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Gregorio Marocco Stuardi*, Fabrizio Bozzolo*, Fabio Dosio* *,
Giuseppe Piromalli* *
* *Medico veterinar io libero pnofessionista, Tonino * *Dipartimento di chinurgia, Facoltà di Medìcìna Veterìnania di Torino
di cavallo addomesticato risalgono al 4000 a. C. e da allora è diventato un fondamentale compagno nella vita degli uomini. Non si sa con esattezza auando e chi iniziò a ferare i cavalli. Nella letteratura greca e latina non ci sono riferimenti alla ferratura dei cavalli così come nell'Ars Veterinaria di Pelagonio o nel libro " sull'equita-zione" di Senofonte. Catullo è l'unico che nei sui scritti descrive un ferro oer muli. Gli unici ferri ritrovati àurante gli scavi archeologici sono gli "ipposandali". Gli ipposandali sono una via di mezzo tra i ferri e le scar-Dette. sono di bronzo e rivestono òompletamente lo zoccolo, presen-tando però un grosso limite: permet-tono solo un'andatura, il passo. Inoltre ne|L897, fu ritrovato un ferro di bronzo all'interno di una tomba Etrusca risalente al 400 a. C.. Le prime testimonianze scritte riguar-danti i ferri veri e propri risalgono al tardo medio evo. Negli ultimi vent'anni si è cercato di awicinare le condizioni di allevamento del cavailo a auelle che l'animale troverebbe in naluta ricercando un aumento del suo benessere psico-fisico degli ani-mali. Questa nuova tipologia di alle-vamento si basa su un regime alimen-tare Dovero di concentrati e su una dieta costituita prevalentemente da fieno, sulla stabulazione in grossi oaddock e sul mantenimento del piede scalzo, evitando la ferratura. Alla base di questa corrente di pen-siero vi sono studi dai quali si evince che i cavalli in natura percorrono anche 30-40 km al giorno senza esse-re ferrati e alimentandosi quasi esclu-sivamente di erba. La ricerca degli autori anahzza le diff ercnze tr a l' alle' vamento tradizionale e quello secon-do la filosofia barefoot. Lo scopo di
cuesto studio è osservare se uno dei due metodi, così diversi tra di loro, Dossa offrire una condizione di benessere maggiore all'animale tale da diminuire I'incidenza dei segni di sofferenza a livello dello zoccolo. E da sottolineare come una migliore condizione del piede del cavallo garantisca superiori prestazioni atle-tiche e possa ridurre I'incidenza di alcune patologie.
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Essere in grado di valutare corretta-mente determinati paramerri morfo-metrici del proprio animale è fonda-mentale per una gestione ottimale, a prescindere dal tipo di scudenzzazio-ne scelta. Per questo studio sono stati valutati 76 caialli, di cui 50 castroni, 2 stalloni e 24 femmrne. È presente una significativa eterogenicità di razze al fine da orendere in considerazione un campione oggetto dello studio il più possibile rappresentativo della popolazione equina adulta che svolge un'attività sportiva nei circoli ippici Piemontesi. Dei 76 cavalli esaminati, 40 risultavano ferrati e allevati in modo tradizionale mentre 36 erano gestiti secondo il metodo barefoot (foto 1; grafrci 1' e 2). Per la totalità dei soggetti inseriti nella ricerca sono stati rilevati e analizzatí statisticamen-te paÍametri anagrafici qualí nzza, età, sesso ed è stato valutato il BCS (Body Condition Score) secondo la scala di Henneke et al. che attribuisce a ogni cavallo un valore da t a 9. Questa metodologia di valutazione si basa sull'analisi di specifici punti di repere: il grasso a livello del collo e del garrese, il deposito adiposo retro scapolare e delle coste, il deposito adi-poso paravertebrale e della tuberosità in dall'antichità I'uomo ha
potuto contare su un prezioso aiuto, il cavallo. Le prime tracce
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dell'anca e il grasso alla base della coda. Un altro parametro considerato è il CNS (Cresty Neck Score) che ana-lizza Ie caratteristiche del grasso a livello del collo al di sopra del lega-mento nucale ed è in grado di fornire importanti informazioni sulla condi-zione corporea del cavallo. Il cresy neck è staio valutato mediante analisi visiva e palpazione ed è stato attribui-to un valòre secondo la scala di Carter et al. (2009) che prevede valori da 0 a 5 comprendendo un valore
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1) zoccalo ferrata
2) zoccolo "scalzo"
intermedio nell'intervallo tra due numeri interi (foto 2). I cavalli sono stati pesati e allo scopo di ottenere un dato più possibile vicino alla realtà, sono state effettuate tre misuraztonl per ogni animale e successivamente è itrto
-.tttupolato
un valore medio (foto 3). La circonterenza totacrca e òtata determinata mediante rotella metrica utllizzando, come Punti di repere il processo xifoideo dello ster-no e il punto pirì alto del garrese. Per ottenere l'altezza del CN è stata Drima determinata Ia \unghezza del ào[o, dal tubercolo occipitale al gar-rese, e successivamente è stata ettet-tuaía la misurazione dell'ahezza del grasso apparente nel punto medio al ói roor" dèl legamento nucale. Ai pro-orietàri dei óavalli è stato inoltre ii.hi.rto di valutare la condizione corporea dei propri animali utllizzan-do la tabella delbody condition score, soecificando se la condizione fisica rispecchiava quella desiderata' Per osni cavallo è stata considerata la qúantità giornaliera di fieno sommi-rrirttutu, in quanti pasti veniva suddi-visa e la quoia pet pastol veniva valu-tato inoltìe I'aspetto qualitativo dellp razíone tenendo conto del colore, del-l'odore, della fogliosità e della even-tuale presenza di matetiale estraneo compresi Polveri e mutte' Analogamente' sono statr analizzati i concentratl sommtnistrati, identifi-candone la dose giornaliera e il nume-ro dei pasti in cui questa veniva sud-divisa. Di ogni concentrato è stata valutata la percentuale di PG ( P r o t e i n e G r e g g e ) , d i G G ( G r a s s i òreggi), di FG (Fibre Gregge). di
* 8 Appaloosa e 2 Argentinì a 1 Frisona 3 2 Olandesi = 1 lrlandese g 1 Murgese ::':8 Paint ' 1 P S I : i 2 s f :.i 4 SI * 1 Anglo-aEbo a 1 AGbo-avellignese g 1 Argenllno F 2 gelga * 4 Hannover * 1 lrlandese ? 1 Maremmano g 7 Oiandesi € 1 Paint a 3 P s l = 5 5 F * 1 SHIRE ' 1 4 S 1 ,.. 2 TROfiER : . : 2 UNGH
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foto 2. Visuatizzazzione del cresty neck'
ceneri e di EI (Estrattivi Inazotati)' valori estrapolati dal cartellino posto dal produttàre sui sacchi di mangime' p.t t*ni scuderia sono stati raccolti i dati iiguardanti il tipo di ricovero ovvero se l'animale viveva sempre ln un paddock, semPre nel box o se s1 alteinava il ricovero in scuderia con quello all'aperto. Nelle strutture i.aratterizzat dullu pfesenza di una giosrra è stàto considerato se questa íeniva uúlizzata dai cavalli oggetto d.llu ri..t.u e, nelle strutture che ne erano prive, si è indagato.se il perso-n a l e d i s c u d e r i a m u o v e v a I c a v a l l l a l l a c À r d a n e i g i o r n i d i . r i p o s o ' P e r , o g n i soqgetto è stata anche valutata I attl-uir'à"rpot,iu., tenendo conto della fre-;;;";^ settimanale del lavoro e della ,li" intettsità. I dati raccolti risultano .tit.t""-."re importanti al fine di o,r..r... una chiara idea dell'attività svolta dal cavallo durante la settima-;", ;i" quella spontanea (al paddock)' ói. q"èttu imposta durante le sessio-ni di lavoro. Per quanto concerne lo zoccolo sono stati studiati vaÀ para-metri. alcuni rilevati visivamente e altri tramite analisi fotografica'.meto-do eià utilízzato da White et al' nello
.*iio a"t 2oo8 e da DYson
et al' nel
201.1. tindagine fotografica è stata effettuata sul piede dell'arto anteriore sinistro, mantenendo costante la i;t;;"; e la PerPendicolarità tra la ."u..hi"" Íotàgrafi'a e lo zoccolo mediante una struttura in legno appo-,i*".t,. creata- Il piede. sinistro ,è
stato vtrlizzato come camplone per le misurazioni, identificando comunque i;."."r""t" pfesenza di alterazioni rnorfologiché o patologiche.in tutti i piedi an-notando inoltre la frequenza ài f.rr",rrt" e di Pareggio' Sono stati valutati fotograficamente i seguentl Darametri:
f0t0 3. Valutazione del peso del cavallo'
- angolo della Punta dello zoccolo; - angolo dei talloni;
- marqine coronano; - -utii.t. dorsale;
- akeL'^ dello zoccolo (foto 4)' La macchi" a fotogtafíca uti\zzata è
una Nikon 53000 e le fotografie sono state scattate con una lunghezz-a 01 iolut. p"ti a 108mm (angolo. d'im-m.eine" di 35 mm): gli zoccoli sono stati fotografati tutti a una dtstanza di 75 cm mediante I'ausilio di una struttura in legno in modo da .garan-tire una dístanza costante tra Io zoc-colo e la macchina fotografica' Le Àisurazioni sulle fotografie sono state effettuate uttlizzando il pro-q r a m m a t m a g e J . I l P r o g r a m m a imaseI permette di misurare sla glr
tnnòlitiu le lunghezze di un segmen-to.-qn.st. lunghezze vengono espres-se irì pixel e nècessitano di una
con--salùatione del Proqlo doràle -va ! uÉ zion e d e I I' a ng ol o d o tsa I e 'valubàone del!'angolo del 6lloní
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foto4. Bilevamenti sullo zoccolo'
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Veterinaria Pratica Equina - n 2 - giugno 2015
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versione in cm. Per valutare l'accuta-tezza delle misurazioni sono stati effettuati quindici rilievi su quindici diversi cavalli awalendosi del gonio-metro da piede per misurare I'angolo dei talloni e della punta e della rotella metrica per misurare l'altezza deIlo zoccolo. le stesse immagini sono poi
state aîalizzate mediante il program-ma Iprogram-mageJ. Le due categorie di dati raccolti sono state successivamente confrontate ed è stato accertato che non vi erano differenze tra i metodi manuali e le misurazioni digitali, sarantendo un indice di variazione i*nferiore al 3"/.. I- analisi statistica è stata eseguita mediante l'ausilio del proqramma Graph Pad. Il confronto ira igruppi è stato fatto utilizzando il T-Test per dati non appaiati distribui-ti normalmente mentre i valori non d i s t r i b u i t i n o r m a l m e n t e s o n o s t a t i
analízzatí con il test di Mann-\lhitney. Sono stati considerati stati-sticamente significativi i valori di P<0,05. È stato considerato trend valori maggiori di 0'05 e inferiori o u g u a l i a 0 , l . l d a t i p a r a m e t r i c i s o n o Dresentati con media t deviazione standard, i dati non parametrici inve-ce con mediana più il range inter-quartile.
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Al fine di'semplificare il più possibile la lettura e I'analisi dei tanti dati rac-colti si è reso necessario suddividere i risultati ottenuti in tre diversi capito-li. Nei seguenti capitoli vengono ana-Iizzati prima i parametri riguardanti I'alimentazione dei cavalli, poi i para-metri morfopara-metrici e di scuderizza-zione e infine la morfologia e la qua-lità dello zoccolo.
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Per cuanto concerne I'alimentazione dei soggetti in esame la ricerca evi-denzra come le quantità di foraggio e di concentrati somministrati ai cavalli dei due gruppi siano
pratica-mente sovrapponibili, ma è opportu-no sottolineare come vari significati-vamente la frequenza con cui gli ali-menti vengono somministrati. I con-centrati vengono offerti con maggior freouenza nelle scuderie tradizionali, ment.e i foraggi risultano maggior-mente disoonibili in termini di fre-eúenza nelle scuderia barefoot. Qn.rto risultato dimostra come le scuderie di entrambi i gruppi segua-no le "linee guida" dei due metodi di sestione. Al di 1à della valutazione luantitativa del foraggio sommini-strato, risulta estremamente impor-tante valutarne I'aspetto qualitativo. Foraggi di origine diversa, apporta-no piitrcipi nutritivi molto differenti e p e r q u e s t o m o t l v o è s t a t a c o n s i d e -, " t u . o n a t t e n z i o n e l a f o g l i o s i t à . la qualità delle piante e il loro sviluppo, tènendo presente che piante più gio-vant gatantiscono tenori proteici maggiori e che le leguminose hanno un tenore protelco superlore rlspetto alle graminacee ('Whitman et al., 1951). Dall'analisi visiva dei foraggi è emerso che entrambi i gruppi veni-vano alimentati con fieni di buona qualità e con caratteristiche pratíca-À..tt. sovrapponibili. Dall'analisi della auota di amido assunta nella giornaia si evidenzia che i cavalli fer-iati ne utillizano una quantità mag-siore. Come già dimostrato in lette-i r t u . , ( G a r n e lette-i e t a l . , 1 9 7 8 ; G o o d s o n et al.; de Fombelle et a1.,2004),una sproporzionata disPonibilità ii u-iao determina significativi squili-bri metabolici predisponendo i sog-setti a episodi colici e infiammazioni óieitali. hecenti studi di Lutherson ef a l . I Z O O S l , h a n n o a l t r e s ì e v i d e n z i a t o come la somministrazione giornalie-ra di più di 2glkg PV di amido, o l'assunzione di una quota maggiore di 1glkg PV per pasto, Possano Più che àddoppiare I'insorgenza di ulce-re gastriché. Per quanto riguarda il tenóre di fibra nei mangimi è
eviden-ziabrle una significatíva díffetenza nei due gruppi: i cavalli allevati col metodo barefoot, in accordo con l'o-biettivo di ottenere un'alimentazione il più possibile naturale' ricevono conseguenzialmente alimenti note-volmente più ricchi di fibre. Iiimoortanz" della fibra nell'ambito dellJ dieta del cavallo è un dato asso-lutamente non trascurabile in quanto
f ; : n r n * z i c t " : *
u n a S u a c a Î e î z a p u ò c a u s a r e s i n d r o - p r o p r i e t a r i t e n d o n o a s o m m i n i s t r a r e m i c o l i c h e e m a n c a t a m a s t i c a z i o n e m a n g i m i r i c c h i d i p r o t e i n e , r i c e r c a n
-determinando
tu .o-i#ili;ilg
;; ;" cavallo
con masse
muscolari
dentarie
e delle .orida.ì,.
*ciiche" particolarmente
sviluppate.
I
mangi-(National Research
'è;;;"n,;l
!,"
'^i.somministrati
ai cavalli
scuderiz-iiííí"lii
-lioà"*trr,"--ZóOe\.'
prt
zatiinmodo
classico
risultano
essere
quanto riguarda i grassi questi ven- invece più energetici e si distinguono sono converriti daile lipasi in mono- p., ,rnà maggióre qyi"xà
di grassi sliceridi e quindi rapidamenre assor- ed estrattivilnazotati. Questo
dato Éiti 1M.y"., 1995). irti tuuullo l" apparentemente contraddittorio
può percentuale di grassi u"o'lltu oscilla eiJere in parte giustificato
dall'atti-ira ll76"/" e It 94y. dil;itfit;
vità più i.tt.ttti dei. cavalli ferrati'
costituisce
dunque per l'animale una
'pt"à itlizzati per la disciplina del
importante fo.tr. .,t"'gt#;'
P ;f,|
'àt'o ot'"tolí a díffercnza dei cavalli
colarmente importaríe evidenziare
scalzi utlhzzatr
con.minor intensità e
come l'aum..tto a.ttj"ìt;;;;;;;;-
f.re1u3,nzy
per il lavoro in piano
t a d a i g r a s s i
p o s s a
c o n t e n e r e
l ' i n c r e - ( t a b e l l a
t e z l '
, i " * o " - . r a b o l i c o P o s t P r a n d i a l e
(Ladetto. 1999\. ]. Srassi lt."!t"l'^l
-*'"il,?:"'lo
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intestinale
(Jansen
rì'",î',\ò'íoi ..2" c eéÀReffi€TffiE-ry
sando un'alierazione
della digestiore
:
J"ffu fifta a livello intestinale
e
ridu-. cendo l,assorbimen,ridu-. àì ridu-.liridu-.i"-téridu-.ridu-.t
Dalle analisi dei dati rilevati è risultato
et al., 201'3)..
f-u 'lt""u svolta evi- che i'cavalli allevati
secondo
il metodo
denzíacome I .u"uiù'iiì"u;;t;;
i
u"t.foot hanno in media un peso
infe-merodo classico
"rr;;;;;
Àedia
riore rispetto ai cavalli"ferrati
in questa
mangimi più ricchi Ji g'u"i; le pro-
"to"du
categotra
infatti prevalgono
teine poi, ,ono ,o,tàuitfri"il'ì5t
il
come già accennato
soggetti
da salto e
rinnovamento tirsut"le. Il tur-nover
quindi" cavalli con altezza al garrese
proteico gurunri,." iùt i; ;;;;
dtti'u-t"tt
maggiore'
Tuttavia il peso
struttuali vengano
scisse
in aminoa- t9;ú;;
1lo"
;,ii-l:ametro
suffi-cidi per poi essere.'it*titt
""o-
ciente
a tpl",Ci1:lÎ^t':lo di condizione
V a m e n t e l n p r o t e l n e . L a q u o t a i n c o f p o r e a d e l c a v a l l o c h e n v e c e e m a g
-eccesso viene successivamente
tra-
gioiÀ."t" identificabile valutando il
sformata i,, grurro'ìi'6!|;;i;;
"-i"
ÉCS.
U" alto valore
di BCS
determina-parte elimirr"," .oi- l."....rioni
to da un eccessivo
accumulo
di grasso
iff;il'20ó41.-eiù'-r"..
Ji qrr.rr.
contribuisce
alf instaurarsi
di uno stato
considerazionr proteine e amminoa-
di insuiino-resistenza
e rende le
struttu-cidi risultan,
"rr.;;'1;lrp."r"uiir
." argi
"[
maggiormente
vulnerabili a
per una cofrena dieta alúnentare. f*.fr""i
infú"mmatori (Geor et al',
Ùna dieta otti-utJ AJu;d;
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201'3)' È -quindi' evidente
come uno
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cre-Veterinaria Pratica Equina - n 2 - giugno 2015
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sty neck score símrle, la discordanza déll' altezza del cresty neck è attribui-bile, così come per il peso e per la cir-conferenza toractca, alle differenze di razza, alla presenza di due stalloni nel gruppo BF e al fatto che la maggior óarie dei castroni di questo gruppo siano stati operati tardivamente il che ha comportaìo uno sviluppo maggiore della regione dei collo (Auer, 1995).-La maggioie età riscontrata nei cavalli fer-rati è un dato che non sorprende con-siderando la presenza di numerosi sog-geúi da concotso che tendono ad ésprimere le loro migliori performance sportive doPo CIi otto anni. Rapportando il valore di BCS da noi ideniificato rispetto al BCS rilevato dal
:
proprietario, si evince che i proprietari dei cavalli valutano i loro animali con un valore di indice corporeo inferiore a quello reale e comunque lontano dalle 1òro aspettative. Dall'analisi dei dati inerentialla gestione dei cavalli è risul-tato che, come atteso' i cavalli allevati secondo il metodo barefoot sono gesti-ti in modo differente. Lo studio ha evi-denziato come i cavalli ferrati vengano tenuti maggiormente in box, a dtffe-renza der óàvalli barefoot, che condu-cono una vita Prevalentemente nel paddok, spesso con altri soggetti. Lanalisi dell'utilizzo della giostra, nonostante evidenzi un risultato a favore dei cavalli scudertzzati in modo classico, è un dato del tutto trascurabi-le in quanto la maggior Parte deltrascurabi-le struttuie che allevano cavalli col meto-do barefoot ne sono sProwiste. T'a
mancanza della giostra nelle aziende che allevano cavalli BF è motivata dal fatto che in queste strutture gli animali vivono libeii nel Paddock, con Ia facoltà di muoversi, socializzare e cor-rere spontaneamente. Al contrario nei circoli ippici tradizionali i cavalli ven-gono póitati in paddock prevalente-irente'individuali e per poche ore al giorno. Tuttavia il paddock non sem-pre garantisce un movimento sufficien-ie del cavallo. Uno studio effettuato su un gruppo di cavalli mantenuti in-pa-d-docts di circa tremila metri quadri ha dimostrato che il movimento compiu-to durante la giornata risultava inferio-re ai 3 km, valoinferio-re decisamente basso se rapportato al percorso medio giorna-ferò del cavallo libero in natura che oscilla tra r 1.6 e i 60 km (Hampson e/ a1.,20L0) (tabelle 1' e 2).
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I-analisi dello zoccolo è stata eseguita al fine di valutare le differenze tra i oiedi nei cavalli fercati e i barefoot èercando di comprendere quale delle due tecniche di allevamento Possa essere considerata favorevole per il benessere del piede stesso. Nello zoc-colo ideale, Ia-parete dorsale e i tallo-ni dovrebbero risultare paralleli (Parks, 2003) presentando negli arti anteriori un angolo dorsale di 50 - 55 gradi e negli arti posteriori di 45 - 50 É r a d i ( T u r n e r , 2 0 0 6 ; T h o m a n s o n lsgZ- ZOOzl. Secondo i dati rilevati dallo studio di Malone e Davis (2OIZ), un cavallo allevato secondo il metodo barefoot presenta una circon-ferenza dello zoccolo maggiore e un angolo dei talloni più ottuso. Questo dato è confermato dallo studio di Clayton et al., (2011.) doye-è stato riscontrato un aumento dell'angolo dei talloni e della punta in cavalli pareggiati secondo il metodo tu..foot. Il nostro studio ha prodotto dei risultati parzialmente in accordo. con quanto pubblicato in letteratura, in quanto I'angolo dorsale e I'altezza dellb zoccolo sono risultati maggiori nei cavalli allevati secondo il metodo barefoot mentre la misurazione del-I'ansolo dei talloni non ha evidenzia-to óiff trn e significative tra i due gruppi. La maggiore altezza dello zoc-óo1ó-riscontrata nei cavalli allevati secondo il metodo barefoot può esse-re giustificata sia valutatdo le razze che-costituiscono i due gruppi esami-nati sia considerando gli adattamenti dello zoccolo conseguenti alla diversa distribuzione delle forze compressive. Recenti studi (Dyson et al., 20L0) hanno dimostrato come la presenza di un margine coronario non rettilineo o di un margine dorsale parzialmente infossato dèbbano essere considerati sesni inequivocabili di uno stato di soiferenza del piede. Rilevando la per-centuale di cerchiature, variazioni del cercine coronario evaríazíoni del pro-filo dorsale dello zoccolo in entrambi i eruppi. il nostro studio evidenzia .o"*.'n.ttuno delle due tipologie di allevamento garantisca un maggior benessere del piede (tabelle 1' e2).
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*. Ssh*me riassilntive dei daÈi aneliaeaÈi esra ;f ÈfteÈade g"*es€
Alimentazione 2 , 8 7 0 , 0 6 2,5S D,D7 8,63 0,'1 6 8,60 0 , 1 1 1 , 0 2 3,777 1 . 1 1 1 , 6 7 6 0,6238 1 , 6 9 6 0 , 5 1 5 8 2 1 A 0,06 2 , 3 5 0 , 0 7 0 , 7 1 1 1 . 3 9 1 n 6 3,366 0 , 3 1 3,709 0,83 7 a o o a 4 E t , t é 5,671 1, )) 1 0 , 0 6 ) 4 1 7,538 2 , 9 63,24 6,26 '7 25 4 t A 6 8 , 5 1 E 4 a 4 13,27 3 , 2 5 1 1 , 7 3 q o 4 1 0,46 5,967 0.28 2.761 0,43 1 8 8 , 1 7 , 8 9 1 9 4 , 5 7 . 6 8 1 1 , 1 3 5,88 14,76 q 4 e q o q n tr4 5 , 6 8 0 , 7 1 T1 5 , 6 0 , 1 1 6 , 1 0 , 1 2 6 A 0,1 3 -6.2 0 , 1 3 Zoccolo
Tacglte *, Sehema riassun*iss dei daei analiaeas! eeffi iÍ n:eèeds &€ann"tfflri*neg
Barefoot Ferrati
-_---î- î
0 , 3N'Gualità del fieno
Margine coronario N" arti cerchiature Margine dorsale
Anabzzando i molti dati raccolti nell'ambito della ricerca e sintetizzati nelle tabelle 1 e 2 risultano facilmen-te identificabili le sostanziali differen-ze che caratterízzano i due sistemi di allevamento studiati. Nelle scuderie
0 , 2 5 0,34
0 , 1 6
gestite in modo tradizionale preval-gono cavalli di ruzze selezionate per la disciplina del salto ostacoli a diffe-renza degli allevamenti che seguono il metodo barefoot dove abbiamo constatato una netta orevalenza dr A p p a l o o s a e P a i n t . Il m e t o d o d i a l l e -vamento barefoot garantisce ai caval-li una maggiore disponibicaval-lità di foraggio e una superiore libertà di
Alimentazione Eestíone
Analisi dello zoccolo
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movimento mentre l'allevamento tra-dizionale è caratterizzato da un uso di mangimi decisamente più energeti-ci. Per ouanto concerne le alterazioni morfologiche, BCS, CNS lo studio non ha permesso di identificare signi-ficative differenze nell'ambito dei due gruppi mentre la valutazione degli ioccolí ha evidenziato come i cavalli allevati con metodo barefoot presen-tino un'altezza dello zoccolo maggio-re e un angolo dorsale Più ottuso. Ijincidenza di cerchiature, la vatia-zione del profilo dorsale e del margi-ne coronarlo sono rlsultate sovfappo-nibili nei due gruppi, il che rende impossibile stabilire quale dei due metodi possa garantire un maggiore benessere del piede. E opportuno sot-tolineare come ulteriori indagini siano del tutto indispensabili al fine di verificare in quali cavalli e in quali discipline potrebbe risultare vantag-gioso 1'allevamento barefoot a favore di quello tradizionale.
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Guesta nicenca, svolta sul Lennitot"io p i e m o n t e s e , c o n f n o n t a d u e g n u p p i d i cavalli nispettivamente di 36 e 40 soggetti allevati secondo il metodo tr"adizionale che pnevede la fennatu-r"a, e il metodo bar^efoot canatteniz-zato dal così detto cavallo scalzo. L o s t u d i o h a e s a m i n a t o l e p i ù im p o n -tanti differ"enze che contnaddistin-g u o n o i d u e s i s t e m i d i s c u d e n i z z a z i o -n e v a l u t a -n d o i n m a n i e n a s P e c i f i c a eventuali vantaggi e svantaggl che carattenizzano i due sistemi di alle-v a m e n E o .
D a l l ' i n d a g i n e n o n s o n o e m e r s e s i g n i -ficative diffenenze che possano defi-n i defi-n e i n m o d o in e q u i v o c a b i l e q u a l e d e i d u e s i s t e m i p o s s a g a n a n t i n e u n m a g g i o r " b e n e s s e n e d e l Piede. Fggolc €r-riALrg: cavallo, zoccolo, paneg-gio, barefoot.
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5 4 : L 9 4 6 - 1 . 9 5 0 .
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Hemostasis Clinical and monphologic assessment of the barefoot method This reseanch, Performed in the Piedmontese tenrltol"y, companes EWo gnoups of honses respectively of 36 and 40 subjects bned following the tt"adhio-nal method that provide shoeing, and the barefoot method, featuned bythe so called banefooted honse
The study has examined the most impontant diffenences that distinguish the tvuo systems of stabling, by evalua-ting in a specific way eventual advanta-ges and disadvantaadvanta-ges chanactenizing the tvuo systems of bneeding.
The sunvey didn't pr"esent significant dif-fenences that could define unequivocally which one of the trruo sYstems could guanantee a betten comfont of the foot. Ksvwonps: honse, hoof, hoof tnimming, barefoot.