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Academic year: 2021

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139. Fandiño Pinilla M.I. (2008). Matematica: per un apprendimento significativo. La vita

scolastica. 63, 1-2, 27-28.

Matematica: per un apprendimento significativo

Presentazione della didattica della matematica del nuovo anno su VS1/2, 1° settembre 2008

Martha Isabel Fandiño Pinilla

Ogni volta che si inizia un’avventura, ci s’interroga sugli scopi e gli obiettivi e l’essere umano sente il bisogno impellente di produrre qualche cosa di utile, di produttivo, di significativo. Per cui, anche se la proposta di puntate di suggerimenti di didattica di argomento matematico di Vita Scolastica si ripete ogni anno, a fine agosto - primi di settembre, di fatto comporta, per noi che la pensiamo con forte anticipo, un impegno ogni volta nuovo.

Ogni anno si cerca di imbastire un discorso più significativo su aspetti o temi generali (metodologie) e più specifici (contenuti).

Quest’anno abbiamo cercato di spingere i nostri collaboratori ad ideare proposte che siano in linea con due principi cardine:

proporre una matematica viva, non chiusa dentro le aule scolastiche;

dare agli insegnanti stimoli su quei punti che consideriamo nodi concettuali. Vediamo i perché.

Il primo punto è delicato. Spesso, lungo il corso dei 5 anni di primaria, la matematica falsa sempre più il senso delle sue proposte e dei suoi contenuti, allontanando il bambino del suo mondo di esperienze. Pian piano, questa materia, che potrebbe essere fonte di ispirazione genuina per attività concrete nel mondo reale, diventa interna alla scuola, il suo senso si giustifica in modo endogeno e “contrattuale”: le cose matematiche si fanno così e così perché l’insegnante le vuole così. L’interesse genuino e spontaneo che il bambino ha all’inizio, un po’ alla volta si spegne (di solito, il momento drammatico si ha più tardi, all’inizio dell’adolescenza). I problemi suonano falsi, i temi non riguardano il mondo reale del bambino. Dunque, abbiamo chiesto alle collaboratrici dell’annata che inizia un impegno a proporre attività sempre vicine a scopi esperienziali attivi e concreti. Anche per dare gli insegnanti idee e modalità, vicine alle loro abitudini, sì, ma con una punta di ripensamento critico e creativo.

Il secondo punto è importante. Dopo alcune recenti variazioni di suggerimenti ed indicazioni non solo ministeriali, ma dettate anche da case editrici e interpreti più o meno autorevoli di tali indicazioni, ci pare sempre più valida l’idea di suggerire agli insegnanti di non disperdersi, di concentrarsi sugli aspetti cruciali della matematica, su quelli che, chiamiamoli come ci pare,

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costituiscono i punti nevralgici della nostra disciplina. Certo, ci sono tante belle cose, tanti argomenti deliziosi, attraenti e culturali, ma il tempo vola, i bambini hanno esigenze non solo cognitive, spesso ci si deve concentrare sul clou degli argomenti. Cosicché abbiamo chiesto alle nostre collaboratrici di andare sempre a cercare attività che siano centrali per un apprendimento significativo della matematica.

Una regola d’oro per sfruttare al meglio queste proposte: in così poche pagine non è pensabile trovare trattati tutti gli argomenti in dettaglio, né è pensabile che quelli pubblicati in un numero coincidano con quelli che il nostro Lettore aveva pensato proprio per quelle due settimane. Bisogna leggere, capire il senso delle proposte e usarle, eventualmente ritoccate, nel momento più adatto, il che è assai variabile tra Val d’Aosta e Friuli, tra Sardegna e Salento… Per forza di cose, non sempre i suggerimenti arriveranno al momento considerato più opportuno dal nostro Lettore.

A noi spetta formulare le proposte, sempre concrete e fattive, sempre puntali e precise; ma chiediamo la collaborazione di tutti perché queste attività vengano realizzate, integrate dalla esperienza dei singoli docenti, nel migliore dei modi e nel migliore dei momenti.

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