Sulle orme degli Antichi
Scritti di filologia
e di storia della tradizione classica
offerti a Salvatore Cerasuolo
a cura di
Mario Capasso
2016 © Pensa MultiMedia Editore s.r.l.
73100 Lecce • Via Arturo Maria Caprioli, 8 • Tel. 0832.230435
25038 Rovato (BS) • Via Cesare Cantù, 25 • Tel. 030.5310994
eugenio Garin (1909-2004), the famous historian of philosophy, at naples in 1982.
since then they started a private and scientific correspondence. here are published the
twenty letters sent to Garin from Gigante, housed in the centro archivistico of the
scuola normale superiore in Pisa. especially remarkable is the letter nr. 19, which
re-gards the role of the intellectual elite in the society.
Keywords
Gigante, Garin, correspondence
eugenio Garin, l’insigne studioso storico della filosofia
1, ha lasciato la sua
biblioteca e le sue carte personali alla scuola normale superiore di Pisa dove
ha insegnato dal 1974 al 1984 anno del suo collocamento a riposo.
1rieti, 9 maggio 1909 - Firenze, 29 dicembre 2004. un profilo biografico a cura di M. ci
-liberto, in Il contributo italiano alla storia del pensiero: Politica, appendice Viii
all’Enciclo-pedia Italiana, pp. 734-740. Garin stesso ha ripercorso la sua vicenda biografica in varie occasioni, fra cui nella Intervista sull’intellettuale, a cura di M. ajello, roma-bari 1997,
so-prattutto alle pp. 48-52; 61-89 (= eGbibl 1350). le riflessioni suggerite a Gigante da questa in-tervista (d’ora in poi citata: Inin-tervista) sono affidate alla lettera nr. 19.
Per la bibliografia cf. Bibliografia degli scritti di Eugenio Garin 1929-1999, roma-bari 1999; vi si fa riferimento con la sigla eGbibl. una riflessione articolata e profonda sull’uomo, l’insegnante, lo studioso, l’intellettuale è stata avviata nei seguenti lavori: F. audisio-a. saVo -relli(edd.), Eugenio Garin. Il percorso storiografico di un maestro del Novecento. Giornata
di studio. Prato, Biblioteca Roncioniana 4 maggio 2002, Firenze 2003; K. Flasch, Eugenio
Garin tra Medioevo e Rinascimento, «Giornale critico della filosofia italiana», s. Vii, vol. i, a. 84 (86), 2005, pp. 27-39; r.G. Witt, L’umanesimo civile di Eugenio Garin da una prospettiva
americana, ivi, pp. 40-48; M. torrini, La lezione di Eugenio Garin, in Per Eugenio Garin,
na-poli 2005; Garin e il Novecento, «Giornale critico della filosofia italiana», s. Vii, vol. V, a. 88 (90), 2009; o. catanorchi-V. lePri(edd.), Eugenio Garin. Dal Rinascimento all’Illuminismo,
Atti del Convegno Firenze, 6-8 marzo 2009, roma-Firenze 2011; G. Vacca-s. ricci(edd.), Il
come c’era da attendersi il carteggio è imponente: Garin, in un
insegna-mento iniziato a vent’anni e durato tutta la vita, è stato maestro di più
genera-zioni, interlocutore, guida culturale, punto di riferimento di chiunque guardasse
con interesse al pensiero filosofico nel suo rapporto con la storia civile e
poli-tica dell’italia dal rinascimento alla contemporaneità. se la sua identità di
stu-dioso è legata principalmente agli studi sul rinascimento e ai profili delle
figure intellettuali del novecento, egli ha avuto la ferma certezza che il lievito
della formazione dell’uomo rinascimentale fosse stato la riscoperta della
cul-tura classica greca e latina. accanto al padre Francesco, il grecista e filologo,
cui si devono i pionieristici studi italiani sui papiri del romanzo greco
2, è stato
permeato di cultura classica e ad essa, in particolare al pensiero filosofico
an-tico, ha dedicato negli anni penetranti contributi
3.
e dunque non desta sorpresa che fra i moltissimi corrispondenti di eugenio
Garin sia presente anche Marcello Gigante con cartoline e lettere
4. Marcello
Gigante
5, per il quale ogni definizione – grecista, filologo, bizantinista, studioso
2Francesco Garin (1881-1920); i suoi lavori sul romanzo greco sono ripercorsi in G. Mes
-seri, I papiri di narrativa dal 1893 ad oggi, in I papiri del romanzo antico. Atti del Convegno
Internazionale di studi, Firenze, 11-12 giugno 2009, a cura di G. bastianini-a. casanoVa,
Fi-renze 2010, pp. 3-41: 12-14.
3cf., per es., Aristotelismo e platonismo nel Rinascimento (= eGbibl 27); Aristotelismo nel
Rinascimento (= eGbibl 69). su Garin interprete della filosofia antica si veda G. caMbiano,
Eugenio Garin e i filosofi antichi, «belfagor» 66 (2011), pp. 1-27. Garin ha insegnato storia della Filosofia all’università degli studi di Firenze dal 1950 al 1974: i suoi corsi coprivano tutto l’arco della storia della filosofia da quella antica a quella contemporanea. da studentessa di let-tere classiche, ho studiato con lui l’Etica nicomachea ed ora, come papirologa, mi fa piacere ricordare che a Garin fu affidata l’edizione, per il vol. XiV della serie dei Papiri della società italiana, del Frammento di trattazione filosofica contenuto in un foglio di codice del Vii secolo, già fatto conoscere da Medea norsa negli «annali della scuola normale superiore di Pisa», classe di lettere, s. ii, Vii/1 (1938), pp. 1-12. si tratta di Psi XiV 1400 (ldab 6421).
4si tratta di 21 pezzi catalogati e schedati sotto la collocazione archivio Garin, carteggio,
Gt G459, 0001-0021; in realtà la breve missiva nr. 21, datata 12.12.2000, è di mano di claudio Gigante, il figlio di Marcello Gigante: accompagnava l’omaggio del volume Girolamo Savonarola. Contro gli astrologi. al momento non sono disponibili le lettere inviate da Garin a Gigante.
desidero ringraziare il prof. Michele ciliberto per avermi accordato l’autorizzazione a pub-blicare il carteggio e tutti coloro, bibliotecari, archivisti e personale della biblioteca e del centro archivistico della scuola normale superiore di Pisa per la loro sollecita e cortese collaborazione: barbara allegranti, ettore Gialluca, claudio Grande, Franca impera, enrico Martellini, Mad-dalena taglioli.
5buccino (salerno), 20 gennaio1923 - napoli, 23 novembre 2001. le notizie biografiche
essenziali si trovano nella Traccia autobiografica redatta dallo stesso Gigante nel 1993 e ri-pubblicata in s. cerasuolo(ed.), Mathesis e Mneme. Studi in memoria di Marcello Gigante,
del teatro antico, papirologo – è riduttiva, ha lasciato un’impronta indelebile
negli studi sul pensiero filosofico di età romana contribuendo alla promozione
dell’edizione dei testi inediti restituiti dai Papiri ercolanesi, all’intelligenza del
testo delle opere già note, applicandovi gli strumenti della critica filologica e
della riflessione filosofica. Per favorire gli studi sulle opere conservate nella
biblioteca filosofica della Villa dei Papiri di ercolano Gigante ha fondato, nel
1969, il centro internazionale per lo studio dei Papiri ercolanesi (cisPe), nel
1971 la rivista «cronache ercolanesi», nel 1978 le collane di edizioni «la
scuola di epicuro» e «la scuola di Platone» promosse dall’istituto italiano
per gli studi Filosofici
6. Ma non si è limitato a questo; esemplarmente ha detto
di lui salvatore settis nel Ricordo pronunciato nella sede della società
nazio-nale di scienze, lettere ed arti in napoli il 14 dicembre 2011 nel decennazio-nale
della morte:
in Mathesis e Mneme cit., i, pp. 9-52 (vi si fa riferimento con la sigla MGbibl); essa è aggior-nata rispetto a quella, per le stesse cure del figlio, che si trova in s. PalMieri(ed.), Studi per
Marcello Gigante, napoli 2003, pp. Vii-XlVii. il profilo dell’uomo e dello studioso risalta nei necrologi e nelle commemorazioni seguite alla sua morte, che ha avuto un’eco vastissima. in questa sede rinvio soltanto al profilo scientifico stilato da F. lonGoauricchio, Marcello
Gigante (1923-2001), in M. caPasso(ed.), hermae. Scholars and Scholarship in Papyrology,
Pisa 2007, pp. 347-355 – dove sono registrati, fra l’altro, i necrologi e i ricordi apparsi su ri-viste scientifiche e sulla stampa quotidiana – e al Ricordo di Marcello Gigante pronunciato da salvatore settis nel decennale della morte e stampato in «cronache ercolanesi» 42 (2012), pp. 5-16. la stima di colleghi, l’affetto di amici, la venerazione di allievi ha preso spesso forme tangibili già in vita di Gigante (vd. la pubblicazione di Suzhvthsi". Studi sull’epicu-reismo greco e romano offerti a Marcello Gigante, napoli 1983; M. GiGante, atakta I.
Con-tributi alla papirologia ercolanese, napoli 1993 [= MGbibl 527] raccolta organizzata dai discepoli per festeggiare i suoi 70 anni; Storia, poesia e pensiero nel mondo antico. Studi in onore di Marcello Gigante, napoli 1994, volume «voluto da un gruppo di amici per onorare M.G. nel suo settantesimo anno»; s. cerasuolo(ed.), Mathesis e Philia. Studi in onore di
Marcello Gigante, napoli 1995; M. GiGante, Altre ricerche filodemee, napoli 1998 raccolta
di articoli del maestro voluta dai discepoli per festeggiare i 75 anni). così in morte i sentimenti del compianto e del ricordo sono confluiti nelle seguenti iniziative: M. GiGante, atakta II.
Contributi alla papirologia ercolanese, napoli 2002 [= MGbibl 769], raccolta composta dai discepoli; Scritti in ricordo di Marcello Gigante, «studi italiani di Filologia classica» XcV, s. iii, 20 (2002); s. PalMieri(ed.), Studi per Marcello Gigante cit.; s. cerasuolo(ed.),
Ma-thesis e Mneme cit.; M. GiGante, Scritti sulla poesia greca e latina, a cura di G. arriGhetti
-G. indelli-G. leone-F. lonGoauricchio, napoli 2006; M. GiGante, Scritti sul teatro antico,
a cura di G. arriGhetti-G. indelli-G. leone-F. lonGoauricchio, introduzione di a. la
Penna, napoli 2008.
6un bilancio in M. GiGante, La “Scuola di Platone” e la “Scuola di Epicuro”. Quindici
«conoscere e usare da maestro gli strumenti dell’epigrafista e del
pa-leografo, dell’archeologo e dello storico della filosofia, del papirologo
e dello storico fu dunque per lui non l’eclettico vagare di luogo in luogo,
ma la scelta ... di considerare le discipline accademiche non come
sepa-rate abitazioni, bensì come strade convergenti verso un unico fine:
rico-struire nella mente la civiltà degli antichi, rispecchiarne l’unità
ricomponendo metodi e discipline in un solo percorso. ... Muovendosi
dall’età arcaica all’ellenismo, dai bizantini alla poesia neogreca, alla
sto-ria della filologia da leopardi al novecento, egli ... serbava intatto il
senso della naturale unità e continuità di un percorso di civiltà più che
bimillenario
7».
il piccolo gruppo di lettere e cartoline, che qui viene pubblicato
intera-mente
8, copre un lungo arco di tempo, che si apre con la cartolina di saluti della
fine del novembre 1983 (nr. 1) e si chiude con la lettera del capodanno del
1999, con la quale partecipa all’amico le condoglianze per la scomparsa della
moglie (nr. 20). non può certo dirsi un epistolario fitto, né di carattere
esclu-sivamente scientifico: vi si mescolano ricordi e saluti affettuosi, auguri e parole
partecipi ai momenti lieti o tristi della vita dell’amico, insieme a scambi di
in-formazioni di natura scientifica; vi si sente una devozione e una stima sincere
approdate alla discreta amicizia fra uomini uniti da una stessa matrice culturale
e da un comune sentire politico, che desiderano rimanere in contatto,
incon-trarsi di persona e parlarsi a quattr’occhi quando se ne presenti l’occasione,
come certamente avvenne nei frequenti viaggi di Garin a napoli e in quelli
al-trettanto frequenti di Gigante a Firenze e a Pisa.
come già detto, il primo contatto documentato da questo epistolario è la
cartolina della fine del novembre 1983: Garin aveva già compiuto 74 anni,
Gi-gante 60; il primo stava per concludere la sua vita di “insegnante” con il
com-piersi del decennio di insegnamento della storia della filosofia moderna alla
scuola normale superiore di Pisa, il secondo era ancora nel pieno dell’attività
didattica, scientifica, organizzativa: anzi, il 1983 è un anno assolutamente
si-gnificativo nella vita professionale di Gigante, che vede, fra l’altro, il
ricono-scimento e la sanzione internazionali del suo impegno profuso senza sosta per
7cf. s. settis, «cronache ercolanesi» 42 (2012), pp. 5-16: 9.
8su consiglio e con la cortese collaborazione della signora Valeria Gigante lanzara, alla
quale devo non poche informazioni in un’accoglienza amichevole. le carte lasciate da Marcello Gigante, nelle quali si alternano appunti, lettere, estratti ecc., sono in fase di ordinamento a cura dei familiari.
ringrazio altresì per la preziosa collaborazione i Professori Maurizio torrini e Giuseppe Galasso.
la rinascita dello studio dei Papiri ercolanesi con lo svolgimento, a napoli, del
XVii congresso internazionale di Papirologia
9. Ma il 1983 è anche l’anno in
cui assume, insieme ad umberto albini
10, la direzione degli «studi italiani di
Filologia classica», la storica rivista fondata da Vitelli nel 1893 che si stampa
a Firenze presso la casa editrice Felice le Monnier. certamente nel 1983 i
soggiorni di Gigante a Firenze, per dare l’avvio alla serie iii degli «siFc»,
furono frequenti e almeno in uno di questi si incontrò con Garin come prova
la dedica su un estratto, che si conclude: «Firenze 30.5.1983»
11.
alla domanda sul perché questa corrispondenza, non fitta ma costante per
quindici anni, cominci proprio nell’83 si può forse trovare una risposta
plau-sibile almeno fin quando non disporremo anche delle lettere di Garin a Gigante.
infatti il primo libro con dedica autografa di Gigante, presente nella biblioteca
Garin, è Scritti sulla civiltà letteraria bizantina uscito a napoli nel 1981 (=
MGbibl 331); la dedica è di questo tenore: «a eugenio Garin | a ricordo del
se-minario | napoletano | Marcello Gigante | napoli 11-14 maggio 1982». È stato
facile recuperare, nella pubblicazione che ne seguì
12, l’informazione che nei
giorni 10 -14 maggio del 1982 Garin tenne una serie di lezioni per la scuola
di studi superiori in napoli presso l’istituto italiano per gli studi Filosofici
fondato da Gerardo Marotta, il cui consiglio scientifico annoverava anche
Gi-gante. il quale probabilmente promosse e volle quelle lezioni di argomento
così vicino ai suoi interessi di ricerca di quegli anni tutti tesi a indagare il
con-tributo che le opere della biblioteca della Villa dei Papiri apportavano alla
co-noscenza dell’epicureismo e dello stoicismo di età romana, e non sbaglieremo
9il congresso si svolse a napoli dal 19 al 26 maggio 1983; Gigante tenne la memorabile
relazione introduttiva Per l’unità della scienza papirologica (= MGbibl 384). Gli Atti del XVII Congresso Internazionale di Papirologia furono pubblicati dal centro internazionale per lo stu-dio dei Papiri ercolanesi nel 1984.
10umberto albini (savona, 1923-Genova, 2011), grecista, filologo, studioso del teatro
an-tico, esperto di letteratura ungherese.
11il 30 maggio1983 Gigante donò due estratti di suoi lavori a Garin: I papiri ercolanesi
oggi, (= MGbibl 374) con dedica «a eugenio Garin | ricordo di napoli | Marcello Gigante | 30.5.1983» e la Recensione a Mejer Jorgen, Diogenes Laertius and his Hellenistic Background, «Gnomon» 55 (1978), pp. 9-14 (= MGbibl 357) con dedica «al maestro eugenio | Garin con de-vozione | e amicizia | Marcello Gigante | Firenze 30.5.1983».
12il ciclio di lezioni fu stampato l’anno seguente: e. Garin, Il ritorno dei filosofi antichi (=
eGbibl 1120); ristampato nel 1994 con l’aggiunta del saggio Gli umanisti e la scienza (= eGbibl 1319).
Quanto al soggiorno di Garin a napoli, esso si protrasse oltre il 14 maggio, poiché il 15 maggio egli tenne, sempre all’istituto italiano per gli studi Filosofici, la conferenza di apertura delle celebrazioni di bertrando spaventa (cf. eGbibl 1132).
di molto se crederemo che sia stata quella l’occasione in cui un’attenzione e
una frequentazione a distanza per il tramite dei libri divennero conoscenza
per-sonale e scoperta di una sintonia che rimarrà sottesa ai futuri scambi epistolari,
pur essendo il fulcro dei loro interessi di ricerca – la cultura del rinascimento
e del novecento, attraverso l’illuminismo, da una parte, la cultura degli antichi
e la storia della filologia classica dall’altra – distante. i fondamenti di questa
sintonia si fanno espliciti nella lunga lettera del 6 luglio 1997 (nr. 19), scritta
“a caldo” dopo aver letto l’Intervista sull’intellettuale, lettera con la quale
Gi-gante vuol far sapere a Garin come concordi con l’analisi del periodo storico
che entrambi hanno vissuto, dall’avvento del fascismo al post sessantotto, e
quanto condivida le considerazioni circa quello che è stato il ruolo degli uomini
di cultura, quello che è e quello che dovrebbe essere. la consonanza affonda
le radici nell’impegno civile, cui entrambi non sono mai venuti meno, e su
af-finità di esperienze e di giudizi che Gigante comunica all’amico.
una uguale matrice culturale nel riconoscersi “figli” di croce: «il comune
venerato maestro» dice Gigante, laddove Garin non cessa per tutta l’Intervista
di sottolineare il debito proprio e di ciascuno col “filosofo”, per aver dimostrato
l’inscindibilità di cultura e vita morale
13. l’importanza che ha avuto nella vita
di entrambi l’insegnamento nei licei, esperienza dalla quale scaturisce la
con-sapevolezza della «funzione etica» dell’insegnamento in quanto «fatto non solo
educativo o pedagogico, ma atto politico»
14. l’impegno civile o la funzione
politica, cui «l’intellettuale educatore» non può sottrarsi poiché, afferma
Gi-gante: «se assolviamo bene il compito di educatori formiamo anche i politici,
i reggitori della cosa pubblica», i quali «non dovrebbero mai rinunciare ... alla
storia o – che è lo stesso – alla cultura»
15. la uguale valutazione del «nesso tra
13«... l’intellettuale italiano di questo secolo al quale io – e tanti altri come me – ho guardato
più spesso, consentendo e dissentendo, ma idealmente discutendo ...» (p. 9); «Quando uscivano i fascicoli bimestrali de «la critica», era quasi con ansia che li leggevamo ... il dialogo con lui era sempre ricco e salutare» (p. 20); «Quanto di vitale c’era nel suo pensiero ha operato e continua ad operare, sia pure mediante trasformazioni» (p. 21); «quando si leggeva un romanziere o un poeta, quando ci si muoveva sul piano della “saggezza”, quando si affrontavano i grandi temi della vita pratica, i temi “morali”, i “massimi problemi”, ecco che, almeno nell’orizzonte italiano si dovevano fare i conti con croce. ... e sempre le sue riflessioni morali, politiche, storiche, pesavano, anche se non ci dicevamo crociani. il suo stimolo quasi quotidiano era vitale» (Intervista, pp. 52-53).
14le citazioni sono dalla lettera di Gigante. Garin, nell’Intervista, torna continuamente sulla
sua “vita di insegnante” ripercorsa soprattutto nel cap. 3, pp. 61-89.
15le citazioni sono dalla lettera di Gigante. Garin, nell’Intervista, p. 8: «in verità il compito
vero, serio dell’intellettuale, è quello di illuminare esattamente la situazione storica, di metterne in evidenza le componenti, di esigere e proclamare la verità, di combattere per la soluzione più giusta, più equa. da un lato rigore storico e verità, dall’altro giustizia».
il liceo e l’università sia negli insegnanti sia negli studenti» e la condivisione
della condanna di ciò che colpevolmente e scientemente non si è fatto da parte
del governo per adeguare la scuola e l’università alle mutate condizioni della
società del dopoguerra (lo «sfacelo post bellico da cui purtroppo i governanti
privi di virtù non ci hanno voluto trarre») e, quindi, la visione pessimistica del
futuro dell’università che è in «crisi» per più ragioni: «la limitata esperienza
di quanti vi pervengono solo con il bagaglio di qualche studio speciale», la
perdita dell’«amore della lezione» che «è diventata un fatto burocratico»,
men-tre a livello generale «la falsa cultura prevale e lo spettacolo insidia anche
l’esercizio della giustizia»
16.
infine non è da passare sotto silenzio il significato della presenza di adolfo
omodeo
17: Garin lo ricorda molto spesso nell’Intervista per distinguerne la
po-sizione politica assunta nel dopoguerra rispetto a quella di croce, per riferirne
«l’amara reazione» (p. 76) e «l’insoddisfazione profonda verso
quell’atteggia-mento “liberale” che croce aveva assunto» (p. 83), sentimenti espressi con
grande lucidità nella lettera alla moglie del 21 aprile 1945, ampiamente citata
da Garin (p. 96), il quale lascia intendere che, se omodeo non fosse morto
pre-maturamente, avrebbe potuto imprimere un altro corso, meno conservatore,
alla politica culturale che si andava affermando e avrebbe potuto farlo anche
dalle pagine di «belfagor», alla cui direzione era stato associato da luigi
16le citazioni sono dalle lettere di Gigante nrr. 16 e 19. di Garin si leggano soprattutto le
pp. 64-67 dell’Intervista; citiamo qui soltanto qualche passo: alla domanda «da quando l’uni-versità ... ha cominciato a non svolgere più il suo ruolo?» Garin risponde: «dal momento in cui, e questo fu molto presto, si decise di non fare nulla. ... non si volle mai progettare seriamente di adeguare l’università allo sviluppo del paese» e più oltre parlando del periodo immediatamente successivo alla liberazione: «il fallimento dell’epurazione conservò nelle scuole, non di rado, insegnanti e personale dirigente già fedeli al regime fascista, con in più, se mai, una qualche maggiore unzione clericale. e su tutto, come una tacita parola d’ordine, conservare».
17adolfo omodeo (Palermo, 18 agosto 1889 - napoli, 28 aprile 1946), docente di storia del
cristianesimo e del risorgimento italiano all’università di napoli, ne fu nominato rettore il 1° settembre 1943, ma dovette fuggire dalla città in seguito all’occupazione tedesca che, il 12 set-tembre, diede alle fiamme l’università perché retta da un antifascista; riassunta la carica di rettore il 2 ottobre 1943, venne in essa riconfermato per elezione del corpo accademico nel feb-braio 1944. esponente del Partito d’azione nel comitato di liberazione nazionale di napoli e ministro dell’educazione nazionale nel gabinetto di coalizione dell’aprile-giugno 1944 (l’operato di omodeo rettore e poi Ministro si ripercorre nei suoi Scritti storici politici e civili. Una diu-turna polemica, a cura di M. rascaGlia, napoli 1998). dal 1928 in poi fu collaboratore de La
Critica. Rivista di Letteratura, Storia e Filosofia diretta da B. Croce inaugurando con croce un sodalizio scientifico e un’amicizia personale che si incrinarono, quando croce, alla fine del 1943, divenne presidente del Partito liberale italiano. cf. la voce Omodeo nel Dizionario Bio-grafico degli Italiani, lXXiX (2013), pp. 317-321 (di G. iMbruGlia).
russo, fin dalla nascita della rivista (p. 96). Questi frequenti richiami alla
sta-tura morale e alla posizione politica di omodeo hanno avuto un’eco speciale
in Gigante, che ebbe omodeo fra i suoi professori all’università di napoli e
lo considerò uno dei suoi maestri
18.
egli ricorda: «sono stato testimone del dramma di omodeo alla fine della
guerra: non solo nel rapporto col suo compagno maggiore, ma anche nella vita
universitaria» e nel farlo evoca la vicinanza quasi quotidiana col maestro
19che
gli consentì di sentire come per omodeo fosse un dramma l’aver dovuto
pren-dere atto della distanza politica che si era venuta a creare fra lui, membro del
Partito d’azione, e croce presidente del Partito liberale e, da docente e da
ret-tore, un dramma il rapporto difficile, conflittuale con gli studenti, le reazioni
all’epurazione del corpo docente, l’aver subito l’incendio della sua università.
tornando all’oggi, di fronte ad un degrado culturale che sembra
inarresta-bile, Gigante afferma che «abbiamo il dovere di non disperare e la missione di
educare» recuperando «la dignità della vita e il valore della virtù», con un
in-dubbio richiamo a rousseau-Garin delle pagine iniziali (pp. 6-7)
dellʼIntervi-sta: «rousseau sosteneva che la riforma dello stato richiede una riforma
morale degli uomini. e che non si può neanche lontanamente supporre una
tra-sformazione in meglio della società se non si tiene conto dell’esigenza di
edu-care gli individui. lʼEmilio è il presupposto del Contratto sociale,
lʼeducazione, la scuola, fanno corpo con la politica. ecco uno dei nessi che
stanno alla base del mestiere di intellettuale, allora come oggi. È una
caratte-ristica di questo tipo umano quella di volersi, anzi di doversi fare maestro.
lʼat-tività dellʼuomo di pensiero non può limitarsi alla riflessione solitaria. nel
momento stesso in cui affronta il problema morale, o sʼinterroga sul senso
18Gigante coltivò in modo riverente la memoria di adolfo omodeo presso i posteri con una
serie di iniziative e di pubblicazioni: da preside dell’università di trieste, il 9 dicembre 1966, promosse tre conferenze per ricordarlo nel ventennale della morte, pubblicate nel 1968 nel vo-lume Ricordo di Adolfo Omodeo. Con quattro lettere inedite (= MGbibl 170); nel 1976 pubblicò Lettere di Omodeo a Croce negli «annali della Facoltà di lettere e Filosofia dell’università di napoli» 18 (1975-76) (= MGbibl 265); nel 1977 perorò la Intitolazione della Biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia a Adolfo Omodeo (= MGbibl 278); nel 1978 pubblicò il carteggio croce - omodeo per l’istituto italiano per gli studi storici (= MGbibl 291) e ne scrisse ancora nel 1989: Adolfo Omodeo educatore «annali dell’istituto italiano per gli studi storici» 11, pp. 413-442 (= MGbibl 493).
19citazione dalla lettera di Gigante. in Umanità di Omodeo – la conferenza inaugurale della
giornata celebrativa triestina (cf. sopra n. 18) – aveva manifestato «l’orgoglio di essergli stato spesso vicino, quando reggeva ... le sorti malferme di quella [di napoli] università». la traccia profonda lasciata in Gigante dal magistero di omodeo è ben messa in luce da s. cerasuolo,
dellʼesistenza, deve anche volere influire praticamente su quella che è la vita
associata. lʼimpegno nel senso più largo possibile, che è cosa ben diversa
dall’essere organici a qualcosa o a qualcuno, è un fattore intrinseco al mestiere
di intellettuale».
1
cordiali e devoti saluti
Marcello Gigante
30 Xi 1983
20archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0001. cartolina illustrata: «couleurs et lumiere de France | 75 Paris | Panorama sur la seine vu des tours de notre dame» indirizzata: Prof. Eugenio Garin | Via F. Crispi 6, | I- 50129 Firenze | Italie!
2
25.3.1984
carissimo Garin,
vorrei sperare che l’editore laterza ti abbia inviato la iii edizione
delle Vite dei Filosofi di d(iogene).l(aerzio). uscita nella b(iblioteca)
u(niversale) l(aterza). ho potuto aggiornare l’introduzione e fare
un’ag-giunta finale
21. se non l’avessi ricevuta ti prego di dirmelo.
nella speranza d’incontrarti ti invio i più affettuosi e devoti saluti
tuo Marcello Gigante
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0002. lettera autografa intestata: Studi Italiani di Filologia Classica | fondati nel 1893| Terza serie diretta da | Umberto Albini e Marcello Gigante.20nella seduta del 26 novembre Gigante aveva tenuto una conferenza dal titolo Les papyrus
dʼHerculanum aujourdʼhui nella sede de la société française de philosophie, pubblicata lʼanno dopo nel «bulletin» (= MGbibl 388).
21diogene laerzio, Vite dei filosofi, a cura di M. GiGante, roma-bari 1983 (= MGbibl
371). Garin possedeva già la prima edizione del 1962 (= MGbibl 137) e la seconda edizione ri-veduta e accresciuta del 1975.
3
13 iX 1984
caro Garin, mi sarebbe piaciuta la tua nomina a Palazzo Madama
insieme a bobbio
22. sarà per un’altra volta, ma ti auguro egualmente il
Quirinale.
dall’isola di ulisse (modello dell’uomo europeo?) cordiali saluti
da Marcello Gigante
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0003. cartolina illustrata : «IQAKH-BAQU – Genikh; avpoyh», indirizzata: Prof. Eugenio Garin |Via Crispi 6, | Fi-renze | Italia!4
15.2.1985
caro Garin, dal collège de France, dove, nella tua orma
23, ho tenuto
un ciclo di conferenze
24t’invio i più cordiali e devoti saluti
tuo Marcello Gigante
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0005. cartolina illustrata: «Paris | Pa-norama sur notre-dame et la tour eiffel», indirizzata: Prof. Eugenio Garin | Via F. Crispi 6,| Firenze | Italie.
22norberto bobbio (torino, 18 ottobre 1909 - 9 gennaio 2004) fu nominato senatore a vita
dal Presidente sandro Pertini il 18 luglio 1984. Per il rapporto bobbio-Garin rinvio a: norberto
bobbio-euGenioGarin, «Della stessa leva». Lettere (1942-1999), a cura di t. ProVVidera
-o. trabucco, con una premessa di M. torrini, torino 2011; a p. 45, col nr. 30 è pubblicato il
biglietto di congratulazioni dei coniugi Garin a bobbio per la nomina; alle pp. 192-197 è ripub-blicata la recensione di bobbio all’Intervista apparsa su «l’indice dei libri del mese», 14 (ottobre 1997), p. 31.
23Garin tenne un ciclo di quattro lezioni al collège de France fra l’aprile e il maggio 1975;
esse furono pubblicate ne Lo zodiaco della vita. La polemica sull’astrologia dal Trecento al Cinquecento, roma-bari 1976 (= eGbibl 1022).
24il ciclo di cinque lezioni verteva sull’epicureismo romano, in particolare su Filodemo di
Gadara nella cultura romana. esse furono pubblicate a Parigi nel 1987 nel volume dal titolo La Bibliothèque de Philodème et l’épicurisme romain (= MGbibl 428).
5
25.6.1985
caro Garin, ti mando un saluto dall’impallidita oasi spirituale della
Germania di Goethe e schiller, Wieland e herder e mi permetto di
ri-cordarti di mandarmi prima delle vacanze estive il ricordo di Pasquali
25per gli s(tudi) i(taliani) F(ilologia) c(lassica) 1985/2
26.
nel ricordo dello splendido incontro di napoli
27i più cordiali e
de-voti saluti.
Marcello Gigante
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0006. cartolina illustrata: «Weimar. Goethe-und schiller-archiv, handschrift Goethes», indirizzata: Prof. Eugenio e M. Garin | Via F. Crispi 6, | I-50129 Firenze | Italien!
25Pasquali cent’anni dopo la nascita, «studi italiani di filologia classica», s. iii, a. iii, 1985,
pp. 130-135 (= eGbibl 1178). Garin aveva scritto un Ricordo di Giorgio Pasquali nell’immi-nenza della morte sulla «rivista storica italiana» 64 (1952), pp. 468-470 (= eGbibl 389). Giorgio Pasquali (roma 29.4.1885-belluno 9.7.1952) insegnò letteratura greca a Firenze a partire dal 1915; nel 1925 firmò il Manifesto degli intellettuali antifascisti di b. croce.
26Gli «studi italiani di Filologia classica» furono fondati da Girolamo Vitelli nel 1893;
fu-rono diretti da G. Pasquali dal 1920 fino al 1952 anno della morte; successivamente, fino al 1982, da luigi castiglioni ed alessandro ronconi. la serie iii comincia nel 1983 (lXXVi annata) con la direzione congiunta di umberto albini e Marcello Gigante; il vol. i (1983) si apre con gli articoli di M. GiGante, Per la storia degli «Studi» (pp. 7-21; = MGbibl 363) e di u. albini,
Quale filologia? (pp. 22-25) e contiene gli indici dei novant’anni della rivista (1892-1982); la serie iii termina col vol. XX (2002) che contiene gli Scritti in ricordo di Marcello Gigante. col 2003 ha inizio la serie iV diretta da a. barchiesi e G. Guidorizzi, direttore emerito u. albini.
27È possibile che l’incontro sia avvenuto in occasione del convegno di studi su antonio
Ge-novesi tenutosi a Vico equense dal 2 al 4 maggio 1985, dove Garin tenne la relazione d’apertura il 2 maggio (cf. eGbibl 1196): il convegno fu organizzato dall’istituto italiano per gli studi sto-rici, dall’istituto suor orsola benincasa e dall’istituto italiano per gli studi filosofici. Gigante, che ha insegnato per tanti anni al liceo Genovesi di napoli, non può esser mancato.
6
santa litterata 409,
87020 Marina di belvedere Marittimo (cosenza)
28carissimo Garin,
ho ricevuto l’articolo pasqualiano che aprirà “siFc”1985/2
e molto ti ringrazio. riceverai appena possibile le bozze da le Monnier:
il tuo articolo è bellissimo e non potevamo né desiderare né ottenere di
meglio. Grazie anche a nome di albini e dell’editore.
Mi permetto di chiedere a te quale antico studioso di astrologia e
magia
29se ti risulta pubblicata la redazione latina di “Picatrix”
30; nell’ed.
di ritter-Plessner a p. Xii si scrive che un’edizione della trad(uzione)
latina “è in preparazione” (1962)
31su un codice di amburgo (cod. Mag.
n. 188
32) (ma come ben sai essa è anche nei due codici Magliabechiani
(cl. XX 20
33e 21). ho or ora letto i dicta socratis
34e ne sono rimasto
affascinato.
28Questa lettera è priva di data ma dev’essere posteriore alla cartolina del 25.6.1985 (nr. 5)
in cui si chiede l’invio dell’articolo su Pasquali.
29Gigante aveva presenti i lavori di Garin sulla tradizione ermetica, sull’occultismo e la
magia, confluiti nel volume Medioevo e Rinascimento, bari 1954 (= eGbibl 455); già nelle prime pagine del volume (cf. p. 28 e n. 27) compare una sentenza tratta da Picatrix ed un’ampia nota nella quale si descrivono i due codici Magliabechiani cl. XX, 20 e 21, che interessano Gi-gante. Ma di Picatrix, Garin tratta ancora in un saggio specifico dal titolo Un manuale di magia: Picatrix, compreso nel volume L’età nuova. Ricerche di storia della cultura dal XII al XVI se-colo, napoli 1969 (= eGbibl 859) e nel secondo capitolo, intitolato Astrologia e magia: Picatrix, de Lo zodiaco della vita. La polemica sull’astrologia dal Trecento al Cinquecento, roma-bari 1976 (= eGbibl 1022), raccolta delle lezioni tenute al collège de France (vd. sopra n. 23).
30essa viene pubblicata l’anno successivo: Picatrix. The Latin version of the Ghayat Al-Hakim,
ed. by d. PinGree, studies of the Warburg institute, 39, london 1986. Prima di allora era
dispo-nibile un testo provvisorio del Picatrix latino nellʼarticolo di V. PerronecoMPaGni, Picatrix
lati-nus. Concezioni filosofico-religiose e prassi magica, «Medioevo» i (1975), pp. 237-337.
31il riferimento è a “Picatrix”. Das Ziel des Weisen von Pseudo-Magriti, translated into
German from the arabic by h. ritterand M. Plessner, studies of the Warburg institute, 27,
london 1962.
32descritto in PinGree, Picatrix. The Latin version cit., p. XXiii.
33descritto in PinGree, Picatrix. The Latin version cit., p. XiX con rimando a PerronecoM
-PaGni, Picatrix latinus cit., pp. 279-280.
34si riferisce al capitolo Vi del libro iii: cf. ritter-Plessner, Picatrix cit., p. lXX «the
chapter ends with sayings by socrates and hermes on the essence of the perfect nature [cioè la manifestazione dell’essenza spirituale del saggio che è chiamata la sua “perfetta natura”], from the same source [al-Istamahis (trattato ermetico pseudo aristotelico che sopravvive completo)]»; il testo, in traduzione tedesca dall’arabo, è ivi alle pp. 205-206.
nel consolante ricordo dell’incontro napoletano e della tua amicizia
ti saluto con Maria
35con infinita cordialità
tuo
Marcello Gigante
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0004. lettera autografa su carta inte-stata: Associazione Italiana di Cultura Classica | Dipartimento di Filologia Classica dell’Università | Via Porta di Massa, 1- 80133 NapoliConvegno Nazionale di Studi Classici | sulla Civiltà dell’antico Mezzogiorno d’Italia | e | Assemblea Nazionale dell’AICC | (Aula Piovani della Facoltà di Lettere e Filosofia, |Via Porta di Massa 1- 9/10 Novembre 1985)
7
11.8.1985
carissimo Garin, ti sono molto grato.
ho lo scrupolo di aver sottratto tempo al tuo riposo satis superque
me ditavit boenignitas tua
36. il motivo del mio interesse è che vorrei
ci-tare
37la redazione latina anzi che la trad(uzione) tedesca della fine
del-l’opera (“testamento” di socrate e i 7 consigli di Pitagora)
38che studiai
lo scorso inverno a Parigi
39sulla traccia di un articolo di uno studioso
tedesco dell’anno scorso. da quanto gentilmente mi dici il
Magliabe-chiano XX, 20 dovrebbe conservare un testo completo. al mio prossimo
viaggio a Firenze, vedrò.
ancora grazie infinite e cordiali auguri di buon soggiorno
tuo aff.mo
Marcello Gigante
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0008. lettera autografa su carta inte-stata: Università degli Studi di Napoli | Facoltà di Lettere e Filosofia |Diparti-35Maria soro coniugata Garin (sassari 20 agosto 1908 - Firenze, 26 dicembre 1998). si
veda il breve necrologio scritto da M. ajellosu «la repubblica» del 30 dicembre 1998.
36hor., Ep. 1, 31-32.
37Forse Gigante ha rinunciato alla citazione poiché non era disponibile la redazione latina.
in ogni caso non sono riuscita a trovare, nei tentativi che ho fatto saggiando la sua bibliografia laddove mi sembrava più probabile che avrebbe potuto trovarsi, alcun riferimento al testamento di socrate e ai sette consigli di Pitagora. Ma la bibliografia di Gigante è immensa.
38l’opera è Picatrix nell’edizione di ritter-Plessnersopra citata (n. 31). il testamento
di socrate e i 7 consigli di Pitagora costituiscono la fine dell’opera, cioè la fine del cap. 9 del libro iV: cf. ritter-Plessner, Picatrix cit., p. lXXV: «as a conclusion, the author gives a
te-stament of socrates and seven admonitions by Pythagoras, both identifiable in other sources, some of them classical»; il testo, in traduzione tedesca dall’arabo, è alle pp. 421-423.
mento di Filologia Classica | Il Direttore. si conserva anche la busta che la con-teneva (0007) recante l’indirizzo: Chiar.mo Signor | Prof. Eugenio Garin |32040 PADOLA | Belluno, indirizzo cancellato dal portalettere e sostitito con quello fiorentino di Via Crispi 6 | 50129 Firenze.
8
helsinki 17.9.1985
carissimo Garin, dalla Finlandia dove sono per conferenze a Åbo e
helsinki
40ti mando un cordiale ringraziamento per la buona notizia su
Picatrix e la speranza di presto rivederti
Marcello Gigante
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0009. cartolina illustrata: «helsinki helsingfors | suomi Finland» indirizzata: Prof. Dr. Eugenio Garin | Via Crispi 6, | I-50129 Firenze |Italia.
9
napoli, 16/12/85
chiar.mo
Prof. eugenio Garin
Via crispi 6
Firenze
carissimo Garin,
è stato un vero piacere incontrarti al congresso pasqualiano
41.
ab-40le conferenze furono tre: la prima probabilmente a contenuto papirologico, tenuta al
Pa-lazzo degli stati, il 17 settembre 1985, la seconda e la terza il giorno seguente, una su Plinio al-l’istituto di Filologia classica e l’altra sul rilievo del cane argo alla dante alighieri (informazione ricevuta dalla sig.ra Gigante). Quest’ultimo argomento è trattato nell’articolo Il rilievo di sar-cofago napoletano col riconoscimento del cane Argo, «studi italiani di Filologia classica», s. iii, a. lXXViii, vol. iii (1985), pp. 5-26 (= MGbibl 400).
41certamente si riferisce al convegno tenuto a Firenze e a Pisa il 2 e il 3 dicembre 1985. i
relativi atti sono pubblicati col titolo Giorgio Pasquali e la filologia classica del Novecento. Atti del Convegno (Firenze-Pisa, 2-3 dicembre 1985), a cura di F. borMann, Firenze 1988.
biamo ricevuto molti consensi per gli “studi” dedicati a Pasquali che si
aprono col tuo contributo.
certamente avrò bisogno per la mia comunicazione su ambrogio
traversari e diogene laerzio nel prossimo settembre
42del tuo aiuto
presso la laurenziana. in ogni modo, ti scriverò a suo tempo.
Mi premeva cogliere l’occasione per porgere a te e alla signora Maria
i più cordiali auguri di buon natale e Felice anno nuovo.
tuo
(Marcello Gigante)
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0010. lettera dattiloscritta con firma autografa su carta intestata: Università degli Studi di Napoli | Facoltà di Lettere e Filosofia | Dipartimento di Filologia Classica | Il Direttore
10
17 agosto 1986
caro Garin,
ti mando il più recente mio lavoro su d(iogene) l(aerzio)
43, sperando
che possa interessarti.
in attesa di notizie sul convegno traversariano
44, t’invio i più devoti
e cordiali saluti
tuo aff.mo
Marcello Gigante
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0011. lettera autografa su carta inte-stata: Università degli Studi di Napoli | Dipartimento di Filologia Classica | Il Direttore | 80133 Napoli | Via Porta di Massa 1. sotto, di mano di Gigante, Largo Tarsia 2.
42al convegno su ambrogio traversari Gigante tenne una relazione dal titolo Ambrogio
Traversari interprete di Diogene Laerzio, stampata negli atti alle pp. 367-459 (= MGbibl 463). Gli atti del convegno sono editi: G.c. GarFaGnini(ed.), Ambrogio Traversari nel VI Centenario
della nascita. Convegno Internazionale di Studi (Camaldoli-Firenze, 15-18 settembre 1986), Firenze 1988.
43si tratta di Biografia e dossografia in Diogene Laerzio, «elenchos» 7 (1986), pp. 9-102
(= MGbibl 412), esemplare con dedica dell’autore, presente nella biblioteca Garin.
11
11-14 sept. 1986
ex faesulano rusculo
45tibi s(alutem).p(lurimam).d(icit). M. Gigante
qui ambrosii autographum vidit in laurentiana. Vale.
rescribas velim:
Palazzo tarsia
largo tarsia 2,
80135 napoli
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0012. cartolina illustrata «Villa il ru-spolo, Fiesole», indirizzata: Prof. Dr. Eugenio Garin | via F. Crispi 6 | 50129 Firenze
12
napoli, 30 dicembre 1987
carissimo Garin,
i tuoi preziosi doni mi hanno rallegrato e confortato e mi hanno dato
la gioia di ripercorrere o percorrere i tuoi pensieri.
nella speranza di rivederti a napoli e di ricevere le bozze
traversa-riane ti auguro un anno pieno di lavoro e di successo insieme con la tua
gentile signora Maria
aff.mo e dev.mo
Marcello Gigante
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0013. lettera autografa su carta inte-stata: Università degli Studi di Napoli | Dipartimento di Filologia Classica | Il Direttore.
45evidentemente Gigante anticipò di alcuni giorni la sua presenza a Firenze per poter
fre-quentare la biblioteca Medicea laurenziana e quindi partecipare al convegno su ambrogio tra-versari (15-18 settembre); nei giorni precedenti il convegno alloggiò a Fiesole a Villa il ruspolo.
13
napoli, 17/2/88
Prof. eugenio Garin
Firenze
Via crispi 6
caro Garin,
nel lieto ricordo del nostro incontro alla “normale”
46, vorrei
pre-garti di dare una personale notizia del mio volumetto “la bibliothèque
de Philodème ...”
47che hai ricevuto un po’ di tempo fa, nella rubrica
“note e notizie” del Giornale critico della Filosofia italiana
48.
ti ringrazio e saluto affettuosamente.
tuo
(Marcello Gigante)
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0014. lettera dattiloscritta con firma autografa su carta intestata: Università degli Studi di Napoli | Dipartimento di Filologia Classica | Il Direttore.
14
9 maggio 1989
infiniti auguri per altri ottanta.
Marcello Gigante
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0015. telegramma.
46come risulta dal notiziario in calce al vol. XViii degli «annali della scuola normale
su-periore di Pisa», Gigante fu ospite dei seminari della scuola nell’anno accademico 1987/88 e tenne una lezione dal titolo «ambrogio traversari interprete di diogene laerzio». egli era stato ospite dei seminari della scuola anche nell’anno accademico 1984/85 con una lezione dal titolo Da Ercolano a Roma: Filodemo e Pisone, pubblicata negli «annali della scuola normale su-periore di Pisa», s. iii, XV.3 (1986), pp. 855-866 (=MGbibl 421).
47La Bibliothèque de Philodème et l’épicurisme romain, préface de P. GriMal, Paris, les
belles lettres 1987 (= MGbibl 428). ricevuto da Garin e presente nella sua biblioteca.
48dall’indice del «Giornale critico della filosofia italiana» non risulta sia stata data notizia
15
un ricordo e un saluto
Marcello Gigante
28 Viii 1990
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0016. cartolina illustrata «diamante (cs) | Quattro vicoli del centro storico con murali» indirizzata: Signori | Maria e Eugenio Garin | Via F. Crispi 6, | 501219 Firenze
16
5 ii 1993
carissimo Garin, puoi immaginare la gioia che mi ha arrecata la tua
lettera così piena di amicizia sorridente e arguta, di benevolenza e di
af-fetto. anche secondo antonio Guarino
49non ne avrei settanta:
«grosso-lano errore di calcolo commesso da burocratici eredi di dionigi
esiguo
50». Ma... d’altra parte, non importa: continuiamo a lavorare, a
credere nel nostro lavoro, forse perché siamo diventati vecchi
crociana-mente troppo presto
51, incalzati dallo sfacelo post bellico da cui
pur-troppo i governanti privi di virtù non ci hanno voluto trarre. “spazzatura”
e “alluvione” non prevarranno.
Vieni tuttavia presto a napoli per una risata liberatrice non senza
Maria, con l’occhio ancor lucido verso apollo. tuo aff.mo
e dev.mo Marcello Gigante
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0017. lettera autografa su carta inte-stata: Società Nazionale di Scienze | Lettere e Arti in Napoli | Via Mezzocannone, 8 - Tel. 207075 - 80134 Napoli | Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti | Il Presidente
49antonio Guarino (cerreto sannita, 16 maggio 1914 - napoli, 2 ottobre 2014) è stato
giu-rista, magistrato, docente nella Facoltà di Giurisprudenza dell’università di napoli Federico ii, accademico dei lincei, senatore della repubblica.
50dionigi il Piccolo (o dionigi lo scita, dionysius exiguus; prima metà del sec. Vi d.c.),
calcolò la data di nascita di Gesù, rifacendo le tavole pasquali compilate da cirillo, patriarca di alessandria (370-444), e collocandola nell’anno 753 dalla fondazione di roma, introducendo l’uso di contare gli anni a partire da quella data (“anno domini”).
51Qui sentiamo un ricordo, se non proprio un’allusione, alla vicenda personale di croce, al
quale il terremoto di casamicciola tolse, insieme alla famiglia, la giovinezza (le conseguenze materiali e psicologiche di quella vicenda, ricorderà specialmente nel Contributo alla critica di
17
napoli 4 dicembre 1993
caro Garin, leggo con piacere che la dotta bologna sta per laurearti
52e t’invio i più affettuosi rallegramenti con l’augurio di un buon natale
1993 e di un Felice anno nuovo anche alla signora Maria
Marcello Gigante
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0018. cartolina illustrata «antiken-museum basel (nr. 71) | stangenhenkelkrater mit Auszug von Kriegern. | Mit-telkorinthisch um 590 v. chr. - h. 39,5 cm. | (aus einer Privatsammlung) Photo h. hinz.» indirizzata: Prof. Dr. Eugenio Garin | Via F. Crispi 6, | 50129 Firenze
18
20 1 1994
caro Garin,
ancora infiniti auguri di buona salute per l’anno appena cominciato.
nel 1969 mi occupai degli epigrammi greci del Poliziano, in studi
G. Pepe
53.
sento dire che il 1994 è l’anno del Poliziano. se si fa un convegno
54,
volentieri ritornerei all’argomento del 1969. Grazie e affettuosi saluti
Marcello Gigante
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0019. lettera autografa su carta inte-stata: Università degli Studi di Napoli | Dipartimento di Filologia Classica | Il Direttore.me stesso «... mi toglievano ogni lietezza di speranza e m’inchinavano a considerarmi avvizzito prima di fiorire, vecchio prima che giovane» (p. 23 dell’ed. adelphi 1989, curata da G. Ga -lasso); così, ci sembra di capire, «lo sfacelo post bellico», che è colpevole sfacelo istituzionale
e civile, impedisce a Gigante la vita serena.
52la laurea honoris causa fu conferita a Garin il 9.12.1993 (archivio storico dell’università
di bologna, fasc. 114).
53Epigrammi greci del Poliziano, in Studi storici in onore di Gabriele Pepe, bari 1969, pp.
509-513 (= MGbibl 186).
54il convegno fu fatto. dagli atti: l. secchitaruGi(ed.), Poliziano nel suo tempo. Atti del
VI Convegno Internazionale (Chianciano-Montepulciano 18-21 luglio 1994), Firenze 1996, non risulta la partecipazione di Gigante.
19
6 Vii 1997
caro Garin, ho appena finito di leggere il tuo saggio-intervista
sul-l’intellettuale
55e desidero esprimerti le mie felicitazioni e la gratitudine
di lettore che forse può considerarsi anche lui intellettuale. una volta mi
capitò di sostenere in una tavola sul ruolo degli intellettuali che anche
i poveri filologi classici o moderni appartengono alla categoria, certo
ampia e indefinita, degli intellettuali. Vedo con gioia che hai sottolineato
non solo la nobiltà dell’insegnamento, ma anche e soprattutto la funzione
etica, se non religiosa. sono convinto che nella crisi dell’università ha
un posto la limitata esperienza di quanti vi pervengono solo con il
ba-gaglio di qualche studio speciale. il contatto quotidiano con i classici
che dà l’insegnamento liceale non può essere sostituito da ricerche su
argomenti o autori che sono di breve respiro e spesso si risolvono in un
risultato tecnico. il problema del reclutamento di chi deve insegnare al
liceo — per citare la migliore scuola media superiore che ancora resiste
al livellamento se non al degrado — o all’università che si è amplificata
e moltiplicata in modo incontrollato è certamente il più grave. la gravità
è cresciuta a partire dalla seconda guerra mondiale in modo vorticoso.
entravo come insegnante nel liceo quasi nello stesso tempo in cui tu lo
lasciavi per l’università
56. in tempi lievemente differenti mi riconosco
nella tua riflessione e nelle tue argomentazioni: la crisi è propriamente
della ragione, non solo dell’ethos. l’insegnamento è un fatto non solo
educativo o pedagogico, ma un atto politico.
la politica certo è una prassi specifica che non può essere esercitata
pienamente dall’intellettuale educatore che trae dallo studio assiduo il
metodo compiuto del trasmettere ai giovani la cultura.
se assolviamo bene il compito di educatori formiamo anche i politici,
i reggitori della cosa pubblica. i politici non dovrebbero mai rinunciare
all’intellettualità, voglio dire alla storia o — che è lo stesso — alla
cul-tura, specialmente se hanno la responsabilità di badare alla scuola. lo
studio di Gramsci — che nella tua vita brilla con il suo autentico valore
55cf. sopra n. 1.
56Gigante insegnò lettere classiche al liceo statale «a. Genovesi» di napoli dal 1949 al
1960. dal 1960, con la nomina a professore straordinario di Filologia bizantina nella Facoltà di lettere e Filosofia dell’università degli studi di trieste, ha inizio la sua carriera accademica.
Garin insegnò nella scuola secondaria superiore dal 1929 al 1949; il 17 novembre 1949 aprì il suo primo corso di storia della filosofia medievale nella Facoltà di lettere e Filosofia del-l’università degli studi di Firenze dove rimase fino al 1974 quando passò alla scuola normale superiore di Pisa.
— può essere affidato alla circolare di un ministro
57? tu sai che vivo in
una città che cerca la terapia di alcuni mali secolari nella cultura e
tut-tavia tu hai mostrato che non possiamo parlare di rinascimento
58e
ab-biamo il dovere di non disperare e la missione di educare.
la tua analisi alimentata dalla sofferenza autobiografica è perfetta e
ineludibile e ripropone in modo chiaro il nesso tra il liceo e l’università
sia negli insegnanti sia negli studenti: l’amore della lezione oggi è in
crisi (specialmente i baronetti badano solo, quando vi badano, alla
tito-lografia). la lezione è diventata un fatto burocratico cui si cerca di
sfug-gire ogni volta che sia possibile. spero che il tuo libro sia letto da tutti
gli insegnanti d’italia, anche se è chiaramente diretto a tutti i cittadini
che hanno bisogno di leggere e non devono essere indeboliti dalle
“im-magini”, per giunta talvolta troppo volgari.
Mi è molto piaciuto il tuo riferimento alla verità nella Filosofia della
pratica
59che ho da poco riletto nella edizione nazionale delle opere di
croce
60, che ho potuto udire nell’istituto storico e vedere nelle vie di
napoli qualche fortunato pomeriggio. Ma chi oggi insegna o impara
legge il comune venerato maestro? e quanti sanno il profondo amore
della scuola in Gentile
61?
57il peso di antonio Gramsci nella cultura del novecento occupa le pp. 53-59 dell’Intervista;
cos’ha significato per lui, Garin sintetizza in questa risposta: «non mi sono certo formato su Gramsci ... neppure sono uno specialista di Gramsci e degli studi gramsciani ... in Gramsci ho trovato contributi illuminanti sulla vicenda italiana e giudizi su uomini e cose che mi hanno aiu-tato non poco. Mi è saiu-tato guida preziosa ... senza dubbio è saiu-tato, dal ʼ47 in poi, uno dei miei “autori”. Qualche volta la lettura e la meditazione dei Quaderni mi ha fatto pensare allo Zibal-done leopardiano» (p. 57).
58cf. Intervista, pp. 127-129.
59Vd. Garin, Intervista, p. 126 a proposito della crociana “idea nuova della filosofia”: « ...
[croce] ritrovava, ma ormai limpido nelle sue conclusioni, il discorso avviato nel 1908 chiu-dendo la Filosofia della pratica con quel richiamo alla “Verità sempre cinta di mistero”» e, pre-cedentemente, a p. 52 discorrendo dell’impossibilità per gli uomini di cultura di ignorare croce: «un libro come la Filosofia della pratica, soprattutto per alcune sue pagine, lasciava il segno». Pp. 52-53 ove si considera come «chiunque, in italia, si occupasse di scienze storiche, o morali, o filosofiche in senso lato, si imbatteva in croce, doveva fare i conti con croce, ...», «e sempre le sue riflessioni morali, politiche, storiche, pesavano, anche se non ci dicevamo crociani. il suo stimolo quasi quotidiano era vitale».
60b. croce, Filosofia della pratica. Economia ed Etica, a cura di M. tarantino. nota di
G. sasso, napoli 1996.
61il rapporto fra croce e Gentile, la cultura italiana sotto il fascismo, il ruolo di Gentile in
esso sono affrontati nel cap. 2 dell’Intervista, alle pp. 19-52. il rapporto di Garin con Gentile, con la casa editrice sansoni e l’inizio della collaborazione al «Giornale critico della filosofia ita-liana», fondato e diretto da Gentile, sono ricordati alle pp. 48-51, ove l’autobiografia si conclude così: «al molto di cui sono debitore a Gentile filosofo e storico grande, al ringraziamento per la sua fiducia nel mio lavoro, si unisce nel ricordo la gratitudine per la sua coraggiosa umanità».
sono stato testimone del dramma di omodeo alla fine della guerra:
non solo nel rapporto col suo compagno maggiore
62, ma anche nella vita
universitaria
63. la morte precoce non gli impedì di avvertire i sintomi
della crisi dell’università.
ieri la luna, oggi Marte, ma tu credi e temo abbia ragione che
sa-rebbe empio pensare al miracolo greco o rinascimentale
64, alle primavere
dello spirito umano di cui parlava omodeo. Purtroppo la falsa cultura
prevale e lo spettacolo insidia anche l’esercizio della giustizia. anche
l’informatica se non è dominata dall’intelligenza può minare la
forma-zione, la bildung. l’illusione di cui sei seguace
65— e non sei solo —
deve diventare realtà. bisogna recuperare la dignità della vita e il valore
della virtù. né schematismi né astrattismi né smanie né protagonismi. È
già molto se tutti abbiamo limpida coscienza del dovere nel senso del
tuo Kant
66.
caro Garin,
il tuo libro considero un contributo importante al riscatto degli
in-tellettuali da ogni sbandamento morale e alla conquista o riconquista di
62si tratta di croce. c’era una generazione di differenza: croce aveva 23 anni più di omodeo. 63il dopoguerra, come già si è accennato, fu drammatico e fatale per omodeo: il dissenso
politico con croce lo angustiò immensamente: le ragioni del dissenso sono esposte nella lunga lettera del 22 marzo 1944, alla quale croce rispose immediatamente in modo altrettanto circo-stanziato scrivendo da sorrento il 26 di marzo e firmandosi «Vostro amico» (cf. Carteggio Croce-Omodeo, a cura di M. GiGante, pp. 205-214); mesi prima, mentre e poiché era rettore,
c’era stato l’incendio dell’università da parte dei tedeschi e la necessità del suo allontanamento dalla città (cf. ivi, p. 196, nr. ciX); infine pochi anni dopo la rapida malattia e la morte.
64Vd. Intervista, pp. 127-29.
65Vd. Intervista, pp. 129-30: «d’altra parte le confesso che la crisi russa, e quant’altre crisi
possano seguire nei paesi ex comunisti, non m’indurranno mai a considerare sconfitto dal trion-fante capitalismo selvaggio l’ideale socialista e democratico di una società libera e giusta, ve-ramente umana. la divinizzazione del libero mercato, oggi di moda, non mi annovera fra i suoi fedeli. sarà necessario adeguare le situazioni reali allo sviluppo delle tecniche; bisognerà rifor-mare, rinnovare, regolare razionalmente la libera concorrenza umana, di tutti gli uomini, in una società giusta. chiami tutto questo, se vuole, un’illusione: io ne sono un seguace; e sono contento di essere un illuso». e prima aveva detto: « ... non credo affatto che si sia arrivati alla conclusione di un periodo storico con la disfatta di tutti i nostri ideali, e dei nostri sogni, di “giustizia e li-bertà”. ... credo nelle possibilità dell’uomo, nella forza della ragione e nella possibilità di fondo di un mondo migliore» (p. 60).
66Intervista, pp. 131-32: «dello scarso peso effettivo della cultura oggi, del poco impegno
della politica ad ascoltarne sul serio la voce, anche si è detto, senza illusioni, ben sapendo che, invece, proprio l’incidenza del sapere scientifico e delle sue applicazioni tecniche incalza quella consapevolezza storica, quella riflessione morale e quella educazione umana che, nella pace perpetua di una società giusta, uno dei più grandi spiriti di tutti i tempi, quasi esattamente due secoli fa, chiedeva con forza. e nel nome venerato di Kant vorrei chiudere queste divagazioni».
una consapevolezza del ruolo che ognuno di noi deve assolvere
nell’in-dividualità e nella comunità. Grazie per aver fatto rivivere in una forma
accessibile e assimilabile figure della nostra storia che dovrebbero essere
da tutti amati come “grandi precettori” e per tutti modelli cui accostarsi
ogni giorno e grazie per non aver dimenticato mai gli antichi e un grande
mediatore come Giorgio Pasquali
67.
con affetto e venerazione
tuo Marcello Gigante
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0020. lettera autografa su carta inte-stata Società Nazionale di Scienze | Lettere e Arti in Napoli | Via Mezzocannone, 8 - Tel. 207075 - 80134 Napoli | Il Presidente Generale (cancellato) | Accademia di Scienze fisiche e matematiche | Accademia di Scienze morali e politiche | Ac-cademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti | AcAc-cademia di Scienze mediche e chirurgiche.
20
1.1.1999
caro Garin,
apprendo da un quotidiano di ieri ultimo giorno dell’anno che la tua
consorte, la signora Maria che tutti i tuoi amici hanno conosciuto da
vicino o per telefono, se n’è andata. condivido la tua tristezza e il tuo
rimpianto e partecipo al tuo lutto, consapevole della gravità della perdita
e dell’irrecuperabilità del bene di cui non puoi più godere. so anche che
le parole sono vane e non ti possono restituire quel che non hai più e
tuttavia voglio dirti che ti sono vicino con l’affetto e l’amicizia che
co-nosci. Questo è il tempo di seneca, ma la sua dottrina non riesce a
per-suaderci: non possiamo arrenderci facilmente al dominio di un’arida e
67Pasquali come «mediatore» di cultura. le poche citazioni di Pasquali nell’Intervista (cf.
pp. 38, 51, 65, 69), sono abbastanza incidentali, ma la prima di esse, a p. 38, dove Garin rivendica a Pasquali il merito di aver fatto conoscere all’italia aby Warburg già negli anni ʼ30, non può non aver richiamato alla mente di Gigante certe analoghe considerazioni espresse da Garin nel-l’articolo del 1985 per gli «studi italiani di Filologia classica» (cf. sopra 5, 6): «Pasquali ... ebbe una risonanza profonda, in italia, nell’orientamento generale degli studi, e in particolare negli studi storici, integrando, correggendo o confutando tendenze dominanti e trionfanti, man-tenendo sempre vivo il contatto con la ricerca degli altri paesi ...» e più oltre: «sfuggiva, soprat-tutto, che quel filologo un po’ strano, che si proclamava credente nella Weltkultur, non era solo bene informato della circolazione delle idee nell’europa e nel mondo. non ci si accorgeva ... che la sua “filologia” era un modo originale e fecondo di affrontare i problemi dell’esperienza umana, cercandone la soluzione nella storia».
certamente plausibile argomentazione sull’inevitabilità della morte. Per
buona sorte, il suo stoicismo è temperato dall’esperienza e dalla cultura
e ci lascia un rifugio nella consolazione che deriva da altri libri e,
so-prattutto, dagli amici: ti saluto e ti auguro egualmente un anno sereno
e fecondo. tuo
Marcello Gigante
archivio Garin, carteggio, Gt G459, 0021. lettera autografa su carta inte-stata: Università degli Studi di Napoli | Dipartimento di Filologia Classica | Il Direttore (cancellato).