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Poesia e METRICA (PDF)

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(2)

CARATTERISTICHE

DELLA POESIA

La POESIA è scritta in VERSI, ha

figure retoriche, rime

(che

formano strofe)

e viene studiata

dalla metrica che è la disciplina

che si occupa dello studio degli

elementi strutturali di un testo

poetico, risulta così diversa

(3)

CARATTERISTICHE DELLA POESIA

SIGNIFICANTE

È la dimensione fisica,

cioè l’insieme dei

suoni o delle lettere di

una parola

Es. F.A.R.F.A.L.L.A

SIGNIFICATO

È la dimensione mentale,

cioè l’immagine

concettuale, cosa

significa per noi la parola

Es. FARFALLA (insetto che vola)

(4)

Il LEGAME tra significante e significato è

così STRETTO che cambiando il

significante, cambia anche il significato.

CARATTERISTICHE DELLA POESIA

ES. PÈSCA (il frutto con la «E» aperta)

E PÉSCA (lo sport con la «E» chiusa)

(5)

CARATTERISTICHE DELLA POESIA

Quasi tutte le parole sono POLISEMICHE,

cioè associano a uno stesso significante

più significati, il primo significato è detto

denotazione (cioè letterario), il significato

secondario è detto connotazione.

(6)

CARATTERISTICHE DELLA POESIA

Es. di parole POLISEMICHE:

PIANO → elemento orizzontale privo di sporgenze; strumento musicale (il pianoforte); livello della casa; progetto…

TEMPO → tempo meteorologico; nozione che scansiona la continuità illimitata di ciò che avviene; tempo presente, tempo passato…

ALBERO →pianta con busto e chioma; asta verticale che regge le vele delle navi; albero genealogico insieme delle origini di una famiglia…

(7)

L’IO LIRICO E L’INTERLOCUTORE

Nella poesia è importante distinguere l’AUTORE

REALE (la persona che scrive) da colui che nel

testo dice «IO» e che perciò è detto «IO LIRICO»

AUTORE →

TESTO POETICO

LETTORE

(8)

L’IO LIRICO spesso si identifica con l’AUTORE, Ma non sempre. Nel TESTO POETICO, spesso compare un «TU IMMAGINARIO» che

costituisce un INTERLOCUTORE a cui l’IO LIRICO.

L’INTERLOCUTORE, spesso si identifica con il LETTORE, in altri casi può risultare BEN DISTINTO e può essere:

• UN PERSONAGGIO DI CUI NON VIENE SPECIFICATA L’IDENTITÀ (Nessuno) • UN PERSONAGGIO DETERMINATO CON UN NOME PRECISO (Signorina

Felicita)

• UNA REALTÀ NATURALE (Il vento del Nord) • UN CONCETTO PERSONIFICATO (Futuro) • DIO (Signore)

(9)

IL LINGUAGGIO FIGURATO:

campi semantici e parole chiave

CAMPO SEMANTICO → Insieme di

parole i cui significati sono

riconducibili ad un unico

argomento.

PAROLA CHIAVE → Parola attorno a

cui ruota un campo semantico.

(10)

IL LINGUAGGIO FIGURATO:

le figure retoriche

Sono ESPRESSIONI che implicano uno scarto dalla

lingua comune e ATTRIBUISCONO alle PAROLE un

SIGNIFICATO DIVERSO da quello denotativo.

SERVONO per arricchire la lingua e POTENZIARE IL

MESSAGGIO catturando facilmente l’attenzione del

(11)

IL LINGUAGGIO FIGURATO:

le figure retoriche

Le FIGURE RETORICHE si distinguono in:

1. DI SIGNIFICATO

2. DI ORDINE

(12)

IL LINGUAGGIO FIGURATO:

le figure retoriche

1. DI SIGNIFICATO come…

• Similitudine • Metafora • Analogia • Metonimia • Sineddoche • Personificazione • Iperbole • Antitesi • Ossimoro • Sinestesia

(13)

IL LINGUAGGIO FIGURATO:

le figure retoriche

2. DI ORDINE come…

• Anastrofe • Iperbato • Parallelismo • Chiasmo • Climax e Anticlimax • Anafora

(14)

IL LINGUAGGIO FIGURATO:

le figure retoriche

3. DI SUONO come…

• Assonanza • Consonanza • Allitterazione • Onomatopea • Paronomasia

(15)

Nella poesia Ritroviamo le FIGURE METRICHE ovvero una differenziazione tra il COMPUTO SILLABICO e il CALCOLO

DELLE SILLABE GRAMMATICALI il quale differisce nella poesia.

QUESTE FIGURE SONO: • La SINALEFE

• La DIALEFE • La DIERESI • La SINERESI

(16)

L’UNITÀ METRICA DELLA POESIA

Nella poesia è importante il VERSO,

cioè l’unità metrica fondamentale

caratterizzate da un certo numero di

sillabe e da un ritmo.

(17)

SILLABE E RITMO:

il computo sillabico

Il computo sillabico si riferisce al

numero delle sillabe che compongono

un verso.

(18)

BISILLABO o binario (2 sillabe) TERNARIO o trisillabo (3 sillabe)

QUATERNARIO o quadrisillabo (4 sillabe) QUINARIO o pentasillabo (5 sillabe)

SENARIO (6 sillabe)

SETTENARIO (7 sillabe) OTTONARIO (8 sillabe)

NOVENARIO o enneasillabo ( 9 sillabe) DECASILLABO (10 sillabe)

(19)

I VERSI SCIOLTI E

LIBERI

Nella poesia possiamo trovare DUE TIPI DI VERSI,

quelli sciolti e quelli liberi.

• I VERSI SCIOLTI sono versi non rimati, che non sono cioè legati reciprocamente da una rima. Il verso sciolto per eccellenza nella nostra tradizione poetica è l’endecasillabo sciolto.

• I VERSI LIBERI sono versi che non rispettano per precisa scelta dell'autore né uno schema metrico né rime. Sono chiamati così poiché non si basano su un numero fisso di sillabe e si può

applicarli a diverse realtà metriche; non hanno nessuna regolarità nel numero delle sillabe.

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SILLABE E RITMO - Il ritmo

→ Il RITMO è una caratteristica del verso determinato

dall’accento ritmico o ictus.

Nei versi parisillabi gli ictus cadono sempre sulle stesse sillabe, sono fissi. Nei versi imparisillabi gli ictus non cadono sempre sulle stesse sillabe,

sono mobili.

VERSI PARISILLABI Se d’amore

perdi ‘l fiore presto muore non vien più.

(T. Solera, Giovanna D’Arco)

VERSI IMPARISILLABI

E tu che ste’ costì anima viva.

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SILLABE E RITMO - Cesura ed Enjambement

→ Il ritmo talvolta è determinato anche dalla presenza di una CESURA, ovvero un pausa che spezza un verso lungo in due

unità più piccole chiamate EMISTICHI.

La CESURA (pausa necessaria in un verso) spesso coincide con una PAUSA SINTATTICA (che di solito è la fine del verso). Di volta in volta cambia la sua funzione e consente di:

• Rallentare e distendere il ritmo

• Mettere in risalto una parola chiave

(22)

SILLABE E RITMO - Cesura ed Enjambement

La PAUSA quindi più incisiva è quella di

FINE VERSO che spesso chiude con

una frase di senso compiuto ed è

visibile dai segni di punteggiatura;

altre pause coincidono con la fine

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Ci sono casi in cui la pausa di fine verso non deve essere

considerata perché non consente di cogliere il senso della fase, ovvero la pausa di fine verso divide un gruppo sintattico

intimamente unito (per es. sostantivo-aggettivo, soggetto-verbo, verbo-complemento oggetto e sono uno a fine verso l’altro ad

inizio del verso successivo) si ha quindi un EJAMBEMENT «scavalcamento».

Questa alterazione tra unità di verso e unità sintattica conferisce un particolare rilievo alla parole che separa e

contemporaneamente introduce un’alterazione del ritmo.

(24)

Questa alterazione tra unità di verso e unità sintattica

conferisce un PARTICOLARE RILIEVO ALLA PAROLE che

separa e

contemporaneamente

introduce un’alterazione del ritmo, rendendo la poesia più

coinvolgente.

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1 Né più mai toccherò le sacre sponde 2 ove il mio corpo fanciulletto giacque, 3 Zacinto mia, che te specchi nell’onde 4 del greco mar, da cui vergine nacque 5 Venere, e fea quelle isole feconde

6 col suo primo sorriso, onde non tacque 7 le tue limpide nubi e le tue fronde

8 l’inclito verso di colui che l’acque 9 cantò fatali, ed il diverso esiglio 10 per cui bello di fama e di sventura 11 baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

12 Tu non altro che il canto avrai del figlio, 13 o materna mia terra; a noi prescrisse 14 il fato illacrimata sepoltura

SILLABE E RITMO - Cesura ed Enjambement

Ugo Foscolo – A Zacinto

ENJAMBEMENTS:

«onde/del greco mar» (vv.3-4);

«nacque/Venere» (vv.4-5);

«tacque/le tue limpide nubi» (vv. 6-7); «l’acque/cantò» (vv. 8-9);

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RITMO

PAUSE CESURE ENJAMBEMENT

QUANTITÀ E POSIZIONE DEGLI ACCENTI

SILLABA TRONCA: Sillaba su cui cade l’accento

SILLABA ATONA: Sillaba priva di accento

Alla fine del verso Segni di Punteggiatura Pausa all’interno di un verso Indicata dalla punteggiatura o

dal senso della frase

Elementi collegati posti uno alla fine di un verso e l’altro

all’inizio del successivo

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I SUONI - la rima

IN POESIA VIENE USATA PER RENDERE I VERSI CANTABILI E FACILMENTE MEMORIZZABILI E PER POTENZIARE IL LEGAME

TRA LE PAROLE.

Per la rappresentazione schematica delle rime si usano le LETTERE DELL’ALFABETO; convenzionalmente si usa la LETTERA MAIUSCOLA per il verso lungo e la LETTERA

MINUSCOLA per il verso corto.

→ La RIMA è l’identità di suono tra due versi a partire dalla loro ultima vocale tonica.

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I SUONI - la rima

.

GLI SCHEMI MAGGIORMENTE UTILIZZATI NELLA RIMA SONO:

• Rima baciata → AABB • Rima alternata → ABAB • Rima incrociata → ABBA • Rima ripetuta →ABC-ABC • Rima invertita → ABC-CBA

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I SUONI - la rima

PER OTTENERE PARTICOLARI EFFETTI POSSONO ESSERE ADOTTATE ANCHE LA RIMALMEZZO, LA RIMA INTERNA E LA RIMA IPERMETRA.

• La RIMALMEZZO cade tra l’ultima parola di un verso e l’ultima parola del primo emistichio del verso successivo oppure di un verso meno vicino o addirittura nello stesso verso.

• La RIMA INTERNA si ha quando rimano fra loro l’ultima parola di un verso e la parola interna (non in censura) oppure due parole interne.

• La RIMA IPERMETRA si ha quando rimano tra loro una parola piana e una sdrucciola; talvolta la sillaba in più della parola sdrucciola nel computo sillabico si considera parte del verso successivo.

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COMBINAZIONI DI VERSI - la strofa

→ La STROFA è lo

spazio bianco che

separa i versi che si

raggruppano in un unità

metrica e prende il

nome dal numero di

versi che la

compongono.

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COMBINAZIONI DI VERSI:

la strofa

LE STROFE TRADIZIONALI DELLA POESIA ITALIANA SONO CINQUE:

• Il DISTICO, di due versi • La TERZINA, di tre versi

• La QUARTINA, di quattro versi • La SESTINA, di sei versi

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COMBINAZIONI DI VERSI:

Il componimento poetico

Il COMPONIMENTO POETICO è formato da più strofe raggruppate assieme. I principali componimenti italiani sono il sonetto e la canzone.

• Il SONETTO è costituito da quattordici endecasillabi, divisi in due quartine e due terzine (4+4+3+3). Le quartine possono essere a rima alternata o incrociata; mentre le terzine possono essere a rima alternata, ripetuta oppure invertita.

• La CANZONE è costituita da cinque strofe dette stanze, in endecasillabi e settenari, seguite da un ultima strofa denominata congedo. Il numero d versi della prima stanza è il

medesimo in tutte le successive, tranne che nel congedo, solitamente più breve. Ciascuna stanza della canzone è composta di:

- una fronte, divisa in due piedi;

- una chiave, un verso che rima con l’ultimo verso della fronte (non sempre presente) - una sirma, talvolta divisa in due volte

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