartolomeus Craverius36», nel 1353 «Camparius Venchigle:
Matheus Craverius37», nel 1375 «Rubiana Craverius38»).
Tra i piemontesi che portarono o tuttora portano questo cognome ricorderemo il musicista Giovanni Cravero, nato
67
39 S. I
ACIDI FEUDONOVO, Ricerche
di antroponimia dal Catasto di San-front del 1401, tesi di laurea inedita,
Università di Torino, a.a. 1970/71.
40 I dati sono tratti da CACIA 2004/
2007, cit. a Moncalieri (1858-1915), autore di diverse partiture, e l’ex
calciatore del Torino, poi dirigente sportivo, Roberto Cravero, nato a Venaria nel 1964.
Gens: netto epicentro in Piemonte. DF: Cravèro s.v. Capra
Lurati 2000: 0 CI: s.v. Cravèri
Gasca Queirazza 2008: s.v. Cravero Abrate 2009: s.v. Cravero
CRAVERI 104 (TO 58, CN 43, AT 2, VC 1)
Variante morfologica di Cravero, cui si rimanda per indi-cazioni sull’etimo, si distribuisce tra il Torinese e il Cuneese.
Le attestazioni di epoca medievale in nostro possesso, tutte di area cuneese, risalgono al XV e al XVI secolo e si presentano dapprima con uscita -erj (nel 1401 «Johannes
Craverj» e «Giraudus Craverj» a Savigliano39),
successiva-mente con uscita -erii / -erij, interpretabile sia come nomi-nativo plurale sia come genitivo singolare della forma cra-verius (nel 1433 «giraudus craverii» a Rifreddo, nel 1501 «francisco craverii de sanfredo judice» a Savigliano, nel 1567 «johannes jofredus craverij» a Rifreddo40).
Diedero lustro a questo cognome lo scienziato natura-lista Federico Craveri (1815-1890), originario di Bra, che fondò insieme a Quintino Sella il CAI (Club Alpino Ita-liano); il direttore della fotografia e regista torinese Mario Emilio Craveri (1902-1990); il fumettista e illustratore tori-nese Sebastiano Craveri (1899-1973).
Gens: distribuito nelle regioni centro-settentrionali, con buona concentrazione in Piemonte.
DF: Cravèri s.v. Capra Lurati 2000: 0 CI: s.v. Cravèri Gasca Queirazza 2008: 0 Abrate 2009: s.v. Craveri CRAVERIS 13 (VC 7, TO 6)
Rara variante di Cravero, si distribuisce tra le province di Vercelli e di Torino.
Gens: presente in tre soli comuni, di cui due piemontesi (provincia di Vercelli e Torino) e uno lombardo (Pavia). DF: 0
Lurati 2000: 0
CI: Cravèris s.v. Cravèri Gasca Queirazza 2008: 0 Abrate 2009: 0
68
41 Per la seconda ipotesi
propen-de CI.
42 AIS 1417, p. 172 (Villafalletto),
ricordato dal LEI, s.v. capra¯rius ‘del-le capre’.
CRAVERA 57 (AT 26, AL 22, CN 7, TO 2)
Può rappresentare il femminile di Cravero, a designare una donna dedita alla cura e alla guardia delle capre, in genere la moglie del capraio, oppure indicare il luogo di pascolo delle capre41. Si veda inoltre la voce kravéra
‘mag-gese; sodaglia’ a Villafalletto42.
L’attuale distribuzione del cognome mostra epicentro nell’area meridionale del Piemonte, tra Astigiano e Ales-sandrino.
Gens: presente in 17 comuni, con maggiore insistenza in provincia di Alessandria ed estensioni in Liguria e Lom-bardia. DF: 0 Lurati 2000: 0 CI: s.v. Cravèra Gasca Queirazza 2008: 0 Abrate 2009: Cravera Osservazioni d’insieme
Il confronto tra le quattro forme cognominali esami-nate mostra il prevalere di Cravero sia sul piano sincronico sia sul piano diacronico. Sul piano sincronico, il numero di occorrenze in -o, nettamente superiore a quelle in -i, conferma il carattere locale della soluzione con uscita sin-golare. Sul piano diacronico, gli ampi spogli di materiale onomastico consentono di seguire il percorso del nome nel tempo, collocando: nel sec. XII il primo apparire, in forma volgare (Craver); nel sec. XIV il periodo di maggiore dif-fusione (Craverius); dal sec. XV la comparsa della forma al plurale, che subentra alla forma precedente.