LE CRITICITA’ RISCONTRATE NEI
CONTROLLI
uso delle schede di autovalutazione,
normativa tecnica di riferimento – esempi
Enrico Contessotto, Adriano Cunial U.O. SPISAL Distretto ASOLO
Ovvero… non dovremmo…
…essere qui a parlare di 547 e 303, perchè…
…dal 1991 ad oggi abbiamo visto succedersi profondi mutamenti diprospettiva nella legislazione sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
I Decreti 277, 626, 81, hanno introdotto attività, responsabilità, figure professionali, adempimenti nuovi, che si riassumono nella VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI da parte del datore di lavoro e nella conseguente SCELTA ed ATTUAZIONE delle MISURE di tutela necessarie alla prevenzione.
EPPURE siamo qui oggi a parlarci, essenzialmente, ancora di protezione oggettiva per la prevenzione del rischio di infortuni all’arto superiore dovuti all’utilizzo di macchine ed attrezzature di lavoro
Ne parliamo da moderni…
Come dire…, appunto… Partendo NONdallo sguardo diretto sulla macchina in sé (LOGICA 547), ma osservando con quale PREGNANZA l’obbligo di valutare i rischi e redarre un documento di valutazione si cala nella
realtàdella sicurezza della singola macchina e del suo operatore o manutentore…
…ma è proprio qui che …
corriamo il rischio che ci cadano le pere dall’albero…
Criticità di «sistema»
INFATTI l’avvicendarsi delle strategie legislative non ha spostato di molto il «core» del problema, QUINDI
è probabile che vi sia una criticità di sistema, che potremmo cercare di individuare partendo da una domanda:
A che cosa serve il documento di
valutazione dei rischi?
Blowing in the wind...
La risposta potrebbe svilupparsi secondo due atteggiamenti:
Il DVR SERVE:
1) Ad assolvere un obbligo legislativo («burocratico») che obbliga ad averlo, obbligo che va ottemperato con il minor dispendio possibile economico e di tempo;
2) A documentare un processo di analisi e valutazione,
individuazione delle criticità e delle soluzioni, ed attuazione (o programmazione) delle stesse, SVOLTI «DI FATTO», che garantiscono ai lavoratori la sicurezza e al datore di lavoro di essere adempienteed efficiente.
Risposta 1
Significa che il datore di lavoro si serve di consulenze che gli forniscono un malloppo importante di fotocopie, che contengono «tutto», in modo da non lasciar fuori «niente», che il datore di lavoro firma, paga, e mette nell’armadio nell’eventualità che gli capiti un controllo.
E costano non dico poco, ma non troppo… sono uguali per tutti!
L’adempimento burocratico è ottemperato.
Areo! Ga dito
el consuente
che xe tuto a
posto!
Risposta 2
Significa che il datore di lavoro si serve di consulenze (interne ed esterne) che «di fatto» sono in grado di produrre valutazioni, individuazioni dei problemi e
soluzioni, che vengono quindi raccolte in un documento contenente indicazioni CONCRETE, scritto in modo che il d.d.l. possa comprendere ed attuare, indipendentemente e relativamente al suo livello di conoscenze. Molto dunque, certo non tutto, dipende dalla «qualità» della consulenza. L’analisi delle attività ispettive di primo livello e di quelle di audit di secondo livello ci ha portato a individuare delle criticità importanti situate
all’interfaccia tra DVR o SGSL e attività produttive, non sempre «raggiunte» dal contenuto dei documenti…
Un esempio…
In una azienda c’è una apparecchiatura a importante potenziale infortunistico,
comandata da un quadro situato in una cabina per l’isolamento acustico, sprovvista di dispositivi in grado di impedire l’accesso di personale ai punti pericolosi.
L’analisi dei rischi ha già individuato una soluzione tecnica.
In attesa della implementazione della soluzione definitiva, si rende necessario definire delle misure di mitigazione del rischio che diano a tutti garanzia nel breve periodo.
La consulenza individua tali misure nella apposizione di cartelli monitori, che vengono ritenuti idonei dagli auditors di sistema!
Ma?
I cartelli monitori sono posizionati in prossimità dei punti pericolosi, ma nulla vieta all’operatore di entrare nella zona pericolosa, magari attirato proprio dai cartelli che gli dicono di non avvicinarsi, per poterli leggere… La soluzione appare pertanto
inadeguata ad una efficace protezione dai rischi, ma limitata ad un
atteggiamento difensivo del tipo
«il cartello c’era ed era stata fatta la formazione…»
The final countdown…
Soltanto la soluzione finaleappare adeguata, consistendo in cancelli interbloccati.
La soluzione transitoria avrebbe dovuto comprendere almeno una barriera la cui rimozione per l’accesso all’area pericolosa comportasse un atto deliberato e cosciente, e che su quella barriera fosse posizionato il cartello monitore.
DVR vs MACCHINA: 0 a 2
Il concetto che si vuole far passare, in sintesi, è che
l’approccio anglosassone, datore di lavoro, rspp, valutazione
del rischio, documento
è valido solo se l’analisi delle criticità e
la implementazione delle soluzioni si spinge fino alla
applicazione completa e corretta di quanto previsto dalla
normativa tecnica e dalla migliore prassi
, ovvero fino ad una
efficace protezione oggettiva.
Gli esempi che il collega vi sottoporrà vogliono sottolineare le
situazioni nelle quali il collegamento tra documenti e realtà è
stato insufficiente.
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
DEI RISCHI
•
Il D.V.R. deve:
•
Essere redatto dal D.L. (quantomeno lo deve
conoscere).
•
Essere semplice e comprensibile.
•
Trattare tutti i rischi realmente presenti, e
possibilmente solo quelli.
•
Contenere un elenco aggiornato di macchine,
attrezzature ed impianti, possibilmente con
specifiche schede macchina.
S.G.S. organigramma
DIRIGENTI DATORE DI LAVORO LEGALE RAPPRESENTANTE
R.S.P.P.
RESP. Del Sistema
Preposti
capo turno Resp. Manutenzioni
AUDIT CRITICITA’
•
Sistemi con
procedure certificate
da ENTI di
Certificazione che non sono stati
adeguatamente implementati ai
livelli bassi
della struttura.
•
Il sistema certificato sulla procedura macchine
non si era
«accorto»
che i mezzi di
sollevamento aziendale non erano verificati da
molto tempo.
•
La procedura di gestione degli infortuni non
prevede l’analisi delle cause ma si limita alla
presenza o no dei D.P.I.
AUDIT ASPETTI POSITIVI
•
Nelle aziende in cui il Sistema viene
implementato a partire dal basso, dalle azioni
e dalla organizzazione del lavoro mirate al
controllo delle situazioni di rischio e del
corretto operare degli addetti, si sono trovate
le situazioni migliori, con completo
coinvolgimento di tutti e con procedure
applicate che vanno oltre i documenti e le
norme S.G.S. applicate.
ESPERIENZE IN VIGILANZA
Vediamo alcune situazioni tratte
dalle attività di vigilanza nell’ambito
del piano mirato di Prevenzione degli
infortuni agli arti superiori del 2016.
AZENDA CARTOTECNICA RIEPILOGO DELLA VALUTAZIONE E PROGRAM-MAZIONE INTERVENTI MIGLIORATIVI.
SITUAZIONE PRATICA DI MACCHINE E IMPIANTI
Il D.V.R. relativo (Rischio Chimico)
A FRONTE DI UNA SOSTANZIALE INADEGUATEZZA DELLA VALUTAZIONE DEL PROBLEMA OGGETTO DEL PROGETTO, TROVIAMO UN DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO CHE RIESCE A CLASSIFICARE GLI IMPIEGATI AMMINISTRATIVICOME SOGGETTI ESPOSTO A RISCHIO NON IRRILEVANTE.
Panificio pasticceria
industriale: Il documento
VALUTAZIONE DEL RISCHIO MACCHINE
La realtà nella
fase di vigilanza
rileva che le
protezioni sono
aperte, i
microinterruttori
bloccati gli
operatori sono
formati via
e-Learning.
LA VALUTAZIONE DEL
RISCHIO MICROCLIMA
L’AMBIENTE VALUTATO
- 22
°
C
PROVVEDIMENTO
Art.lo 17 c. 1 lett.a) D.lgs 81/08
Il documento pertanto non contiene gli elementi di cui
all'art. 28 comma 2, lettera a). Il D.L.ha omesso la specifica
valutazione del rischio derivante dalla presenza di
lavoratori in ambienti a microclima severo freddo, sia per
le mansioni di magazziniere cellista (con presenza
permanente in ambienti intorno ai -20°C) che per i
manutentori, chiamati ad operare in modo saltuario, anche
VALUTAZIONE ERGONOMICA
RIPARI MOBILI INTERBLOCCATI
CRITICITA’ RILEVATE
Rif. D.Lgs 81/08
Preposto:
Art.lo 19 c. 1 lett. f) mancata
segnalazione al D.L. della situazione di
pericolo nota.
Dirigente:
Art.lo 37 c. 1 lett.b) mancata
formazione.
Art.lo 71 c. 8 lett.b) mancata programmazione
di controlli per la funzionalità dei sistemi di
sicurezza.
ORGANI DI TRASMISSIONE
•
SEGREGAZIONE AREE
PERICOLOSE
•
PRESSE NEL
•
SETTORE
•
CALZATURE.
• Problema che è sempre stato presente ma affrontato con scarsa attenzione anche dalle aziendePROTEZIONI INSUFFICIENTI
ORGANI DI COMANDO
Selettore acceso spentoche dà avvio diretto al tritacarne posto a circa
4 metri dal quadro.
L’operatore in fase di pulizia del tritacarne ha riportato
l'amputazione distale dell'arto superiore.