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L'ambito turistico 'Pistoia e Montagna pistoiese': quali strategie per la ripresa post COVID-19?

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Academic year: 2021

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(1)

U N I V E R S I T À D E G L I S T U D I D I P I S A

F O N D A Z I O N E C A M P U S

Corso di Laurea Magistrale in

Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici Mediterranei

TESI DI LAUREA

L’ambito turistico “Pistoia e Montagna pistoiese”:

quali strategie per la ripresa post COVID-19?

Relatore

Chiar.ma Prof.ssa LAURA GAVINELLI

Candidato

MARTINA PIRRONE

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(3)

INTRODUZIONE ... 1

CAPITOLO 1: COVID-19: FENOMENO GLOBALE ... 4

1.1

SARS-COV-2 E COVID-19 ... 4

1.2

CONTESTO GLOBALE ... 6

1.3

CONTESTO ITALIANO ... 14

1.4 MISURE DI SOSTEGNO GOVERNATIVE E RELATIVI IMPATTI SUL SETTORE TURISTICO ... 18

1.5 REGIONE TOSCANA E COVID-19: GESTIONE EMERGENZA E SUPPORTO IMPRESE ... 29

1.6 CONTESTO ‘PISTOIA E MONTAGNA PISTOIESE’ ... 37

CAPITOLO 2: TURISMO. COS’È CAMBIATO OGGI? ... 39

2.1 LA PROGRESSIVA APERTURA DEI CONFINI NEL PERIODO POST-COVID ... 39

2.2 CAMBIAMENTI DELLA DOMANDA ... 49

2.3 CAMBIAMENTI NELL’OFFERTA ... 56

2.5 LE SFIDE PER IL TURISMO DI OGGI E DOMANI ... 68

CAPITOLO 3: L’AMBITO TURISTICO ‘PISTOIA E MONTAGNA PISTOIESE’: CENNI STORICI E ANALISI. ... 73

3.1 GLI AMBITI TURISTICI OMOGENEI IN TOSCANA: CARATTERISTICHE E STORIA ... 73

3.2

CARATTERISTICHE DELL’AMBITO TURISTICO ‘PISTOIA E MONTAGNA PISTOIESE’ ... 74

3.3 GLI OPERATORI DEL SETTORE TURISTICO SUL TERRITORIO ... 90

3.4 I SEGMENTI DELL’OFFERTA TURISTICA SUL TERRITORIO ... 101

3.5 MARKETING E PROMOZIONE TERRITORIALE: COSA SI È FATTO FINO AD OGGI ... 104

CAPITOLO 4: CONCLUSIONI POST ANALISI ... 119

4.1 TERRITORIO, OFFERTA TURISTICA E VALORIZZAZIONE: ALCUNE CONSIDERAZIONI ... 119

4.2 IL SETTORE TURISTICO: INDICAZIONI PER LA RIPARTENZA ... 122

CAPITOLO 5: INTERVISTE AI PROTAGONISTI DEL SETTORE TURISTICO ... 137

(4)

RINGRAZIAMENTI ... 154

APPENDICI ... 155

APPENDICE 1 – DECRETI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI IN FAVORE DEL CONTENIMENTO DELL’EPIDEMIA DA COVID-19. ... 155

APPENDICE 2–DECRETI-LEGGE PER LA RIPRESA ECONOMICA DI FAMIGLIE, LAVORATORI ED IMPRESE. ... 158

APPENDICE 3 – REGIONE TOSCANA: ORDINANZA A FAVORE DELLA RIAPERTURA DELLE ATTIVITÀ LAVORATIVE ... 164

APPENDICE 4–NAZIONI UNITE:AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE ... 166

APPENDICE 5–TESTO UNICO DEL SISTEMA TURISTICO REGIONALE TOSCANO. ... 171

BIBLIOGRAFIA ... 175

(5)

Introduzione

Lo scenario che si propone di indagare la presente tesi è senza dubbio complesso; il continuo divenire della situazione pandemica ha imposto a questo testo, fin dalla sua origine, una modalità di svolgimento che certamente potesse indagare su come il nuovo coronavirus sia divenuto un fenomeno globale con ingenti conseguenze sul settore turistico, ma che, in particolare, potesse offrire uno sguardo al futuro di questo settore.

Come campo di indagine si è scelto uno dei ventotto ambiti turistici della Regione Toscana, dove l’autrice del testo vive: quello di ‘Pistoia e Montagna pistoiese’. L’ipotesi di partenza è che questo territorio possa rispondere in modo ottimale, tramite la sua offerta, a quelle che saranno le necessità di una domanda turistica mutata dalla pandemia. L’obiettivo: analizzare questo ambito, anche con riferimento ai cambiamenti portati dalla crisi, e proporre delle strategie di ripresa del settore che abbiano le proprie basi nelle caratteristiche del territorio stesso.

Per affrontare questa analisi e comprendere quali strategie di management e marketing potesse introdurre la destinazione in oggetto, si sono adottate tre principali modalità di indagine del territorio: lettura della bibliografia selezionata, analisi del materiale sul web e interviste ad alcuni protagonisti del settore turistico, con sede in quest’ambito toscano.

A seguito dello studio del suddetto materiale, si è scelto di suddividere la tesi in cinque capitoli:

- capitolo 1: COVID-19: fenomeno globale - capitolo 2: Turismo. Cos’è cambiato oggi?

- capitolo 3: L’ambito turistico ‘Pistoia e Montagna pistoiese’: cenni storici e analisi

- capitolo 4: Conclusioni - capitolo 5: Interviste

(6)

Alla data di redazione del presente testo (ottobre 2020) l’epidemia da COVID-19 è ormai considerata da mesi un fenomeno globale; per questo motivo, nel primo capitolo si è voluta fornire una panoramica della pandemia, illustrandone evoluzione ed effetti. Partendo da un’analisi del fenomeno a livello globale, si descriverà poi quanto avvenuto in Italia e Toscana, per concludere con l’ambito turistico in oggetto di tesi. L’obiettivo è quello di indagare le conseguenze socioeconomiche portate dalla pandemia ad oggi, per poi focalizzarsi sugli effetti che hanno investito il settore turistico. A proposito di quest’ultimo, nel primo capitolo verranno illustrate le misure di sostegno governative e locali ideate per il settore.

Restando su questo tema, il secondo capitolo si pone come obiettivo quello di indagare quanto sia cambiato il settore turistico ad oggi (ottobre 2020). Si illustrerà come, a seguito della riapertura dei confini nazionali e internazionali avvenuta in varie forme e modalità, il panorama di domanda e offerta turistica abbia nuove regole. Difatti, il turista che ha ripreso a viaggiare dopo il periodo di quarantena, ma a pandemia ancora in corso, ha certamente esigenze diverse, sorte dalla necessità di sentirsi in sicurezza ed evitare contagi. Anche l’offerta turistica denota le sue differenze rispetto al passato; queste verranno analizzate in modo più generale, poiché non sarebbe possibile affrontare nel dettaglio, in questo testo, ogni differente sottocategoria che compone l’offerta turistica stessa.

Per concludere, il capitolo terminerà con la presentazione di alcune buone pratiche a livello globale nel progettare una ripresa del settore.

Il terzo capitolo vede come protagonista l’ambito turistico toscano oggetto di indagine in questa tesi: ‘Pistoia e Montagna pistoiese’. L'obiettivo di questo capitolo è quello di dimostrare come le strategie di ripartenza del settore turistico post-COVID in questo territorio abbiano sede proprio in ciò che lo caratterizza in termini e di offerta e di azioni pro-valorizzazione già messe in atto. Per far questo, se ne illustrano caratteristiche salienti, storia e i

(7)

principali protagonisti che concorrono a comporre l'offerta turistica. Questi ultimi verranno ulteriormente indagati tramite analisi SWOT, un utile strumento che supporterà le proposte di ripartenza del settore illustrate successivamente. Infine, vengono illustrate le iniziative di promozione e valorizzazione territoriale, sia private che pubbliche, attuate negli ultimi anni.

Il quarto capitolo è certamente quello di maggiore rilievo. Il suo obiettivo è quello di offrire le conclusioni di quanto affrontato nelle sezioni precedenti e proporre delle strategie di ripartenza dirette all’ambito turistico in analisi. Per questo motivo, il capitolo è stato diviso in due parti: nella prima, a causa dell’ampiezza d’analisi dell’ambito turistico affrontata nel capitolo precedente, si presenteranno alcune considerazioni riassuntive che permettano di avere una più compiuta visione d’insieme. Nella seconda parte invece, avendo come base quanto descritto, si andranno ad esporre le proposte di ripartenza; queste ultime saranno illustrate tramite azioni a breve e a medio-lungo termine.

Il capitolo conclusivo è stato dedicato alle interviste, rivolte a due dei protagonisti del settore turistico del territorio: ‘Giorgio Tesi Editrice’ e ‘Explora Outdoor’. Ai fini di questo elaborato, esse non si propongono solamente di presentare queste aziende e il loro contributo al settore, ma serviranno come ulteriore strumento per corroborare la presente tesi e, nello specifico, le sue proposte di ripartenza. Entrambe le aziende sono state selezionate in quanto buoni esempi di valorizzazione del proprio territorio, di cui comprendono valore e potenzialità.

(8)

Capitolo 1: COVID-19: fenomeno globale

Al fine di comprendere l’attuale pandemia e le sue implicazioni in ambito turistico, questo capitolo fornirà in un primo momento una breve descrizione dei seguenti termini: SARS-CoV-2 e COVID-19, rispettivamente, il virus e la relativa malattia da esso causata nell’essere umano. Dopo aver illustrato la loro evoluzione ed effetti, si passerà alle conseguenze socioeconomiche per poi focalizzarsi su quelle che hanno coinvolto settore turistico. Vedremo inoltre, quali misure sono state attuate dal governo italiano, dalla Regione Toscana ed alcuni enti locali per favorire la ripresa, assicurandosi al contempo di salvaguardare la sicurezza dei cittadini. Partendo da una analisi della situazione globale, al momento della redazione di questo testo (maggio 2020), si passerà poi nei successivi sotto capitoli a quella italiana, toscana e, infine, a quella dell’ambito turistico “Pistoia e Montagna pistoiese”, oggetto di analisi particolareggiata in questa tesi.

1.1 SARS-CoV-2 e COVID-19

A partire dal dicembre 2019, nella città di Wuhan (Cina), si sono registrati una serie di focolai di gravi polmoniti, riportati nello stesso mese alla OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).1 Il 9 gennaio, la stessa organizzazione riportò che le autorità cinesi avevano individuato, in relazione a questa casistica, un nuovo ceppo di coronavirus, mai identificato nell’uomo prima di allora.2 Esso è stato in seguito denominato ufficialmente

SARS-CoV-2 dall’International Committee on Taxonomy of Viruses, ad inizio febbraio.3

1http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?

lingua=italiano&id=5338&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto

2 https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/cosa-sono

3http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dal

(9)

I coronavirus sono una ampia famiglia di virus che causano malattie di vario genere, sia nell’uomo che nell’animale; fra le più note: SARS (Severe

Acute Respiratory Syndrome), MERS (Middle East Respiratory Syndrome),

ma anche il più comune raffreddore.4 I coronavirus sono così definiti a causa della loro forma “a corona” e, ad oggi, ne sono stati classificati sette in grado di infettare anche l’uomo. L’11 febbraio l’OMS ha dichiarato che il SARS-CoV-2 è in grado di causare la malattia già registrata a dicembre in Cina e che verrà da quel momento denominata: COVID-19 (Corona Virus Disease 2019).5

Ciò che sappiamo attualmente su questa malattia è che essa si diffonde da un individuo infetto ad uno sano tramite piccole gocce di saliva, espulse tossendo, starnutendo o anche semplicemente parlando. Queste gocce possono anche depositarsi su varie superfici, incrementando così le possibilità di infettarsi toccando gli oggetti che ci circondano e, successivamente, i nostri occhi, naso o bocca.6

Si è stimato che il periodo di incubazione del virus sia tra 1 e 14 giorni, il che lo rende particolarmente pericoloso, non solo perché possono passare fino a due settimane prima che un individuo inizi a manifestare sintomi, ma anche e soprattutto perché, in questo periodo di tempo, può diffondere il virus inconsapevolmente.7 Inoltre, i sintomi del COVID-19 sono piuttosto simili ad

altre infezioni respiratorie e influenze stagionali (febbre, tosse secca, raffreddore, mal di testa, sono i più comuni)8 rendendo la diagnosi più

complessa, soprattutto se in assenza di test specifici.

4 https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/question-and-answers-hub/q-a-detail/q-a-coronaviruses 5 https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/cosa-sono 6 https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/question-and-answers-hub/q-a-detail/q-a-coronaviruses 7 https://www.ecdc.europa.eu/en/covid-19/questions-answers 8 https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/question-and-answers-hub/q-a-detail/q-a-coronaviruses

(10)

Poiché il virus era precedentemente sconosciuto, non esistono ancora cure o vaccini che possano evitare il contagio, sebbene numerose istituzioni e centri di ricerca in tutto il mondo siano a lavoro proprio a tal fine.

I paesi colpiti hanno dovuto adottare altre tecniche per tentare di arginare la diffusione del virus, quali: diffusione di norme igieniche più stringenti, l’utilizzo di mascherine, il distanziamento sociale, la chiusura di luoghi pubblici e dei confini nazionali, così come varie forme più o meno stringenti di quarantena.

Ed è proprio a causa della natura sconosciuta del virus che la relativa pandemia ha avuto modo di diffondersi nel resto del mondo, tra la fine del 2019 e i primi mesi del 2020, come vedremo nel successivo sotto capitolo. Conseguentemente, visto l’esponenziale aumento dei contagi, l’11 marzo il Direttore generale dell’OMS ha dichiarato lo stato di pandemia.9 Con questo

termine la comunità scientifica si riferisce ad una “epidemia con tendenza a diffondersi ovunque, cioè a invadere rapidamente vastissimi territori e continenti. La p.[andemia] può dirsi realizzata soltanto in presenza di queste tre condizioni: un organismo altamente virulento, mancanza di immunizzazione specifica nell’uomo e possibilità di trasmissione da uomo a uomo” (Treccani).

1.2 Contesto globale

Prima di riportare quale sia la situazione a livello globale, è fondamentale sottolineare come i numeri relativi al contagio siano in continua evoluzione e che, soprattutto in un primo periodo, i paesi colpiti si siano trovati impreparati e in difficoltà, registrando un numero inferiore di contagi e decessi rispetto alla realtà dei fatti. Questo è dovuto, come precedentemente accennato, anche alla complessità iniziale nel fare una diagnosi accurata. Per questi motivi, è 9

(11)

ben possibile che i dati sui contagi e decessi siano sottostimati. Difatti, secondo uno studio dell’Imperial College di Londra circa l’86% dei casi di contagio prima dell’inizio delle misure restrittive non furono documentati. La percentuale dei casi non riportati si è poi trasformata in 65% dopo l’implementazione delle chiusure dei confini.10

Progressione dell’epidemia

I primi dati disponibili sull’evoluzione del contagio risalgono all’11 gennaio 2020.11 Si tratta di contagi nella sola città di Wuhan. Soltanto pochi

giorni dopo, il 13 gennaio, il Ministero della Pubblica Salute tailandese, confermò il primo caso di contagio da nuovo coronavirus fuori dalla Cina, registrato in una donna proveniente da Wuhan.12 Da quel momento in poi, altri

paesi inizieranno a riportare casi di contagio, principalmente dovuti a viaggiatori provenienti dalla già menzionata città cinese o che vi erano stati nelle settimane precedenti. Il virus è riuscito, nei mesi successivi e prima delle misure di contenimento, a propagarsi a livello mondiale, portando l’OMS a dichiarare, come precedentemente detto, lo stato di pandemia.

Come possiamo osservare nel Grafico 1, la curva dei contagi a livello globale è, alla data di redazione del presente testo (8 maggio), ancora in crescita. Inoltre, osserviamo anche la differenza nel numero dei contagi prima e dopo la data dell’11 marzo.

10 Ruiyun Li, Sen Pei, Bin Chen, Yimeng Song, Tao Zhang, Wan Yang, Jeffrey Shaman, 2020, “Substantial undocumented infection facilitates the rapid dissemination of novel coronavirus

(SARS-CoV-2)”, in Science, Vol. 369, Issue: 6490, pp. 489-493.

11 In quella data le autorità cinesi hanno riportato all’OMS il contagio di 41 persone nella città

di Wuhan. Basandosi sui dati in suo possesso, l’OMS non riteneva ancora necessaria l’applicazione di misure restrittive della libertà di movimento. (da: https://www.who.int/csr/don/12-january-2020-novel-coronavirus-china/en/).

(12)

Grafico 1: Evoluzione dei contagi a livello globale (periodo osservato: 11 gennaio-8 maggio)

Fonte: “WHO” Corona Virus Disease Dashboard (elaborazione personale).

Osservando i dati specifici delle regioni OMS13 sui casi totali di contagio

(Grafico 2) in data odierna (8 maggio) possiamo osservare che l’Europa possiede il primato, seguita dalle Americhe. Le restanti regioni invece, rilevano contagi decisamente inferiori.

Il numero di contagi più alto è attualmente ascrivibile agli Stati Uniti, con 1.215.571 casi confermati.14

13 L’OMS suddivide il mondo in 6 “regioni OMS”, utilizzando tale sistema di classificazione

nella reportistica e analisi.

14 https://covid19.who.int/ 41 43.109 124.101 1.614.929 3.679.499 0 500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 2.500.000 3.000.000 3.500.000 4.000.000 11/01/2020 11/02/2020 11/03/2020 11/04/2020 07/05/2020 T o ta le co n ta g iat i

(13)

Grafico 2: Totale contagi divisi per “Regioni OMS” (dati rilevati l’8 maggio)

Fonte: “WHO” Corona Virus Disease Dashboard (elaborazione personale).

COVID-19: severità della malattia e tasso di letalità

I motivi per i quali alcuni paesi sembrano essere meno colpiti di altri sono ancora al vaglio da parte del mondo della scienza. Tuttavia, sono state fatte le prime congetture grazie ai dati attualmente in nostro possesso. Esperti di malattie infettive, epidemiologi e accademici confermano che i fattori dalla maggiore incidenza sul tasso di contagio sono: demografici, culturali, ambientali e governativi (in particolare, la velocità di questi ultimi nel rispondere ai primi segnali dell’epidemia nel proprio paese).15

15 https://www.nytimes.com/2020/05/03/world/asia/coronavirus-spread-where-why.html 1.626.037 1.586.129 235.398 157.447 82.852 37.717 0 500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 Europe Americas Eastern Mediterranean Western Pacific South-East Asia Africa TOTALE CONTAGI W HO RE G IO NS

(14)

Le persone giovani sembrano manifestare sintomi meno gravi e in loro la malattia risulta essere meno letale rispetto ad una popolazione più anziana. Oltre all’età, anche lo stato di salute incide sulle possibilità di presentare sintomi più gravi; gli individui con patologie preesistenti sono, infatti, i più a rischio. Alcuni dei fattori culturali che hanno contribuito al diffondersi della malattia si possono annoverare: la tendenza di alcuni popoli a vivere in più generazioni sotto lo stesso tetto, curando i più anziani; l’abitudine al contatto fisico in molteplici occasioni; l’utilizzo frequente di mezzi pubblici. Per quanto riguarda, invece, i fattori ambientali, si è compreso che non è tanto il clima caldo di certe regioni a scoraggiare la diffusione del virus, quanto piuttosto la tendenza delle persone che vi vivono a passare più tempo all’aperto e non in casa; in ambienti chiusi e senza ricircolo d’aria si hanno più alte possibilità di infettarsi. Per concludere, è ormai evidente come i paesi che hanno adottato misure contenitive fin da subito siano poi state successivamente quelle meno colpite.16

Misure di contenimento e conseguenze sulla popolazione ed il sistema turistico ed economico

È necessario sottolineare come le misure di contenimento e prevenzione attuate dai paesi di tutto il mondo differiscono molto. Ciò dipende da vari fattori: il rischio percepito, la tenuta del sistema sanitario, il numero di effettivi contagi, la gravità dei sintomi negli individui contagiati, la presenza di un sistema economico e di supporto sociale che possa sostenere la popolazione in modo ottimale.

A dispetto di queste differenze, le nazioni hanno dimostrato di aver attuato principalmente le stesse misure:

- Chiusura dei confini;

- Limitazioni di spostamento; 16 Ibidem.

(15)

- Chiusura delle strutture di pubblica istruzione, luoghi aperti al pubblico e di attività economiche non essenziali;

- Cancellazione di eventi e manifestazioni; - Quarantena;

- Incentivazione del telelavoro, ove possibile;

La chiusura dei confini e le restrizioni di viaggio sono aumentate di pari passo alla diffusione del virus, tanto che a fine aprile il 100% dei paesi presenta una qualche forma di restrizione sugli spostamenti.17 Alla data di stesura di questo

testo (fine maggio), dato il rallentamento dei contagi e la maggiore stabilità della situazione sanitaria, alcune nazioni hanno iniziato a sollevare tali restrizioni, permettendo in primo luogo un maggiore spostamento entro i confini nazionali, i quali saranno seguiti nei prossimi mesi estivi dalle prime riaperture dei confini internazionali.

Nella seguente immagine (Figura 1) possiamo osservare quali siano le misure di restrizione al viaggio adottate in ciascuna regione, come riportato dal UNWTO:

17 UNWTO, COVID-19: related travel restrictions. A global review for tourism, 28 aprile 2020,

(16)

Figura 1: Restrizioni di viaggio suddivise per regioni (alla data: 20 aprile 2020).

Fonte: UNWTO, COVID-19: related travel restrictions. A global review for tourism, 28 aprile 2020.

Questo è certamente un evento senza precedenti e che ha già causato un impatto catastrofico sul mondo del turismo e non solo. I reali e duraturi effetti di queste misure non sono ancora pienamente analizzabili, ma secondo le ultime stime (maggio 2020) nei primi quattro mesi dell’anno si è visto un calo del 22% del turismo internazionale, con una perdita di 80 miliardi di dollari in entrate dal settore. Sempre secondo l’UNWTO, quest’anno assisteremo ad un declino del turismo internazionale pari al 60-80%.18

Il continente europeo, leader nel settore turistico, che può vantare il 40% degli arrivi internazionali globali, contribuendo per il 10% sul PIL, ha subito un cambiamento senza precedenti.19 La Commissione Europea stima che ben 6

milioni di persone nel settore potrebbero perdere il loro lavoro nei prossimi mesi e che la perdita di entrate per la ristorazione, accoglienza, tour operator, vettori per le lunghe tratte, sarà in ogni caso maggiore dell’80%.20

18 UNWTO, News release, 7 maggio 2020, p. 1.

19 Commissione Europea, The EU helps reboot Europe’s tourism, 13 maggio 2020, p. 2. 20 Ibidem.

(17)

Nel capitolo 2 analizzeremo più nel dettaglio i cambiamenti causati dalla pandemia nel settore turistico e le relative strategie necessarie ad assicurare il contenimento dei rischi e la sicurezza dei clienti/viaggiatori, in seguito alla graduale riapertura dei confini internazionali.

Più in generale, comprendere quali saranno gli effetti sull’economia globale è forse ancora più complesso, non solo perché si tratta di una situazione senza precedenti e che ha certamente evidenziato i lati più problematici della globalizzazione, ma anche a causa della sua continua evoluzione e differente resa in ogni paese colpito. Secondo le stime della WTO (World Trade Organization) fatte ad inizio aprile, ci aspetta un declino nei commerci peggiore di quello sperimentato dopo la crisi del 2008.21 A variare

sono anche le stime su quando l’economia globale inizierà a riprendersi: tutto dipenderà dalla durata dell’epidemia e dall’efficacia delle misure di contenimento. Queste ultime infatti, sebbene necessarie per evitare il collasso dei sistemi sanitari nazionali, hanno fortemente ridotto gli introiti di famiglie ed aziende, e in alcuni casi li hanno completamente azzerati; ciò, si teme, causerà una crisi finanziaria dalla durata decisamente più lunga di quanto attualmente atteso.22 Le nazioni stanno rispondendo a tale problema in vario modo. Nel

successivo sotto capitolo vedremo più nello specifico le misure intraprese dallo Stato italiano.

Come affermato dalle Nazioni Unite, sebbene l’epidemia in corso abbiamo colpito veramente ogni segmento della popolazione in tutto il globo, soffriranno maggiormente i più vulnerabili, ovvero: coloro che vivono in condizioni di povertà, i giovani e gli anziani, i disabili e le popolazioni indigene.23 La loro vita è stata maggiormente stravolta dal virus, poiché causa

21 https://www.wto.org/english/news_e/pres20_e/pr855_e.htm

22

https://blog.euromonitor.com/introducing-euromonitors-coronavirus-global-economic-scenarios/

(18)

di maggiori incertezze, ineguaglianze e discriminazioni, in aggiunta ad una prospettiva di disoccupazione di lunga durata.

1.3 Contesto italiano

In seguito al ricovero dei primi due casi di COVID-19 in due turisti cinesi in Italia, avvenuto il 29 gennaio, e alla dichiarazione, da parte dell’OMS, di emergenza di sanità pubblica d’interesse internazionale, avvenuta il 31 dello stesso mese, il Governo italiano ha interrotto i collegamenti aerei con la Cina e dichiarato lo Stato di emergenza. Tuttavia, il contagio era ormai in corso, tanto che il 18 febbraio si è registrato il primo caso di trasmissione secondaria del virus nel paese, avvenuto nel comune di Codogno, Lombardia.

Fin dal 22 gennaio si è attivato un sistema di sorveglianza dei casi sospetti di infezione, affidato all’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Esso raccoglie da allora le segnalazioni provenienti dalle Regioni.24 L’ISS pubblica

bollettini giornalieri che mostrano la variazione nel numero di contagiati, contagiati in isolamento domiciliare, ricoverati con sintomi, deceduti e guariti. Ad oggi (8 maggio) possiamo osservare come si confermi un trend positivo nelle guarigioni ed un calo nei dati su ricovero e isolamento (Figura 2), mentre i dati cumulativi sono i seguenti:

- 87.961 (attualmente positivi), dei quali, rispetto al giorno precedente e a conferma del trend positivo:

➢ - 982 in isolamento domiciliare ➢ - 538 ricoverati con sintomi ➢ - 143 in terapia intensiva - 30.201 (deceduti)

- 99.023 (guariti)

(19)

Figura 2: numero cumulativo di casi di covid-19 diagnosticati dai laboratori di riferimento regionale, per stato di ricovero/isolamento ed esito.

Fonte: Istituto Superiore di Sanità, aggiornamento nazionale, 7 maggio 2020.

Misure contenitive ed impatti economici e sociali

I primi focolai di COVID-19 in Italia si sono presentati in Lombardia e Veneto. È dunque in favore di queste regioni che si sono approvati i primi decreti ministeriali, nella forma di Dpcm25, col fine di contenere l’epidemia. In

Appendice 1 se ne fornirà un sunto, così da poter comprendere le misure che il Governo italiano ha ritenuto necessario mettere in atto con l’evolversi dell’epidemia. Quali sono gli impatti di queste misure contenitive sulla economia italiana e la sua popolazione? Per quanto riguarda gli effetti sull’occupazione in piena “fase uno”, secondo una recente indagine dell’INAPP (Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche), il 47,3% delle aziende ha dovuto interrompere l’attività dopo il Dpcm del 10 aprile.26

25 Si tratta di decreti ministeriali emanati dal Presidente del Consiglio dei ministri. Il ricorso a

questo tipo di atto amministrativo nell’attuale situazione di emergenza nazionale è dovuto alla sua maggiore velocità di approvazione, rispetto ad altre tipologie di atti.

26 M. Centra, M. Filippi, R. Quarrata, COVID19: misure di contenimento dell’epidemia e impatto sull’occupazione, “INAPP Policy Brief”, 2020, p. 4.

(20)

L’artigianato risulta essere fra i settori più colpiti, dove l’attività lavorativa è stata sospesa nel 53,3% dei casi27. Infine, si è attuata una quasi totale chiusura del

comparto ristorazione e alberghi (92,9%).28

Tuttavia, secondo una recente indagine ISTAT, l’impatto del COVID-19 sull’economia italiana era visibile sin da febbraio, nel quale si è avuto un calo in volume di vendita pari al 21,3%, per vendita al dettaglio. A determinarlo è stata soprattutto una contrazione negli acquisti di beni non alimentari (-36,5%). Nel mese di marzo la tendenza sembra essersi confermata, con un calo ancora maggiore: -36%.29 Molti italiani, in previdenza di una crisi economica,

hanno deciso di comprare meno e spendere meno; ci possiamo aspettare che continuino a farlo ancora a lungo. Anche nell’attuale “fase due” è prevedibile che, nonostante la riapertura di molti esercizi commerciali, tanti individui continueranno ad acquistare lo stretto necessario, adducendo alle motivazioni economiche, il timore di frequentare luoghi pubblici.

Ciononostante, non è solamente il nostro mercato a destare preoccupazione. Infatti, l’ISTAT stima che il PIL italiano potrebbe subire un calo del 3% in seguito ad un crollo nei commerci a livello globale. I protagonisti di questa perdita saranno soprattutto i settori che più commerciavano con l’estero,30 così come quello turistico e dei trasporti, dove si tornerà molto

lentamente ai livelli pre-epidemici. Il trimestre primaverile (marzo-maggio), ricco di eventi, festività e assistito dall’arrivo di un clima più mite, è una vera e propria «stagione mancata» (ISTAT)31 per l’Italia. Lo scorso anno, lo stesso

periodo aveva fatto registrare 81 milioni di presenza turistiche (18% circa del

27 Ibidem. 28 Ivi, p.7.

29 Redazione ANSA, (7 maggio 2020), Istat: da Covid-19 impatto economico profondo. In calo vendite al dettaglio,-20%, da:

https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2020/05/07/vendite-al-dettaglio-in-calo-205-a-marzo_ce849fc5-250c-4ea5-9137-358b67c41ccf.html )

30 N. Borzi, (8 maggio 2020), Il crollo dell’export taglia il 3% del PIL italiano, Il Fatto Quotidiano,

n°126, p.4.

(21)

totale annuale), il 56% delle quali straniere ed una relativa spesa di 9,4 miliardi.32 A ciò dobbiamo sommare anche l’assenza del turismo nazionale, il

quale sarà nella stagione estiva il primo a ripartire, seguito da quello entro i confini europei.

Proseguendo con le conseguenze delle misure anti-contagio, passiamo al telelavoro. Nonostante il Governo ne abbia caldamente consigliato l’implementazione, alcune aziende sono state chiaramente impossibilitate ad attuarlo per la loro natura, come ad esempio quelle nel reparto artigianale e manifatturiero. Ciò ha causato un arresto della produzione e una reale difficoltà sia per i datori di lavoro, sia per i loro dipendenti. In aggiunta, nei casi invece dove il telelavoro è andato a sostituire la presenza in ufficio, sebbene abbia favorito la diminuzione dei contagi, molti lavoratori hanno dovuto munirsi della tecnologia e degli spazi necessari per poter affrontare questa nuova metodologia di lavoro. Anche coloro che non possedevano sufficienti competenze in merito, hanno dovuto, in tempi piuttosto brevi, aggiornarsi e tenere il passo anche con grandi difficoltà, così da poter continuare a lavorare. Tale disagio non dovrebbe sorprendere se consideriamo che, secondo una relazione formulata dalla Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) nel 2019, in Italia solo il 21% degli individui tra i 16 e 65 anni ha un buon livello di alfabetizzazione digitale e solo il 36,6% sa usare Internet al di là dei suoi utilizzi più basici.33

Per quanto riguarda, invece, le aziende alle quali sarà gradualmente permesso di riaprire, si prevede nell’immediato futuro un ingente investimento in materiali e procedure per la sanificazione e la protezione di lavoratori e clienti. Questo si dimostrerà particolarmente impegnativo a seguito di settimane o mesi di chiusura dell’attività, seppur in alcuni casi solo parziale. L’inevitabile aumento dei costi di gestione per le aziende potrebbe anche 32 Ibidem.

33 OECD Skills Outlook (2019), L’Italia a confronto con gli altri paesi: Skills Outlook Scoreboard - Prosperare in un mondo digitale.

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causare un innalzamento dei prezzi per il cliente, sebbene non necessariamente in un primo periodo.

Le conseguenze dell’attuale pandemia non saranno però solamente di tipo economico, ma anche sociale. Difatti, i mesi di isolamento forzato, lontano da parenti ed amici, lontano da ogni forma di ritrovo sociale, così come il lutto per i propri cari deceduti, causeranno ripercussioni sullo stato psicologico dei cittadini, e contribuiranno a cambiare, forse anche stabilmente, il nostro modo di vivere e il tessuto sociale del paese. L’impatto sarà tuttavia anche su coloro che hanno perso o perderanno il lavoro, così come su coloro che erano soliti lavorare in nero e che attualmente non hanno introiti. Il settore turistico dovrà riflettere anche su queste particolari casistiche; il turista di domani avrà certamente aspettative diverse.

Per concludere, l’emergenza che il paese sta vivendo avrà forti ripercussioni che forse, solo un domani, si potranno comprendere appieno. Ad ogni modo, sarà con l’impegno dei cittadini, una attenta pianificazione e il supporto dello Stato, che le difficoltà potranno essere risolte.

1.4 Misure di sostegno governative e relativi impatti sul settore turistico

In luce di quanto detto finora, il Governo italiano ha effettivamente intrapreso alcune misure per sostenere famiglie e lavoratori. Nello specifico, sono stati approvati alcuni Decreti-legge34, approfonditi in Appendice 2.

L’ultimo decreto-legge attualmente pubblicato (19 maggio 2020) è certamente quello più complesso e dettagliato. Definito “Decreto Rilancio” si

34 Si tratta di un tipo di atto normativo del Governo che ha «forza di legge» ed è ad essa

equiparabile nell’innovare l’ordinamento giuridico. È utilizzabile nelle situazioni di particolare gravità ed urgenza, che necessitano un tempo decisamente ridotto dell’iter legislativo standard. Inoltre, esso produce i suoi effetti subito dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale; per le leggi invece, si devono attendere 15 giorni.

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propone di supportare la ripresa dell’economia italiana. È in esso che vengono date maggiori disposizioni sul settore turistico, culturale e dei trasporti. Come già menzionato nella precedente sezione, i settori in questione sono stati fra i più colpiti dalla pandemia, conseguentemente si è palesata la necessità di un intervento consistente e mirato da parte del governo. Dato che queste misure sono di particolare interesse nell’ambito di questa tesi, possiamo analizzarle in modo più approfondito.

Per quanto riguarda il turismo, il decreto-legge prevede35:

- Tax credit vacanze: ovvero, un contributo fino a 500€ per la propria vacanza in Italia spendibile entro il 2020, disponibile per i nuclei familiari con un ISEE fino a 40.000€;

- Fondi per la promozione turistica: stanziati 20 milioni per la promozione di settori e destinazioni turistiche italiane, mirato a rilanciare i flussi turistici, grazie anche all’intervento congiunto di ENIT, regioni ed enti locali, insieme alle associazioni di categoria; - Esenzione IRAP: che sarà prevista sia per le imprese con volume di

ricavi fino a 250 milioni, sia per i lavoratori autonomi con corrispondente volume di compensi;

- Esenzione IMU: esenzione prima rata IMU 2020 per gli stabilimenti balneari e termali, così come per gli immobili delle strutture alberghiere ed extra-alberghiere (se i proprietari sono anche i gestori delle attività);

- Tutele lavoratori: I lavoratori stagionali nel turismo che non hanno rapporto di lavoro dipendente, né accedono a forme di integrazione del salario, avranno una indennità di 600€ ad aprile e di 1.000€ a maggio.

In aggiunta, viene prorogata di nove settimane la cassa integrazione per i lavoratori del settore turistico, fiere e congressi;

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- Fondo turismo: Con una iniziale dotazione di 150 milioni, potrà essere utilizzato per: acquisire, ristrutturare e valorizzare immobili a destinazione turistica;

- Fondo emergenze (agenzie e tour operator): 25 milioni per sostenere agenzie di viaggio e tour operator che abbiano subito perdite a causa della pandemia;

- Tax credit affitti: Per le imprese turistiche che hanno subito una perdita di fatturato superiore al 50%, si prevede un credito d’imposta del 60% delle spese di affitto degli immobili in cui svolgono la loro attività. Tuttavia, devono essere imprese con un fatturato non superiore ai 5 milioni;

- Sanificazione: Si prevede un credito di imposta del 60% e dei contributi, in rapporto al numero dei dipendenti, per le spese di adeguamento e acquisto di materiale e dispositivi, come previsto dai nuovi protocolli anti-contagio;

- Bar e ristoranti: Le imprese di pubblico esercizio sono esonerate dal pagare la tassa di occupazione del suolo pubblico fino al 31 ottobre 2020, per incentivare l’uso di spazi esterni;

- Imposta di soggiorno: Istituito un “Fondo ristoro parziale dei comuni” di 100 milioni; destinato ai comuni che non hanno ricevuto le tasse di soggiorno nel periodo dell’emergenza sanitaria.

In aggiunta, vengono introdotte delle semplificazioni degli adempimenti per i gestori di strutture ricettive;

- Contributo perdite: imprese e operatori turistici riceveranno un contributo a fondo perduto, proporzionale al calo del fatturato; - Agevolazioni fiscali: per le Società di capitali e cooperative con

fatturati non superiori ai 50 milioni, le quali hanno subito un calo dei ricavi superiore al 33% e prevedono un aumento di capitale, si avranno: detrazioni sui conferimenti e deduzioni del reddito societario;

- Versamenti: sospesi i versamenti previdenziali, assicurativi e fiscali per il settore turistico fino al 16 settembre;

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- Voucher: il termine ultimo per usufruire dei voucher a compensazione di viaggi annullati è esteso a 18 mesi;

- Proroga delle concessioni balneari: confermata la proroga delle concessioni demaniali marittime fino al 2033, già predisposta dalla legge 145/2018.36

I provvedimenti finora citati, sebbene non abbiano incontrato il supporto dell’intero settore e dei suoi protagonisti per motivi che andremo ad affrontare a breve, possono essere senza dubbio un buon punto di partenza; questo perché ci imporranno una riflessione su ciò che può essere pensato e gestito in modo migliore nel settore in oggetto.

Il “Bonus Vacanze 2020” ad esempio, ha come idea di base quella di sostenere gli operatori turistici italiani, supportando la scelta di fare la propria vacanza nel territorio nazionale. Tuttavia, per ottenerlo sussistono delle regole che sia il turista che l’operatore devono rispettare. Oltre a quelle già citate, si aggiungono quelle per il pagamento: esso è da attuare in una unica soluzione e verso un’unica impresa turistica, deve essere inoltre documentato con fattura elettronica e infine, deve avvenire direttamente a favore dell’operatore/impresa turistica, dunque senza intermediari. Questo rischia di intimorire potenziali turisti e operatori del settore, alcuni dei quali dovranno accertarsi di rispettare i canoni e, in seguito, adattarsi alla prenotazione diretta e controllata; al bando dunque intermediari quali Booking.com e simili, a cui molti viaggiatori sono ormai avvezzi, in favore di una spesa di cui solo le aziende nazionali possano giovare.

Il Fondo di promozione turistica avrà più o meno lo stesso obiettivo: favorire i flussi turistici nazionali. Esso potrà supportare le realtà turistiche nel comunicare i loro prodotti e territori, cercando così di mettere in luce i più adatti alla nuova domanda turistica post-COVID. Certamente, le realtà che a cui 36

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verranno diretti tali fondi avranno un’ottima opportunità di riorganizzarsi e ripensare la propria proposta; un turismo più sostenibile, più rispettoso del territorio e dei suoi abitanti è senza dubbio la scelta migliore da intraprendere. Ciò ci permetterà di evitare gli stessi errori già commessi in passato, favorendo così una massificazione del turismo, permettendo uno sfruttamento delle destinazioni che a lungo andare è semplicemente insostenibile. Altre misure presenti nel decreto possono incentivare una ripresa del settore decisamente più sostenibile e rispettosa del nostro territorio; ne è un esempio la nuova possibilità per gli operatori della ristorazione, e non solo, di sfruttare gli spazi aperti. All’aria aperta infatti, il pericolo di contagio è più basso e gli spazi interpersonali tendono ad essere maggiori. La speranza insomma, è che si inizi a vivere le nostre città diversamente nei prossimi mesi, magari incentivando l’innovazione anche in questo nuovo contesto. A tal proposito, nel 3° capitolo vedremo alcune proposte per supportare le misure anti-contagio, ideate nell’ambito turistico oggetto di questa tesi.

Il “Fondo Turismo” invece, sarà particolarmente utile per quelle strutture che già prima dell’emergenza necessitavano di interventi specifici. Questi potrebbero prevedere oggi, in aggiunta, gli opportuni cambiamenti richiesti dalle misure di sicurezza, le quali prevedono protocolli sanitari specifici per ogni tipologia di impresa. Dato che, in fase di riapertura, questi nuovi protocolli andranno ad appesantire le spese delle aziende e, certamente, il monte ore lavoro, il “Decreto-Rilancio” ha istituito degli aiuti specifici a tal proposito.

Per quanto riguarda i lavoratori del settore, si è ritenuto opportuno porre particolare attenzione ai lavoratori stagionali, che in seguito al precedente Decreto non avevano ricevuto il sostegno adeguato. Questa tipologia di lavoratori d’altronde, rischia più di altre di subire i risvolti negativi della fase di riapertura. Molti rischiano di non essere riassunti all’inizio della stagione, soprattutto se le imprese non avranno una clientela sufficiente a giustificarne l’assunzione. In seguito alla cancellazione da parte di molti turisti, si è posto anche un altro problema: voucher o rimborso? Il Decreto in oggetto pare

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vertere in direzione del primo, tentando probabilmente di evitare sia il fallimento alle aziende turistiche che si sono viste azzerare le prenotazioni, sia la totale perdita dei soldi del turista. Quella del voucher tuttavia, è stata da molti vista come una mera consolazione, generando pareri piuttosto contrastanti. Anche la Commissione Europea sembra essere d’accordo con i consumatori i quali diritti deve proteggere, suggerendo al nostro paese di ripensare tali nuove regole e introdurre invece una scelta fra le due opzioni: rimborso o voucher.37

Tuttavia, anche le misure destinate alle agenzie di viaggio e tour operator sembrano non aver incontrato l’approvazione dei soggetti a cui sono rivolte, i quali hanno assistito al totale azzeramento della programmazione 2020. Alcuni operatori hanno deciso dunque di unirsi in protesta per ottenere maggiori tutele e sostegno, tramite una modifica del Decreto-legge.38

Per concludere la riflessione sulle iniziative prese in favore del turismo, ritengo sia importante soffermarsi sulla tematica dell’imposta di soggiorno. La mancata ricezione della stessa è stata particolarmente pesante soprattutto per qui comuni che sul turismo contavano molto. Ne è un esempio, in territorio toscano, la città di Firenze, che in seguito a due mesi di chiusura si è vista venir meno ben 180 milioni a bilancio. La tanto discussa tassa di soggiorno insomma, è di particolare importanza per i nostri Comuni, sebbene non per tutti allo stesso modo, e contribuisce al funzionamento corretto degli stessi. Senz’altro, in futuro, dovremo iniziare una nuova riflessione su di essa, così da capire come gestirla ed utilizzarla al meglio, per il bene sia dei cittadini che delle città stesse. Le chiusure e restrizioni causate dalla pandemia hanno senz’altro evidenziato come affidarsi in modo eccessivo a questo tipo di entrate è potenzialmente pericoloso per un territorio, soprattutto se non

37

https://www.ilsole24ore.com/art/viaggi-cancellati-ue-all-italia-rimborsi-garantiti-o-avviamo-procedura-ADLL2rQ

38

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sussistono piani per sopperire all’improvvisa mancanza di questo introito. È inoltre, un pericoloso segnale della turisticizzazione eccessiva di una destinazione, a discapito del cittadino residente che rischia di non riconoscere più il luogo dove abita.

Passiamo ora all’analisi di quanto preveda il “Decreto rilancio” per il settore culturale39:

- Fondo emergenza imprese culturali: previsti 210 milioni per sostenere l’editoria, gli spettacoli, eventi e le mostre annullati a causa dell’emergenza. Il Fondo inoltre, potrà sostenere i musei non statali; - Musei statali: a sostegno dei musei statali che non hanno percepito

introiti si prevedono 100 milioni;

- Fondo cultura: con una dotazione iniziale di 100 milioni, avrà il fine di promuovere investimenti in favore del patrimonio culturale. Il Fondo è aperto anche alla contribuzione dei privati;

- Fondo emergenza cinema e spettacolo: vengono aumentati i fondi già previsti dal precedente decreto fino a 245 milioni;

- Sostegno all’industria cinematografica: alla quale vengono potenziate tax credit e contributi;

- Fondo unico per lo spettacolo: verso il quale si prevede una erogazione straordinaria a sostegno dei lavoratori;

- Affitti di teatri, cinema e associazioni: se hanno un fatturato inferiore ai 5 milioni, si prevede un credito di imposta del 60% delle spese per affitti degli immobili dove svolgono l’attività. Tuttavia, esse devono aver subito perdite superiori al 50%;

- Piattaforma digitale della cultura: Assegnati 10 milioni al Mibact per realizzare una piattaforma digitale che renda possibile la fruizione del patrimonio culturale e degli spettacoli in streaming e a pagamento;

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- Tutele per i lavoratori: è prorogata l’indennità di 600€ per chi lavora nello spettacolo, i quali hanno un reddito non superiore ai 50.000€. In aggiunta, sempre per i lavoratori dello spettacolo, si proroga la cassa integrazione di nove settimane;

- Fondo per artisti, interpreti ed esecutori: con una dotazione iniziale di 50 milioni;

- Esenzione IRAP: prevista per le imprese con ricavi fino a 250 milioni, ma anche per lavoratori autonomi con compensi similari;

- Sanificazione: Si prevede un credito di imposta del 60% e dei contributi, in rapporto al numero dei dipendenti, per le spese di adeguamento e acquisto di materiale e dispositivi, come previsto dai nuovi protocolli anti-contagio;

- Art Bonus e 5x1000 cultura: esteso l’art bonus ad altre imprese del settore. Inoltre, il 5x1000 verrà erogato entro il 31 ottobre di quest’anno;

- Versamenti: sospesi i versamenti previdenziali, assicurativi e fiscali fino al 16 settembre, per coloro che gestiscono teatri, sale concerti, fiere, cinema, eventi culturali, musei, biblioteche, archivi e altro, sempre nel settore culturale;

- Voucher: esteso a 18 mesi il termine entro il quale poter utilizzare i voucher che si sono ricevuti come compensazione di spettacoli cancellati e spazi espositivi chiusi per l’emergenza;

- Parma Capitale della Cultura: la città continuerà ad esserlo anche nel 2021. Dunque, si selezionerà una nuova città per il 2022.40

Le misure appena citate sono dirette agli operatori più colpiti nei settori della cultura, editoria, sport, cinema, musica e spettacolo. In loro favore si sono destinati fondi per compensare le perdite derivate dall’annullamento di spettacoli, mostre, fiere e altro. Inoltre, si è favorita la realizzazione di una piattaforma digitale dove chiunque potrà visitare virtualmente il nostro 40

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patrimonio culturale, così come gli spettacoli e concerti. Insomma, una svolta verso modernizzazione di un settore che, soprattutto nel nostro paese, era ancora restio al cambiamento. La speranza è che la piattaforma rimanga fruibile anche dopo il termine dell’attuale crisi sanitaria, supportando la promozione e comunicazione turistica delle destinazioni.

Anche per il settore culturale, così come per quello dei viaggi, sono stati previsti voucher a compensazione dei biglietti già acquistati ma di cui non si è potuto usufruire causa emergenza sanitaria. Tuttavia, al momento della stesura di questo testo (13 giugno) la situazione sembra in fase di variazione: oltre ai voucher si è pensato a veri e propri rimborsi da parte delle agenzie organizzatrici, verso chi ha acquistato i biglietti. Esse saranno supportate se non in grado di ripagare, da un Fondo di 30 milioni. Certamente si tratta di una misura più consona ad andare in contro sia agli acquirenti che alle agenzie organizzatrici.

Fondi destinati anche a cinema, teatri, e musei, che in taluni casi, alla data di redazione di questo testo (13 giugno) non hanno ancora riaperto al pubblico; dopo mesi di mancati incassi, sia i lavoratori che le strutture stesse necessitano di un sostegno consistente, ancor di più in luce del fatto che, per i prossimi mesi che dovrebbero essere di alta stagione, gli avventori saranno decisamente minori. In aggiunta, le imprese culturali vanno incontro a stringenti misure di sicurezza per poter ricominciare la loro attività. I biglietti che potranno emettere saranno minori, così da permettere la sicurezza degli avventori. Capire come poter assicurare il mantenimento dei protocolli e, al contempo, avere introiti sufficienti a pagare le spese, sarà la sfida di molte imprese del settore. Certamente la tecnologia si è dimostrata d’aiuto in questo, permettendo di pianificare le entrate nei musei, ad esempio. Tuttavia, nei cinema, sale concerto e simili, la situazione sarà certamente più complessa. Offrire spettacoli in molteplici fasce orarie potrebbe essere parte della soluzione, sebbene l’opportunità non potrà essere colta da tutti gli amanti della cultura.

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Infine, per il settore dei trasporti sono state previste dal Decreto-rilancio41:

- Bonus biciclette e monopattini elettrici: si è previsto un fondo di 120 milioni per il finanziamento di biciclette e monopattini elettrici (e più in generale mezzi sostenibili) così da disincentivare l’uso di mezzi pubblici, i quali saranno certamente sovraffollati, soprattutto in luce delle nuove misure di sicurezza. Tuttavia, il bonus sarà solo per coloro che vivono in città con più di 50 mila abitanti e sarà valido fino a fine anno;

- Rimborso abbonamenti: dato che per mesi, causa quarantena, non si è potuto usufruire dei mezzi pubblici e relativi abbonamenti, si prevede il rimborso dei suddetti in due modalità: voucher da utilizzare per acquistare nuovi abbonamenti, oppure, il prolungamento della durata dell’abbonamento;

- Fondo per il trasporto pubblico locale: nel quale si sono disposti 500 milioni a supporto del settore che, causa nuove misure anti-contagio della “Fase 2”, non potranno viaggiare a pieno regime e dunque, subiranno un calo d’introiti;

- Fondi per le imprese di autotrasporto su gomma: al quale si aggiungono 20 milioni, così da incentivare la sostituzione dei camion con altri più sostenibili e ridurre il costo dei pedaggi autostradali; - Fondo per le piccole compagnie aeree: dotato di 130 milioni a

supporto delle piccole compagnie italiane, che lavorano in questo paese e che retribuiscono i dipendenti secondo le direttive del contratto collettivo nazionale dei trasporti;

- Marebonus e Ferrobonus: questi incentivi vengono rifinanziati rispettivamente di 30 e 20 milioni;

- Ferrovie: lo Stato interviene con fine compensativo stanziando fondi a Rfi per cercare di diminuire i costi dei pedaggi che ogni operatore

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ferroviario deve alla Rete ferroviaria italiana, in quanto gestore dell’infrastruttura ferroviaria stessa;

- Sostegno ai servizi di collegamento marittimo: ai quali vengono prorogate le convenzioni già stipulate;

- Imprese portuali e marittime: stanziati 30 milioni con i quali le autorità portuali potranno ridurre o anche azzerare i canoni di concessione dei beni demaniali, le stazioni marittime, i servizi portuali e di supporto ai passeggeri. Tuttavia, queste imprese devono aver subito cali di fatturato almeno il 20%.

Si prevede inoltre un indennizzo per le minori prestazioni di ormeggio e dei contributi a chi fornisce lavoro portuale;

- Fondo per l’acquisto di autoveicoli a basse emissioni di Co2: tale fondo viene aumentato, così da incentivare ulteriormente una mobilità più sostenibile.42

Il Decreto-Rilancio dimostra una volontà di incentivare la mobilità più ecologica e rispettosa dei nostri territori, supportando l’utilizzo sia di mezzi non a motore che dei mezzi in condivisione. Certamente ci offre uno spunto di riflessione su quelle che erano le abitudini relative agli spostamenti pre-emergenza. Senza dubbio si tratta di tipologie di trasporti che possono aiutare a ridurre l’inquinamento e sfruttamento delle risorse; esse sono altresì capaci di favorire un tipo di turismo più lento, che permette al visitatore di godere più appieno del territorio che sta visitando. Tuttavia, per poterne usufruire, è senz’altro necessario un forte potenziamento delle infrastrutture già presenti, così come la creazione di nuove, capaci di sopportare così questi nuovi flussi.

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1.5 Regione Toscana e COVID-19: gestione emergenza e supporto imprese

Passiamo adesso all’analisi della situazione nella Regione Toscana, dove ha sede l’ambito turistico in analisi. All’11 maggio 2020, la regione Toscana registra 9.787 positivi, di cui 950 deceduti. Fra questi si conteggiano:

- 4.764 guariti (+ 1,7%);

- 3.649 persone in isolamento domiciliare; - 424 attualmente ospedalizzati.

I casi di positività sono soltanto 13 in più rispetto a ieri, in tutta la regione. Il numero di tamponi finora effettuato è di 179.469. La provincia più colpita rimane quella di Firenze, con un totale di 3.322 casi di contagio e 164 decessi.43

Come possiamo osservare dai dati cumulativi sui contagiati (Grafico 3), forniti dall’Agenzia Regionale di Sanità toscana (ARS), da alcuni giorni si attesta un numero di casi inferiore a 30, confermando un trend positivo e che pare dimostrare la buona implementazione delle misure anti-contagio nella regione. Il giorno in cui si sono registrati più contagi (406) fu il 2 aprile, in piena fase 1.

43

https://www.ars.toscana.it/banche-dati/dati-sintesi-sintcovid-aggiornamenti-e-novita-sul- numero-dei-casi-deceduti-tamponi-per-provincia-e-per-asl-della-regione-toscana-e-

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Grafico 3: Andamento contagio nella regione Toscana (periodo osservato: 25 febbraio – 11 maggio 2020).

Fonte: dati pubblicati sul sito ARS Toscana.

Gestione dell’emergenza e situazione imprese del settore terziario

A seguito dei Decreti-Legge e Dpcm44 elaborati dal Governo, la regione

Toscana ha emanato numerose ordinanze per fornire indicazioni più dettagliate e talvolta, più restrittive. Difatti, nei casi in cui in cui gli atti amministrativi statali non hanno particolareggiato le istruzioni per ogni regione, queste ultime hanno ritenuto opportuno colmare la mancanza con gli strumenti legislativi a loro disposizione, le quali tuttavia, non possono contrastare leggi e i decreti emanati dallo Stato. Ad oggi, 13 maggio, la regione Toscana ha emanato più di cinquanta ordinanze45 inerenti principalmente:

- protocolli anti-contagio;

44 Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

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- Test sierologici;

- Misure di contenimento sulla diffusione del virus;

- Acquisto ed utilizzo di dispositivi di sicurezza e protezione delle vie aeree;

- Misure per le strutture sociosanitarie, RSA (Residenze Sanitarie Assistite), RSD (Residenze Sanitarie Disabili);

- Ampliamento terapie intensive;

- Individuazione di strutture collettive di assistenza (nelle strutture ricettive toscane);

- Percorsi diagnostici e terapeutici per pazienti con COVID-19; - Organizzazione e gestione dell’emergenza.

In luce alle direttive statali e regionali, anche le imprese toscane hanno dovuto adeguarsi alle misure imposte per contrastare la diffusione del virus. Quelle che hanno subito maggiori danni sono sicuramente le imprese del settore terziario, 211.000 in totale, di cui 128.000 sono state costrette a chiudere del tutto la propria attività per un periodo dai due ai tre mesi.46

Così come è avvenuto a livello nazionale, anche in Toscana alcune aziende hanno introdotto il telelavoro, nello specifico il 62% delle imprese del settore terziario già lo ha implementato fin dalla “fase 1”.47 L’e-commerce e le

consegne a domicilio sono state le grandi protagoniste anche in regione, fin dall’inizio delle misure contenitive. Infatti, dopo un primo periodo di necessaria preparazione, molte aziende (soprattutto quelle nel commercio e ristorazione) hanno iniziato a vendere i propri beni e servizi grazie al web, effettuando poi le consegne a casa dei clienti, ove necessario; il tutto seguendo le normative imposte sia a livello statale che regionale. Difatti, nella sola regione Toscana, si è avuto un incremento del 136% nell’utilizzo di e-commerce da parte delle

46

https://www.confcommercio.toscana.it/news/covid-19-le-nostre-imprese-stanno-pagando-un-costo-altissimo

47 Format Research e Confcommercio (4 maggio 2020), Indagine OCC Toscana, Firenze, p.

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imprese del terziario e del 214% delle consegne a domicilio.48 Ciò è stato

possibile in larga parte grazie anche ai social network, i quali hanno permesso a grandi e piccole aziende di aggiornare la propria clientela sui nuovi metodi di lavoro e sui cambiamenti imposti, anche giornalmente, dalle nuove normative.

Tuttavia, nonostante i tentativi da parte di queste aziende di proseguire il flusso di lavoro e servire la clientela con nuove modalità, secondo una recente indagine svolta dall’Istituto di ricerca Format Research e Confcommercio49 le previsioni per il settore terziario sono piuttosto

pessimistiche, individuando nel giugno 2020 il mese peggiore soprattutto per quanto riguarda ricavi e liquidità delle imprese.50 Si prevede infatti che, in

seguito alla graduale riapertura delle aziende a partire da maggio, i mesi successivi saranno il vero campo di prova della tenuta delle stesse. Il reale pericolo è che molte imprese non riescano ad avere sufficiente liquidità per tenere aperta la loro attività, dovendo così necessariamente chiudere. Ciò potrà essere evitato soltanto grazie ad ulteriori aiuti concessi dal Governo centrale, oltre a quelli già dati, i quali possono soltanto alleviare l’attuale situazione.51

In questo contesto, il settore turistico e culturale è uno dei più colpiti anche a livello regionale, subendo fin dall’inizio dell’emergenza ingenti perdite di introiti a causa delle quasi totalità delle cancellazioni. Sebbene al settore ricettivo in particolare, non fosse stata imposta la chiusura obbligatoria, molti imprenditori hanno comunque scelto di chiudere per evitare i costi di mantenimento in un periodo carente d’incassi.52 Inoltre, le misure di

48 Ivi, p. 6.

49Realizzata in aprile tramite interviste telefoniche. Il campione statisticamente rappresentativo

comprende imprese del commercio e dei servizi della Toscana.

50 Format Research e Confcommercio (4 maggio 2020), Indagine OCC Toscana, Firenze,

p.2.

51 Ivi, pp. 4. 52 Ivi, pp. 2-3.

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contenimento e chiusura dei confini sia internazionali che infra-regionali, hanno disposto anche una mancata ricezione delle tasse di soggiorno da parte dei comuni, causando una grave mancanza di fondi per pagare le spese comunali. Anche i musei e i centri culturali più in genere non hanno ricevuto introiti, dunque, alla riapertura degli stessi dopo il 18 maggio, alcuni non sono stati in grado di accogliere nuovamente i visitatori; ciò è avvenuto sia a causa di una mancanza di fondi per pagare la messa a norma secondo le ultime direttive anti-contagio, sia in previsione del fatto che l’afflusso degli utenti dovrà essere necessariamente minore, così come saranno minori gli introiti.

Rimanendo in ambito turistico-culturale, la Regione Toscana ha previsto una ordinanza specifica in seguito alla decisione di riaprire le attività lavorative, a partire dal 18 maggio. Si tratta dell’Ordinanza n°59 del 22 maggio (Appendice 3), la quale detta «linee guida ed indicazioni operative finalizzate a incrementare l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento»53 per i

seguenti settori: spettacoli viaggianti, musei, biblioteche ed archivi, guide turistiche alpine/ambientali. L’Ordinanza aveva l’obiettivo di colmare quei vuoti normativi di dati settori che, verso un’imminente riapertura, necessitavano di linee guida e protocolli concreti da seguire, a salvaguardia sia dei lavoratori che dei clienti. Nella successiva tabella (Tabella 1) verranno indicati i punti salienti dell’ordinanza, suddivisi per settore d’interesse54.

Tabella 1: indicazioni contenute negli allegati all’ordinanza n°59 (22 maggio 2020) della Regione Toscana.

SPETTACOLO VIAGGIANTE

- Gestori e collaboratori devono essere muniti di mascherina a copertura di naso e bocca e guanti monouso. Ciò vale anche per i clienti, che devono disinfettarsi le mani prima di entrare;

53 http://www301.regione.toscana.it/bancadati/atti/DettaglioAttiP.xml?codprat=2020AP0138 54 https://www.regione.toscana.it/-/ordinanze-della-regione-toscana

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- Vicino alla cassa/biglietteria devono esserci gel detergente mani o guanti monouso. Inoltre, se possibile, è consigliata la presenza di pannelli di separazione tra lavoratori e clienti;

- Si deve garantire il distanziamento interpersonale; - Si consiglia l’utilizzo di cartellonistica e messaggi

sonori che indichi agli utenti come comportarsi, dove sedersi, come distanziarsi…;

- Ingresso ed uscita devono essere separati;

- Vengono elencati i prodotti atti alla disinfezione delle attrazioni a fine di ogni giornata e la relativa metodologia di utilizzo.

MUSEI Per la riapertura dei musei non statali in Toscana vengono indicati:

1. MISURE PER LA PREVENZIONE DEI RISCHI PER STAFF E VISITATORI

➢ Pulizia e disinfezione degli impianti di aerazione, così come degli ambienti d’uso comune e di passaggio, ma anche degli oggetti di arredo e oggetti ad uso consecutivo;

➢ Gestione degli spazi fisici in regime di distanziamento e dell’accesso agli spazi; ➢ Gestione di dispositivi individuali per staff e

visitatori;

➢ Indicazioni organizzative per i dipendenti a contatto con il pubblico.

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2. TRATTAMENTO E SANIFICAZIONE DEI BENI CULTURALI E DEGLI AMBIENTI IN CUI SONO CONSERVATI

➢ Indicazioni operative sul trattamento e sanificazione dei beni culturali e degli ambienti; ➢ Indicazioni sul trattamento e sanificazione dei

beni culturali oggetto di movimentazione; BIBLIOTECHE

E ARCHIVI

Per la riapertura di biblioteche ed archivi vengono indicati:

1. PREVENZIONE DEI RISCHI PER STAFF ED UTENTI

➢ Sanificazione di impianti di aerazione, ambienti ed arredi ad uso consecutivo;

➢ Gestione degli spazi fisici in regime di distanziamento e accesso agli spazi;

➢ Gestione dei dispositivi individuali per staff e pubblico;

➢ Indicazioni organizzative per i dipendenti a contatto con il pubblico.

2. TRATTAMENTO E MOVIMENTAZIONE DEI

MATERIALI

➢ Per i materiali che rientrano dal prestito, quelli in uscita, in consultazione e per il prestito interbibliotecario;

3. GESTIONE DEI SERVIZI

➢ Si raccomanda una riapertura per gradi delle biblioteche, con il prestito interbibliotecario previsto in un tempo successivo così da non

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appesantire il sistema di prestiti nella prima fase di apertura.

➢ Si consiglia l’utilizzo, ove possibile, della modalità da remoto per avere informazioni; ➢ Indicazioni sugli orari di apertura al pubblico. ➢ Potenziare la fruizione online dei materiali a

catalogo (vd: MLOL – MediaLibraryOnline) anche grazie ad una migliore comunicazione di questo servizio e consigli utili per il suo utilizzo. ➢ Potenziare la disponibilità dei materiali online; ➢ Potenziare lavoro back-office e, ove possibile,

in remoto.

➢ Aver cura di affiggere i materiali informativi. 4. ATTIVITA’ CULTURALI E DI PROMOZIONE

➢ Ove possibile, si raccomanda la modalità digitale;

GUIDE TURISTICHE

ALPINE AMBIENTALI

- Si consiglia la distanza interpersonale di almeno un metro, meglio ancora 1,80 se in presenza di più persone. La distanza da mantenere aumenta per le attività di accompagnamento in percorsi naturalistici e in montagna;

- Mascherina obbligatoria negli spazi chiusi;

- La guida deve assicurarsi previamente che non si necessiti di contatto fisico tra persone per superare passaggi critici del percorso;

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- Gli utenti devono aver cura di igienizzarsi le mani e potranno essere sottoposti a misurazione della temperatura;

- Evitare lo scambio di materiali tra persone durante l’attività. Audioguide e supporti di altro genere dovranno essere disinfettati prima di essere nuovamente utilizzati;

- Sia favorito l’utilizzo di dispositivi personali per l’informazione;

- Comunicare agli utenti, previamente e online, i comportamenti da tenere durante le attività;

- Si favorisca la prenotazione per garantire una maggiore sicurezza.

Fonte: sito web Regione Toscana, sezione “Malattia e cura” (rielaborazione personale).

1.6 Contesto ‘Pistoia e Montagna Pistoiese’

Concludiamo con l’ambito turistico ‘Pistoia e Montagna Pistoiese’55,

oggetto di analisi specifica in questa tesi; esso non è rimasto immune ai contagi da COVID-19. Gli abitanti del territorio e le loro attività produttive hanno subìto le conseguenze dell’epidemia al pari di quanto avvenuto nel resto del territorio nazionale.

55 Per quanto riguarda gli “ambiti turistici omogenei” della regione Toscana e quello pistoiese

(42)

Al momento della stesura di questo testo (25 maggio), la provincia di Pistoia56 registra in totale 671 casi di contagio e 79 deceduti.57 Il territorio del

comune di Pistoia è quello che presenta il numero più alto di contagi sul totale (346), mentre gli altri comuni costituenti l’ambito turistico in oggetto, hanno registrato un numero di contagi decisamente inferiore:

- Abetone-Cutigliano: 2 - Marliana: 9

- Sambuca Pistoiese: 2

- San Marcello Pistoiese-Piteglio:14 - Montale: 17

- Agliana: 39 - Quarrata: 62

- Serravalle Pistoiese: 32

Tuttavia, sempre secondo i dati dell’agenzia regionale di sanità, è ormai dall’inizio del mese di maggio che i contagi in provincia sono piuttosto bassi, da 0 a 4 al giorno. Si conferma dunque una tendenza positiva da quasi un mese.

Il settore turistico-culturale durante la ‘Fase 2’

Nonostante i dati piuttosto confortanti di maggio, sembra che non tutti i protagonisti del settore turistico-culturale possano riprendere in tempi brevi la loro attività. Alcuni grandi eventi dovranno attendere fino al prossimo anno, mentre invece i musei hanno ricominciato ad accogliere visitatori, sebbene solo su prenotazione e attenendosi in toto alle direttive nazionali e regionali 56 I dati inerenti ai casi da COVID-19 sono forniti su base provinciale, dunque, saranno

presentati i dati inerenti alla Provincia di Pistoia. Essa comprende, tuttavia, anche territori che non sono parte dell’ambito turistico in oggetto.

57

https://www.ars.toscana.it/banche-dati/dati-sintesi-sintcovid-aggiornamenti-e-novita-sul- numero-dei-casi-deceduti-tamponi-per-provincia-e-per-asl-della-regione-toscana-e-

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e) sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all'articolo 101 del codice dei beni culturali e del