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I geomatici per la conoscenza del territorio

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GEOmedia 4 2006

E

4

DITORIALE

I geomatici per la

conoscenza del territorio

L

e molteplici adesioni alla Commissione Geodetica Italiana, promossa solo qualche mese fa ci portano a fare considerazioni ottimistiche sulla sua effettiva ricostituzione.

Noi di GEOmedia, i nostri lettori e tanti altri siamo convinti che la realizzazione della Cartografia Nazionale, con il dettaglio e l’accuratezza opportuna, è il fondamento per la conoscenza del territorio e dell’ambiente. Sappiamo che qualsiasi opera dell’uomo, che abbia impatto sul territorio, va documentata su un documento convenzionale, per forza di cose - ancora oggi - cartaceo, affinché lo stato dei luoghi abbia valenza probatoria al momento della valutazione del progetto e del successivo intervento.

Siamo inoltre coscienti che la situazione italiana in tale settore versa in uno stato di profonda confusione a causa della mancata riorganizzazione dei servizi cartografici di Stato, già proposta nel 1945 dal CNR e

peggiorata poi con l’abrogazione della Commissione Geodetica Italiana, avvenuta negli anni ’70, durante il primo passaggio legislativo di competenze dallo Stato alle Regioni che provocò la chiusura di una serie di Enti

considerati inutili.

Osserviamo impotenti l’apparente trascuratezza del settore che ha comunque continuato a realizzare documenti cartografici ufficiali, di Stato, ma con metodi e normative frutto dei lavori di tale Commissione, che ancora oggi si utilizzano, anche se con specifiche risalenti agli anni ’60. Qualsiasi innovazione necessaria, considerato il forte livello tecnologico che ha coinvolto il settore e il profondo mutamento antropico del territorio, è oggi demandato all’improvvisazione delle amministrazioni locali carenti del necessario livello di coordinamento e controllo nazionale.

Prendiamo atto che successivi interventi hanno visto solo gli sforzi del CNIPA per ottenere un coordinamento tra Stato e Regioni nel settore dei Sistemi Informativi Geografici, che riguardano però il solo aspetto informatico di trattamento del dato senza un’approfondita analisi dei contenuti e dei valori specifici dei documenti

cartografici.

Ma gli aderenti al Manifesto non continueranno ad ignorare la necessità di avere una chiara cartografia aggiornata con il dettaglio necessario alla reale comprensione dei fenomeni territoriali e ambientali. Non lasceranno alla sporadica iniziativa locale operazioni di aggiornamento cartografico senza che ci siano leggi di indirizzo in merito, ed ancora in assenza di organi preposti a dettare istruzioni.

Non continueranno ad osservare impotenti l’assurdità che si raggiunge poi nel rapporto tra Enti cartografici di Stato che producono cartografia, la quale spesso non coincide, come ad esempio il Catasto, che rappresentando su carta il particolare tema relativo alla proprietà, difficilmente si relaziona alla cartografia dell’Istituto Geografico Militare, o con le Cartografie Tecniche Regionali, quest’ultime utilizzate come basi progettuali per l’attività urbanistica e di pianificazione territoriale.

Le nostre ragioni saranno sentite, il nostro messaggio è arrivato e presto speriamo che una iniziativa

parlamentare porti in Senato nella Commissione opportuna le nostre ragioni. Per questo vi chiediamo ancora di diffondere la nostra iniziativa per cercare ulteriori adesioni, per far sentire la nostra voce, per essere ancora più numerosi, nella convinzione che quanto faremo avrà il suo effetto nell’immediato, è vero, ma essenzialmente per un migliore futuro del territorio in cui viviamo.

GEOmedia sarà presente ad ASITA anche con una sezione appositamente predisposta per diffondere ed ottenere nuove adesioni che per il momento, vi ricordo, sono accettate tramite Internet al sito:

www.commissionegeodetica.it

ove in pochi secondi si può dare il proprio contributo ad una iniziativa degna della categoria dei geomatici, delegata da sempre alla conoscenza e alla descrizione del territorio.

Buona lettura Renzo Carlucci

direttore@rivistageomedia.it

Errata Corrige al precedente editoriale del numero 3-2006:

Riportiamo il paragrafo tipograficamente perso nel numero precedente (da inserire prima del quart’ultimo capoverso):

“Ma il futuro sembra sempre più assetato di geo-informazioni e lo dimostra il fatto che anche Google ha investito nell’informazione geografica acquisendo diritti di immagini satellitari da distribuire in tutto il mondo, intimorendo i grandi produttori di software quali ESRI, Intergraph, Bentley o Autodesk che iniziano ad avvalorare formati di interscambio con Google. In un’intervista a Gim International, Jack Dangermond (fondatore di ESRI) afferma che comunque le limitate funzionalità GIS di Google Earth lasceranno sempre spazio ai sistemi GIS veri e propri. Sta di fatto che ora è possibile sovrapporre qualsiasi strato informativo georiferito sulla base satellitare di Google e non è escluso che a breve termine possa diventare il riferimento di tutti i sistemi GIS, agendo come un vero acceleratore geomatico .”

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